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venerdì 13 settembre 2024

Costretti a confessare

Costretti a confessare
Un colpo di stato a Bologna nel Rinascimento
di Daniele Labanti
Prefazione di Tommaso Duranti
pp. 191; € 22,00
Pendragon, 2024
ISBN: 978-88-3364-734-0

Cercando tra i tesori custoditi nell’Archivio di Stato di Bologna, è stata recentemente fatta una scoperta di grande interesse, che cambia le attuali convinzioni relative all’assassinio di Annibale Bentivoglio, signore di Bologna, avvenuto il 24 giugno 1445 al termine di una funzione religiosa tenuta nella cattedrale di San Pietro. Le coltellate che lo uccisero furono di Bettozzo Canetoli, uno dei capi di una famiglia rivale che, secondo quanto ci è stato raccontato finora, sarebbe stata invidiosa della popolarità dei Bentivoglio. Il “libro delle confessioni” relative a quella congiura, un documento decifrato dopo una lunga e accurata ricerca e qui trascritto integralmente, rivela invece una realtà profondamente diversa: contro Annibale venne organizzato un vero colpo di stato, orchestrato dal duca di Milano Filippo Maria Visconti e da papa Eugenio IV. Per quest’azione essi si servirono delle masse popolari del quartiere di Porta Stiera guidate da alcune famiglie dell’oligarchia bolognese e solo la pronta reazione militare dei loro alleati riuscì a tenere i Bentivoglio al vertice della città. Grazie a queste pagine è quindi possibile ribaltare l’interpretazione storica degli avvenimenti, permettendo la ricostruzione di un quadro più ampio e complesso di quanto finora creduto.
Daniele Labanti è caporedattore al «Corriere della Sera» per le cronache locali di Bologna, del Trentino-Alto Adige e del Veneto: si occupa di cultura e sport. Laureato in Scienze storiche all’Università di Bologna, è socio della Deputazione di Storia patria per le Province di Romagna.
Tommaso Duranti è Professore associato all’Università di Bologna dal 2019, il suo ambito di studio e di insegnamento è la storia del medioevo.

mercoledì 31 luglio 2024

Alla scoperta della Torre Prendiparte di Bologna

Alla scoperta della Torre Prendiparte di Bologna
di Matteo Giovanardi
pp. 130; € 16,00
Casa Editrice Persiani, 2024
EAN: 9791259561459

Bologna è una città di prospettive. La stessa via può apparire assai diversa se percorsa sotto i portici oppure camminando in strada. È una città che nasconde cortili e che slancia, in altezza, le proprie famose torri. Il fortunato viandante, passeggiando per le vie del centro storico, potrà imbattersi ancora oggi nella Torre Prendiparte (o Coronata), una delle 24 torri cittadine sopravvissute, edificata intorno alla metà del XII secolo. Questo libro porterà il lettore in cima alla Prendiparte, passando per i suoi 12 piani e permettendogli di soffermarsi qui e là a scoprirne segreti vecchi e nuovi. Si tratta di un saggio “atipico”, che unisce all'interno dei suoi tre capitoli Storia e storie. Con il contributo dell'accompagnatrice turistica Matilde Orsi, il lettore diventerà spettatore di una “prima volta”: la prima salita di una neolaureata, un'ascesa resa suggestiva dallo stile di scrittura evocativo, personale e a tratti simbolico. Matteo Giovanardi, attuale proprietario della Prendiparte, apre il portone della sua amata Torre per un vero e proprio viaggio all'insegna di approfondimenti storici e curiosi e inaspettati aneddoti sulla sua esperienza da torrigiano. Per orientarsi tra piani e sale il lettore troverà disseminate fra le pagine del libro tante fotografie, illustrazioni originali e immagini d'epoca. Un'esperienza il cui fine, pagina dopo pagina e gradino dopo gradino, è quello di condividere un tesoro oggi restaurato, ma che conserva, al sicuro delle sue spesse pareti, l'odore e il fascino della Bologna medievale.

lunedì 29 gennaio 2024

Nicolò di Giacomo

Nicolò di Giacomo
Un "Breviario" giovanile tra Bologna e Firenze
di Fabio Massaccesi
pp. 160; € 24,00 (Acquista online con il 5% di sconto)
Silvana Editoriale, 2023
ISBN: 9788836655809

Tra i codici miniati appartenenti alla Biblioteca Universitaria di Bologna e parte del lascito di papa Benedetto XIV, c’è il “Breviario” manoscritto 343 proveniente dalla certosa di San Gerolamo di Bologna.

Privo di studi specialistici, presenta una decorazione di XIV secolo che in questa sede si propone di attribuire al pennello di Nicolò di Giacomo, tra i più importanti artisti dalla seconda metà del Trecento che hanno monopolizzato lo scenario della miniatura entro e fuori Bologna.
Attraverso uno studio accurato e interdisciplinare, che ha visto approfondite ricerche anche dei contenuti liturgico-musicali, il manoscritto è risultato un’importante aggiunta alla comprensione della rara fase giovanile dell’artista, ancora dipendente dai modi del Maestro del 1346, ma non priva di incertezze critiche sulle quali il presente intervento apporta nuovi dati e spunti di riflessione.
La ricostruzione, inoltre, del contesto in cui il codice venne eseguito e la stessa sua compravendita nel 1365 all’interno delle “reti monastiche” certosine hanno permesso di ricomporre un inedito spaccato storico, comprendente il ruolo della certosa di Bologna nella fondazione di quella di San Lorenzo del Galluzzo di Firenze.
Fabio Massaccesi insegna Storia dell’Arte Medievale all’Università di Bologna. Ha pubblicato saggi, articoli e volumi sulla storia dell’arte medievale su temi legati all’architettura, committenza, iconografia, pittura e miniatura in un arco temporale che va dal XII al XV secolo, con particolare attenzione all’Emilia-Romagna.
Allo studio dei contesti architettonici ha di recente dedicato il volume Spazi del sacro nell’Italia medievale (2022). È condirettore della rivista del Dipartimento delle Arti (DAR) «Intrecci d’Arte» ed è parte dell’editorial board della collana internazionale «The Senses and Material Culture in a Global Perspective» di Brepols. È inoltre membro della Società Internazionale di Storia della Miniatura e del gruppo di ricerca Ius Illuminatum.

giovedì 30 marzo 2023

Ora et labora

Ora et labora
Preghiera e lavoro. Monasteri, chiese e industria accanto alle acque di Bologna 
a cura di Paola Foschi
pp. 216, € 25,00
Bologna University Press, 2022
ISBN: 9791254772089 
 
La chiesa di San Nicolò di San Felice è oggi un triste rudere che spicca nell’ordinata e vivace via San Felice con la sua facciata scrostata e con l’elegante portico in stato di degrado e abbandono. Tuttavia questo edificio fino all’ultima guerra spiccava nel panorama cittadino per la sua eleganza e per le sue opere d’arte. La narrazione della sua storia e della storia della sua comunità parrocchiale potrà accompagnare l’azione di moderni mecenati intenzionati a riqualificarla e rivitalizzarla.

Il santuario di Santa Maria della Pioggia e il complesso dell’ex orfanotrofio di San Bartolomeo di Reno ci riportano a tempi in cui il canale di Reno caratterizzava decisamente la zona: la chiesa dei Mercanti, sorta nel 1208, rendeva sacra un’area di mercato e commerci presso il canale che scorreva in via Riva di Reno. Divenuta alloggio per pellegrini e poi benemerito orfanotrofio maschile, la chiesa di San Bartolomeo cedette il posto al santuario di Santa Maria della Pioggia nella devozione dei bolognesi.
La chiesa dei Santi Nàbore e Felice ci riporta indietro ai primi secoli del Cristianesimo, con la cripta di San Zama dall’architettura romanica, ormai rara nel panorama degli edifici di culto bolognesi. A lungo sede di una comunità benedettina maschile e poi di monache clarisse, fu “nascosta” agli occhi dei cittadini dalla fine del XVIII secolo fino a pochi anni fa, essendo stata trasformata nella sede dell’Ospedale Militare.
Paola Foschi, Laureata nel 1977 con 110 e lode in Lettere Moderne con una tesi di Storia Medievale sull’insediamento altomedievale nel territorio bolognese, con il professor Vito Fumagalli, ha continuato a studiare l’insediamento, il paesaggio agrario e la viabilità medievale del territorio bolognese, pubblicando numerosi articoli su riviste nazionali e locali e collaborando a numerose monografie e studi collettivi.

venerdì 6 gennaio 2023

Gemma purpurea

Gemma purpurea
di Guido Faba
Edizione critica a cura di Michele Vescovo
pp. XI-231, € 58,00
Sismel, 2022
ISBN: 978-88-9290-153-7
 
Guido Faba appartiene alla generazione di maestri bolognesi che, nella prima metà del Duecento, imprime all’insegnamento del dictamen una svolta decisiva: non solo ne riformula l’apparato normativo, ma opera anche un’enfatizzazione del suo ruolo sociale. Composta presumibilmente tra la fine degli anni Trenta e i primi anni Quaranta, nell’ultima fase del magistero fabiano, la Gemma purpurea si presenta come un agile manuale volto a illustrare, in una logica esemplificativa, le tecniche della scrittura epistolare: dopo il prologo, in cui la conoscenza del dictamen viene emblematicamente rappresentata in termini sapienziali, il testo contiene liste di aggettivi e sostantivi (suddivisi per categorie sociali), liste di verbi e avverbi (distinti in base al significato) e modelli di exordia (organizzati secondo un criterio cetuale o in base alla parola iniziale), oltre a qualche indicazione di carattere generale. Uno degli aspetti più interessanti dell’opera risiede nella presenza, al suo interno, di quindici brevi modelli in volgare: l’apertura al volgare costituisce una novità nel campo dell’ars dictaminis e risulta tanto più significativa in quanto si concretizza in un ambiente culturale come quello bolognese, in cui il latino mantiene ben salda la propria egemonia nell’insegnamento della retorica. Il volume, dopo una presentazione della biografia e degli scritti di Guido Faba, analizza compiutamente l’opera e ne fornisce l’edizione critica.

sabato 24 dicembre 2022

Fare i conti con la morte

Fare i conti con la morte
Il Liber introituum del comune di Bologna del 1347
di Marco Conti
pp. 156, € 18,00
Giorgio Pozzi Editore, 2022
ISBN: 9788831358200

Le fonti fiscali sono raramente oggetto di edizioni critiche, a causa della ricorsività delle formule amministrative e giuridiche che le costituiscono. Se questo è innegabile, d’altro canto sono delle vere e proprie miniere d’oro per comprendere la società medievale. Il Liber introituum del comune di Bologna, ovvero il registro delle entrate del massaro relative al 1347, è l’oggetto della presente edizione critica, realizzata allo scopo di diffondere presso un pubblico più ampio questa ricca fonte.
Il testo presenta un quadro esaustivo della situazione fiscale cittadina e una chiave d’accesso privilegiata per conoscere la società comunale bolognese alla vigilia della peste nera. L’edizione è preceduta da un’introduzione che consente di in­quadrare il registro all’interno di una tradizione di studi dedicati all’economia medievale e di inserirla in una più vasta produzione di registri trecenteschi di matrice fiscale. Tutto ciò con l’intendimento di collocare la fonte contabile nel panorama degli studi di comunalistica, privilegiando i due filoni della ricerca medievistica europea, quello che si occupa della storia economica e quello che indaga la documentazione prodotta dagli uffici economici comunali tra XIII e XIV secolo.
Marco Conti presta inoltre una particolare attenzione a quegli aspetti propri della filologia materiale che consentono di comprendere meglio i cambiamenti strutturali: per esempio la compresenza, nell’articolarsi delle pratiche contabili comunali, di due sistemi di numerazione, quello tradizionale basato sui numeri romani e quello “nuovo” basato sui numeri arabi; entrambi presenti nel Liber introituum, ma con funzioni complementari.
Prefazione di Massimo Giansante.
Marco Conti è professore a contratto di storia medievale all’Università di Bordeaux Montaigne. È autore di numerosi contributi di storia medievale apparsi in riviste scientifiche internazionali; nel 2019 insieme a Cristina Panzera ha curato una raccolta di contributi su Écritures normées et professions (Moyen Âge - XVIe siècle) per l’editore Ausonius di Bordeaux. Ha in corso di stampa un libro sulla storia fiscale e culturale medievale, Gouverner l’argent public. Finances et fiscalité à Bologne, de la commune du Peuple (1288) à la seigneurie des Visconti (1360), che sarà pubblicato dalla Presses Universitaires di Rennes. 

giovedì 22 dicembre 2022

Dante e Bologna. Istituzioni, convergenze e saperi

Dante e Bologna. Istituzioni, convergenze e saperi
a cura di Armando Antonelli e Franziska Meier
pp. 340, € 25,00
Giorgio Pozzi Editore, 2022
ISBN: 9788831358231
 
La pubblicazione di questa raccolta porta a compimento l’impegno assunto da un comitato scientifico composto da Armando Antonelli, Massimo Giansante, Giorgio Marcon, Franziska Meier, Riccardo Parmeggiani e Berardo Pio, che sin dal 2019 ha lavorato alla realizzazione di un duplice convegno, da tenersi a Göttingen e a Bologna, con la volontà di indagare il complesso rapporto tra Dante e Bologna. Ma a causa della pandemia le cose sono andate diversamente. Questo volume include pertanto alcune delle relazioni che avrebbero dovuto tenersi nel 2020 al convegno di Göttingen, poi annullato, e quelle presentate a Bologna nell’autunno del 2021.
La raccolta risulta tripartita. Il primo blocco di sei saggi si raddensa intorno al prolifico scambio Tra Bologna e Firenze: comune, università e questioni di biografia dantesca, il secondo blocco di quattro contributi intorno al tema Dante e i saperi petroniani, mentre l’ultimo contiene cinque studi sulla Ricezione felsinea: dantismo e antidantismo.
La raccolta di queste quindici relazioni contribuisce a riattivare l’interesse per il vasto, multiforme e triplice rapporto tra Dante e Bologna, Dante a Bologna e Bologna in Dante, facendo il punto sullo status quaestionis dei temi affrontati e producendo spunti inediti su molti argomenti. Essa costituisce così un altro passo in avanti su diversi aspetti che intrecciano la biografia di Dante, le sue opere, la loro ricezione e la città di Bologna.
Armando Antonelli non afferisce a nessuna università. Da molti anni fa ricerca indipendente in archivio indagando gli aspetti di natura litologica e storico-letteraria collegati alle fonti archivistiche.
Franziska Meier è professoressa di Storia, lettere e letterature comparate presso la Georg-August-Universität di Göttingen.

mercoledì 6 aprile 2022

Bologna. Tra portici, torri e canali

Bologna. Tra portici, torri e canali
di Beatrice Borghi, Rolando Dondarini
pp. 192, € 29,00 (Acquista online con il 5% di sconto)
Minerva Edizioni, 2021
ISBN: 9788833244303
 
Ogni paesaggio attuale è l’esito provvisorio del continuo sommarsi di matrici, mutamenti e retaggi che ci giungono dal passato: da quello più lontano che precedette la comparsa dell’uomo, in cui si forgiarono i caratteri ambientali e climatici più persistenti, a quello storico – antico e recente – durante il quale la presenza umana ha inciso sempre più profondamente, lasciando multiformi tracce ed eredità.

Anche Bologna non esibisce solo le realizzazioni moderne o le impronte del suo splendore medievale, ma conserva le orme e i lasciti delle comunità che ne hanno vitalizzato lo spazio fin dal più remoto passato.
Crocevia naturale e viario, punto d’incontro tra mondo mediterraneo e mitteleuropeo, centro di attrazione e di irradiamento di cultura e scienza, la comunità bolognese dispone di un patrimonio di “storie”, di una galleria di personaggi, di un repertorio di episodi da cui attingere a piene mani per rilevare le attitudini confluite a modellare condizioni e comportamenti odierni.
Questo volume, arricchito da immagini suggestive, racconta la storia di Bologna e dei suoi tesori attraverso “quadri” che includono oltre ai palazzi più importanti, chiese, portici, canali, mura, torri, musei, biblioteche e archivi, corredati da una puntuale cronologia, che pur nella necessaria sintesi vuole coniugare rigore scientifico e gradevole lettura.
Beatrice Borghi è ricercatore e docente di Storia medievale, di Didattica della Storia e di Storia del Mediterraneo presso la Facoltà di Scienze della Formazione dell’Università di Bologna.
Rolando Dondarini è professore associato di Storia Medievale dell’Università di Bologna. È inoltre fondatore e coordinatore del Comitato Italiano per gli Studi e le Edizioni delle Fonti Normative.

sabato 5 marzo 2022

Come a Gerusalemme

Come a Gerusalemme
Reliquie, oggetti sacri e devozione nella Bologna medievale
di Beatrice Borghi
pp. 244, € 26,00 (Acquista online con il 5% di sconto)
Carocci, 2022
ISBN: 9788829013265
 
L’elevato numero di reliquie conservato nel complesso monumentale dedicato al protomartire cristiano testimonia la devozione manifestata per secoli da chi raggiunse la basilica di Santo Stefano, la “Santa Gerusalemme” di Bologna. La storia delle sue reliquie attesta come i retaggi della venerazione dei sacri pegni, le cui origini risalgono a secoli remoti, perdurino da oltre mille anni. È nella città che le memorie del sacro assumono il loro più alto grado simbolico ed emblematico; è qui che non solo si destinano luoghi per custodirle, ma – grazie alla loro presenza – si alimenta anche l’orgoglio civico. Bologna come Gerusalemme: sedi di culti radicati in preesistenti edificazioni del sacro e che si sono evoluti, modificati, adattati e ricreati in geografie e paesaggi cristiani che serbano memoria di millenarie storie di fede.
Beatrice Borghi insegna Storia medievale all’Alma Mater Studiorum – Università di Bologna. Si occupa di storia del pellegrinaggio, in particolare dei santuari nell’area euromediterranea a partire dai modelli gerosolimitani. Tra le sue pubblicazioni: Viaggio in Terrasanta. La basilica di Santo Stefano in Bologna (Bologna 2010), San Domenico. Un patrimonio secolare di arte, fede e cultura (Bologna 2012), Il Mediterraneo di Anselmo Adorno. Una testimonianza di pellegrinaggio del tardo medioevo (Bologna 2019), I Præcepta del Cardinale Anglic Grimoard de Grisac (Spoleto 2021).

sabato 11 dicembre 2021

La descriptio civitatis bononie eiusque comitatus e i præcepta del cardinale Anglic Grimoard de Grisac (1371)

La descriptio civitatis bononie eiusque comitatus e i præcepta del cardinale Anglic Grimoard de Grisac (1371)
di Beatrice Borghi, Rolando Dondarini
pp. X-260, € 32,00
Cisam, 2021
ISBN: 978-88-6809-324-2
 
Negli anni che precedettero il ritorno della sede apostolica da Avignone a Roma l'incarico di vicario e legato apostolico della Marca, della Romagna, dell'Umbria e della Toscana, fu conferito ad un fratello del papa Urbano V, il cardinale Anglic Grimoard de Grisac. Dopo la morte del fratello costui decise di lasciare il mandato e di redigere una serie di informazioni e di consigli indirizzati al suo successore designato. Si tratta dei «Praecepta» contenenti per ogni territorio sottoposto osservazioni, opinioni e giudizi sulle funzioni e le misure di governo, sulle questioni da affrontare e ancora aperte e sui delicati rapporti con la popolazione locale e con gli organi amministrativi ancora vigenti. A corredo delle sue considerazioni nell'autunno del 1371 fece raccogliere le notizie che potevano rivelarsi utili a fornire una conoscenza dettagliata delle diverse situazioni. Tra i rapporti che ne derivarono c’è la «Descriptio civitatis Bononie eiusque Comitatus…»: edita qui sulla base del manoscritto originale, essa fornisce una gran mole di informazioni e di dati di piena e fondata attendibilità. I testi originali delle due fonti, accostati per la prima volta, offrono un prezioso strumento per lo studio della storia bolognese del tardo medioevo.
Beatrice Borghi è ricercatrice e docente di Storia medievale, di Didattica della Storia e del Patrimonio e di Storia del Mediterraneo presso il Dipartimento di Scienze dell’Educazione dell’Alma Mater Studiorum – Università di Bologna. I suoi interessi e i suoi studi in ambito storico vanno dal tema del pellegrinaggio e delle sue manifestazioni nelle tre grandi religioni monoteiste allo studio degli statuti medievali. Nel campo della didattica si occupa di metodi, strategie e strumenti per l’insegnamento della storia e dell’educazione al patrimonio e alla cittadinanza attiva.
Rolando Dondarini è docente di Storia medievale e Didattica della Storia all’Università di Bologna.

venerdì 4 giugno 2021

Il sigillo

Il sigillo
Le indagini del vicario di giustizia Jacopo Lamberti 
di Grancesco Grimandi
pp. 196, € 7,49 (Acquistalo su Amazon)
Independently published, 2021
ISBN-13 : 979-8507936977
 
Un rogo crudele ha cancellato l’Ordine dei Templari. Ma qualcosa è rimasto

Bologna, giugno 1326. Un monaco è stato ucciso di notte, dopo il coprifuoco, il motivo è ignoto. Jacopo Lamberti, vicario di giustizia, si reca sul luogo del delitto. Quello che appare un comune omicidio nasconde, in realtà, un segreto che riemerge dal recente passato. Qualcuno sta dando la caccia a un misterioso oggetto. Chi lo sta cercando e perché? Jacopo è disposto a correre il rischio di sfidare l’assassino, inoltrandosi in una selva di indizi e depistaggi, ma dovrà affrontare poteri che non aveva previsto, in grado di minacciare la città.
Un giallo storico che tiene il lettore con il fiato in sospeso fino all’ultima pagina
Francesco Grimandi, amante di storie antiche e di misteri, compare con i primi racconti nelle antologie Delos Books. I suoi romanzi, “Affresco Veneziano” e “L’eremo nel deserto”, sono disponibili on-line insieme a “L’Orizzonte di Aton”, remota indagine sulla fine del faraone eretico Akhenaton, e “Il soffio della morte”, giallo sullo sfondo della città di Bologna nel '300. Un suo noir ambientato a Venezia nel XVI secolo è presente ne “Il Giallo Mondadori”. Autore finalista al premio Gran Giallo Città di Cattolica - Mystfest 2017.

venerdì 25 dicembre 2020

Officium Spiarum

Officium Spiarum
Spionaggio e gestione delle informazioni a Bologna (secoli XIII-XIV)
di Edward Loss
pp. 252, € 26,00 (Acquista online con il 5% di sconto)
Viella, 2020
ISBN: 9788833137155
 
Nell’Italia comunale, l’informazione – soprattutto se riservata e se capace di portare vantaggio politico e militare contro i nemici – occupava un ruolo centrale, e i governi cittadini dedicarono sostanziali energie e risorse per il suo ottenimento. A partire dagli ultimi anni del Duecento si assiste nei Comuni alla creazione e diffusione di istituzioni volte alla gestione di «spias vel exploratores», soggetti dedicati al reperimento di informazioni di varia natura sui nemici, e spinti, quando necessario, anche a compiere azioni varie, quale il sabotaggio.
 
Il presente volume si occupa di una di queste istituzioni originali, appartenente a uno dei pochi Comuni la cui abbondanza di fonti documentarie e archivistiche ne consente lo studio: l’Officium Spiarum di Bologna.
Edward Loss è dottore di ricerca in Storia medievale presso l’Università di Bologna e borsista dell’Istituto Italiano per gli Studi Storici. Si occupa di storia della diplomazia, dello spionaggio e della denuncia nel tardo medioevo italiano, con riferimento soprattutto alla realtà bolognese.

domenica 26 aprile 2020

Il Polittico Griffoni rinasce a Bologna

Il Polittico Griffoni rinasce a Bologna
a cura di Mauro Natale, Cecilia Cavalca
pp. 272, € 34,00 (Acquista online con il 15% di sconto)
Silvana Editoriale, 2020
ISBN: 9788836644889
 
Il polittico Griffoni (1472-1473) di Francesco del Cossa e Ercole de’ Roberti è uno dei massimi capolavori del Rinascimento italiano. Risplendente di colori pregiati e di oro, racchiuso in una monumentale carpenteria lavorata dall’intagliatore cremasco Agostino de’ Marchi, il superbo manufatto artistico decorava in origine l’altare della cappella posseduta da Floriano Griffoni nella basilica di San Petronio a Bologna. Nei primi decenni del Settecento, l’ancona viene smembrata per lasciare posto a nuovi arredi e le sue porzioni figurate, ridotte in quadri da stanza, nel corso dell’Ottocento sono disperse lungo le rotte del mercato antiquario e del collezionismo.
Il volume indaga quest’opera complessa attraverso un riesame della pluriennale vicenda, storica e filologica, che ha consentito di assegnare una corretta paternità e una plausibile collocazione ai dipinti, oggi divisi in nove prestigiose sedi museali: National Gallery di Londra, National Gallery of Art di Washington, Louvre di Parigi, Boijmans Van Beuningen di Rotterdam, Pinacoteca di Brera, Musei Vaticani, Fondazione Cini di Venezia, Pinacoteca Nazionale di Ferrara e Villa Cagnola di Gazzada.

venerdì 27 dicembre 2019

Imago Splendida

Imago Splendida
Capolavori di scultura lignea a Bologna dal Romanico al Duecento
a cura di Massimo Medica, Luca Mor
pp. 100, € 30,00 (Acquista online con il 15% di sconto)
Silvana Editoriale, 2019
ISBN: 9788836644919

A Bologna il Medioevo fu animato da un fiorente clima multiculturale, favorito sia dalla posizione strategica della città sulla Via Emilia – tra gli Appennini e le direttrici verso l’Oltralpe – sia dalla nascita nel tardo XI secolo di una celebre scuola giuridica: una realtà cosmopolita, che ha garantito un impulso costante agli scambi internazionali, ai commerci e allo sviluppo urbano, ma anche alle commissioni artistiche, tra cui quelle di arredi liturgici e tesori ecclesiastici destinati a soddisfare le crescenti esigenze devozionali.
Di questi manufatti rimane oggi assai poco, come documenta la scultura lignea medievale che, anche a causa della deperibilità del materiale, a Bologna conta soltanto pochi esempi, e ciò rende ancora più emblematico il valore delle testimonianze locali superstiti presentate in queste pagine: rarissimi capolavori lignei di elevata qualità esecutiva, alcuni dei quali sottoposti a una recente opera di restauro, che offrono il punto di partenza per l’approfondimento condotto in questo volume.

lunedì 9 dicembre 2019

Teoria e pratica medica nel basso Medioevo

Teoria e pratica medica nel basso Medioevo
Teodorico Borgognoni vescovo, chirurgo, ippiatra
a cura di Francesca Roversi Monaco
pp. XVIII-220, € 40
Sismel, 2019
ISBN: 978-88-8450-936-9

M. Modesti, Teodorico Borgognoni: testi, contesti, pratiche e saperi di un chirurgo del Duecento. BOLOGNA NEL XIII SECOLO: ISTITUZIONI POLITICHE, RELIGIOSE, CULTURALI - F. Roversi Monaco, Bologna nel Duecento: istituzioni, politica, economia - R. Parmeggiani, Episcopato, società e ordini mendicanti in area emiliano-romagnola nel Duecento - T. Duranti, Un mondo in formazione: la medicina a Bologna nel XIII secolo. TEORIA E PRATICA MEDICA MEDIEVALE: TEODORICO BORGOGNONI CHIRURGO E IPPIATRA. M McVaugh, Teodorico Borgognoni: From Surgeon’s Son to Surgical Author - C Crisciani, Sensi e Ingenium in alchimia e chirurgia - M. Schwarzenberger, The Mulomedicina of Teodorico dei Borgognoni: A Unique Bridge From the Late-Antique Hippiatry to the Middle Ages and Far Beyond - L. Sannicandro, Sulle fonti della Mulomedicina di Teodorico Borgognoni: i Digesta artis mulomedicinalis di Vegezio. I TESTAMENTI DEI CARDINALI: IL CASO DI TEODORICO BORGOGNONI. A. Paravicini Bagliani, Il testamento di Teodorico Borgognoni e i testamenti curiali del Duecento - A. Zuffrano, Teodorico Borgognoni: nuovi apporti documentari dall’Archivio di Stato di Bologna. 1 - L. Iannacci, Teodorico Borgognoni: nuovi apporti documentari dall’Archivio di Stato di Bologna. 2 - P. Cova, Ipotesi sulla tomba di Teodorico Borgognoni e alcune riflessioni sulle sepolture a Bologna fra Due e Trecento - D. Jacquart, Conclusion: Teodorico Borgognoni, chirurgien flamboyant du XIIIe siècle. Indici a cura di R. Napoletano.

sabato 13 ottobre 2018

Luoghi e mestieri dell'ospitalità nel Medioevo

Luoghi e mestieri dell'ospitalità nel Medioevo
Alberghi, taverne e osterie a Bologna tra Due e Quattrocento
di Francesca Pucci Donati
pp. XX-390, € 52,00
CISAM, 2018
ISBN: 978-88-6809-181-1

La taverna, assieme alle altre forme dell’ospitalità, non è soltanto un luogo di pubblici servizi rivolti a una clientela variegata, ma assurge a vera e propria metafora della città medievale nelle sue diverse declinazioni: dalle istituzioni alla politica, alla vita economica, sociale e culturale. L’oste e l’ostessa diventano spesso intermediari o, al contrario, elementi di scontro, fra le istituzioni cittadine, gli abitanti e i forestieri di passaggio (gli habitués al pari dei viandanti occasionali). Questi ultimi rappresentano la società: i regnanti, i diplomatici, gli ecclesiastici, i mercanti, gli studenti, i pellegrini, gli artigiani, i viaggiatori, e così via. I luoghi dell’ospitalità sono d’altronde teatro di transazioni di attività lecite e anche illecite: compravendite di beni, matrimoni, feste, testamenti, gioco d’azzardo, prostituzione, esazione di tasse, mercati di cibi e bevande. Una spiccata dimensione di convivialità e socialità coesiste quotidianamente con una realtà caratterizzata da risse, atti di violenza ed episodi di criminalità. La taverna si inserisce perfettamente nel tessuto della città tardomedievale quale sua espressione e Bologna, oggetto di questo studio, ne costituisce un valido esempio.

venerdì 2 febbraio 2018

Bologna, la città delle acque e della seta

Bologna, la città delle acque e della seta
di Marco Poli
pp. 114, € 20,00 (Acuista online con il 15% di sconto)
Minerva Edizioni, 2018
ISBN: 978-88-3324-008-4

Questo volume dello storico Marco Poli vuole essere un nuovo tassello della storia di Bologna, che faccia luce su una caratteristica storica della città felsinea che forse i suoi stessi abitanti hanno dimenticato: la seta bolognese e i canali che ne permettevano la realizzazione. Bologna, infatti, è da sempre legata alle acque, e questo fin dalla sua fondazione. In età romana fiorirono le terme, che possono quindi vantare duemila anni di storia visto che il primo impianto termale cittadino si deve all’imperatore Augusto. Nei secoli del Rinascimento e dell’età moderna furono i canali della seta a riversare in città non solo una consistente ricchezza d’acqua, ma anche tanto benessere e notorietà per una Bologna che già allora aveva una vocazione internazionale. Il velo bolognese prodotto dai filatoi divenne infatti un’eccellenza apprezzata in tutto il mondo, e venne ritratto in pregevoli opere d’arte di cui Poli dà conto con puntualità.
Marco Poli è nato a Bologna nel 1946. Laureato in lettere classiche, è stato per 15 anni amministratore del Comune di Bologna (consigliere comunale e assessore) e segretario generale di una Fondazione bancaria.
Ricopre numerosi incarichi in associazioni culturali e no profit. è collaboratore de “Il Resto del Carlino” e autore, coautore o curatore di oltre 90 pubblicazioni, prevalentemente di storia locale.

lunedì 23 ottobre 2017

Le Torri di Bologna

Le Torri di Bologna
Guida alle torri medievali bolognesi da visitare o immaginare
di Andrea Malossini
pp. 144, € 10,00 (Acquista onlone con il 15% di sconto)
I Libri di Emil, 2017
ISBN: 978-88-6680-252-5

Maestose e secolari, nascoste in altri edifici o perdute per sempre, le torri di Bologna sprigionano ancora tutto il loro fascino, mute testimoni delle lotte che infiammarono il Basso Medioevo italiano. Erette tra l’XI e il XIII secolo, ognuna di esse è legata indissolubilmente alla storia di Bologna, fatta di intrighi e di lotte di potere tra fazioni guelfe e ghibelline, e a quella dei suoi committenti, con un insospettabile fardello di leggende sanguinose e amori tragici. Un patrimonio architettonico che ha reso Bologna una città unica al mondo e che merita di essere riscoperto e preservato. La guida è corredata da un ricco apparato di immagini a colori e di informazioni pratiche sulle torri aperte al pubblico.
Andrea Malossini, giornalista e scrittore, ha lavorato per Garzanti, A. Vallardi, Rai1 e Area51 Publishing. Appassionato di storia e tradizioni popolari, ha scritto tra gli altri: Manuale di stregoneria, I giochi dei bambini italiani, Superstizioni italiane, Breve storia delle streghe. Per I Libri di Emil ha pubblicato anche il romanzo Le chiavi del tempo.

giovedì 8 dicembre 2016

Politica e giustizia a Bologna nel tardo medioevo

Politica e giustizia a Bologna nel tardo medioevo
di Sarah Rubin Blanshei
traduzione di Massimo Giansante
pp. 592, € 45,00 (Acquista online con il 15% di sconto)
Viella, 2016
ISBN: 9788867286751
 
Nel nono centenario del Comune di Bologna, questo volume di Sarah Rubin Blanshei, frutto di trent’anni di ricerche in un grande archivio giudiziario medievale, mette sotto la lente in modo sistematico non solo le affermazioni teoriche della cultura giuridica, ma anche alcune migliaia di processi dei secoli XIII e XIV: verbali di istruttorie, deposizioni testimoniali, perizie, consulenze tecniche e giuridiche, che costituiscono le serie giudiziarie del podestà e del capitano del popolo.
Ma in questo libro c’è anche molto altro. La storia di un sistema di governo, il “comune di popolo”, in una delle sue più evolute realizzazioni istituzionali, viene infatti esaminata ricostruendo molte migliaia di carriere politiche dei cittadini bolognesi, attraverso un secolo decisivo per la storia cittadina.
E così anche temi di grande attualità, come la partecipazione e l’esclusione, il sistema di governo popolare e la sua deriva oligarchica, possono abbandonare il campo delle enunciazioni teoriche, per prendere corpo nei ritmi della vita assembleare e nella concretezza dei rapporti di potere.
Sarah Rubin Blanshei è decano e professore emerito di Storia all’Agnes Scott College di Atlanta (Georgia). Tra i suoi studi su Bologna ricordiamo, in italiano, La giustizia sommaria nella Bologna medievale (2005).