mercoledì 30 giugno 2021

Spazi urbani, signorie monastiche e minoranze etniche nel Mezzogiorno medievale

Spazi urbani, signorie monastiche e minoranze etniche nel Mezzogiorno medievale
La chiesa di Santa Maria de Domno a Salerno
di Barbara Visentin
pp. 140, € 14,00
D'Amato editore, 2021
ISBN: 9788855250931
 
Santa Maria de Domno, fondata nel 989 dalla nuova dinastia principesca di Salerno, è la chiesa del Principe, destinataria di cospicue donazioni e specchio di una mentalità nuova, che esprime un'ideologia del potere nata dalla complessa sovrapposizione tra struttura amministrativa, legami personali e risvolti di natura economica. La nuova chiesa, segno tangibile del rinnovato equilibrio sociopolitico ed economico, costituisce il punto di contatto privilegiato tra cristiani ed ebrei, all'interno di uno spazio urbano che da città agraria si trasforma in città capitale del Principato: l'opulenta Salernum. Un circuito virtuoso nel quale presto si inserisce anche la neonata Congregazione cavense, assicurando la sopravvivenza della cappella alla sua gens fondatrice e a se stessa proficue relazioni politico-economiche, nel cuore di un Mezzogiorno multietnico.

Barbara Visentin è dottore di ricerca in Storia dell’Europa Mediterranea dall’Antichità all’età Contemporanea, si è interessata di strutture produttive e tipologie insediative del Meridione in età longobarda; di identità etnica e coscienza civica nel Mezzogiorno altomedievale; di trasformazioni urbane nelle città meridionali tra età tardoantica e Medioevo, pubblicando un volume su La nuova Capua longobarda. Identità etnica e coscienza civica nel Mezzogiorno altomedievale, Manduria-Bari 2012. Ha studiato il ruolo degli insediamenti monastici nell’età di transizione tra longobardi e normanni, le dinamiche insediative rurali e urbane dell’Italia meridionale longobarda e normanna e le espressioni materiali della cultura politica longobarda, pubblicando diversi articoli su riviste specializzate. Negli ultimi anni i suoi interessi hanno riguardato lo studio della Congregazione cavense, attraverso un complesso lavoro di ricostruzione della storia delle numerose dipendenze della SS. Trinità di Cava dei Tirreni e delle relazioni che legano la vita dell’abbazia alle vicende dell’Italia meridionale tra X e XIII secolo. Il frutto di una parte di questo lavoro è confluito nella stampa di due volumi dal titolo Percorsi monastici nel Mezzogiorno medievale. La Congregazione di Cava I e II, Badia di Cava 2015. Attualmente è docente a contratto di Storia della Chiesa in età Medievale presso l’Università degli Studi della Basilicata.

martedì 29 giugno 2021

Streghe, eretici e benandanti del Friuli Venezia Giulia

Streghe, eretici e benandanti del Friuli Venezia Giulia
Processi, rituali e tradizioni di una terra magica
di Monia Montechiarini
pp. 300, € 14,90
Intermedia Edizioni, 2021
ISBN:9788831410915
 
Apollonia, La Rossa, Aquilina, Domenatta: sono solo alcuni dei nomi delle donne accusate di stregoneria ed eresia in Friuli Venezia Giulia. L'autrice ricostruisce le storie e i profili criminali di esse, illustrando non solo i dati giuridici ma anche le pratiche e le attività magiche alla base dei reati. Scopriremo i rimedi di "Herbere", Ostesse, Levatrici, Guaritrici, Tempestare e i loro incantesimi d'amore, la magia propiziatoria, l'uso delle erbe, le divinazioni col fuoco. Sveleremo anche casi sorprendenti di streghe in aiuto delle donne "soverchiate" dai mariti, contro il gioco d'azzardo, degli usi dei prodotti di pregio di questa Terra, come il vino per curare le malattie o nei rimedi di bellezza. Possessioni diaboliche e risurrezioni temporanee nei Santuari mariani si alternano a diavolesse incatenate, invocazioni contro i lupi e soldati "con cuor sincero" nelle grandi fortezze costruite a difesa della regione.
Monia Montechiarini, giurista, europrogettista e scrittrice. Esperta di diritto, da vent’anni si occupa di ricerche documentali per ricostruire i processi contro le streghe. Si impegna per ridare voce al passato, collaborando con enti in tutta Europa nella stesura di progetti comunitari per il recupero e la divulgazione della memoria storica fino al Novecento. Oltre a organizzare convegni e giornate formative ufficiali, anche col patrocinio del MIBACT, partecipa come relatrice a importanti rassegne come il “Festival del Medioevo” ed è autrice di articoli sulla living history in riviste specialistiche.

domenica 27 giugno 2021

de Clavellis de Fabriano dal XII al XV secolo

de Clavellis de Fabriano dal XII al XV secolo
di Giovanni B. Ciappelloni
pp. 412, € 27,00 (Acquista online con il 5% di sconto)
Youcanprint, 2021
ISBN: 9791220337823
 
Il gruppo parentale normanno dei "de Clavellis de Fabriano", comunemente citati con l'appellativo di "Chiavelli", si insediò durante il XII secolo sul medio versante appenninico della Marca Anconetana. Costoro con frequentazioni che spazieranno dagli Hohenstaufen, agli Angiò, ai Visconti ed ai Savoia, faranno sorgere dal nulla un polo imprenditoriale che si occuperà della produzione di carta, da loro introdotta a Fabriano, ed anche di lavorazione di metalli, di tessuti, di pellami e del commercio del sale. L'intera narrazione consente, attraverso molti documenti inediti e cronache locali, di esplorare anche aspetti della vita e della storia del periodo come la caccia con il cane da ferma, il ruolo degli Sforza nella Marca Anconetana e le vicende più tarde di rami familiari che sfuggirono alla strage cittadina del 1435. In appendice una biografia dello storico domenicano Giovanni Domenico Scevolini.
Giovanni B. Ciappelloni, nato a Fabriano nel 1946 continuando una tradizione di famiglia da sempre si è interessato alla storia di Fabriano, con particolare attenzione al basso medioevo. Ha già pubblicato “Chiavelli e de Clavellis”, “Ruggero, Chiavello ed altri Messeri” e “de Clavellis de Fabriano, dal XII al XV secolo” pubblicazioni che hanno suscitato interesse anche fuori dei confini nazionali. Con la seconda edizione di "de Clavellis de Fabriano dal XII al XV secolo" conclude la sua ricerca su questo Gruppo parentale normanno che concepì la Fabriano imprenditoriale, giunta fino a noi, e che soprattutto fece apparire la Carta di Fabriano.

sabato 26 giugno 2021

Celestino, Matelda, Cunizza e altre incursioni letterararie medievali

Celestino, Matelda, Cunizza e altre incursioni letterararie medievali
di Paolo Golinelli
pp. 248, € 16,00
Patron Editore, 2021
ISBN: 9788855535151
 
Chi era “colui / che fece per viltade il gran rifiuto”?; e la Matelda del Paradiso terrestre è veramente Matilde di Canossa? Perché Dante pone Francesca da Rimini nell’Inferno e Cunizza da Romano, che ebbe relazioni non certo platoniche con cinque uomini, compresa una clandestina col poeta Sordello, nel Paradiso? A queste domande (e ad altre) risponde in questo libro Paolo Golinelli, incentrato sul rapporto letteratura/storia.
Indice. Introduzione. Parte I: Personaggi danteschi. 1) Ancora di “Colui / che fece per viltade il gran rifiuto” (Inf. III, 60); 2) Perché Matilde di Canossa è la Matelda dantesca; 3) Le “antifrancesche” storiche: Cunizza da Romano e Matelda/Matilde di Canossa. Parte II: Letteratura, storia e mentalità. Struttura narrativa e fruizione popolare nella leggenda di sant’Alessio; 2) Tra realtà e metafora: il bosco nell’immaginario letterario medievale, 3) Il santo gabbato. Forme di incredulità nel mondo cittadino italiano. Parte III: Debiti. 1) Gli studi matildico-canossani di tre amici scomparsi: Gina Fasoli, Vito Fumagalli, Lalla Bertolini; 2) Raffaele Crovi e la mia Matilde; 3) Giuseppe Pederiali tra storia e storie.
Paolo Golinelli (Mirandola 1947), già Professore Ordinario di Storia Medievale all’Università di Verona, oltre agli studi sull’agiografia e il culto dei santi (Indiscreta Sanctitas, 1988; Città e culto dei santi nel Medioevo Italiano, 1996; Il Medioevo degli increduli 2009; Santi e culti dell’anno Mille, 2017), sulla storiografia (Benedetto Bacchini, l’uomo, lo storico, il maestro, 2003), su Matilde e il suo mito, ha avuto occasione di affrontare diversi personaggi danteschi e problematiche relative al rapporto tra storia e letteratura, qui rappresentati nelle figure di Celestino V, Matilde di Canossa, Cunizza, sant’Alessio e nel riconoscimento di amici e maestri dello scrivere di storia.

venerdì 25 giugno 2021

Madri, madri mancate, quasi madri

Madri, madri mancate, quasi madri
Sei storie medievali
di Maria Giuseppina Muzzarelli
pp. 191, € 18,00
Laterza, 2021
ISBN: 9788858146439
 
Un affresco della multiforme condizione femminile nel Medioevo che testimonia la capacità di tante donne di reinventare il loro destino. Sei storie esemplari di donne del Medioevo e del loro rapporto con la maternità.
C’è l’esperienza di Dhuoda (vissuta nel IX secolo), il cui figlio Guglielmo fu consegnato come ostaggio a Carlo il Calvo; c’è – due secoli dopo – la vicenda di Matilde di Canossa, donna potentissima ma delusa nelle sue aspettative di maternità. C’è l’esempio di Caterina da Siena, che pur non avendo figli agisce e scrive da ‘grande madre’ italiana. C’è Christine de Pizan, impegnata nell’ultimo scorcio di Medioevo a destreggiarsi tra i figli e la carriera. Ancora, c’è Margherita Datini, che cresce come fosse sua figlia una bambina che il marito ha avuto da una schiava; c’è infine Alessandra Macinghi Strozzi, vedova di un esule, che fa da madre e padre ai suoi 5 figli. Pagina dopo pagina, si rovescia ciò che crediamo di sapere sulle donne del passato: scopriamo figure di madri oltre la retorica che le relega a un ruolo angusto, incontriamo autentiche madri anche oltre l’effettiva esperienza biologica, osserviamo donne in azione oltre la sfera domestica, protagoniste oltre i limiti imposti dal tempo in cui vissero al loro genere. Insomma, madri e donne che vanno ben al di là delle nostre (spesso ristrette) concezioni del Medioevo.
Maria Giuseppina Muzzarelli insegna Storia medievale, Storia delle città e Storia e patrimonio culturale della moda all’Università di Bologna. Si occupa di storia della mentalità e della società. Tra le sue pubblicazioni: Pescatori di uomini. Predicatori e piazze alla fine del Medioevo (2005); Un’italiana alla corte di Francia. Christine de Pizan intellettuale e donna (nuova edizione 2017); A capo coperto. Storie di donne e di veli (nuova edizione 2018); Le regole del lusso. Apparenza e vita quotidiana dal Medioevo all’età moderna (2020). Per Laterza è autrice di Nelle mani delle donne. Nutrire, guarire, avvelenare dal Medioevo a oggi (2013).

giovedì 24 giugno 2021

Poeti, trovatori, cantastorie

Poeti, trovatori, cantastorie
Il Medioevo ri-suona a Bologna per Dante
di Giuseppina Brunetti 
pp. 112, € 15,00
Bononia University Press, 2021
ISBN: 9788869238055
 
Il presente volume parte da un’iniziativa concepita nell’anno dantesco e sostenuta dal Comitato Nazionale per la celebrazione dei 700 anni dalla morte di Dante Alighieri e dal Comune di Bologna: uno spettacolo in cui per la prima volta le poesie medievali di trovatori e trovieri, conosciute da Dante e citate nel De vulgari eloquentia, vengono ri-suonate a partire dalle musiche (consustanziali al testo verbale) trasmesse dai manoscritti antichi e arrangiate modernamente dal maestro Romeo ed eseguite dall’Ensemble Coblas esparsas (Clara Cocco, flauto; Miriam Fantacone, soprano; Elisabeth Reolid Felipe, viola; Carlo Piva, chitarra classica); un revival che riprende anche musiche successive di qualche decennio (è il caso del testo eseguito di Federico II di Svevia) o ‘veste’ con musiche originali altri testi: quelli goliardici dei Carmina Burana (che pure ebbero musica originaria e furono poi riletti nella celebre versione di C. Orff) o le liriche di Guinizzelli e Dante che, non concepite come quelle dei trovatori in sinolo con la musica – essendosi il cosiddetto ‘divorzio’ fra musica e poesia del tutto consumato –, sappiamo tuttavia che potevano assumere intonazione e peculiare musicabilità . Il termine tecnico del ‘vestire’ ricorre peraltro in Boccaccio ove se non si nomina l’amicizia con Casella – che notoriamente nella Commedia intona per Dante, dolcemente, la sua Amor che nella mente mi ragiona (Purg. II, 106-114), quella qui riproposta nella scrittura del maestro Romeo – si scrive esplicitamente: «Sommamente si dilettò in suoni e in canti nella sua giovanezza, e a ciascuno che a que’ tempi era ottimo cantatore o sonatore fu amico e ebbe sua usanza; e assai cose, da questo diletto tirato, compose, le quali di piacevole e maestrevole nota a questi cotali facea rivestire».
Giuseppina Brunetti è Professore ordinario all’Alma Mater Studiorum-Università di Bologna ove dal 2000 insegna Filologia e linguistica romanza.Gli interessi di ricerca sono rivolti in particolare alla critica del testo, alla lirica italiana e romanza, al romanzo antico, alla storia dei metodi filologici. Attualmente incentra la sua ricerca sugli autografi letterari e sul romanzo medioevale.

mercoledì 23 giugno 2021

Vitreum, alumen, sablonum

Vitreum, alumen, sablonum
I manufatti vitrei in Terra d’Otranto tra Medioevo e prima età Moderna (secoli XIII-XVI)
di Simona Catacchio
pp. 170, € 36,00
All'Insegna del Giglio, 2020
ISBN: 9788892850088
 
In questo volume si presenta un approfondimento sul tema della produzione e circolazione del vetro in Puglia meridionale, con particolare attenzione al territorio salentino, nel periodo che va dal XIII al XVI secolo. Si tratta di uno studio che, attraverso l’intreccio di testimonianze archeologiche, fonti scritte e dati analitici, ha consentito di individuare nuovi indizi e spunti di riflessione per arricchire e ridiscutere il quadro delle conoscenze dei reperti vitrei in uso in Terra d’Otranto, offrendo nuove prospettive di ricerca. Le analisi archeometriche associate alla classificazione tipologica dei reperti si sono rivelate uno strumento efficace per la ricostruzione di scambi commerciali e aspetti produttivi, fornendo indicazioni sulle specificità delle ricette utilizzate, sulle materie prime e le tecnologie impiegate, al fine di determinare luoghi di produzione e/o provenienza, tipologia di risorse naturali e forme di approvvigionamento. L’indagine condotta sui manufatti vitrei ha consentito, inoltre, di riconoscere i markers dell’evoluzione tecnologia del vetro preindustriale fornendo, per i contesti archeologici esaminati, la possibilità di intercettare, nel mutare della composizione dei reperti, elementi di continuità e discontinuità con le tradizioni manifatturiere radicate del bacino del Mediterraneo.

martedì 22 giugno 2021

Le ragioni della scrittura

Le ragioni della scrittura
Piccoli scritti di paleografia
di Stefano Zamponi
a cura di Teresa De Robertis e Nicoletta Giovè Marchioli
pp. 352, € 50,00 (Acquista online con il 5% di sconto)
Viella, 2021
ISBN: 9788833137360
 
I saggi pubblicati in questo volume affrontano due momenti fondamentali della storia della scrittura latina in Italia: definizione e diffusione della nuova scrittura libraria che ha dominato l’Occidente fra XIII e XVI secolo, cioè la littera textualis; caratteri e varietà della scrittura e del libro ‘all’antica’, invenzioni che l’Umanesimo italiano ha consegnato alla cultura europea.
A questi temi si affiancano riflessioni di ordine metodologico su strumenti concettuali e finalità della ricerca paleografica. 
Stefano Zamponi (Pistoia 1949) ha insegnato Paleografia latina presso le Università di Trieste, Padova e Firenze. Si è occupato di storia della scrittura latina intesa come storia del funzionamento e della trasformazione dei sistemi grafici, con particolare attenzione per il periodo gotico e umanistico, toccando snodi cruciali per il riconoscimento dei fatti graficamente e storicamente significativi. Ha studiato importanti personalità di copisti e intellettuali (Petrarca, Boccaccio, Iacopo Angeli, Fonzio). Ha contribuito a rilanciare in Italia la catalogazione dei manoscritti curando più volumi delle collane Manoscritti datati d’Italia, Manoscritti medievali del Veneto e Manoscritti medievali della Toscana. Presidente del Comité International de Paléographie Latine dal 2005 al 2015, dal 2010 è presidente dell’Ente nazionale Giovanni Boccaccio. 

lunedì 21 giugno 2021

Parla come Dante

Parla come Dante
di Dario Pisano
prefazione di Claudio Giovanardi
pp. 160, € 10,00
Newton Compton, 2021
ISBN: 9788822755087
 
A molti di noi è capitato spesso di esclamare, in qualità di invito a non perdere tempo con persone che non meritano la nostra attenzione, «Non ti curar di lor, ma guarda e passa!» (prima curiosità: la citazione è sbagliata! Dante scrive: «Non ragioniam di lor…»). E chi non conosce il verso «Amor ch’a nullo amato amar perdona», che tanta fortuna ha avuto nella musica italiana? Ma cosa significa? E quante volte abbiamo detto a un amico – pieno di guai fino al collo – «stai fresco»? Che cosa hanno in comune queste espressioni e le tante altre raccolte nel libro? La medesima paternità. Nascono tutte dalla penna di Dante Alighieri, il massimo genio linguistico della storia, il quale – con la sua Divina Commedia – ha incrementato vertiginosamente il patrimonio lessicale dell’italiano. Parla come Dante ospita una ricognizione dei più famosi ma anche dei meno noti versi di Dante entrati nella lingua quotidiana, per lo più usati da chi parla senza la consapevolezza della loro provenienza. L’ampia documentazione offerta in queste pagine è la prova del fatto che, se anche noi ignoriamo Dante, Dante non ignora noi, ed è sempre sulle nostre labbra, in ogni momento della «nostra vita»!
Dario Pisano è nato a Roma nel 1986. Laureato in Filologia Romanza e dottore di ricerca, ora insegna Lettere nei licei. Ha collaborato con la RAI alla realizzazione di programmi dedicati alla divulgazione della poesia dantesca (Maratona Infernale e La Montagna Infinita). Ha pubblicato Dante nella poesia di Lorenzo de’ Medici, Nel mezzo del cammin di nostra vita e, per la Newton Compton, La Firenze segreta di Dante e Parla come Dante. Tiene numerose conferenze su Dante presso scuole, università e istituzioni culturali.

domenica 20 giugno 2021

Il normanno Boemondo «Miles Christi» principe di Antiochia

Il normanno Boemondo «Miles Christi» principe di Antiochia
di S. M. Abenavoli
pp. 162, € 18,00
La Rondine Edizioni, 2021
ISBN: 9788832268430
 
Marco era il suo nome che significava "dedicato a Marte". Ma per il grande rispetto alla sua gigantesca figura, il padre gli aveva dato il soprannome di Boemondo o di Abboamonte, proventiente da un personaggio leggendario, soprannome che finì per sostituire il suo vero nome di Marco. Marco Boemondo d'Altavilla era figlio di Roberto il Guiscardo Duca di Puglia e di Calabria, e della sua prima moglie la "nobilissima" AlberadaQuarrell - Drengot di Bonalbergo, della Famiglia dei Principi Quarrell di Alençon in Normandia. Alberada era la zia del Conte Bonalbergo in Italia e zia del Principe Normanno di Capua ed Aversa, Riccardo I Avenel - Quarrell - Drengot. Come tutti gli avvenimenti storici e le vicende della sua vita hanno dimostrato, Boemondo fu il più grande Cavaliere della Cristianità in Oriente ed il più grande cavaliere guerriero di tutti i tempi tale da essere paragonato ai Cavalieri dell'Iliade e della Odissea.

sabato 19 giugno 2021

L'Oriente dei viaggiatori

L'Oriente dei viaggiatori
Diari di pellegrinaggio fiorentini fra XIII e XV secolo
di Ilaria Sabatini
prefazione di Franco Cardini
pp. 376, € 22,50
Textus Edizioni, 2021
ISBN: 978-88-99299-26-2
 
Il fenomeno del pellegrinaggio ai Luoghi santi della cristianità, divenuto un fattore rilevante nel IV secolo e destinato – quasi fosse una categoria universale – a perdurare fino ai nostri giorni, nel corso del Medioevo subisce sostanziali modificazioni di contenuto e di forma. Se da un lato si può parlare di uno spirito del pellegrinaggio in senso universale, dall’altro è forse superfluo specificare che numerose e diverse ne furono le manifestazioni storiche. Si può in ogni caso parlare di pellegrinaggi penitenziali o di ringraziamento, pellegrinaggi compiuti singolarmente o collettivamente, pellegrinaggi di armati o di inermes, secondo le caratterizzazioni che assunse lo spirito religioso nelle varie esperienze.
Ciò che si propone di indagare questo libro è il pellegrinaggio gerosolimitano, in quel particolare periodo di frizione nei rapporti tra Oriente e Occidente che segnò il passaggio dal tardo Medioevo alla prima età moderna. Principale oggetto di interesse è la percezione dell’Oriente da parte dei pellegrini occidentali. Non però in senso generico, ma nell’ambito specifico di un intero corpus di testi narrativi dell’epoca: in questa scelta consiste la peculiarità del progetto. Infatti, per quanto esista una notevole quantità di studi sul pellegrinaggio – e sui relativi testi – è rimasto piuttosto in ombra questo specifico punto di vista come significativo per la storia del pensiero occidentale. 
Ilaria Sabbatini, medievista, è research fellow presso SISMEL con il progetto ARVO (Archivio Digitale del Volto Santo). Si occupa in particolare di rappresentazione del Vicino Oriente nei diari di pellegrinaggio tardomedievali.

venerdì 18 giugno 2021

La moglie di Dante

La moglie di Dante
di Marina Marazza
pp. 560, € 20,00
Solferino, 2021
ISBN: 9788828206422
 
"Gemma, la donna di cui Dante non scrisse mai. Che tempra deve aver avuto, questa fiorentina che nessuno ricorda? Sposa, per amore, un uomo sconsigliabile: non ricco, privo di potere politico e per di più poeta. Non si lascia sgomentare quando lui si trova sul fronte sbagliato, in una Firenze in cui la lotta aspra tra fazioni distrugge vite e patrimoni. Ne affronta il lungo esilio diventando una «vedova bianca» a trent’anni: dapprima deve gestire le difficoltà economiche, quattro figli che crescono, l’ostilità politica che monta intorno alla famiglia del «nemico» Alighieri; poi si vede confiscare tutti i beni e deve fuggire, incinta, dalla città per rifugiarsi con i ragazzi in una malsana palude. E a ogni svolta del destino le si para davanti suo cugino Corso Donati, il barone bello come un san Michele, violento e seduttore ma anche protettivo e leale, che lei respinge ma da cui in realtà è attratta. E la rivale, l’angelicata Beatrice? Non è un suo problema. Perché è lei, sempre accanto a Dante, forte nella sventura e artefice delle sue fortune, la vera musa della sua vita. Una moglie lo sa benissimo. È solo la storia che lo ha dimenticato. In un Trecento feroce e splendido di castelli, duelli e fazioni, di fede e scomuniche, Gemma è carne, sangue, intelligenza e passione. Ed è solo un errore del destino se Dante è diventato immortale e lei invisibile. Con questo romanzo Marina Marazza le restituisce una storia personale ricca di vicissitudini e la riporta alla vita nella dimensione che è sua: quella delle grandi eroine e delle grandi donne.
Marina Marazza, Cancro ascendente Scorpione, milanese, studi classici e laurea a indirizzo storico, Marina Migliavacca Marazza si mette a lavorare prestissimo, ai tempi del liceo. A sedici anni comincia a metter virgole in casa editrice, prima su testi altrui, poi sui propri, facendo tutta la trafila: correttore di bozze, redattore junior, redattore, caporedattore, editor, direttore editoriale. Fa il traduttore letterario dal francese e dall’inglese. Scrive romanzi, racconti, biografie, saggi, per ragazzi e per adulti, sceneggia, fa ghost writing.
Nella sua carriera aziendale passa da Sperling & Kupfer, allora piccola casa editrice dove impara tutte le sfumature del mestiere, al Gruppo Fabbri RCS, dove rimane una dozzina d’anni fino a diventare editor del marchio Sonzogno. Si globalizza in multinazionale, lavorando in Disney per oltre vent’anni, cambiando diversi cappelli aziendali come direttore creativo e direttore editoriale e diventando anche giornalista e direttore delle testate mensili. Intanto scrive più di una trentina di libri e ne traduce altrettanti per grossi editori. Nel 2013 lascia Disney e si dedica alla professione della penna a tempo pieno soprattutto come autrice di non fiction novel e giornalista specializzata in divulgazione storica, società e costume.
Per saperne di più visita il suo sito !

giovedì 17 giugno 2021

Registrum Coquine. Un ricettario medievale

Registrum Coquine. Un ricettario medievale
di Johannes Bockenheim
Introduzione, traduzione e glossario di Marco Gavio de Rubeis
pp. 240, € 13,50
I Doni delle Muse, 2021
ISBN: 979-8516674181
 
Il Registrum Coquine, scritto nel XV secolo dall'ecclesiastico tedesco Johannes Bockenheim, al servizio come cuoco presso papa Martino V, è uno dei ricettari medievali più interessanti e divertenti.

Nel testo, raccolto in due diversi manoscritti, troviamo più di 80 ricette per meretrici e istrioni, principi e villani, lenoni e preti, re e mercenari, in una raffigurazione colorita della complessità della società medievale, ben più stratificata e ricca di come di solito viene immaginata. Un mondo affascinante di spezie, sapori e preparazioni dimenticati nel tempo che meritano di essere riscoperti, non soltanto in modo teorico, ma anche nelle nostre cucine.
Da Marco Gavio de Rubeis, autore di saggi di storia dell'enogastronomia, tra cui "Idromele. Miti, storia e preparazioni della bevanda degli dei" e "Medioevo in cucina. Ingredienti, ricette e sapori", un nuovo libro dedicato al Registrum Coquine, con la traduzione accompagnata da note sulle ricette e sulle differenze tra i due manoscritti, oltre a una nota introduttiva e a un glossario dei termini usati da Bockenheim, piuttosto diversi dal latino classico e più vicini alle lingue volgari parlate in Italia.

mercoledì 16 giugno 2021

Il patriarcato di Aquileia

Il patriarcato di Aquileia
Identità, liturgia e arte (secoli V-XV)
a cura di Zuleika Murat, Paolo Vedovetto
pp. 432, € 70 (Acquista online con il 5% di sconto)
Viella, 2021
ISBN: 9788833138022
 
Quali sono i processi che portano alla formazione di valori identitari? Quali i fattori che funzionano da creatori, marcatori, simboli di un bagaglio culturale riconoscibile e condiviso?
 
Partendo da tali questioni, gli autori dei diciassette saggi contenuti in questo volume si interrogano, da punti di vista diversi e complementari, sulla genesi, lo sviluppo e le specificità distintive del patriarcato di Aquileia in epoca medievale, inteso come caso studio ideale. Il patriarcato costituisce infatti un osservatorio privilegiato per esaminare dinamiche identitarie complesse, in virtù di caratteristiche comuni che lo contraddistinguono come entità territoriale: la pretesa origine e autorità apostolica della Chiesa aquileiese; l’ambivalente natura della figura istituzionale del patriarca, che era non solo capo spirituale ma anche politico della diocesi; la sua vasta estensione geografica, sovranazionale, che comprendeva numerose regioni, e univa popoli che parlavano lingue diverse e avevano differenti origini storiche ed etniche, così come molteplici usi e tradizioni. 
L’arte e la liturgia, il culto dei santi, la promozione di figure esemplari, le commissioni illustri sono qui esaminati come agenti e simboli nella creazione di un patrimonio diffuso. Ne emerge un mosaico complesso e sfaccettato, in cui l’identità non è un blocco monolitico ma un prisma cangiante, che si trasforma e mostra di volta in volta le sue diverse facce.
Zuleika Murat è professore associato in Storia dell’arte medievale presso il dipartimento dei Beni Culturali dell’Università di Padova.
Paolo Vedovetto è assegnista presso il dipartimento dei Beni Culturali dell’Università di Padova.

martedì 15 giugno 2021

Sermones de sanctis. Volumen diffusum

Iacopo da Varazze
Sermones de sanctis. Volumen diffusum
De sancto Georgio, de inventione sancte Crucis, de sancta Maria Magdalena, de sancta Margarita
Testi editi da Federica Amore, Maria Ferraiuolo, Ileana Lombardi, Giovanni Paolo Maggioni. A cura di Giovanni Paolo Maggioni
pp. LXX-260, € 65,00
Sismel, 2021
ISBN: 978-88-9290-057-8
 
Sono qui pubblicati per la prima volta alcuni sermoni de sanctis scelti dalla raccolta, da poco scoperta e finora inedita, che iacopo da Varazze chiamò volumen diffusum, distinguendolo dal volumen breve, l’altra sua raccolta di sermoni agiografici. il testo offre numerosi motivi di interesse, non ultimo il fatto che l’autore si rivolga ai suoi confratelli dell’ordine domenicano, assecondando una loro richiesta esplicita e mostrando come si potessero sviluppare i succinti sermoni schematicamente composti nel volumen breve. Il paragone tra le due raccolte è dunque interessante, perché permette di cogliere alcune peculiarità della predicazione domenicana e le articolazioni strutturali che erano introdotte per rendere un sermone maggiormente efficace e far sì che fosse pienamente compreso da un pubblico più erudito e più dottrinalmente preparato. Della diversa struttura dei sermoni nelle due raccolte viene dato conto in questo volume paragonando gli schemi dei testi corrispondenti. L’edizione utilizza come testimoni di base due manoscritti laurenziani, che sono stati oggetto di uno studio codicologico e sono stati confrontati con gli altri codici più antichi per emendare gli errori palesi.

lunedì 14 giugno 2021

L'Ordine degli Ospedalieri di San Giovanni di Gerusalemme a Mottola

L'Ordine degli Ospedalieri di San Giovanni di Gerusalemme a Mottola
di Sergio Natale Antonio Maglio
pp. 102, € 20,00
Independently published, 2021
ISBN: 979-8500459565
 
Tra il XIV e il XV secolo Mottola è stata sede di importanti insediamenti dell’ordine cavalleresco degli Ospedalieri di San Giovanni di Gerusalemme, divenuto successivamente il Sovrano Militare Ordine Ospedaliero di San Giovanni di Gerusalemme di Rodi e di Malta. I Giovanniti sono giunti a Mottola nel 1297, grazie al passaggio nelle loro mani delle proprietà del monastero benedettino della SS.ma Trinità di Venosa, che a Mottola possedeva una chiesa di donazione normanna già dall’XI secolo. I documenti custoditi nell’Archivio Segreto Vaticano e nell’Archivio dell’Ordine di Malta documentano l’esistenza a Mottola di una chiesa dedicata a Santo Stefano nel 1373, e di una vera e propria domus ospitaliera, almeno fino al 1412, di cui si erano persi successivamente memoria e tracce. Il saggio investiga alla ricerca di indizi e collegamenti, storici, documentari e iconografici, identificando nella celebre chiesa rupestre di San Nicola di Lamaderchia il sito che presenta le maggiori probabilità di averli ospitati.
 
Sergio Natale Antonio Maglio (Mottola, 17 novembre 1955), laureato in Scienze Politiche, già funzionario della Regione Puglia, operatore culturale, studioso del territorio e degli insediamenti umani nelle grotte artificiali. Autore di diversi studi sulla storia del territorio, tra i quali: Avvenimenti storici e sviluppo urbano della città di Mottola (1994); MOTTOLA FASCISTA E FEDELISSIMA... Memorie e cronache dal fascismo rurale del Mezzogiorno d’Italia 1920-1936 (1997); Mottola - Le Grotte di Dio (2001); Clima e migrazioni nella Puglia della colonizzazione trogloditica bizantina (2003); Bagliori di lotta di classe. Castellaneta, Ginosa, Laterza, Mottola e Palagianello dalla caduta del fascismo alla riforma fondiaria 1943-1952 (2010); Storia di Mottola e dei suoi feudatari (2016); Santa Maria de Busso (della Vetera). Indagine su una chiesa angioina di Mottola (2017); Pagine di Pietra. I segni della cattedrale di Mottola (2019); La colonizzazione bizantina nel territorio di Mottola nei secoli IX-XI (2019).

domenica 13 giugno 2021

Dante popolare

Dante popolare
di Lino Pertile
pp. 368, € 34,00
Angelo Longo Editore, 2021
ISBN: 978-88-9350-063-0
 
Dante non è mai stato più lodato e ammirato di oggi, mai più chiosato e recitato in pubblico e in privato, riciclato in ogni forma, tradotto in ogni lingua. Che cos'ha il poeta che lo rende così universalmente irresistibile? Dante popolare cerca di rispondere a questa domanda a partire non dal lato dell'utenza, ma da quello del testo stesso della Commedia. Mentre la critica contemporanea tende a fare del grande poema un libro su altri libri e su se stesso come libro, questo volume si propone di orientare l'attenzione su aspetti meno astratti della Commedia, legati alla «dimensione collettiva dei fenomeni culturali», alle esperienze della vita quotidiana del suo autore, al suo essere uomo del suo tempo, capace in misura somma di captare, assimilare, metabolizzare la cultura 'bassa' con la stessa serietà con cui assorbe quella 'alta'. Il Dante qui proposto non disdegna fonti modestissime, più prossime al sapere popolare che a quello universitario, e la sua Commedia è principalmente un libro sulla vita, che esplora e mette a nudo i segreti meccanismi del comportamento umano, dai più sordidi ai più sublimi; libro che, premiando i buoni e punendo i cattivi, appaga e convalida il naturale desiderio di giustizia dei suoi lettori; ma anche libro eminentemente memorabile per l'energia e l'esattezza eccezionale del suo dettato, per i suoi versi orecchiabili, le ruvidezze plebee, le terribilità michelangiolesche, le vaghezze romantiche, le sublimità mistiche. Il volume è diviso in due parti complementari. La prima affronta nodi e problemi storico-metodologici relativi a una lettura 'popolare' della Commedia; la seconda, di natura applicativa, esamina temi, concetti ed episodi del grande poema che una lettura 'popolare' illumina di luce nuova e inaspettata.
Lino Pertile è Professore di Lingue e Letterature Romanze alla Harvard University. Si è laureato all’Università di Padova dove ha studiato lettere antiche e letteratura francese, ha insegnato letteratura italiana in Francia e in Italia (1964-1968) e in Inghilterra (1968-1995), prima di giungere a Harvard nel 1995 come Professore di Letteratura italiana nel Dipartimento di Lingue e Letterature Romanze. Rettore della Eliot House (2000-2010), nel 2005 è stato nominato Harvard College Professor, uno speciale riconoscimento conferito a quei docenti che investono particolari energie nell'attività didattica e nella cura degli studenti. Dal 2010 al 2015 è stato direttore di Villa I Tatti, il Centro per gli studi rinascimentali della Harvard University a Firenze. Ha pubblicato ampiamente sul Rinascimento francese (in particolare su Montaigne e i viaggiatori francesi in Italia), il Medioevo latino e italiano (Dante), il Rinascimento (Bembo e Trifon Gabriele), e la letteratura italiana del XX secolo (Pavese e il romanzo del Novecento). Ha curato e ha contribuito a diversi volumi sulla letteratura italiana da Dante al XX secolo, tra i quali si ricordano qui Dante in Context (Cambridge University Press, 2015) e The Cambridge History of Italian Literature (Cambridge University Press, 1996; paperback 1999). I suoi lavori su Dante includono l’edizione critica delle Annotationi nel Dante fatte con M. Triphon Gabriele in Bassano (Bologna: Commissione per i testi di lingua, 1993), e i volumi La puttana e il gigante: dal Cantico dei Cantici al Paradiso terrestre di Dante (Ravenna: Longo, 1998; Premio Zingarelli), e La punta del disio. Semantica del desiderio nella Commedia (Florence: Cadmo, 2005).

sabato 12 giugno 2021

Federico Barbarossa a Lodi e i Templari

Federico Barbarossa a Lodi e i Templari
di Alida Giacomini, Loredana Rusconi
pp. 104, € 16,00
Armando Editore, 2021
ISBN: 9788869929601
 
Sotto il patrocinio di Barbarossa Lodi costruisce Lodi e i templari le mura difensive con ampie strade di scorrimento e numerose piazze, senza dimenticare un nutrito presidio militare. Numerosi sono i privilegi imperiali concessi ai Lodigiani; gratuità dei pedaggi, esenzione della tasse di dogane e dazi. Per difendersi dagli attacchi dei Milanesi, i Lodigiani costruiscono varie fortezze e trincee. Dopo aver sconfitto Milano, Barbarossa si stabilisce a Lodi con la moglie Beatrice.

venerdì 11 giugno 2021

«Come frati Minori vanno per via»

«Come frati Minori vanno per via»
Antonio di Padova, i minori e le strade nel Friuli medievale
a cura di Andrea Tilatti
pp. 83, € 20,00
Associazione Centro Studi Antoniani, 2021
EAN: 9788895908205
 
Il volumetto, promosso dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Gemona del Friuli, raccoglie tre interventi relativi alla figura di sant’Antonio di Padova, che in quel Comune ha uno dei più antichi santuari eretti in suo onore, punto di riferimento del “Cammino di S. Antonio” che collega il nord d’Europa nel suo itinerario verso il santuario padovano, epicentro di una serie di “Cammini” che attraversano, da nord a sud, la penisola italiana. Un primo saggio ricostruisce la figura storica del santo, portoghese d’origine adottato dalla città di Padova (Luciano Bertazzo); il secondo sulla presenza degli insediamenti francescani nel Friuli nel periodo medievale (Andrea Tilatti); il terzo, sulle vie di comunicazione nel medioevo (Riccardo Cecovini). Una sintesi storica e geografica utile nella comprensione del fenomeno santuariale e odeporico attuale.
Andrea Tilatti è professore associato di Storia medievale all'Università degli Studi di Udine. 

giovedì 10 giugno 2021

Dante e le Arti al tempo dell'esilio

Dante e le Arti al tempo dell'esilio
a cura di Massimo Medica
pp. 288, € 34,00 (Acquista online con il 5% di sconto)
Silvana Editoriale, 2021
ISBN: 9788836648429
 
Il volume, edito nell’ambito delle celebrazioni per il settimo centenario della morte di Dante, è dedicato ai lunghi anni trascorsi dal Poeta in esilio. Condannato ad esso da Papa Bonifacio VIII, Dante visse peregrinando in diverse città tra le quali Arezzo, Verona, Padova, Bologna, Lucca, Pisa e Ravenna.

Attraverso una raffinata selezione di opere dei più importanti artisti del tempo, concesse dai più prestigiosi musei nazionali e internazionali, il volume ne ripercorre le tappe, proponendo, fra i vari capolavori, anche ciò che il Poeta stesso ebbe occasione di ammirare nel suo lungo itinerare per l’Italia, e che influenzò la scrittura della sua Commedia.
Opere di Giotto, Cimabue, Nicola Pisano, Arnolfo di Cambio, Giovanni e Giuliano da Rimini, accanto a preziose oreficerie, tessuti e miniature - come la Bibbia Istoriata poi appartenuta a Carlo V - consentono di rievocare i tormentati eventi del periodo - con le speranze infrante legate all’imperatore Arrigo VII - mostrando al contempo le profonde mutazioni e novità nell’arte che caratterizzano i primi vent’anni del Trecento. 

mercoledì 9 giugno 2021

La profezia delle pagine perdute

La profezia delle pagine perdute
di Marcello Simoni
pp. 352, € 9,90
Newton Compton, 2021
ISBN: 9788822745842
 
Ignazio da Toledo è morto. O almeno questo è ciò che racconta Uberto, suo figlio, quando, nel luglio del 1232, raggiunge la corte di Sicilia nella speranza di riabbracciare la sua famiglia. Palermo, tuttavia, sarà per lui l’inizio di un nuovo incubo. Se di sua madre si sono perse le tracce, sua moglie e sua figlia sono tenute prigioniere in un luogo ben celato. Il loro carceriere è Michele Scoto, astrologo personale dell’imperatore Federico II, convinto che il mercante gli abbia sottratto e nascosto un libro misterioso, la leggendaria Prophetia Merlini. Uberto ignora che le sue disavventure siano intrecciate a quelle di un uomo senza passato che sta navigando su una nave di pirati barbareschi lungo le coste dell’Africa settentrionale e del mar Rosso. Il suo nome è Al-Qalam e, obbedendo gli ordini di un crudele capitano, è alla disperata ricerca di un tesoro inestimabile e capace di legare Dio all’uomo, un tesoro donato in tempi remotissimi da re Salomone alla Regina di Saba. Mentre Al-Qalam lotta per ritrovare la sua identità e Uberto per salvare la madre, Sibilla tenta con ogni mezzo di ricongiungersi alla famiglia e di sfuggire all’acerrimo nemico di Ignazio da Toledo, lo spietato frate domenicano Pedro González…
Marcello Simoni è nato a Comacchio nel 1975. Ex archeologo e bibliotecario, laureato in Lettere, ha pubblicato diversi saggi storici; con Il mercante di libri maledetti, suo romanzo d’esordio, è stato per oltre un anno in testa alle classifiche e ha vinto il 60° Premio Bancarella. I diritti di traduzione sono stati acquistati in diciotto Paesi. Con la Newton Compton ha pubblicato numerosi bestseller tra cui la trilogia Codice Millenarius Saga e la Secretum Saga. La profezia delle pagine perdute è l’attesissimo seguito della saga che narra le avventure di Ignazio da Toledo, l’astuto mercante di libri, che ha consacrato Marcello Simoni come autore culto di thriller storici, vendendo oltre un milione e mezzo di copie.

martedì 8 giugno 2021

La poesia che cambia. Come si legge Dante

La poesia che cambia. Come si legge Dante
di Marco Grimaldi
pp. 60, € 11,50
Castelvecchi Editore, 2021
ISBN: 9788832904000
 
La tradizione di commenti alla Commedia inizia già dalle prime fasi di divulgazione dell’opera. Da allora la Commedia è stata letta e amata sia dai più illustri studiosi, a partire da Boccaccio, sia dal grande pubblico, come dimostrano le moltissime reinterpretazioni artistiche – fino ai videogiochi e ai fumetti – cui è stata sottoposta nel corso dei secoli. Altra cosa, però, è tornare su quei versi con le lenti del presente, tentando operazioni di attualizzazione, rivolgendo a Dante gli interrogativi dell’oggi, come quelli che provengono dagli studi di genere o dalla questione femminile. Marco Grimaldi racconta una Commedia che è ancora a pieno titolo al centro del canone della letteratura universale, e mette in guardia dai rischi e dai limiti delle letture forzate.
Marco Grimaldi è docente di Filologia italiana alla Sapienza, Università di Roma, si occupa prevalentemente di letteratura italiana e romanza del Medioevo. Oltre a numerosi articoli su alcune delle principali riviste internazionali di filologia e letteratura, ha pubblicato, tra l’altro, un commento alle Rime di Dante (Salerno, 2015-2019), un saggio divulgativo sulla Commedia (Dante, nostro contemporaneo, Castelvecchi, 2017, nuova ed. 2021) e un manuale di filologia dantesca (Filologia dantesca. Un’introduzione, Carocci, 2021).

lunedì 7 giugno 2021

Principi, vescovi e reliquie a Benevento tra i secoli VIII-IX

Principi, vescovi e reliquie a Benevento tra i secoli VIII-IX
La traslazione di San Gennaro da Napoli (anno 831)
di Mario Iadanza
pp. XII-194, € 40,00
Sismel, 2021
ISBN: 978-88-9290-074-5 
 
La Translatio SS. Januarii, Festi et Desiderii (BHL n. 4140), composizione agiografica di area beneventana redatta intorno alla metà del secolo IX, narra il trasferimento dei resti mortali di san Gennaro dalle catacombe di Capodimonte in Napoli a Benevento (anno 831). Una nuova edizione viene qui riproposta con la collazione del testo pubblicato degli Acta Sanctorum e quello tràdito dagli sino ad ora inediti codici Benev. 1 e Benev. 61 della Biblioteca Capitolare di Benevento, con il corredo della versione in lingua italiana a fronte e di un apparato di note filologiche e letterarie, richiami biblici, osservazioni storiche e geografiche. La sezione è preceduta da un ampio studio nel quale si traccia il profilo della Chiesa di Benevento tra i secoli VIII e IX, si esaminano le fonti della traslazione di san Gennaro e si analizza la narrazione agiografica.
Mario Iadanza è prof. di Sacra Teologia presso la Facoltà Teologica dell'Italia Meridionale "San Tommaso d'Aquino".

domenica 6 giugno 2021

La ricamatrice di Bayeux

La ricamatrice di Bayeux
di Claudia Ryan
pp. 248, € 16,50 (Acquista online con il 5% di sconto)
Nardini Editore, 2021
ISBN: 9788840402437
 
Canterbury, Inghilterra, 1075. Melisenda di Bayeux, bravissima ricamatrice, proprietaria di un laboratorio, ha la fortuna di ricevere un incarico prestigioso: ricamare una lunga tela che racconti  come William, duca di Normandia (oggi regione della Francia), è diventato re d’Inghilterra, e ne descriva le sue gesta e il suo valore. Melisenda apprende le imprese del recente passato grazie alla testimonianza dell’affascinante conte Aldwig, che ha vissuto in prima persona tutti i fatti da rappresentare. Il libro si alterna tra la storia raccontata da Melisenda, con le difficoltà che incontra nel portare a termine un incarico così difficile, i suoi affanni sentimentali e qualche mistero da svelare, e la storia raccontata nel ricamo, che permette di tornare indietro nel tempo e seguire le complesse vicende e battaglie che portarono il duca di Normandia alla conquista dell’Inghilterra. Il romanzo si snoda tra l’apparentemente tranquilla Canterbury, dove Melisenda è, suo malgrado, al centro di invidie e coinvolta in un intrigo di potere, e la Normandia, dove Aldwig combatte con i cavalieri francesi fino alla battaglia finale di Hastings.

L’autrice ha ideato parte del romanzo seguendo le vicende ricamate nel famoso “Arazzo di Bayeux”, opera oggi esposta in un museo a Bayeux, Francia.
Claudia Ryan Insegna storia dell’arte in un liceo linguistico ed è laureata in architettura al Politecnico di Milano. Vive tra la Brianza e la riviera di Levante ligure. Ha scritto L’atto del vedere (Zanichelli editore), Giro di boa (Edizioni Si), Virginia (Leone editore, poi ripubblicato con KDP, romanzo che ha vinto numerosi premi letterari), Il fuoco nelle tenebre (Leone editore) e Hana la yazida – L’inferno è sulla Terra (San Paolo editore), che si è classificato quinto al Premio letterario Milano International e ha riscosso interesse per il tema drammaticamente attuale.
Visita il suo sito web.

sabato 5 giugno 2021

Intra Siestri e Chiaveri

Intra Siestri e Chiaveri
Adriano V dei Fieschi tra storia e finzione
di Sandro Antonini, Mario Dentone
pp. 196, € 15,00
De Ferrari Editore, 2021
ISBN: 978-8855032858
 
Una delle più potenti famiglie del Medioevo fu certamente quella dei genovesi Fieschi, conti di Lavagna. Nel Duecento – attraverso i due papi Innocenzo IV e Adriano V, che alla dinastia appartenevano – dominarono la scena italiana ed europea. In questo libro si parla di Ottobono, ovvero papa Adriano, delle sue lunghe e significative vicissitudini da cardinale, alcune davvero notevoli, e meno di quelle cui dette corso da pontefice, dal momento che rimase sul soglio papale appena trentotto giorni. Amico dei personaggi più potenti d’Europa – Enrico III, Luigi IX, Carlo d’Angiò, l’arcivescovo di Canterbury, Alessandro III, per un certo periodo Federico II di Svevia – e d’Italia, seppe destreggiarsi con abilità, assicurando ai familiari e alla Chiesa condizioni vantaggiose. Operò in un periodo – il Duecento – entusiasmante, ricco di fascino, ma anche intriso di miti e tragedie; un periodo di crescita economica, culturale e sociale – basti pensare ai liberi Comuni o alle Repubbliche marinare – che non mancò di incidere sulle epoche successive, contribuendo a sviluppare il «particolarismo» italiano, superato soltanto – e neppure in modo definitivo – con l’unificazione del paese.

Sandro Antonini è nato a Sestri Levante, dove vive e lavora. Storico e scrittore, convinto che la storia, secondo l’insegnamento di von Ranke, debba appoggiarsi al vaglio critico dei documenti, ha improntato le sue ricerche a questo assunto, traendone significativi risultati, cui ha aggiunto la messa al bando di ogni forma retorica. Per l’editore De Ferrari ha fra l’altro pubblicato L’ultima diaspora. Soccorso ebraico durante la seconda guerra mondiale, La «banda Spiotta» e la brigata nera genovese «Silvio Parodi», i primi quattro volumi (su un totale previsto di sette) della Storia della Liguria durante il fascismo giungendo fino al 1936, Partigiani – Una storia di uomini, Omicidi in Appennino – Menzogne e verità sul «mostro di Bargagli»: 1939-1989, Mare e cannoni e Un palco per l’Ovra.
Mario Dentone è ligure levantino: nato a Chiavari e cresciuto a Riva Trigoso, oggi vive a Moneglia. Narratore e saggista, ha scritto anche testi teatrali e sceneggiature televisive. Ha pubblicato una importante biografia su Luigi Tenco e ha ottenuto grande successo con le trilogie di romanzi marinari di «Geppin», capitano ligure di velieri nell’Ottocento, e de «La Capitana» tutti per Mursia editore. La sua narrativa marinara è stata recentemente elogiata da Claudio Magris in un importante saggio sulla letteratura di mare. Tra le sue altre recenti pubblicazioni, le due raccolte di racconti «Gente di mare-Storie e persone di Riviera» per De Ferrari. Sempre con De Ferrari, Dentone ha pubblicato nel 2007 «La Badessa di Chiavari», romanzo storico che è stato oggetto di studio presso l’Università di Genova.

venerdì 4 giugno 2021

Il sigillo

Il sigillo
Le indagini del vicario di giustizia Jacopo Lamberti 
di Grancesco Grimandi
pp. 196, € 7,49 (Acquistalo su Amazon)
Independently published, 2021
ISBN-13 : 979-8507936977
 
Un rogo crudele ha cancellato l’Ordine dei Templari. Ma qualcosa è rimasto

Bologna, giugno 1326. Un monaco è stato ucciso di notte, dopo il coprifuoco, il motivo è ignoto. Jacopo Lamberti, vicario di giustizia, si reca sul luogo del delitto. Quello che appare un comune omicidio nasconde, in realtà, un segreto che riemerge dal recente passato. Qualcuno sta dando la caccia a un misterioso oggetto. Chi lo sta cercando e perché? Jacopo è disposto a correre il rischio di sfidare l’assassino, inoltrandosi in una selva di indizi e depistaggi, ma dovrà affrontare poteri che non aveva previsto, in grado di minacciare la città.
Un giallo storico che tiene il lettore con il fiato in sospeso fino all’ultima pagina
Francesco Grimandi, amante di storie antiche e di misteri, compare con i primi racconti nelle antologie Delos Books. I suoi romanzi, “Affresco Veneziano” e “L’eremo nel deserto”, sono disponibili on-line insieme a “L’Orizzonte di Aton”, remota indagine sulla fine del faraone eretico Akhenaton, e “Il soffio della morte”, giallo sullo sfondo della città di Bologna nel '300. Un suo noir ambientato a Venezia nel XVI secolo è presente ne “Il Giallo Mondadori”. Autore finalista al premio Gran Giallo Città di Cattolica - Mystfest 2017.

giovedì 3 giugno 2021

Cassiodoro primo umanista

Cassiodoro primo umanista
a cura di Alessandro Ghisalberti, Antonio Tarzia
Introduzione di Franco Cardini
pp. 200, € 20,00
Jaca Book, 2021
ISBN: 978-88-16-41674-1
 
Flavio Magno Aurelio Cassiodoro, oltre la fortuna di una ammirevole e lucida longevità (a 93 anni firma l’opera De orthografia) godeva anche di una personalità poliedrica. Fu politico di razza, fine letterato, biblista profondo (unico scrittore ecclesiastico latino a commentare l’intero Salterio). Il De anima e i suoi commenti biblici lo rivelano mistico sulla via della perfezione, pur essendo uno spirito eminentemente pratico. Dopo 40 anni di impegno politico con i re goti a Ravenna, da Teodorico a Vitige, si dimise da magister officiorum e praefectus praetorio dopo l’eccidio dei senatori di Roma da parte di Vitige. A 70 anni si ritira nei suoi possedimenti in Calabria e fonda due monasteri: Vivarium, sulle rive del fiume Pellena e, sulla collina, il Castellense. Originalità assoluta, imitata da tutti i grandi monasteri medievali, lo scriptorium, con un centinaio di monaci amanuensi e miniaturisti che salvano la Bibbia, i libri dei Padri della Chiesa e i testi laici classici della cultura greco-romana. Cassiodoro aveva fatto della parola scritta e tramandata ai posteri un sacramentale. Fu il primo umanista amato e studiato dai più colti e liberi spiriti dei mille e cinquecento anni che ci separano da lui. Scrisse Benedetto XVI: Cassiodoro, «uomo di alto livello sociale, si dedicò alla vita politica e all’impegno culturale come pochi altri nell’Occidente romano del suo tempo. Forse gli unici che gli potevano stare alla pari in questo suo duplice interesse furono Boezio e il futuro Papa di Roma Gregorio Magno».
Alessandro Ghisalberti è professore di Filosofia teoretica nella Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università Cattolica di Milano. Studioso della scolastica medioevale, è direttore della «Rivista di Filosofia Neo-scolastica». 
Don Antonio Tarzia, Direttore della prestigiosa rivista Jesus, del Gruppo periodici San Paolo.