mercoledì 30 novembre 2016

Commedia. Opera completa

Commedia. Opera completa
Revisione del testo e commento di Giorgio Inglese
pp. 1296, € 90,00
Carocci, 2016
ISBN: 9788843085149

Novant’anni dopo l’impresa di Giuseppe Vandelli (1921-28),  la revisione testuale del poema dantesco e il suo commento  interpretativo vengono qui proposti in un insieme organico, sul fi lo  di una lettura fedele ai grandi maestri della critica novecentesca  e nondimeno attenta ai contributi più recenti. Una speciale cura  per la chiarezza e la leggibilità delle note vuole favorirne l’utilizzazione  da parte dei lettori più giovani.
L'opera si può anche acquistare in tre volumi separati, Inferno, Purgatorio e Paradiso dal sito dell'editore Carocci.
Giorgio Inglese è professore ordinario di Letteratura italiana alla Sapienza Università di Roma. Ha curato e commentato le grandi opere di Machiavelli ed è condirettore dell’Enciclopedia Machiavelliana della Treccani, uscita nel 2014. Per Carocci editore ha pubblicato: Breve storia della scrittura e del libro (con F. M. Bertolo, P. Cherubini, L. Miglio, 8a rist. 2012); Come si legge un’edizione critica. Elementi di filologia italiana. Nuova edizione (5a rist. 2014); Dante: guida alla Divina Commedia. Nuova edizione (2a rist. 2014); La letteratura italiana del Medioevo. Nuova edizione (con S. Carrai, 4a rist. 2014); Metrica e retorica del Medioevo (con R. Zanni, 2011); Per Machiavelli. L’arte dello stato, la cognizione delle storie (2a rist. 2013); ha curato, insieme a R. Rea, un’edizione delle Rime di Guido Cavalcanti (2a rist. 2014) e sta approntando la revisione del testo e il commento della Commedia (già pubblicati l’Inferno, 2007, e il Purgatorio, 2011).

sabato 26 novembre 2016

Bibliografia dei manoscritti in scrittura beneventana 24

Bibliografia dei manoscritti in scrittura beneventana 24
Dati relativi a pubblicazioni apparse a partire dal 1990, raccolti dal 13 novembre 2015 al 1 novembre 2016
di Aa.Vv.
€ 60,00 (Acquista online con il 15% di sconto)
Viella, 2016
ISBN: 9788867287550 

Questo numero di BMB dà notizia di una serie di scoperte davvero inusuali nel piccolo mondo beneventano: non solo di frammenti si tratta questa volta, ma come sette anni fa per il Beato di Ginevra, di interi manoscritti, peraltro conservati in uno dei luoghi sacri agli studi della più importante espressione grafica dell’Italia meridionale nel medioevo, la Biblioteca Nazionale di Napoli. Diamo quindi conto con puntuali descrizioni di un antifonario palinsesto databile al secolo X (V C 14, Nicola Tangari), di due codici misti in beneventana e carolina recanti sostanzialmente testi di esegesi biblica (VI D 28 e VII A 5, prima metà del secolo XII, Donatella Buovolo), di un esemplare delle Etymologiae isidoriane del secolo XII (VI D 61, Vera Schwarz-Ricci).
Di tutti e quattro i codici non si aveva notizia in quanto beneventani, il che potrà apparire sorprendente data la notorietà e l’accessibilità della sede di conservazione, ma forse è proprio questa la ragione della loro ignorata presenza negli scaffali della celebre Biblioteca: per scoprirli occorreva controllarne a tappeto l’intero patrimonio medievale, come alcuni di noi hanno fatto per portarne alla luce gli esemplari datati per anno, luogo o copista. Un ennesimo esempio, insomma, di quella serendipity di cui la ricerca si è sempre programmaticamente nutrita. Un codice biblico in tipizzazione barese della fine del secolo XI si era perso per quasi vent’anni all’interno dell’abbazia di Montecassino: ne dà notizia e lo descrive chi lo ha ritrovato e ne ha la cura, dom Mariano Dell’Omo (Archivio Privato, ms. 2).
Non mancano ovviamente le scoperte di nuovi frammenti, riapparsi quasi tutti all’esterno dell’area beneventana: a Lecce (Arianna Vena), Madrid (Elisabetta Caldelli e Valeria De Fraja), Magonza (Vera Schwarz-Ricci), Orléans (Brian Long e Andrew Irving), Roma (Nicola Tangari).
Alla luce di queste eccezionali novità, che senza dubbio comporteranno un incremento della produzione nel settore, ribadiamo l’appello rivolto l’anno scorso a quanti volessero collaborare con noi nel registrare e dar conto di quanto si scrive intorno agli oltre duemila manoscritti beneventani finora conosciuti: si tratta di un servizio reso alla comunità scientifica che, in termini di accesso alle fonti della ricerca, torna a vantaggio anche di chi lo compie.
Dati raccolti da Laura Albiero, Maria Gabriella Critelli, Paola Errani, Nicoletta Giovè, Valentina Longo, Marco Palma, Anna Pannega, Leda Ruggiero, Valerio Sanzotta, Silvia Scipioni, Maddalena Sparagna, Gaia Elisabetta Unfer Verre, Matteo Villani.

venerdì 25 novembre 2016

Le guerre dei papi

Le guerre dei papi
Storia, personaggi, battaglie e antichi segreti
di Giuseppe Staffa
pp. 720, € 12,00
Newton Compton, 2017
ISBN: 978-88-541-9488-5 

Di quali argomenti si è servito il papato per giustificare, nei secoli, il proprio esercizio delle armi?
Perché la Bibbia e i Vangeli sono divenuti materiale di propaganda per imprese che nulla avevano a che fare con lo spirito? Questo libro ricostruisce tutte le principali guerre scatenate dalla Chiesa di Roma, dalle prime sfide per il potere temporale alla cosiddetta Lotta per le investiture, dai periodi di rivalità con Federico Barbarossa e suo nipote Federico II alla “Cattività avignonese”, quando il papato ha affinato la sua strategia, gettando le premesse per il suo “ammodernamento”, potenziando allo stesso tempo l’apparato difensivo e militare. Non possono mancare le storie piene di veleni e intrighi delle famiglie più influenti – prime tra tutte i Borgia e i Farnese – che furono capaci di accedere al soglio pontificio, subordinando ai propri interessi la politica militare dello Stato. Tra le figure più rappresentative di questa epopea, che parte da lontano e giunge fino alla seconda metà del XIX secolo con la nascita dello Stato italiano, Giulio II, il papa guerriero per antonomasia. Ma come lui ve ne sono stati molti altri, animati da un desiderio di conquista e di potere simile a quello di imperatori e grandi condottieri.
Giuseppe Staffa è nato a Roma nel 1973. Laureato in archeologia medievale, ha partecipato a numerose campagne di scavo in Italia e all’estero. È insegnante ed educatore tiflologico (per i non vedenti). Già consulente storico e archeologo per la trasmissione televisiva di Rai 3 Cose dell’altro Geo, dal 2014 collabora con la rivista «Focus Storia-Wars». Con la Newton Compton ha pubblicato 101 storie sul Medioevo che non ti hanno mai raccontato, I personaggi più malvagi della Chiesa, I grandi condottieri del Medioevo, I grandi imperatori e Le guerre dei papi.

giovedì 24 novembre 2016

Giovanni dal Ponte. Protagonista dell'umanesimo tardogotico fiorentino

Giovanni dal Ponte
Protagonista dell'umanesimo tardogotico fiorentino
a cura di Lorenzo Sbaraglio e Angelo Tartuferi
pp. 256, € 42,00 (Acquista online con lo sconto del 15%)
Giunti Editore, 2016
ISBN: 9788809835856

Il catalogo della mostra dedicata a Giovanni dal Ponte alla Galleria dell'Accademia di Firenze.
Giovanni di Marco (1385-1437), detto Giovanni dal Ponte, è stato uno dei protagonisti più originali del panorama artistico fiorentino nel momento cruciale del passaggio tra Tardogotico e Rinascimento.

Il catalogo della mostra alla Galleria dell'Accademia di Firenze, oltre alle immagini delle opere esposte, che comprendono importanti capolavori restaurati per l'occasione, offre un bilancio critico aggiornato degli studi sull'artista e sui suoi contemporanei, con cui Giovanni si confrontò per la creazione di alcune tra le sue più celebri composizioni.
Lorenzo Sbaraglio del Polo museale regionale della Toscana, ha approfondito in anni recenti lo studio delle opere di Giovanni dal Ponte.
Angelo Tartuferi è responsabile del settore dipinti dal Duecento al Quattrocento della Galleria dell’Accademia di Firenze e grande conoscitore dell’argomento.

martedì 22 novembre 2016

I Templari

I Templari
Grandezza e caduta della 'militia Christi'
a cura di Gancarlo Andenna, Cosimo Damiano Fonseca, Elisabetta Filippini
pp. 288, € 23,00
Vita e Pensiero, 2016
ISBN: 9788834332535 

Il volume contiene venti saggi scritti da grandi specialisti italiani, francesi e tedeschi sull’Ordine religioso dei Templari, i Pauperes Commilitones Christi Templique Salomonis. Rispetto alla conoscenza diffusa sull’argomento, sono presenti novità assolute, per esempio in rapporto alla legislazione, con gli studi sul manoscritto 44 A 14 della Biblioteca Corsiniana di Roma appartenente all’Accademia dei Lincei, ma anche per gli studi condotti in ambito inglese su un codice di recente ritrovamento della Biblioteca Capitolare di Modena, sicuramente appartenuto a una domus templare italiana, in cui sono descritte le cerimonie liturgiche dei cavalieri del Tempio. Inoltre si è voluto inserire la storia di questo Ordine religioso nel contesto del Mediterraneo al tempo delle spedizioni, o meglio dei pellegrinaggi armati (passagia) verso la Terra Santa. Specialisti di sicura competenza hanno affrontato il problema dei rapporti tra i pauperes commilitones e i poteri costituiti, imperatori, re, papi e sultani, mentre altri hanno indagato il loro modo di rappresentarsi nei sigilli utilizzati da alcuni responsabili dell’Ordine. Ogni saggio, di facile lettura, si conclude con una bibliografia utile per chi voglia approfondire le questioni trattate. Il tutto senza alcun cedimento ai miti storiografici e letterari che continuano a circolare nella cultura mondiale. In particolare, il saggio conclusivo del libro affronta nello specifico la storia di queste utilizzazioni del mito templare, chiarendone le ragioni e le implicazioni religiose, politiche e sociali.
Giancarlo Andenna, Ordinario di Storia Medievale e Direttore del Dipartimento di Studi Medioevali, Umanistici e Rinascimentali presso l’Università Cattolica di Milano e di Brescia, è componente del Consiglio Direttivo del FOVOG (Forschungsstelle für Vergleischende Ordensgeschichte) con sede presso l’Università di Dresda e del Comitato di Redazione della Collana «Vita Regularis». Dal 2003 è Direttore delle «Settimane internazionali della Mendola», per le quali ha avviato nel 2007 tre incontri sul tema «Religiosità e civiltà». È componente del Comité de Lecture dei «Melanges de l’Ecole Française de Rome, Moyen Âge» e della Redazione della «Revue Mabillon». È direttore della rivista di Storia Ecclesiastica «Novarien».
Elisabetta Filippini è ricercatrice a tempo determinato di Storia Medievale presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università Cattolica del Sacro Cuore di Brescia. 

domenica 20 novembre 2016

La passione dei Templari

La passione dei Templari
di Simonetta Cerrini
prefazione di Franco Cardini
pp. 528, € 13,00
Mondadori, 2016
ISBN: 9788804656999
 
Sorto nel 1120 a custodia della Gerusalemme conquistata dai crociati, l'ordine dei cavalieri del Tempio rivoluzionò il modo di vivere la spiritualità cristiana, unendo in una sola persona il chierico e il laico, l'orator e il bellator. Incapaci però di adattarsi agli importanti cambiamenti sociali e politici della fine del Medioevo, i templari andarono incontro, all'inizio del Trecento, a una inattesa quanto drammatica fine. Cosa spinse il re Filippo il Bello ad annientare fisicamente e spiritualmente l'intera comunità templare di Francia? Perché papa Clemente V non riuscì a fermare l'ingranaggio che portò centinaia di templari alla morte, in prigione, sotto tortura o sul rogo? È questa la vicenda ancora misteriosa che Simonetta Cerrini racconta, seguendo il testo della bolla papale di soppressione dell'ordine, la Vox in excelso del 1312, come una vera e propria «passione», una Via Crucis in ventitré stazioni destinata a chiudersi non sul Golgota ma all'estremità dell'Île de la Cité, a Parigi, con il rogo celeberrimo di Jacques de Molay, ventitreesimo e ultimo gran maestro del Tempio.
Simonetta Cerrini (Chiavari 1964), laureata all'Università Cattolica di Milano, nel 1998 ha discusso alla Sorbona una tesi di dottorato sui templari che comprende la nuova edizione critica della loro regola. Si occupa di storia della cultura e della spiritualità dei laici nel Medioevo. Considerata una delle maggiori autorità internazionali sui templari, abbina all'attività di conferenziera quella di consigliera scientifica per eventi storico-artistici e testi teatrali. Ha pubblicato per Mondadori La rivoluzione dei templari (2008), tradotto in numerosi Paesi, e L'apocalisse dei templari (2012).

venerdì 18 novembre 2016

L'Ordine dei predicatori

L'Ordine dei predicatori
I Domenicani: storia, figure e istituzioni (1216-2016)
A cura di Gianni Festa e Marco Rainini
pp. 504, € 30,00
Laterza, 2016
ISBN: 9788858125960
 
Gli otto secoli della storia dei Domenicani appaiono tutt’altro che lineari. Nell’Ordine convivono personaggi e vicende quasi contrapposti: si pensi all’impegno costante a favore dei nativi americani di Bartolomé de Las Casas e dei suoi confratelli fra le Indie e Salamanca, e d’altro canto al ruolo dei Domenicani nelle nuove forme dell’Inquisizione, o alle diverse interpretazioni della figura e dell’opera di Tommaso d’Aquino.
Il libro, a ottocento anni dalla fondazione dell’Ordine, ricostruisce il complesso percorso dei Domenicani: dallo sviluppo storico alle istituzioni, dalla predicazione alle figure chiave come Domenico di Caleruega e Caterina da Siena, per arrivare ai protagonisti più vicini nel tempo come Giuseppe Girotti, morto a Dachau, e Pierre Claverie, vescovo ucciso in Algeria.
Gianni Festa, dell’Ordine dei Predicatori, insegna Storia della Chiesa presso la Facoltà Teologica dell’Emilia Romagna. Si interessa di due aspetti della storia letteraria italiana: quello religioso e quello della poesia del Novecento. Tra le sue più recenti pubblicazioni, Osanna Andreasi da Mantova 1449-1505, la santa dei Gonzaga. Lettere e colloqui spirituali (a cura di, con A. Roncelli, Bologna 2007) e Il discepolo e lo scriba: i “fondamenti invisibili” della poesia di Mario Luzi (Bologna 2013).
Marco Rainini, dell’Ordine dei Predicatori, è ricercatore in Storia del Cristianesimo presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. Si occupa di XII e XIII secolo, in particolare di testi a carattere simbolico e diagrammatico, letteratura profetica e apocalittica e concezioni teologiche della storia. Tra le sue più recenti pubblicazioni, Corrado di Hirsau e il «Dialogus de cruce». Per la ricostruzione del profilo di un autore monastico del XII secolo (Firenze 2014) e Il profeta del papa. Vita e memoria di Raniero da Ponza eremita di curia (Milano 2016).

giovedì 17 novembre 2016

Lo scudo di Cristo

Lo scudo di Cristo
Le guerre dell'Impero romano d'Oriente
di Gastone Breccia
pp. 426, € 25,00
Laterza, 2016
ISBN: 9788858125830

Le possenti mura di Costantinopoli hanno arginato per secoli le ondate di nemici che insidiavano l’Europa cristiana. Le armate dell’impero romano d’Oriente si erano trasformate nello scudo di Cristo: questa è la storia della loro lunga lotta, fino alla vittoria.
L’impero romano d’Oriente visse suo malgrado per oltre mille anni in uno stato di guerra continua. La sua capitale Costantinopoli, la splendida ‘regina delle città’, non smise mai di attirare conquistatori avidi di preda dai quattro angoli del mondo: Goti, Unni, Slavi, Avari, Persiani, Arabi, Bulgari…
L’impero, spesso sull’orlo della disfatta, riuscì sempre a trovare la forza necessaria per rialzarsi dopo le sconfitte. Aveva ereditato da Roma antica uno dei più potenti eserciti della storia: attraverso molti cambiamenti organizzativi, strategici e tattici, fu comunque in grado di mettere in campo armate capaci di respingere le continue invasioni. Il libro ripercorre i primi turbinosi secoli di questa storia, dalla disfatta di Adrianopoli del 378, che costrinse Teodosio I a riformare l’intero sistema difensivo imperiale, fino alle vittorie sugli Arabi e sui Bulgari, che nel IX secolo restituirono alla Nuova Roma uno spazio di dominio nei Balcani e in tutto il Mediterraneo orientale. Vengono analizzate sia la strategia dell’impero che le tattiche di combattimento, spesso all’avanguardia, delle sue armate, nonché la loro organizzazione, legata ad aspetti cruciali della vita sociale ed economica dello Stato.
Al riparo dello scudo bizantino ebbe modo di prosperare e svilupparsi l’Europa latina: che però non riconobbe mai ai fratelli d’oriente il merito di aver difeso con il proprio sangue la pace di tutta la Cristianità.
Gastone Breccia è ricercatore di Civiltà bizantina presso l’Università degli Studi di Pavia. Negli ultimi anni si è dedicato alla ricerca in campo storico-militare anche al di fuori dell’ambito della bizantinistica. Esperto di teoria militare, di guerriglia e controguerriglia, ha condotto ricerche sul campo in Afghanistan (2011) e Kurdistan (Iraq e Siria, 2015). È membro del direttivo della Società Italiana di Storia Militare (SISM) e collaboratore fisso della rivista “Focus Wars”. Tra le sue più recenti pubblicazioni:I figli di Marte. L’arte della guerra a Roma antica (Mondadori 2012); L’arte della guerriglia (Il Mulino 2013); La tomba degli imperi (Mondadori 2013); Le guerre afgane (Il Mulino 2014); Nei secoli fedele. Le battaglie dei Carabinieri 1814-2014 (Mondadori 2014); 1915. L’Italia va in trincea (Il Mulino 2015); Guerra all’Isis. Diario dal fronte curdo (Il Mulino 2016).

martedì 15 novembre 2016

Mettere le brache al mondo

Mettere le brache al mondo
di Riccardo Fedriga e Roberto Limonta
pp. 256, € 15,00
Jaca Book, 2016
ISBN: 978-88-16-41369-6

È concepibile che esistano al contempo un soggetto onnipresciente, in grado di conoscere ogni cosa prima che accada, e individui che non siano determinati ad agire solo come questo soggetto vede e vuole? Come conciliare il fatto che un evento accaduto ieri possa, oggi, non essere accaduto ieri? La libertà coincide davvero con l’assoluta apertura del futuro? Se invece il futuro è chiuso dalla prescienza divina, o dai limiti della nostra esistenza, si possono comunque, o forse proprio per questo, aprire spazi di libertà in questo mondo? Ecco alcune delle domande che secoli di tradizioni filosofiche, scientifiche e teologiche hanno raccolto sotto il termine compatibilismo. Vi è stato, e vi è ancora, chi ha sostenuto che siano domande senza risposta, tentativi di metter le brache al mondo. Questo libro tratta di chi ha cercato di fornire una risposta, una soluzione all’interno del proprio modo di pensare – da Severino Boezio ad Anselmo d’Aosta a Tommaso d’Aquino; da Duns Scoto a Ockham sino a Molina e Leibniz. Oppure di chi ritiene utile servirsi del passato come di una serie di soluzioni a domande del presente. Ma racconta anche di chi ha serenamente rinunciato a rispondere, sino a chi intravede nel compatibilismo uno strumento prezioso per il dialogo tra culture e tradizioni religiose.
Riccardo Fedriga è professore associato presso l’Università degli Studi di Bologna. Le sue ricerche riguardano temi quali la filosofia medievale; la storia delle idee, vista attraverso il dialogo tra intenzionalità, credenze e tradizioni filosofico-religiose; la storia e l’epistemologia della lettura. Oltre a numerosi articoli scientifici su riviste nazionali e internazionali, tra le sue ultime pubblicazioni ricordiamo La sesta prosa (Mimesis 2015) e La filosofia e le sue storie (curata con Umberto Eco, 3 voll., Laterza 2015).
Roberto Limonta si occupa di filosofia della religione e di teologia e filosofia del linguaggio nel pensiero medievale. Autore de Il silenzio delle idee (Encyclomedia 2012), sulla circolazione dei saperi tra medioevo e modernità, e di articoli su riviste scientifiche nazionali e internazionali, ha collaborato alla Storia della civiltà europea di Umberto Eco e a La filosofia e le sue storie (a cura di Umberto Eco e Riccardo Fedriga).

venerdì 11 novembre 2016

Nuovi studi sulla Tabula de Amalpha

Nuovi studi sulla Tabula de Amalpha
di Alfonso Mignone
pp. 104, € 14,00
Edizioni Il Frangente, 2016
ISBN: 9788898023684
 
La Tabula de Amalpha rappresentò senza alcun dubbio una pietra miliare nella storia del diritto marittimo e un’autorevole guida per la regolamentazione dei traffici nel bacino del Mediterraneo, per l’apposizione di clausole applicate ai contratti, nonché per la risoluzione delle controversie marittime nei secoli a venire. La sua importanza storica è da attribuirsi al contributo che essa diede alla formazione di una legislazione marittima uniforme in tutti gli Stati rivieraschi, compresi quelli arabi.
Il testo, costituito da 66 capitoli, di cui 21 in latino e 45 in volgare italiano, non può considerarsi un codice nel senso letterale del termine, bensì una raccolta di usi risalenti alla Lex Rhodia e ai Basilici, contenuti nel Digesto di Giustiniano. Tali usi dettavano tutto ciò che riguardava e interessava la navigazione: le controversie, il prezzo dei noli, gli obblighi del capitano e dei marinai, l’indennizzo in caso di perdita della merce, i cambi marittimi, la compartecipazione agli utili, i compensi dei rischi di mare, le avarie, l’armamento, l’abbandono del bastimento e delle merci in caso di pericolo e formava parte integrante dell’ordinamento giuridico dell’antica Repubblica Marinara.
Il corpo di capitoli della Tabula sembra trovare punti in comune con il diritto marittimo di Common Law in quanto non si stabiliscono principi generali o concetti astratti, ma si offrono risposte concrete alla casistica del tempo per soddisfare le immediate esigenze della societas maris, in cui commenda e colonna risultavano gli istituti cardine attraverso i quali veniva organizzata l’impresa di navigazione.
Ciò ci porta ad azzardare che il testo amalfitano presenti una più stretta attinenza con i moderni clausolari marittimi, sviluppati su iniziativa degli operatori del settore, piuttosto che con l’attuale codificazione di settore, frutto della nascita dello Stato moderno.
Quello della Tabula, che influenzò anche la redazione di altri statuti marittimi medievali come quello pisano, genovese e catalano, divenne “diritto vivente”, applicato nei tribunali e nelle curie durante la successiva dominazione normanna e successivamente anche nel Regno di Napoli.
Alfonso Mignone avvocato e Presidente di The International Propeller Club Port of Salerno. Esperto di diritto della navigazione e dei trasporti, svolge la sua attività professionale offrendo consulenza a privati e aziende, promuovendo corsi di formazione e convegni anche in ambito di formazione continua degli avvocati del Consiglio dell’Ordine della sua città.
Collabora inoltre con riviste specializzate di settore: «Il Diritto Marittimo», «Diritto dei Trasporti», «Rivista del Diritto della Navigazione» nonché con le riviste online «International Law Office» e «Altalex».

giovedì 10 novembre 2016

La leggenda nera dei Templari

La leggenda nera dei Templari
di Barbara Frale
pp. 240, € 18,00
Laterza, 2016
ISBN: 9788858125793

La storia di un mito può essere ancora più interessante della storia che il mito racconta... Soprattutto se la storia è quella leggendaria dei Templari…
Nell’anno 1099 i crociati venuti dall’Occidente conquistano Gerusalemme e fondano un regno cristiano nella Città Santa. Pochi anni dopo il re di Gerusalemme patrocina la formazione di una milizia religiosa, un corpo di combattenti che dovranno difendere i pellegrini in viaggio verso i luoghi santi. E sposta il quartier generale di questo corpo scelto presso il luogo più carismatico di Gerusalemme: le rovine del Tempio del Signore, quello edificato duemila anni prima da re Salomone con l’aiuto del leggendario architetto fenicio Hiram.
Circonfuso da un’aura di leggenda sin dalle sue origini, l’ordine dei Templari conosce un’espansione incredibile che lo porta a diventare una vastissima multinazionale finalizzata alla difesa della Terrasanta. I Templari non sono soltanto gloriosi combattenti, sono anche abilissimi banchieri che gestiscono la tesoreria di vari regni cristiani. Il loro successo incrementa la leggenda che li circonda, e quando nel 1307 il re di Francia Filippo IV detto il Bello li accuserà di eresia con l’aiuto dell’Inquisizione, la storia si tingerà di toni oscuri.
Sciolto da papa Clemente V nel 1312, l’ordine dei Templari non avrebbe mai smesso di affascinare il mondo e di vivere nella leggenda postuma, rinnovandosi nei secoli in forme diverse, fino alle pagine de Il codice da Vinci di Dan Brown. Ma cosa ha permesso a questo mito di non estinguersi, anzi di trarre forza dal trascorrere del tempo accrescendosi di dettagli nuovi?
Barbara Frale, storica del Medioevo ed esperta di documenti antichi, è Ufficiale presso l’Archivio Segreto Vaticano. Ha collaborato con vari quotidiani ed emittenti televisive italiane ed estere per la realizzazione di servizi e documentari storici. Tra le sue più recenti pubblicazioni: La sindone di Gesù Nazareno (Il Mulino 2009); Il principe e il pescatore. Pio XII, il nazismo e la tomba di San Pietro (Mondadori 2011); La lingua segreta degli dei (Mondadori 2012); L’inganno del gran rifiuto. La vera storia di Celestino V, papa dimissionario (UTET 2013); Andare per la Roma dei Templari (Il Mulino 2014); Crimine di Stato. La diffamazione dei Templari (Giunti 2014); La guerra di Francesco. Gioventù di un santo ribelle (UTET 2016).

mercoledì 9 novembre 2016

Teodora

Teodora
di Giorgio Ravegnani
pp. 240, € 16,90
Salerno Editrice, 2016
ISBN: 978-88-6973-149-5

Attrice e poi moglie dell’imperatore Giustiniano, ebbe un ruolo attivo nella gestione dello stato. I suoi detrattori, primo fra tutti, Procopio di Cesarea nella sua Storia Segreta, le rimproverano la giovinezza dissoluta e una condotta del tutto negativa sul trono di Bisanzio. La critica più recente tende però a rivalutarla ritenendo che la sovrana fosse stata costretta a seguire la carriera di attrice a causa dello stretto vincolo ereditario allora esistente nelle professioni e che, una volta divenuta sovrana, non avesse mai dato occasioni per mettere in dubbio la sua moralità. Teodora ebbe inoltre un ruolo politico rilevante, in contrasto con la tradizione bizantina che tendeva a relegare in secondo piano le sovrane e, in particolare, in occasione della rivolta popolare del 532, infuse coraggio negli uomini incitandoli a resistere evitando così che Giustiniano fuggisse abbandonando il potere.
Giorgio Ravegnani insegna Storia bizantina nell'Università di Venezia. Tra le sue pubblicazioni ricordiamo Imperatori di Bisanzio (2008).

martedì 8 novembre 2016

Graal. Cavalieri e poeti

Graal. Cavalieri e poeti
di Fabrizio Manticelli
pp. 160, € 15,00
Yume, 2016
ISBN: 978-88-98862-55-9

Il libro entra, con competenza e dovizia di particolari, nel modo dei segni e dei simboli medievali, tratteggiandone origini e senso. Nella prima parte del presente lavoro, l’autore ricerca l’origine del mito del Graal, rilevandone il carattere di universalità attraverso le diverse epoche storiche. Il sacro calice è l’espressione di una sapienza antica, patrimonio della tradizione ermetica occidentale. Nel corso della trattazione, il mito della coppa si fonde con quello della fertilità che assume diverse forme, compresa quella della pietra sacra generatrice, arrivando a indicare un percorso mistico intrapreso dai grandi poeti. Una tradizione iniziatica che si intreccia con lo Stilnovismo e i Fedeli d’Amore, passando attraverso la sapiente mediazione degli ordini cavallereschi. In alcuni tratti, l’opera sembra svolgersi intorno a una gnoseologia cristiana del Graal, dal sapore quasi esegetico. Il mondo iniziatico che abbraccia il sacro calice, nasconde delle valenze alchemiche che l’autore coglie nei suoi aspetti più reconditi.
Fabrizio Manticelli, laureatosi in Architettura presso l’Università di Venezia, indaga da anni sul simbolismo degli edifici religiosi, con particolare riferimento alla Geometria Sacra. Studioso dei culti misterici praticati dalle antiche civiltà e degli aspetti tradizionali legati all’ermetismo, ricerca nel mondo dell’immaginario collettivo e delle sue implicazioni in campo artistico, esoterico e antropologico. Per la casa editrice Yume ha pubblicato I volti della magia, viaggio in una credenza immortale.

lunedì 7 novembre 2016

L'immagne del Volto Santo di Lucca

L'immagne del Volto Santo di Lucca
Il successo europeo di una iconografia medievale
di Stefano Martinelli
pp. 252, € 25,00 (Acquista online con il 15% di sconto)
Edizioni ETS, 2016
ISBN: 9788846745767

Tra le immagini di Cristo che maggiormente affascinarono il Medioevo, il Volto Santo di Lucca ebbe un ruolo del tutto particolare. Considerato in prima istanza una icona miracolosa non fatta da mano umana, il crocifisso assunse poi una dimensione ‘civica’, assurgendo a simbolo della città e a garante della sua libertas, fino a divenire un’immagine di respiro internazionale.
L’eccezionale numero di copie del Volto Santo prodotte tra il XIV e il XV secolo, varie per tecnica, significato e qualità artistiche espresse, offre una misura molto efficace del ruolo che il crocifisso ebbe nel panorama devozionale europeo del tardo Medioevo.
Il libro segue la vicenda della diffusione dell’immagine del Volto Santo secondo un percorso circolare, a partire delle prime testimonianze lucchesi, seguendo poi i diversi canali di diffusione europei, fino a tornare a Lucca per osservare gli sviluppi cinquecenteschi culminati negli affreschi di Amico Aspertini nella Basilica di San Frediano e della Villa Buonvisi a Monte San Quirico.

domenica 6 novembre 2016

La sfida laica

La sfida laica
Per una nuova storia della filosofia medievale
di Ruedi Imbach e Catherine König-Pralong
pp. 256, € 23,00
Carocci, 2016
ISBN: 9788843077632
 
Sebbene i dibattiti medievali tra i difensori del potere laico e il Papato siano stati studiati dagli storici del pensiero politico, resta ancora da esaminare la questione del rapporto tra laicità e filosofia in quel  periodo. Quale istruzione i chierici hanno trasmesso ai laici? In che modo questi ultimi si sono appropriati della filosofia? Quali sono le politiche e la produzione culturali dei chierici destinate ai laici? E in che modo sono state recepite da coloro che rivendicavano un proprio sapere filosofico? Partendo da un’indagine di carattere storico, il volume giunge a definire la filosofia come disciplina specifica, che varia contenuti, fini e forme a seconda degli autori, dei destinatari e dei lettori reali.
Ruedi Imbach ha insegnato Storia della filosofia medievale alle Università di Friburgo e di Parigi.
Catherine König-Pralong insegna Storia della filosofia medievale all’Università di Friburgo.

sabato 5 novembre 2016

Un poeta alla corte dei papi

Un poeta alla corte dei papi
Bonaiuto da Casentino e Bonifacio VIII
di Marco Petoletti
traduzione dei testi di Angelo Piacentini
pp. 220, € 27,00 (Acquista online con lo sconto del 15%)
Viella, 2016
ISBN: 9788867280933

Nel secolo XIII la curia pontificia accolse molti intellettuali, che composero poemi d’occasione su committenza di papi e cardinali: in questo fecondo ambiente culturale svetta Bonaiuto da Casentino, funzionario di curia che affiancò agli incarichi del proprio ufficio l’amore per le Muse. La sua produzione poetica, risalente alla fine del Duecento, comprende testi autobiografici ed elogi riservati a Bonifacio VIII e alla familia del pontefice (compresi gli epitaffi per alcuni parenti di papa Caetani). Poeta dalla fervida vocazione narrativa, Bonaiuto racconta nei suoi versi la pestilenza a Roma nella torrida estate del 1292, lo sgomento dei cardinali che ripararono a Rieti, il successivo ritorno nell’Urbe insanguinata da lotte dopo la morte di Niccolò IV. Dedica inoltre tre carmi festosi all’elezione e all’incoronazione di Bonifacio VIII. Affiorano gli aspetti più quotidiani della vita nella corte papale, in una sequenza per la purga e in un inno per un salasso praticati a Bonifacio VIII, indirizzati con una lettera al medico del pontefice: entrambi i componimenti sono corredati da notazione musicale. I brevi poemi, raccolti nel Diversiloquium, sono qui pubblicati in edizione critica e per la prima volta tradotti in lingua italiana da Angelo Piacentini, con note di commento che aiutano a meglio apprezzare l’ispirazione di Bonaiuto.
Marco Petoletti è professore associato presso il Dipartimento di Studi Medievali, Umanistici e Rinascimentali dell'Università Cattolica di Milano.

venerdì 4 novembre 2016

Caterina da Siena

Caterina da Siena
Una mistica trasgressiva
di André Vauchez
trad. di L. Falaschi
pp. 232, € 20,00
Laterza, 2016
ISBN: 9788858125854

La straordinaria modernità di Caterina da Siena nel racconto di un grande storico
André Vauchez punta l’attenzione sulle molte contraddizioni della vita di Caterina da Siena, tali da rendere vano ogni tentativo di classificarla. In rottura con la famiglia e con tutti gli affetti ‘carnali’, pur convinta sostenitrice della superiorità della vita contemplativa nei confronti della vita attiva, Caterina ha mantenuto fino alla fine la sua condizione di penitente che viveva in modo autonomo in mezzo al mondo, sempre in movimento, per poter essere più libera ed efficace nella sua azione a favore della Chiesa e della sua riforma. Si è considerata una messaggera di Dio incaricata di recapitare all’umanità moniti e consigli per il conseguimento della salvezza, ma non ha preteso di essere imitata nel suo genere di vita né di fare scuola su questo.Il suo comportamento e il suo modo d’intervenire nella storia sono innovativi, in quanto non ha esitato a uscire dalla sfera privata per invadere lo spazio pubblico e a rovesciare a proprio vantaggio il rapporto di dipendenza che normalmente le donne intrattenevano nei confronti degli uomini, dei potenti di questo mondo e dei dotti. Favorita da una crisi profonda delle istituzioni e dei poteri del suo tempo, la sua azione e quella di altre donne coeve ha inaugurato una nuova stagione nella storia dell’Occidente, aprendo la strada a un ‘cattolicesimo al femminile’. Ma lei è l’unica il cui ricordo abbia attraversato i secoli e fino a oggi non abbia mai cessato di esercitare il suo influsso sulle menti.
André Vauchez è uno dei più importanti medievisti francesi. Professore emerito di Storia medievale all’Università di Paris X-Nanterre, è stato Direttore dell’École Française di Roma dal 1995 al 2003. Membro dell’Académie des Inscriptions et Belles-Lettres e socio straniero dell’Accademia dei Lincei, nel 2013 ha vinto il Premio Balzan per la Storia del Medioevo. Tra le sue più recenti pubblicazioni: I laici nel Medio Evo (Milano), Ordini mendicanti e società italiana (sec. XIII-XV) (Milano)Esperienze religiose nel Medio Evo (Viella), La spiritualità dell’Occidente medioevale (Vita e Pensiero), La santità nel Medioevo (Il Mulino) e Francesco d’Assisi. Tra storia e memoria (Einaudi). Ha, inoltre, diretto il «Dizionario enciclopedico del Medio Evo» (3 voll., Roma 1998-1999).

giovedì 3 novembre 2016

Ibelin

Ibelin
di Sergio Costanzo
€ 15,00
Linee Infinite Edizioni, 2016
ISBN: 9788862471497
  
Dal 1115 al 1187, in terra e in mare, tra Pisa, Gerusalemme, Costantinopoli, Damasco e Aleppo.
Il movimento crociato riflette e amplifica le lotte tra papato, impero romano d’occidente e oriente, tra regni franchi e sassoni, tra potentati e  repubbliche marinare. Ideali, interessi, scontri tra dinastie e religioni. La lotta per il predominio si sposta in Outremer, dove, fra deserti assolati e città da sogno, si animano le gesta di re, sultani, condottieri, monaci ed eremiti. I fragili confini dei regni latini sono incessantemente minacciati e cristiani, ebrei e musulmani combattono in nome della fede, ma lottano al fine solo per sopravvivere. Templari, assassini, fatimiti, bizantini, marinai, schiere armate in nome di un dio, anche il dio denaro. Baliano di Ibelin, giurista e consigliere del regno, tesse trame, intavola trattative, organizza e condiziona le vie della storia. La fama e il rispetto dei signori di Ibelin porterà Saladino ad apprezzare Baliano, confidente e tuttavia nemico, fino allo scontro finale del 2 ottobre 1187. IBELIN narra di una Gerusalemme pregna di filosofie e culture, eroismi e princìpi, ma anche di nefandezze e cupidigia. IBELIN svela la verità sulle origini e la fondazione dei Templari e chiarisce come e perché Pisa fu nel XII secolo, crocevia e centro incontrastato di cultura e potere. IBELIN è la vera storia di Bernardo di Chiaravalle, Saladino, Baliano e Ugo di Pagano, e i personaggi citati sono tutti realmente esistiti. IBELIN porta alla luce le trame oscure dell’epoca crociata, esalta la nobiltà d’animo e condanna la brama di potere. IBELIN è affresco a tinte forti di un’epoca passata ed è specchio per riflettere e meditare su tematiche e contrasti di stringente attualità.
Sergio Costanzo nasce a Pisa nel 1963. Pubblica saggi sull’architettura medievale e romanzi storici. Con Linee Infinite ha pubblicato: Io busketo, Il fiume si rise e La tavola dei Galilei. Autore di racconti gialli, ha scritto reportage di missioni umanitarie e una pièce teatrale, Franco Stone, rivisitazione moderna del Frankenstein di Mary Shelley, in collaborazione con la compagnia Sacchi di Sabbia e il gruppo Gatti Mézzi. Visita il sito dell’autore: www.sergiocostanzo.it.

mercoledì 2 novembre 2016

La filosofia in Italia al tempo di Dante

La filosofia in Italia al tempo di Dante
a cura di Carla Casagrande e Gianfranco Fioravanti
pp. 308, € 23,00
Il Mulino, 2016
ISBN: 978-88-15-26516-6

Tra la fine del Duecento e l’inizio del Trecento la filosofia fece ritorno in Italia dopo un’eclissi durata più di settecento anni. Decisiva fu l’apertura a Bologna dei nuovi corsi di logica e filosofia per gli studenti di medicina. I maestri che vi insegnavano si dichiaravano philosophi e della philosophia difendevano l’autonomia rispetto alle altre scienze. Il libro racconta la storia di questa straordinaria e fortunata stagione culturale, ricostruendo il mondo intellettuale di filosofi, medici, letterati e predicatori che agivano in un paesaggio cittadino vivace e complesso, tra aule universitarie, corti signorili e biblioteche conventuali.
Carla Casagrande insegna Storia della filosofia medievale all’Università di Pavia. Tra i suoi libri segnaliamo «I sette vizi capitali. Storia dei peccati nel Medioevo» (con S. Vecchio, Einaudi, 2000) e «Passioni dell’anima. Teorie e usi degli affetti nella cultura medievale» (con S. Vecchio, SISMEL-Ed. del Galluzzo, 2015).
Gianfranco Fioravanti ha insegnato Storia della filosofia medievale all’Università di Pisa. Tra i suoi libri ricordiamo da ultimo il commento al «Convivio» nell’edizione delle «Opere» di Dante pubblicato nei Meridiani Mondadori (2014).

martedì 1 novembre 2016

Åsmund Frægdegjæva

Åsmund Frægdegjæva
Una ballata medievale norvegese
A cura di Luca Taglianetti
pp. 112, € 12,00
Carocci, 2016
ISBN: 9788843084753

Il mondo delle ballate nordiche è complesso quanto affascinante: testi che affondano spesso le loro radici nell’antico paganesimo e che nel corso della tradizione si sono arricchiti di apporti cristiani, epici, cortesi, fiabeschi. Il volume ci restituisce, in una bella traduzione italiana con testo originale a fronte, uno dei più noti e suggestivi di questi testi:la ballata norvegese Åsmund Frægdegjæva, una storia di amore e di magia in cui un impavido eroe affronta il potere dei troll, ai margini del mondo, per liberare una fanciulla rapita. L’incanto della fiaba popolare si coniuga qui con i toni della poesia eroica e del mito, in un’esperienza di lettura che non può che conquistare i numerosi amanti della letteratura nordica medievale. Un’ampia introduzione e un rigoroso apparato bibliografico e di note, inoltre, fanno di questo libro uno strumento interessante anche per chi sia interessato ad andare oltre il puro piacere della lettura e ad approfondire lo studio di questo genere letterario e della cultura scandinava del Medioevo.
Luca Taglianetti è filologo e traduttore di letteratura norvegese. Tra le sue pubblicazioni si segnalano la prima traduzione integrale commentata delle Norske huldreeventyr og folkesagn (Racconti e leggende popolari norvegesi; Ed. Controluce, 2012) di P. Chr. Asbjørnsen e delle Norskefolkesagn (Leggende popolari norvegesi; Aracne, 2014) di Andreas Faye. Ha recentemente partecipato come relatore al IX Convegno italiano di studi scandinavi (Università di Firenze, 2013) e tenuto un seminario sugli esseri soprannaturali norvegesi all'Università degli Studi di Milano (2015)