lunedì 30 agosto 2021

Medioevo magico

Medioevo magico
La magia tra religione e scienza nei secoli XIII e XIV
di  Graziella Federici Vescovini
pp. 600, € 24,00
Rusconi editore, 2021
EAN: 9788818036619

Che cosa è stata la magia nei secoli, in particolare in quel periodo ritenuto magico per eccellenza, ossia il Medioevo? Quali le relazioni tra magia, scienza e religione, illusione e realtà? Che cosa si intende per magia? Qual è il ruolo del Demonio nella magia? A questi interrogativi il lettore potrà trovare in quest'opera articolati chiarimenti secondo un tracciato storico individuato su documenti e testi poco noti di autori dei secoli XIII e XIV. Una storia della magia che si configura pertanto come una storia della filosofia, della scienza e dell'occultismo nel periodo maturo del pensiero medievale.

Graziella Federici Vescovini ha iniziato i suoi studi presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli Studi di Firenze e li ha completati a Torino, dove si è laureata in Filosofia presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli Studi di tale città nel 1956 con una Tesi di Filosofia Teoretica sul pensiero matematico di Nicola Cusano. È stata successivamente Assistente Volontaria presso la Cattedra di Storia della Filosofia Medievale di Eugenio Garin dell’Università degli Studi di Firenze e poi a Torino Assistente di ruolo di Storia della Filosofia di Nicola Abbagnano, con cui ha collaborato attivamente fino al 1971, anno del ritiro accademico di Abbagnano. Libera Docente di Storia della Filosofia Medievale nel 1963, ha insegnato ininterrottamente dal 1965 al 1981 Storia della Filosofia Medievale presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Torino. Vincitrice di concorso per Professore Ordinario di Storia della Filosofia Antica e Medievale, ha insegnato queste discipline presso la Facoltà di Magistero dell’Uni-versità degli Studi di Sassari dal 1981 al 1985. Successivamente ha insegnato dal 1985 al 1996 Storia della Filosofia presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli Studi di Parma e quindi Storia della Filosofia e Storia della Scienza presso la facoltà di Scienze della Formazione dell’Università degli Studi di Firenze. Ha ricoperto cariche direttive come Presidente di Corso di Laurea, rispettivamente nelle tre Università di Sassari, Parma e Firenze e Direttore di Istituto e Dipartimento nelle Università di Sassari e di Firenze; attualmente è Presidente del Corso di Studi in Formatore Multimediale e Coordinatore della Commssione Campus, Facoltà di Scienze della Formazione, Università di Firenze. È stata insignita del Premio Salotto Veneto nel 1988, sotto la Presidenza di Visentini, per la migliore opera culturale e scientifica per l’edizione critica del Lucidator dubitabilium astronomiae di Pietro d’Abano, opera per la quale, insieme ai suoi altri studi più rilevanti di storia della scienza come gli Studi sulla prospettiva medievale, è stata cooptata quale membro corrispondente e poi effettivo nell’Académie Internationale d’Histoire des Sciences (Parigi), Accademia che è la sola oggi a fare parte dell’Union Académique Internationale. Dal 1962 a tutt’oggi è membro della Société Internationale pour l’Etude de la Philosophie Médiévale (S.I.E.P.M.) (Louvain-la-Neuve). Attualmente è inoltre socia della Société Internationale d’Histoire des Sciences et de la Philosophie Arabes et Islamiques (Parigi), del cui Consiglio Direttivo è stata eletta a far parte. È membro della Fédération Internationale d’Etudes Médiévales (F.I.D.E.M.) (Louvain-la-Neuve). È socia e membro del Consiglio Direttivo dell’Accademia Sperelliana di Gubbio, socia dell’Accademia Pontaniana e dell’Accademia di Lettere, Scienze e Arti di Napoli.

domenica 29 agosto 2021

Il Prete Gianni

Il Prete Gianni
Una favola medievale
di Aristide Pellegrini
pp. 208, € 20,00
Brenner Editore, 2021
EAN: 9788894985320
 
“…la Leggenda del Prete Gianni dimostra e sottintende una complessa relazione tra Oriente ed Occidente, due mondi apparentemente del tutto estranei, ma di fatto legati non solo da interessi politici, ma anche innegabilmente, da elementi di natura religiosa e da altri francamente fantastici:
l’esistenza, vera o presunta, del re – sacerdote orientale ha indubbiamente scatenato all’epoca reazioni concrete del mondo politico, sullo sfondo di un diffuso processo ideativo quasi completamente proteso nel campo dell’immaginario, del favoloso ma non per questo automaticamente o necessariamente secondario nel contesto globale del divenire storico medievale.
Anche ciò che esiste solo nella fantasia assume un valore per l’uomo che lo percepisce e lo contempla, nel Medioevo come nel mondo contemporaneo, con le dovute differenze; la realtà oggettiva e tangibile produce anche immagini fantastiche, che con essa si intrecciano strettamente, in un talora complicato gioco di relazioni, sinergie e conflitti”. Un lavoro affascinante, completo e documentato su la famosa, leggendaria figura del Prete Gianni.

sabato 28 agosto 2021

Nuova edizione commentata delle «Rime» di Matteo Griffoni

Nuova edizione commentata delle «Rime» di Matteo Griffoni
a cura di Giorgio Marcon
pp. 140. € 15,00
Giorgio Pozzi Editore, 2021
ISBN: 9788831358088
 
L
e Rime di Matteo Griffoni sono un interessante nucleo metricamente e tematicamente eterogeneo, composto a cavallo dei secoli XIV e XV in un centro minore dell’Italia padana, marginale rispetto a Firenze, da un componente dell’oligarchia cittadina. Il notaio Matteo Griffoni fu infatti a più riprese al vertice delle istituzioni comunali e impiegato dal Comune di Bologna come funzionario pubblico, ricoprendo inoltre l’importante incarico di responsabile dell’archivio pubblico cittadino. La sua lunga militanza politica, la sua presenza negli uffici, la sua familiarità con la documentazione archivistica gli consentirono di comporre una storia della città di Bologna scritta in latino, il Memoriale historicum, che ci è giunto autografo.

La particolarità che rende il canzoniere griffoniano un unicum nel panorama della lirica italiana del Trecento e del Quattrocento è quella di essere stato fissato a margine dei documenti d’archivio, in gran parte dalla mano del notaio bolognese, fissando un corpus testimoniale autografo, e in una parte residuale idiografo, in maniera estemporanea e originale sulle carte notarili, ancora oggi conservate nelle stanze dell’Archivio di Stato di Bologna.
Le Rime sono raccolte e proposte per la prima volta in un’edizione critica, arricchita da un commento attento a rilevarne le fonti e le peculiarità linguistiche, stilistiche, letterarie, metriche e storiche, così da permettere a un pubblico largo di farsi un’idea complessiva dell’attività poetica di Matteo Griffoni.
Giorgio Marcon (Spilimbergo, Pordenone 1955) è funzionario archivista e responsabile della biblioteca dell’Archivio di Stato di Bologna. Autore di numerosi saggi scientifici di natura filologico-letteraria, si è occupato di letteratura medievale, di Dante Alighieri, di lirica italiana del Duecento e del Trecento, di Alessandro Manzoni, Giosue Carducci, Aldo Palazzeschi e di numerosi altri scrittori contemporanei italiani e stranieri. Gli interessi attuali lo vedono impegnato intorno a questioni filosofiche dantesche, nella ricostruzione filologica dei Trionfi di Francesco Petrarca e sull’amato Giovanni Pascoli, cui ha dedicato decine di articoli nel corso di oltre trent’anni di studi.

venerdì 27 agosto 2021

Ramondo lo scudiero

Ramondo lo scudiero
L'avventurosa storia di Raimondello Orsini del Balzo
di Antonio Chirico
pp. 484, € 19,00
Youcanprint, 2021
ISBN-13: 979-1220342223
 
Siamo nel Regno di Napoli, a cavallo tra il 1300 e il 1400. Ramondello è il figlio cadetto del conte Orsini. Suo padre gli ha programmato una carriera ecclesiastica, ma lui è innamorato perso di una fanciulla destinata a diventare contessa e non si arrende a un destino che non vuole. Trova una sponda amica in Ramondo del Balzo, fratello di sua nonna. Il pro-zio, che non ha avuto figli, gli risolve tutti i problemi designandolo suo successore. Unica condizione per ereditare le sue fortune è che Ramondello aggiunga al proprio cognome anche quello del suo benefattore. Ma le cose non vanno secondo i piani e il ragazzo si trova costretto a partire come scudiero per le crociate del Nord, senza nemmeno un ultimo saluto alla sua amata. Liberamente ispirata alla vita di Raimondello Orsini del Balzo, è una storia di amori, amicizie, tradimenti, conflitti familiari e battaglie avventurose. C'è spazio anche per delle incursioni nel mondo della cavalleria teutonica e nei misteri del Santo Graal. Il tutto, sullo sfondo storico della disputa tra due re pretendenti al trono di Napoli e dello scisma d'Occidente, con una Chiesa cattolica retta contemporaneamente da due papi in conflitto tra loro. Una storia antica ma con molte curiose analogie con la contemporaneità.

giovedì 26 agosto 2021

Il posto degli uomini

Il posto degli uomini
Dante in Purgatorio dove andremo tutti
di Aldo Cazzullo
pp. 300, € 18,00
Mondadori, 2021
ISBN: 9788804742333
 
«I nostri nemici finiranno all'Inferno; le nostre mamme in Paradiso; ma a noi un po' di Purgatorio non lo leva nessuno. Per questo il Purgatorio è il posto degli uomini, dove andremo tutti. Meglio sapere per tempo quel che ci aspetta. Dante stesso pensava di finirvi da morto, nel girone dei superbi ». Aldo Cazzullo prosegue il viaggio sulle orme del «poeta che inventò l'Italia». Il romanzo della Divina Commedia, dopo l'Inferno, racconta ora il Purgatorio: il luogo del «quasi», dell'attesa della felicità; che è in sé una forma di felicità. Un mondo di nostalgia ma anche di consolazione, dove il tempo che passa non avvicina alla morte ma alla salvezza. Una terra di frontiera tra l'uomo e Dio, con il fascino di una città di confine. La tecnica narrativa è la stessa di A riveder le stelle. La ricostruzione del viaggio nell'Aldilà viene arricchita dai riferimenti alla storia, alla letteratura, al presente. Il Purgatorio è il luogo degli artisti: il musico Casella, il poeta Guinizzelli, il miniaturista Oderisi che cita l'amico di Dante, Giotto. Ci sono i condottieri pentiti nell'ultima ora: Manfredi con il ciglio «diviso» da un colpo, Bonconte delle cui spoglie il diavolo ha fatto strazio, Provenzano Salvani che si umiliò a chiedere l'elemosina per un amico in piazza del Campo a Siena. E ci sono le donne: gli occhi cuciti dell'invidiosa Sapìa, le lacrime disperate della vedova Nella e la splendida apparizione di Pia de' Tolomei, l'unico personaggio a preoccuparsi per la fatica di Dante, «Deh, quando tu sarai tornato al mondo/ e riposato della lunga via ». Nel Purgatorio, oltre a descrivere il Bel Paese, il poeta pronuncia la sua terribile invettiva civile: «Ahi serva Italia, di dolore ostello». E in cima alla montagna, entrato nell'Eden, ritrova Beatrice, più bella ancora di come la ricordava. Dante trema per l'emozione, piange, perde Virgilio, e si prepara a volare con la donna amata in Paradiso. E ognuno di noi, dopo due anni di pandemia, ha capito quello che il Purgatorio vuole significare. Può così sentirsi come Dante: «Puro e disposto a salire a le stelle».
Aldo Cazzullo (Alba, 1966) è inviato e editorialista del «Corriere della Sera», su cui cura la rubrica delle Lettere. I suoi libri sull'Italia, pubblicati da Mondadori, hanno venduto più di un milione di copie.

mercoledì 25 agosto 2021

Amore e colpa

Amore e colpa
Dante e Francesca
di Donato Pirovano
pp. 176, € 18,00 (Acquista online con il 5% si sconto)
Donzelli Editore, 2021
IBN: 9788855222198
 
«A Francesca – all’unica donna che ha voce nell’inferno – Dante affida il compito arduo e altissimo di riflettere intimamente sulla dinamica del peccato e su quel confine sottilissimo attraverso il quale un’energia salvifica può divenire dannazione». Amore e colpa: un conflitto che scuote le coscienze in ogni epoca e viene riproposto in questo volume ripercorrendo la produzione dantesca dalla Vita nuova alla Commedia, alla ricerca di un difficile equilibrio che esplora il conflitto tra la profondità del sentimento di amore e la fragile purezza delle intenzioni del cuore e dello spirito. Nella Vita nuova Beatrice è poeticamente amata di un amore esclusivo e intensissimo, più forte della morte, una passione che, grazie al fedele consiglio della ragione, Dante ha saputo alimentare come una fiamma che non viene mai meno, progressivamente scoprendo in essa le connotazioni dell’amore disinteressato, il cristiano agápe o caritas. Tuttavia nelle rime scritte dopo la Vita nuova – si pensi al ciclo delle petrose o alla cosiddetta montanina – la linea maestra dell’amore virtuoso è spesso contraddetta da momenti di prorompente passione che soggioga completamente Dante: il poeta si descrive in balia di un pensiero ossessivo al quale è difficile sottrarsi e contro il quale la ragione può poco. Non sorprende allora che questo Dante, disarmato davanti al violento attacco di un amore folle e deviato, possa trovarsi, improvvisamente, in una notte di primavera, immerso nella selva oscura. La tragica storia di Paolo e Francesca è la rappresentazione più icastica di questo «mal perverso», cioè di questo amore folle e peccaminoso: Amore non ha ucciso i due amanti riminesi, ma li ha comunque condotti a morte per mano di un tradito, il marito di lei e fratello di lui. Davanti a Dante la donna nel pianto «tutta si confessa» come, forse, avrebbe voluto fare da viva e co¬me sicuramente fu costretta a fare davanti a Il destino di Paolo poteva essere anche quello di Dante se non ci fosse stato l’intervento di Beatrice, e ciò gli sarà ricordato nel paradiso terrestre: forse per la consapevolezza di questo intimo e irrisolto dissidio, il poeta, dopo aver ascoltato il racconto di Francesca, viene investito da un’emozione tanto intensa da svenire.
Donato Pirovano è professore ordinario di Filologia e critica dantesca all’Università di Torino. Dirige il Dipartimento di Studi umanistici, è membro del Senato accademico ed è socio dell’Accademia delle scienze di Torino. Ha tenuto pubbliche letture dantesche presso varie istituzioni culturali, tra cui la Casa di Dante in Roma, la Società dantesca italiana di Firenze, il Circolo filologico linguistico padovano, il Salone del Libro di Torino. Codirige la «Rivista di studi danteschi» ed è responsabile per l’Università di Torino delle celebrazioni per il settimo centenario della morte di Dante. Nel 2015 ha curato la nuova edizione criticamente rivista e commentata della Vita nuova (Salerno Editrice).

martedì 24 agosto 2021

Cantare di Giusto Paladino

Cantare di Giusto Paladino
Edizione critica a cura di Vincenzo Cassì
pp. 488, € 30,00
Giorgio Pozzi Editore, 2021
ISBN: 9788831358064
 
I
I Cantare di Giusto Paladino può essere considerato un best seller quattrocentesco in ottava rima: tale fu infatti per buona parte del XV secolo, prima di sprofondare in un oblio plurisecolare. Testimonianza di grande valore letterario e culturale, costituisce per molte ragioni un vero e proprio unicum all’interno del panorama della letteratura canterina. Esso riflette il gusto e la sensibilità di un secolo amante delle glorie cavalleresche ma al contempo travagliato da una profonda crisi religiosa, la cui complessità e ricchezza conquistò il mercato librario, coinvolgendo un pubblico interessato alle questioni dottrinarie non meno che alle gesta di Orlando e di Tristano.

Il presente lavoro restituisce quest’opera dimenticata attraverso un’analisi puntuale del testo e delle fonti, chiarendo le tematiche più controverse relative all’autore e alla dazione, così come quelle sulla creazione, circolazione e ricezione del testo stesso; dedicando ampio spazio alla storia della tradizione (con particolare riguardo per il codice più celebre e autorevole, riccamente illustrato da un singolare notaio, copista-illustratore nonché appassionato lettore) e fornendo infine l’edizione critica della redazione originale.
Prefazione di Johannes Bartuschat.
Vincenzo Cassì (Ragusa, 1985) è funzionario archivista, direttore dell’Archivio di Stato di Ragusa. Laureato in Lettere moderne all’Università di Bologna, ha conseguito il Dottorato di ricerca internazionale in Filologia e critica – Scuola di dottorato europea in Filologia romanza dell’Università degli Studi di Siena. Ha inoltre collaborato con la cattedra di Filologia romanza dell’Università di Ferrara. Autore di diversi saggi scientifici filologico-letterari, si occupa principalmente di letteratura cavalleresca e ottava rima, frammenti romanzi, volgare bolognese, letteratura religiosa romanza, archivi, storia e documenti siciliani.

domenica 22 agosto 2021

«Come frati Minori vanno per via»

«Come frati Minori vanno per via»
Antonio di Padova, i minori e le strade nel Friuli medievale
a cura di Andrea Tilatti
pp. 83, € 20,00
Associazione Centro Studi Antoniani, 2021
EAN: 9788895908205
 
Il volumetto, promosso dall'Assessorato alla Cultura del Comune di Gemona del Friuli, raccoglie tre interventi relativi alla figura di sant'Antonio di Padova, che in quel Comune ha uno dei più antichi santuari eretti in suo onore, punto di riferimento del "Cammino di S. Antonio" che collega il nord d'Europa nel suo itinerario verso il santuario padovano, epicentro di una serie di "Cammini" che attraversano, da nord a sud, la penisola italiana. Un primo saggio ricostruisce la figura storica del santo, portoghese d'origine adottato dalla città di Padova (Luciano Bertazzo); il secondo sulla presenza degli insediamenti francescani nel Friuli nel periodo medievale (Andrea Tilatti); il terzo, sulle vie di comunicazione nel medioevo (Riccardo Cecovini). Una sintesi storica e geografica utile nella comprensione del fenomeno santuariale e odeporico attuale. 
Andrea Tilatti è professore associarto di Storia Medievale all'Università degli Studi di Udine.

sabato 21 agosto 2021

Parola di Dante

Parola di Dante
di Luca Serianni
pp. 200, € 15,00
Il Mulino, 2021
ISBN: 9788815293145
 
Da qualche anno, nei dibattiti televisivi o in presenza, si sente l'oratore di turno che non si risolve a terminare il suo intervento e dice «Un'ultima cosa e poi mi taccio». Si tratta di una lepida formula anticheggiante restata inconsapevolmente nell'orecchio dal canto di Farinata, uno dei più famosi: «qui dentro è 'l secondo Federico / e 'l Cardinale; e degli altri mi taccio». La memorabilità di questa clausola ha probabilmente generato questo uso imperversante, senza nessuna consapevolezza da parte di chi usa questa formula. La Commedia di Dante non è soltanto un esempio insuperato di creazione poetica, ma anche un serbatoio linguistico che nel tempo ha riccamente alimentato il vocabolario dell'italiano. L'eredità dantesca è fatta di parole ed espressioni dalla storia diversa. Alcune resistono nella nostra lingua fino a oggi, a volte cambiando in tutto o in parte il significato. Altre è stato Dante stesso a coniarle, o a usarle per primo in italiano. Ma in un'opera letteraria come la sua le parole non possono essere staccate dalla poesia, e così il libro si sofferma su alcuni casi esemplari, ne tratteggia il profilo in riferimento al contesto in cui occorrono e alle implicazioni di senso di cui sono portatrici. Serianni guida il lettore ad accostarsi al genio linguistico del nostro poeta nazionale.

Luca Serianni è ordinario di Storia della lingua italiana nell’Università “La Sapienza” e dottore honoris causa dell’Università di Valladolid. Socio nazionale dell’Accademia dei Lincei, della Crusca e dell'Arcadia, direttore delle riviste “Studi linguistici italiani” e “Studi di lessicografia italiana”, si è occupato di vari argomenti di storia linguistica italiana antica e moderna. Si è occupato di vari argomenti di storia linguistica italiana antica e moderna, con particolare attenzione al linguaggio letterario dal Tre all'Ottocento. Nel 2017 è stato nominato consulente del Ministero dell'istruzione per l’apprendimento della lingua italiana. Dal 2018 è presidente della Fondazione I Lincei per la Scuola.

venerdì 20 agosto 2021

Dante a Verona

Dante a Verona
1321-2021. Il mito della città tra presenza dantesca e tradizione shakespeariana
a cura di Francesca Rossi, Tiziana Franco, Fausta Piccoli
pp. 344, € 35,00 (Acquista online con il 5% di sconto)
Silvana Editoriale, 2021
ISBN: 9788836648344
 
Nella biografia di Dante Alighieri, Verona riveste un importante ruolo avendo accolto per prima il Poeta fuggito dalla nativa Firenze: la città fu “lo primo tuo refugio e ’l primo ostello” come ricorda egli stesso nella Commedia (Paradiso, XVII, 70) rievocando il suo esilio.

Il volume, nel settimo centenario dalla morte dell’Alighieri, rievoca il rapporto tra Dante e la città, offrendo un quadro della cultura artistica del territorio scaligero nel primo Trecento. Se presunto e ammantato di leggenda è stato l’incontro tra Giotto e Dante a Padova, certamente profonda fu l’amicizia che legò il Poeta a Cangrande della Scala, cui dedicò il Paradiso. Questo rapporto ha alimentato, nei secoli successivi, una costante attenzione dell’ambiente veronese verso la sua figura e le sue opere, che ha dato origine a una ricca produzione artistica di cui si dà conto in queste pagine.
Ma nella cornice di una Verona medievale si svolge anche la celebre storia d’amore di Giulietta e Romeo, nati dalla penna di Luigi da Porto nel Cinquecento e resi celebri da William Shakespeare. Proprio sul filo di questi percorsi - reale quello dantesco e immaginario quello shakespeariano - si costruisce l’identità ottocentesca di Verona e si definisce un tratto saliente della sua fisionomia urbana e culturale ancor oggi ben riconoscibile, come illustrato dai contributi in catalogo. 

giovedì 19 agosto 2021

Amore e colpa

Amore e colpa
Dante e Francesca
di Donato Pirovano
pp. 176, € 18,00 (Acquista online con il 5% di sconto)
Donzelli Editore, 2021
ISBN: 9788855222198
 
«A Francesca – all’unica donna che ha voce nell’inferno – Dante affida il compito arduo e altissimo di riflettere intimamente sulla dinamica del peccato e su quel confine sottilissimo attraverso il quale un’energia salvifica può divenire dannazione». Amore e colpa: un conflitto che scuote le coscienze in ogni epoca e viene riproposto in questo volume ripercorrendo la produzione dantesca dalla Vita nuova alla Commedia, alla ricerca di un difficile equilibrio che esplora il conflitto tra la profondità del sentimento di amore e la fragile purezza delle intenzioni del cuore e dello spirito. Nella Vita nuova Beatrice è poeticamente amata di un amore esclusivo e intensissimo, più forte della morte, una passione che, grazie al fedele consiglio della ragione, Dante ha saputo alimentare come una fiamma che non viene mai meno, progressivamente scoprendo in essa le connotazioni dell’amore disinteressato, il cristiano agápe o caritas. Tuttavia nelle rime scritte dopo la Vita nuova – si pensi al ciclo delle petrose o alla cosiddetta montanina – la linea maestra dell’amore virtuoso è spesso contraddetta da momenti di prorompente passione che soggioga completamente Dante: il poeta si descrive in balia di un pensiero ossessivo al quale è difficile sottrarsi e contro il quale la ragione può poco. Non sorprende allora che questo Dante, disarmato davanti al violento attacco di un amore folle e deviato, possa trovarsi, improvvisamente, in una notte di primavera, immerso nella selva oscura. La tragica storia di Paolo e Francesca è la rappresentazione più icastica di questo «mal perverso», cioè di questo amore folle e peccaminoso: Amore non ha ucciso i due amanti riminesi, ma li ha comunque condotti a morte per mano di un tradito, il marito di lei e fratello di lui. Davanti a Dante la donna nel pianto «tutta si confessa» come, forse, avrebbe voluto fare da viva e come sicuramente fu costretta a fare davanti al destino di Paolo poteva essere anche quello di Dante se non ci fosse stato l’intervento di Beatrice, e ciò gli sarà ricordato nel paradiso terrestre: forse per la consapevolezza di questo intimo e irrisolto dissidio, il poeta, dopo aver ascoltato il racconto di Francesca, viene investito da un’emozione tanto intensa da svenire.
Donato Pirovano è professore ordinario di Filologia e critica dantesca all’Università di Torino. Dirige il Dipartimento di Studi umanistici, è membro del Senato accademico ed è socio dell’Accademia delle scienze di Torino. Ha tenuto pubbliche letture dantesche presso varie istituzioni culturali, tra cui la Casa di Dante in Roma, la Società dantesca italiana di Firenze, il Circolo filologico linguistico padovano, il Salone del Libro di Torino. Codirige la «Rivista di studi danteschi» ed è responsabile per l’Università di Torino delle celebrazioni per il settimo centenario della morte di Dante. Nel 2015 ha curato la nuova edizione criticamente rivista e commentata della Vita nuova (Salerno Editrice).

mercoledì 18 agosto 2021

L'economia politica di Dante

L'economia politica di Dante
Mercato, profitto, dono
di Marco Romanelli
pp. 176, € 20,00
Angelo Longo Editore, 2021
ISBN: 978-88-9350-080-7
 
«Prendere Dante sul serio, tentando di sottrarlo alla tenaglia che lo stringe fra i due poli del “visionario” da una parte e del “reazionario” dall’altra»: il nostalgico del buon tempo antico che dà voce all’avo Cacciaguida e l’antenato che al postero sembrerà sempre «qualcuno arrivato prima di lui» (Contini). Parte da qui l’impegno di Marco Romanelli nel neutralizzare la falsa opposizione che induce a venerare il Poeta quando straordinariamente crea, ma a “lasciarlo perdere”, a non ascoltarlo, quando discutibilmente parla di politica ed economia.

Proprio il suo pensiero economico – tra i meno indagati dell’universo culturale dantesco e invece molto più aggiornato e specialistico di quanto si possa pensare – rivela viceversa quanto Dante non si sia mai sentito estraneo ai suoi tempi e come al tema della beatitudo huius vitae fosse sensibile non meno che a quello della vita eterna. Seguendo le piste delle molte esplicite formulazioni teoriche e quelle più o meno nascoste nelle pieghe della poesia, di questo pensiero si ricostruisce la tormentata elaborazione: dagli ancora felici tempi fiorentini in cui Dante si credeva erede della missione pedagogica di Brunetto Latini nei confronti della neonata società mercantile, alla crisi di disperazione causata dal trauma dell’esilio che gli fece corteggiare le sirene del nichilismo, fino alla sublimazione della Commedia. È nel poema infatti che Dante, superate tutte le angustie municipali contingenti, approda all’idea di una società antiutilitaristica e conviviale fondata su quell’etica del dono che affonda le sue radici nella dottrina cristiana delle origini e nel pauperismo francescano come nella civiltà latina e poi cortese, ma che l’antenato ha consegnato anche ai posteri e alle loro formulazioni teoriche, da Mauss a Caillé.

martedì 17 agosto 2021

Le imprese dei Sassoni

Le imprese dei Sassoni
Introduzione, traduzione e note a cura di Paolo Rossi
pp. 170, € 16,00
Pisa University Press, 2021
ISBN: 978-883339-5128 
 
Dopo la disgregazione dell’impero carolingio, il X secolo è segnato da una riaffermazione di poteri locali che hanno spesso una forte base etnica. Contro questa tendenza si ergono i duchi sassoni, giunti al titolo di re di Germania. Enrico I e il figlio Ottone I sviluppano una coerente strategia di rafforzamento del potere regio, contenendo le spinte centrifughe che sfruttano anche i conflitti interni alla famiglia dei sovrani, ed esercitando un forte contrasto nei confronti dei nemici esterni. Il monaco Widukind segue da vicino queste vicende, e ce ne riporta dettagli importanti ma non reperibili altrove. La sua testimonianza è quindi fondamentale per una più ampia comprensione delle dinamiche in atto in una fase storica in cui si vanno definendo gli assetti geopolitici dell’intera Europa.

Paolo Rossi, ordinario a Pisa di Fisica Teorica (2000-2016), e dal 2016 ordinario di Didattica e Storia della Fisica. È attivo nella ricerca dal 1976, con oltre 100 articoli di fisica teorica su riviste internazionali e un centinaio di pubblicazioni su temi interdisciplinari. Attualmente nell’ambito di un progetto del Centro Fermi sta pubblicando il primo Dizionario Biografico dei Fisici Italiani.

lunedì 16 agosto 2021

La transizione dall'antichità al Medioevo nel Mediterraneo centro-orientale

La transizione dall'antichità al Medioevo nel Mediterraneo centro-orientale
a cura di Giovanni Salmeri, Paolo E. Tomei
pp. 116, € 19,00
Edizioni ETS, 2021
EAN: 9788846747150
 
Il tema della transizione dall'antichità al medioevo è un tema classico della ricerca storica e archeologica, e in questo volume viene declinato attraverso indagini mirate relative alla Toscana, alla provincia di El Kef (Tunisia nord-occidentale), alla Cilicia (Turchia sud-orientale). La collaborazione della ricerca più propriamente storica con quella archeologica risulta fondamentale per vagliare le trasformazioni di ordine istituzionale, economico, sociale e culturale nelle aree in esame con l'ausilio di strumenti non omogenei quali le fonti documentarie, le iscrizioni, lo scavo di insediamenti, necropoli, strutture templari, i materiali archeologici. La dislocazione inoltre dei punti di osservazione in tre regioni diverse del Mediterraneo centro-orientale consente l'applicazione di una prospettiva comparativa volta a riscontrare eventuali coincidenze e/o differenze nelle velocità e nelle modalità con cui vi si sono sviluppati i processi di trasformazione nei secoli tra il IV e l'VIII, e fino al X. In breve, i lavori raccolti in questo volume danno testimonianza della complessità spazio-temporale - con elementi condivisi e non tra le varie aree - della transizione dall'antichità al medioevo nell'ambito mediterraneo, e possono offrire un utile contributo alla costruzione di un modello differenziato di tale processo.

domenica 15 agosto 2021

L' Alemanno

L' Alemanno
Svevi nel Basso Medioevo
di Sibalio
pp. 244, € 18,00
Elison Paperback, 2021
ISBN: 9791259590336
 
Ducato di Svevia, 1252. Williger, in viaggio da Gda?sk, arriva a Wimpfen per ritrovare il suo vecchio amico Karl. I due amici intraprendono questo viaggio, attraverso il Ducato di Svevia degli Hohenstaufen, alla riscoperta dei luoghi natii e, sfoggiando le loro competenze storiche e descrittive, rinverdiscono la loro amicizia. Protagonisti importanti del romanzo sono i cavalli, da sempre compagni di viaggio e salvezza per quei tempi, e le donne consolatrici nel momento del bisogno. Altri personaggi, di origine sveva ed alemanna, raccontano le loro avventure arricchendo la trama del romanzo. 

sabato 14 agosto 2021

L'amante del re e l'unificazione della Francia alto-medievale

L'amante del re e l'unificazione della Francia alto-medievale
Alle origini dell'Europa contemporanea
di Fiammetta Cincinelli
pp. 106, € 16,00
Editrice Kimerik, 2021
ISBN: 978-88-5516-874-8
 
Nel VI secolo dopo Cristo, la dinastia dei re merovingi, dilaniata al suo interno da sanguinose lotte intestine tra fratelli, nipoti e parenti di ogni ordine e grado, arriva a un bivio estremamente significativo con l’ascesa al trono di due donne, regine inarrestabili, impavide e temerarie, descritte dalla storiografia rivoluzionaria francese come terribili, crudeli e leggendarie: Brunechilde e Fredegonda. Così diverse tra loro, ma accomunate da un unico fine: la distruzione dell’avversario, il controllo del potere politico e territoriale nei confronti del nemico e l’unificazione di tutti i popoli franchi sotto un’unica egida, quella del proprio regno.

Fiammetta Cincinelli è nata a Roma il 19 maggio 1970. Avvocato del Foro di Viterbo, patrocinante in Cassazione, ha conseguito, dapprima, la laurea in Giurisprudenza presso l’Università di Siena (1995) e, successivamente, quella in Lettere con il massimo dei voti (2014) e quella in Storia medievale, Magna cum Laude, presso l’Università di Pisa (2018).

venerdì 13 agosto 2021

La signoria rurale nell'Italia del tardo medioevo

La signoria rurale nell'Italia del tardo medioevo
Vol. 2: Archivi e poteri feudali nel Mezzogiorno (secoli XIV-XVI)
a cura di Francesco Senatore
pp. 545, € 21,90
Firenze University Press, 2021
EAN: 9788855183000
 
Studiare gli archivi dei signori rurali del Mezzogiorno d’Italia tra XIV e XV secolo significa cogliere la natura del loro potere, il modo in cui esso si diceva. Il volume, che accoglie le sollecitazioni della storiografia più recente, è fondato sulla repertoriazione di importanti complessi documentari dell’Archivio di Stato di Napoli, fondo Sommaria (Relevi, con i dossier per la successione feudale; Dipendenze, I, Conti erariali dei feudi e Diversi, con registri signorili pervenuti al Fisco per confisca o morte senza eredi). Sono inoltre oggetto di studio i cartulari e le platee calabresi, tipici «libri-archivio» che inglobano repertori più antichi (famiglie Ruffo e Sanseverino), e le pergamene degli Albertini di Nola. La ricchezza informativa dei fondi archivistici e dei registri presi in considerazione consente agli autori di concentrarsi sulla sostanza dei poteri signorili, la tipologia delle scritture prodotte dai signori e per i signori, la loro gestione del patrimonio, le strategie di costruzione della memoria. Saggi di R. Berardi, P. d’Arcangelo, V. Rivera Magos, S. Pollastri, L. Petracca, L. Tufano.
Francesco Senatore insegna Storia medievale presso l’Università Federico II di Napoli.

giovedì 12 agosto 2021

Le Porte di Milano

Le Porte di Milano
Studio con Guida delle Mura
di Flavio Livio Marchetto
pp. 410, € 35,00
Fabbrica dei Segni Editore, 2021
ISBN: 9788832861556
 
Il racconto è preciso, attento alle fonti e rispettoso dei particolari e fornisce un quadro completo del percorso delle mura nelle diverse epoche storiche, romana, medioevale e moderna, riportando tutti i cambiamenti e le loro giustificazioni. Il libro è pensato perché chi legge possa ritrovare luoghi e testimonianze storiche, organizzate in una guida per ripercorrere le tracce delle mura nelle diverse epoche storiche e riconoscerne le ispirazioni architettoniche e strategiche.
Il libro è stato concepito per parlare in maniera esaustiva delle porte e delle mura di Milano e della lunga di storia della Città, che ha portato a dotarla di tre cerchie murarie e diverse porte e pusterle.
Le materie trattate sono la Storia, la vessillologia e la “meneghinologia”, particolare disciplina quest’ultima che studia la storia di Milano. Le Porte di Milano è frutto di molte ricerche effettuate presso archivi, biblioteche, musei e luoghi storici dove sono stati studiati rari e preziosi libri, pregiati manoscritti, mappe storiche e antiche lapidi. Il tutto per permettere una lettura piacevole sia per gli studiosi che per le persone curiose, che dà la possibilità di poter organizzare un programma di visita dei luoghi di Milano trattati.
Per maggiori informazioni visita il sito dedicato: www.leportedimilano.it.
Flavio Livio Marchetto è vessillologo, ricercatore, fondatore e presidente dell’Associazione «Bandiere Storiche», socio CISV (Centro Italiano Studi Vessillologici) e membro FIAV (Federazione Internazionale delle Associazioni Vessillologiche). Insegna da diversi anni nelle Università della Terza Età e in altri istituti, tenendo corsi di Storia e Vessillologia. Ha effettuato ricerche, workshop e sessioni di studio con emeriti vessillologi italiani e internazionali.
Ha partecipato e tenuto convegni e conferenze su temi vessillologici e curato la pubblicazione di diversi saggi, articoli sulle bandiere dell’Antica Roma, dei Normanni, di Milano, del Risorgimento e Rinascimento; è autore del libro Le Bandiere raccontano

mercoledì 11 agosto 2021

Nel nome di Dio

Nel nome di Dio
di Luigi Panella
pp. 400, € 16,00
Rizzoli, 2021
ISBN: 9788817158961
 
1249. La Settima crociata è appena iniziata. L’esercito di Luigi IX “il Santo” e quello del sultano al-Salih Ayyub si fronteggiano tra le sponde del Nilo. Il vento del deserto gonfia i vessilli e il sole impietoso arroventa le armature di cavalieri ed emiri. Ma mentre i due schieramenti incrociano le armi, un’altra guerra, ben più importante, si consuma nell’ombra. Una corsa contro il tempo per mettere le mani su un misterioso documento romano che potrebbe cambiare per sempre il destino della Cristianità e dell’Islam. Sono in tanti a volersene impossessare: l’inquisitore Yves le Breton, schiacciato dal peso e dalle contraddizioni della sua carica; lo spregiudicato Umberto di Fondi, emissario dell’imperatore Federico II di Svevia; il giovane emiro Baybars, dall’oscuro passato e dagli enigmatici occhi chiari; e i cavalieri templari, sospesi tra la fedeltà alla Chiesa, al trono di Francia e al proprio Ordine. Cosa custodisce quel documento e perché lascia dietro di sé una lunga scia di sangue? Un interrogativo che porterà i personaggi a sondare gli abissi delle proprie debolezze e i recessi più oscuri della propria anima per capire davvero chi sono e in cosa credono. In un sapiente e caleidoscopico alternarsi di epoche e ambientazioni, Luigi Panella ricostruisce con vivido realismo le macerie fumiganti della Roma di Nerone, l’avanzata inarrestabile delle cariche della cavalleria templare e l’atmosfera densa di voci e sapori dei mercati d’Outremer, intrecciando con eleganza e maestria la tradizione del grande romanzo storico a una modernissima spy story dal finale inatteso.
Luigi Panella è un avvocato penalista che esercita a Roma. È coautore dei Fantasmi dell’Impero (Sellerio 2017), sull’avventura coloniale italiana in Africa Orientale.

martedì 10 agosto 2021

Dante e il cibo del suo tempo

Dante e il cibo del suo tempo
di Nicoletta Tagliabracci
pp. 142, € 14,00
Ventura Edizioni, 2021
ISBN: 9791280517142
 
Nell'anno delle celebrazioni dantesche, il libro vuole essere un omaggio al Sommo Poeta e al cibo presente nell'Italia centrale del Trecento unitamente a uno sguardo su come si mangiava a corte, nelle taverne e nei monasteri e lo faremo seguendo le tracce del suo peregrinare presso i signori che lo ospitarono e immaginandoci a tavola in mezzo gli ospiti. Rivivremo le sensazioni e i profumi dei piatti di allora, descritti attraverso i ricettari dei vari Liber de Coquina ed entreremo nel mondo dei sapori medievali con una serie di ricette originali e riproponibili anche al giorno d'oggi. Il cerchio si chiude con uno sguardo ai riferimenti sul cibo nella Divina Commedia, dal girone infernale dei golosi al pane angelico nel Paradiso. Infine, un'appendice sul rapporto tra le donne e il cibo "al tempo di Dante" a cura di Valentina Basili, laureata in Storia Medievale.
Nicoletta Tagliabracci è nata a Pesaro dove vive. Laureata in Lingue Straniere ha conseguito la qualifica di Ambasciatrice dell’Enogastronomia Territoriale ideando negli anni diverse degustazioni tematiche e storiche. Appassionata divulgatrice delle eccellenze marchigiane ha ideato “Gustovagando per le Marche”, veri e propri food&wine tours. Negli anni si è aggiunta la curiosità per la cultura gastronomica e le tradizioni conviviali del passato. E’ consulente presso diversi enti che si occupano di menù storici. 

lunedì 9 agosto 2021

Sulle teste nel Medioevo. Storie e immagini di capelli

Sulle teste nel Medioevo. Storie e immagini di capelli
di Virtus Zallot
pp. 288, € 26,00
Il Mulino, 2021
ISBN: 978-88-15-29318-3
 
"Un punto di vista del tutto inedito per raccontare abitudini, gusti, convinzioni che si sono sedimentati per secoli nel Medioevo occidentale. Scopriremo così che anche un gesto, un colore o un semplice taglio di capelli possono rivelare, a guardarlo bene, un passato secolare". (Alessandro Vanoli). Uomini e donne con chiome lunghissime o con teste crudelmente rasate; vecchi orgogliosi della canizie o che la nascondono con la tintura; capelli esibiti o ripudiati, aggrediti o celebrati, trascurati o splendidamente acconciati; usati per sollevare, trascinare, trattenere e persino per volare. Al centro di gesti ordinari o straordinari, nel Medioevo i capelli indicavano la condizione sociale ed esistenziale, distinguendo il povero dal ricco, il buono dal cattivo, il vicino dallo straniero, il laico dal chierico, la donna onesta dalla dissoluta, la vergine dalla maritata, il vanitoso dall'umile. Questo libro li riscopre come inaspettati protagonisti di storie reali o immaginarie, tramandate dalla letteratura e dall'arte.
Virtus Zallot è Docente di Storia dell'arte Medievale e di Pedagogia e didattica dell'arte presso l’Accademia di Belle Arti Santa Giulia di Brescia. Si è laureata presso l'IUAV di Venezia. Studiosa di iconografia sacra, si occupa delle immagini come testimonianza storica e culturale e del rapporto tra arte, uso dello spazio sacro e contesto storico-sociale, svolgendo sia attività di ricerca che di divulgazione.

domenica 8 agosto 2021

Il Barbaricum: una periferia che si fece centro. Società, insediamento ed economia tra I e X secolo

Il Barbaricum: una periferia che si fece centro
Società, insediamento ed economia tra I e X secolo
di Marco Valenti
pp. 712, € 55,00
All'Insegna del Giglio, 2021
ISBN: 9788899547530
 
Il volume presenta una poderosa sintesi di taglio enciclopedico su quel vasto mondo, tra le montagne della Norvegia centrale e i fiumi Reno e Danubio, tra le foreste russe e le paludi olandesi, definito univocamente Barbaricum ma composto da macroregioni con culture assai diversificate tra loro.
Un mondo che viene letto su lungo periodo e soprattutto da una prospettiva inedita: non da quella dell’Impero romano (e poi di quello carolingio), ma come insieme di società autonome, che pure guardavano all’Impero. Ne vengono indagati gli assetti insediativi e l’economia, la struttura sociale e la ritualità, inseguendo in particolare le forme del potere.
Si ricompone quasi un millennio di storia di un’ampia parte dell’Europa, attraverso la fonte materiale: una storia decisamente poco nota nel nostro paese e che mancava di una sintesi.
Marco Valenti è professore associato di Archelogia Cristiana e Medievale all'Università degli Studi di Siena.