giovedì 29 agosto 2013

Il Libro della Scala di Maometto

Il Libro della Scala di Maometto
di Anna Longoni
pp. 448, € 13,00
Bur, 2013
ISBN: 17063289
La rappresentazione dei segreti dell’aldilà ha stimolato la fantasia dei narratori anche nel mondo musulmano, come già in quello ebraico e cristiano: un angelo gigantesco a forma di gallo, una penna fatta di luce che scrive su una tavola i nomi dei beati e dei dannati, fiumi di pietre preziose, mari di fuoco sono solo alcuni dei prodigi che Maometto incontrerà durante il suo viaggio attraverso i cieli, il paradiso e l’inferno. Il Libro della Scala è la versione in latino, voluta dal re castigliano Alfonso X il Savio nella seconda metà del Duecento, del racconto tradizionale del mi‘rāj, l’ascesa del profeta fino all’incontro con Dio. Una suggestiva testimonianza dell’immaginario islamico, che conobbe una vasta diffusione nel Medioevo cristiano e lasciò significativa traccia di sé anche nella Commedia di Dante. Il testo è presentato in una nuova edizione critica e corredato di un saggio di Maria Corti su Dante e la cultura islamica.
Anna Longoni si occupa di narrativa italiana e storia dell’editoria. Allo studio del Novecento letterario (tra i suoi lavori, la curatela delle opere di Ennio Flaiano) affianca percorsi di ricerca nell’ambito della cultura medievale e dell’opera dantesca.
Leggi la presentazione di Cesare Segre pubblicata sul Corriere della Sera dell'8 agosto 2013. Clicca qui !

martedì 6 agosto 2013

Federico II di Svevia

Federico II di Svevia
Rivoluzionario o conservatore ?
di Vito Luca De Netto
prefazione di Mons. Nicola Bux
pp. 444, € 38,00
Il Cerchio, 2013
ISBN: 8884743621
 
Sovrano illuminato, despota moderno, fondatore del primo stato monarchico amministrativo, legislatore avanguardista, antesignano dell’unificazione politica italiana, campione della laicità dello Stato contro la presenza della Chiesa… Su Federico II Hohenstaufen si è scritto e detto molto. Ma come stanno realmente le cose? Chi era in realtà Federico II? Quali i suoi valori? Quali i motivi e le finalità delle sue azioni? Qual è stata la sua vera politica? Come vanno letti ed interpretati leggi e documenti del grande Sovrano?
In questo libro il moderno si scopre antico, la scomunica appare sotto una luce nuova, il campione della laicità si rivela l’ideatore dei roghi per gli eretici, il Sacro Romano Impero, tradizionalmente germanico, diventa mediterraneo, i mussulmani da nemici infedeli si trasformano in alleati dell’Impero, uno Stato dipinto come “illuminista” risulta invece fondato sullo Ius Divinum, e Federico II da eretico va al contrario a personificare il simbolo della Cattolicità imperiale, incarnando l’apogeo del Medioevo europeo. L’agire di Federico II di Svevia, lungi dal delineare l’avvento dell’assolutismo regio e dall’esprimere improbabili visioni laiche ed anticristiane tipicamente moderne, si rivela così una grande Rivoluzione Conservatrice per la tutela dell’ordo mundi dell'Età di Mezzo.
Vito Luca De Netto (1980), vive da sempre a San Vito dei Normanni (Br). Laureato in Giurisprudenza all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, attualmente lavora presso uno studio legale di Brindisi. In prima linea da oltre un decennio nell’impegno civico, sociale e culturale, collabora con diverse associazioni sia laiche che cattoliche, a livello nazionale e regionale, curando per le stesse anche una serie di specifici approfondimenti tematici. Ha pubblicato numerosi articoli su diverse riviste e testate giornalistiche pugliesi. Promuove ogni anno numerosi convegni di studi, dibattiti, incontri tra cittadini, mondo della cultura, politica, società civile ai fini dell’affermazione dei valori fondanti della millenaria civiltà europea, della tutela del territorio e della difesa della partecipazione popolare.

lunedì 5 agosto 2013

La lingua di Dante

La lingua di Dante
di Paola Manni
pp. 256
Il Mulino, 2013
ISBN: 978-88-15-24537-3
in libreria dal 29/08/2013

Con Dante si realizza il predominio del volgare toscano e, insieme, il declassamento a dialetto di ogni altra parlata italiana. Nato e formatosi nella Firenze della seconda metà del Duecento, Dante fu testimone diretto dell’ascesa dell’idioma volgare, che andrà via via imponendosi a tutti i livelli, negli usi pratici come pure in quelli letterari. E fu appunto il volgare che egli scelse, legittimò e raffinò come strumento espressivo nelle sue opere, dalla «Vita nuova» al «Convivio», alle liriche e alla definitiva consacrazione della «Commedia». Questo libro traccia un prezioso profilo della lingua dantesca, di cui vengono illustrate le caratteristiche morfologiche, lessicali, sintattiche e stilistiche.
Paola Manni  insegna Storia della lingua italiana nell’Università di Firenze. Fra i suoi volumi ricordiamo una raccolta di «Testi pistoiesi» delle origini (Accademia della Crusca, 1990) e il recente «Glossario leopardiano» curato con M. Biffi (Olschki, 2012). Per il Mulino ha pubblicato anche «Il Trecento toscano» (2003). Dal 2011 è membro dell’Accademia della Crusca, di cui è vicepresidente.