giovedì 20 ottobre 2016

L'invenzione dell'iconoclasmo bizantino

L'invenzione dell'iconoclasmo bizantino
di Leslie Brubaker
a cura di Maria Cristina Carile
pp. 172, € 24,00 (Acquista online con il 15% di sconto)
Viella, 2016
ISBN: 9788867284559
 
Il famoso iconoclasmo bizantino ha influenzato moltissimi movimenti iconoclastici, dalla riforma inglese e dalla rivoluzione francese al movimento talebano, fino all’Isis in tempi recentissimi, tutti incentrati sulla distruzione di immagini come forte dichiarazione politica. Tuttavia, esso è stato sfortunatamente frainteso: questo libro mostra quanto e perché la discussione riguardo alle immagini fosse più complicata e più interessante di quanto non si sia immaginato. Osserva il modo in cui le icone divennero così importanti, chi vi si oppose e come la controversia si risolse all’incirca tra il 680 e l’850. Molte convinzioni ormai largamente accettate riguardo all’“iconoclasmo” – ad esempio il fatto che si trattasse di un’iniziativa imperiale e della causa di una generale e diffusa distruzione di immagini, che i maggiori promotori della venerazione delle icone fossero monaci e che fosse avvenuto in un periodo di ristagno culturale – si riveleranno sbagliate. Gli anni dei dibattiti sulle immagini videro infatti progressi tecnologici e mutamenti intellettuali che, accanto ad un’economia in crescita, si conclusero con l’emergere di un impero particolarmente forte e stabile: la Bisanzio medievale.
Leslie Brubaker insegna Arte bizantina all’Università di Birmingham, dove è Director of the Centre for Byzantine, Ottoman and Modern Greek Studies. Tra le sue opere, ricordiamo Vizion and Meaning in Ninth-century Byzantium (1999) e Byzantium in the Iconoclast Era c. 680-850: a history (2011, con J.F. Haldon).
Maria Cristina Carile è docente di Storia e Critica dell'Arte Bizantina all'interno della Laurea Magistrale in Storia e Conservazione delle Opere d'Arte (LM 89), presso la Scuola di Lettere e Beni Culturali dell'Università di Bologna (sede di Ravenna).

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