lunedì 30 marzo 2015

Charles d’Orléans e i poeti di Blois

Charles d’Orléans e i poeti di Blois
Rondò di conversazione
a cura di Patrizio Tucci
pp. 280, € 30,00
Carocci, 2015
ISBN: 9788843075669

Il principale testimone dell’opera poetica di Charles d’Orléans è un manoscritto parzialmente autografo, formato da un fondo primitivo che ospita le rime composte durante la prigionia in Inghilterra (1415- 1440) e da una serie di fascicoli aggiunti dopo il ritorno in Francia, nei quali si andarono depositando i nuovi testi del duca e quelli di una quarantina di altri poeti, membri o visitatori della sua corte a Blois. Il Livre des Ballades de Monseigneur diventò così un libro collettivo, con riprese vicendevoli di incipit e di motivi, con dialoghi frontali e messaggi obliqui. Qui si raccoglie, trascritta direttamente da un documento tanto prezioso in ogni suo aspetto, una parte significativa di questa poesia-conversazione, che assume di volta in volta i modi della tenzone, del conciliabolo, del badinage galante e della cronaca maliziosa dei segreti maneggi di corte.
Patrizio Tucci insegna Letteratura francese all’Università di Padova. È autore di numerosi studi sulla tradizione tardo-medievale.

venerdì 27 marzo 2015

Statuta Brasichellae et Vallis Hamoniae

Statuta Brasichellae et Vallis Hamoniae
Aneliti di autonomia della comunità di Brisighella nel XV secolo
a cura di Beatrice Borghi e Giulia Piva
pp. 190. € 22,00
Pàtron Editore, 2014
ISBN: 9788855532747

La breve signoria di Gian Galeazzo Manfredi, signore di Faenza, si contraddistinse, oltre che per le azioni di consolidamento dell’egemonia familiare sulle terre di Romagna, per la sua intensa e vigorosa attività legislativa passata alla storia come uno dei più importanti lasciti dell’età manfrediana. Nel 1410 il «giovinetto con tanta drittura, ch’ogni cosa misura e di far grazie mai non si compunse», così ricordato dal Sacchetti,  affidò a Bernardo da Casale, della parrocchia di San Salvatore e suo visconte in Val di Lamone, e ai giurisperiti faentini Ostasio da Cavina della parrocchia di Santo Stefano, ser Cortese di ser Giovanni della parrocchia di Santa Maria in Broylo e Nicolò Bandini della parrocchia di San Bartolomeo, la redazione degli Statuta Faventiae, ratificati il giorno di San Silvestro del 1414 dallo stesso Gian Galeazzo. Il Signore di Faenza non si limitò però alla sola convalida delle norme redatte negli Statuta, ma fece molto di più. Per dare maggiore rilievo giuridico al suo potere signorile, si occupò del territorio in riva al Lamone sollecitando Bernardo Casale alla compilazione degli Statuti delle Terre Brisichellae et comitatus Vallis Hamonis la cui promulgazione si colloca tra il 3 ottobre 1410 e il 31 dicembre 1413.
La pubblicazione degli Statuti di Brisighella e della valle d’Amone rientra tra le attività condotte da oltre vent’anni dal Comitato Italiano per gli Studi e le Edizioni delle Fonti Normative (CISEFN) con sede presso la Biblioteca del Senato.

mercoledì 25 marzo 2015

I normanni

I normanni
di Hubert Houben
pp. 144, € 12,00
Il Mulino, 2015
ISBN: 144, 978-88-15-25765-9

Dal Mare del Nord alla Normandia, dall’Inghilterra alla Scozia e all’Irlanda, dall’Italia meridionale alla Sicilia, che i normanni riconquistarono sconfiggendo i saraceni e che costituirono in regno, dalla Reconquista spagnola alle crociate: una storia degli avventurosi e combattivi «uomini del Nord», delle loro scorrerie, delle loro conquiste, del loro lascito.
Hubert Houben insegna Storia medievale nell’Università del Salento a Lecce. Con il Mulino ha pubblicato anche «Federico II. Imperatore, uomo, mito» (nuova ed. 2013).
Indice:
Introduzione 
I. La nascita di una regione e di un popolo 
1. Normandia e normanni 
2. Il ducato di Normandia 
II. Oltre la Manica 
1. La conquista normanna dell'Inghilterra 
2. Il regno anglo-normanno 
3. L'impero plantageneto 
III. Il fascino del sud 
1. I normanni in Italia 
2. I normanni nel Vicino Oriente e in Spagna 
3. Il regno d Sicilia 
Conclusioni. Migrazione, integrazione e identità 
Cronologia 
Carte 
Bibliografia 
Indice dei nomi

lunedì 23 marzo 2015

Vita di Dante

Vita di Dante
Una biografia possibile
di Giorgio Inglese
pp. 192, € 23,00
Carocci, 2015
ISBN: 9788843075058

Che cosa sappiamo davvero di Dante Alighieri? Le tracce lasciate dal poeta nei documenti del suo tempo sono pochissime. Le notizie tramandate dai primi biografi intrecciano ai ricordi autentici molte fioriture leggendarie. Tracce e notizie trovano una chiave di lettura solo grazie al monumento autobiografico, non privo di interni contrasti, che l’Alighieri ha costruito nelle sue opere – dalla Vita nova alla Commedia. Senza mai dissimulare lo scarto fra critica dei documenti e interpretazione storico-letteraria, il libro disegna così il profilo di una possibile “Vita di Dante scritta da esso”.
Giorgio Inglese è professore ordinario di Letteratura italiana alla Sapienza Università di Roma.
Ha curato e commentato le grandi opere di Machiavelli ed è condirettore dell’Enciclopedia Machiavelliana della Treccani, uscita nel 2014. Per Carocci editore ha pubblicato: Breve storia della scrittura e del libro (con F. M. Bertolo, P. Cherubini, L. Miglio, 8a rist. 2012); Come si legge un’edizione critica. Elementi di filologia italiana. Nuova edizione (5a rist. 2014); Dante: guida alla Divina Commedia. Nuova edizione (2a rist. 2014); La letteratura italiana del Medioevo. Nuova edizione (con S. Carrai, 4a rist. 2014); Metrica e retorica del Medioevo (con R. Zanni, 2011); Per Machiavelli. L’arte dello stato, la cognizione delle storie (2a rist. 2013); ha curato, insieme a R. Rea, un’edizione delle Rime di Guido Cavalcanti (2a rist. 2014) e sta approntando la revisione del testo e il commento della Commedia (già pubblicati l’Inferno, 2007, e il Purgatorio, 2011).

sabato 21 marzo 2015

I mongoli

I mongoli
di Morris Rossabi
pp. 136, € 13
Il Mulino, 2015
ISBN: 978-88-15-25707-9 

Fra Duecento e Trecento i mongoli costruirono un vastissimo impero che andava dalla Corea alla Russia, dalla Cina alla Siria. Nel giro di tre generazioni, da conquistatori sanguinari essi si trasformarono in saggi amministratori come pure in mecenati dell’arte e della cultura. La pace e lo sviluppo favorirono gli scambi commerciali con gli altri popoli, compresi gli europei, ponendo le basi della storia euroasiatica moderna.
Morris Rossabi insegna Storia nella City University di New York. Specialista di storia della Cina e dell’Asia centrale, ha pubblicato fra l’altro «Qubilay Khan: imperatore dei mongoli» (Garzanti, 1990).
Indice

I. La vita nelle steppe 
II. Ascesa di Chinggis Qa'an 
III. Conquista e governo 
IV. I mongoli e il mondo: prima parte 
V. I mongoli e il mondo: seconda parte 
VI. I mongoli, le arti e la cultura 
VII. Declino, caduta ed eredità 
Letture consigliate 
Ringraziamenti 
Indice dei nomi e delle cose notevoli

venerdì 20 marzo 2015

Pisa nel Medioevo

Pisa nel Medioevo
Potenza sul mare e motore di cultura
di Michael Mitterauer, John Morrissey
pp. 300, € 25,00 (acquista online con il 15% di sconto)
Viella, 2015
ISBN: 9788883346323

Non solo nelle guide turistiche d’Italia, ma anche nella ricerca storica l’attenzione riservata a Pisa va solitamente ben poco oltre la Torre pendente e quanto immediatamente la circonda. Un atteggiamento che in realtà “pende” quanto il famoso campanile: Pisa giocò in Italia un ruolo di primaria importanza ben prima di Firenze, e fra le repubbliche marinare italiane fu al livello di Venezia. Nel periodo del suo massimo splendore, durante il Medioevo di mezzo, Pisa – dal Levante alla Romania, dal Maghreb all’Egitto, dalla Sardegna all’Italia centro-settentrionale – fu il punto di riferimento di una vasta rete che collegava l’Occidente e l’Oriente.
Per queste ragioni due rinomati storici austriaci, Michael Mitterauer e John Morrissey, hanno analizzato le vicende di Pisa “potenza sul mare e motore di cultura” in un’ottica comparativa che della città ricostruisce il contesto economico, politico e religioso complessivo, spaziando dalla storia dell’Italia comunale all’economia, dalla storia dell’arte a quella della costituzione cittadina, dalla storia religiosa a quella dell’imposizione dei nomi.
Il risultato è un ritratto nuovo e affascinante di una “misconosciuta” città del Medioevo, in cui costruzione del duomo e guerre navali, riforma della Chiesa, attività di crociata e rapporti commerciali sono legati insieme. Una città i cui impulsi hanno influenzato in maniera duratura la storia europea: ed è guardando ad essa che questa storia può essere meglio compresa.
Michael Mitterauer, già ordinario di Storia sociale all’Università di Vienna, in italiano ha pubblicato I giovani in Europa dal Medioevo a oggi (Laterza, 1991) e Antenati e santi. L’imposizione del nome nella storia europea (Einaudi, 2001).
John Morrissey insegna Storia e Inglese. Tra le sue opere (con Peter Feldbauer e Gottfried Liedl) ricordiamo Mediterraner Kolonialismus. Expansion und Kulturaustausch im Mittelalter (Magnus 2005) e Venedig 800-1600: Die Serenissima als Weltmacht (Mandelbaum 2010). 

giovedì 19 marzo 2015

L'invenzione dell'immagine sacra

L'invenzione dell'immagine sacra
di Emanuela Fogliadini
pp. 352, € 26,00
Jaca Book, 2015
ISBN: 978-88-16-41294-1

Quali sono i fondamenti dell’icona orientale? Quali affascinanti teologia e storia si celano dietro le immagini bizantine e ortodosse che da decenni seducono l’Occidente cattolico? L’autrice ricostruisce la complessa evoluzione della raffi gurazione di Cristo e del sacro, motivando il passaggio da un cristianesimo inizialmente aniconico all’interpretazione dell’Oriente cristiano in cui addirittura le immagini religiose furono investite nel secondo concilio di Nicea da un’aura teologica e rivelativa che cambiò radicalmente il corso della storia dell’arte cristiana e allontanò defi nitivamente il mondo latino da quello bizantino. Nell’intreccio fra storia, teologia e arte, in un’indagine che si muove con attenzione tra la sponda bizantina e quella latina del cristianesimo, si mettono in luce le radici teologiche dell’arte sacra, esplorando un dibattito ingiustamente sottovalutato.
Emanuela Fogliadini è Docente incaricato di Storia della Teologia dell’Oriente cristiano presso la Facoltà Teologica dell’Italia Settentrionale di Milano

mercoledì 18 marzo 2015

Incursioni Islamiche in Italia meridionale dagli Omayyadi agli Ottomani

Incursioni Islamiche in Italia meridionale dagli Omayyadi agli Ottomani
di Vincenzo La Salandra
pp. 554, € 30,00
Ginevra Bentivoglio Editoria, 2014

Basandosi su fonti cristiane e musulmane, il presente volume affronta il tema delle incursioni islamiche in Italia tra IX e XI secolo, evento di grande rilevanza per tutta la storia dell’Europa mediterranea. Il moto delle incursioni si riflette infatti in vari sincretismi culturali tra Oriente e Occidente e tra Islam e Cristianesimo. Senza una vera comprensione del mondo islamico e delle differenze esistenti al suo interno si rischia quindi di non comprendere il senso di una commistione tra popoli che costituisce il futuro dell’umanità... Un futuro che si auspica essere all’insegna della comprensione e del dialogo, nel contesto di una crescita reciproca al riparo dal traviante concetto di scontro tra civiltà.
Vincenzo La Salandra, classe 1977, è un orientalista, arabista, docente di lingua inglese ed esperto di storia del Mezzogiorno. Con la GBE ha pubblicato le raccolte poetiche Florilegio Afgano (2009) e Diorama sumero-accadico (2011) e il saggio Alexander Islamicus. L'immagine di Alessandro Magno nelle fonti arabo-islamiche medievali (2012).

martedì 17 marzo 2015

L'animale politico.

L'animale politico.
Agostino, Aristotele e altri mostri medievali
di Gianluca Briguglia
pp. 100, € 7,90
Salerno Editrice, 2015
ISBN: 978-88-8402-954-6

L’uomo è un animale politico “per natura” – spiegava Aristotele – perché capace di amicizia, bisognoso di mettere in comune conoscenze, capacità, tecniche, lavoro. Dopo il peccato di Adamo ed Eva – sosteneva Agostino – l’uomo è esposto alla jacquerie permanente delle passioni e del disordine antisociale. E se la politica fosse proprio un rimedio alla natura ambigua dell’uomo? Un dibattito ampio, quello medievale, fatto anche di casi di studio curiosi, come quello del gigante Nembrot, o del popolo dei Pigmei, o dell’oratore sapiente che dà vita alla civiltà, o quello della città delle donne.
Gianluca Briguglia. Ricercatore all’Institut für Mittelalterforschung dell’Accademia delle Scienze di Vienna. Ha lavorato all’EHESS di Parigi, all’Università di Monaco (LMU), all’Università di Vienna, concentrando le sue ricerche sul pensiero politico medievale. Marsilio da Padova (Roma 2013) è il suo ultimo lavoro. Scrive per il quotidiano on-line « Il Post » e per il domenicale del « Sole 24 Ore ».

domenica 15 marzo 2015

Il giudice Albertano e il caso dell'uomo pugnalato fra le nuvole

Il giudice Albertano e il caso dell'uomo pugnalato fra le nuvole
di Enrico Giustacchini
pp. 169, € 14,00
Liberedizioni, 2015
 
Dalla Gavardo del primo romanzo, ora ci spostiamo entro le mura cittadine di Brescia, e da lì a Montichiari, o meglio, come si diceva all’epoca, Montechiaro. Albertano (personaggio realmente esistito, letterato e uomo politico, compilatore di importanti trattati filosofici e morali) è chiamato di nuovo a indagare su un delitto misterioso e inesplicabile. Come può un uomo venire ucciso in una stanza perfettamente chiusa dall’interno? Come ha fatto l’assassino a dileguarsi nel nulla, senza lasciare alcuna traccia del proprio passaggio? Nella dimora dei quattro fratelli Donati, sperduta tra la campagna e le paludi di Montechiaro, il giudice e il suo inseparabile amico e confidente Berengario devono affrontare un autentico rompicapo, in cui tutti i dettagli sembrano collidere tra loro.
Anche stavolta, però, Albertano riuscirà, grazie al proprio straordinario acume e alla forza inesorabile e incalzante della ragione, a ricomporre le tessere impazzite del mosaico. E l’enigma avrà la sua logica soluzione. Costruito secondo le ferree regole della detection story classica, il nuovo lavoro di Enrico Giustacchini si configura quale omaggio ai grandi maestri dei delitti cosiddetti di “camera chiusa”, ossia di quello che è forse, tra i filoni del giallo deduttivo, il più intrigante e denso di suggestioni. Al pari del primo romanzo, l’opera è però anche un documentatissimo viaggio nel tempo, che ci fa piombare a capofitto nel Duecento bresciano, alla scoperta di luoghi perduti (come il monastero benedettino dei Santi Cosma e Damiano, in città) o per fortuna tuttora esistenti (come la pieve di Montichiari), e che ci permette di rivivere personaggi e vicende indimenticabili, tra oscuri indovinelli e simboli indecifrati, terrificanti morbi e miracolose guarigioni, sapientissimi astrologi e sicari senza volto di sanguinarie sette segrete.
Al termine del romanzo - suddiviso in dieci capitoli, ciascuno scandito da un “comandamento” del decalogo inserito dal “vero” Albertano nel celebre trattato Ars loquendi et tacendi - non poteva mancare, come nel precedente, la gustosa chicca di un’appendice che consentirà di individuare quanto, fra le pagine appena lette, era finzione e quanto, invece, realtà storica.

sabato 14 marzo 2015

Il Diavolo in Paradiso

Il Diavolo in Paradiso
Diritto, teologia e letteratura nel Processus Satane (sec. XIV)
di Beatrice Pasciuta
pp. 272, € 26,00 (acquista online con il 15% di sconto)
Viella, 2015
ISBN: 9788867283873

Il diavolo sale in Paradiso, deciso a riprendersi l’umanità utilizzando un nuovo formidabile strumento: il processo. Possibile? Composto nel XIV secolo, tramandato come opera giuridica falsamente attribuita a Bartolo da Sassoferrato, il Processus Satane è un processo simulato, in forma di dialogo, fra il diavolo, Cristo e la Madonna.
Bollato come opera minore e pressoché ignorato dalla storiografia, il testo costituisce in realtà uno straordinario esempio di sincretismo culturale: il linguaggio della teologia serve al diritto come fonte di legittimazione, e di contro la costruzione escatologica e la stessa teoria della Salvezza sono impiantate su una struttura giuridica.
In questa prospettiva, il Processus Satane viene qui riproposto come punto di osservazione ideale per cogliere le interazioni di una cultura poliedrica e complessa, insieme di teatro e di letteratura, di diritto e di teologia, di scuola e di piazza.
Beatrice Pasciuta insegna Storia del diritto medievale e moderno presso l’Università di Palermo. Tra le sue pubblicazioni, Placet regie maiestati. Itinerari della normazione nel tardo medioevo siciliano (Giappichelli, 2005). 

mercoledì 11 marzo 2015

Cortenuova 1237

Cortenuova 1237
di Alfonso Sergio Scaramella
pp. 134, € 8,00
Edizioni Chillemi, 2015
ISBN: 978-88-96522-54-7
 
Nel 1237,  i comuni italiani e i fuoriusciti guelfi, ancora una volta guidati da Milano, sfidano Federico II, nipote del Barbarossa, convinti di rinnovare i fasti della prima lega lombarda e sconfiggere nuovamente l’imperatore.
Ma, a Cortenuova, le cose non vanno come sperato. In una sanguinosa e disperata mischia, milanesi ed alleati soccombono ed il carroccio è perduto. Federico trionfa sui suoi nemici, ma il crepuscolo dell’impero universale si avvicina.Una dura vicenda militare ed una complicata situazione politica, che affondano le loro radici nel lontano retaggio storico e giuridico di un feudalesimo che stenta a partorire lo Stato moderno.
Alfonso Sergio Scaramella è nato nel 1960 a Roma, ove esercita la professione di avvocato. Da decenni cultore di storia militare e di organica, appassionato modellista e curioso di regolamenti di giochi di guerra, pubblica per la prima volta per i tipi della Edizioni Chillemi.

martedì 10 marzo 2015

Sabato giudeo ucciso di venerdì santo. Perugia, 1345

Sabato giudeo ucciso di venerdì santo. Perugia, 1345
di Sergio Ragni
pp. 400, € 13,00
Morlacchi Editore, 2014
ISBN: 978-88-6074-696-2
 
Perugia, 1345, la notte del venerdì Santo.
Un influente e ricco ebreo viene selvaggiamente ucciso in casa di amici cristiani.
Questo evento gravissimo per la città mette in moto un’indagine molto delicata, condotta da due investigatori particolari: Bartolo da Sassoferrato, forse il giurista più insigne dell’Europa del XIV secolo, professore all’Università di Perugia, e un personaggio di fantasia, Tauccio, un uomo del popolo che ha fatto carriera grazie alla sua intelligenza.
Ispirato a un fatto realmente accaduto e documentato dalle cronache cittadine del tempo, questo noir è l’occasione per l’autore di accompagnare i lettori alla scoperta di una Perugia inedita e affascinante.
In questo romanzo c’è tutto Sergio Ragni: il suo amore per la città, l’impegno civile, la passione per la democrazia, la sensibilità per il mondo femminile, la sua particolare forma di religiosità.

sabato 7 marzo 2015

Atti XXXII convegno L.A.R.T.I.

Atti XXXII convegno L.A.R.T.I.
a cura della L.A.R.T.I. (Libera Associazione Ricercatori Templari Italiani)
pp. 256, € 15,00
Relazioni contenute nel volume:
Sergio Sammarco: I templari nelle lettere di San Bernardo.
Loredana Imperio: Due brevi magisteri: Bernard de Tramelay e André de Montbard, e la rivoluzione statutaria di Bertrand de Blanquefort.
Giampiero Bagni: I templari a Bologna e frate Pietro, il difensore dell’Ordine: nuove fonti.
Jacopo Mordenti: Il Templare di Tiro: le ragioni di una fonte sottostimata.
Enzo Valentini: Roncelin de Fos, maestro templare di Provenza e d’Inghilterra.
Nadia Bagnarini: Cultura e conflitto. La precettoria di San Giulio a Civitavecchia e la commenda dei SS. Giovanni e Vittore in Selva di Montefiascone.
Anna Maria Caroti: I templari ad Acqui Terme.
Nicola Pezzella: Nuovi documenti sulle domus Templi di Padova e Bevadoro.
Vito Ricci: Insediamenti templari e giovanniti lungo la via Traiana da Canosa a Bitonto (XII-XVI secolo).
Fabio Serafini: Le dipendenze della magione templare de La Rochelle.
Fabio Serafini: Falsi ed inesattezze nella ricerca templare.

venerdì 6 marzo 2015

L'arrivo dei Normanni nel Meridione d'Italia

L'arrivo dei Normanni nel Meridione d'Italia
di Cristian Guzzo
pp. 64, € 9
EAN: 978-88-89336-63-2

È opinione generalmente accettata che i primi Normanni giunsero nel Meridione d’Italia in qualità di mercenari al servizio delle armate bizantine, impegnate, alla metà del secolo XI, nella riconquista della Sicilia. Tali Normanni furono descritti come cavalieri pesantemente armati che combattevano in ranghi serrati, per un ingaggio relativamente elevato. È tuttavia acclarato che non tutti gli uomini coinvolti nella successiva conquista normanna del sud Italia e della Sicilia fossero Normanni dalla Normandia, nel Nord della Francia. Le loro fila, infatti, finirono per includere, tra gli altri, fiamminghi, bretoni, uomini del Poitou ed Angioini. Naturalmente, la realtà delle conquiste normanne in Italia era di gran lunga più complessa di quanto si possa immaginare, mentre i primi anni della presenza normanna restano una questione oggetto di dibattito fra gli studiosi. [...]
Il contributo di Cristian Guzzo relativo ai primi anni della conquista normanna del Sud Italia è quindi di notevole importanza. Questo perché, senza una piena comprensione di come tali uomini del nord iniziarono a ritagliarsi un posto in una parte notevolmente complessa d'Europa la storia della successiva dominazione normanna dell’ Italia meridionale e della Sicilia non sarebbe di per sé comprensibile.

Cristian Guzzo (Torino 1971) è socio ordinario della Società di Storia Patria per la Puglia ed è stato, fra il 2011 ed il 2012, curatore e membro del comitato scientifico della rivista "Deus Vult, miscellanea sugli Ordini militari", pubblicato per la Penne e Papiri. Si occupa da circa vent’anni di studi di oplologia medievale ed ha pubblicato numerosi saggi scientifici, in Italia e all’estero, dedicati alla guerra dell’Età di Mezzo, con particolare attenzione per la storia militare dei Normanni nel Mezzogiorno d’Italia e per le vicende degli istituti monastico-cavallereschi, nell’economia della Terra Santa crociata. Fra i suoi titoli ricordiamo "Templari in Sicilia" (Genova 2003) e "L’esercito normanno nel Meridione d’Italia" (2013).

mercoledì 4 marzo 2015

L'elogio della sconfitta

L'elogio della sconfitta
Un trattato inedito di Teodoro Paleologo marchese di Monferrato
di Marco Di Branco, Angelo Izzo
pp. 100, € 20,00 (acquista online con il 15% di sconto)
Viella, 2015
ISBN: 9788867283880

Il manoscritto 11042 della Bibliothèque Royale di Bruxelles contiene due trattati del marchese di Monferrato Teodoro Paleologo (1291 ca.-1338), conservatici solo nella versione francese del traduttore normanno Jehan de Vignay. Il primo è un famoso scritto sull’arte militare e di governo, mentre il secondo, di cui qui si presenta l’editio princeps e una traduzione italiana, è un breve testo contenente riflessioni personali di Teodoro.
A dispetto del titolo, non si tratta di un tentativo di analisi socioeconomica della realtà del tempo. In effetti, l’autore si concentra soprattutto sulla condanna della ricchezza in quanto tale, che lo conduce all’affermazione dell’assoluta impossibilità di conciliare etica e prassi politica: abbandonata per sempre la speranza di ottenere le insegne della monarchia universale, Teodoro trasfigura il proprio personale fallimento in un duro atto di accusa verso l’ingiustizia del mondo. Un piccolo classico “eterodosso” del pensiero politico bizantino.
Marco Di Branco, bizantinista e arabista, ha conseguito il dottorato in storia antica alla Sapienza-Università di Roma; si è specializzato alla Scuola Archeologica Italiana di Atene e presso l’Istituto Italiano per l’Africa e l’Oriente; dal 2010 è ricercatore presso l’Istituto Storico Germanico di Roma.
Angelo Izzo, storico di formazione, ha studiato a Roma e Parigi. Si è occupato prevalentemente di storia della società francese tra XIII e XIV secolo. Attualmente è addetto culturale del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale.
Indice
  • Marco Di Branco, L'elogio della sconfitta. Le Divisions sur la maniere des richeces et povretez de ce monde e il sogno imperiale di Teodoro Paleologo (p. 7)
  • Angelo Izzo, Gli Enseignemens e la Divisions di Teodoro Paleologo tra la Francia Valois e la corte borgognona (XIV secolo) (p. 31)
  • Divisions sur la maniere des richeces et povretez de ce monde (p. 60)
  • Riflessioni sui modi della ricchezza e della povertà di questo mondo (p. 61)
  • Appendice
    • Marco Di Branco, Il Marchese di Monferrato in un compendio enciclopedico arabo del XIV secolo (p. 85)
  • Bibliografia
  • Indice dei nomi di persona e di luogo

martedì 3 marzo 2015

Beowulf

Beowulf
di David Rubín, Santiago Garcia
pp. 208, € 19,90 (acquista online con il 25% di sconto)
Tunué, 2015
ISBN: 978-88-6790-114-2

Ispirato a Tarkovsky, ai fumetti di Koike e Kojima, nonché all’arte astratta, una materia narrativa che ha ispirato persino Tolkien, Beowulf è decisamente nelle corde del talento grafico di David Rubín, che con i testi di Santiago García stavolta si immerge pienamente nel registro epico, restituendoci vivide le nobili imprese cantate nel poema, bagnate dal sangue e dal coraggio, e aggiunge un altro tassello alla sua personale esplorazione del concetto di eroismo. L’antico e leggendario mito di fondazione della famiglia reale danese diventa graphic novel che scompone la struttura del mito per tornare ad assemblarlo davanti ai nostri occhi, le vignette si trasformano in barriere incapaci di contenere la sfrenata brutalità che si consuma al loro interno e il rosso sangue, nota cromatica dominante, è il leit motiv sul quale David dipinge la storia ancestrale, tanto rosso da sembrare sul punto di trapassare la pagina. Come una bestia, liberata dopo anni di cattività, Beowulf ha la morsa avvolgente, il viaggio dell’Eroe non è più lo stesso.
David Rubín (1977) nel 2006 vince il Premio per il Miglior fumetto al Festival de La Coruña e ottiene una nomination come Miglior autore rivelazione al Salone Internazionale del Fumetto di Barcellona con la storia Dove nessuno può arrivare, pubblicata in Spagna e poi tradotta in Francia e in Italia (Tunué, 2007). Il suo graphic novel La sala da tè dell’orso malese (Tunué, 2009) ha vinto il premio Autore rivelazione al Salone del Fumetto di Barcellona e i premi della critica 2007 nella categoria Miglior opera dell’anno. Membro fondatore e disegnatore attivo del collettivo di autori di fumetto Polaqia, attualmente Rubín concilia il lavoro come autore di fumetto e illustratore con quello di regista di cinema d’animazione per la casa di produzione Dygra Films. Autore in grado di ammaliare con il suo disegno e di rapire con la sua capacità di raccontare, con Tunué ha già pubblicato Dove nessuno può arrivare, La sala da tè dell’orso malese, Romeo e Giulietta e i due volumi de L’Eroe, la sua rilettura postmoderna del mito di Eracle. Santiago García scrive fumetti e scrive sui fumetti da più di venti anni. Oltre ad aver firmato diverse storie, ha fondato riviste specializzate e scritto saggi, tanto che nel 2011 al Salone del fumetto di Barcellona ha ricevuto il premio per la sua opera di divulgazione.

domenica 1 marzo 2015

Manuale della fine del mondo

Manuale della fine del mondo
Il travaglio dell'Europa medievale
di Glauco Maria Cantarella
pp. X-356, € 32
Einaudi, 2015
ISBN: 9788806218270

Che ne è stato dell'anno Mille? È passato, tutto qui. La fine del mondo non solo non c'è stata ma in quei secoli, tra l'XI e il XII, c'è stato un nuovo, propulsivo inizio. È la storia.
Per usare un'espressione del grande storico Lucien Febvre, possiamo dire che è una «gigantesca falsa credenza» quella della paura della fine del mondo in prossimità dell'anno Mille. Ma forse era davvero l'avvento della fine. Manuale della fine del mondo si propone di parlare di un susseguirsi impetuoso di accadimenti, e delle visioni che li attraversarono: la lotta fra Papato e Impero, i grandi regni, i Comuni in Italia. Un libro che racconta le vicende di cui gli uomini dei secoli XI e XII furono spettatori, attori e vittime. Un mosaico di eventi decisivi, che aprirono la strada a soluzioni inedite. Glauco Cantarella ci offre un saggio ambizioso e affascinante, per risalire alle lontanissime radici del nostro presente e comprendere la rivoluzionaria portata storica dell'invenzione della «fine dei tempi».
È un grande falso storiografico quello della paura della fine del mondo in prossimità dell'avvento dell'anno Mille. Ma è indubbio che gli uomini di mille anni fa hanno dovuto vivere in mezzo alla fine del loro mondo: cambiamenti incessanti che hanno tarlato quel mondo, con aggiustamenti continui, che hanno inseguito la stabilizzazione ottenendola solo in apparenza. E alla fine hanno fatto esplodere il mondo e sono stati all'origine di mutamenti epocali, di lunghissimo periodo: la lotta fra Impero e Papato, la centralità dell'esperienza monastica, i primi germi dei regni d'Inghilterra e di Spagna, il movimento dei Comuni in Italia. Con l'allargamento progressivo dei confini del vecchio spazio europeo e con l'estensione delle aree di conoscenza, ad esempio l' "invenzione" della filosofia. Nel secolo XII sarebbe ormai molto difficile riconoscere le tracce del mondo di partenza, quello che si proponeva come la forma definitiva del mondo, e in realtà si cercava disperatamente di regolare perché garantisse la pace. Una crisi continua, popolata di soggetti nuovi, per cerniere successive da un passaggio all'altro che ha portato alle origini della modernità. Il tutto entro un'unica, grande cerniera: quella del passaggio dal mondo tardo-antico e primo-medievale a quello tardo-medievale e moderno, in cui i protagonisti cambiano o si moltiplicano. Tra Ottone III (1001) e Innocenzo III (1199) due secoli in cui quel mondo è finito, definitivamente relegato nel passato.
Glauco Maria Cantarella, storico del medioevo, ha insegnato Storia medievale, Storia dell'Europa medievale e Istituzioni politiche medievali all'Università di Bologna. Per Einaudi ha pubblicato il fortunato volume I monaci di Cluny (la cui ultima edizione è del 2006), Principi e corti. L'Europa del XII secolo (1997) e Manuale della fine del mondo (2015).