"Non si odono altri canti"
Leonardo Giustinian nella Venezia del Quattrocento
di Anna Carocci
pp. 280, € 32,00 (online con lo sconto del 15%)
Viella, 2014
ISBN: 9788867283217
Leonardo Giustinian (Venezia, 1388-1446) è una figura emblematica e allo stesso tempo
peculiare del Quattrocento veneziano. Appartiene alla classe dirigente,
ma si dedica con passione agli studi umanistici. È un uomo politico di
primo piano, ma anche uno dei pionieri dello studio del greco. È un
nobile patrizio e un uomo di cultura, ma compone poesie “popolari” per
musica, e le canta, accompagnandosi con uno strumento a corde, lungo i
canali di Venezia. Le sue poesie parlano di amore: amori segreti,
appuntamenti clandestini, tradimenti, confidenze; descrivono le bellezze
dell’amata e implorano la sua compassione o, al contrario, la accusano
di insopportabile crudeltà. Si tratta di un repertorio insieme delicato
e sensuale, accorato e divertente, che, durante e dopo la vita
dell’autore, ha riscosso un enorme successo presso il pubblico sia colto
sia popolare. Al punto che, si legge in una lettera dell’epoca, per le
strade e alle feste pubbliche e private «non si odono altri canti».
Proprio il successo delle poesie ne ha complicato la tradizione testuale, ponendo ostacoli forse insormontabili sulla strada di un’edizione critica completa: oltre che crocevia di una serie di problematiche culturali, Giustinian è quindi anche una “bestia nera” per la filologia.
Di questi problemi, ma anche di questa ricchezza, dà conto il presente volume, individuando prima i nodi tematici che fanno capo alla figura del patrizio veneziano e proponendo poi l’edizione integrale del manoscritto Marciano Italiano IX 486, uno dei testimoni più importanti delle “giustiniane”.
Proprio il successo delle poesie ne ha complicato la tradizione testuale, ponendo ostacoli forse insormontabili sulla strada di un’edizione critica completa: oltre che crocevia di una serie di problematiche culturali, Giustinian è quindi anche una “bestia nera” per la filologia.
Di questi problemi, ma anche di questa ricchezza, dà conto il presente volume, individuando prima i nodi tematici che fanno capo alla figura del patrizio veneziano e proponendo poi l’edizione integrale del manoscritto Marciano Italiano IX 486, uno dei testimoni più importanti delle “giustiniane”.
Anna Carocci è dottoranda in Italianistica presso la Sapienza –
Università di Roma. Si occupa di poesia narrativa, con una speciale
attenzione alla letteratura cavalleresca del primo Cinquecento.