sabato 30 aprile 2022

Franchino Gaffurio compositore. I Mottetti

Franchino Gaffurio compositore. I Mottetti
di Francesco Rocco Rossi
pp. 366, € 30,00
LeMus, 2022
ISBN: 9788831444-118
 
F
ranchino Gaffurio da Lodi (1451-1522) fu indubbiamente uno dei più importanti teorici musicali della propria epoca. Il suo enciclopedismo teorico, però, ha da sempre oscurato un’altra faccia importante della sua attività musicale – quella compositiva – quasi totalmente ignorata dalla letteratura musicologica, sebbene Gaffurio fosse stato il primo italiano a emergere nel panorama musicale fino ad allora dominato dai franco-fiamminghi. Focalizzato sulla produzione mottettistica del maestro lodigiano, questo libro, corredato da 200 esempi musicali, ne prende minuziosamente in esame tutti gli aspetti – dall’architettura formale alla tessitura, dalla conduzione melodica alla gestione del ritmo – a partire da un cruciale e per nulla scontato interrogativo: cosa si intendeva per “mottetto” alla fine del Quattrocento a Milano? Ne emerge il profilo di una raffinata mente creativa molto più innovativa di quanto si potesse ritenere; un compositore spesso incline a una sorprendente modernità e, sicuramente, meritevole di essere conosciuto, studiato ed eseguito. Franchino Gaffurio compositore è la prima monografia dedicata al compositore e alla sua produzione musicale.
Francesco Rocco Rossi è Dottore di ricerca in Scienze Musicologiche e studioso di musica rinascimentale. Ha pubblicato due monografie (Guillaume Faugues, L’Epos 2008; Guillaume Du Fay, S.M. dei Giustiniani 2008) un manuale di notazione rinascimentale (De musica mensurabili, LIM 2013) e uno dedicato alla musica del Quattro-Cinquecento (La musica rinascimentale. Storia, teorie, analisi, LIM 2020). Inoltre, ha curato l’edizione critica degli Opera omnia di Guillaume Faugues (2014) e dei mottetti di Franchino Gaffurio (2020). Attualmente è docente incaricato di Semiografia della Polifonia rinascimentale presso il Pontificio Istituto Ambrosiano di Musica Sacra di Milano.

venerdì 29 aprile 2022

Vento di libertà

Vento di libertà
di Lelio Bonaccorso
prefazione di Nadia Terranova
pp. 160, € 17,50
Tunuè, 2022
ISBN: 9788867903627
 
Nel 1266 la Sicilia, fino ad allora governata dalla dinastia svevo-normanna, passa sotto il dispotico giogo degli Angioini. Mentre i dominatori si permettono ogni libertà, il popolo si dibatte fra tributi insostenibili, fame e ingiustizia. In questo scenario si intrecciano le vite di Dina e Jacques: lei siciliana, lui francese, due mondi lontani, diversi, ma uniti da un sentimento profondo. Nel 1282 il malcontento popolare esplode nella rivoluzione del Vespro: al grido di Antudo si risvegliano le coscienze dei siciliani che con fierezza ovunque si ribellano agli oppressori. Spinte da un profondo amore per la libertà, due donne – la stessa Dina e la sua amica Clarenza – sfideranno la morte, lottando in nome di colei che infonde coraggio nei propri figli: la grande Sicilia, madre di vita e preziosa custode dei popoli.
 
Finzione e realtà storica si intrecciano perfettamente in un graphic novel che ci restituisce l’importanza di tematiche centrali, ieri come oggi: il pregiudizio verso lo straniero, il diverso, l’amore come motore per il raggiungimento della salvezza. Una storia al femminile che celebra il coraggio e la determinazione di due donne.
Lelio Bonaccorso è fumettista, illustratore e insegnante presso le Scuole del Fumetto di Palermo e Messina. Il suo primo graphic novel è Peppino Impastato, un giullare contro la mafia, sceneggiato da Marco Rizzo. La collaborazione si rinnova con Gli ultimi giorni di Marco Pantani, Primo, Que Viva el Che Guevara, su una versione a puntate di Gli Arancini di Montalbano per La Gazzetta dello Sport e su Jan Karski l’uomo che scoprì l’Olocausto. Nel 2014 pubblica 419 Africa Mafia, sceneggiato da Loulou Dédola e nel 2021 Caravaggio e la ragazza, scritto da Nadia Terranova. Con Tunué ha già pubblicato The passenger con Marco Rizzo e il regista Carlo Carlei.

giovedì 28 aprile 2022

Cosimo de' Medici

Cosimo de' Medici
di Lorenzo Tanzini
pp. 376, € 25,00
Salerno Editrice, 2022
ISBN: 978-88-6973-697-1
 
‘Il Vecchio’, il ‘Padre della Patria’, ma soprattutto il nonno di Lorenzo il Magnifico: Cosimo de’ Medici (1389-1464) è un personaggio molto noto, soprattutto per la storia della sua famiglia. Si tratta invece di una figura che come poche altre incarna la supremazia politica e culturale della Firenze del primo Quattrocento. Cosimo fu innanzitutto uno straordinario uomo d’affari, il più grande banchiere dell’Europa del suo tempo: da questa esperienza e dalle relazioni finanziarie maturò anche le sue eccezionali doti politiche, che gli permisero di reggere le sorti della sua città e del suo Stato con uno stile originalissimo, grazie al quale giocò insieme il ruolo di leader e quello di tutore dei valori repubblicani. Banchiere e uomo politico, Cosimo coltivò una rete di amicizie e frequentazioni nell’ambito della cultura umanistica e investì risorse imponenti nell’arte, nella raccolta di libri e oggetti preziosi, nella promozione delle imprese assistenziali e delle comunità religiose. Questo libro affronta i tanti aspetti della poliedrica personalità di Cosimo, attingendo alla voce delle fonti del tempo e alle sue stesse parole, per restituire alla sua figura la freschezza e la vitalità con cui lo conobbero i contemporanei.
Lorenzo Tanzini, studioso di Storia delle istituzioni, delle pratiche giudiziarie, del pensiero politico tra Medioevo e Rinascimento, insegna Storia Medievale all’Università di Cagliari. Tra le sue pubblicazioni si ricorda almeno A consiglio. La vita politica nell’Italia dei comuni (Roma-Bari 2014).

mercoledì 27 aprile 2022

I luoghi del sapere nel Medioevo

I luoghi del sapere nel Medioevo
di Jaques verger
pp. 184, € 15,00
Jaca Bok, 2022
ISBN: 978-88-16-41756-4
 
Il mondo universitario del XIII secolo, con le sue «libertà» e le sue «costrizioni», è il contesto in cui si è elaborata la teologia di grandi dottori della Chiesa come Alessandro di Hales, Bonaventura e Tommaso d’Aquino. Verger ci introdue a quel mondo, mostrandoci il suo costituirsi e il suo organizzarsi in istituzione, le sue tensioni interne, gli interessi e i controlli politico-religiosi che vi si manifestano, le prassi dell’insegnamento, ma anche i fattori che finirono per garantire ai teologi uno statuto sociale, mezzi concreti di esistenza e di lavoro, libertà di pensiero e di parola. Sarebbe impossibile comprendere lo sviluppo della teologia del XIII secolo se si trascurasse il nuovo quadro istituzionale dell’università, nato dalla convergenza, eccezionale nella storia, della riflessione dei maestri, dell’entusiasmo degli studenti, dell’interesse dei prìncipi e della sollecitudine della Chiesa. Apre il volume un saggio dello stesso autore dedicato alla sociologia della conoscenza teologica nel Medioevo, che ripercorre le tappe di tale appassionante evoluzione.

Jacques Verger (1943), insigne medievista francese specializzato in storia delle università medievali, già allievo di Michel Mollat, Jacques Le Goff e Philippe Contamine. Membro dell’Académie des Inscriptions et Belles-lettres, dell’École Française di Roma, oltre che direttore di studi presso l’École Pratique des Hautes Études, è oggi professore emerito dell’Università di Parigi IV Sorbona, di cui ha per molti anni retto la cattedra di Storia medievale.

martedì 26 aprile 2022

Dante e Cangrande della Scala

Dante e Cangrande della Scala
Le ragioni di una scelta e le ragioni di un mito
di Maurizio Brunelli
pp. 192, € 15,00
Bastogi Libri, 2022
ISBN: 978-88-5501-136-5
 
In occasione delle recenti celebrazioni dantesche Verona continua ad avere sui media un ruolo assolutamente marginale rispetto a Firenze e Ravenna. Eppure Dante soggiornò nella città scaligera almeno tre volte e probabilmente il secondo di questi soggiorni fu il più lungo del suo esilio. E non è da escludere che sia stato anche l’ultimo, fino alla sua morte, avvenuta per caso presso Ravenna. Inoltre la storiografia non pare abbia dato risposte alla scelta del Poeta di chiedere ospitalità a Cangrande né a cosa potessero alludere le lodi che gli tributò nel canto del Paradiso. Lodi come a nessun altro personaggio laico della sua Commedia e che sembrano rimanere sospese in un’aura di mistero. Il principe veronese viene poi tramandato nel ruolo riduttivo del tiranno che ebbe solo l’onore di aver ospitato Dante in esilio e che, a causa del suo rozzo carattere, l’avrebbe costretto a lasciare Verona per Ravenna. L’autore si propone, seguendo tracce e fonti diverse da quelle finora utilizzate, di dare delle risposte a questi interrogativi e di far in modo che Verona abbia il giusto ruolo di coprotagonista con Firenze e Ravenna nella vita del sommo Poeta.
Maurizio Brunelli abita a Verona, si è laureato in Lettere Moderne all’Università di Padova ed è storico medievalista per passione. Ha pubblicato alcuni saggi e si occupa di storia scaligera. Per BastogiLibri nel 2016 ha pubblicato il libro Cangrande I Della Scala, Il sogno di un Principe Cortese. È presidente da molti anni della sezione veronese di Archeoclub d’Italia. È stato cancelliere presso il Tribunale di Verona.

 

lunedì 25 aprile 2022

I mostri del Medioevo

I mostri del Medioevo
Tra mito e storia. Dalle figure immaginarie ai personaggi più malvagi e sanguinari
di Massimo Centini
pp. 320, € 18,00
Diarkos, 2022
ISBN:  978-8836161812
 
Cos’è un mostro? Quando nasce? Quali caratteristiche lo definiscono, e perché? Questa inchiesta nell’immaginario culturale e simbolico dell’Occidente, forgiato tra età di mezzo ed età moderna, si dipana nei percorsi del mito e della storia, apparentemente diversi tra loro ma che, per molti aspetti, si intrecciano e si sovrappongono. Da Melusina ai vampiri, dal Golem ai draghi, da Attila alla congiura dei lebbrosi, dai bambini selvaggi a Nicolas Eymerich, Massimo Centini ci porta al tempo in cui gli uomini più sensibilmente avvertivano i mostri camminare insieme a loro, nel crogiuolo del Medioevo, per indagare le figure, l’origine, le paure, i fatti sociali e le trasformazioni alla base di un immaginario fantastico che ancora oggi abita, in forme nuove ma non meno percettibili, il nostro paesaggio mentale.
Massimo Centini laureato in Antropologia Culturale presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Torino. Ha lavorato a contratto con Università e Musei italiani e stranieri. Tra le attività più recenti: a contratto nella sezione “Arte etnografica” del Museo di Scienze Naturali di Bergamo; ha insegnato Antropologia Culturale all’Istituto di design di Bolzano. Docente di Antropologia culturale presso la Fondazione Università Popolare di Torino, insegna “Storia della criminologia” ai corsi organizzati da MUA – Movimento Universitario Altoatesino – di Bolzano.

domenica 24 aprile 2022

Santi, signori e popolo a Mantova prima dei Gonzaga

Santi, signori e popolo a Mantova prima dei Gonzaga
di Paolo Golinelli
pp. 164, € 15,00
Il Rio Edizioni, 2022
ISBN: 9791259890634
 
Il culto dei santi è una delle espressioni più radicate del Medioevo; in esso si incontrano da una parte i ceti dominanti, rappresentati dalla Chiesa e dai signori, dall’altra il popolo al quale il culto è dedicato. Esso però spesso vive di leggende che oscurano la verità storica, e di narrazioni che si popolano di immaginario, ma anche di realtà quotidiane, fornendo inedite prospettive storiche, nelle quali assumono importanza gli eventi naturali, gli animali e le persone comuni. Fatta chiarezza su quanto è documentato e quanto no, il libro ripercorre la storia religiosa di Mantova dalla pretesa cristianizzazione di Longino al sorgere di un culto laico, quello per Virgilio, presente nella Mantova comunale, attraverso le esperienze di culti dei signori, come quello di Anselmo da Lucca, e culti del popolo, come quello del beato Giovanni Bono. Ne esce un quadro inedito, ampiamente documentato, ricostruito con il piglio di un esperto narratore.
Paolo Golinelli, già professore ordinario di Storia Medievale all’Università degli Studi di Verona, ha sempre avuto una particolare attenzione alla storia di Mantova, dalla sua tesi di laurea sulla Vita di san Simeone monaco, con Ovidio Capitani, all’organizzazione del Convegno che nel 1986 celebrò i 900 anni della morte del patrono: Sant’Anselmo, Mantova e la lotta per le investiture, alla cura della grande Storia di San Benedetto Polirone, e alle mostre che si tennero per il millenario della fondazione di quell’abbazia nel 2007/8. Esperto di agiografia, è stato tra i fondatori dell’Associazione Italiana per lo Studio della Santità, dei Culti e dell’Agiografia (AISSCA); ha partecipato a numerosi convegni internazionali sul tema (a Costanza, Parigi, Montréal, Budapest, Poitiers, Roma) portando sempre contributi originali, che ampliavano le prospettive della ricerca, fino a studiare il rovescio della medaglia in Il Medioevo degli increduli, edito da Mursia nel 2009.

sabato 23 aprile 2022

La Chiesa educatrice nella società medievale e l’Impero carolingio

La Chiesa educatrice nella società medievale e l’Impero carolingio
di Card. Giuseppe Hergenröther
pp. 448, € 23,00
Edizioni Radio Spada, 2022
ISBN: 9788898766796
 
Colpisce la serenità con cui il cardinale affronta quel secolo oscuro o, come preferisce chiamarlo, secolo di ferro che investì al tempo il Papato: «Con la morte di Formoso incomincia un’era di profonda depressione per la Sede romana, quale né prima né poi fu veduta», scrive l’Hergenröther, felicemente ignaro di ciò che avrebbe determinato – dopo solo qualche decennio – la diffusione della peste neomodernista.
Degno di particolare menzione anche il capitolo sullo scisma di Fozio, così importante per comprendere le fratture che ancora oggi dilaniano la Cristianità. Ricchi e affascinanti gli approfondimenti sul monachesimo, sull'Impero in Occidente, sui rapporti con l'Oriente: emerge in maniera nitida il ruolo della Chiesa vivificatrice, educatrice, protagonista - coi suoi uomini migliori - di tanti snodi della storia.

venerdì 22 aprile 2022

Medioevo feroce

Medioevo feroce
Le storie e il mito di Ezzelino
di Veronica Bernardi
pp. 144, € 15,00
Bologna University Press, 2022
EAN: 9791254770443

Il volume analizza le vivaci cronache della Marca Trevigiana, con particolare attenzione al ruolo giocato in esse dalla figura di Ezzelino da Romano. In primo piano, le strutture letterarie nella scrittura storica medievale che hanno contribuito alla creazione di una tappa fondamentale per le origini della letteratura italiana. I testi dei cronisti affrontati non solo evidenziano quanto Ezzelino abbia ricoperto una posizione storica di rilievo assoluto, ma anche come una straordinaria stagione storiografica, intrecciata a originali procedure narrative, abbia concorso a delinearlo come feroce e astuto tiranno. L'ultima parte del volume si concentra sul mito di Ezzelino e sulla possibile ricezione delle cronache nella Commedia dantesca e in altri testi successivi, fino a Machiavelli.
Veronica Bernardi è nata il 23 ottobre 1991 a Bologna, città dove è cresciuta.  Presso l'Alma Mater Studiorum ha conseguito il titolo di Dottore di Ricerca in Culture Letterarie e Filologiche a marzo 2020. Nel 2018 ha trascorso un periodo come Visiting Ph.D. Candidate alla Columbia University in the city of New York. Attualmente è Assegnista di Ricerca presso il Dipartimento di Filologia Classica e Italianistica dell'Università di Bologna.

giovedì 21 aprile 2022

Viceré di Sicilia

Viceré di Sicilia
Arte e committenza all'ombra della storia. L'età aragonese (1415-1516)
di Francesco Paolo Campione
pp. 440, € 48,00
Kalós, 2022
ISBN: 979-12-80198-20-4
 
Sul finire del Medioevo, e nel volgere di poco più di un decennio, la Sicilia da regno autonomo diviene uno stato satellite dell’Aragona governato da un viceré di volta in volta inviato dalla nuova madrepatria spagnola. È l’inizio di un lento ma irrevocabile declino politico che avrà ricadute che non è difficile individuare persino oggi. Eppure quell’epoca coincide con una prodigiosa fioritura artistica, come se l’arte, tradizionale strumento di legittimazione della volontà sovrana, fosse allo stesso tempo risposta – l’unica rimasta – per riaffermare i caratteri di una cultura che sul duplice tessuto dell’apertura al nuovo e del radicamento alla tradizione aveva cucito il vessillo della propria identità. Nel periodo compreso tra l’arrivo del primo viceré e la fine della dinastia di Trastámara approdano nell’isola artisti come Domenico Gagini e Francesco Laurana, capaci di riscrivere il linguaggio della scultura nelle forme di un incipiente Rinascimento; è il tempo del Trionfo della Morte di Palazzo Abatellis e della pittura rivoluzionaria di Antonello, delle singolari soluzioni costruttive di Matteo Carnilivari e della gioventù operosa di Antonello Gagini, vero anello di congiunzione verso un mondo che ormai si affacciava alla modernità. Questo libro attraversa quel secolo di storia artistica e culturale, “interrogando” alcune di quelle esperienze pittoriche, scultoree e architettoniche alla ricerca di risposte che, in molti casi, non mancheranno di sorprendere il lettore.
Francesco Paolo Campione insegna Museologia e Storia del collezionismo all’Università degli Studi di Messina, dove tiene anche il corso di Storia dell’arte moderna e coordina il corso di studi magistrale in Turismo e Spettacolo presso il Dipartimento di Scienze cognitive. Nei suoi studi ha costantemente indagato i rapporti tra la storia delle immagini e le implicazioni simboliche ed estetiche che sottendono. Tra le sue pubblicazioni, La regola del Capriccio. Alle origini di una idea estetica (2011), Discorsi sulla superficie (2015), Le metamorfosi di Caravaggio (2018). Per Kalós ha scritto Palermo. Memoria di una capitale (2013), e ha contribuito alla stesura dei volumi Guida istruttiva su Palermo e Monreale (2015) e Palermo, l’arte e la storia (2016).

mercoledì 20 aprile 2022

Matteo di Giovanni a Gavorrano

Matteo di Giovanni a Gavorrano
La pala 432 nella Pinacoteca di Siena
di Sandra Cardarelli
pp. 64, € 15,00
Edizioni Effigi, 2022
ISBN: 978-88-5524-318-6
 
Matteo di Giovanni di Bartolo (c. 1430-1495) ha lasciato importanti testimonianze della sua arte nella diocesi di Grosseto: nella cattedrale della città si trova la veneratissima immagine della Madonna delle Grazie, e nella chiesa di San Niccolò a Montepescali la pala d’altare con la Madonna col Bambino e i Santi Guglielmo di Malavalle, Sebastiano, Maria Maddalena, e Lucia. Un manoscritto di Cione di Ravi andato perduto, menziona una tavola con la Madonna e il Bambino commissionata per la chiesa di Ravi a Sano di Pietro, e poi completata da Matteo di Giovanni, e purtroppo dispersa.

La pala 432 era rimasta nel novero delle opere di questo artista dalla provenienza sconosciuta, ma la composizione e l’iconografia di questa immagine sacra, insieme alla storia di Gavorrano, ci forniscono elementi preziosi per individuarne la provenienza e comprenderne l’importanza per questa comunità. Questo studio aggiunge quindi un tassello al percorso di questo artista in Maremma proponendo la chiesa di Gavorrano come collocazione originale della pala 432 oggi nella Pinacoteca di Siena.

martedì 19 aprile 2022

Basilio II e l'apogeo dell'Impero bizantino

Basilio II e l'apogeo dell'Impero bizantino
di Giannantonio Zambon
pp. 228, € 18,00
Kimerik, 2022
ISBN: 979-12-5466-058-4
 
Giannantonio Zambon in quest'opera narra le epiche vicende dell’età dell’oro di Bisanzio, condite di dovizie di dati storici e aneddoti, mettendo nero su bianco i cinquant’anni di regno – un’epoca – del glorioso imperatore Basilio II, senza tralasciare i fortunati avvenimenti e gli illustri personaggi che spianarono la strada al Megas Basileus che restituì a Bisanzio quel prestigio di romana memoria. Basilio II, detto il Bulgaroctono (Boulgaroktonos) e cioè “il Massacratore di Bulgari”, si prodigò d’asceta per Bisanzio: fu l’impavido supremo comandante degli eserciti bizantini, il giusto e incorruttibile giudice, l’abile legislatore e il paladino della vera Fede; in altre parole, Basilio II incarnò l’idea di Bisanzio. Alla sua morte lasciò in eredità ai deboli successori un impero cristiano che si estendeva nuovamente entro i suoi confini “ideali”, dalle sponde del Danubio alle rive dell’Eufrate, dallo Stretto di Messina alle montagne innevate del Caucaso; esso comprendeva la Penisola Balcanica, l’Asia Minore, il Nord della Siria, l’Alta Mesopotamia, l’Armenia e l’Italia meridionale.

Il basileus Basilio II incarnò Bisanzio, i suoi ideali e le sue aspirazioni universali. Tenne per cinquant’anni le redini di questo impero millenario – affidatogli da Dio – con indomita energia, ammirevole fermezza e assoluta austerità. Piegò al proprio dovere l’arrogante aristocrazia militare anatolica rafforzando il potere centrale e redistribuì le terre tra i suoi contadini-soldati accattivandosi il loro consenso. Annientò i suoi nemici interni ed esterni, pretendendo la più completa sottomissione. Per Basilio, a differenza di altri imperatori e regnanti della storia, una campagna militare finiva una volta raggiunto l’obiettivo finale, vale a dire la conquista, senza concedersi pause o svaghi inutili. 
Giannantonio Zambon, nato nel 1977 a San Bonifacio (VR), nonostante abbia conseguito un titolo di studio di indirizzo tecnico-economico, è sempre stato appassionato di storia antica e medievale, nonché cultore di filologia romanza e slava meridionale. Da anni si dedica a ricerche e studi approfonditi sulla storia e sulla civiltà dell'Impero bizantino e degli Slavi meridionali. La passione per la scrittura lo accompagna sin dalla tenera età e la divulgazione del mondo bizantino costituisce la sua missione: un mondo ben rappresentato dalle icone e dai canti religiosi greco-bizantini, dove i princìpi e la logica del classicismo greco-romano lasciano il posto al mistero, al misticismo, così come alla tristezza e all'irrazionalità tipiche dell'Oriente.

lunedì 18 aprile 2022

Gli Angioini. La lotta per il dominio in Italia e nel Mediterraneo

Gli Angioini. La lotta per il dominio in Italia e nel Mediterraneo
di Angelo Panarese
pp. 112, € 15,00
Capone Editore, 2022
EAN: 9788883492679
 
Entro certi limiti, si può dire che con la Dominazione Angioina tutto accadde nel Regno di Napoli una volta per sempre: nel corso di due secoli (1266, sconfitta di Manfredi a Benevento e 1442 conquista di Alfonso d’Aragona di Napoli) sono iscritti gli splendori della vita di corte, con Napoli capitale del Regno, le grandiose opere urbanistiche con le numerose chiese, i saccheggi, le desolazioni e le tragedie dinastiche, la diffusione della peste e della carestia, la protervia della feudalità e la ripresa delle autonomie cittadine. Contemporaneamente a questi temi di politica interna, si sviluppa la lotta per il dominio in Italia e in Oriente con la creazione di un “impero mediterraneo durante l’epoca di Carlo d’Angiò e dopo di lui quella di Re Roberto il “Saggio”. Tutto si manifestò e sparì in pochissimo tempo, ponendo fine al mito degli Angioini.
Angelo Panarese, laureato in Lettere e Scienze Politiche, Dottore di ricerca e collaboratore dell’Istituto di filosofia politica dell’Università degli Studi “Aldo Moro” di Bari, è docente di Scuola media superiore. Sindaco della città di Alberobello dal 1994 al 2001, è autore dei seguenti volumi: La devianza minorile: il caso Puglia 1976-86. Economia, Sociologia, Diritto (Bari 1988); Felicità e cittadinanza nella teoria politica di Aristotele (Manduria 1993); Dal riscatto feudale al riconoscimento di Alberobello come patrimonio dell’umanità (Alberobello 2000); Filosofia e Stato (Lecce 2005); I tre Poteri (Bari 2008); Donne, Giacobini e sanfedisti nella rivoluzione napoletana (Bari 2011); Storia del Regno di Napoli. Un confronto con Benedetto Croce (Lecce 2012); Il Mezzogiorno nel Settecento tra riforme e rivoluzione (Bari 2013); Ferite aperte (Lecce 2014), La “redenzione” dell’Italia. Il grande sogno di Machiavelli (Bari 2014), Spagna e Mezzogiorno (Secoli XVI e XVII) (Lecce 2016), Risorgimento tradito. Storia e interpretazioni (Lecce 2017) e Longobardi Bizantini Normanni nel Mezzogiorno (Secoli VII - XIII) (Lecce 2021).

domenica 17 aprile 2022

De lite inter Naturam et Fortunam

De lite inter Naturam et Fortunam
di Albertino Mussato
Edizione critica, traduzione e commento a cura di Bianca Facchini
pp. VI-372, € 76,00
Sismel, 2021
ISBN: 978-88-8450-966-6
 
Nel 1325 Albertino Mussato, scrittore e personaggio politico padovano, fu esiliato definitivamente dalla sua città e si ritirò a Chioggia, dove trascorse gli ultimi anni di vita e attività letteraria. A questa ultima stagione creativa si deve il De lite inter Naturam et Fortunam, un dialogo filosofico vòlto a indagare l’influenza relativa di Natura e Fortuna sulle sorti dell’universo, sulla storia e sulla vita umana, nonché il rapporto tra contingenza e necessità e il problema dell’eventuale esistenza del fato. La disputa tra Natura e Fortuna tocca una molteplicità di argomenti, richiamati anche mediante il filtro delle fonti antiche e medievali e giustapposti al ritmo vivace del dialogo, dove i toni pacati della disquisizione intellettuale si alternano a quelli pungenti dell’invettiva: l’opera affronta diversi temi di filosofia morale, ripercorre le vicende personali dell’autore e offre un affresco, a tratti cupo, della storia politica a lui contemporanea.
Il presente volume contiene la prima edizione critica e traduzione italiana del dialogo mussatiano, finora inedito nel suo complesso.

sabato 16 aprile 2022

Rainulfo, il normanno che fondò Aversa

Rainulfo, il normanno che fondò Aversa
di Elide Ceragioli
pp. 536, € 18,00
Robin Edizioni, 2002
ISBN: 9791254671214
 
Basandosi su fonti e notizie spesso discordi o imprecise, con fervida immaginazione, ma con rigorosa adesione ai fatti noti e precisa coerenza all’epoca, la vita di Rainulfo Drengot e dei suoi fratelli rivive nel romanzo dalla sua adolescenza all’insediamento che prelude la fondazione di Aversa.

Agli albori del secondo millennio, fatti e personaggi di fantasia si amalgamano con luoghi, persone e situazioni attentamente documentate mentre la narrazione segue le strade percorse dai protagonisti in Normandia, Francia e Inghilterra, fi no al viaggio più lungo e definitivo verso sud.
Un viaggio dove all’angoscia della guerra e dell’incertezza si cerca di trovare conforto in un forte sentimento religioso, dove i valori ancestrali della famiglia, dell’amicizia, della lealtà e dell’onore non sono mai secondari. Una storia di mille anni fa, che risulta allo stesso tempo attuale, coinvolgente e carica di umanità e passione.

venerdì 15 aprile 2022

La rappresentazione del poeta nel paesaggio

La rappresentazione del poeta nel paesaggio
di Carla Maria Monti
pp. 92, € 14,00
Editrice Antenore, 2022
ISBN: 978-88-8455-723-0
 
A parole e con il disegno Boccaccio descrive Petrarca in profonda interrelazione con il paesaggio, che non è sfondo neutro ma parte integrante della definizione poetica
e morale del personaggio. Egli coglie una delle piú felici e originali autorappresentazioni dell’amico, che mostra se stesso intento a leggere scrivere e pregare non nel chiuso della cameretta ma en plein air, in un paesaggio solitario, campestre e boschivo, ricco d’acque, come quello di Valchiusa. Petrarca delinea anche con precisione la sua postura: è seduto sull’erba o su un letto di fiori. Questa immagine coincide con quella di Virgilio nella miniatura del Virgilio Ambrosiano, la cui iconografia fu concepita dal Petrarca stesso: i due poeti, Petrarca e Virgilio, sono rappresentati allo stesso modo. L’amore di Petrarca per la natura è reale e nel contempo profondamente connesso con il suo far poesia: i suoi numerosi e vani tentativi di far attecchire allori nei propri giardini non sono disgiunti dal suo sfolgorante e precoce successo di ottenere l’alloro poetico; la sua attrazione per le montagne, dal Ventoux al Monginevro, acquista nel suo racconto una profonda prospettiva autobiografica e spirituale.
Carla Maria Monti insegna di Filologia medioevale e umanistica all’Università Cattolica di Milano. Dirige la rivista «Italia medioevale e umanistica». Ha dedicato molti contributi di taglio filologico letterario al Petrarca latino e al suo rapporto con gli auctores (Le postille di Francesco Petrarca alle “Tragedie” di Seneca, in Meminisse iuvat, Pisa 2012), alla cerchia dei suoi amici e alla produzione erudita di Boccaccio (Le biografie antiche: il ‘De mulieribus’ e il ‘De casibus’, in Boccaccio, Roma 2021). Ha indagato la fortuna dei Padri e dei classici tra Medioevo e Umanesimo, in particolare Cipriano e Seneca.

giovedì 14 aprile 2022

Venezia. Una storia di mare e di terra

Venezia
Una storia di mare e di terra
di Alessandro Marzo Magno
pp. 512, € 24,00
Laterza, 2022
ISBN: 9788858148976
 
L’alfa e l’omega della parabola veneziana si vedono a Torcello: qua una lapide del 639, la più antica testimonianza scritta dell'esistenza di Venezia; là i banchetti acchiappaturisti di souvenir made in China. In mezzo, quasi mille e quattrocento anni: alcuni gloriosi e potenti, altri ricchissimi e splendenti, altri ancora declinanti e incerti. Con il piglio del cronista e con il rigore dello storico, Alessandro Marzo Magno ci accompagna in un’avvincente passeggiata lungo i secoli per ricostruire la storia che ha portato alcune isolette della laguna adriatica a dominare per secoli mezzo Mediterraneo, e non solo. Una storia di Venezia come questa non la si è mai letta: ogni capitolo si apre con un reportage che racconta come oggi si presenti un luogo simbolo della Serenissima. Il libro ci porta in alcuni dei centri più importanti dello stato da Mar: Famagosta, Cipro, dove nel 1571 è stato scuoiato vivo Marcantonio Bragadin; Heraklion, Creta, assediata per 22 anni dagli ottomani; Zara, la città dalmata che nel 1204 i crociati conquistano per pagarsi un passaggio in nave verso Costantinopoli. Lo stato da Terra è raccontato, tra gli altri luoghi, dal Pizzo dei Tre Signori, la montagna che per tre secoli ha segnato il confine tra Venezia, Milano e la Svizzera; dall’università di Padova, 800 anni nel 2022; da Palmanova, fortezza sì, ma anche città ideale del rinascimento. La storia di Venezia non si ferma con la caduta della repubblica, nel 1797; queste pagine continuano con l’Ottocento, quando la città diventa un importante centro industriale, e arrivano all’oggi, con lo spopolamento che rischia di farla scomparire.
Alessandro Marzo Magno, veneziano di nascita e milanese per lavoro, si è laureato in Storia all’Università di Venezia Ca’ Foscari. Giornalista, dopo essere stato per quasi dieci anni responsabile degli esteri del settimanale “Diario”, dirige il semestrale “Ligabue Magazine” e collabora con le pagine culturali del “Gazzettino”. Ha pubblicato libri di argomento storico, tra i quali L’alba dei libri. Quando Venezia ha fatto leggere il mondo (Garzanti 2012, più volte ristampato e tradotto in inglese, spagnolo, giapponese, coreano e cinese). Per Laterza è autore di La splendida. Venezia 1499-1509 (2019) e L’inventore di libri. Aldo Manuzio, Venezia e il suo tempo (2020, tradotto in giapponese, portoghese e spagnolo).

mercoledì 13 aprile 2022

L'arte russa dei monasteri

L'arte russa dei monasteri
di Komec Aleksej Ilijc
pp. 229, € 65,00
Jaka Book, 2022
ISBN: 978-88-16-60688-5
 
Come per gran parte della chiesa di tradizione bizantina, anche in Russia il perno della religione, della cultura e dell’arte sono stati a lungo i monasteri, vero e proprio epicentro dell’evoluzione architettonica, pittorica, oltre che luogo di conservazione delle icone e scriptoria per codici e miniature. Un fulcro di creazione culturale tanto importante da condizionare l’azione di governo di regnanti locali e dello stesso zar. Il Cristianesimo nasce in Russia nel 988 a Kiev, nell’odierna Ucraina, allora Rus’, con la conversione del principe Vladimir, e proprio in questo luogo abbiamo i primi monasteri, tra cui quello di Sant’Antonio delle Grotte. Poi il Cristianesimo e il monachesimo si spingeranno a nord, verso Novgorod, quindi a Mosca, nuova Bisanzio e nuova Roma, e da lì in tutta la Russia. Komec, famoso storico dell’arte, ha seguito l’evoluzione culturale e artistica russa, ripercorrendo cronologicamente la nascita e lo sviluppo dei vari grandi monasteri, a partire da Kiev per andare poi a Novgorod e Pskov, fino al cuore della nazione russa e al più celebre tra i monasteri, la Lavra della Trinità di San Sergio di Radone, il grande riformatore del monachesimo e della spiritualità ortodossa, senza dimenticare l’estremo nord delle isole Solovki presso il Mar Bianco e il monastero omonimo.

Komec Aleksej Ilijc (1936-2007) è stato uno storico dell’architettura e critico d’arte russo che, per oltre cinquant’anni, ha contribuito a proteggere il patrimonio culturale e architettonico di Mosca e San Pietroburgo, dalla sostituzione di siti storici con riproduzioni moderne e imitazioni teatrali grazie al ruolo di direttore dell’Istituto di storia dell’arte di Mosca e membro del Consiglio consultivo di architettura del governo cittadino di Mosca.

martedì 12 aprile 2022

L'albero della vita

L'albero della vita
I mosaici della Cattedrale di Otranto
di Cristina Rabosio
pp. 208, € 70
Jaca Book, 2022
ISBN: 978-88-16-60666-1
 
Entrando nella cattedrale di Otranto si viene accolti dalla magnificenza del mosaico pavimentale, che si dispiega come un tappeto prezioso: le immagini sono così numerose e disseminate sulla superficie da generare una sensazione di confusione e, di conseguenza, la necessità di cercare un ordine. Come leggere queste immagini? Quali storie vi sono narrate? Esiste un filo conduttore narrativo che guida l’intera composizione? Quale messaggio i committenti e gli ideatori volevano trasmettere? E quali fonti letterarie e culturali possono aver influenzato l’ideazione del mosaico? L’interpretazione teologica e iconografica elaborata dall’autrice del ciclo musivo di Otranto è il frutto di un accurato lavoro interdisciplinare, nel quale confluiscono conoscenze storiche, storico-artistiche e teologiche, derivanti dagli scritti dei Padri della Chiesa, da elementi della cultura religiosa propria della Terra d’Otranto, dalla conoscenza del pensiero teologico del XII secolo e dalle ricerche dell’antropologia religiosa e culturale. E anche il confronto con le culture araba ed ebraica, presenti nel Mezzogiorno italobizantino e normanno, si mostra fecondo per l’interpretazione di alcune immagini. Ne deriva una lettura generale del mosaico in senso unitario e biblico: il grande albero, centro unificatore della figurazione, assume le caratteristiche di Albero della Vita, che segna e accompagna la Storia della Salvezza, dalla Sapienza creatrice fino all’Incarnazione del Figlio, ordinando la lettura del mosaico dal presbiterio all’ingresso.

Cristina Rabosio si è laureata in Lettere presso l’Università Statale di Milano con una tesi intitolata Il mosaico absidale della basilica di sant’Ambrogio in Milano; nel 2019 ha conseguito la laurea magistrale presso l’Istituto di Scienze Religiose di Milano e oggi insegna Religione Cattolica nella scuola primaria.

lunedì 11 aprile 2022

Eretiche

Eretiche
Donne che riflettono, osano, resistono
di Adriana Valerio
pp. 168, € 14,00
Il Mulino, 2022
ISBN: 978-88-15-29573-6
 
Profetesse, mistiche, false sante, streghe, riformatrici, libere pensatrici animano il vasto popolo delle eretiche, di quante si sono ribellate in cerca di verità.
Le donne che hanno provocato scosse inaspettate e scardinato gli equilibri del loro tempo hanno pagato a caro prezzo le proprie scelte. Tante di loro sono state considerate eretiche e per questo condannate, perseguitate, ridotte al silenzio. L’eresia è stata studiata attraverso i protagonisti maschili, mentre poca attenzione è stata riservata alle provocatorie e alternative esperienze femminili. Per colmare questo vuoto e restituire al concetto di eresia il valore originario di scelta, Adriana Valerio ripercorre due millenni di storia raccontandoci le vite di donne – dalle montaniste a Margherita Porete, da Giovanna d’Arco a Marta Fiascaris fino alle donne dell’Anticoncilio del 1869 e alle moderniste – tutte decise a lottare, conoscere, predicare ed esercitare ministeri in nome di una nuova chiesa inclusiva e senza confini.
Adriana Valerio ha insegnato Storia del cristianesimo e delle chiese nell’Università Federico II di Napoli. Dirige il progetto internazionale e interconfessionale «La Bibbia e le donne». Tra le sue ultime pubblicazioni: «Donne e Chiesa» (Carocci, 2016), «Il potere delle donne nella Chiesa» (Laterza, 2017) e, per il Mulino, «Maria di Nazaret» (2017) e «Maria Maddalena» (2020).

domenica 10 aprile 2022

Attrazioni fatali

Attrazioni fatali
Una storia di donne e potere in una corte rinascimentale
di Jean-Claude Maire Vigueur
pp. 340, € 25,00
Il Mulino, 2022
ISBN: 978-88-15-29582-8
 
Intrighi, amori, gelosie, rivalità, e soprattutto potere: chi lo deteneva come chi lo desiderava era pronto – nelle corti del Rinascimento – a sacrificare qualsiasi affetto, amicizia, sentimento.
Una delle maggiori signorie d’Italia, quella degli Este; una delle corti più brillanti ed eleganti del Rinascimento, quella di Ferrara; una coppia molto unita, quella di Ercole d’Este e Isabella d’Aragona; sei figli legittimi e due illegittimi, cresciuti tutti insieme ed educati secondo i principi dell’umanesimo più raffinato. E tuttavia, nel 1505, uno di loro, Giulio, amante della bella Angela Borgia, viene accecato su ordine di uno dei suoi fratelli, il cardinale Ippolito, invaghito della stessa donna. E l’anno successivo lo stesso Giulio viene condannato alla prigione a vita insieme a Ferrante – un altro dei fratelli estensi – per aver tentato di assassinare Alfonso, il loro fratello maggiore e titolare del ducato con il cardinale Ippolito. Uno dei drammi familiari e politici più emblematici del Rinascimento italiano, analizzato con il rigore dello storico e narrato con l’estro dello scrittore. 
Jean-Claude Maire Vigueur, già professore alle Università di Firenze e di Roma Tre, è uno dei maggiori conoscitori della storia politica del Medioevo e del Rinascimento italiano. Tra i suoi volumi: «L’altra Roma. Una storia dei Romani nell’epoca dei comuni, secoli XII-XIV» (2011), «Decapitate. Tre donne nell’Italia del Rinascimento» (con É. Crouzet Pavan, 2019), entrambi pubblicati con Einaudi; e con il Mulino «Cavalieri e cittadini. Guerra, conflitti e società nell’Italia comunale» (nuova ed. 2010).

sabato 9 aprile 2022

Un messale votivo veneziano

Un messale votivo veneziano
di Alessandro Bellezza
pp. 464, € 39,00 (Acquista online con il 5% di sconto)
Marcianum Press, 2022
ISBN: 978-88-6512-789-6
 
Il Missale Vetus, conservato nella Biblioteca Capitolare della Cattedrale di Treviso, è un messale manoscritto di fine XIII-inizio XIV secolo, pubblicato qui in edizione integrale, assieme a un approfondito studio liturgico.

La catalogazione di dieci Messali manoscritti relativi alla liturgia lagunare e l’analisi di alcuni elementi della storia veneziana permettono di contestualizzare in modo pertinente il Missale Vetus come testimone del culto veneziano. Il presente studio intende essere uno dei tanti tasselli nella mappatura della vasta e complessa storia della liturgia medievale. 
Alessandro Bellezza (1982) è presbitero della diocesi di Treviso dal 2009. Ha conseguito il dottorato in Sacra Liturgia presso il Pontificio Istituto Liturgico di Roma nel 2020. È docente presso lo Studio teologico interdiocesano di Treviso-Vittorio Veneto.

venerdì 8 aprile 2022

La spada di Manfredi

La spada di Manfredi
di Francesco Nobile
pp. 336, € 16,90
Marlin editore, 2022
ISBN: 9788860431738
 
1248. A Parma, nei pressi dell’accampamento chiamato Vittoria, Federico II subisce una delle più cocenti sconfitte della sua vita. L’Impero è battuto dai Comuni del nord, coalizzati dalle abili trame di papa Innocenzo IV, nemico giurato della dinastia sveva. L’idea di annettere l’Italia al Regno di Sicilia sembra tramontare, ma tra le macerie dell’accampamento qualcosa si è salvato, un potente segreto che tiene in vita le speranze dei ghibellini. Sarà Manfredi, figlio prediletto di Federico, a raccogliere l’eredità di una dinastia cosmopolita, amica dell’Islam e amante della poesia e della scienza, prima che svanisca per sempre. Una sfida terribile, che lo porterà a dismettere i panni di semplice falconiere, per imbracciare la spada e lo scudo contro i nemici della sua famiglia. Solo per un ignoto disegno del destino, toccherà a lui, e non all’erede al trono Corrado, cingere la corona del più avanzato Regno che il Medioevo abbia conosciuto. Anni dopo, un cavaliere bussa alla porta di Dante Alighieri, con una storia da raccontare: sarà il sommo poeta a cogliere il segreto più profondo della dinastia sveva e a farsene carico con la sua opera immortale. Tra cavalieri normanni, mosaici bizantini e danzatrici d’Oriente, si snodano i fili di un sud inedito, crocevia del Mediterraneo e cardine di una nascente speranza.
Francesco Nobile, nato a Cava de’ Tirreni, insegna Lettere negli istituti secondari e collabora con alcuni giornali e riviste tra cui “Il Mattino”. È stato direttore generale del Cavacon, una popolare fiera del fumetto, dell’animazione e dei videogiochi. Ha curato l’antologia fantasy Orologi senza Tempo per NPE, con il contributo degli autori Licia Troisi, Leonardo Patrignani, Francesco Falconi, Cecilia Randall, Barbara Baraldi, Emma Romero.

giovedì 7 aprile 2022

Amantea nel Medioevo

Amantea nel Medioevo
Dai Bizantini agli Aragonesi
di Gianmarco Cima
pp. 188, € 13,00
Mannarino Edizioni, 2022
EAN: 9791259660145
 
Fondata intorno al VII secolo dai Bizantini, che ne fecero un Kastron e sede vescovile, la cittadina calabrese di Amantea, affacciata sul Tirreno, ebbe un ruolo strategico per tutto il Medioevo. Questo periodo storico per il borgo tirrenico, posto in quello che i Normanni chiamarono Giustizierato di Val di Crati e Terra Giordana, corrispondente all'attuale provincia di Cosenza, coincise con il susseguirsi di varie dominazioni (bizantina, islamica, normanna, sveva, angioina, aragonese), diverse per cultura e provenienza geografica, che plasmarono in maniera eterogenea l'identità etnica, storica, culturale, artistica e religiosa di Amantea e della Calabria. Questo libro si prefissa l'obiettivo di esplorarne le varie vicende con un approccio il più possibile interdisciplinare, che tenga conto non solo della Storia. Ma esso è anche pensato per essere alla portata di tutti, poiché ogni popolo o cittadino deve conoscere il proprio passato, umile o glorioso che sia, affinché acquisti coscienza di sé. 

mercoledì 6 aprile 2022

Bologna. Tra portici, torri e canali

Bologna. Tra portici, torri e canali
di Beatrice Borghi, Rolando Dondarini
pp. 192, € 29,00 (Acquista online con il 5% di sconto)
Minerva Edizioni, 2021
ISBN: 9788833244303
 
Ogni paesaggio attuale è l’esito provvisorio del continuo sommarsi di matrici, mutamenti e retaggi che ci giungono dal passato: da quello più lontano che precedette la comparsa dell’uomo, in cui si forgiarono i caratteri ambientali e climatici più persistenti, a quello storico – antico e recente – durante il quale la presenza umana ha inciso sempre più profondamente, lasciando multiformi tracce ed eredità.

Anche Bologna non esibisce solo le realizzazioni moderne o le impronte del suo splendore medievale, ma conserva le orme e i lasciti delle comunità che ne hanno vitalizzato lo spazio fin dal più remoto passato.
Crocevia naturale e viario, punto d’incontro tra mondo mediterraneo e mitteleuropeo, centro di attrazione e di irradiamento di cultura e scienza, la comunità bolognese dispone di un patrimonio di “storie”, di una galleria di personaggi, di un repertorio di episodi da cui attingere a piene mani per rilevare le attitudini confluite a modellare condizioni e comportamenti odierni.
Questo volume, arricchito da immagini suggestive, racconta la storia di Bologna e dei suoi tesori attraverso “quadri” che includono oltre ai palazzi più importanti, chiese, portici, canali, mura, torri, musei, biblioteche e archivi, corredati da una puntuale cronologia, che pur nella necessaria sintesi vuole coniugare rigore scientifico e gradevole lettura.
Beatrice Borghi è ricercatore e docente di Storia medievale, di Didattica della Storia e di Storia del Mediterraneo presso la Facoltà di Scienze della Formazione dell’Università di Bologna.
Rolando Dondarini è professore associato di Storia Medievale dell’Università di Bologna. È inoltre fondatore e coordinatore del Comitato Italiano per gli Studi e le Edizioni delle Fonti Normative.

martedì 5 aprile 2022

Arti del Medioevo

Arti del Medioevo
Capolavori dalla Galleria Nazionale dell'Umbria
di Marco Pierini
pp. 288, € 30,00
Skira, 2022
EAN: 9788857246130
 
Una selezione di capolavori provenienti dalla Galleria Nazionale dell'Umbria di Perugia, scelti tra dipinti, sculture e oreficerie dell'Italia centrale e realizzati da grandi maestri come Arnolfo di Cambio, Vigoroso da Siena, Duccio di Buoninsegna, Taddeo di Bartolo, Lorenzo Salimbeni e Gentile da Fabriano, racconta l'elegante stagione dell'arte italiana sul finire del Medioevo. Devozione, commissioni pubbliche e preziosi manufatti d'uso domestico esprimono la raffinatezza di quel mondo, rivelandone il fascino intramontabile.
 
Marco Pierini (Siena 1966) ha conseguito la laurea e il dottorato di ricerca in Estetica all’Università degli Studi di Siena. È stato direttore, a partire dal 2002, del Centro Arte Contemporanea di Siena, prima ospitato al Palazzo delle Papesse e dal giugno 2008 al Santa Maria della Scala col nome di SMS Contemporanea. Ha diretto, dal giugno 2010 al dicembre 2014, la Galleria civica di Modena. Dal 1 ottobre 2015 è direttore della Galleria Nazionale dell’Umbria di Perugia e Direttore del Polo Museale dell’Umbria.

lunedì 4 aprile 2022

Epidemie e guerre che hanno cambiato il corso della storia

Epidemie e guerre che hanno cambiato il corso della storia
di Andrea Frediani, Gastone Breccia
pp. 288, € 9,90
Newton Compton, 2022
ISBN: 9788822746788 
 
Due grandi piaghe, epidemie e guerre, hanno afflitto l’umanità fin dall’alba dei tempi, provocandone spesso una terza, la carestia. Ancora più devastanti si sono rivelate quando si sono presentate in contemporanea, in alcuni momenti nodali della storia che hanno finito per determinare il destino di una civiltà. Un conflitto di ampie proporzioni, infatti, ha talvolta favorito la diffusione dell’epidemia, e quest’ultima, a sua volta, ha determinato lo sviluppo e l’esito della guerra, in un’interazione letale che ha moltiplicato esponenzialmente gli effetti dei due eventi. Il presente volume analizza, anche attraverso le testimonianze dirette di chi li ha vissuti, sei momenti chiave della storia nell’arco di oltre due millenni, dalla peste di Atene scoppiata alla fine della Guerra del Peloponneso all’epidemia di Spagnola diffusasi sul finire della prima guerra mondiale, evidenziando le dinamiche di causa ed effetto e le concatenazioni tra le due piaghe, che si sono alimentate reciprocamente, determinando l’evoluzione in termini sociali, economici, politici, militari e psicologici delle società che hanno vissuto l’immane trauma.
Andrea Frediani è nato a Roma nel 1963. Divulgatore storico tra i più noti d’Italia, ha collaborato con numerose riviste specializzate. Con la Newton Compton ha pubblicato diversi saggi e romanzi storici, tra i quali: Jerusalem; Un eroe per l’impero romano; la trilogia Dictator (L’ombra di Cesare, Il nemico di Cesare e Il trionfo di Cesare, quest’ultimo vincitore del Premio Selezione Bancarella 2011); Marathon; La dinastia; 300 guerrieri; 300. Nascita di un impero; I 300 di Roma; Missione impossibile; L’enigma del gesuita. Ha firmato le serie Gli invincibili e Roma Caput Mundi; i thriller storici Il custode dei 99 manoscritti e La spia dei Borgia; Lo chiamavano Gladiatore, con Massimo Lugli; Il cospiratore; La guerra infinita; Il bibliotecario di Auschwitz; I tre cavalieri di Roma e Attacco all’impero, primi volumi della Invasion Saga, I Lupi di Roma, L’ultimo soldato di Mussolini e Le Williams. Le sue opere sono state tradotte in sette lingue. Il suo sito è www.andreafrediani.it.
Gastone Breccia è nato a Livorno nel 1962, dal 2000 insegna Storia bizantina e Storia militare antica presso l’Università di Pavia. Ha curato il volume miscellaneo L’arte della guerra. Da Sun Tzu a Clausewitz e pubblicato molti saggi di argomento storico-militare, tra cui L’arte della guerriglia; 1915. L’Italia va in trincea; Lo scudo di Cristo. Le guerre dell’impero romano d’oriente, IV-IX secolo; Scipione Africano. L’invincibile che rese grande Roma; Corea. La guerra dimenticata. Dalla sua esperienza sul campo sono nati Guerra all’Isis. Diario dal fronte curdo (2016) e Missione fallita. La sconfitta dell’Occidente in Afghanistan (2020). Con la Newton Compton ha pubblicato Epidemie e guerre che hanno cambiato il corso della storia, scritto insieme ad Andrea Frediani, La grande storia della guerra e Le grandi vittorie dell'esercito italiano, scritto con Gianluca Bonci.