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mercoledì 26 giugno 2024

«Suavissimus modernus poeta»

«Suavissimus modernus poeta»
Indagini sulle opere in versi di Giovanni Boccaccio
di Niccolò Gensini
pp. 200; € 25,00
Bologna University Press, 2024
ISBN: 9791254774359

«Non si intende la storia della lingua e la letteratura italiana fuori di Toscana, e in parte nella stessa Toscana, ove non si tenga conto del poderoso influsso che fino al primo Cinquecento (…) esercitarono le cosiddette opere minori del Boccaccio» (Carlo Dionisotti).

Prove di uno sperimentalismo metrico che va dalla proposta di una nuova veste per la terza rima dantesca, alla modellizzazione dell’ottava, fino all’impiego di forme brevi come il madrigale e il sonetto, opere ‘minori’ come l’Amorosa visione, il Teseida e le Rime sono testimonianze dell’impegno di Boccaccio nel trovare nuove soluzioni per forme antiche o recenti, tramite le quali raccontare storie, presentare modelli, esprimere sentimenti o veicolare messaggi etici e filosofici con i quali descrivere e strutturare il mondo.
I saggi qui raccolti indagano proprio quella straordinaria capacità della scrittura poetica di Boccaccio – «suavissimus modernus poeta», secondo Benvenuto da Imola – nell’innovare tradizioni letterarie antiche con orizzonti culturali e letterari nuovi.
Niccolò Gensini è assegnista di ricerca presso il Dipartimento di Filologia Classica e Italianistica dell’Alma Mater Studiorum – Università di Bologna e professore a contratto di ‘Filologia e linguistica romanza’ presso il medesimo dipartimento.

domenica 21 aprile 2024

Normanni, benedettini e templari nella valle del Simeto

Normanni, benedettini e templari nella valle del Simeto
Un’indagine tra Mito e Storia
di Massimo Scalisi
pp. 272; € 19,00 (Acquista online con il 5% di sconto)
Algra Editore, 2024
ISBN: 978-88-9341-724-2 

“Nella Sicilia orientale, a partire dal regno di Ruggero II si assiste al proliferare di un gran numero di frati e monaci, in particolare, cluniacensi, ospedalieri, cistercensi e templari. La presenza di questi ultimi sarà particolarmente intensa durante il regno di Guglielmo II di Altavilla.”

Tra il fiume Simeto e il vulcano Etna compaiono storie, misteri, miti e leggende che ripercorrono le tappe più importanti del passato della Sicilia. In particolare, le relazioni dell’ordine del Tempio con i principi normanni e con il monachesimo benedettino della Sicilia orientale segnano l’importanza strategica di questa terra nell’itinerario medievale dei pellegrinaggi e dei commerci che raggiungeva le rotte marittime del Mediterraneo e la Terra Santa.
Massimo Scalisi, laureato in Scienze Politiche, indirizzo storico-politico, presso l’Università degli Studi di Catania, ha conseguito una specializzazione in “Conservazione dei Beni Culturali ed Archeologici”, presso l’Università degli Studi di Napoli “Suor Orsola Benincasa”, e un Master in Islamistica, presso l’“Istituto Universitario Orientale” di Napoli. Ha pubblicato nel 2018, per Officina della Stampa di Catania, I templari e l’ordine monastico di Santa Maria della Valle di Josaphat. Alla ricerca delle origini dei Poveri Cavalieri di Cristo.

domenica 26 dicembre 2021

Un rito solstiziale nell’Albero della Fecondità di Massa Marittima

Un rito solstiziale nell’Albero della Fecondità di Massa Marittima
di Sennuccio Del Bene
Con l'introduzione di Vittorio Dini
pp. 224, € 18,00
Edizioni Effigi, 2021
ISBN: 978-88-5524-339-1
 
L’indagine, partendo dalle suggestioni dell’enigmatico dipinto di Massa Marittima, oltre a chiarirne il contenuto simbolico e folklorico, rievoca il contesto sociale, politico, religioso e antropologico, integrati in vario modo in quest’opera d’arte. L’analisi travalica il solo dipinto dell’Albero e indaga anche il significato della “Potnia Theron”, la Grande Madre, rappresentata nella loggia centrale della Fonte. Inoltre lo spaccato di vita cittadina duecentesca rievocato presenta aspetti spesso sorprendenti, o quantomeno inediti, come ad esempio la presenza dei Templari (ebbene sì; “I Templari c’entrano sempre”, sottolineava Umberto Eco), e dei Giovanniti, o il rilevante ruolo della superstizione presso tutte le classi sociali. Comprendere il messaggio trasmesso da questo dipinto significa immergersi in una realtà a noi aliena per tradizioni, mentalità e prospettive; un pieno medioevo che, smentendo il luogo comune dei “secoli bui”, ci trasmette invece il profilo di una società in evoluzione dal feudalesimo ed in cerca di una dimensione distinta dai due poteri in lotta, impero e papato. Ma il filo rosso dell’indagine è rappresentato da una obsoleta tradizione solstiziale, presente nel folklore della Maremma sino al secolo scorso, fondata su archetipi di popolazioni agropastorali, senza escludere una citazione colta molto intrigante: “Beati coloro che lavano le loro vesti per avere diritto all’Albero della Vita e, attraverso le porte, entrare nella città.” Apocalisse (22:14,15).