venerdì 20 giugno 2025

Arte medievale in Italia. Spazi e linguaggi visivi

Arte medievale in Italia. Spazi e linguaggi visivi
Secoli V-X
a cura di Serena Romano
pp. 392; € 38,00 (Acquista online con il 5% di sconto)
Carocci, 2025
ISBN: 788829026456
 
Il volume esplora le radici del nuovo linguaggio dell’arte medievale, prendendo avvio dal “problema dell’immagine” nel mondo in via di cristianizzazione e procedendo poi a esaminarne tutti gli ambiti tecnici, dall’architettura alla scultura e alla pittura, all’oreficeria e al libro miniato. Analizza quindi un fenomeno storico di larghissimo respiro, attraverso il quale il passaggio dal mondo antico a quello medievale avviene gradualmente, trasformando la cultura architettonica e visiva antica in base a dinamiche interne ma anche attraverso il contatto con altri linguaggi e altri popoli. La materia, naturalmente vastissima, segue una ripartizione territoriale, cronologica e tematica intesa a renderne più facile la lettura e l’uso anche da parte di non specialisti. A questa scelta tradizionale si affianca però l’interesse per le nuove tematiche critiche, disciplinari e transdisciplinari, importanti per situare l’immagine nel suo contesto spaziale e percettivo, che oggi non possiamo ricostruire interamente ma la cui nozione deve guidare lo studio di quanto ancora forma il patrimonio storico-artistico italiano ed europeo
.
Serena Romano è professore emerito di Storia dell’arte medievale all’Università di Losanna. I suoi maggiori campi di studio vertono su Roma medievale, su Assisi e il francescanesimo, sulla Lombardia viscontea, e su Giotto, cui ha dedicato la monografia La O di Giotto (Electa, 2008). Direttore di progetti di ricerca (Corpus della pittura medievale a Roma 312-1431; Constructing Identity: Visual, Spatial, and Literary Culture in Lombardy, 14th to 16th c.), ha curato mostre, tra cui Arte lombarda dai Visconti agli Sforza e Giotto, l’Italia (Milano, 2015) e Colosseo. Un’icona (Roma, 2016).

giovedì 19 giugno 2025

Arte medievale in Italia

Arte medievale in Italia
Il “romanico”. Secoli XI-XII
a cura di Serana Romano
pp. 532; € 51,00 (Acquista online con il 5% di sconto)
Carocci, 2025
ISBN: 9788829026463
 
L’arte “romanica” in Italia è un mosaico di linguaggi, di tradizioni, di stili regionali che è difficile riunire sotto un’unica etichetta. Pur mantenendo tale definizione di massima, il volume ricostruisce nel dettaglio il panorama della produzione artistica dei secoli XI e XII in Italia, offrendo una sintesi aggiornata su questa vasta e complessa fase storica. I capitoli seguono una ripartizione geografica, tematica e cronologica e guidano il lettore in un viaggio architettonico e storico-artistico dalle Alpi alla Sicilia prestando però un’attenzione speciale ad alcuni contesti, che per la loro ricchezza e specificità hanno richiesto una trattazione per così dire monografica: Venezia, Roma e la multiculturale Palermo. Le cattedrali, le basiliche, i monasteri che dominavano le città e le campagne; la grande scultura delle zone padane, della Toscana e del Sud; la profusione di mosaici e di affreschi sparsi in tutto il territorio nazionale; le arti preziose e il libro illustrato rivivono in un testo di piacevole lettura e di grande utilità per chi comincia a studiare questi temi o vuole approfondirne la conoscenza.
Serena Romano è professore emerito di Storia dell’arte medievale all’Università di Losanna. I suoi maggiori campi di studio vertono su Roma medievale, su Assisi e il francescanesimo, sulla Lombardia viscontea, e su Giotto, cui ha dedicato la monografia La O di Giotto (Electa, 2008). Direttore di progetti di ricerca (Corpus della pittura medievale a Roma 312-1431; Constructing Identity: Visual, Spatial, and Literary Culture in Lombardy, 14th to 16th c.), ha curato mostre, tra cui Arte lombarda dai Visconti agli Sforza e Giotto, l’Italia (Milano, 2015) e Colosseo. Un’icona (Roma, 2016).

sabato 14 giugno 2025

Il Medioevo nelle città italiane, 18. Viterbo

Il Medioevo nelle città italiane, 18. Viterbo
di Alfio Cortonesi, Angela Lanconelli
pp. X-234; € 20,00
Cisam, 2025
ISBN: 9788868094539

Situata al centro di un pianoro vulcanico ad un’altitudine media di 326 metri slm, Viterbo occupa alcuni speroni tufacei scavati e delimitati dai torrenti che scendono dalle pendici dei Monti Cimini. Il suo centro storico conserva numerose e suggestive testimonianze dell’età di mezzo: torri, palazzi, chiese, strade, piazze, profferli, chiostri e fontane che conferiscono alla città un’autentica impronta medievale, peraltro già palese nella cinta muraria (XI-XIII secolo), prima e suggestiva immagine dell’insediamento che si offre ai visitatori. L’assetto urbanistico di Viterbo ha preso forma nei secoli centrali del medioevo in seguito al progressivo popolamento delle alture che circondavano il castrum Viterbii (o Biterbii), un abitato fortificato ricordato per la prima volta nelle fonti scritte con riferimento all’anno 742 e localizzato sull'attuale Colle del Duomo. Si ritiene che il castrum sia sorto nel periodo del conflitto tra Longobardi e Bizantini per il possesso della Tuscia, ma è pur da rilevare che alcuni caratteri della sua morfologia presentano analogie evidenti con quelli degli abitati di epoca etrusca presenti nella regione. Gli interrogativi circa la preesistenza sul Colle del Duomo di un insediamento etrusco e poi romano, evocato nelle cronache medievali, hanno trovato una prima risposta tra Otto e Novecento quando, in occasione dei lavori di restauro e consolidamento nella Cattedrale (1876-78, 1907), vennero alla luce frammenti scultorei e strutture murarie di età romana (oltre che altomedievale). Il castello del secolo VIII costituiva il centro di un distretto amministrativo indicato come territorium Viterbii o fines Viterbienses, punteggiato da numerosi aggregati demici. Alcuni di essi (fra cui Sonsa, Foffiano, Quinzano, Antoniano, Squarano, donde l’attuale Piano Scarano) tra XI e XIII secolo sarebbero stati racchiusi, con il castello medesimo, entro le mura di nuova e progressiva costruzione, destinate a conferire al nascente insediamento la fisionomia che sarebbe rimasta nel tempo. Già nel secolo XI, quando la documentazione pervenuta prende a rischiarare un poco l’assetto urbanistico viterbese, la menzione di numerose chiese sta a indicare il sensibile incremento demico conosciuto dagli agglomerati posti intorno al castello, la cui struttura sovente includeva - oltre alle abitazioni e agli edifici di culto - mercati, botteghe e ospedali per l’assistenza ai pellegrini che dal secolo IX sempre più numerosi percorrevano la via Francigena diretti a Roma. Prima della fine del secolo XI, secondo le cronache medievali cittadine, fu eretto un muro di difesa che andava da Porta Fiorita a Porta Sonsa e proteggeva gli insediamenti collocati verso le pendici dei Cimini, i più esposti perché privi di difese naturali. Da quel momento fino alla seconda metà del Duecento la costruzione di un nuovo circuito murario avrebbe accompagnato la crescita della popolazione intorno al castrum Viterbii, sottolineando via via le successive tappe dello sviluppo urbanistico. Nel XII secolo (la cui importanza nella storia cittadina è stata fino ad oggi sottovalutata) prese così forma la trama insediativa di quella che, con l’attribuzione nel 1192 della cattedra vescovile, era ormai divenuta a tutti gli effetti una città. Fu nel secolo successivo che si riorganizzarono invece gli spazi intramuranei, arricchendo il panorama architettonico con nuovi ed eleganti edifici pubblici e privati, laici e religiosi. Pur essendo per la città un’epoca di forti contrasti tra le varie componenti della società e di sanguinosi scontri tra le fazioni, il Duecento segnò anche il momento in cui Viterbo raggiunse l’acme della sua autorevolezza politica e della prosperità economica. I lunghi anni della residenza pontificia e lo svolgimento dei conclavi ne fecero uno dei principali riferimenti della politica europea, così come la vittoriosa resistenza opposta a Federico II e la straordinaria vicenda della ‘giovinetta Rosa’ ne illuminarono la storia, rafforzando e connotando nei secoli il sentimento civico. Ciò rilevato, va anche detto che le più recenti indagini e riflessioni degli storici tendono ad evidenziare come nessuna motivata contrapposizione può essere fondatamente istituita (lo si è fatto in passato) per Viterbo tra le ‘glorie’ del Duecento ed un Quattrocento che avrebbe segnato la perdita delle libertà comunali e la mortificazione di una città sottomessa in maniera definitiva al governo dei pontefici. È emersa, infatti, con chiarezza, per la città della Tuscia, una fase quattrocentesca caratterizzata da realizzazioni urbanistiche e architettoniche e da una produzione artistica che hanno saputo rinnovarne il volto, mentre la cultura umanistica si affermava grazie anche all’intensa circolazione di intellettuali e opere letterarie tra Viterbo, Roma e la curia pontificia. Si aggiunga che le indagini di carattere politico-istituzionale sul comune di Viterbo e sul ceto dirigente cittadino nel XV secolo hanno contribuito a far emergere il dinamico profilo sociale di una città che non casualmente occupava una posizione di tutto rispetto nella struttura del governo territoriale della Chiesa.

venerdì 13 giugno 2025

La toponomastica longobarda nel Regesto di Farfa

La toponomastica longobarda nel Regesto di Farfa
Una nuova lettura
di Viviana Petraroli
pp. 48; € 15,00
Edizioni Espera, 2025
ISBN: 9788899847975
 
Il lavoro che si presenta è il risultato di una complessa ricerca di studio, discussa come tesi di Laurea Magistrale presso la Sapienza Università di Roma, che propone un tentativo di lettura dei numerosi toponimi di origine germanica rintracciabili all’interno del Regesto di Farfa. È realmente possibile ricostruire le dinamiche insediative del popolo longobardo, una comunità a lungo percepita come enigmaticamente silenziosa, attraverso l’individuazione nei documenti farfensi di toponimi indicatori della loro presenza nel territorio sabino e non solo? Per raggiungere questo scopo, è però necessario applicare ai documenti scritti da Gregorio da Catino, secoli dopo gli eventi ricordati, un filtro di lettura che presuppone il dialogo tra il dato storico e quello toponomastico, contestualizzandoli con il momento politico e culturale. In Appendice, lo studio si chiude con un approfondimento linguistico sulla, mai risolta, questione della lingua parlata dai Longobardi, attraverso lo studio della letteratura edita e presentando una serie di termini di provenienza germanica riportati nel Regesto farfense. 



giovedì 12 giugno 2025

L'umanesimo italiano

L'umanesimo italiano
Filosofia e vita civile nel Rinascimento
di Eugenio Garin
pp. 304; € 20,00
Laterza, 2025
ISBN: 9788858158012
 
La cultura del XV secolo così come venne trasformata dal rifiorire degli studia humanitatis. Non solo, quindi, i nuovi orientamenti e le nuove riflessioni nell’ambito della ‘vita civile’, ma anche i nuovi metodi e le nuove mentalità che finirono per cambiare radicalmente le scienze della natura e la concezione della realtà in genere.

«Infranto lo schema della filosofia teologizzante» – scrive Garin – la meditazione filosofica «è un tono, un accento, che circola ed anima ogni problema e ogni ricerca; è ammonimento, all’artista, allo scienziato, al sacerdote, al politico, della sua misura umana».
Un grande classico della storia del pensiero, che ha colto e indicato alla cultura dei nostri anni il volto più profondo e moderno dell’umanesimo italiano.
Eugenio Garin (1909-2004) è stato uno dei maggiori storici del pensiero e una figura di primo piano della cultura italiana del Novecento. Tra le sue numerose opere figurano veri capisaldi della storiografia internazionale. Tra le più significative, per i nostri tipi: Medioevo e Rinascimento;Cronache di filosofia italiana; La filosofia come sapere storico;Scienza e vita civile nel Rinascimento italiano; La cultura del Rinascimento; Rinascite e rivoluzioni.Movimenti culturali dal XIV al XVIII secolo; Lo zodiaco della vita;Vita e opere di Cartesio; L’uomo del Rinascimento.

mercoledì 11 giugno 2025

Roma nel medioevo

Roma nel medioevo
Paesaggio urbano, arte, società (secoli XI-XV)
a cura di Sandro Carocci, Riccardo Santangeli Valenzani
pp. 356; € 35,00 (Acquista online con il 5% di sconto)
Carocci, 2025
ISBN: 9788829030378
 
Nel corso degli ultimi decenni, gli studi storici e archeologici sulla Roma del pieno e tardomedioevo, nel periodo compreso fra l’anno Mille e il Rinascimento, si sono moltiplicati senza sosta, portando a un aumento significativo dei dati disponibili e a una trasformazione degli stessi paradigmi interpretativi. Non è più possibile presentare la storia di Roma come una vicenda tutta condizionata dal papato, secondo una prospettiva periodicamente riproposta. Affidato ai più autorevoli specialisti italiani di archeologia, storia, storia dell’arte e cultura della Roma medievale, il libro supera definitivamente questo approccio, facendo emergere l’importanza delle dinamiche cittadine, del ruolo della società locale, dell’economia, delle istituzioni autonome. Viene così tracciato il quadro multiforme di una grande città medievale ancora troppo poco conosciuta, al tempo stesso simile e diversa dalle altre realtà urbane d’Italia e d’Europa.
Sandro Carocci è professore ordinario di Storia medievale all’Università di Roma Tor Vergata. È autore di numerosi volumi, fra cui Baroni di Roma (Roma 1993), Il nepotismo nel medioevo (Roma 1999), Le origini della Campagna Romana (con M. Vendittelli; Roma 2004) e Vassalli del papa (Roma 2010).
Riccardo Santangeli Valenzani è professore ordinario all’Università Roma Tre, dove insegna Archeologia urbana e Archeologia medievale. Ha diretto scavi in molte aree di Roma, tra cui i Fori imperiali e il Colosseo.

martedì 10 giugno 2025

La Rus’ di Kiev

La Rus’ di Kiev
Un crocevia fra Europa e Asia nel Medioevo
di Lorenzo Pubblici
pp. 204; € 29,00 (Acquista online con il 5% di sconto) 
Carocci, 2025
ISBN: 788829030439

Il volume propone un viaggio in uno dei crocevia culturali, politici ed economici più significativi del medioevo. Attraverso una narrazione serrata e rigorosa l’autore ripercorre la storia della Rus’ dalle origini alla frammentazione, esplorandone le dinamiche sociali, le istituzioni, i rapporti coi poteri vicini: Bisanzio, l’Europa e le steppe dell’Asia. Il testo offre una visione delle vicende della Rus’, dai principi Rjurikidi alla cristianizzazione, dalle rotte commerciali ai conflitti dinastici, tracciando il ritratto di una società complessa, un ponte fra Oriente e Occidente, le cui eredità culturali e politiche risuonano ancora oggi. Una lettura che permette di comprendere le radici dell’Europa orientale e l’evoluzione di un’entità statuale che ha dato un contributo decisivo al medioevo europeo, e non solo.
Lorenzo Pubblici insegna Storia e culture dell’Asia centrale premoderna all’Università di Napoli L’Orientale.

lunedì 9 giugno 2025

La rivoluzione dei Templari

La rivoluzione dei Templari
di Simonetta Cerrini
pp. 256; € 14,99
Oscar Monfìdadori, 2025
ISBN: 9788804803218
 
La storia dei templari è costellata di vicende oscure, episodi favolosi e figure mitiche. Simonetta Cerrini alla fantasia preferisce la realtà e in queste pagine sfata le leggende per intraprendere nuove vie di ricerca basate su un accurato esame dei manoscritti antichi. Viene così alla luce la visione «rivoluzionaria» dei templari – al tempo stesso oratores e bellatores – e del loro rapporto con la fede. Attraverso la ricostruzione della loro dottrina, l’autrice racconta la vita quotidiana di questi singolari cavalieri «antieroici» e frati «antiascetici», gli unici europei che furono interlocutori privilegiati dei cristiani d’Oriente e dei musulmani. La loro vicenda indica ancora oggi la via per un possibile dialogo e una reciproca comprensione tra culture.
Simonetta Cerrini (Chiavari 1964), laureata all'Università Cattolica di Milano, nel 1998 ha discusso alla Sorbona una tesi di dottorato sui templari che comprende la nuova edizione critica della loro regola. Si occupa di storia della cultura e della spiritualità dei laici nel Medioevo. Considerata una delle maggiori autorità internazionali sui templari, abbina all'attività di conferenziera quella di consigliera scientifica per eventi storico-artistici e testi teatrali.

domenica 8 giugno 2025

Dalla Valdinievole a Dante

Dalla Valdinievole a Dante
L'opera e le carte di Bruno Nardi
a cura di Giampaolo Francesconi
pp. 216; € 21,00 (Acquista online con il 5% di sconto)
Pacini Editore, 2025
ISBN: 979-12-5486-545-3
 
Questo volume offre un'immersione nell'opera e negli studi di Bruno Nardi, uno dei più autorevoli dantisti del Novecento. Attraverso l'analisi delle sue carte e dei suoi scritti, il libro esplora il profondo legame tra la Valdinievole e l'universo dantesco, mettendo in luce le influenze culturali e filosofiche che hanno plasmato la visione di Dante. Un'opera fondamentale per studiosi, appassionati di Dante e della filosofia medievale, che desiderano approfondire la figura di Nardi e il suo contributo alla comprensione del pensiero dantesco.
Giampaolo Francesconi è Presidente del Centro Italiano di Studi di Storia e d'Arte (CISSA), è membro del consiglio direttivo della Società pistoiese di storia patria e fa parte del comitato scientifico di alcuni convegni storici.

sabato 7 giugno 2025

Bibliotheca Gregorii Magni Manuscripta

Bibliotheca Gregorii Magni Manuscripta
A cura di Francesca Sara D’Imperio, con la collaborazione di Federica Landi
Avviso al lettore di Agostino Paravicini Bagliani
pp. XXVII-226; € 180,00
Sismel, 2025
ISBN: 978-88-9290-383-8
 
Nell’ambito delle ricerche promosse dalla Società Internazionale per lo Studio del Medioevo Latino (S.I.S.M.E.L.) riguardo allo studio della fortuna dei Padri nel Medioevo, è stato sviluppato, a partire dal 2001, un progetto già formulato da Claudio Leonardi a Chantilly nel 1982, concernente la ricezione e la diffusione delle opere e del pensiero di papa Gregorio. La ricerca, finalizzata alla realizzazione di un censimento di codici su larga scala, si basa sull’individuazione di tutti i testimoni che tramandano opere del pontefice e scritti relativi alla sua fortuna. Ad oggi sono stati censiti oltre 8.400 manoscritti, reperiti nei cataloghi pubblicati a stampa e on-line entro il 2010; essi non esauriscono sicuramente il patrimonio gregoriano ancora esistente, ma permettono di valutarne l’importanza e l’influsso nell’elaborazione intellettuale dalle origini del Medioevo al secolo XV. Le opere sono distinte secondo le seguenti modalità: opere gregoriane autentiche; opere dubbie ovvero sulla cui attribuzione la critica non è concorde (Gregorius I papa?); opere pseudoepigrafe ovvero tradizionalmente attribuite a Gregorio ma riconosciute spurie dalla critica (Gregorius I papa ps.); opere attribuite ovvero opere e testi spurii, identificati e non, occasionalmente attribuiti a Gregorio in alcuni testimoni (attr. Gregorio I papa); epitomi e florilegi delle opere gregoriane; agiografie in prosa o versi e testi di varia natura su Gregorio; estratti gregoriani individuati mediante le segnalazioni catalografiche ma non più precisamente identificabili; tabulae et accessus ovvero testi di accompagnamento alle opere gregoriane con circolazione anche autonoma.

Questo sesto fascicolo comprende i codici gregoriani conservati nelle sedi alfabeticamente comprese tra Roma e Zwettl, per un totale di 1.647 schede.

venerdì 6 giugno 2025

Opusculum in Canticis Canticorum

Opusculum in Canticis Canticorum
di Angelomo di Luxeuil
Edizione critica a cura di Luigi G. G. Ricci
pp. CXC-173; € 68,00
Sismel, 2024
ISBN: 978-88-9290-382-1
 
Prima edizione critica del terzo e ultimo commento biblico, di quelli noti, di Angelomo di Luxeuil (i precedenti sono dedicati alla Genesi e ai Re). Esso risale probabilmente alla seconda metà dell’anno 851: commissionato dall’imperatore Lotario (e a lui dedicato) dopo la morte della consorte Ermengarda, fu completato al sopraggiungere dell’Avvento presumibilmente dello stesso anno. Per la sua composizione Angelomo si avvalse di tre fonti principali: l’Expositio in Canticum canticorum di Apponio, le due omelie sul Cantico di Gregorio Magno e la compilazione Vox antique ecclesie. Il più antico manoscritto, dei nove che conservano il testo, risale al secondo terzo dell’XI secolo, a circa due secoli di distanza dalla composizione dell’opera; eccetto un breve frammento datato all’anno 1500 circa, i rimanenti codici furono confezionati tra lo scorcio dello stesso secolo e la fine di quello successivo. La diffusione geografica dei testimoni coinvolge l’ambito tedesco meridionale, l’abbazia di Clairvaux e l’attuale regione olandese. L’editio princeps, pubblicata a Colonia nel 1531 per le cure di Iohannes Prael, confluì nella Patrologia Latina (vol. 115, coll. 551-628).
Luigi G. G. Ricci è professore ordinario di Letteratura latina medievale e umanistica (settore scientifico-disciplinare L-FIL-LET/08) presso il Dipartimento di Storia, Scienze dell’Uomo e della Formazione dell’Università di Sassari.

giovedì 5 giugno 2025

L’impero di Cluny

L’impero di Cluny
I monaci della corte celeste
di Glauco Maria Cantarella
pp. 212; € 21,00 (Acquista online con il 5% di sconto)
Carocci, 2025
ISBN: 9788829030354
 
Il nome di Cluny evoca un connubio indissolubile di spiritualità e potere; tra il X e il XIII secolo, infatti, il monastero che fondò la sua regola sul silenzio si trasformò nell’abbazia più grande della cristianità occidentale, un vero impero della fede, più potente della stessa Roma papale. Il volume racconta come quella di Cluny non fu solo una storia di osservanza e innovazione della regola benedettina, ma un’inarrestabile ascesa spirituale che, grazie al carisma degli abati e all’ambizione di dominare il mondo monastico, rese i suoi monaci un’aristocrazia della preghiera, capace di trattare alla pari con papi e imperatori. Cluny fu il centro di un grande impero che estendeva le sue reti nell’Europa occidentale, dalla Borgogna all’Italia, alla penisola iberica all’Inghilterra. I monaci cluniacensi erano la corte celeste che aveva come perimetro il mondo terreno e come prospettiva i cieli divini. Il percorso tracciato da questa aristocrazia della fede non fu lineare ma fu inarrestabile, la sua influenza mutò nei secoli, e pian piano si spense, molto lentamente.
Glauco Maria Cantarella è professore emerito di Storia medievale all’Alma Mater Studiorum – Università di Bologna. Membro di consigli scientifici presso istituzioni e università europee e americane, è autore di numerosi saggi, tra cui L’Europa e il suo fantasma (La Vela, 2020), Gregorio VII (Salerno Editrice, 2018) e Ruggero II (Salerno Editrice, 2020).

mercoledì 4 giugno 2025

Dante e il mare

Dante e il mare
di Donato Pirovano
pp. 208, € 28,00
Donzelli Editore, 2025
ISBN: 9788855227216
 
Nel viaggio oltremondano raccontato nella Commedia, Dante rasenta una volta sola il mare: sono le acque oceaniche che bagnano l’isola del purgatorio nell’emisfero australe, che il poeta vede dopo essere uscito dall’inferno. In quelle stesse acque, all’inizio della creazione è precipitato Lucifero, e lì è naufragata la nave di Ulisse, dopo che l’eroe greco aveva convinto i suoi compagni a lanciarsi oltre le Colonne d’Ercole. Il Mar Mediterraneo è invece presente nei racconti di personaggi incontrati lungo il cammino, da Francesca a Folchetto di Marsiglia, da Pier da Medicina a Sapia. Il mare nostrum si intravede anche nei miti che interagiscono con la poesia dantesca: Glauco, la Sirena, Ero e Leandro, gli Argonauti. Tuttavia, è nel tessuto metaforico che il mare fa sentire maggiormente il rumore dei suoi flutti, a partire dalla similitudine con cui si apre il poema, quella di un naufrago che scruta le acque alle quali è sopravvissuto, fino all’immagine del canto finale del Paradiso, in cui Nettuno guarda meravigliato l’ombra di Argo, la prima nave che ha solcato il suo regno. C’è poi una metafora antica che Dante rende sua e rinnova, quella della poesia come navigazione, che apre mirabilmente le ultime due cantiche e innerva l’intera struttura del poema. Quello del mare è un tema ricorrente nella Commedia, ma è presente in quasi tutte le opere di Dante; dato curioso, visto che molto probabilmente egli non ebbe mai occasione di solcarlo. Si tratta di un argomento sterminato, ricco di sfaccettature, oltre che di implicazioni letterarie e filosofiche, spesso toccato dalla critica, ma fino a oggi mai affrontato compiutamente in una monografia. Il libro di Pirovano colma questa lacuna offrendo un’analisi completa della presenza del mare, fisico e metaforico, nel corpus dantesco.
Donato Pirovano insegna Letteratura italiana e Filologia e critica dantesca presso l’Università Statale di Milano. È socio corrispondente dell’Accademia delle Scienze di Torino. Nella sua attività di ricerca si è interessato inizialmente di novellistica italiana dal Boccaccio fino al secolo XVI. Si è poi occupato di commenti danteschi, di poesia italiana delle Origini e soprattutto di Dante. 

martedì 3 giugno 2025

Il Cantico delle creature

Il Cantico delle creature
di Silvia Bernardi
pp. 42; € 10,00
Pazzini Editore, 2025
ISBN: 9788862575270
 
A 800 anni dalla sua scrittura, 1224-1225, l’Associazione “La Didattica del Villaggio una pedagogia per i cinque continenti” propone ai lettori una riflessione sul Cantico delle Creature; la poesia inneggia alla bellezza e all’armonia del creato di cui San Francesco non è più solo il giovanile giullare, ma l’esperto maestro d’orchestra. Il Santo dirige le tante voci della natura in una polifonia creaturale per farne una gioiosa, cosmica lode al Creatore. Il Cantico, nella sua sublime semplicità, ci fa pensosi, ci chiede di riscoprire e mettere in pratica la umanissima e gioiosa eredità del Santo.

lunedì 2 giugno 2025

Quando Venezia distrusse l’Impero romano

Quando Venezia distrusse l’Impero romano
1204. La crociata dei bugiardi contro Costantinopoli 
di Marco Cappelli
pp. 432; € 22,00
Solferino, 2024
ISBN: 978-88-282-1498-4
 
1204: Costantinopoli, la regina delle città, brilla ancora della gloria dell’Impero romano. Sulle sponde del Bosforo, trecentomila anime fanno di Nuova Roma la più ricca e potente delle metropoli del Mediterraneo, quasi un’arca dell’antichità trasportata nel cuore del Medioevo.

Eppure, da decenni il potere dell’Impero romano è in declino: i Turchi minacciano le sue frontiere orientali, le crociate ne hanno scalfito l’autorità, le guerre civili ne hanno scosso le fondamenta. Venezia, il suo lontano avamposto nelle lagune dell’Adriatico, ormai domina i mari in modo indipendente.
Quando però Papa Innocenzo III decide di indire l’ennesima crociata per recuperare il Santo Sepolcro, nessuno a Costantinopoli può immaginare cosa è in procinto di accadere. Venezia non porterà l’armata dei barbari crociati a Gerusalemme, ma sotto le imponenti mura teodosiane, che da otto secoli proteggono la capitale dei Romani. Al comando della flotta veneziana ci sarà Enrico Dandolo, formidabile novantenne, cieco e geniale, determinato a fare della sua Serenissima Repubblica una grande potenza.
Questa è la storia di come il tradimento, il fato, le bugie e l’ingordigia fecero piovere rovina sulla città imperiale, inaugurando ottocento anni di recriminazioni tra l’Occidente cattolico e l’Oriente ortodosso.
Marco Cappelli bocconiano ed ex manager, è diventato uno dei maggiori divulgatori di storia in Italia, grazie al successo del suo podcast "Storia d'Italia", che ha vinto tra l’altro il prestigioso premio per Best non-English podcast dei Discover podcast awards e ha superato ad oggi i tre milioni di ascolti. Marco Cappelli è anche conferenziere e scrittore: per Storytel ha realizzato due stagioni di un podcast intitolato Guerre incivili.

domenica 1 giugno 2025

Marozia e le altre

Marozia e le altre
Verità, bugie e misteri sulle donne del Medioevo
di Claudio Fracassi
pp. 226; € 17,00
Mursia, 2025
EAN: 9788842569824
 
«È in questa fase tempestosa che emerse e si affermò al vertice un potere nuovo e inaspettato, che aveva come punto di riferimento addirittura una donna.» La bella Marozia, protagonista della storia del mondo, è un personaggio pressoché sconosciuto: guidò, da Roma, l’Italia nel tempestoso «saeculum obscurum» del Medioevo; conquistò il prestigio per nominare cinque pontefici; cercò di stabilire rapporti con la lontana Bisanzio. Eppure nei racconti di una Storia manipolata e fantasiosa fu accompagnata nei secoli da una sola pettegola definizione: «la puttana Marozia». Utilizzando le fonti più attendibili, Fracassi racconta la quotidianità degli anni di fine Millennio e il ruolo di quelle donne che, come Marozia, portarono novità rivoluzionarie nei ruoli di coppia, nella medicina, nella poesia; e persino nella politica. Un libro semplice, da leggere e da imparare.
Claudio Fracassi è stato direttore di «Paese Sera» e di «Avvenimenti». Studioso di storia e dei meccanismi dell’informazione, con Mursia ha pubblicato: La lunga notte di Mussolini (2002), Bugie di guerra (2003), Matteotti e Mussolini (2004), La meravigliosa storia della Repubblica dei briganti. 1849 (2005), Quattro giorni a Teheran (2007), La ribelle e il Papa Re (2009), Il romanzo dei Mille (2010), La battaglia di Roma sotto l’occupazione nazista (2013), Cola di Rienzo (2017), La Breccia di Roma (2020), La marcia su Roma (2021) e Un uomo da bruciare: Giordano Bruno (2023).

sabato 31 maggio 2025

Medioevo che crea

Medioevo che crea
Innovare, inventare, sperimentare nell'Italia dei secoli X-XIV
a cura di Franco Franceschi, Paolo Nanni, Gabriell Piccinni
pp. 248; € 24,00
Laterza, 2025
ISBN: 9788858157626
 
Il Medioevo fu un periodo primitivo, pericoloso e soprattutto arretrato? Oppure una delle sue caratteristiche fu proprio quella di saper ripensare i modelli che provenivano dal passato? È il caso, per esempio, delle città e delle campagne italiane: fra X e XIV secolo, in una fase di intensa crescita in ogni ambito, gran parte delle strutture cittadine e dell’organizzazione del paesaggio venne decisamente riplasmata. Se poi volgiamo lo sguardo al mondo economico, scopriamo che molti degli strumenti finanziari che adoperiamo quotidianamente furono immaginati allora, assieme alle forme di organizzazione del lavoro e aziendale che ci sono familiari. Lo stesso possiamo dire di alcuni fenomeni culturali: da una certa idea della figura femminile al ruolo dell’arte come strumento educativo, di cui fatichiamo a vedere e a valutare la ‘storicità’.

Il Medioevo dei secoli qui considerati, dunque, fu soprattutto un’età creativa, caratterizzata da innovazioni, sperimentazioni e invenzioni a tutto campo e questo libro ne restituisce un’immagine per molti aspetti diversa e sorprendente. Lo fa grazie all’apporto dei maggiori esponenti della medievistica italiana e internazionale, in un’opera di grande impatto e originalità.
Franco Franceschi è professore ordinario di Storia medievale presso l'Università di Siena. Specialista di storia urbana italiana, predilige temi di natura economica e sociale, in particolare dei secoli XIII-XVI.
Paolo Nanni è professore associato di Storia medievale all’Università di Firenze. Specialista di storia delle campagne e dell’ambiente, si occupa anche di storia sociale, cultura mercantile ed enti assistenziali. 
Gabriella Piccinni è professoressa emerita di Storia medievale. E’ stata direttrice (dal 2012 al 2018) del Dipartimento di Scienze storiche e dei Beni culturali dell'Università di Siena e membro del Senato accademico.

venerdì 30 maggio 2025

Matilde e le città

Matilde e le città
Nuove prospettive di ricerca sui rapporti tra domus canossana e contesti urbani
a cura di Rosa Smurra, Paolo Golinelli
pp. 156; € 20,00
Patron Editore, 2025
ISBN: 9788855536578
 
Il volume raccoglie gli atti del convegno tenutosi al Centro “Gina Fasoli” per la storia delle città, e nel castello di Bianello (Quattro Castella), il 9 e 10 settembre 2022, organizzato dall’Associazione Matildica Internazionale o.d.v. Da tempo si pone il problema del superamento della prospettiva tradizionale (che ha origine nella Vita Mathildis di Donizone) di una contrapposizione dei Canossa, signori feudali, rispetto alle città del loro tempo, in rapida evoluzione verso la forma comunale; questo libro comincia a dare qualche risposta.
Paolo Golinelli già Professore Ordinario di Storia Medievale all’Università degli Studi di Verona. Al centro dei suoi interessi storici ci sono i rapporti tra religione e società nel Medio Evo, studiati attraverso l'agiografia e il culto dei santi anche nel loro aspetto antropologico e non convenzionale.
Rosa Smurra è professoressa associata di storia medievale e insegna storia comparata delle città (italiane e europee) all'Università di Bologna.

giovedì 29 maggio 2025

Isabella

Isabella
Una principessa sul trono di Spagna
di Susan Hastings
pp. 400; € 14,90
Newton Compton, 2025
ISBN: 978885544842
 
La prima regina della Spagna unita; la regina che sostenne l'impresa di Cristoforo Colombo e aprì al Vecchio mondo la via del Nuovo; la sovrana che prese in mano le redini della Chiesa diventando nota come «la Cattolica». Isabella di Castiglia, straordinario personaggio storico, è tutto questo: intelligente e dotata di una volontà di ferro, oggetto di innumerevoli racconti e leggende, madre di re e principi, ma soprattutto una donna forte che diede forma al suo regno secondo la sua visione. Susan Hastings ripercorre gli inizi di questa grande vicenda partendo dal 1464, anno in cui Isabella, che era solo una principessa, si ritrovò alla corte reale, coinvolta suo malgrado nelle trame nobiliari, fino a prevalere, dando inizio alla leggenda di una regina dal fascino immortale.
Susan Hastings è lo pseudonimo di una scrittrice tedesca nata a Lipsia nel 1954, autrice bestseller di romanzi storici. Laureata in geologia, ha lavorato a lungo in questo campo, coltivando sempre le passioni parallele per la storia e per la letteratura, finché ha frequentato un corso di scrittura: il suo scopo era dare alle stampe un saggio scientifico, ma il talento narrativo ha avuto la meglio.

mercoledì 28 maggio 2025

Domenico di Caleruega, il suo Ordine e la sua memoria da Bologna all’Occidente

Domenico di Caleruega, il suo Ordine e la sua memoria da Bologna all’Occidente
A cura di Viliam Štefan Dóci OP, Riccardo Parmeggiani, Fabio Simonelli
pp. 588; € 75,00 (Acquista online con il 5% di sconto)
Viella, 2025
ISBN: 9791254697009
 
La ricorrenza degli ottocento anni dalla morte di Domenico di Caleruega, avvenuta a Bologna il 6 agosto 1221, ha fornito l’occasione per un’ulteriore riflessione storica sulla figura del fondatore dell’Ordine dei Predicatori, soprattutto in relazione alla città di Bologna, che occupa una posizione privilegiata sia per quanto riguarda lo sviluppo istituzionale della nuova famiglia religiosa, che si stava progressivamente diffondendo nell’Occidente cristiano, sia per quanto riguarda la memoria di Domenico stesso.

Diversi contributi di questo volume esaminano da varie prospettive la graduale realizzazione del progetto di un ordine mendicante dedito alla predicazione erudita, in cui altre personalità oltre al fondatore giocarono un ruolo significativo, tanto nella Curia romana, quanto nell’Ordine. Particolare attenzione è dedicata all’emersione di un profilo marcatamente intellettuale dei domenicani, forgiatosi anche nella città universitaria di Bologna, non trascurando la questione relativa all’elaborazione della memoria di Domenico, di cui vengono indagate la ricezione e l’utilizzo da parte delle generazioni successive.
Viliam Štefan Dóci OP è presidente dell’Istituto Storico dell’Ordine dei Predicatori e insegna Storia della Chiesa presso la Pontificia Università San Tommaso D’Aquino a Roma.
Riccardo Parmeggiani è ricercatore di Storia Medievale presso l’Alma Mater Studiorum - Università di Bologna.
Fabio Simonelli, archivista-paleografo, è bibliotecario dell’Istituto Storico Domenicano.

martedì 27 maggio 2025

Rimini città ducale della Pentapoli

Rimini città ducale della Pentapoli
Processi di trasformazione del paesaggio rurale in Romània dal Tardoantico al basso Medioevo, nuovi dati sull’incastellamento e sul Breviarium Ecclesiae Ravennatis
di Daniele Sacco
pp. 482; € 110,00
All'Insegna del Giglio, 2025
ISBN: 9788892853706
 
Nuovi studi condotti sul Breviarium Ecclesiae Ravennatis (e sulla documentazione posteriore) attuati attraverso un metodo sperimentale che ha previsto l’osmosi tra topografia, archeologia, geomorfologia, toponomastica e informatica, permettono di proporre un inedito modello evolutivo per le campagne della Pentapoli romana-orientale. Lo sviluppo di una vasta banca dati toponomastica e informatizzata, che copre il territorio pentapolitano, affiancata da informazioni di ordine archeologico, ha rischiarato i processi di trasformazione dell’habitat e del popolamento, tra Tardoantico e alto Medioevo, nella Romagna meridionale (e nelle Marche settentrionali). Il territorio della città di Rimini è osservato nella lunga diacronia sotto ogni aspetto: riassegnazioni fondiarie tardoantiche, cristianizzazione, sviluppo del sistema per casali, emersione di masse fondiarie, fondazione di edifici plebani, trasformazione di villaggi in castelli, diffusione di tombe e ville bassomedievali. Dall’opera scaturisce un rinnovato quadro interpretativo, frutto dell’attività di ricerca ormai trentennale svolta dall’Insegnamento di Archeologia Medievale dell’Università degli Studi di Urbino tra la Romagna e le Marche.
Daniele Sacco è professore associato di Archeologia Cristiana, Tardo Antico e Medievale all'unversità di Urbino.

lunedì 26 maggio 2025

I giganti silenziosi

I giganti silenziosi
Il Medioevo in dieci alberi
di Paolo Grillo
pp. 240; € 22,00
Mondadori, 2025
ISBN: 9788804786870
 
L'immagine oggi più diffusa - e al tempo stesso più stereotipata - dell'alto Medioevo racconta di «un mondo di foreste buie e popolate da cinghiali e da qualche barbaro, tra le quali si ergevano mesti i ruderi monumentali di un mondo che fu». Ma questa rappresentazione, come molte altre, non corrisponde per niente alla realtà. Il Medioevo, infatti, è ben diverso e più complesso di come la storiografia e la letteratura, soprattutto quella cavalleresca, l'hanno spesso dipinto. Attraverso dieci alberi che hanno rivestito un ruolo di primo piano nella vita sociale ed economica dell'epoca, Paolo Grillo ripercorre quei secoli restituendo all'elemento vegetale la giusta importanza quale inedita chiave di lettura per comprendere meglio tutto il mondo dell'Europa medievale. Il risultato è un ritratto originale e affascinante, che riesce a «far udire la voce degli alberi, far sì che siano essi stessi a parlarci della loro vita, attraverso i loro tronchi e i segni che il tempo e gli esseri umani vi hanno lasciato». Dall'olmo, sotto le cui fronde si tenevano le assemblee dei comuni urbani e rurali, al castagno, detto anche «albero del pane»; dall'ulivo e dalla palma, due simboli centrali della religione cristiana e islamica, fino alla quercia che, oltre alle ghiande per il nutrimento di uomini e animali, forniva il legname per la costruzione delle imponenti cattedrali di tutta Europa: ogni albero rivela un pezzo di storia e racconta in un modo nuovo la complessa convivenza tra uomini e piante. Gli alberi medievali escono finalmente dall'astrattezza di mosaici, editti, affreschi e trattati dell'epoca, per restituire una vivida immagine dell'Età di Mezzo, sottolineando il ruolo fondamentale della presenza vegetale che, in un clima che cambia, è bene ricordare anche oggi.
Paolo Grillo è ordinario di Storia Medievale presso l’Università di Milano. Studia la società urbana nell’Italia dei secoli XII-XIV.

domenica 25 maggio 2025

L’ imperatore, San Michele Arcangelo e la spada

L’ imperatore, San Michele Arcangelo e la spada
Dialoghi iconografici e strategie figurative a difesa di Costantinopoli
di Andrea Torno Ginnasi
pp. 336; € 49,00
Milano University Press, 2025
EAN: 9791255101956
 
Il volume è dedicato all’origine celeste dell’autorità militare nel mondo bizantino attraverso l’esame del rapporto tra l’imperatore e l’Arcangelo Michele con attenzione per le testimonianze visive e per il loro addentellato ideologico e cerimoniale, con l’obiettivo di delineare i costanti “dialoghi iconografici” tra i due personaggi e di porre in luce le comuni “strategie figurative” adottate per la difesa dell’impero. Il filo conduttore è individuato nella spada, letta non come arma ma quale insegna del potere e simbolo della tutela celeste mediata dall’archistratega, protezione che, in seconda battuta, il sovrano estende ai territori su cui governa. Il volume consta di tre sezioni: la prima è dedicata all’imperatore, la seconda all’arcangelo, mentre la terza pone in dialogo diretto le due figure tramite l’esame delle immagini che esprimono le prerogative tutelari da loro condivise.
Andrea Torno Ginnasi ha conseguito il Dottorato di ricerca in Storia e critica dei beni artistici e ambientali all’Università degli Studi di Milano nel 2013 con una tesi sul tema dell’incoronazione imperiale a Bisanzio in rapporto agli aspetti cerimoniali e al loro riflesso nella produzione artistica e numismatica. Il suo ambito di ricerca riguarda la produzione figurativa bizantina con particolare interesse per il repertorio iconografico di tema imperiale, le arti di lusso e i rapporti con la numismatica.

sabato 24 maggio 2025

Lucca e Luni città gemelle, opposto destino

Lucca e Luni città gemelle, opposto destino
Dalla fondazione all’Alto Medioevo
di Lorenzo Marcuccetti
pp. 228; € 18,00
Maria Pacini Fazi Editore, 2025
ISBN: 978-88-6550-991-3
 
La fondazione, lo sviluppo e gli opposti destini di Lucca (Luca) e Luni (Luna) raccontati attraverso l’analisi di fonti, carte d’archivio, dati archeologici e 1.985 toponimi che testimoniano una secolare sedimentazione di culture (romana, gota, bizantina, longobarda) succedutesi in quasi mille anni di storia. Un certosino lavoro di ricerca, catalogazione ed analisi etimologica dei nomi di luogo visti come cartine al tornasole per la lettura in chiave storica di un territorio. Un volume che rappresenta il punto di approdo di anni di studi scrupolosi ed indagini appassionate, ma anche il punto di partenza per nuove e stimolanti pagine di letteratura, un prezioso contributo per ulteriori e più approfondite analisi scientifiche. Due città gemelle, nate come colonie romane rispettivamente nel 180 e 177 a.C., che avevano iniziato la loro lunga storia dandosi la mano, poi allontanatesi gradualmente fino a percorrere due strade opposte: la prima verso un futuro che la vedrà affermarsi come potenza regionale, la seconda verso l’oblio, inghiottita dalle ceneri vulcaniche della Storia. Una vicenda che vi appassionerà.
Lorenzo Marcuccetti è nato in Versilia nel 1966 e vive a Querceta (Lu). Musicista e insegnate, si è laureato in Storia Antica e Storia Medievale all'Università di Pisa e da molti anni si occupa di saggistica e narrativa.

venerdì 23 maggio 2025

Dante

Dante
Il romanzo della sua vita
di Marco Santagata
pp. 480; € 18,00
Oscar Mondadori, 2025
ISBN: 9788804806523
 
Per linguaggio, freschezza di scrittura ed estro narrativo questo libro di Marco Santagata ha costituito, nello scenario della letteratura dantesca, una preziosa e piacevole novità. Perché è, prima di tutto, l’appassionato racconto, il “romanzo” appunto, della tormentata e semisconosciuta esistenza di un uomo dall’io smisurato, che si sentì sempre “diverso e predestinato”. Ed è, insieme, il documentato ritratto di un Dante profondamente calato nella vita pubblica e culturale della sua città, Firenze, e nelle complesse dinamiche della storia italiana tra Due e Trecento. Grazie al sapiente intreccio di vicende storiche e private, alla capacità di rendere eloquenti anche i più labili indizi e alla piena padronanza delle fonti, Santagata, massima autorità a livello internazionale nel campo degli studi danteschi, raggiunge il duplice obiettivo di ricomporre da un lato il quadro più completo possibile del Dante padre di famiglia, filosofo, poeta, uomo di partito e di corte, e analizzare dall’altro la sua opera non solo con l’usuale rigore filologico, ma anche e soprattutto alla luce del contesto storico e biografico in cui l’autore la concepì e le diede forma. In questo modo, arte e vita ritrovano le loro intime, autentiche ragioni e finiscono per illuminarsi a vicenda con riflessi inediti e, talvolta, stupefacenti.
Marco Santagata è stato uno dei maggiori italianisti e studiosi di Dante e Petrarca: nei Meridiani Mondadori, di Petrarca ha commentato il Canzoniere e di Dante ha diretto l'edizione delle Opere. Già docente di letteratura italiana all'Università di Pisa e autore di numerose pubblicazioni di storia e critica letteraria.

giovedì 22 maggio 2025

Lo spazio dei pellegrini

Lo spazio dei pellegrini
Forme e modi della mobilità in epoca medievale
a cura di Luigi Russo
pp. 402; € 25,00
Edizioni La Vela, 2025
EAN: 9791280920683
 
Alla luce della storiografia più recente interessatasi al dibattito sull’interazione tra uomo e spazio in età medievale, degli stretti rapporti esistenti tra territorio e dimensione sacrale, sulla topografia dei luoghi santi, nonché alle modalità con cui tali luoghi erano letti ed interpretati dai pellegrini, i contributi raccolti in questo volume, opera da un gruppo di studiosi di diversa provenienza e formazione, raccontano le vicende di viaggiatori e ricostruiscono aspetti di un mondo in cui un numero rilevante di donne, uomini (persino bambini) decisero di impegnare una parte non trascurabile della loro esistenza allontanandosi dalla propria dimora alla volta di una meta ritenuta santa.
Luigi Russo è professore associato di Storia medievale presso l’Università Europea di Roma. I suoi interessi di ricerca vertono principalmente sulla storia del movimento crociato e i Normanni in Italia e nell’Oriente latino. Il suo ultimo libro è “I crociati in Terrasanta. Una nuova storia (1095-1291)” (Roma, 2018).

mercoledì 21 maggio 2025

Il parlamento degli uccelli

Il parlamento degli uccelli
di Geoffrey Chaucer
a cura di Piero Boitani
pp. 104; € 13,00
Carocci, 2025
EAN: 9788829030637
 
"Il Parlamento degli uccelli" è una delle cosiddette “opere minori” del più grande poeta del Medioevo inglese, Geoffrey Chaucer. Ci offre la squisita narrazione di un sogno durante il quale il protagonista rivive dapprima il Somnium Scipionis ciceroniano, si ritrova poi in un giardino-parco di natura edenica, entra in un tempio di Venere, e assiste infine all'assemblea annuale che, sotto la presidenza di Natura, gli uccelli d'ogni specie tengono il giorno di San Valentino per scegliere i loro compagni. In forma cangiante, il poemetto affronta i vari aspetti e problemi dell'amore: la passione per il “bene comune” in primo luogo; poi l'eros nelle vesti di Paradiso Terrestre, allegoria derivata dal Roman de la Rose e dal Teseida del Boccaccio; l'amore sensuale; infine la procreazione per la perpetuazione della specie. Per di più, il dibattito degli uccelli solleva il problema dell'ordine naturale e feudale: chi dovrà scegliere l'aquilotta reale fra i tre pretendenti tutti egualmente nobili? Nella democrazia consentita da Natura hanno diritto di parola anche i più umili, ma Natura lascia la scelta alla femmina, la quale chiede un anno per pensarci sopra, come le dame dell'aristocrazia, e il problema resta così insoluto.
Pietro Boitani è Professore Ordinario di Critica letteraria e letterature comparate alla Facoltà di Lettere e Filosofia della Sapienza Università di Roma.