martedì 29 dicembre 2015

Quale Francesco ?

Quale Francesco ?
Il messaggio nascosto negli affreschi della Basilica superiore ad Assisi
di Chiara Frugoni
pp. 612, € 80,00
Giulio Einaudi Editore, 2015
ISBN: 9788806220983

In un volume splendidamente illustrato, Chiara Frugoni, la piú accreditata studiosa di Francesco e di iconologia francescana, offre, oltre a un'inedita chiave interpretativa dell'intera Basilica superiore, una straordinaria galleria di nuovi particolari visivi finora sfuggiti agli studiosi, di cui fornisce, di volta in volta, l'esauriente spiegazione.
Il libro analizza tutti gli affreschi della Basilica superiore dimostrando che il programma fu concepito in maniera unitaria: gli episodi dell'Apocalisse e storie degli apostoli, dipinti da Cimabue nell'abside, dialogano con quelli, di circa una decina d'anni dopo, della controfacciata, di cui è proposta una spiegazione inedita. Importante è un dettaglio: nella Predica agli uccelli le colombe scese ad ascoltare Francesco risalgono in cielo e si trasformano nelle nuvole dell'Ascensione di Cristo. L'Ordine francescano è, secondo fonti pseudo-gioachimite, un Ordine «colombino» e proprio la voce di Gioacchino da Fiore, soprattutto mediante le opere che gli furono attribuite, diventa, attraverso il prudente filtro di Bonaventura, il cardine dell'identità francescana. Il santo, come voleva lo pseudo-Gioacchino, è cosí identificato, per l'inaudito miracolo delle stimmate, con l'apocalittico Angelo del sesto sigillo, dipinto da Cimabue nell'abside. Ed ecco un'altra novità: il ciclo francescano ha come fonte, oltre la Legenda maior di Bonaventura, un'altra sua opera, le Collationes in Hexaëmeron. Francesco, nelle Collationes, è il prototipo di un Ordine perfetto, puramente contemplativo, che si realizzerà però quando la Chiesa sarà divenuta anch'essa del tutto contemplativa. Veniva cosí sanato il contrasto fra gli ideali di strettissima povertà voluti dal santo e quelli, molto diversi, dei frati del tempo delle storie francescane (1288-92 circa), che potevano lecitamente vivere in bei conventi, studiare e insegnare, perché si preparavano all'attuazione del piano divino. Negli affreschi Francesco, a piedi nudi e con la barba, in preghiera e in contemplazione, è accanto ai confratelli dediti invece alla vita attiva, con i sandali, accuratamente rasati, perché ormai tutti chierici. Nell'abside però già si mescolano agli eletti ai piedi del trono di Cristo e Maria. Oltre alla novità della chiave interpretativa molti sono i particolari rintracciati e spiegati, per esempio l'aquila dipinta da Cimabue, quella che svetta sul fastoso San Damiano, la passerella della porta urbana che sta per cadere e i diavoli in caricatura nella scena dell'Estasi. Viene anche spiegato il soggetto del monocromo della colonna coclide che chiude l'ultimo episodio delle storie di Francesco, con l'esotico corteo di cammelli e di pagani che si lega agli adiacenti episodi dell'Apocalisse di Cimabue. Al lettore, il piacere di continuare la scoperta delle novità.
Chiara Frugoni ha insegnato Storia medievale all'Università di Pisa, Roma e Parigi. Ha pubblicato numerosi saggi sulla figura di san Francesco, tra cui: Francesco e l'invenzione delle stimmate («ET Saggi», premio Viareggio per la saggistica 1994), Vita di un uomo: Francesco d'Assisi («ET Saggi») e Storia di Chiara e Francesco (Frontiere 2011). Presso Einaudi ha inoltre pubblicato: La Cappella degli Scrovegni di Giotto («ET Saggi» 2005), La cattedrale e il battistero di Parma («ET Saggi» 2007) e L'affare migliore di Enrico. Giotto e la cappella Scrovegni («Saggi» 2008), La voce delle immagini. Pillole iconografiche dal Medioevo («Saggi» 2010), Le storie di San Francesco. Guida agli affreschi della Basilica superiore di Assisi («ET Saggi» 2010) e Quale Francesco? Il messaggio nascosto negli affreschi della Basilica superiore ad Assisi («Grandi Opere» 2015). Tra i suoi libri: Storia di un giorno in una città medioevale (Laterza 1997); Mille e non piú mille. Viaggio fra le paure di fine millennio, con Georges Duby (Rizzoli 1999); Due papi per un giubileo. Celestino V, Bonifacio VIII e il primo Anno Santo (Rizzoli 2000); Medioevo sul naso. Occhiali, bottoni e altre invenzioni medievali (Laterza 2001); Da stelle a stelle. Memorie di un paese contadino (Laterza 2003); Una solitudine abitata: Chiara d'Assisi (Laterza 2006). I suoi libri sono tradotti nelle principali lingue europee, oltre che in giapponese e in coreano.

domenica 27 dicembre 2015

Santa, giusta umanitaria. La guerra nella civiltà occidentale

Santa, giusta umanitaria. La guerra nella civiltà occidentale
di Aldo Andrea Cassi
pp. 176, € 13,00
Salerno Editrice, 2015
ISBN: 978-88-6973-001-6

Una riflessione sulla cultura che più di tutte ha speculato sull’uso della violenza come strumento politico. Fin dagli antichi greci la guerra è stata oggetto di riflessione da parte di pensatori e filosofi, che la consideravano “giusta” (Aristotele), una condizione necessaria della stessa socialità. Il libro propone un excursus filosofico-giuridico, che parte dal pensiero ellenico e abbraccia la cristianità (da Agostino a Tommaso d’Aquino, da Bernardo di Chiaravalle a Giovanna d’Arco), fino ad arrivare ai nostri giorni, a nuove declinazioni come il terrorismo internazionale, nel tentativo di circoscrivere entro confini e concetti teologici, filosofici, etici, politici e giuridici, l’uso della guerra nei rapporti tra popoli e tra nazioni.
Aldo Andrea Cassi insegna Storia del diritto e Antropologia giuridica all’Università di Brescia. Tra le sue pubblicazioni ricordiamo, Ultramar. L'invenzione europea del Nuovo Mondo, Laterza 2007.

martedì 22 dicembre 2015

Medioevo Natura e Figura

Medioevo Natura e Figura 
La raffigurazione dell'uomo e della natura nell'arte medievale
a cura di Arturo Carlo Quintavalle
pp. 832, € 129,00 (acquista online con lo sconto del 15%)
Skira, 2015
ISBN: 885722852

Secondo sant’Agostino il divino si legge nel creato; per i catari, nel XII secolo, il mondo è il luogo del demoniaco mentre per san Francesco gli animali, gli alberi, la natura sono segni della presenza di Dio: fra questi due poli si gioca, nel Medioevo, il dibattito su Natura e Figura (Quintavalle) che attraversa l’insieme di questi saggi.
Nel volume la storia, il confronto, anche il conflitto sulle immagini sono considerati in numerosi saggi, dalla rappresentazione del giardino in epoca bizantina (Menna) alla fine dell’immagine della natura in Occidente nei cicli altomedievali (Rossi); dalla rappresentazione di natura e figura in Cappadocia (Andaloro) alla riscoperta degli strati più antichi nella chiesa di Haghios Basilios ancora in Cappadocia (Andaloro, Bordi, Bordino, Pogliani) alla figura legata alla retorica cristiana del V secolo nei mosaici a Milano (Foletti); dal rapporto fra archetipo e derivati delle immagini sacre (Bacci) alla tipologia del ritratto dei sovrani carolingi (Caillet) a quella del Trecento (Lucherini); dal bestiario fra XI e XII secolo (Riccioni) all’immagine della creazione nell’arazzo di Gerona (Castiñ̃eiras); dalla rappresentazione secondo la “maniera greca” di natura e figura (Pace) all’immagine dei campi di battaglia medievali (Cervini); dal paesaggio raccontato dalle cronache di età comunale (Bordini) ma anche dipinto (Españ̃ol), al ritratto scritto (Greci) e scolpito (Di Fabio); dall’uso simbolico dell’oro nei dipinti fino a Pisanello (De Marchi) all’immagine del giardino medievale (Sansone); dalla committenza di Saint Denis (Jacobsen) alla rappresentazione della figura e del mondo anche vegetale in età romanica e gotica (Roviras, Mallet, Gandolfo, Taddei, Stroppa); dalla rivoluzione degli erbari in età sveva (Orofino) all’immagine scolpita, dipinta, miniata della natura dal XIII secolo in poi (Monciatti, Cavazzini, Maddalo, Barral); e ancora dall’immagine del corpo (Ameri, Reveyron, Valenzano) fino al rapporto del Petrarca con Simone Martini (Tronzo) e ai cieli stellati della Padova di Altichiero nel Trecento (Romano). Il volume inizia dunque con la rappresentazione del mondo in età tardoantica in Oriente e Occidente e chiude con la rivoluzione di immagine della tradizione giottesca che scopre il naturale, la figura e il nuovo spazio gotico del teatro, del racconto, del ritratto.

lunedì 21 dicembre 2015

Cristiani e musulmani nella Sicilia normanna

Cristiani e musulmani nella Sicilia normanna
di Ferdinando Raffaele, Carlo Ruta, Sebastiano Tusa
pp. 96, € 12,00
Edizioni di Storia e Studi Sociali, 2015
ISBN: 8899168083

Tre saggi brevi sui rapporti complessi che intercorsero tra cristiani e musulmani nel Regnum Siciliae degli Altavilla. Le prospettive prescelte sono essenzialmente tre: quella storico-linguistica, esaminata da Raffaele, quella etnico-religiosa, analizzata da Ruta, e quella tecnico-scientifica, presa in esame da Tusa. I testi sono corredati da un ampio apparato iconografico su alcuni aspetti materiali e culturali della Sicilia in epoca normanna.

mercoledì 16 dicembre 2015

L'aquila e il giglio. 1266: la battaglia di Benevento

L'aquila e il giglio
1266: la battaglia di Benevento
di Paolo Grillo
pp. 136, € 12,00
Salerno Editrice, 2015
ISBN: 978-88-6973-000-9

La battaglia di Benevento del 1266 è comunemente presentata come una sorta di malvagio scherzo del destino ai danni di Manfredi, il figlio dell’imperatore Federico II, che venne sconfitto dalle forze di Carlo d’Angiò, al quale riuscí in tal modo di impadronirsi del Regno di Sicilia. A partire dalla narrazione “guelfa” degli eventi, che spiegava la clamorosa quanto imprevista vittoria di Carlo con la sacralità della sua missione, voluta dal papa e benedetta da Dio, ha replicato una versione “ghibellina”, appoggiata dall’autorità dantesca, con l’immagine del Manfredi «biondo, bello e di gentile aspetto», che vedeva nella corruzione e nel tradimento dei nobili il motivo della sconfitta dello svevo. Si tratta però di un’immagine deformata che queste pagine vogliono correggere, restituendo tutta la complessità di una vicenda impossibile da ridurre alle letture nazionaliste/regionaliste o clericali/anticlericali del secolo passato.
Paolo Grillo è professore di Storia Medievale presso l’Università degli Studi di Milano. Tra le sue pubblicazioni piú recenti: Legnano 1176. Una battaglia per la libertà (Roma-Bari 2010), Milano guelfa (1302-1310) (Roma 2013), e Le guerre del Barbarossa. I comuni contro l’Impero (Roma-Bari 2014). 

martedì 15 dicembre 2015

Leggende della Tavola Rotonda

Leggende della Tavola Rotonda
A.A.V.V.
a cura di Serena Fiandro
pp. 234, € 12,00
I Doni delle Muse, 2015
ISBN: 978-88-99167-17-2

Sorte in un passato in cui storia e mito si fondono insieme in un gioco di specchi reciproco, le leggende dei cavalieri della Tavola Rotonda continuano a esercitare il loro fascino nel corso dei secoli. Perché ogni lettore sa che Artù non è morto. Il suo corpo giace nella mistica isola di Avalon, in una condizione sospesa tra la vita e la morte, fino al giorno in cui la Britannia non avrà ancora bisogno del suo re. Solo allora Artù potrà fare ritorno.
Una raccolta di quattordici racconti che raccontano la tradizione arturiana da molteplici punti di vista, secondo la migliore tradizione medievale alla quale si ispirano.
Quattordici autori, molti dei quali già conosciuti al nostro pubblico per i loro romanzi e i racconti inseriti nelle precedenti antologie, che vi emozioneranno mostrandovi alcune delle leggende più belle della letteratura in modo del tutto inedito e straordinario.
Serena Fiandro è laureata in filosofia del Rinascimento e studiosa del simbolismo antico e medievale, Serena Fiandro si occupa di ricerca sulle arti performative antiche come musicista, regista e drammaturga. Da sempre appassionata di fantastico, ha pubblicato il suo primo romanzo, Drona, la città ideale, con Edizioni della Sera. Collabora con l’associazione culturale I Doni Delle Muse dall’inizio in qualità di artista, redattrice e curatrice editoriale.

lunedì 14 dicembre 2015

Icone. Il grande viaggio

Icone. Il grande viaggio
a cura di Tania Velmans
pp. 400, € 120,00
Jaca Book
ISBN: 978-88-16-60526-8

L’Icona nasce nel Vicino Oriente ellenistico, nell’ultimo periodo dell’Impero romano. La sua diffusione interessa tutti i paesi (Egitto, Palestina, Giordania, Siria, Libano, Anatolia). Costantinopoli, centro del nuovo impero Bizantino dopo un periodo iconoclasta, ne diviene col secolo IX il massimo propulsore. Le Icone raggiungono anche l’Etiopia, la Georgia e l’Armenia. Da Costantinopoli si diffondono in Grecia e in tutte le isole dell’Egeo, quindi il loro viaggio prosegue a nord nei Balcani e nel mondo slavo: Macedonia, Bulgaria, Serbia, Albania. Nel XII secolo raggiungono Kiev, il cuore della prima Russia, poi Novgorod e Mosca, la terza Roma, come sarà chiamata anche dopo la caduta di Costantinopoli. Dopo la fine del mondo bizantino le Icone proseguiranno nel vicino Oriente cristiano, nei paesi Slavi e nell’Egeo influenzato da Venezia. In Italia arriveranno a più riprese già dall’epoca iconoclasta. Le Icone hanno stili e tecniche differenti a seconda dei Paesi e rispecchiano differenti tradizioni culturali, ma sono sempre riconoscibili quali immagini dotate di forza simbolica, liturgica, religiosa e, a volte, anche politica. I maggiori studiosi provenienti dai diversi Paesi sono stati invitati a un confronto reciproco per realizzarne la prima storia artistica globale: significati, punti di riferimento, evoluzione, soggetti cui l’icona si ispira, funzione pubblica e privata, e infine, la comprensione delle vie attraverso le quali un’immagine può giungere a trascendere il reale pur rappresentandolo.
Tania Velmans si è formata con André Grabar ed è una delle maggiori specialiste di pittura murale bizantina. È Directeur de Recherche al CNRS di Parigi e responsabile seminariale presso l’INALCO (Institut National des Langues et Civilisations Orientales), membro corrispondente dell’Accademia Europea delle Scienze, delle Lettere e delle Arti e autrice di numerose opere sull’arte e la civiltà del mondo bizantino. Con Jaca Book ha pubblicato: L’arte della Georgia (in collaborazione con A. Alpago Novello), 1996; Bisanzio. Lo splendore dell’arte monumentale (in collaborazione con V. Korac, M. Suput), 1999; L’arte monumentale bizantina, 2006 2; Il viaggio dell’icona. Dalle origini alla caduta di Bisanzio, 20082; Il Rinascimento in Oriente e Occidente (con E. Carbonell Esteller e R. Cassanelli), 2003; Il colore nell’arte (con I. Bargna, R. Cassanelli, C. Kontler, G. Curatola, R. Lightbow, A. Vettese, G. Zanchetti), 2006; L’arte bizantina, 2007; La visione dell’invisibile, 2009; L’arte dell’icona, 2013. Ha contribuito al volume Il Mediterraneo e l’Arte. Da Maometto a Carlomagno (a cura di E. Carbonell, R. Cassanelli), 2001.

domenica 6 dicembre 2015

L'arte rinascimentale nel contesto

L'arte rinascimentale nel contesto
a cura di Edoardo Villata
pp. 448, € 46,00
Jaca Book, 2015
ISBN: 978-88-16-41319-1

Fin dalla trattatistica del tempo, l’arte italiana del Quattrocento è stata vista come una «rinascita» di valori, estetici, morali, culturali, persi o sopiti durante la lunga stagione dell’Evo «Medio»; e quindi come prodromica all’esito ancora più alto, anzi definitivo, della «maniera moderna». Il Rinascimento, specie quello toscano, sarà la palestra privilegiata della nascente connoisseurship, e spesso anche soggetto privilegiato delle prime campagne fotografiche. L’autocoscienza è in ogni caso uno dei tratti distintivi della cultura, soprattutto italiana, tra Quattro e Cinquecento, e sempre più frequenti sono le celebrazioni di artisti da parte dei letterati.
Il presente volume, attraverso lo schermo di una pluralità di voci e di competenze, propone uno sguardo vivace e dinamico che si rivolge a studiosi, studenti delle nostre università e appassionati non rassegnati o arresi all’industria delle mostre di massa e della storia dell’arte intesa come intrattenimento.
Contributi di: L. Aldovini, A.M. Ambrosini Massari, R. Argenziano, R. Cassanelli, C. Cavalca, P. Davies, F. De Carolis, G. Donato, L. Fagnart, B.O. Gabrieli, C.Z. Laskaris, P.L. Mulas, V. Natale, F. Repishti, A. Ruffino, M. Viganò, E. Villata, S. Zuffi.

giovedì 3 dicembre 2015

Ben ti voglio Lucia

Ben ti voglio Lucia
Il re a Bologna
di Matteo Freddi
pp. 220, € 14,90
Casa Editrice Persiani, 2015
ISBN: 978-88-98874-44-6
 
Fossalta, 26 maggio 1249. L’esercito bolognese, guidato dalla fazione guelfa dei Geremei, attacca il vicino Comune di Modena, fedele alleato dell’imperatore Federico II, per difendere la propria autonomia. Ma il desiderio di libertà e indipendenza porta con sé sangue e morte per entrambi gli schieramenti: sarà la battaglia più nota e cruenta di tutto il medioevo italiano.
Nel frattempo, l’eroico ma non troppo re Enzo, figlio dell’Imperatore, si trova ospite del Comune di Bologna. Tra la noia e la malinconia per la sua patria, il giovane re cerca una piacevole distrazione nelle donne, di cui Bologna offre generosa scelta. Fra tutte rimane folgorato dalla bella e formosa Lucia, che si troverà così in bilico fra la povertà, le lusinghe del regale ospite e l’amore incondizionato per il giovane beccaio Rossano.
Matteo Freddi, giovane autore bolognese, appassionato di cinema e storia medievale, ha scritto due sceneggiature per cortometraggi: Palle al volo!, realizzato in collaborazione con la Fortitudo Baseball Bologna e Quale sarà la mia sentenza. Con il racconto breve Stazione della vita ha ricevuto una menzione speciale dalla giuria del concorso “Atlantidee”. Il suo primo romanzo di genere storico Finché morte non ci riunirà che narra il Grande Assedio di Malta del 1565 è giunto tra i finalisti della VI° edizione del concorso internazionale “Gaetano Cingari”.
Visita il sito dell'autore, clicca qui

mercoledì 2 dicembre 2015

La pittura infamante

La pittura infamante
di Gherardo Ortalli
pp. 184, € 25,00 (acquista online con il 15% di sconto)
Viella, 2015
ISBN: 9788867280209

A partire dalla seconda metà del Duecento, sulle mura dei più importanti edifici pubblici delle città italiane di tradizione comunale cominciarono ad apparire sorprendenti immagini di persone portate al rogo, impiccate, capovolte, in pose grottesche e offensive. Erano l’espressione di una nuova pratica penale in via di consolidamento e destinata a sopravvivere fino al secolo XVI ed oltre: la pittura infamante. Con essa i depositari del potere pubblico punivano, con tutti i crismi dell’ufficialità, i colpevoli di determinati delitti, seguendo una via consona alla mentalità del tempo.
In questo libro – un vero classico di storia medievale, finalmente di nuovo disponibile in una edizione aggiornata e ampliata – l’autore esamina la pittura infamante nei suoi più diversi aspetti: dove e quando nacque e si sviluppò, che efficacia ebbe nel giudizio dei contemporanei, quali fini si propose, quali situazioni le furono più congeniali, fino a spiegarne la genesi in riferimento alla particolare evoluzione della società dei comuni, tra guelfismo e ghibellinismo, tra «grandi» e «popolo».
Gherardo Ortalli insegna Storia medievale presso l’Università di Venezia.

martedì 1 dicembre 2015

Vivere in un castello

Vivere in un castello
di  Brigitte Coppin
Illustrazioni di Deborah Pinto
pp. 20, € 15,90
Editoriale Scienza, 2015
ISBN: 9788873077589
   
Corre l’anno 1230, è il XIII secolo e in tutta Europa si costruiscono grandi edifici fortificati in difesa dei nobili proprietari terrieri. Questo libro ti mostra come si vive in un castello dell’epoca e ti accompagna alla scoperta del sistema feudale. Dopo aver percorso le alte mura esterne e osservato i sistemi difensivi, entra nel mastio, la torre principale, e osserva le attività quotidiane degli abitanti. Partecipa a feste, battute di caccia, banchetti, tornei e cerimonie solenni. Attraversa il grande cortile della fortezza per conoscere i mestieri medievali. Infine, impara come i cavalieri si preparano alla guerra e assisti a un assedio: riusciranno gli invasori a espugnare il castello?
Le grandi pagine illustrate di “Vivere in un castello” racchiudono alette e inserti da sollevare o ruotare: aziona il ponte levatoio, sali le scale che portano in cima alla torre, entra nel mulino per guardare come funziona.
Età consigliata: da 7 anni.

lunedì 30 novembre 2015

Sangue Longobardo

Sangue Longobardo
di Ugo Moriano
pp. 528, € 16,90
Edizioni Coedit, 2015

Un romanzo epico, avventuroso e cavalleresco che si svolge all'alba del nono secolo. Mentre Carlo Magno consolida il proprio regno trasformandolo in un potente impero, gli arabi affrontano le lotte intestine che ne rallentano l'espansione e alla corte di Costantinopoli si svolge un gioco mortale che avrà come posta il trono. L'eunuco Aezio, potentissimo Domestico delle Scholai, si muoverà con astuzia e intelligenza per eliminare gli avversari e consolidare la propria preminenza nella gerarchia imperiale. Metterà in campo inganni e ordirà luttuose congiure, sempre in bilico tra il trionfo e la più rovinosa delle cadute. L'anziana imperatrice Irene, dopo aver fatto eliminare il proprio figlio, darà avvio a una serie di sanguinose epurazioni che porteranno a una guerra all'interno dei suoi stessi domini. Euin, il Logogeta, affronterà una perigliosa campagna invernale al comando di un pugno di uomini a lui fedeli. Sua moglie Wigilinda e i suoi figli dovranno fuggire per mare fino a sbarcare dopo una vera odissea sulle coste meridionali del Mediterraneo. Da un vortice di vicissitudini e colpi di scena emergerà l'imperatore della Nuova Roma.
Ugo Moriano è nato a Imperia nel 1959 e vive con la propria famiglia a Diano Marina in provincia di Imperia.
Dopo aver lavorato per 12 anni nelle Ferrovie dello Stato, dal 1993 è un impiegato amministrativo del Comando dei Vigili del Fuoco di Imperia.
L’amore per la lettura e l’interesse per la storia lo accompagnano fin dalla più giovane età.
Nella prima metà degli anni novanta, prima il computer e successivamente internet si sono conquistati un posto di rilievo nel suo tempo libero.
Visita il sito dell'autore.

domenica 29 novembre 2015

Qualche idea su Dante

Qualche idea su Dante
di Mirko Tavoni
pp. 424, € 32,00 (acquista onlone cn il 15% di sconto)
Il Mulino, 2015
ISBN: 978-88-15-25938-7

Una delle vie privilegiate per accostarsi al multiforme ingegno di Dante è quella di mettere a fuoco alcuni temi specifici all’interno della sua complessa vicenda intellettuale. Il Convivio e il De vulgari eloquentia mostrano così «in vivo» il Dante filosofo laico di un assetto italiano da costruire in chiave nobiliare e imperiale, e l’inventore della lingua italiana in funzione antimunicipale e antifiorentina. Nella scrittura dell’Inferno lo vediamo poi assumere i tratti del poeta politico, comico, ma anche escatologico, fiorentinocentrico e guelfo. Emergono in questo modo diversità rilevanti fra il primo e il secondo Dante quanto a esperienze di vita e idee sulla poesia.
Mirko Tavoni è professore di Linguistica italiana nell’Università di Pisa. Ha curato il «De vulgari eloquentia» nell’edizione delle «Opere» di Dante uscite nei Meridiani Mondadori (vol. 1, 2011). Con il Mulino ha già pubblicato «Il Quattrocento» (1992).

sabato 28 novembre 2015

I Longobardi

I Longobardi
di Claudio Azzara
pp. 128, € 11,00
Il Mulino, 2015
ISBN: 978-88-15-25989-9

Il periodo longobardo (VI-XI secolo) è un momento assai significativo della storia d’Italia. Oltre ad aver segnato la prima frammentazione politica della penisola dopo i secoli di unità garantiti da Roma, la presenza longobarda nel centro-nord della penisola e successivamente nei principati meridionali ha lasciato tracce importanti in diversi ambiti, anche sul piano della percezione identitaria di singole regioni. Il volume presenta la storia dei longobardi in una nuova sintesi aggiornata.
Claudio Azzara insegna Storia medievale nell’Università di Salerno. Con il Mulino ha pubblicato anche «Le invasioni barbariche» (20123), «L’Italia dei barbari» (2002), «Le civiltà del Medioevo» (20132), «Il papato nel Medioevo» (2007), «La Chiesa nel Medioevo» (con A.M. Rapetti, 2009) e «Teoderico» (2013).
Indice:
I. La nascita della stirpe 
II. Dalla Scandinavia alla Pannonia 
III. L'invasione dell'Italia 
IV. Forme d'insediamento e organizzazione del territorio 
V. La costruzione del regno 
VI. L'VIII secolo: apogeo e rovina 
VII. Il ducato di Spoleto 
VIII. La «Longobardia» meridionale 
IX. I longobardi nella storia d'Italia 
Letture consigliate 
Indice dei nomi

venerdì 27 novembre 2015

I podestà sulle sponde del Rodano

I podestà sulle sponde del Rodano
Arles e Avignone nei secoli XII e XIII
di Simone Balossino
Prefazione di Jean-Claude Maire Vigueur
pp. 368, € 36 (acquista online con il 15% di sconto)
Viella, 2015
ISBN: 9788867283309

Il governo del podestà è un’istituzione distintiva della civiltà comunale italiana. Come interpretare allora la sua diffusione e la sua rapida evoluzione in Provenza, nelle grandi città della bassa valle del Rodano? La storiografia italiana non ha mai tratto sufficientemente profitto da questa esperienza provenzale che, in verità, è durata solo qualche decennio prima della conquista da parte dei principi capetingi. Come è stato fatto per le città dell’Italia centro-settentrionale, è opportuno ripercorrere le vicende di Arles e Avignone attraverso l’esame degli organismi capaci di rivendicare prerogative di natura politico-amministrativa e dei diversi elementi della società cittadina. Il percorso dei comuni di Arles e Avignone, nonostante la breve durata, non condiziona solo la storia del basso Rodano tra XII e XIII secolo, ma influenza profondamente anche i secoli successivi, caratterizzati dalla dominazione delle monarchie angioine e pontificie. Se quello che accade in questa terra permette di relativizzare l’eccezione italiana, le vicende dei comuni del basso Rodano consentono anche di meglio comprendere il ruolo dei principi francesi e del papato avignonese, nella storia provenzale e in quella italiana.
Simone Balossino è maître de conférences in Storia medievale presso l’Université d’Avignon e si occupa, tra l’altro, di osservazioni comparative tra il mondo comunale italiano e le realtà urbane franco-provenzali. Tra le sue pubblicazioni, la curatela, con G. Garbarino, del volume L’Organizzazione ecclesiastica al tempo di S. Guido (XI secolo) (Acqui Terme 2007).

martedì 24 novembre 2015

I Castelli Romani

I Castelli Romani
di Barbara Gazzabin e Renato Mammuccari
pp. 184 + 14 tavole a colori, € 12,00
LuoghiInteriori Edizioni, 2015
ISBN: 97-888-6864-050-7

Un viaggio nello spazio e nel tempo, quello proposto da I Castelli Romani, che sa toccare la sensibilità e l’intelletto del viaggiatore interessato. Il volume non è una guida nel senso tradizionale del termine, ma vuole essere il compagno di viaggio di coloro che, a contatto con luoghi sconosciuti, non si vogliano fermare al dato analitico o alla descrizione aneddotica, ma siano spinti a esercitare la mente per arrivare ad ‘auscultare’, a partire dai luoghi reali, quelli più profondi ‘dell’anima’.
I Castelli Romani propongono un itinerario che, toccando i bellissimi luoghi disseminati fra i Colli Albani e Tuscolani, sa nutrire il viaggio della sensibilità e della mente con una sedimentata cultura storica; una sorta di nuovo Grand Tour in chiave moderna, animato dalla voglia di sviscerare ogni luogo nella sua tradizione, nel suo attuale aspetto, nella sua vita e nelle sue opere.
Per questa strada il viaggiatore intraprende un percorso singolare e affascinante, che assume infine le sembianze di un saggio sulla condizione umana e sulla duplice dimensione della Cultura e dell’adesione alla Natura che questi luoghi continuano a ispirare.

lunedì 23 novembre 2015

L'uomo che veniva da Messina

L'uomo che veniva da Messina
di Silvana La Spina
pp. 352, € 18,00
Giunti, 2015
ISBN: 9788809815995
 
Messina, 1479. Un uomo sta morendo nella sua casa, dopo aver vagato per mesi accompagnato da una bara con dentro una giovane donna. È Antonello da Messina, il grande pittore siciliano, appena tornato da una Venezia flagellata dalla peste. Antonello è famosissimo ormai. Ma la Sicilia non ama i suoi figli più geniali e Antonello lo sa. Per questo adesso, nel delirio finale, invoca il vecchio maestro Colantonio. Quel delirio gli farà rivivere l'infanzia pezzente e l'incontro con i misteriosi artisti del Trionfo della Morte; lo porterà da una Napoli dominata dai cortigiani, come il Panormita e la bella Lucrezia, alla Roma dei cardinali cialtroni e delle puttane; dalla Mantova del Mantegna, alla Arezzo di Piero della Francesca. Da Bruges, dove finalmente scoprirà l'amore e persino il segreto della pittura a olio, a una Venezia che gli darà fama e gloria e l'amicizia coi Bellini. Il romanzo è anche l'affresco dell'epoca, crudele, affamata di gloria, dove domina l'Angelo della Morte. Tanti sono i comprimari di questa vicenda, dai familiari meschini e sanguisughe, alla nana Nannarella morta per amore nei vicoli di Napoli; dall'aristocratica Volatrice e forse erede al trono di Sicilia, al buffone Cicirello; dai viceré scaltri, ai fanatici frati Osservanti, che scatenano a Messina rivolte contro il malgoverno. Ma in quei viaggi una sola luce per Antonello: Griet, la figlia bastarda di Van Eych. E una sola ossessione: la pittura a olio dei fiamminghi.
Un romanzo storico? Un romanzo picaresco e sulfureo? Un romanzo sull’arte o un romanzo sull’amore estremo? Forse solo un romanzo su un uomo, Antonello, che fece della sua ambizione un’arma, della fame di carne e di femmine un’ossessione, della pittura uno strumento per durare in eterno.
Silvana La Spina è nata a Padova da madre veneta e padre siciliano. Ha pubblicato il volume di racconti Scirocco (La Tartaruga, premio Chiara) e i romanzi: Morte a Palermo (La Tartaruga, Baldini & Castoldi; premio Mondello), L’ultimo treno da Catania (Bompiani), Quando Marte è in Capricorno (Bompiani), Un inganno dei sensi malizioso (Mondadori), L’amante del paradiso (Mondadori), Penelope (La Tartaruga), La creata Antonia (Mondadori), La continentale (Mondadori). Sempre per Mondadori sono usciti i tre romanzi dedicati alle indagini del commissario Maria Laura Gangemi: Uno sbirro femmina, La bambina pericolosa e Un cadavere eccellente.

domenica 22 novembre 2015

Medioevo in Cucina

Medioevo in Cucina
ingredienti, ricette e sapori
di Marco Gavio de Rubeis
pp. 156, € 11,00
I Doni delle Muse, 2015
ISBN: 978-88-99167-14-1
A distanza di molti secoli, la tradizione culinaria medievale, con il suo tripudio di colori, profumi e ingredienti, offre ai cuochi e ai golosi di ogni tempo sapori dimenticati in grado di costituire fonti preziose di ispirazione.
Sempre divisa tra l’ideale spirituale della mortificazione del corpo e l’esaltazione dei sensi, la cultura medievale mostra la sua contraddizione anche in cucina, luogo privilegiato tanto per la conservazione della salute del corpo e dell’anima quanto per l’eccesso e il piacere di vivere.
Un libro di ricette che parla di cucina e cultura alimentare, attraverso uno studio filologico di fonti letterarie e iconografiche tra i XIII e il XIV secolo.
Marco Gavio de Rubeis dietro questo pseudonimo che vuole essere un omaggio a grandi maestri della res coquinaria latina e medievale si nasconde, oltre che un appassionato di cucina storica e non, un compositore e un musicista polistrumentista di oscuri natali e altrettanto oscura fama.
L’Associazione Culturale “I Doni delle Muse” è una realtà che convoglia numerose attività che hanno come tema lo studio e la divulgazione della letteratura e delle arti performative del periodo classico, medievale e rinascimentale. L’Associazione Culturale affianca all’allestimento di spettacoli e alla produzione letteraria un’intensa attività divulgativa.

sabato 21 novembre 2015

Storie al muro. Temi e personaggi della letteratura profana nell'arte medievale

Storie al muro
Temi e personaggi della letteratura profana nell'arte medievale
di Maria Luisa Meneghetti
pp. 488, € 85,00
Einaudi, 2015
ISBN: 9788806167592

Nel corso del Medioevo si andò affermando una particolare tipologia di prodotto artistico derivato da testi letterari, profani quanto a tematica e volgari quanto a veicolo linguistico (francesi, provenzali, italiani, mediotedeschi...).
Questa produzione artistica ha creato una vera e propria letteratura parallela, una «letteratura di testi iconici» altrettanto varia e articolata di quella formata dai corrispondenti testi scritti. La pluralità e la collisione dei significati emergono quali tratti caratteristici dei prodotti che fanno parte di questa «letteratura» e costituiscono probabilmente le ragioni più forti del fascino che essi ancora sanno esercitare.
Maria Luisa Meneghetti insegna Filologia romanza all'Università di Milano. Ha pubblicato, tra l'altro, Il pubblico dei trovatori (Einaudi 1992), Le origini delle letterature medievali romanze (Laterza 2007), Il romanzo nel Medioevo, Francia, Spagna, Italia (il Mulino 2010) e Storie al muro (Einaudi 2015).

venerdì 20 novembre 2015

Il tramonto della Langobardìa minor

Il tramonto della Langobardìa minor. Longobardi, Saraceni e Normanni nel Mezzogiorno (X-XI sec.)
di Tommaso Indelli
Prefazione di Claudio Azzara
pp. 210, € 20,00
Editrice Gaia, 2015
 
La monografia si propone di indagare uno dei periodi più affascinanti e controversi della storia dei Longobardi nel Mezzogiorno: l’età di Pandolfo I Capodiferro di Capua e Guaimario IV di Salerno. Cronologicamente, il periodo è compreso tra la metà del X sec. e la fine dell’XI e rappresenta la fase di transizione dalla dominazione longobarda a quella normanna. Un segmento cronologico importante non solo per la storia del Mezzogiorno d’Italia, ma anche dell’Europa mediterranea, in cui, proprio in quei secoli, cominciavano a manifestarsi i germi della “rinascita” che caratterizzò lo sviluppo del continente fino al XIV sec. Ancora oggi, nei manuali di uso scolastico e universitario, questo periodo storico figura come “età di transizione”, dai secoli dell’Alto a quelli del Basso Medioevo, secondo la bipartizione dell’Età medievale convenzionalmente adottata dalla storiografia italiana. Il X secolo è, storiograficamente, il “secolo di ferro”. L’Europa carolingia fu devastata da nuove “invasioni barbariche”, dopo quelle che determinarono il crollo dell’impero romano, e popoli sconosciuti minacciarono i suoi confini: Normanni, Magiari, Saraceni. L’impero carolingio andò, progressivamente, disgregandosi sotto l’urto dei nuovi “barbari” e delle guerre tra i successori di Carlo Magno, mentre il potere pubblico si dissolse in una miriade di potentati autonomi - le signorie territoriali - che non riconoscevano più alcuna autorità. I re e gli imperatori erano ridotti, ormai, a figure simboliche. Mentre gran parte del continente europeo regrediva a livelli economici e demografici antecedenti la breve stagione della “rinascita carolingia”, nel Mezzogiorno d’Italia, la Langobardìa minor, erede del regno fondato da Alboino, si frammentava nei principati di Benevento, Salerno e Capua. Il Mezzogiorno partecipava al processo di generale dissoluzione delle eredità del passato, ma, grazie alle personalità straordinarie di Pandolfo I Capodiferro di Capua e Guaimario IV di Salerno, l’eredità politica, culturale ed “etnica” dei Longobardi riuscì a ritrovare la forza per contrastare l’espansione militare dell’Islam mediterraneo. Si aprì con le straordinarie figure dei due principi - e prima del definitivo tramonto - l’ultima stagione di splendore del Mezzogiorno longobardo, che anticipò la “rinascita” politica, economica e culturale dell’Occidente agli albori dell’XI secolo. Una “stagione” di breve durata e densa di eventi, in cui la Langobardìa minor  fu capace di ritrovare l’unità perduta e i fasti di Arechi II, prima di cadere, anch’essa, sotto l’urto dei temibili predoni normanni. Ripercorrendo gli eventi che caratterizzarono l’ultima - ma anche la più intensa - stagione di vita della Langobardìa minor , il libro si sofferma non solo sulle personalità dei principi, legislatori e condottieri, in grado di segnare un'epoca, ma anche sugli uomini di Chiesa e di cultura, sui monaci e i medici, i poeti e gli eruditi come Desiderio di Montecassino, Alfano di Salerno, Costantino l’Africano, Trotula de Ruggiero. Accanto ad essi, le grandi personalità dei papi della “Riforma” ecclesiastica - Leone IX, Niccolò II, Gregorio VII  - alle prese con la corruzione della Chiesa, la lotta contro gli imperatori germanici, lo scisma degli Ortodossi, le incursioni dei Saraceni e dei Normanni. Tutte furono figure emblematiche - perfette interpreti dello Zeitgeist - costrette, loro malgrado, a misurarsi con un’epoca dura, ma non aliena da grandi e significativi cambiamenti culturali: un tassello importante nella costruzione della civiltà dell’Europa mediterranea e nella definizione della sua identità.
Tommaso Indelli è Assegnista di Ricerca in Storia Medievale e Assistente di Cattedra del Prof. Claudio Azzara presso la Facoltà di Scienze della Formazione dell’Università degli Studi di Salerno. Si occupa di storia del Mezzogiorno medievale longobardo e normanno (VI-XII sec.). Di formazione storico-giuridica, specializzatosi a Pavia con un dottorato sulla cultura giuridica della Tarda Antichità (III-VI sec. d. C) e dell’Europa medievale (VII- XV sec.), si occupa di ricerca e problematiche inerenti le strutture e le forme di organizzazione del potere pubblico e statale. Tra le sue monografie: Bellum Piraticum e pirateria. Aspetti giuridico-politici del fenomeno piratico dall’età Romana al XVIII secolo; La conquista normanna del Meridione d’Italia. Dall’arrivo dei primi conquistatori alla fondazione del Regno; La condizione del servo nell’Occidente medievale. Aspetti giuridici e sociali (V-XV sec.); Strutture socio-politiche dell’Italia Meridionale nel XII secolo, da Ruggero II a Guglielmo II (1105-1189), I Bizantini nel Mezzogiorno d’Italia (VI- XI sec.) Istituzioni, politica e società; Storia politica della Langobardia minore. I Principati di Benevento, Salerno e Capua (VI-XI sec.); Arechi II, un principe longobardo tra due città; Langobardìa. I Longobardi in Italia (VI-XI sec.), Odoacre. La fine di un impero (476 d. C.).

mercoledì 18 novembre 2015

Scrittrici mistiche europee. Secoli XII-XIII

Scrittrici mistiche europee
Secoli XII-XIII Volume 1
Testi e traduzioni a cura di Alessandra Bartolomei Romagnoli, Antonella Degl'Innocenti e Francesco Santi
pp. 584, € 72,00
Sismel, Edizioni del Galluzzo, 2015
ISBN: 978-88-8450-652-8

Il XII secolo è conosciuto nella storiografia come secolo di un grande cambiamento. La nascita delle Università, un rinnovato interesse per la tradizione antica e l’affermarsi della poesia nelle lingue volgari sono i segnali meglio conosciuti di questa trasformazione. Ma anche un’altra grande novità caratterizza questo tempo in una diversa direzione: l’invenzione della scrittura mistica femminile. Le poliedriche visioni di Ildegarde di Bingen aprono un capitolo decisivo nella storia della cultura europea, che ancora in tutto il secolo XIII offrirà personalità poetiche e spirituali di prim’ordine, come Hadewijch di Anversa, Matilde di Hackeborn e Geltrude di Helfta. Donne ai margini della cultura e del potere narrano un’assoluta familiarità con Dio, diretta e senza mediazione, una familiarità che le conduce in innumerevoli viaggi nello spazio e nel tempo, dando luogo a motivi letterari inattesi, rappresentativi di una più alta consapevolezza cristiana. Il libro raccoglie i testi di queste scrittrici, alcune pressoché sconosciute e in molti casi mai tradotte in lingua italiana, documentandone le nuove istanze spirituali e intellettuali.
In questo primo volume:
Herluca di Bernried, Ildegarde di Bingen, Cristina di Markyate, Elisabetta di Schönau, Alpaide di Cudot, Maria di Oignies, Cristina l'Ammirabile, Juette di Huy, Ida di Nivelles, Margherita d'Ypres, Lutgarda di Aywières, Aleydis di Schaerbeek, Giuliana di Mont-Cornillon, Ida di Léau, Elisabetta di Spalbeek, Beatrice di Nazareth, Matilde di Magdeburgo, Hadewijch di Anversa, Matilde di Hackeborn, Ida di Lovanio, Gertrude di Helfta, Cristina di Stommeln, Lukarda di Oberweimar.
Per leggere una bella recensione di Marina Montesano sul Manifesto del 17 novembre 2015 clicca qui !

martedì 17 novembre 2015

Gli occhi di Cesare. La biblioteca latina di Dante

Gli occhi di Cesare. La biblioteca latina di Dante
di Luciano Canfora
pp. 104, € 8,90
Salerno Editrice, 2015
ISBN: 978-88-8402-956-0
 
Qual era il Cesare che Dante conosceva? Cosa vi ha aggiunto di suo? Come si concilia un tale impianto ideale incentrato sull’idea di impero con l’enfasi ammirativa riservata da Dante al nemico giurato di Cesare, Catone Uticense? Entrare in tale labirinto intellettuale e poetico è l’obiettivo di questo breve libro, che approda – non immotivatamente – ad una riconsiderazione del rapporto complesso e ammirativo di Dante nei confronti del mondo cosiddetto classico e soprattutto della grande cultura pagana.
"L’indagine filologica, che si snoda in maniera più appassionante di un giallo, risveglia la curiositas sulle inedite sinapsi fra gli autori del nostro patrimonio comune. Mostra le continuità classico-cristiane e il riaffiorare quasi «carsico» dell’idea di un potere politico sovranazionale più potente della religione. Alla fine, il lettore si ritrova in mano due armi formidabili contro ogni forma di oscurantismo: i classici e Dante". (Livia Capponi, Corriere della Sera, 16.11.2015)
Luciano Canfora è Professore emerito dell’Università di Bari. Dirige la rivista «Quaderni di storia» (dal 1975) e numerose collane specialistiche per vari editori. Collabora al «Corriere della Sera».

lunedì 16 novembre 2015

Nostalgia del Paradiso. Il giardino medievale

Nostalgia del Paradiso
Il giardino medievale
di Franco Cardini e Massimo Miglio
pp. 224, € 16,00
Laterza, 2015
ISBN: 9788858121894

Un excursus storico sul passato lontano dei giardini che parte dai classici e spazia dall’età romana all’Oriente con le testimonianze più antiche del mondo egiziano e mesopotamico per soffermarsi poi sul Trecento occidentale, sull’Umanesimo e sui giardini rinascimentali. Dalle regole botaniche a quelle stilistiche, dagli allestimenti di fiori ed essenze, fioriere e fontane, sculture e labirinti, alle connessioni simboliche con le dimensioni dell’amore e della morte.
Il giardiniere medievale ripete il gesto creatore di Dio, conosce le norme sapienti che possono piegare la natura per ricreare, se non la realtà, quanto meno l’illusione dell’Eden perduto. Ma c’è anche altro: la magia delle erbe, dei fiori e delle radici che restituiscono la salute perduta, il sapore pieno di ortaggi e frutti per le mense di signori, monaci e contadini.
Franco Cardini è uno dei più importanti storici italiani, è professore emerito nell’Istituto di Scienze Umane e Sociali/SNS, Directeur de Recherches nell’École des Hautes Études en Sciences Sociales di Parigi e Fellow della Harvard University.
Massimo Miglio, già ordinario di Storia medievale dell’Università della Tuscia, è presidente dell’Istituto Storico Italiano per il Medioevo e socio corrispondente dell’Accademia dei Lincei. Ha insegnato Storia medievale e Letteratura umanistica nelle Università di Salerno e Bari, Paleografia latina alla Scuola Vaticana di Paleografia e nella Scuola dell'Archivio di Stato di Roma. Tra le sue pubblicazioni: Scritture scrittori e storia. Città e corte a Roma nel Quattorcento (Roma 1993); Santa Maria in Gradi (Viterbo 1996); In viaggio per Roma (Bologna 1999); Pellegrinaggi a Roma (Roma 1999); Asterischi. Tracce di storia della Tuscia (Roma 2000).

domenica 15 novembre 2015

Il Marchesato di Saluzzo tra Gotico e Rinascimento

Il Marchesato di Saluzzo tra Gotico e Rinascimento
Architettura, città, committenti
di Silvia Beltramo
Viella, 2015
ISBN: 9788867284528

Il Quattrocento in Piemonte è un periodo di grande interesse per la storia dell’architettura; mentre si consolida il patrimonio dell’epoca medievale, legato a una tradizione acquisita di conoscenze tecniche e di maestranze, si aprono i nuovi temi del costruire “all’antica”. Il marchesato di Saluzzo costituisce uno dei principati maggiormente ricettivi, pronto ad accogliere sia la manodopera specializzata di costruttori e lapicidi aggiornati alle novità del Gotico internazionale, sia i protagonisti dell’arte rinascimentale provenienti dalla Lombardia e dalla Liguria. Il ruolo dei Saluzzo nel panorama artistico italiano attende di essere rivalutato anche nell’architettura e nella storia urbana, un ruolo rilevante che si può confrontare con il mecenatismo svolto dalle signorie del centro-nord della penisola (dagli Sforza agli Este, dai Gonzaga ai Montefeltro) e con i principi confinanti di Savoia e Monferrato. Lo studio ha intrecciato le testimonianze documentarie con la lettura dell’architettura e del tessuto urbano, considerandoli come fonte e documento storico. Precisi strumenti di lettura consentono ad un pubblico ampio di rileggere episodi significativi della cultura architettonica saluzzese, attraverso le sue principali componenti: il cantiere, la committenza e le maestranze. Gli studiosi trovano nel testo estesi ed inediti riferimenti documentari e iconografici, affiancati ad analisi attente del patrimonio storico e architettonico stratificatosi nel corso dei secoli.
Silvia Beltramo insegna Storia dell'Architettura Moderna al Politecnico di Torino.

sabato 14 novembre 2015

Mistral. L'invenzione dell'amore

Mistral - L'invenzione dell'amore
di Franco Ferrini
pp. 305, € 16,00
Runa Editrice, 2015
ISBN: 9788897674535
 
Castello di Lacoste, Provenza, 1200 d.C. Una nuova moda sembra diffondersi tra dame e cavalieri: si parla di “Amore-Passione”, di “Donna-Angelo”, “Amore Eterno” e filtri d’amore – come dire eresia, magia nera, paganesimo.
Jaquinot, che è davvero un simpatico animale - ex crociato, zotico e analfabeta, pertanto immune dalle mollezze e lusinghe della Provenza - non si tira certo indietro di fronte a una ricompensa in denaro, quando viene incaricato dal Vaticano di indagare su cosa sia veramente questa nuova invenzione: l’Amore-Passione alla provenzale, che sembra essere opera del Demonio.
Agendo sotto mentite spoglie - non senza collezionare una gaffe dietro l’altra - si mette a indagare tra antri oscuri, pozioni miracolose, intrighi, partite di caccia, giostre, monaci infidi, passaggi segreti, mariti gelosi, ancelle fedeli, leggiadre fanciulle, banchetti, balli, duelli, battaglie, e su tutto il Mistral, il vento impetuoso della Provenza che, al pari dell’Amore, giunge all’improvviso e per il quale non esistono difese, né riparo.
Un racconto boccaccesco, con il quale Franco Ferrini ci narra, con ironia, l’invenzione dell’Amore.