lunedì 27 marzo 2017

Province e maestri provinciali templari nel mezzogiorno italiano (1169-1312)

Province e maestri provinciali templari nel mezzogiorno italiano (1169-1312)
di Vito Ricci
pp. 144,00, € 14,00
Edizioni Edit@ 2017
ISBN: 978-88-99-545-39-0
Il Mezzogiorno italiano vide una significativa presenza dell’Ordine templare dai primi decenni successivi alla sua fondazione e sino allo scioglimento. In quest’area geografica furono presenti due Province, unità amministrativo-territoriali nelle quali era articolata l’organizzazione dell’Ordine. Lo stanziamento templare nel Mezzogiorno era dettato da due motivazioni principali: la possibilità di usufruire di porti per l’imbarco verso la Terrasanta e la disponibilità di terre per produrre frumento e altri prodotti necessari per i rifornimenti in Outremer. La Puglia e la Sicilia rappresentavano il granaio per la Terrasanta e senza le derrate alimentati qui prodotte le Crociate sarebbero state molto difficili, se non proprio impossibili.
Nel presente lavoro si prendono in esame le due Province templari (quella di Apulia, che abbracciava l’interno Mezzogiorno continentale e risultava essere quella di più antica fondazione, e la Sicilia) e la loro evoluzione nel corso dei secoli XII-XIV. L’analisi principale verte sui cavalieri che ricoprirono la carica di Maestri Provinciali, ufficiali a capo delle Province, che si avvicendarono tra il 1169 (anno di prima attestazione nei documenti di un Maestro) e il 1312 (anno della soppressione dell’Ordine) con l’esame di tutte le attività da essi compiute che sono pervenute nelle fonti, non solo documentali, ma anche materiali come ad esempio le lastre tombali.
Questo contributo vuole dare una sistemazione completa (per quanto possibile) ed organica all’organizzazione amministrativa templare nell’Italia meridionale, tentando di ricostruire la sequenza dei cavalieri che furono alla guida delle Province di Sicilia e Apulia che allo stato attuale delle ricerche mancava. Si è cercato di ripercorrere, utilizzando anche fonti straniere, le carriere di tali frati all’interno dell’Ordine, riscontrando come, almeno dalla metà del XIII secolo, ovvero da quando le fonti sono più numerose, il loro cursus fosse caratterizzato da elementi comuni e ricorrenti: l’aver prestato servizio in Terrasanta o l’essere persone di fiducia del Maestro Generale. Una fonte particolarmente utile ai fini delle ricerche è costituita dalle testimonianze rese dai frati durante i diversi processi inquisitori.
Vito Ricci Nelle su ricerche si interessa della presenza degli Ordini religioso-miltari nel Mezzogiorno italiano, con particolare riguardo alle strategie insediative e all'economia, e della storia economica e sociale in Terra di Bari tra Medioevo e prima Età Moderna.
Ha pubblicato la monografia I Templari nella Puglia Medievale (Edizioni Dal Sud, 2009); dal 2010 ad oggi ha all'attivo diversi contributi nelle riviste Studi Bitontini, Medioevo Adriatico. Ricerche per lo studio dell'Adriatico nell'età medievale, Porphyra - International academic journal in Byzantine Studies, Nicolaus. Studi storici, Archivio Storico Pugliese, in atti di convegni e pubblicazioni miscellanee.
È socio ordinario della Libera Associazione Richerche Templari (LARTI), del Centro Ricerche di Storia e Arte Bitonto e socio fondatore dell'Associazione Centro Studi Normanno Svevi. Ha teuto interventi sugli Ordini religioso-militari e su argomenti di Storia medievale in incontri, conferenze, seminari e convegni in Puglia e in altre Regioni italiane.

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