domenica 31 dicembre 2017

Cento e una notte

Cento e una notte
di Anonimo
a cura di Claudia Ott, Elisabetta Benigni
Traduzione di Isabella Amico Di Meane
pp. XLIV - 314, € 32,00
Einaudi, 2017
ISBN: 9788806216016
 
Il manoscritto delle Cento e una notte conservato presso l'Aga Khan Museum in Canada, datato 1234, è il piú antico fra quelli che ci hanno trasmesso questa raccolta di novellistica araba di area andalusa, autonoma rispetto alle Mille e una notte ma con molti punti di contatto, a partire dal personaggio di Shahrazād. Questo manoscritto è stato tradotto per la prima volta in una lingua europea nel 2012 dall'arabista tedesca Claudia Ott. L'edizione italiana segue quella della Ott con un ulteriore confronto con il testo arabo. Rispetto alle Mille e una notte, il repertorio di storie è in larga parte diverso e la struttura narrativa, per quanto organizzata in una cornice molto simile, è meno legata a un disegno unitario e programmatico. Le storie che si succedono qui sono di genere e contenuto molto vario, sono brevi e compatte, tematicamente accorpate, con un ritmo serrato e una tensione drammatica concentrata. È la forma racconto che si svilupperà anche nelle letterature romanze di poco successive (il Novellino è piú recente di circa mezzo secolo). E le Cento e una notte hanno sicuramente circolato fuori dell'Andalusia e del mondo arabo se alcuni nomi, situazioni ed episodi di questo libro sono finiti addirittura nell'Orlando innamorato del Boiardo e nel Furioso dell'Ariosto.
Come si approda, prendendo le mosse da India e Iran e passando per la Terra dei Boccioli e il Uadi dei Barbari, in Nordafrica e Andalusia? Dov'è che sorprendiamo astute mogli amoreggiare con i loro appassionati amanti, imbattendoci un attimo dopo in draghi che sputano fuoco e in bellicose amazzoni in lotta con cavalieri ed eroi? Che cos'hanno in comune i mercanti di Qayrawan e i cannibali dell'Isola della Canfora? E chi è a descriverci - secoli prima di Leonardo da Vinci - un velivolo di legno dotato di vite per l'ascesa e la discesa e i rilevatori di movimento senza dubbio piú antichi della storia della letteratura mondiale? La raccolta di racconti araba delle Cento e una notte, di epoca medievale, riunisce generi, protagonisti e scenari diversissimi tra loro in una suggestiva e variopinta composizione di temi e soggetti. Ogni singola storia, già avvincente di per sé, costituisce insieme alle altre un patrimonio narrativo di inestimabile valore, sia tenuto conto dei suoi luoghi e canali di trasmissione, che ricomprendono quasi l'intero mondo al tempo conosciuto, sia per la sua immediatezza e freschezza poetica, conservatasi fino al giorno d'oggi.

sabato 30 dicembre 2017

Cucina e convivialità a Padova nel Quattrocento

Cucina e convivialità a Padova nel Quattrocento
di Marina Scopel
pp. 146, € 15,00
Edizioni del Faro, 2017
ISBN: 9788865376195
 
La convivialità quattrocentesca padovana riflette il clima umanistico del momento. Un assunto che rimarrebbe tale se un anonimo manoscritto non ne documentasse con precisione alcuni momenti. Il corposo ricettario R3550, conservato presso la Ruskin Gallery di Sheffield in Inghilterra, ci consegna infatti nuove testimonianze di una cucina, quella padovana, finora non sufficientemente indagata, o assimilata talora impropriamente a quella di Venezia. Gli appunti del copista, cronologicamente puntuali, ci proiettano nel clima urbano di Padova sullo scorcio del XV secolo. Al centro della scena, lo Studio patavino con le numerose cerimonie conviviali a carattere pubblico prescritte dagli Statuti e le lussuose cene di professori e rettori. Sullo sfondo, Andrea Mantegna, Platina, il cardinale Ludovico Trevisan e un cuoco, Maestro Martino: personalità che si muovono, con espressioni diverse, nello stesso ambiente culturale, ne assimilano le istanze, ne divulgano gli ideali. L’esposizione accurata di alcuni suntuosi conviti offerti da medici dello Studio e l’indicazione delle corrispondenti ricette sottolineano come la nuova cucina italiana sia ormai approdata anche in questa vivace città, resa particolarmente animata e aperta alle nuove tendenze dal flusso costante e rinnovato degli studenti. Una città che mostra in più occasioni, soprattutto nel periodo storico considerato, una pervicace volontà di autonomia, se non politica, almeno culturale nei confronti della potenza veneziana, sottolineando la sua peculiare attitudine di apertura alle innovazioni in una dimensione tradizionale che sembra manifestarsi anche in campo gastronomico.
Marina Scopel, studiosa di storia della gastronomia, si occupa in particolare della cultura del convivio in area veneta. Durante la lunga collaborazione con la rivista specializzata “Appunti di gastronomia”, diretta da Claudio Benporat, ha pubblicato numerosi articoli, frutto di ricerche d’archivio su documenti inediti. I saggi Panorami conviviali dello Studio di Padova (2007), Ipsi Platoni praetulerunt Platynam, versi inediti di un umanista trevigiano (2005), Tipologia dei pasti e restrizioni alimentari nella legislazione rinascimentale veneta (2008) possono considerarsi studi preparatori a questa pubblicazione.

venerdì 29 dicembre 2017

L'arte romanica coniata

L'arte romanica coniata
Incisori e aree monetarie tra Bressanone e Praga
di Johannes Hartner; Eva Haverkamp; Martin Hirsch; Alexandra Hylla; Michael Matzke; Helmut Rizzolli; Armin Torggler; Martin Wihoda; Heinz Winter
pp. 424, € 48,00
Athesia Buch, 2017
ISBN: 978-88-6839-310-6

Tra l'XI ed il XIII secolo comparirono, a fianco delle monete con sola legenda, anche coniazioni con immagini in stile romanico. Soprattutto nell'Europa centrale queste monete hanno espresso una straordinaria ricchezza iconografica che qui per la prima volta viene trattata dal punto di vista storico artistico come arte minore del periodo romanico. La pubblicazione si occupa dell'area geografica compresa tra Bressanone, Praga, Augusta e Vienna.

giovedì 28 dicembre 2017

Sul confine

Sul confine
di Rccardo Rosati
pp. 208, € 12,00
Davide Ghaleb Editore, 2017
ISBN: 978-88-85261-08-2 

Briobris, guerriero della nobile famiglia dei Di Vico, Corisco, terrorista sconfitto e condannato dagli uomini e da una malattia mortale, Melandri, faccendiere in fuga da una vita dorata e disastrosa, sono gli eroi perdenti le cui storie si intrecciano slegate da vincoli temporali, in una sorta di repertorio tipologico, quasi a riverberare l’impianto di racconti arturiani.
Hanno in comune, non tanto la condanna degli uomini e della Storia, quanto il peso della damnatio memoriae, che solo la pietas di un antiquario, Valerio Sciarra, può esorcizzare ridando loro un volto. Vale per un guerriero medievale, come per un combattente contemporaneo, per un cinico affarista in fuga o per una “libera lancia”, i nuovi freelance del precariato giovanile.
Riccardo Rosati è nato nel 1953 a Roma, dove si è laureato in filosofia. Ha scritto soggetti e sceneggiature, ha collaborato con case di produzione cinematografica e si è occupato di doppiaggio. Nel 1980 apre in via Giulia una prestigiosa galleria di antichità e per oltre un trentennio esercita l’attività di antiquario specializzandosi in ceramica medievale e rinascimentale, dipinti e sculture antichi, affiancandola con collaborazioni con case d’asta e impegno editoriale in ambito storico e artistico. Organizza mostre tematiche nella propria galleria sulla Scuola Romana del primo Novecento.
Nel 2008 chiude la galleria e si divide tra Roma e la Tuscia, dedicandosi alla scrittura e alla passione per i cavalli.

mercoledì 27 dicembre 2017

Gli anni della tradizione: testi, codici e culture (secc. XII ex. - XIV in.)

Gli anni della tradizione: testi, codici e culture (secc. XII ex. - XIV in.)
di Lorenzo Mainini
pp. 356, € 35,00 (Acquista online con il 15% di sconto)
Viella, 2017
ISBN: 9788867289431

Ogni frammento della società bassomedievale ridefinisce nei rapporti politici e sociali anche uno specifico rapporto tra la cultura scritta e la sua fruizione: dal monastero al convento, dalla scuola cattedrale all’università, la corte e le città; figure cariche di rinnovate designazioni antropologiche e – sul piano materiale – denotative di quei nuovi attori che orientano e governano la trasmissione dei testi.
Alla fine del secolo XII e lungo tutto il Duecento, il lento spegnersi dell’egemonia monastica e il sopraggiungere di altre culture – conventuale, universitaria, laica e professionale –, insieme alla piena affermazione delle letterature volgari, si riverberano in una nuova “biblioteca”: nuove reti testuali e una complessiva mutazione della “memoria discorsiva” prodotta dalla trasmissione dei testi.
“Gli anni della tradizione” segnano, dunque, quella fase storica lungo la quale il testo materialmente inteso (il libro classico, storiografico, giuridico, filosofico, teologico e letterario), fra le mani dei lettori e nelle singole biblioteche – memoriali e istituzionali –, rispecchia e riproduce la tensione fra i saperi, o i generi letterari, e il loro ordinamento in corpora culturali.
Lorenzo Mainini, dopo il dottorato in Filologia romanza presso Sapienza - Università di Roma, ha svolto ricerche d’ambito romanzo e mediolatino presso l’Université Catholique de Louvain, l’École nationale des chartes (Parigi) e di nuovo a Roma presso la Sapienza.  

martedì 26 dicembre 2017

Alla scoperta del romanico astigiano

Alla scoperta del romanico astigiano
di Franco Correggia
pp. 300, € 14,90
Edizioni del Capricorno, 2017
ISBN: 978-88-7707-352-5

Monferrato, Chierese, Colline del Po e Langa Astigiana: itinerari tra arte e natura Un libro per visitare oltre cinquanta edifici religiosi del romanico astigiano: benvenuti nel Medioevo Nell’area compresa tra Astigiano, Monferrato, Chierese e Colline del Po si distribuisce una straordinaria rete di testimonianze storico-artistiche, di rilevanza europea: una galassia di chiese romaniche caratterizzate da uno stile unico, noto come «scuola del Monferrato». Piccole pievi, abbazie e campanili sorti tra l’XI e il XIII secolo in un territorio di grande importanza politico-commerciale e di notevole bellezza paesaggistica. Con una cartografia realizzata ad hoc, schede tecniche redatte da esperti e preziosi approfondimenti tematici, vengono presentati sei itinerari da percorrere in automobile che si snodano in un territorio in cui natura e opera dell’uomo si fondono con armonia e che raggiungono quasi cinquanta chiese, descrivendole nei dettagli e invitando ad ascoltarne la storia, iniziata quasi mille anni fa.
Franco Correggia è consulente scientifico, naturalista ed esperto di dinamiche dei sistemi complessi, collabora a progetti di ricerca internazionali nei campi della biologia molecolare e della conservazione della biodiversità. Autore di quattro volumi e di circa 150 contributi (studi, saggi, monografie, articoli) di argomento biologico, ecologico e botanico, ha tenuto lezioni, conferenze e seminari presso diverse università italiane e straniere. È presidente dell’Associazione Terra, Boschi, Gente e Memorie, referente dell’agenzia internazionale Ager, componente del Direttivo dell’Osservatorio del Paesaggio per il Monferrato e l’Astigiano, curatore della collana editoriale I Quaderni di Muscandia. Oltre a Alla scoperta del romanico astigiano, per Edizioni del Capricorno ha pubblicato Sentieri di collina tra Monferrato e Langa Astigiana. Passeggiate naturalistiche e culturali (2014).
Contributi di Marina Cappellino, Ezio Claudio Pia, Paola Salerno.

lunedì 25 dicembre 2017

L'alchimia ovvero trattato della pietra filosofale

L'alchimia ovvero trattato della pietra filosofale
di Tommaso D'Aquino
a cura e traduzione di Paolo Cortesi
pp. 96, € 7,90
Newton Compton, 2017
ASIN: B077V5TYZN
 
Una leggenda medievale voleva che san Domenico avesse scoperto il meraviglioso segreto della pietra filosofale e lo avesse affidato ad Alberto Magno, il quale lo trasmise a Tommaso d’Aquino. Discutibile dal punto di vista rigorosamente storico, la tradizione individua comunque un legame culturale tra san Tommaso e l’alchimia realmente esistente. L’Aquinate, infatti, si interessò in diverse occasioni e in opere importanti dell’arte alchemica, che riteneva non solo possibile, ma anche lecita. Questo libro propone due suoi brevi trattati in cui sono dettagliatamente descritte le diverse fasi della realizzazione della pietra filosofale.
«Appare chiaramente che talune pietre possiedono una parte minima della Quinta Essenza, e ciò è perfettamente manifesto a chi opera in questa Arte.»
Paolo Cortesi è scrittore e saggista. Il suo romanzo Il patto ha riscosso un notevole successo di critica e pubblico. Tra i numerosi libri pubblicati con la Newton Compton ricordiamo: Quando Mussolini non era fascista; Manoscritti segreti; Il libro nero del Medioevo; Storia e segreti dell’alchimia; Misteri e segreti dell’Emilia Romagna e Cagliostro (Premio Castiglioncello 2005). Il suo sito internet è: www.paolo-cortesi.com.

domenica 24 dicembre 2017

Alle armi, cavalieri !

Alle armi, cavalieri !
Le storie dei paladini di Francia raccontate da Mimmo Cuticchio
di Mimmo Cuticchio
Illustrazioni di Tania Giordano
pp. XVI-608, € 35,00
Donzelli Editore, 2017
ISBN: 9788868436742

«Se non te ne vai subito, ti darò la morte, empio ladrone di Montalbano!» disse Orlando. «Mi chiami ladrone? – rispose Rinaldo. – E ladrone sarò, portando via con me l’onore delle armi e la bella Angelica!». I due cugini impugnarono le spade e incominciarono un terribile duello. Intanto Angelica ne approfittò, montò a cavallo e si allontanò.
«Nato e cresciuto tra i pupi e in una famiglia di teatranti girovaghi, ho imparato a vivere fianco a fianco con personaggi immaginari, come se fossero reali e in carne e ossa. Ogni sera, nel teatrino, andava in scena una puntata diversa della Storia dei paladini di Francia, proprio come diverse erano le storie del nostro quotidiano; e quando durante il giorno c’era da risistemare o ripulire i pupi, era normale per noi chiamarli per nome, come si fa con un amico o un parente. Eravamo sette figli e insieme a mio padre, mia madre e ai nostri trecento pupi costituivamo una specie di famiglia allargata, dove lo zio o il nonno di Orlando e Rinaldo erano anche per noi bambini uno zio e un nonno. Quando poi mi capitava di andare con mio padre a trovare i suoi amici cuntisti – come si chiamano in siciliano i contastorie che da sempre raccontano il ciclo dei paladini – io seguivo rapito le loro voci, e i personaggi che evocavano mi sembravano vivi e presenti proprio come quando nell’Opera dei pupi li guardavo muoversi sul palcoscenico. Le parole che mi giungevano alle orecchie prendevano subito forma sullo schermo della mia mente. Ero una specie di testimone dei fatti raccontati, che io conoscevo già, ma che in quel preciso istante si fissavano nella mia mente, così come un fuoco acceso si rafforza con nuovi tocchi di legno. Divenuto grande, ho cominciato a vestire io stesso i panni del cuntista e ancora oggi, con i pupi e il cunto, continuo a raccontare queste storie antiche, tramandatemi oralmente. Quando ho deciso di raccoglierle in un libro, la strada maestra è stata di lasciare scorrere la penna all’inseguimento dei personaggi nelle loro avventure. La sfida che mi si è presentata è stata di suscitare l’immaginazione del lettore come se ascoltasse il mio cunto dal vivo. Questa è la prima volta che un lunghissimo ciclo passato di bocca in bocca, di generazione in generazione, si fissa sulla pagina scritta, e il mio intento è stato di conservarne l’originaria impronta orale. Se il grande maestro Giuseppe Pitrè, dopo aver ascoltato le fiabe dai popolani, correva sul suo calesse a trascriverle come a volerne registrare l’estemporaneità, perché non provarci oggi con il ciclo dei paladini? Cervantes, nel suo Don Chisciotte, salva dal rogo dei libri l’Orlando furioso purché venga letto ad alta voce, così io mi auguro che un giorno un giovane appassionato di questi racconti, leggendo il mio libro, possa fare suoi questi cunti e reinterpretarli con nuova voce». Mimmo Cuticchio
Mimmo Cuticchio, erede diretto e attento interprete della tradizione palermitana dell’Opera dei pupi, ha saputo innovare un’arte che sembrava destinata a inesorabile decadenza, diventando una delle voci più autorevoli del teatro italiano contemporaneo. Raccolta l’eredità del padre Giacomo, che aveva aperto a Palermo il suo primo teatro di pupi nel 1933, Cuticchio comincia negli anni settanta l’attività di puparo e oprante con i suoi spettacoli itineranti. Nel 1977 dà vita all’Associazione Figli d’arte Cuticchio e insieme alla cura per l’arte antica del cunto – il racconto orale delle gesta dei paladini – inizia quel lavoro tenace di reinvenzione di una tradizione che contribuirà al riconoscimento conferito dall’Unesco all’Opera dei pupi come parte del Patrimonio orale e immateriale dell’umanità.
Tania Giordano lavora da vent’anni nella Compagnia Figli d’arte Cuticchio, per cui realizza manifesti, pitture, scene e costumi.

sabato 23 dicembre 2017

La fuga in Egitto nell'arte d'Oriente e Occidente

La fuga in Egitto nell'arte d'Oriente e Occidente
di François Boespflug e Emanuela Fogliadini
pp.160, € 20,00
Jaca Book, 2017
ISBN: 978-88-16-41439-6

La Santa Famiglia, costituita da Gesù, Maria e Giuseppe, ha dovuto affrontare, come molte persone dell’epoca contemporanea o dei secoli scorsi, l’immigrazione verso un paese straniero? Questo libro d’arte e di teologia risponde a tale domanda attraverso l’analisi di opere scelte, rappresentative delle diverse interpretazioni che la Fuga in Egitto, evocata dall’evangelista Matteo, ha ricevuto, in Oriente e Occidente, dalle origini dell’arte cristiana fino ai nostri giorni. Come fu presentato quell’esodo forzato, quali furono le tappe, quanto tempo durò il viaggio e il soggiorno in Egitto? Il silenzio dei testi canonici ha lasciato carta bianca all’immaginazione. Alcuni pittori composero su questo tema delle opere artistiche nelle quali la dose di meraviglia fu considerevole, al punto che alcuni dipinti, i più numerosi, hanno reso la Fuga in Egitto un viaggio dai tratti quasi turistici, scortato dagli angeli e arricchito di miracoli, segnato dall’accoglienza calorosa delle popolazioni locali. Altri dipinti, invece, in particolare dalla fine del Medioevo, suggeriscono, talvolta in modo commovente, la solitudine dei genitori di Gesù, il loro senso di spaesamento nel Paese dei faraoni.
François Boespflug, teologo, storico dell’arte e storico delle religioni, è professore emerito dell’Università di Strasburgo. È stato editore letterario per le Éditions du Cerf, titolare della Chaire du Louvre nel 2010 e della Cattedra Benedetto XVI a Ratisbona nel 2013. Le sue numerose pubblicazioni trattano la storia delle religioni e la rappresentazione del divino. Tra le più recenti, Le immagini di Dio. Una storia dell’Eterno nell’arte (Einaudi 2012); Le regard du Christ dans l’art. Ive –XXIe  siècle: temps et lieux d’un échange (MamE-Desclée 2014); Jésus a-t-il eu une vraie enfance? L’art chrétien en procès (Éditions du Cerf 2015).
Emanuela Fogliadini, teologa e storica del cristianesimo, è docente di Storia della Teologia dell’Oriente cristiano presso la Facoltà Teologica di Milano e dal 2015 Coordinatore dell’Istituto Superiore di Studi religiosi «Beato Paolo VI». Con Jaca Book ha pubblicato Il volto di Cristo (2011); L’immagine negata (2013); L’invenzione dell’immagine sacra (2015) sulla controversia iconoclasta. Con François Bœspfl ug: La Natività di Cristo nell’arte d’Oriente e d’Occidente (Jaca Book 2016); Ressuscité. La Résurrection du Christ dans l’art (MamE 2016) e Dieu entre Orient et Occident. Le confl it des images. Mythes et réalités (Bayard 2017).

venerdì 22 dicembre 2017

La spada nella roccia e altre leggende

La spada nella roccia e altre leggende
di Andrea Colli Vignarelli
pp. 214, € 17,00
Il Cerchio, 2017
ISBN: 8884745020

In una trama avvincente, fatta di guerre, scontri e duelli, amori e tradimenti, l’Autore crea un mondo immaginario che fa percorrere al lettore, in un incedere di eventi appassionanti e colpi di scena, raccontati con una velatura di  umorismo, rendendo la lettura coinvolgente e piacevole. Nello sviluppo di storie totalmente di fantasia, numerosi sono i richiami mitologici, leggendari  e letterari, cui le storie stesse si ispirano (Orfeo ed Euridice; Gilles de Rais, divenuto nella tradizione popolare Barbablù; il tallone di Achille; Sigfrido - Crimilde - Hagen e il Canto dei  Nibelunghi; Sisifo e Ade; la Divina Commedia). L’ultimo racconto è invece una versione -  con contenuto “ecologistico" e di condanna delle distruzioni arrecate alla Terra dall’uomo - della leggenda di Re Artù,  “riveduta e corretta” in totale libertà dall’Autore, pur mantenendo la trama originaria nelle linee generali e negli episodi fondamentali (la battaglia del Monte Badon, la ricerca del Santo Graal, il re Pescatore, la battaglia di Camlann ….).
Andrea Colli Vignarelli, nato a Pavia il 25 aprile 1962, è avvocato presso il Foro di Palermo e professore Ordinario di Diritto tributario presso il Dipartimento di Scienze Politiche e Giuridiche dell’Università di Messina. Autore di monografie, articoli su libro e numerose pubblicazioni sulle principali riviste specializzate in materia, ha sempre coltivato anche un grande interesse per la storia, la mitologia e le leggende. Da qui “La leggenda di Biancofiore e altri racconti”, già pubblicato nel 2010  (Zona Editore), e “La spada nella Roccia e altre leggende”, ultima piacevole fatica dell’Autore.

giovedì 21 dicembre 2017

Il Medioevo di Salvatore Tramontana

Il Medioevo di Salvatore Tramontana
Memorie e Testimonianze
a cura di Pietro Dalena, Luciano Catalioto, Antonio Macchione
pp. 274, € 20,00
Adda Editore, 2017
ISBN: 9788867173457

Contributi di Alessandra Tramontana, Clara Biondi Sambataro, Franco Cardini, Giuseppe Caridi, Luciano Catalioto, Pietro Dalena, Salvatore Fodale, Marco Leonardi, Antonio Macchione, Massimo Miglio, Marina Montesano, Rosario Moscheo, Emanuele Piazza, Biagio Saitta, Laura Sciascia, Carmelina Urso, Elisa Vermiglio.
Su iniziativa di Carmela Maria Rugolo, il 19 gennaio 2016 nell’Aula dell’Accademia Peloritana dell’Università di Messina si volle ricordare Salvatore Tramontana con una giornata di studi su Il Medioevo: una narrazione tra mito e realtà, celebrata sotto l’egida dell’Università degli Studi di Messina, dell’Istituto Storico Italiano per il Medio Evo, della Società Messinese di Storia Patria e della Deputazione di Storia Patria della Calabria.
Si trattava di onorare la memoria di un autorevole medievista che qualche mese prima aveva lasciato questa terra e i suoi a volte ‘tormentosi’ studi per sperimentare quel senso della morte e la tensione verso l’immortalità che negli ultimi tempi lo avevano impegnato nella ricerca di una risposta all’eterna domanda sulla loro ineluttabilità.
Intellettuale schivo e austero, Salvatore Tramontana seppe interpretare al meglio il mestiere dello storico nutrito di rigorosa indagine filologica intessuta di sapienziale ricognizione documentaria e storiografica, attento ai fenomeni sociali ed economici, ai conflitti di classe, alla territorialità degli eventi, all’organizzazione dello spazio e del tempo, alle forme di potere secolare e spirituale, alla mentalità e alla cultura che permearono il medioevo. Riusciva, quant’altri mai, ad avere il pieno dominio della cronaca che nel racconto si faceva storia condita di aforismi, piegata sempre all’aderenza del dato documentario liberato dalle superfetazioni intellettuali. E con pari perizia possedeva ed utilizzava tutte le chiavi della storia, declinando contributi sul medioevo con affondi sull’età moderna e contemporanea per rimarcare quel nesso profondo e indissolubile tra passato e presente alla base del suo storicismo crociano denso di passione gramsciana.

mercoledì 20 dicembre 2017

Cosmologie medievali

Cosmologie medievali
di Gian Carlo Garfagnini
pp. 220, € 22,00 (Acquista online con il 15% di sconto)
Edizioni ETS, 2017
ISBN: 9788846750303

A partire dal XII secolo l’Occidente latino ha iniziato ad elaborare una concezione filosofico-razionale della natura e del cosmo. A quest’ultimo, non più inteso come simbolo di verità religiose profonde, fu riconosciuta consistenza ontologica e capacità di agire in modo autonomo. Tesi verso la ricerca delle cause fisiche dei fenomeni naturali, andando al di là della tradizionale interpretazione teologica e simbolica altomedievale, gli autori che si dedicarono allo studio della natura in quell’epoca poterono avvalersi di idee provenienti da testi antichi, filosofici, scientifici, medici e astrologici diventati disponibili grazie alle traduzioni dal greco e dall’arabo, contribuendo a dare fondamento epistemologico alla filosofia della natura.
Dei testi che tra XII e XIII secolo furono dedicati alla spiegazione e alla ricerca delle cause e della struttura del cosmo viene qui riproposta – in una nuova edizione rivista – un’ampia raccolta in traduzione italiana di passi emblematici tratti da opere di importanti autori medievali impegnati su questo tema: da Scoto Eriugena ad Abelardo, da Teodorico di Chartres a Roberto Grossatesta, da Alberto Magno a Tommaso d’Aquino.
Gian Carlo Garfagnini, professore ordinario di Storia della filosofia medievale, ha insegnato presso l’Università di Firenze dal 1987 al 2016. Recentemente ha pubblicato il volume Da Chartres a Firenze. Etica, politica e profezia tra XII e XIV secolo, Pisa, Edizioni della Scuola Normale Superiore, 2016.

martedì 19 dicembre 2017

Autorità e consenso

Autorità e consenso
Regnum e monarchia nell’Europa medievale
a cura di Maria Pia Alberzoni e Roberto Lambertini
pp. 432, € 35,00
Vita e Pensiero, 2017
ISBN: 9788834333716

Il rapporto tra l’autorità esercitata e il consenso necessario per poter governare costituisce un nodo centrale della storia del medioevo europeo, durante la quale si giunse a definire un nuovo significato di ‘regno’ e di ‘monarchia’ attraverso l’elaborazione di nuovi modelli formulati sugli esempi offerti dal mondo imperiale romano – la cui eredità era ancora ben presente nella sua parte orientale –, dalla Bibbia e dal mondo barbarico. In particolare, viene qui esaminato il termine ‘monarchia’ attraverso l’analisi delle sue realizzazioni nelle diverse regioni europee durante tutto il millennio medievale. Le sue cangianti e multiformi accezioni consentono di cogliere gli sviluppi della concezione del potere legittimo e delle sue possibilità di affermazione. Emerge così la difficoltà a fornire una definizione univoca di ‘monarchia’, una difficoltà ben rappresentata anche nella trattatistica di carattere giuridico e politico nella quale si distingue la Monarchia di Dante, che, peraltro, con tale termine intendeva l’impero romano.
Maria Pia Alberzoni, professore ordinario di Storia medievale presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore, è autrice di numerosi contributi soprattutto sulle istituzioni ecclesiastiche e politiche dei secoli XII e XIII: papato e impero, vescovi e mondo comunale. Si è inoltre interessata di alcune espressioni della vita regolare nei secoli centrali del medioevo, in particolare gli Umiliati e le diverse realizzazioni legate agli Ordini mendicanti. Presso Vita e Pensiero ha pubblicato diversi volumi, tra i quali Legati e delegati papali. Profili, ambiti d’azione e tipologie di intervento nei secoli XII-XIII (con Claudia Zey, 2012) e Santa povertà e beata semplicità. Francesco d’Assisi e la Chiesa romana (2015).
Roberto Lambertini, professore ordinario di Storia medievale presso il Dipartimento di Studi umanistici dell’Università di Macerata, si occupa di pensiero politico medievale, di Ordini mendicanti, di Storia delle istituzioni culturali e dei metodi d’insegnamento nel Basso Medioevo. Autore di numerosi saggi, recentemente ha curato l’edizione delle Fonti normative francescane in traduzione italiana (Padova 2016); suo anche: «Praeesse regimine politico»: su di un segmento di linguaggio politico aristotelico nel De regimine principum di Egidio Romano, in La filosofia medievale tra antichità e modernità. Saggi in memoria di Francesco Del Punta (Firenze 2017).

lunedì 18 dicembre 2017

La Romagna dei Castelli e delle Rocche

La Romagna dei Castelli e delle Rocche
di Angelo Turchini, Mirko Orioli, Marco Viroli, Paola Novara, Cristina Castellari
pp. 624, € 16,90 (Acquista online con il 15% di sconto)
Il Ponte Vecchio, 2017
ISBN: 9788865417089
 
Nella Romagna tra Medievo ed Evo Moderno è ovunque in atto una lotta per la sopravvivenza e per il dominio e ovunque perciò fioriscono strutture di difesa e di offesa. Così avviene lungo l’Appennino, ove rocche e castelli paiono dare nuovo slancio all’aguzzo delle cime, così su meschini rilievi, come a Cesena o a Santarcangelo, oppure nella piena pianura, ove rocche e castelli si acquattano minacciosi a strettissimo contatto con i dominati (a Imola, a Faenza, a Forlì, a Forlimpopoli, a Rimini, a Ravenna, a Lugo…): bastioni potentissimi a garanzia di un potere inestirpabile.
Ricostruendone le vicende, il libro diviene una storia della Romagna sotto la specie degli incastellamenti: passano nelle sue pagine figure memorabili; rivivono le ambizioni degli uomini che abitarono quelle torri e quei masti; si celebra l’eroismo di donne di ardente sorprendente coraggio, protagoniste di una Romagna appassionata e corrusca; si rievocano le sofferenze delle popolazioni, la prepotenza dei signori, le tecniche della guerra, gli afrori delle ambizioni umane, infine gli amori che pure fiorirono in sale costruite per altro che per l’abbandono alle tenerezze dei sentimenti.
Agli autori del libro appunto questo l’Editore ha chiesto: assumere le rocche e i castelli non solo e non tanto per la loro struttura architettonica e per il loro possibile valore turistico, ma soprattutto per quel che significarono nella storia, anche personale, di quanti vi abitarono, per le vicende che determinarono e per il peso che vi ebbero: dunque, una storia di cuori, di menti, di caratteri e di destini prima che di pietre e di forme, così da costruire un libro unico, sia per la vastità della ricerca, sia e in particolare perché storia di donne, di uomini, di città dentro la loro rocca [dalla presentazione di Eraldo Baldini].
Angelo Turchini, nato a Rimini, è professore di Archivistica e, in passato, di Storia del Rinascimento presso l’Alma Mater Studiorum di Bologna. Tra i tanti libri pubblicati ricordiamo I Malatesta. Signori di Rimini e Cesena (2013),  Storia di Rimini, con Cristina Ravara Montebelli (2015) e il recente Monumenta borromaica V (2017), tutti editi dal «Ponte Vecchio».
Mirko Orioli, cesenate, è docente di Storia dell’arte nelle scuole secondarie di secondo grado e si occupa della realizzazione di progetti tesi alla valorizzazione del patrimonio storico-artistico locale. Membro dello Studio Culturale “Artemisia” di Cesena, per i tipi del «Ponte Vecchio» ha pubblicato  La Rocca Malatestiana di Cesena (2013).
Marco Viroli, forlivese, laureato in Economia e Commercio, è saggista e gionalista pubblicista, esperto in comunicazione e operatore culturale. Autore di numerosi volumi tra cui ricordiamo Caterina Sforza. Leonessa di Romagna (2008), La Rocca di Ravaldino in Forlì (2012), Storia di Forlì, con Sergio Spada e Mario Proli (2014), tutti editi dal «Ponte Vecchio».
Paola Novara è nata e vive a Ravenna. Lavora presso il Museo Nazionale di Ravenna. I suoi interessi scientifici si rivolgono da anni allo studio della storia e dell’archeologia della Romagna. Tra i tanti saggi pubblicati ricordiamo Storia delle scoperte archeologiche di Ravenna e Classe, (1998), Restauri dei monumenti paleocristiani e bizantini di Ravenna patrimonio dell’umanità, con Antonella Ranaldi (2013), Storia di Ravenna, con Alessandro Luparini («Ponte Vecchio», 2016).
Cristina Castellari, imolese, laureata in Conservazione dei Beni culturali e diplomata alla Scuola di specializzazione in Storia dell’Arte dell’Università di Bologna è una storica dell’arte e guida turistica. Ha pubblicato numerosi saggi su storia, arte e architettura di Imola in cataloghi, riviste e volumi miscellanea tra cui Luci della ribalta cittadina con Laura Berti Ceroni e Federica Cavina (2016).

domenica 17 dicembre 2017

Le vie di Ambrogio

Le vie di Ambrogio
Ambrogio Lorenzetti e l'arte sacra
di Oris Carrucoli, Gilia Pandolfi, Bruno Santi
pp. 114, € 12,00 (Acquista online con il 15% di sconto)
Edizioni Effigi, 2017
ISBN: 978-88-6433-827-9
 
Allargando lo sguardo sulle vie commerciali e di comunicazione su cui si svolgeva la vita della Toscana del sud nel secolo XIV si è potuto osservare come l’opera di Ambrogio Lorenzetti si sia diffusa nel contado senese seguendo essenzialmente due direttrici che si dipartono dalla città: una che seguiva la via dei metalli, lungo le valli del Merse e del Pecora, da Siena al mare, toccando comunità all’epoca importantissime: Chiusdino, Montieri e Massa Marittima; l’altra che seguiva le direttrici della transumanza appenninica e del commercio del sale, attraversando i territori delle comunità di Serre di Rapolano, Asciano, San Quirico d’Orcia, Castel del Piano, Cinigiano e Roccalbegna.
Lungo questi percorsi sono stati dipinti per conto delle committenze locali i capolavori che ancor oggi testimoniano lo stretto legame tra Ambrogio Lorenzetti ed il territorio che faceva da contado all’illustre città. Un territorio che, guardando attentamente, è parte dell’affresco sul “buongoverno” del palazzo civico di Siena; lo ritroviamo e lo percepiamo ancora identico, con la campagna operosa coltivata a grano, vino ed olio e con le antiche vie che collegavano già allora le città e comunità di oggi.

sabato 16 dicembre 2017

Bibliografia dei manoscritti in scrittura beneventana 25

Bibliografia dei manoscritti in scrittura beneventana 25
a cura di Donatella Buovolo, Antonella Capriolo, Mauro Lollobattista
pp. 308, € 60,00
Viella, 2017
ISBN: 9788867289523 

Annate come quella del 2016, in cui abbiamo dato notizia del ritrovamento di quattro nuovi codici in beneventana alla Nazionale di Napoli, oltre a un certo numero di frammenti in Francia, Germania, Italia e Spagna, non possono ripetersi tanto frequentemente: il 2017 si annuncia quantitativamente più modesto. I nuovi frammenti sono apparsi a Roma, nell’Archivio della Pontificia Università Gregoriana: li descrive Mauro Lollobattista. Già noti, ma non studiati, erano i frammenti nei codici napoletani VII G 1, VIII AA 34 e XII F 40, di cui riferisce Donatella Buovolo. Una discreta bibliografia contava il palinsesto beneventano contenuto in un manoscritto della Biblioteca Provinciale di Salerno recante il testo di pratica medica di Giovanni Plateario, del quale si occupa Giuliana Capriolo. I due ultimi casi non riguardano quindi nuove scoperte, ma esemplari il cui carattere beneventano era già noto.
La presenza di saggi riguardanti testimoni conosciuti della scrittura ‘nazionale’ dell’alto medioevo meridionale ci conforta particolarmente nel momento in cui BMB tocca la soglia del quarto di secolo di vita. Molta acqua è passata sotto i ponti da quando il nostro periodico ha cominciato a registrare le citazioni dei manoscritti beneventani apparse nella letteratura scientifica dal 1990 in poi, ma la formula che coniuga l’agilità dell’informazione in rete con la lunga durata della stampa continua a sembrarci un’utile via di mezzo in un momento in cui si esalta la rapida diffusione dell’informazione come un valore preminente rispetto alla sua lunga conservazione.
BMB si conferma quindi uno strumento al servizio della ricerca paleografica, filologica, storico-artistica, storica nell’accezione più larga. Siamo lieti di offrire un servizio alla comunità scientifica senza aspirare a collocarci al di sopra del fine cui puntiamo. Chiediamo peraltro a quanti utilizzano i dati che mettiamo a disposizione di informarci puntualmente delle novità che essi stessi producono o di cui vengono a conoscenza. La nostra è un’impresa che si basa sulla collaborazione di tutti, sia di chi redige la bibliografia, sia di chi la utilizza.
Dati raccolti: Laura Albiero, Angela Cipriani, Maria Gabriella Critelli, Paola Errani, Nicoletta Giovè, Valentina Longo, Marco Palma, Anna Pannega, Leda Ruggiero, Valerio Sanzotta, Silvia Scipioni, Maddalena Sparagna, Gaia Elisabetta Unfer Verre, Matteo Villani.

venerdì 15 dicembre 2017

Lucca una città di seta

Lucca una città di seta
Produzione, commercio e diffusione dei tessuti lucchesi nel tardo medioevo
di Ignazio del Punta, Maria Ludovica Rosati
pp. 336, € 45,00
Maria Pacini Fazi Editore, 2017
ISBN: 978-88-6550-576-2
 
Un libro che affronta i vari aspetti dell’ industria della seta a Lucca nei suoi primi secoli di sviluppo, tra il tardo Duecento e il pieno Trecento. Lucca infatti non fu solo la prima città del mondo occidentale a raggiungere una produzione di tessuti di lusso in grado di competere a pieno titolo con le tradizionali stoffe orientali, ma grazie alla migrazione dei suoi mercanti e artigiani nel corso del XIV secolo fornì le conoscenze tecniche e organizzative per il decollo della lavorazione serica in altri centri italiani, ponendo le basi di quella che rimase per oltre cinque secoli, fino all’ inizio del Novecento, la principale industria della penisola destinata all’ esportazione. Un ’ indagine approfondita sulle origini di una manifattura che permise così a lungo di accumulare in Italia grandi ricchezze e creare lavoro sia in ambito urbano che agricolo, prima di diffondersi dall’ Italia nelle altre regioni d’ Europa durante l’ età moderna, costituisce quindi un contributo fondamentale alle nostre conoscenze storiche, che mancava ed era atteso da lungo tempo.
Una collaborazione interdisciplinare, quella dei due autori, che fa dialogare storia dell’ arte, storia culturale e storia economico-sociale, proponendoci un affresco rigoroso e nel contempo innovativo dal punto di vista metodologico e per i temi trattati. Da un lato entrambi gli autori provengono da tradizioni di studi prestigiose e consolidate, fondate sulla capacità di analizzare con piena e sicura competenza sia i tessuti conservati nei musei e nelle collezioni internazionali, sia i documenti scritti di natura privata o istituzionale. Viene offerto così per la prima volta un panorama ricchissimo ed esaustivo della multiforme produzione tessile lucchese, dai più umili zendadi ai pregiati drappi intessuti con fili d’ oro che appaiono con sempre maggiore frequenza negli inventari di principi e pontefici a partire dalla fine del Duecento. Nel contempo un’ indagine a tappeto sulla nutrita raccolta di registri notarili del periodo, conservati nell’ Archivio di Lucca, permette di ricostruire in dettaglio le attività delle famiglie di mercanti, imprenditori e artigiani impegnati nella manifattura della seta, e delle molte donne che incannavano, torcevano o tessevano il prezioso materiale, sia in città che nelle campagne vicine.

giovedì 14 dicembre 2017

Vita Nuova

Vita Nuova
di Dante
Commento a cura di Nicola Maggi
Profilo biografico di Italo Borzi
Edizione integrale
pp. 96, € 7,90
Newton Compton, 2017
ISBN: B077MQC5Z6

La Vita Nuova comincia a prendere forma intorno al 1292, o forse 1293, non molto tempo dopo la morte di Beatrice Portinari, cui l’opera è dedicata. Dante, che dopo la morte dell’amata attraversa un periodo di sbandamento, riunisce alcune delle rime precedentemente composte in onore e in memoria della sua donna e le connette in un ordito, narrativo ed esegetico insieme. La Beatrice della Vita Nuova, al contrario di quella della Divina Commedia, è sì da anteporre alle altre, ma è ancora una donna. Solo al termine dell’opera, Dante avverte chiaramente l’esigenza di voler cantare Beatrice in modo nuovo e straordinario. A questo punto, significativamente, tronca il libello e rimanda il lettore, seppur indirettamente, alle opere future. Articolata in 42 capitoli, che comprendono 31 componimenti in rima, la Vita Nuova è un testo indispensabile che conferma la genialità del padre della letteratura italiana.

mercoledì 13 dicembre 2017

«Or vos conterons d’autre matiere»

«Or vos conterons d’autre matiere»
Studi di filologia romanza offerti a Gabriella Ronchi
a cura di Luca Di Sabatino, Luca Gatti, Paolo Rinoldi
pp. 328, € 35,00 (Acquista online con 15% di sconto)
Viella, 2017
ISBN: 9788867288908

Questa raccolta di saggi di filologia romanza offerta a Gabriella Ronchi da amici e allievi contiene studi su testi e autori di cui la dedicataria della miscellanea si è occupata (il Milione, il Tristano di Béroul, volgarizzamenti, Ariosto), ma è aperta a vari generi della produzione medievale (epica, lirica, narrativa breve e allegorica), con particolare attenzione per le aree italiana e gallo-romanza. Le escursioni su temi moderni e contemporanei ampliano la visuale oltre i confini del Medioevo.
Luca Di Sabatino è assegnista di ricerca presso l’Università di Parma. Si occupa principalmente di letteratura medievale di materia classica.
Luca Gatti è laureato all’Università di Parma in Filologia Romanza con una tesi sull’edizione critica del trovatore Arnaut Catalan, è attualmente dottorando di ricerca presso l’Università di Roma “La Sapienza”. Si occupa principalmente di lirica trobadorica e trovierica, nonché dello studio delle emozioni nel romanzo medievale.
Paolo Rinoldi è ricercatore di Filologia romanza all’Università di Parma. Le sue ricerche gravitano prevalentemente attorno all’epica francese (Geste de Guillaume d’Orange – in particolare La Mort Aymeri de Narbonne – e Geste des Loherains) e ai volgarizzamenti italiani dal latino e dal francese (Guido da Pisa, Guglielmo di Tiro).

martedì 12 dicembre 2017

In hoc tempore

In hoc tempore
Un approccio politico al De Regimine christiano di Giacomo da Viterbo
di Carmela Bianco
pp. 140, € 19,00
Franco Angeli Editore, 2017
ISBN: 9788891761019
Giacomo da Viterbo (1255-1307/1308) si occupò, nel De Regimine christiano, del potere temporale esercitato all'epoca dagli esponenti della gerarchia sacra: fino a che punto quello che doveva essere un ministero era da ritenere compatibile con le altre forme di governo politico? Il pensatore tardo-medievale affronta in modo originale la questione non soltanto dal punto di vista giuridico-canonico, ma tratteggia le linee di un regimen christianum. Giacomo dà al potere temporale una base naturale che l'intervento della Chiesa non crea ma perfeziona. La novità del suo pensiero consiste nell'indirizzare in senso ecclesiologico la tradizione teologico-giuridica, riformulandone la dottrina.
Una riflessione "situata", quella di Giacomo. È in hoc tempore che nascono valide ragioni per le quali bisogna occuparsi della gloria del regno della Chiesa e del senso di quel potere che Cristo-re ha comunicato al proprio Vicario terrestre.
Questo volume formula, in ottica simbolico-politica, una possibile interpretazione del rilevante scritto medievale. Tramite l'utilizzazione di una ragione liminale e lo studio di particolari metafore, messe in evidenza dalla scuola italiana di simbolica politica, il lettore potrà utilmente approfondire le metafore politiche ricorrenti e la teorizzazione di fondo.
Carmela Bianco è docente incaricata di Filosofia del diritto nella Pontificia Facoltà Teologica dell'Italia Meridionale - sez. San Tommaso d'Aquino in Napoli; insegna Filosofia politica nel Dipartimento di Scienze Politiche, Jean Monnet, della Università della Campania "Luigi Vanvitelli". I suoi studi vertono sui profili ontologici e sociopolitici della persona in età medievale, moderna e contemporanea. Per i nostri tipi ha pubblicato i volumi: Ultima solitudo. La nascita del concetto moderno di persona in Duns Scoto (2017, nuova edizione aggiornata); Incommunicabilis exsistentia. Profili simbolico-politici della persona in Riccardo di San Vittore (2014); Solidarietà. Un approccio simbolicopolitico (2015).

lunedì 11 dicembre 2017

Liber Maiorichinus de gestis Pisanorum illustribus

Liber Maiorichinus de gestis Pisanorum illustribus
Introduzione e testo critico di Giuseppe Scalia. Commento di Alberto Bartola. Traduzione di Marco Guardo
pp. VI - 670, € 80,00
Sismel. 2017
ISBN: 978-88-8450-775-4

La vittoriosa impresa militare condotta nel 1113-15 contro le Baleari dai Pisani e dai loro alleati iberico-occitanici è tra gli episodi maggiormente rilevanti del conflitto dell’Occidente cristiano con l’Islam. Il Liber Maiorichinus ne ripercorre le varie fasi con uno stile che congiunge intonazione celebrativa e realismo storico. La presente edizione critica del Liber, con ampia introduzione, traduzione italiana a fronte e commento, è la prima a essere pubblicata in Italia con tale impostazione, inserendo a pieno titolo questa fonte nella produzione epico-storica di estrazione comunale del secolo XII.

domenica 10 dicembre 2017

Luce sui secoli bui. Lo studio, l'insegnamento e l'apprendimento della storia medievale

Luce sui secoli bui. Lo studio, l'insegnamento e l'apprendimento della storia medievale
a cura di Beatrice Borghi
pp. 188, € 20,00
Patron Editore, 2017
ISBN: 9788855534031

Il volume, frutto delle considerazioni raccolte durante diversi cicli di lezioni di storia medievale, ha lo scopo di sollecitare riflessioni e prese di posizione su temi troppo spesso trascurati dalla didattica universitaria, notoriamente volta alla trasmissione delle nozioni e dei contenuti delle diverse discipline, ma poco attenta a fornire sollecitazioni e questioni, a suggerire approcci che possano valere per l'adozione di metodologie efficaci al loro apprendimento. Nessuna pretesa di insegnare a insegnare storia - altre sono le discipline deputate a trattare di didattica e di pedagogia - ma un tentativo di prospettare dall'interno di una materia i temi e i problemi da affrontare prima e durante il suo insegnamento. Dalle relazioni tra la conoscenza storica, l'attualità e la sua diffusione, agli inscindibili legami tra la ricerca storico-territoriale e la didattica ai vari gradi scolastici.

sabato 9 dicembre 2017

Sicilia normanna

Sicilia normanna
di Salvatore Spoto
pp. 368, € 9,90
Newton Compton, 2017
ISBN: 9788822712172

Una Sicilia raffinata, proiettata nel futuro per liberare la società dalla coltre dell’ignoranza medievale. Quest’ultimo libro di Salvatore Spoto accompagna il lettore in un ideale viaggio nell’anno Mille. Dall’iniziale avventura di cavalieri erranti, i Normanni, all’atmosfera venata di essoterismo della Sicilia dominata da emiri arabi, questo libro è come un romanzo che affronta la realtà europea, con i grandi conflitti tra Impero e Papato, all’ombra dei quali la potenza normanna si sviluppa e cresce, fino a fare della sfarzosa corte palermitana del Regno di Sicilia l’espressione di una potenza economica e militare di levatura internazionale. Qui astrologici e matematici arabi incontrano i medici della Scuola di Salerno ed i maestri portatori del sapere umanistico del Nord Europa. Il filone seguito dall’Autore nei suoi precedenti libri sulla Sicilia, quello dell’isola crocevia tra l’Oriente ed il Vecchio Continente, è arricchito da figure femminili, destinate a lasciare un segno anche nei secoli futuri. È il caso della contessa Adelasia che lascia il Nord della Penisola seguita da un folto numero di emigranti lombardi. La regina Margherita di Navarra, poi, si circonda di uomini, inglesi e francesi, che rappresentano il fiore della nuova cultura europea. La Sicilia normanna, insomma, con le sue leggi e le espressioni artistiche diventa anche un esempio di pacifica convivenza tra i popoli. Qui convivono, infatti, Musulmani ed Ebrei, Bizantini, Inglesi e Lombardi, accomunati dall’intento di aprire nuove frontiere della civiltà.
Salvatore Spoto è giornalista professionista e scrittore, ha ottenuto molti riconoscimenti per la sua attività di divulgatore e narratore. Tra i suoi libri ricordiamo: I Gattopardi, Storia e magia delle carte da gioco; Ostia Antica. Miti e misteri; Roma porta d’Oriente e I Baccanali. Con la Newton Compton ha pubblicato: Roma esoterica; Miti, riti, magia e misteri della Sicilia; Sicilia antica; Sicilia normanna; Sicilia templareSicilia segreta e misteriosa.

venerdì 8 dicembre 2017

Rinascita al Museo di Santa Giulia

Rinascita al Museo di Santa Giulia
di Emanuela Taddei
pp. 92, € 12,00
Massetti Rodella Editori, 2017
ISBN: 978-88-8486-747-6
 
La vita di Cristina, giovane bresciana impiegata come custode al Museo Santa Giulia di Brescia, uno dei musei più prestigiosi del paese, scorre quasi prestabilita entro i binari della quotidianità: un lavoro umile ma dignitoso, un fidanzato, pochi grilli per la testa e tanta voglia di vivere. Da qualche tempo però le accade di essere vittima di strani mancamenti, di vuoti di memoria, di sensazioni imprevedibili: forse nella sua esistenza non tutto va bene come sembra, forse non tutto è come dovrebbe…
Gli episodi che l’assalgono ogni giorno in modo più preoccupante, avvengono quando Cristina è al Museo, istigandole il sospetto di un legame fra essi e le opere d’arte presenti nelle sale, che prendono a comunicarle emozioni, in un crescendo visionario che la trascina sull’orlo della pazzia.
Grazie al dialogo in prima persona, allo stile asciutto, essenziale quanto un raggio monocromo, Emanuela Taddei ha saputo tessere una storia, il cui respiro pare ampliarsi di pagina in pagina, fino a mutarsi nel finale in un grido, lanciato non da lei, ma da tutte le donne di tutti i tempi: “Basta con la violenza!” 
È la storia di una sorvegliante di sala del museo Santa Giulia, che si svolge su tre livelli:
- La vita monastica (attinenza a San Benedetto da Norcia).
- I reperti e le opere del Museo (in particolare reperti medievali/longobardi).
- Il rapporto col suo fidanzato che sfocerà nella violenza (argomento molto attuale).
Nel romanzo trova spazio anche la descrizione dell'enigmatica figura di Ermengarda, nel periodo della caduta di Pavia e Verona.