Costretti a confessare
Un colpo di stato a Bologna nel Rinascimento
di Daniele Labanti
Prefazione di Tommaso Duranti
pp. 191; € 22,00
Pendragon, 2024
ISBN: 978-88-3364-734-0
Cercando tra i tesori custoditi nell’Archivio di Stato di Bologna, è stata recentemente fatta una scoperta di grande interesse, che cambia le attuali convinzioni relative all’assassinio di Annibale Bentivoglio, signore di Bologna, avvenuto il 24 giugno 1445 al termine di una funzione religiosa tenuta nella cattedrale di San Pietro. Le coltellate che lo uccisero furono di Bettozzo Canetoli, uno dei capi di una famiglia rivale che, secondo quanto ci è stato raccontato finora, sarebbe stata invidiosa della popolarità dei Bentivoglio. Il “libro delle confessioni” relative a quella congiura, un documento decifrato dopo una lunga e accurata ricerca e qui trascritto integralmente, rivela invece una realtà profondamente diversa: contro Annibale venne organizzato un vero colpo di stato, orchestrato dal duca di Milano Filippo Maria Visconti e da papa Eugenio IV. Per quest’azione essi si servirono delle masse popolari del quartiere di Porta Stiera guidate da alcune famiglie dell’oligarchia bolognese e solo la pronta reazione militare dei loro alleati riuscì a tenere i Bentivoglio al vertice della città. Grazie a queste pagine è quindi possibile ribaltare l’interpretazione storica degli avvenimenti, permettendo la ricostruzione di un quadro più ampio e complesso di quanto finora creduto.
Daniele Labanti è caporedattore al «Corriere della Sera» per le cronache
locali di Bologna, del Trentino-Alto Adige e del Veneto: si occupa di
cultura e sport. Laureato in Scienze storiche all’Università di Bologna,
è socio della Deputazione di Storia patria per le Province di Romagna.
Tommaso Duranti è Professore associato all’Università di Bologna dal 2019, il suo ambito di studio e di insegnamento è la storia del medioevo.