Visualizzazione post con etichetta arti. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta arti. Mostra tutti i post

domenica 7 novembre 2021

Il Medioevo in 50 oggetti

Il Medioevo in 50 oggetti
di Elina Gertsman, Barbara H. Rosenwein
traduzione di Francesco Vitellini
pp. 285, € 18,00
LEG Edizion, 2021
ISBN: 9788861028043
 
Complessi e variegati, vibranti e intensi, gli oggetti medievali richiedono esami ravvicinati, riflessioni profonde e approcci cinestetici. La cultura materiale del Medioevo, straordinaria nella molteplicità di significati che include e genera, offre a chi l'osserva una ricca esperienza visiva, spesso multisensoriale, sempre gratificante. Offre, inoltre, scorci di una società vivida o, meglio, delle molte società che erano in costante cambiamento e, a intermittenza, conversavano (e a volte litigavano con veemenza) tra di loro. Eppure, ogni oggetto ha la sua storia. Quindi, come scrivere la storia attraverso gli oggetti? Il presupposto del libro è che una storia del genere richieda una collaborazione intensa. Il suo predicato è una specie di triumvirato: una connessione tra storia dell'arte, museologia e storia. Ecco la scelta di produrre una storia del mondo medievale piena e ricca, basata sui cinquanta oggetti che abbiamo scelto per questo scopo e presentati in quattro fondamentali sezioni: Il sacro e il credente, Il peccato e l'occulto, La vita quotidiana e i suoi racconti, La morte e l'oltretomba. Storici di ogni tipo sono sempre più interessati a ciò che le cose materiali possono raccontarci del passato. Allora, come oggi, le persone vivevano in relazione con gli oggetti e questi ultimi davano forma ai loro usi, alle idee e alle emozioni. Ogni epoca ci racconta molto di se stessa con gli oggetti che crea, usa, apprezza e distrugge. Ma il Medioevo è particolarmente illuminato dai suoi oggetti materiali, perché la sua cultura era così in sintonia coi significati delle cose, dato che erano toccate, viste, udite, assaggiate e addirittura odorate: l'incenso che brucia in una moschea, il bagliore di luce di una spilla di granato, il canto in una sinagoga, il tocco delle dita su uno specchio d'avorio, l'ostia che si dissolve in bocca. Un libro per aiutare i suoi lettori a formarsi un quadro ricco del Medioevo, un mondo sorprendente e frustrante, estraneo e familiare e sempre intriso di meraviglia e contraddizione.
Barbara H. Rosenwein è docente emerita della Loyola University di Chicago.

giovedì 5 marzo 2020

Leonardo da Vinci. Rocce, fossili e altre simili cose

Leonardo da Vinci
Rocce, fossili e altre simili cose
di Rodolfo Coccioni
pp. 219, € 33,00
Aras edizioni, 2019
ISBN: 9788899913939

Questo saggio nasce da un lontano progetto di ricerca dell’Ateneo di Urbino dal titolo “Arti e scienze: Leonardo da Vinci”, oggi per celebrare il quinto centenario del genio. Ripercorrendo e approfondendo quegli studi attraverso anche il supporto di una ricca documentazione visiva e materiale inedito, l’autore, per il quinto centenario della morte di Leonardo da Vinci (1519-2019), ci offre una sintesi del pensiero del genio vinciano sulle tematiche attinenti alle geoscienze. Il linguaggio, privo di eccessivi tecnicismi e piacevolmente divulgativo, può guidare il lettore, anche quello non specialista, a comprendere come queste tematiche furono trattate nei manoscritti, nei disegni e nei dipinti di uno dei più grandi uomini di ingegno di tutti i tempi.
Se l’arte per Leonardo è una dimostrazione, tanto quanto le sue suggestive illustrazioni scientifiche, non c’è dubbio che le rocce che compaiono nei suoi disegni e dipinti siano influenzate dalle sue conoscenze geologiche, pur ragionevolmente limitate riguardo alle dinamiche spazio-temporali. Dalla formazione degli strati e dalla loro sovrapposizione stratigrafica alla classazione e zonazione granulometrica dei sedimenti, fino ai processi e ai meccanismi di alterazione e degradazione meteorica, erosione, trasporto e sedimentazione e litificazione delle rocce litoidi. E queste rocce non servono solo a perfezionare il realismo e la mirabile bellezza dei suoi disegni e dipinti, ma illustrano anche il suo sforzo di capire come funziona il corpo della Terra inteso come macrocosmo. Come testimoniano i suoi disegni e dipinti, Leonardo è attratto dalle montagne scoscese e dalle cime aguzze e dentellate, ma lo affascinano ancora di più le rocce sedimentarie stratificate, tanto da farne l’oggetto di straordinari dettagli geologici.
Rodolfo Coccioni è stato Professore ordinario di Paleontologia e Direttore dell’Istituto di Geologia presso l’Università di Urbino, Presidente della Società Paleontologica Italiana, Vicepresidente della Federazione Italiana di Scienze della Terra e Direttore del corso di alta formazione “La Terra a tavola”. È responsabile scienti co di diversi progetti di ricerca nazionali e internazionali. Ha al suo attivo numerose pubblicazioni sulle più prestigiose riviste scienti che internazionali. Attualmente è Direttore dell’Osservatorio Geologico “Pianeta Terra”, Responsabile del Festival scienti co nazionale delle geoscienze “Settimana del Pianeta Terra” che ha ideato nel 2012, Presidente dell’Associazione Italiana di Geologia Medica e Membro del Consiglio Scienti co del “Centro Interdipartimentale di Studi Urbino e la Prospettiva. L’umanesimo scientifico da Piero a Leonardo alla rivoluzione galileiana”. Da oltre tre decenni svolge attività di divulgazione scientifica e culturale nell’ambito delle geoscienze.

mercoledì 15 gennaio 2020

Cultura letteraria neerlandese

Cultura letteraria neerlandese
Autori, testi e contesti dal Medioevo a oggi
a cura di Roberto Dagnino, Marco Prandoni
pp. 448, € 34,90
Hoepli, 2020
ISBN: 9788820395582
 
Un'introduzione alla storia culturale, agli autori, alle correnti e ai movimenti più significativi dei Paesi Bassi e delle Fiandre, una civiltà urbana al crocevia tra diverse aree commerciali e culturali, da sempre caratterizzata da interscambi e contaminazioni.
È il primo libro in lingua italiana che dà accesso alla storia della letteratura in lingua neerlandese in un'ampia prospettiva culturale illustrando, oltre ai testi e agli autori più rappresentativi, le interazioni tra letteratura e arti figurative, musica, architettura, religione, politica e movimenti sociali.
Un'opera a più voci in cui autori affermati e studiosi emergenti accompagnano il lettore in un percorso affascinante. Il viaggio inizia nel Medioevo neerlandese alla scoperta della ricchezza mistica e devozionale e del ruolo di cerniera tra mondo romanzo e germanico per proseguire con l'esplosione dei commerci e la rivoluzione teatrale, scientifica e filosofica del Secolo d'Oro e approdare infine a quel laboratorio politico, sociale e culturale che i Paesi Bassi e il Belgio rappresentano da due secoli a questa parte.
Il tutto senza tralasciare preziosi excursus verso l'Italia e il resto del continente europeo, la letteratura delle ex-colonie e gli apporti delle numerose ondate migratorie verso questo angolo di Europa.
Roberto Dagnino è maître de conférences di Lingua e cultura neerlandese presso l'Università di Strasburgo. Specialista di storia culturale e letteraria, è tra gli autori per Hoepli del volume Mooi Zo!.
Marco Prandoni insegna Lingua e letteratura neerlandese all'Università di Bologna. Autore di varie pubblicazioni, dirige la collana di poesia Lyra Neerlandica.

martedì 17 dicembre 2019

La ripresa di Plinio il Vecchio nella trattatistica sulle arti fra Quattrocento e Cinquecento

La ripresa di Plinio il Vecchio nella trattatistica sulle arti fra Quattrocento e Cinquecento
di Nicola Ghidini
pp. 60, € 8,00
Aracne Editrice, 2019
ISBN: 978-88-255-2909-8
 
Il volume prende in considerazione, come enunciato nel titolo, la ripresa di passi, tratti dai libri finali della Naturalis Historia di Plinio il Vecchio, in alcuni trattati sulle arti composti tra Quattrocento e Cinquecento. Vengono, in particolare, esaminati i trattati di Leon Battista Alberti, Lorenzo Ghiberti, Pomponio Gaurico, Paolo Pino e Lodovico Dolce. Questa parte conclusiva dell’opera di Plinio è tra le più interessanti per la completa fonte di informazioni sull’arte classica.
Nicola Ghidini, nato a Mantova nel 1976, dopo gli studi classici si è laureato in Beni culturali presso l’Università degli Studi di Parma. La presente opera nasce dall’interesse per la tematica dell’arte antica ripresa nel periodo rinascimentale e della fortuna di Plinio il Vecchio nella letteratura artistica.

domenica 6 ottobre 2019

Letteratura e arti visive nel Rinascimento

Letteratura e arti visive nel Rinascimento
a cura di Gianluca Genovese, Andrea Torre
pp. 344, € 30,00 (Acquista online con il 15% di sconto)
Carocci, 2019
ISBN: 9788843096022

Il libro affronta i principali snodi storico-concettuali della civiltà del Rinascimento da un punto di vista privilegiato: le numerose e varie occasioni d’incontro tra parole e immagini. L’intreccio fra componente visiva e codice linguistico caratterizza infatti molte delle forme più innovative e sorprendenti della produzione culturale cinquecentesca (dalle scritture ecfrastiche ai repertori iconologici, dall’autobiografia degli artisti al libro illustrato), ponendosi al centro della riflessione teorica e della pratica di artisti e scrittori (o artisti-scrittori) quali Alberti, Leonardo, Aretino, Cellini, Vasari, Michelangelo, Ariosto e Tasso. Dall’interazione, in una prospettiva transdisciplinare, degli strumenti e dei metodi della storia della cultura letteraria e artistica, della filologia, dei visual studies, emerge il quadro ricco e variegato di un’esperienza chiave della stagione umanistico-rinascimentale, che considerava l’immagine non un oggetto inerte della contemplazione disinteressata ma, in simbiosi con la parola, un corpo vivente capace di incantare e di ferire, di creare conoscenza e di muovere all’azione.
Gianluca Genovese insegna Letteratura del Rinascimento all’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli.
Andtrea Torre insegna Letteratura del Rinascimento alla Scuola Normale Superiore di Pisa.

giovedì 2 maggio 2019

Historia disceptativa tripartita convivalis

Historia disceptativa tripartita convivalis
di Poggio Bracciolini
Edizione critica, traduzione e commento a cura di Fulvio Delle Donne, Teodosio Armignacco, Gian Galeazzo Visconti
pp. VI-202, € 52
Sismel, 2019
ISBN: 978-88-8450-899-7

Scritta in forma dialogica nel 1450, quando l’autore aveva già settant’anni, l’Historia disceptativa tripartita convivalis di Poggio Bracciolini è composta da tre distinte questioni (disceptationes): la prima è su quale tra i due, chi ha invitato o chi è stato invitato, debba ringraziare l’altro per un pranzo che è stato offerto; la seconda è una “disputa delle arti” (assai controversa all’epoca) per determinare se sia più nobile e utile il diritto civile o la medicina; la terza (connessa con un dibattito assai acceso in quei decenni) intende determinare se nell’antichità i Romani usassero una sola lingua, oppure se a parlare il latino fossero anche allora solo i dotti. Completa l’edizione un ricco apparato di note di commento che mette in risalto l’ampia conoscenza dell’autore e consente una maggiore comprensione della cultura del XV secolo.

lunedì 18 febbraio 2019

Arti minori e arti maggiori

Arti minori e arti maggiori
Relazioni e interazioni tra Tarda Antichità e Alto Medioevo
a cura di Fabrizio Bisconti, Matteo Braconi, Mariarita Sgarlata
pp. 760, € 58,00
Tau Editrice, 2019
IBAN: 8862447620

Uno studio, frutto di Convegno, accurato sull'arte antica e tardoantica, nato dall'incontro tra iconografia e storia del collezionismo. Un intreccio di idee e un incontro di eminenti opizioni a partire da un tracciato intelligente, nel senso etimologico del termine, di classe in classe: dalla più corrente "archeologia della produzione" al più sofisticato artigianato liturgico; dai manoscritti ai tesori; dalle lucerne d'uso quotidiano alle colombe argentee; dalle gemme alla macro-orificeria bizantina. Ne emerge un mondo figurativo complesso, intrecciato, colmo di allusioni e analogie, di copie e "fotocopie": insomma un mondo ancora tutto da scoprire.

martedì 4 dicembre 2018

Anno Mille

Anno Mille
L'arte in Europa dal 950 al 1050
di Liana Castelfranchi Vegas
pp. 240, € 90,00
Jaca Book, 2018
ISBN: 978-88-16-60573-2

Il passaggio fra il primo e il secondo millennio è uno straordinario periodo di creatività nella storia Europea per ragioni letterarie, culturali, religiose, e risulta un vero e proprio spartiacque dal primo al secondo Medioevo. Nella storia dell’arte, in particolare, l’impero ottoniano, sostituendosi con efficacia alla pretesa unificatrice carolingia, diviene il centro e il motore delle novità artistiche dell’epoca. Sull’asse Germania-Lombardia si sviluppa infatti una corrente artistica di alto profilo, stilizzata e colta, che dà vita a notevoli cambiamenti nell’architettura e nelle arti minori. Basti pensare alle chiese di San Ciriaco a Gernrose, San Michele di Hildesheim o alla rotonda del duomo vecchio di Brescia, o, ancora, agli affreschi superstiti della Majestas Domini nella Basilica di San Vincenzo a Galliano, vicino a Cantù. E soprattutto alle numerose miniature, agli oggetti di culto, ai simboli del potere frutto della ricchissima committenza imperiale, in cui, oltre all’evidente influsso di Bisanzio, sono tangibili, in nuce, i segni di una nuova sensibilità e di un nuovo gusto propriamente occidentali. Il volume non tralascia le testimonianze artistiche del regno di Francia, con i tesori orafi di Conques e con Cluny, il monastero che all’epoca era in grado di rivaleggiare nella cristianità con Roma per magnificenza e importanza; pone in risalto l’inventiva dei centri inglesi di Winchester e Canterbury, o di Saint-Omer nelle Fiandre; infine affronta l’architettura sincretica della Spagna del Nord e l’invenzione delle Apocalissi e dei Beati negli scriptoria monastici iberici. Sono tasselli preziosi che si combinano sapientemente per delineare il momento storico che darà all’Europa la sua prima arte universale: il Romanico.

giovedì 19 aprile 2018

Le arti e la spada

Le arti e la spada
La committenza artistica dei Templari e dei Cavalieri di Malta in Emilia e in Romagna
di Paolo Cova
pp. 432, € 19,90
Casa Editrice Persiani, 2018
ISBN: 978-88-98874-67-5
 
Le arti e la spada nasce dal lavoro di ricerca di Paolo Cova sulla committenza artistica dei cavalieri Templari e di Malta, con particolare attenzione allo studio e al recupero del patrimonio che appartenne ai due Ordini religioso cavallereschi in Emilia e in Romagna, oggi in parte disperso o dimenticato. L'autore ha voluto tracciare da un punto di vista storico il profilo dei due Ordini nella regione, ricostruendo le opere d'arte e i complessi decorativi delle loro magioni. La consultazione e l'utilizzo della vasta documentazione inedita, conservata nell'archivio priorale di Roma, nella Biblioteca Nazionale di La Valletta a Malta, e nei diversi archivi di Stato del territorio, ha permesso così di riscoprire un patrimonio vasto e articolato, che coniuga capolavori con manufatti di cultura assai più corsiva, ma capaci di raccontare la storia dei loro artefici, in continuo e sostanziale dialogo con le culture artistiche che hanno attraversato l'Emilia e la Romagna, e non solo, tra medioevo e modernità.
Paolo Cova, dottore di ricerca in Storia dell'Arte, cultore della materia e tutor in Storia dell'Arte Medievale presso l’università di Bologna, dal 2006 si occupa di ricerca e didattica ai Musei Civici d'Arte Antica della città felsinea. Dal 2014 collabora, inoltre, con Ballandi Art e Ballandi Multimedia, nella realizzazione di programmi televisivi per Rai Storia e Sky Arte.

domenica 12 novembre 2017

Un Medioevo di parole e immagini

Un Medioevo di parole e immagini
a cura di Gianluca Ameri
pp. 280, € ?
Aracne Editrice, 2017
ISBN: 978-88-548-8722-0
 
Il volume raccoglie una serie di saggi dedicati alla sinergia fra testo e immagine nel Medioevo europeo. Prendendo in esame avori, sculture, miniature, dipinti e oreficerie, gli autori indagano le combinazioni cognitive innescate dalla compresenza di parola e immagine in una significativa varietà di accezioni: dalla traduzione figurativa di tradizioni orali e folkloriche all’illustrazione di testi romanzeschi, didascalici, poetici e storico–encomiastici; dal ruolo della scultura nelle epigrafi commemorative all’uso di corredi verbali nelle illustrazioni parodiche e politiche, atti a far “parlare” le immagini, in latino o in volgare. Plurimi anche gli ambiti culturali — dalle Isole britanniche alle corti francesi, dai comuni alle signorie italiane — e cronologici, con approfondimenti che vanno dall’VIII al XIV secolo. Ne risulta un’idea sfaccettata di “multimedialità” delle arti, che parla anche all’oggi.
Gianluca Ameri (Novi Ligure, 1976) è ricercatore presso il Dipartimento di Italianistica, Romanistica, Antichistica, Arti e Spettacolo (DIRAAS) dell’Università di Genova. I suoi interessi di ricerca riguardano: le arti applicate del Medioevo europeo; le forme e i lineamenti culturali del collezionismo in età medievale; la dialettica tra committenti e artisti; la percezione dell’opera d’arte e la letteratura artistica; l’artista “politecnico” e il rapporto con le arti monumentali. Settori privilegiati di indagine sono, inoltre: gli inventari laici ed ecclesiastici; l’arte del Medioevo genovese; l’opera di Giovanni Pisano; il “gotico internazionale” fra Italia ed Europa.