sabato 29 giugno 2019

Riscoprendo Arnolfo II e il suo tempo

Riscoprendo Arnolfo II e il suo tempo
Arsago Seprio e la sua pieve. Storia di una comunità
a cura di Paola Marina De Marchi, Martino Rosso
pp. 154, € 29,00
All'Insegna del Giglio, 2019
ISBN: 978-88-99547-32-5
 
Questo volume è il risultato concreto dei Seminari che si sono svolti ad Arsago Seprio con l’obiettivo di ricordare il Millenario della morte del Vescovo di Milano Arnolfo (998-1018) che, nato ad Arsago, da questo borgo ricco di tradizioni e cultura trasse i suoi primi indirizzi culturali e religiosi. Attorno a lui si snodano numerosi temi di ricerca interdisciplinare, intesi in primo luogo a ripercorre l’origine e lo sviluppo di questo importante vicus romano prima e abitato altomedievale poi, del quale restano numerose testimonianze archeologiche. In secondo luogo, a ricostruire le origini della Pieve di San Vittore con l’annesso Battistero di San Giovanni, citati in un documento del 1050, ma sicuramente risalenti all’alto medioevo, se non addirittura ad età paleocristiana. Il centro pievano, come mostrano documenti di IX secolo, estendeva la sua giurisdizione su un’ampia parte dei centri abitati dipendenti dal distretto territoriale del Seprio, creando un legame con il centro di potere longobardo di un maggior rilievo della Lombardia occidentale. La pieve altomedievale mantenne un ruolo centrale per un lungo periodo, subendo un inevitabile declino con l’ascesa del casato visconteo (XI-XII secolo), che elesse il suo luogo di dimora nella vicina Somma Lombardo. Arnolfo II, uomo di forte personalità, marca il momento di maggior vigore di Arsago, coincidendo cronologicamente quasi con l’edificazione del complesso pievano romanico, che ancora oggi costituisce uno più importanti nuclei religiosi del romanico lombardo, più volte modificato per andare incontro a rinnovate pratiche liturgiche e restaurato di recente. Restauri che in questa sede vengono sintetizzati e affiancati da un saggio chiarissimo che invita non a restaurare ma a procedere a manutenzioni attente e costanti, meno costose ma più utili alla conservazione dell’edilizia storica. Il Vescovo Arnolfo ebbe una personalità ricca e complessa. Fu uomo di religione e cultura, al quale si accostano le realizzazioni di importanti volumi a carattere laico e religioso, tra questi il celebre Libro di preghiere, in questa sede analizzato con rigore nei suoi caratteri artistici, che rinviano a precisi ambiti stilistici o di “scuola”. Fu però anche uomo di potere, conscio dell’importanza delle alleanze “politiche” che si intrecciavano nelle lotte per la successione al vertice dell’impero. Non a caso agiva a Milano, città ambiziosa e di “vertice”, della quale fu indubbiamente un interprete discusso ma rappresentativo, mentre alle sue spalle si muoveva il suo successore il carismatico Ariberto. Il volume si completa con uno studio che indaga la complessità della cultura religiosa del tempo a scala europea: le dispute, i dubbi interpretativi e umani, dovuti all’incontro tra religiosi di diversa formazione. Qui incontriamo il monaco Anselmo di Aosta, di cultura laica, che entrato in monastero analizza il rapporto tra conoscenza e fede, in quanto per lui credere è la via per conoscere. In questo dilemma tra intelletto e fede si muovono sensibilità ed acume ancora oggi attuali. In questo, come in numerosi altri casi, l’incontro virtuoso tra Istituzioni (Comune di Arsago, Regione Lombardia, Arcidiocesi, Soprintendenza e le Università Cattolica del Sacro Cuore e Politecnico di Milano) ha contribuito in modo sostanziale alla realizzazione del Millenario e di questo volume.

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