lunedì 31 marzo 2014

Musica Instrumentalis Mediaevalis

Musica Instrumentalis Mediaevalis
Analisi delle forme musicali strumentali in Joahnnes de Grocheo
di Enrico Baldassarre
pp. 228, € 25,00
Il Salentino Editore, 2014
ISBN: 978-88-96446-13-3

La musica strumentale è degna di essere menzionata nelle trattazioni teoriche e Johannes de Grocheo infatti nell’ambito della musica simplex, la monodia profana, cita tre tipologie di cantilenae, forme strumentali,  rotundellus, ductia e stantipes. Nella presente  si comparano le definizioni offerte da Grocheo con le testimonianze musicali sopravvissute nei manoscritti f. fr. 844 della Biblioteca Nazionale di Parigi e Additional 29987 della British Library, al fine di riscontare analogie e differenze tra quanto stabilito nel De musica e il repertorio sopravvissuto. Era oggetto di studio all’Università di Parigi nella seconda metà del XIII secolo la teoria dei modi significandi, ovvero l’analisi dei procedimenti di produzione e comunicazione del significato. Grocheo descrisse esattamente la musica e la notazione musicale come uno dei sistemi di segni creati dall’uomo per comunicare significati e sottolineò altresì la funzione del codice, cioè di insieme di regole di utilizzazione che il trattato svolge nei confronti della notazione. Riguardo alle forme musicali strumentali egli descrive con precisione le caratteristiche proprie di ognuna.  L’analisi del processi compositivi e il rilevamento delle caratteristiche ritmico-melodiche ha avuto come scopo la ricerca della definizione del canone estetico musicale dell’epoca che spero consenta di comporre ex novo le forme strumentali medievali, al di fuori di una mera centonizzazione. La presente trattazione si conclude infatti con delle composizioni musicali originali da me composte su modello delle forme musicali strumentali del Medioevo e spero sia un utile sussidio per chiunque si appassioni a tale repertorio e voglia ricreare tale stile in nuove composizioni.

mercoledì 26 marzo 2014

Outremer. Storia miltare delle Crociate in Terrasanta

Outremer. Storia miltare delle Crociate in Terrasanta
di Fulvio Poli
pp. 542, € 34
Il Cerchio, 2014

Questo libro si configura come una storia militare degli Ordini Cavallereschi, o più propriamente, Ordini religioso-militari, dalla loro nascita alla caduta di San Giovanni d'Acri nel 1291.
Vengono così esaminate le imprese guerresche dei Cavalieri del Tempio, dell'Ospedale di San Giovanni di Gerusalemme, Santa Maria dei Teutonici, San Lazzaro, San Tommaso e dell'ordine di Montjoie, in maniera scientifica e scevra da ogni coinvolgimento emotivo o ideologico.
Ogni operazione militare è analizzata in dettaglio, studiando schieramenti, sviluppo dell'azione, decisioni dei comandanti, esito degli scontri, nonchè armamento ed equipaggiamento dei contendenti e tecniche, tattiche e procedure di combattimento impiegate, per fornire al lettore, da parte di uno specialista - e forse per la prima volta in maniera tanto sistematica e con visione d'insieme - gli strumenti per una comprensione completa del contributo offerto dai frati cavalieri alla difesa della Terra Santa.
Il testo è arricchito da numerose illustrazioni e cartine originali.
Il Colonnello Fulvio Poli (Imola 1966) ha frequentato l'Accademia Militare, la Scuola di Applicazione d'Arma, la Scuola di Guerra dell'Esercito, l'Istituto Superiore di Stato Maggiore Interforze e lo United States Army War College.
Ha conseguito due lauree e tre master, di cui uno negli Stati Uniti, ha pretato servizio presso il Comando Forze di Proiezione, lo Stato Maggiore dell'Esercito e lo Stato Maggiore della Difesa; ha partecipato all'Operazione di pace in Bosnia, ha comandato un Gruppo tattico nell'Operazione di Pace in Kossovo e una Task Force nell'Operazione di Pace in Libano.
Cultore di storia militare e medievale ha pubblicato articoli su organi di informazione dell'esercito.

lunedì 24 marzo 2014

La Rivoluzione dei Templari

La Rivoluzione dei Templari
di Simonetta Cerrini
pp. 252, € 10,50
Oscar Mondadori, 2014
ISBN: 9788804636441

A 7 secoli esatti dalla morte dell’ultimo maestro dell’Ordine del Tempio, Jacques de Molay, messo al rogo nel 1314 a Parigi, la storia dei templari resta costellata di vicende oscure, episodi favolosi e figure mitiche. Simonetta Cerrini alla fantasia preferisce la realtà e, abbandonati i luoghi comuni, intraprende nuove ricerche basandosi sull’analisi dei testi fondatori dell’Ordine del Tempio. Grazie a un accurato esame dei manoscritti della Regola (in Scozia è appena stato scoperto il decimo manoscritto) viene così alla luce la visione “rivoluzionaria” dei templari. Proprio quando nel mondo cristiano  si afferma la netta separazione fra chierici e laici, i templari propongono invece di riunire in un’unica realtà i laici “bellatores” e i chierici “oratores”, fondando un ordine di cavalieri “antieroici” e di frati “antiascetici”. Singolari monaci guerrieri, divennero in Terrasanta interlocutori privilegiati dei Cristiani d’Oriente e dei musulmani. La loro spiritualità, così aperta ai laici, ma anche ad altre fedi cristiane o musulmane, anticipò per molti aspetti la rivoluzione francescana.
Un libro che ha creato una svolta nella storiografia templare e che fa ormai parte della bibliografia ufficiale sul Tempio. Un libro edito in italiano, in  francese, in spagnolo, in rumeno e in ceco.
Più di 40.000 copie vendute. Negli Oscar, una versione aggiornata. Euro 10,50.
 
Simonetta Cerrini (Chiavari 1964), laureata all'Università Cattolica di Milano, nel 1998 ha discusso alla Sorbona una tesi di dottorato sui templari che comprende la nuova edizione critica della loro regola basata su tutti i manoscritti sopravvissuti. Ha insegnato in varie università francesi e alla Pontificia Università Antonianum; sul tema dei templari è una delle maggiori autorità internazionali.
Oltre a La rivoluzione dei templari, tradotto in numerosi Paesi, ha pubblicato, sempre per Mondadori, L'apocalisse dei templari (2012).

mercoledì 19 marzo 2014

Tutta la luce del mondo. Il romanzo di San Francesco

Tutta la luce del mondo
Il romanzo di San Francesco
di Aldo Nove
pp. 184, € 18,00
Bompiani, 2014
ISBN: 9788845275517
 
Nato da una ricca famiglia di mercanti, incerto se essere un commerciante di successo o un cavaliere alla ricerca della fama mondana, Francesco di Bernardone vive con radicalità la sua condizione di uomo, fino a compierla del tutto, trasfigurandosi in un canto universale. Francesco di Bernardone è un bambino che scopre ogni giorno il mondo, un mondo che è segno di una realtà più alta ma immediata: la realtà dello slancio dei fiori verso il sole, e della luce del sole che discende su tutte le creature. Come un equilibrista tra terra e cielo, san Francesco ha attraversato i secoli incarnando il più alto ideale umano nella concretezza del quotidiano, senza paura di scontrarsi con l'ottusità del mondo. Con un linguaggio semplice e volutamente infantile, Aldo Nove ripercorre le tappe di un'esistenza che attraverso i secoli non smette di stupire, di sconcertare ed esaltare chiunque sappia andare al cuore dello scandalo di una purezza assoluta, quella di un santo che ha reinventato la vita.
E come molti romanzi veri questo ha unità di tempo e di luogo: il tempo è il Medioevo, e il luogo è Assisi, e sono tutti e due protagonisti. Assisi non è come è e forse manco come è stata, ma è come la sogniamo, ha quella verità estetica che la rende bella e santa anche agli occhi atei. Poi è anche una città viva, fatta di bambini che giocano per strada prendendosi gli improperi dei mercanti e rischiando sotto le ruote dei carri; di uomini e donne pronti a parlar male della vicina Perugia e a bollare Francesco come scemo e Chiara come puttana.
Aldo Nove, narratore, poeta e autore teatrale, è nato a Viggiù nel 1967. Il suo esordio narrativo risale a Woobinda e altre storie senza lieto fine, Castelvecchi 1995. Tra i suoi ultimi libri, la raccolta di poesie A schemi di costellazioni e il romanzo La vita oscena, entrambi editi da Einaudi nel 2010. Da sempre appassionato del mondo della canzone, ha curato rubriche musicali per diverse riviste del settore. Con Bompiani ha pubblicato la favola illustrata Zero il robot (2008) e il volume Giancarlo Bigazzi. Il geniaccio della canzone italiana (2012).

martedì 18 marzo 2014

Il Castello di Armida

Il Castello di Armida
di Margeherita Pasquale
pp. 140,  € 12,00
Adda Editore, 2014
ISBN: 9788867171118

Questo libro è un romanzo. Ma è anche una guida al castello di Trani in forma di romanzo: serve a vivere il castello, o nel castello se si preferisce, mentre il castello vive la sua vita, o le sue vite se si vuole. È affascinante come il fantasma di Armida, entrato a forza nell'immaginario collettivo più di qualsiasi altra cosa del castello, e, allora, tanto vale conoscerla meglio questa misteriosa figura, per quanto è possibile.
Margherita Pasquale è storico dell'arte presso la Soprintendenza per i beni architettonici e paesaggistici delle province di Bari, Baat e Foggia, nonché direttore del castello di Trani. Già docente di Storia dell'arte medioevale presso l'Università degli studi di Bari, insegna Iconologia cristiana e Storia dell'arte sacra presso la Facoltà teologica pugliese. È autrice di numerosi saggi su monumenti ed apparati scultorei e pittorici pugliesi.

venerdì 14 marzo 2014

Peccato originale. Agostino e il medioevo

Peccato originale
Agostino e il medioevo
di Luciano Cova
pp. 392, € 30,00
Mulino, 2014
ISBN: 978-88-15-24816-9

Il libro ripercorre storicamente la dottrina del peccato originale a partire da Agostino di Ippona, il vescovo africano che ne fu il grande sistematizzatore, fino alle soglie della modernità. La riflessione agostiniana si innestò su un retroterra che comprendeva l’insegnamento paolino, la tradizione patristica latina e varie espressioni di religiosità eterodossa. Il peccato ereditario come lo concepì Agostino fu oggetto di controversia soprattutto su due questioni: la possibilità di una colpa trasmessa di padre in figlio e i suoi legami con la sessualità, irrimediabilmente viziata dopo la trasgressione di Adamo. La dottrina agostiniana fu mitigata nel Medioevo a partire dal secolo XII, anche grazie all’influsso delle scienze profane veicolate dai testi greci ed arabi in circolazione.
Luciano Cova ha insegnato Storia della filosofia medievale nell’Università di Trieste. Fra le sue numerose pubblicazioni segnaliamo: «Originale peccatum e concupiscentia in Riccardo di Mediavilla» (Ed. dell’Ateneo, 1984) e «Il Liber de virtutibus di Guido Vernani da Rimini» (Brepols, 2011).

giovedì 13 marzo 2014

Dante, la sua biblioteca e lo studio di Bologna

Dante, la sua biblioteca e lo studio di Bologna
di Luciano Gargan
pp. 167, € 18,00
Antenore, 2014
ISBN: 978-8884556844

Nella "Commedia" i libri più amati dal poeta. Sulla biblioteca di Dante circolano ancora pesanti pregiudizi che vorrebbero farne una raccolta assai modesta, rispetto, ad esempio, a quella molto più ricca del Petrarca e ci si ostina a ripetere che, almeno nel periodo dell'esilio, Dante non poteva possedere molti libri a causa dei suoi continui spostamenti e degli scarsi mezzi economici a disposizione, dimenticando che, prima e dopo l'esilio, ogni città in cui egli soggiornò era in grado di fornirgli nuove opportunità di venire a contatto con i testi che lo interessavano. In mancanza di inventari antichi e di codici superstiti, questo testo si propone di ricostruire la biblioteca di Dante con Dante stesso attraverso una lettura mirata delle sue opere. Nella ricostruzione virtuale della biblioteca di Dante occupano un posto molto significativo il "Convivio" e il "De vulgari eloquentia", due libri scritti con i libri, dove Dante dimostra di poter attingere a piene mani a una gamma assai vasta di conoscenze (e quindi di testi letti e riletti) che era andato accumulando nel corso del tempo, mentre nella "Commedia" egli elabora in momenti successivi il canone di una propria biblioteca ideale, trasformando i suoi "libri peculiares" in personaggi che soggiornano all'interno del limbo, se poeti o filosofi pagani o formano le due corone di spiriti sapienti nel cielo del Sole, se teologi, mistici o dotti cristiani.
Luciano Gargan ha compiuto i propri studi all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano alla scuola di Giuseppe Billanovich, laureandosi in Lettere moderne l’11 novembre 1964. Dopo aver trascorso sei anni all’Università di Lecce, dapprima come titolare di “Filologia dantesca” (1980-1984) e poi di “Filologa medievale e umanistica” (1984-1986), dal 1986 al 2011 ha ricoperto il ruolo di professore ordinario di “Filologia medievale e umanistica” presso l’Università di Pavia. Si è occupato soprattutto di storia della cultura letteraria e della scuola nei secoli XIV e XV, con particolare riguardo all’area veneta, ed ha analizzato vari aspetti della produzione, circolazione e utilizzazione del libro nelle Università italiane tra Medioevo e Umanesimo. Tra le sue pubblicazioni più significative vanno ricordate le monografie Lo Studio teologico e la biblioteca dei domenicani a Padova nel Tre e Quattrocento, Padova 1971; Cultura e arte nel Veneto al tempo del Petrarca, Padova 1978(sulle collezioni di libri ed oggetti d’arte del bibliofilo trevigiano Oliviero Forzetta); L’antica biblioteca della Certosa di Pavia, Roma 1998; e le ampie ricerche dedicate all’umanista Giovanni Conversini da Ravenna, maestro di grammatica in varie scuole del Veneto nella seconda metà del Trecento (1965), al preumanesimo a Vicenza, Venezia e Treviso (1976), ai testi che venivano utilizzati negli Studi di Padova, Pavia e Bologna nei secoli XIV e XV (1983, 1990, 1994, 2009), alla cultura umanistica a Pavia in età viscontea (2007) e alla ricostruzione delle biblioteche di Dante (2009, 2011, 2012) e di Lorenzo Valla (2010).

sabato 8 marzo 2014

I libri dei Patriarchi

I libri dei Patriarchi
Un percorso nella cultura scritta del Friuli medievale
a cura di Cesare Scalon
pp. 480, € 60,00
Istituto Pio Paschini per la Storia della Chiesa in Friuli, 2014
ISBN: 8887948372

Una ricostruzione dei secoli del medioevo friulano attraverso i libri manoscritti più significativi circolanti nella regione dall’età longobarda al piano Umanesimo. È quanto offre il nuovo volume «I libri dei Patriarchi. Un percorso nella cultura scritta del Friuli Medievale» a cura di Cesare Scalon. L’opera, posta sotto l’alto patronato del Presidente della Repubblica Italiana, è stata promossa e pubblicata da Deputazione di Storia Patria per il Friuli, Istituto Pio Paschini per la Storia della Chiesa in Friuli, con il sostegno finanziario di Arcidiocesi di Udine, Fondazione Crup, Provincia di Udine. Il titolo del corposo volume vuole evidenziare l’importanza avuta dai patriarchi di Aquileia quali committenti e possessori di alcune tra le più note produzioni librarie di questo periodo e al tempo stesso ricordare il ruolo centrale dei patriarchi e del patriarcato nella formazione dell’identità politico-culturale del Friuli nell’età di mezzo. Divisa in tredici sezioni – affidate a un gruppo di studiosi coordinato da Scalon – l’opera presenta con un ricco apparato di immagini alcuni dei codici più importanti legati al patriarcato provenienti da fondi librari antichi conservati nel territorio e da numerose biblioteche europee e americane.

giovedì 6 marzo 2014

Gli Iperborei Ebrei

Gli Iperborei Ebrei
Plaidoyer per i Cazari, popolo dimenticato
di Aldo C. Marturano
pp. 70, € 29,99
Essay, 2014

Ciò che mi accingo a fare qui, sempre per il lettorato italiano che su questa parte di storia europea vaga ancora nella nebbia più fitta. Persino in sinagoga a Milano dei Càzari non sanno nulla... 
Per quanto riguarda il nome, secondo gli ungheresi L. Ligeti e A. Róna-Tas, esso potrebbe rifarsi alla tribù uigura dei Qasar che, una volta dal lontano est dell'Asia, pian piano trasmigrò nella zona dell'Anticaucaso, ma a parte questa discussione in corso, ho deciso (come avevo già fatto nel primo saggio) di adottare la lettura Càzaro perché mi sembra più accessibile di Còzaro/Khàzaro/Chàsaro per il lettore italiano, avvertendo però che la "z" è la "s" di rosa e che la "c" sostituisce il suono di "CH" (come in tedesco) nell'etnonimo originario. 
Il piano del presente lavoro? E' presto detto. Dapprima tratteggio un po' della storia delle diaspore ebraiche per capire che tipo di cultura si accumulasse e si diffondesse nello spazio dove sorgeva l'Impero Càzaro. Poi ho pensato di fermarmi abbastanza a lungo sui punti-chiave di convergenza della civiltà nomadica turco-càzara con quella ebraica affinché attraverso i parallelismi e i richiami il mio lettore possa immaginare quali aspettative politiche, economiche e sociali si creassero presso le genti del Centro Asia non appena vennero a contatto con la religione ebraica. Una volta passati all'Ebraismo, i Càzari saranno il simbolo del sincretismo culturale più ardito del Medioevo Europeo. Racconto gli eventi più salienti della loro storia, specialmente di quelli che si riflettono sul Medioevo Russo e cerco naturalmente di tratteggiare il loro modo di vivere in conseguenza della loro situazione di avere un'élite ebrea al potere, in qualche modo obbligata ad essere tollerante verso ogni altra religione, destinata a mantenere veramente in pace (pax chazarica) le steppe per qualche secolo.

martedì 4 marzo 2014

Il crociato infedele

Il crociato infedele
di Davide Mosca
pp. 330, € 12,90
Rizzoli, 2014
ISBN: 17072052
 
Come guerriero, il giovane Caffaro è stato addestrato alla violenza della battaglia; come mercante, però, ha fatto della diplomazia e della parola le sue armi. Per questo la spedizione per liberare Gerusalemme dai saraceni, e con essa il mare che la separa dalla sua amata Genova, lo riempie di speranza; sogna di riportarvi pace, unità e giustizia. Un sogno condiviso da Guglielmo, l’amico di sempre, che gli sta accanto con la spada e con il cuore. Ovunque purché insieme. Insieme purché ovunque. Il vento che soffia dal deserto toglie il fiato e intorno a loro si prepara l’assedio più impressionante di tutto il medioevo: la conquista di altre città è durata anche più a lungo, o ha coinvolto più uomini, ma niente è paragonabile all’armata giunta dall’Europa per rimpossessarsi della Terrasanta. L’impresa sembra disperata, come disperato è l’amore di Caffaro per Adelaide, la donna che lo ha aiutato a ingaggiare mani utili, se non proprio forti, tra i pellegrini. Ma da questa sfida dipenderà una delle grandi svolte della Storia. Con un ritmo indiavolato e una tagliente ironia, ma al tempo stesso attraverso uno sguardo lucido e attento, Davide Mosca ricostruisce l’epopea delle crociate e degli uomini che, a dispetto dei loro vent’anni, le hanno combattute. Pronti a morire per un ideale, a gettarsi in battaglia armati soltanto del proprio spirito, in quell’unione folle di ebbrezza e tormento che è la guerra.
Davide Mosca (Savona, 1979) è autore di diversi romanzi storici, tra i quali, pubblicati da Newton Compton, i bestseller Il profanatore di biblioteche proibite (2012) e La cripta dei libri profetici (2013).