sabato 13 ottobre 2018

Luoghi e mestieri dell'ospitalità nel Medioevo

Luoghi e mestieri dell'ospitalità nel Medioevo
Alberghi, taverne e osterie a Bologna tra Due e Quattrocento
di Francesca Pucci Donati
pp. XX-390, € 52,00
CISAM, 2018
ISBN: 978-88-6809-181-1

La taverna, assieme alle altre forme dell’ospitalità, non è soltanto un luogo di pubblici servizi rivolti a una clientela variegata, ma assurge a vera e propria metafora della città medievale nelle sue diverse declinazioni: dalle istituzioni alla politica, alla vita economica, sociale e culturale. L’oste e l’ostessa diventano spesso intermediari o, al contrario, elementi di scontro, fra le istituzioni cittadine, gli abitanti e i forestieri di passaggio (gli habitués al pari dei viandanti occasionali). Questi ultimi rappresentano la società: i regnanti, i diplomatici, gli ecclesiastici, i mercanti, gli studenti, i pellegrini, gli artigiani, i viaggiatori, e così via. I luoghi dell’ospitalità sono d’altronde teatro di transazioni di attività lecite e anche illecite: compravendite di beni, matrimoni, feste, testamenti, gioco d’azzardo, prostituzione, esazione di tasse, mercati di cibi e bevande. Una spiccata dimensione di convivialità e socialità coesiste quotidianamente con una realtà caratterizzata da risse, atti di violenza ed episodi di criminalità. La taverna si inserisce perfettamente nel tessuto della città tardomedievale quale sua espressione e Bologna, oggetto di questo studio, ne costituisce un valido esempio.

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