Visualizzazione post con etichetta vandali. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta vandali. Mostra tutti i post

lunedì 19 dicembre 2022

Il tempo dei Vandali e dei Bizantini

Il tempo dei Vandali e dei Bizantini
La Sardegna dal V al X secolo
di A.A.V.V.
pp. 368, € 79,00
Ilisso Edizioni, 2022
ISBN: 978-88-6202-420-4
 
Un volume particolarmente innovativo e necessario che ricostruisce il periodo meno indagato e conosciuto della lunga storia della Sardegna. Una narrazione animata da 322 immagini fotografiche e grandi tavole a colori che accompagnano il racconto della nascita dei primi nuclei delle attuali città della Sardegna e delle dinamiche economiche, religiose e sociali nelle quali l’intera Isola riconosce oggi un comune sostrato identitario e culturale.

martedì 19 gennaio 2021

Il secolo dei Vandali

Il secolo dei Vandali
Storia di un'integrazione fallita
di Umberto Roberto
a cura di Giusto Traina
pp. 368, € 23,00
21Editore, 2020
ISBN: 978-8899470456
 
A distanza di tanti secoli, il nome dei Vandali evoca ancora immagini di furia distruttrice e ottusa violenza, quasi ad inquietante emblema di barbari invasori che annientarono un mondo di sublime civiltà. Sotto il nome dii Vandali, che dal 439 al 534 dominarono le ricche province dell'Africa romana, si cela una miscela di genti che costituiscono un'alterità affascinante rispetto ad altri popoli barbarici. Conservando la ricchezza delle città e delle terre conquistate, i Vandali fecero di Cartagine la loro splendida capitale e si assimilarono presto ai costumi e alla cultura raffinata dei loro sudditi romani. Apprezzarono il fascino opulento dell'Africa tardoantica, ma ebbero paura di esserne corrotti per l'esiguità del loro numero. Così, fin dal tempo del loro grande re Genserico, costruirono argini per contenere il rischio di un'integrazione troppo rapida. Si chiusero nell'isolamento dei loro spazi e nell'illusione di una missione storica fondata sulla custodia della loro religione, l'arianesimo. La chiusura li condannò a una irreversibile debolezza; e caddero soli, abbandonati dai sudditi, quando una spedizione imperiale bizantina riuscì nella riconquista di Cartagine. Dopo aver vissuto intensamente il loro 'secolo', i Vandali sparirono dalla storia del Mediterraneo tardoantico, scontando, perfino nella lugubre memoria delle loro imprese, il rifiuto di un'integrazione con le genti che avevano dominato.
Umberto Roberto da ottobre 2016 è professore ordinario di storia romana presso l’Università Europea di Roma. Dal 2020 è Professore ordinario di Storia romana presso il Dipartimento di Studi umanistici dell'Università di Napoli, "Federico II". È membro del Collegio di Dottorato in Filologia e Storia del Mondo antico, Dipartimento di Scienze dell’Antichità, presso La Sapienza, Università di Roma, (dal novembre 2009). Si occupa principalmente di storia imperiale romana e tardoantica e di storia della storiografia antica. Negli ultimi anni le sue ricerche hanno particolarmente privilegiato: la storia del terzo e del quinto secolo d.C.; i rapporti tra impero romano e popolazioni barbariche; la storia del rapporto tra impero romano e cristianesimo fino al IV secolo d.C.; l’età giulio-claudia.

giovedì 30 ottobre 2014

L'eredità di Roma. Storia d'Europa dal 400 al 1000 d.c.

L'eredità di Roma
Storia d'Europa dal 400 al 1000 d.C.
di Chris Wickham
Traduzione di Renato Riccardi
pp. 784, € 38,00
Laterza, 2014
ISBN: 9788858114094

Dopo il crollo dell’impero romano d’Occidente, dal V al X secolo, sullo sfondo di un’Europa ampia che va dall’Irlanda a Costantinopoli e alla Russia, dalla Scandinavia a tutta l’area mediterranea, si incontrano, si scontrano, si organizzano popoli diversi come i Goti, i Franchi, i Vandali, i Bizantini, gli Arabi, i Vichinghi. Sono loro i protagonisti dell’Occidente post-romano, dell’impero bizantino e degli imperi d’Oriente, dell’impero carolingio e post-carolingio. Saranno loro a dare una nuova forma al mondo dopo Roma: tutti si dovranno confrontare con la sua eredità, mediandola, traendone spunto, rinnegandola. Solo dopo sei secoli dal tracollo dell’impero, l’ombra di Roma comincerà così lentamente a scomparire.
L’alto Medioevo è stato spesso ridotto dalla storiografia tradizionale a puro intermezzo temporale tra l’impero romano e l’alba del Rinascimento, o all’opposto esaltato come origine quasi mitica delle identità nazionali europee. Per la prima volta un grande storico restituisce la complessità, i cambiamenti sociali, politici, culturali di un pezzo di storia spesso trascurato, dove l’Europa odierna affonda le sue radici.
Chris Wickham insegna Storia medievale all’Università di Oxford ed è Fellow presso l’All Souls College e la British Academy. La sua principale area di ricerca è l’Italia medievale, con particolare attenzione all’Italia centrale e alla Toscana. Il suo libro Framing the Early Middle Ages del 2005 (edizione italiana Le società dell’alto medioevo, Roma 2009) ha vinto il Wolfson History Prize, il Deutscher Memorial Prize e il James Henry Breasted Prize dell’American Historical Association.Tra le altre sue opere tradotte in italiano, Roma medievale. Crisi e stabilità di una città, 900-1150 (Roma 2013).

mercoledì 20 novembre 2013

Goti e Vandali. Dieci saggi di lingua e cultura altomedievale

Goti e Vandali
Dieci saggi di lingua e cultura altomedievale
di Nicoletta Francovich Onesti
pp. 200, € 25,00
Artemide, 2013
ISBN: 978-88-7575-182-1 
 
Il volume raccoglie i saggi che Nicoletta Francovich Onesti ha dedicato alla lingua e alla cultura dei Goti e alle sparute tracce linguistiche dei Vandali. Quello che conosciamo sulle lingue di queste popolazioni germaniche, precocemente estinte, è in gran parte circoscritto alle forme onomastiche poiché, fatta salva l'eccezione della Bibbia gotica di Wulfila e di pochi altri testi minori, esse quasi non hanno lasciato alla storia altra memoria di sé. I dati antroponimici non sono però studiati soltanto per ricostruire lingue altrimenti poco o punto attestate; essi rappresentano soprattutto la chiave di accesso ai complicati meccanismi di prestito, scambio e simbiosi attraverso i quali, tra la tarda antichità e gli albori del Medioevo, è venuta conformandosi la convivenza tra le popolazioni germaniche dei Goti e dei Vandali e le genti stanziate sulle sponde del Mediterraneo: in Italia e Spagna, ma anche nell'Africa settentrionale. Sono nomi di sovrani e notabili, ma anche di uomini - e donne - di estrazione più modesta: se ne identificano qui l'origine, l'etimologia, l'assimilazione nei coevi sistemi grafo-fonetici del greco e del latino, la diffusione nei diversi strati sociali. L'analisi linguistica procede dunque parallela alla valutazione dei dati storici, e con essi si tenta una sintesi di più ampio respiro, volta a determinare come quell'intreccio di lingue, usi, tradizioni, abbia segnato la nascita della cultura europea.
Nicoletta Francovich Onesti è docente di Filologia Germanica all’Università di Siena. È autrice fra l’altro del manuale Filologia Germanica. Lingue e culture dei germani antichi. Specialista delle lingue germaniche scomparse e dei nomi propri dei popoli antichi, ha pubblicato sulla lingua dei longobardi il libro: “Vestigia longobarde in Italia” (Roma 1999, ristampa seconda edizione 2013) inoltre un volume su “I Vandali, Lingua e storia” (Roma 2002); e un altro su “I nomi degli Ostrogoti” (Firenze 2007).