mercoledì 31 maggio 2017

Bernardo Zenale nella Cappella di Villa Simonetta

Bernardo Zenale nella Cappella di Villa Simonetta
di Giorgio Fiorese
pp. 56, € 18,00
ArabAFenice, 2016
ISBN: 9788866173687

Il libro si occupa della Cappella Simonetta, ma anche della Villa, e, soprattutto, dell'opera - architettonica e pittorica - di Bernardo Zenale in Cappella.
I lavori degli anni recenti non han potuto rimediare ai danni dei secoli e dell'Ultima Guerra. Cappella Simonetta è scampato fortunosamente alla distruzione. Elencandone le vicissitudini, si tenta di restituire - sia con le immagini, sia con la trattazione - l'originale splendore e la "presenza" di opere d'arte straordinarie. Ci si sforza di supplire allo scomparso.
Bernardo Zenale nato a Treviglio tra 1455 e 1460 e morto a Milano nel 1526, è figura centrale nell'ambiente artistico milanese di quegli anni, ma non solo di quelli; ha rapporti stretti e scambi con Leonardo e Bramante, Foppa e Bramantino, Cesariano, Luini e Bambaia.
Negli ultimi anni di vita è architetto del Duomo.
Le sue opere pittoriche sono diffuse in molti musei, italiani e non. Per Milano e dintorni, basti citare le pitture esposte a Brera, Bagatti Valsecchi e Poldi Pezzoli; gli affreschi dele Chiese di San Pietro in Gessate, di Santa Maria alle Grazie e della Certosa di Pavia; il Polittico di Treviglio.
Di Zenale pittore si è trattato molto negli ultimi decenni, ricostruendone la vita, con difficoltà, e l'opera pittorica. Negli ultimi decenni, dopo il contributo decisivo di Maria Luisa Ferrari alla composizione del suo Catalogo, non poche altre opere gli sono state attribuite. Purtroppo, sono molte le opere scomparse.
Al contrario, di Zenale architetto - in vita quasi altrettanto famoso che come pittore - si è trattato assai poco. L'interno della Cappella di Villa Simonetta è, ad oggi, l'unica sua opera di architettura conosciuta; vi è applicato lo stesso procedimento impiegato da Bramante in Santa Maria presso San Satiro e in casa Visconti-Panigarola, ovvero l'integrazione tra spazi finti e spazi reali. Però con una novità.
Giorgio Fiorese è nato a Milano il 16 luglio 1942.
Ordinario di Composizione architettonica presso il Politecnico di Milano Laurea in Architettura, presso il Politecnico di Milano, 1970 CdA IReR dal 1993 al 2004.
Principali aree tematiche di interesse:
Studi di funzioni urbane strategiche, in particolare legate alle cultura (università, biblioteche, musei) come elementi attivi per la rivitalizzazione della città e di contesti urbani.

martedì 30 maggio 2017

Monselice. Archeologia e architettura tra Longobardi e Carraresi

Monselice. Archeologia e architettura tra Longobardi e Carraresi
a cura di Gian Pietro Brogiolo e Alexandra Chavarria Arnau
pp. 418, € 68,00
All'Insegna del Giglio, 2017
ISBN: 9788899547097

Alla fine degli anni ‘80 la benemerita Società Archeologica Veneta aveva promosso, sotto la direzione di Gian Pietro Brogiolo, campagne di scavi dapprima nel castello di San Martino della Vaneza a Cervarese Santa Croce (1987), poi sulla Rocca di Monselice dal 1988 al 1996, entrambe finanziate dalla Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo.
La storia di questa cittadina dei Colli Euganei è quella di un rilevante centro strategico del nord-est della Penisola che, dopo la sua conquista da parte di Agilulfo agli inizi del VII secolo e il declassamento amministrativo di Padova e di Este, fu capoluogo di un distretto confinante con i potenti ducati di Verona e Vicenza e con i territori dell’impero. Si è tentato di combinare i dati tradizionali offerti dalle fonti scritte, dalla cartografia e dagli scavi archeologici con nuove linee di ricerca che si basano sulle analisi GIS (sia per la città sia per il territorio), il remote sensing (il LiDAR principalmente) in una visione sistemica della storia di un territorio nella quale paesaggi agrari, incolto, architetture (fortificazioni, residenze e chiese) costituiscono gli elementi ancora conservati del nostro passato.

lunedì 29 maggio 2017

Icona dei Cavalieri

Icona dei Cavalieri
La Madonna di Fileremo e altre storie ad essa collegate
di Antun Sbutega
pp. 292, € 15,00
Aracne Editrice, 2017
ISBN: 978-88-255-0302-9

Il libro tratta della lunga, affascinante e poco conosciuta odissea storica dell’icona della Madonna di Fileremo, patrona del Sovrano Militare Ordine di Malta, iniziata a Bisanzio nel VIII–IX secolo. Segue la storia dell’icona lungo le lotte iconoclastiche, lo Scisma d’Oriente e le Crociate, occupandosi della fondazione degli ordini cavallereschi e seguendo soprattutto la millenaria storia dell’Ordine di Malta. L’icona si divise dall’Ordine nel 1799 per trasferirsi in Russia, per poi sopravvivere alla Rivoluzione d’ottobre, peregrinare attraverso l’Estonia, la Danimarca, la Germania, la Serbia e stabilirsi infine in Montenegro, insieme alle reliquie in passato appartenute all’Ordine.
Antun Sbutega si è laureato in Economia presso l’Università di Belgrado, dove ha conseguito la laurea magistrale e il dottorato di ricerca. Nel 1991 si è trasferito con la sua famiglia a Roma, dove tuttora vive. Dal 2007 al 2013 ha ricoperto l’incarico di ambasciatore del Montenegro presso la Santa Sede e il Sovrano Militare Ordine di Malta. Nel 2015 ha cominciato il suo mandato come ambasciatore del Montenegro presso la Repubblica Italiana, terminato nel 2016. È autore di numerosi articoli scientifici e saggi pubblicati in Montenegro, Croazia e Italia che trattano di economia, diplomazia, cultura e storia, tra i quali Storia del Montenegro (2007), Ljudi iz Boke (2012), Pisma iz Rima (2013), Il dramma Ozana (2015) e Ikona vitezova. Istorija ikone Bogorodice Fileremske (2017). È insignito della Gran Croce del Pontificio Ordine Piano, della Gran Croce pro merito melitense e del Cavalierato del Sovrano Militare Ordine di Malta, della Gran Croce dell’Ordine Danilo I e del Cavalierato del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio

domenica 28 maggio 2017

Il nihil nell'Alto Medioevo

Il nihil nell'Alto Medioevo
Atti di Convegno, 28–29 maggio 2015, Pontificio Ateneo Sant’Anselmo
a cura di Pierfrancesco De Feo
pp. 336, € 18,00
Aracne editrice, 2017
ISBN: 978-88-255-0257-2
 
La riflessione sul nihil nell’Alto Medioevo tenta di rispondere a una questione di perenne attualità: se Dio «ha fatto bene ogni cosa» (Mc 7,37), se il bonum è convertibile con l’ens, che posto ha in questo ordine il nihil? La domanda si pone a livello logico (come può esistere una vox il cui significato è l’assenza di ogni significato?), ontologico (che cosa vuol dire che Dio ha creato le cose dal nulla? Se e quale modalità di esistenza può avere il nulla tra le idee–modello per mezzo delle quali è avvenuta la creazione?), gnoseologico (come si può conoscere il nulla?), etico (se tutto il creato è bonum, quali implicazioni presenta porre il nihil come non bonum o il male come nihil?).
Contributi di: Armando Bisogno, Giovanni Catapano, Marta Cristiani, Renato De Filippis, Giulio D’Onofrio, Paul Gilbert, S.J., Ernesto Sergio Mainoldi, Philippe Richard, Pascaline Turpin, Luisa Valente.
Pierfrancesco De Feo ha conseguito il dottorato di ricerca in Filosofia tardo-antica, medievale e umanistica presso l’Università degli Studi di Salerno e in Filosofia presso la Pontificia Università Lateranense. Ha anche ottenuto la licenza in Teologia, con specializzazione in Storia della teologia. Attualmente insegna Storia della filosofia medievale e Metodologia filosofica presso il Pontificio Ateneo Sant’Anselmo, e Storia della teologia trinitaria medievale e Teologia spirituale antica e medievale presso il Pontificio Ateneo Regina Apostolorum.

sabato 27 maggio 2017

L'eretica di Dio

L'eretica di Dio
di Rita Coruzzi
pp. 396, € 18,50
Piemme, 2017
ISBN: 978-88-566-6085-2

Il giorno in cui Giovanna d'Arco viene alla luce non è un giorno come gli altri, è un giorno straordinario. Il sole scompare per qualche ora, nascosto da un'eclissi, gettando nel panico i villani. E proprio quando la neonata emette un vagito, la luce torna. Questo non è che il primo segno di una vita che sarà breve e straordinaria. Giovanna, infatti, giovanissima, inizia ad avere delle visioni, a sentire la voce di Dio. Una voce che la spinge alla preghiera, alla devozione, al sacrificio del corpo prima, e poi a un'impresa che pare impossibile e assurda per una sedicenne di umili origini: salvare il regno di Francia, afflitto da decenni di guerra contro gli inglesi. La fugace ed eccezionale vita di Giovanna è scandita dalle parole di Dio, dal sostegno del suo popolo, dal favore delle truppe da lei guidate, dai miracoli praticati a chi chiede la grazia. Giovanna è il simbolo della rinascita contro la decadenza. E, forse per questo, viene condannata come eretica, il suo corpo dato alle fiamme, i suoi resti gettati nella Senna. Una condanna assurda e osteggiata da molti, vergata da quella stessa Chiesa che secoli dopo ne proclamerà la Santità.
Dopo Matilde, Rita Coruzzi narra le gesta e i segreti di un'altra eroina della fede cristiana, Giovanna d'Arco, guerriera, eretica, santa. Una donna che, in soli diciannove anni di vita, cambiò la storia.
Rita Coruzzi è nata il 2 giugno 1986 a Reggio Emilia, dove tuttora risiede. Affetta da tetraparesi, in conseguenza di un intervento chirurgico andato male, dall'età di dieci anni è sulla sedia a rotelle. Diplomatasi al liceo classico della sua città, ha conseguito la laurea triennale in Lettere e si è specializzata in giornalismo presso l'università di Parma. Della sua esistenza ha fatto una battaglia quotidiana per dimostrare che non ci si deve arrendere mai e che è sempre possibile trovare in sé la forza interiore per affrontare qualsiasi prova. Con Piemme ha pubblicato diversi libri dedicati alla sua storia e alla sua scelta di fede e Matilde, il suo primo romanzo storico, vincitore del Premio Internazionale Michelangelo Buonarroti, del Premio Internazionale Stefano Zangheri e del Premio Internazionale Città di Cattolica.

venerdì 26 maggio 2017

Caterina da Siena

Caterina da Siena
di Andrea Meucci e Giorgio Carta
pp. 64, € 13,00
Formato 21×28,5 cm
Kleine Flug Edizioni, 2017
ISBN: 8898439571

Caterina Benincasa, conosciuta come Caterina da Siena, è stata una religiosa italiana.
Il racconto si concentra principalmente sulla presa di coscienza religiosa e psicologica della Santa, senza tacere sugli aspetti più controversi della sua personalità ma con pieno rispetto delle fonti documentali e agiografiche, unendo il leggendario allo storico, le visioni e i miracoli di Caterina alla sua vita di tutti i giorni. Ne seguiamo anche le vicende più importanti ad Avignone e a Roma ma leggendole sulla base del percorso umano segnato dall’amore di Gesù e dall’ascesi. Mantenendo la Caterina “politica” sullo sfondo, cerchiamo di avvicinarci alla Caterina umana, la Nina di Fontebranda, e alla sua esperienza più personale con Gesù e con l’auto annientamento, mostrando accanto agli eventi reali anche i miracoli, le visioni, gli aneddoti leggendari e lasciando libero il lettore di farsi una propria idea, ponendolo costantemente a fianco di Caterina, con la stessa curiosità e lo stesso mistero che Raimondo (e chi ebbe modo di incontrarla) deve aver provato nei confronti della futura Santa.
La storia viene raccontata in modo molto preciso, facendo riferimento alle fonti note sia biografiche che agiografiche.
Andrea Meucci nasce a Firenze nel 1984 sotto il segno del leone. Fin dall’infanzia è un avido lettore e un instancabile narratore.
Già alle scuole elementari, in un convento, inizia a raccogliere, inventare e raccontare storie, anche disegnandole, tanto che dopo il liceo classico e qualche pubblicazione su quotidiani e in raccolte collettive, si laurea (appunto) in scienze storiche.
Frequenta quindi un corso di sceneggiatura alla Scuola Internazionale di Comics di Firenze. Specializzato in storia medievale, fiabe, mitologia, folclore e giochi di ruolo, inizia a lavorare come sceneggiatore per la casa editrice Kleiner Flug. Da allora fa fumetti e spende il ricavato in osterie.
Giorgio Carta è disegnatore e grafico che vive e lavora a Firenze. Ha illustrato romanzi e riviste e ha collaborato con alcune delle principali case editrici di fumetti italiane. “Caterina da Siena”, edito da  Kleiner Flug, è la sua ultima pubblicazione.

giovedì 25 maggio 2017

La vita quotidiana a Firenze ai tempi di Dante

La vita quotidiana a Firenze ai tempi di Dante
di Pierre Antonetti
pp. 368, € 13,00
Bur, 2017
ISBN: 8817095184

Agli inizi del XIV secolo Firenze è al centro di un incredibile boom economico, che permette l’espansione urbanistica e l’arrivo di oltre 100.000 abitanti, il doppio di quanti ne conta Londra. Ed è qui, nella città toscana che si sta trasformando in una metropoli dell’Occidente medioevale, che viveva Dante, non solo nelle aspre contese e nelle lotte politiche che ci riporta nella Commedia. Oltre ai guelfi e ai ghibellini, nelle strade di Firenze c’erano donne che calzavano zoccoli in legno altissimi su strade trafficate e fangose, banchi di cambiatori, sarti, rigattieri, medici, barbieri e ciarlatani che vendevano droghe miracolose. Antonetti ci racconta diffusamente la tipica giornata del fiorentino medioevale, che fosse un aristocratico, un nuovo borghese, un artigiano o un contadino. Entriamo nei meccanismi delle magistrature, nei segreti delle corporazioni di artigiani, e scopriamo come venivano combinati fidanzamenti e matrimoni. Proprio in questo periodo ha inizio il grande sviluppo artistico di Firenze, che oltre alle rime di Dante si concretizza con gli affreschi di Giotto e i primi disegni per il progetto del Duomo. Un racconto immersivo per vivere il secolo che ha fatto di questa città un modello esemplare, e che già allora aveva un ruolo di primaria importanza nella storia italiana.
Pierre Antonetti è stato professore di Lingua e letteratura italiana all’Università di Aix-Marseille. È autore di una Histoire de la Corse (Parigi 1973), di altri volumi e articoli sulla storia della Corsica e di una Histoire de Florence (Parigi 1976).

mercoledì 24 maggio 2017

L'usura nel medioevo

L'usura nel medioevo
di Ettore Gucciardo
pp. 108, € 10,00
Edizioni ETS, 2017
ISBN: 9788846747730

Questo libro nasce allo scopo di approfondire il significato del termine “usura” attraverso l’analisi dei motivi che ne hanno portato alla condanna durante il medioevo da parte della Chiesa. A tal fine, sarà necessario conoscere i modi ed i tempi che permisero ai contenuti economici di entrare con forza nella complessa architettura dei valori cristiani, ripercorrendo, in questo senso, il pensiero di coloro che furono, e che tuttora sono considerati, autori di riferimento di quel periodo storico. Lungo questo percorso si attinge da una bibliografia specializzata, che offrirà al lettore un caleidoscopio di punti di vista da parte dei maggiori studiosi contemporanei.
Ettore Gucciardo è nato ad Agrigento nel 1973, ove svolge la professione di commercialista; è laureato in Scienze Economiche Bancarie all’Università di Siena. Si occupa prevalentemente di questioni economiche e finanziarie che coinvolgono privati, aziende e istituti di credito.

martedì 23 maggio 2017

Pergamene del monastero milanese di Sant’Apollinare (1204-1263)

Pergamene del monastero milanese di Sant’Apollinare (1204-1263)
di Timothy Salemme e Maria Cristina Piva
pp. 528, € 40,00
Vita e Pensiero, 2017
ISBN:  9788834332597
 
Fondato agli inizi del Duecento, il monastero di Sant’Apollinare di Milano fu, fin dalle sue origini, tra i centri nevralgici dell’irradiamento dell’esperienza monastica femminile legata all’ideale di vita di Francesco d’Assisi: un’esperienza promossa dalla sede apostolica, e più particolarmente dal cardinale Ugolino d’Ostia, dal 1227 papa col nome di Gregorio IX. Grazie all’autorità del suo fondatore e al suo stretto rapporto col convento milanese dei frati Minori, il monastero rappresentò a lungo per la città ambrosiana e per il suo territorio un punto di riferimento per la vita regolare femminile, direttamente soggetta alla Chiesa di Roma e da quest’ultima regolamentata. L’antico tabularium di Sant’Apollinare, oggi disperso in vari fondi archivistici milanesi, costituisce una fonte di primaria importanza per lo studio e la comprensione del ruolo di assoluto rilievo giocato nel XIII secolo dall’ente regolare
sul piano religioso, sociale, economico e politico nella metropoli lombarda: un mondo nel quale, proprio in quel frangente, cominciava gradualmente a consumarsi il passaggio dagli assetti tardo-comunali a quelli delle prime esperienze proto-signorili. Questo libro offre al pubblico l’edizione critica di 109 documenti provenienti dall’antico archivio di Sant’Apollinare, risalenti tutti al periodo compreso tra il 1204 e il 1263 e attualmente conservati presso l’Archivio di Stato di Milano.
Timothy Salemme, dottore di ricerca in Storia medievale dell’Università degli Studi di Milano, ha proseguito la sua carriera presso varie università francesi e belghe. Attualmente è ricercatore in Storia medievale e Diplomatica all’Université du Luxembourg. Tra le sue opere principali si segnalano i volumi Carte del secolo XII nel fondo di San Vittore di Meda e Documenti pontifici nel tabularium del monastero cistercense di Chiaravalle Milanese (da Innocenzo II a Clemente V). È inoltre membro del comitato scientifico delle collane internazionali ARTeM e CLUDEM.
Maria Cristina Piva, laureata in Storia medievale, ha intrapreso una carriera come archivista. In campo universitario ha collaborato per numerosi anni con le cattedre di Storia della Lombardia nel Medioevo e di Esegesi delle fonti storiche medievali dell’Università degli Studi di Milano. Tra le sue principali pubblicazioni, si segnala il contributo Le carte del monastero di Santa Maria di Chiaravalle Milanese. Additiones documentarie (secolo XII), apparso sulla rivista «Scrineum».

lunedì 22 maggio 2017

Divano Occidentale

Divano Occidentale
Un millennio di poesia persiana
di Gianroberto Scarcia
pp. 262, € 26,00 (Acquista online con lo sconto del 15%)
Viella, 2017
ISBN: 9788867288083 

Gianroberto Scarcia, iranista e islamologo, offre qui, in quello che considera il “suo” Divān, Canzoniere – vera e propria summa della sua attività traduttoria lunga decenni – una raccolta evocativa di una produzione poe­tica che si snoda lungo un millennio e che, trovando nella Persia il suo grande modello culturale, abbraccia anche testi in lingue quali turco, curdo, afghano, urdu a dar conto dell’influenza della cultura e del pensiero persiani al di là dello stesso Iran.
Un grande quadro di insieme, in cui gli autori dei testi poetici, apparentemente in voluta ombra, e la peculiarità artistica e stilistica di ciascuno di loro, si fondono in un grande affresco, capace di dare vita e voce a un universo estetico e spirituale spesso a noi ignoto, pur se da tanti punti di vista singolarmente affine.
Gianroberto Scarcia è professore emerito di studi islamici presso l’Università di Venezia. I suoi interessi orientalistici hanno spaziato dalla letteratura al diritto, dall’Islam “arabo” all’Islam “sovietico”. Autore di centinaia di pubblicazioni a carattere scientifico e divulgativo, nella sua attività ha mostrato costante attenzione per gli aspetti letterari ed estetici. Tra le sue opere: Letteratura persiana e Letterature turche, in Storia delle Letterature d’Oriente (Milano, 1969); Persia Barocca (Reggio Emilia, 1983); Il volto di Adamo. Islam: la questione estetica nell’altro Occidente (Venezia, 1995); Ripensare la Creazione. Il metodo del giurista musulmano (Roma, 2001); Scirin. La Regina dei Magi (Milano, 2004); Hafez, Canzoniere (Milano, 2005, con S. Pellò), Ghalib, Canzoniere Urdu (Milano, 2013, con D. Bredi).

domenica 21 maggio 2017

La Scienza a Roma, Viterbo, Avignone

La Scienza a Roma, Viterbo, Avignone
Studi sulla corte papale tra XIII e XIV secolo
di Luca Salvatelli
pp. 258, € 18,00
Archeoares Edizioni, 2017
ISBN: 88-99822-06-9
 
Il presente volume vuole fornire un contributo conoscitivo sul rilevante ruolo avuto dalla corte pontificia nei secoli XIII e XIV nello sviluppo degli studi scientifici, che, ripartendo dalle traduzioni delle opere classiche greche, latine ed arabe, fecero crescere nuove generazioni di studiosi e maturare nuove conoscenze in campo medico, matematico, fisico, astronomico.
Luca Salvatelli è Dottore di Ricerca in Storia dell'Arte Medievale.

sabato 20 maggio 2017

Pulci. Luigi e una famiglia di poeti

Pulci
di Paolo Orvieto
pp. 280, € 18,00
Salerno Editrice, 2017
ISBN: 978-88-6973-217-1

Membro di una famiglia di poeti, anch’essi tutt’altro che trascurabili (i fratelli Luca e Bernardo, la cognata Antonia), Luigi Pulci (Firenze, 1432 - Padova 1484), l’iniziatore del poema cavalleresco d’autore, è uno dei piú straordinari poeti del Rinascimento volgare. Una biografia, la sua, travagliata, segnata da sintonie culturali con Lucrezia Tornabuoni e soprattutto dal legame quasi morboso per Lorenzo de’ Medici, alternato di connivenze e tradimenti, e costellato da virulente polemiche.
Il saggio prende in esame tutte le singole opere di Pulci: le Frottole (spassosa la parodia muliebre di Le galee per Quaracchi, lungo elenco di impiastri per la cosmesi femminile), gli strambotti, la Beca da Dicomano, che va a formare un dittico, forse eccessivamente sensuale, con la piú celebre Nencia da Barberino; la novella la Giostra, sintomo di ancestrali antipatie tra Fiorentini e Senesi, attenta descrizione di sopravvivenze cavalleresche in pieno Rinascimento; oppure celebrazione della supremazia del suo Lorenzo sulle altre famiglie oligarchiche fiorentine, l’altro poema Ciriffo Calvaneo, che, riletto attentamente, ha squarci di straordinario funambolismo linguistico e comico, i sonetti contro disparati avversari e quelli di parodia religiosa. E infine una dettagliata analisi del suo capolavoro, il Morgante, con l’individuazione della rete sotterranea di interferenze tra vita e arte (il re Marsilio è Marsilio Ficino, Margutte Antonio di Guido, Astarotte Luigi Pulci, Pallante Piero de’ Medici, ecc.), del quale si analizzano singoli cantari e si segnalano le molte, se non tutte, possibili fonti, e al quale alla fine viene resa giustizia: non è, come ipotizzava Rajna, un pedissequo plagio dell’Orlando laurenziano che è, invece, orrenda trascrizione canterina del Morgante.
Paolo Orvieto, già professore ordinario di Storia della critica e della storiografia letteraria, Letteratura italiana e Letterature comparate nell’Università di Firenze. Si è occupato in molti saggi del Rinascimento fiorentino, di critica letteraria e di letterature comparate. Tra le sue ultime pubblicazioni si ricorda almeno La vera storia di Giuda (Prato 2016). Per la Salerno Editrice, in questa stessa collana, ha pubblicato Poliziano e l’ambiente mediceo (2009), De Sanctis (2015).

venerdì 19 maggio 2017

L'enigma d'amore nell'Occidente medievale

L'enigma d'amore nell'Occidente medievale
di Annarosa Mattei
pp. 288,  € 20,00
La Lepre Edizioni, 2017
ISBN: 9788899389222

Nel XII° secolo, nei castelli a sudovest della Francia, fiorì una civiltà fondata sulla centralità della donna, vista come portatrice di amore, gentilezza e sapienza, celebrata dal canto dei trovatori, che riconobbero in lei il vero motore della vita e della conoscenza. La parola amor nova, fin’amor - femminile in lingua d’oc – significò per questi grandi poeti e musicisti l’amore che fa rinascere a nuova vita. Eleonora d’Aquitania, due volte regina, favorì la diffusione della ‘rinascenza cortese’. La figlia, Maria di Champagne, fece scrivere un codice, il De amore, perché il cavaliere imparasse ad avvicinare la dama secondo le prescrizioni e i riti di un graduale percorso formativo. Fu così che nacque una vera e propria ‘scienza dell’amore’ che, per la prima volta nella storia occidentale, fondava il dialogo tra l’uomo e la donna sulla parità, il reciproco rispetto, la conoscenza di sé.
Annarosa Mattei vive e svolge a Roma le sue attività. Semiotica, teoria della letteratura, movimenti e generi dell’Ottocento e del Novecento italiani sono alcuni percorsi della sua ricerca. Collabora con la pagina culturale del Messaggero.
Ha pubblicato negli Oscar Mondadori tre romanzi: Una ragazza che è stata mia madre, 2005; L’archivio segreto, 2008; Il sonno del Reame, 2013.

giovedì 18 maggio 2017

Il regime alimentare dei monaci nell’Alto Medioevo

Il regime alimentare dei monaci nell'Alto Medioevo
di Lorenzo Petrosillo
pp. 61, € 10,5
Edizioni Saecula, 2017
ISBN: 978-88-98291-60-1

Ecco la regola aurea dell’astinenza, secondo il giudizio dei Padri e nostro: un pasto di solo pane ogni giorno, ma tale da lasciare sopravvivere un po’ di fame.” Nelle parole di Giovanni Cassiano, celebre eremita, monaco e scrittore vissuto nel V secolo, si condensa la concezione cristiana del cibo e del rapporto dell’uomo con gli alimenti. All’interno della giovane cristianità, il monachesimo (sia orientale che benedettino) enfatizza la brusca frattura non solo con gli stili di vita alimentari della tarda e declinante antichità romana, ma anche rispetto alla coeva aristocrazia germanica, vorace di carni animali sanguinolente, di sensualità e di violenta libido dominandi. Il monaco benedettino si sforza di ricostruire nel cenobio una societas che rechi in sé le tracce del progetto divino: sobrietà, mitezza di cuore, senso del limite e orrore del sangue dei viventi determinano il suo atteggiamento riguardo l’alimentazione,  seppur evitando di demonizzare il cibo e la materia.
L’autore esplora in questo breve testo introduttivo il disciplinamento del regime alimentare monastico nel medioevo, con i suoi presupposti teologici e culturali e lo inquadra nel più ampio contesto storico rappresentato dall’incontro-scontro tra romanità e germanesimo. Il testo si basa su una accurata lettura critica delle Regulae monastiche (non solo della più celebre – la Regola di san Benedetto – ma anche delle altre, alcune delle quali più antiche) condotta sui testi originali ed è completato da una sintetica bibliografia delle fonti e della letteratura.

mercoledì 17 maggio 2017

Eroi e mostri

Eroi e mostri
Il fantasy come macchina mitologica
di Alessandro Del Lago
pp. 200, € 18,00
Il Mulino, 2017
ISBN: 978-88-15-27083-2 

Universalmente letti, i romanzi di J.R.R. Tolkien (Lo Hobbit e Il signore degli anelli) e quelli del suo amico C.S. Lewis (Le cronache di Narnia), anche grazie a riduzioni cinematografiche di grande successo, sono considerati pietre miliari del fantasy contemporaneo. Ma a cosa devono la loro fama sconfinata? Il cattolico Tolkien e l’anglicano Lewis, docenti a Oxford, hanno dato vita a un progetto letterario anti-moderno centrato sul ruolo degli scrittori come «sub-creatori», ovvero collaboratori dell’opera di Dio nell’invenzione di mondi paralleli. Un progetto qui indagato con acume, risalendo alle fonti di ispirazione che per entrambi sono i cicli dell’epica medievale, con i loro eroi sterminatori di mostri, e illustrando i fondamenti mitologici, spesso apertamente reazionari, del fantasy, un genere letterario e spettacolare che conosce oggi una voga planetaria.
Alessandro Dal Lago ha insegnato Sociologia della cultura nelle Università di Milano, Bologna, Genova e all’estero. Fra i suoi numerosi libri segnaliamo, per il Mulino, «Descrizione di una battaglia. I rituali del calcio» (20012), «Il conflitto della modernità. Il pensiero di Georg Simmel» (1994) e, con Serena Giordano, «Mercanti d’aura. Logiche dell’arte contemporanea» (2006), «L’artista e il potere. Episodi di una relazione equivoca» (2014), «Graffiti. Arte e ordine pubblico» (2016).

martedì 16 maggio 2017

Storia di Re Artù e dei suoi cavalieri

Storia di Re Artù e dei suoi cavalieri
di Thomas Malory
a cura di Gabriella Agrati, Maria Letizia Magini
pp. 910, € 14,00
Oscar Mondadori, 2017
ISBN: 9788804681380
 
Al tempo della Guerra delle Due Rose, ser Thomas Malory, riandando con la memoria al regno di un mitico sovrano e all'epoca ormai lontana dei grandi ideali cavallereschi, scriveva in carcere la Storia di Re Artù e dei suoi cavalieri, otto romanzi tratti dal più celebre ciclo di leggende medievali. Rivivono così la mitica spada Excalibur infitta nella roccia, gli incantesimi di Merlino e di Morgana la Fata, gli amori di Lancillotto e Ginevra e di Tristano e Isotta, la ricerca del Sangrail. Vicende di onore e passione, scontri feroci e incantesimi potenti, lotte e ricerche infinite per la conquista del potere, della gloria, dell'amore. Il fascino delle antiche saghe si unisce con il ritmo rapinoso e la prosa tersa del primo romanzo moderno d'avventura.
Thomas Malory (Inghilterra 1405-16 ca - 1471). Eletto al Parlamento, ebbe una vita movimentata, tra denunce per violenza e rapina e fughe rocambolesche dal carcere. Terminata nel 1469 e pubblicata nel 1485, la sua opera ispirò tutte le successive riletture del mito arturiano.

lunedì 15 maggio 2017

La guerra civile longobarda e la battaglia di Cornate

La guerra civile longobarda e la battaglia di Cornate
di Alberto Peruffo
Illustrazioni di Luca Stefano Cristini
pp. 80, € 26,00
Soldiershop, 2017
ISBN: 8893272458

La battaglia di Coronate fu combattuta nel 689 nella piana presso l’Adda tra Cornate d’Adda (anticamente Coronate) e Trezzo sull’Adda tra l’esercito del re dei Longobardi Cuniperto e quello dell’usurpatore Alachis. Lo scontro fu vinto dal legittimo sovrano, mentre il suo avversario cadde sul campo; la sua sconfitta segnò la fine della fronda ariana dei duchi longobardi dell’Austria, che si opponeva alla politica filo-cattolica della dinastia bavarese cui apparteneva lo stesso Cuniperto, e spianò la strada alla definitiva conversione di tutti i Longobardi al cattolicesimo. I due eserciti si scontrarono «tra lo strepitio delle trombe» e la battaglia si protrasse a lungo, perché nessuno dei due schieramenti accennò a lasciare il campo. A decidere le sorti dello scontro fu la morte di Alachis: ricevuta la notizia, le armate dell’Austria immediatamente sbandarono. L’esercito dell’usurpatore in fuga fu però incalzato da quello di Cuniperto, che passò a fil di spada quelli che riuscì a raggiungere e abbandonò all’affogamento nell’Adda gli altri. Il corpo di Alachis fu mutilato della testa e delle gambe.
Alberto Peruffo, nato a Seregno nel 1968, laureato all’Università degli Studi di Milano. Ha cooperato con la Sovrintendenza archeologica di Milano. Collabora con alcune riviste di storia, insegnante di storia. Ha pubblicato i seguenti saggi storici: “I corsari del Kaiser” “Marvia editrice”, Lega Lombarda 1158 – 1162. La battaglia di Carcano, “Chillemi edizioni”, Il trionfo della Lega Lombarda 1174-1176, “Chillemi edizioni”, La supremazia di Roma, battaglie dei Cimbri e dei Teutoni, “Keltia editrice”, Storia militare degli Ostrogoti, da Teodorico a Totila, “Chillemi edizioni”. Le guerre dei Popoli del Mare, “Edizioni Arbor Sapientiae”, I soldati della divisione testa di morto, “Soldiershop edizioni”, Le battaglie dei Cimbri e dei Teutoni (113-101 a.C.),“Edizioni Arbor Sapientiae”.

domenica 14 maggio 2017

L'illuminismo perduto

L'illuminismo perduto
L'età d'oro dell'Asia centrale dalla conquista araba a Tamerlano
di S. Frederick Starr
Traduzione di Luigi Giacone
pp. 676, € 36,00
Einaudi, 2017
ISBN: 9788806232221

In questo ampio saggio riccamente illustrato, S. Frederick Starr racconta la storia affascinante e in gran parte sconosciuta dell'illuminismo medievale nella Grande Asia centrale. La vita movimentata in popolose città organizzate e le sorprendenti creazioni di molte importanti personalità nei piú svariati campi del sapere vengono collocate dall'autore all'interno di un vivace affresco storico del periodo. Poiché molti scienziati e intellettuali scrissero per lo piú in arabo, a lungo sono stati definiti «arabi». In realtà, appartenevano a popolazioni persiane e turche che vivevano nella vasta regione che oggi si estende dal Kazakistan all'Afghanistan e dall'area piú orientale dell'Iran fino allo Xinjiang, in Cina. Fu infatti nell'Asia centrale che tra il 750 e il 1150 si diede un nome all'algebra, si calcolò il diametro della Terra con una precisione senza precedenti, si scrissero alcune delle piú belle poesie del mondo e libri che sarebbero serviti a definire la medicina europea. Con i soli strumenti della logica, basandosi sui dati dell'osservazione diretta, il persiano Biruni dedusse persino che dovevano esistere altre terre oltre a quelle conosciute, scoprendo in un certo senso l'America cinque secoli prima di Colombo. Raramente nella storia vi fu una simile concentrazione spaziale e temporale di saperi. Non c'è da stupirsi che ciò abbia influenzato la cultura europea dai tempi di Tommaso d'Aquino fino alla Rivoluzione scientifica, e abbia avuto un medesimo, profondo impatto in India e in gran parte dell'Asia. Questa storia culturale e intellettuale dell'Asia centrale inquadra nascita, sviluppo e declino di un periodo cruciale nella storia dell'umanità.
S. Frederick Starr è presidente e fondatore del Central Asia-Caucasus Institute & Silk Road Studies Program, un centro di ricerca e studi politici associato con la School of Advanced International Studies (SAIS) della Johns Hopkins University e l'Institute for Security & Development Policy di Stoccolma. È stato inoltre presidente dell'Oberlin College e dell'Aspen Institute; ha iniziato la sua carriera di archeologo con una campagna di scavi a Gordio, in Turchia, e lavorando alla mappatura della Via Reale di Persia. Tra i suoi libri ricordiamo Decentralization and Self-Government in Russia, 1830-1870 (Princeton University Press, 1972), Melnikov. Solo Architect in a Mass Society (Princeton University Press, 1978), Red and Hot. The Fate of Jazz in the Soviet Union 1917-1980 (Oxford University Press, 1983) e il volume, curato con Svante E. Cornell, The Guns of August 2008: Russia's War in Georgia (M.E. Sharpe, 2009). Per Einaudi ha pubblicato, nel 2017, L'illuminismo perduto, tra i vincitori del Prose Award 2013 della Association of American Publishers nella sezione European and World History e, nel 2014, inserito da «Choice» fra gli Outstanding Academic Titles. 

sabato 13 maggio 2017

Sotto bella menzogna

Sotto bella menzogna
Influenze eterodosse e catare nel Convivio e nella Commedia di Dante Alighieri
di Francesco Gallina
pp. 190, € 15,00
Edizioni Helicon, 2017
ISBN: 8864664270

Nonostante sia radicato nella teologia cristiana, il pensiero dantesco tende a discostarsene in più punti, attraverso elaborazioni originali o frutto dell'influenza esercitata su di esso da correnti gnostiche, islamiche ed eterodosse, come il catarismo, a cui, ancora nel secolo XIII, aderiva almeno un terzo del popolo fiorentino. Grazie a un attento esame storico, critico e filologico, Francesco Gallina ha il merito di far emergere presenze (e assenze), temi, teorie e incongruenze che infrangono e trasgrediscono più o meno palesemente l'ortodossia stabilita dalla Chiesa cristiana nel tempo in cui vive l'Alighieri. L'indagine si focalizza sugli aspetti eterodossi che investono il piano narrativo, filosofico e teosofico nel Convivio e nella Commedia.
Francesco Gallina è nato nel 1992. Si è laureato in Lettere Moderne all’Università degli Studi di Parma, sua città natale. Docente, critico letterario e giornalista, autore di opere di poesia e narrativa.
De Perfectione (Helicon, 2012) è il suo romanzo d’esordio. La poetica musicale nel Decameron (Helicon, 2015) è il saggio vincitore del Premio Casentino 2015.

venerdì 12 maggio 2017

Imprevisti e altre catastrofi

Imprevisti e altre catastrofi
Perché la storia è andata come è andata
di Glauco Maria Cantarella
pp. 204, € 26,00
Einaudi, 2017
ISBN: 9788806232603

Alarico muore all'improvviso, i Visigoti finiscono per andare in Spagna e la storia della Spagna sarà quella che conosciamo. Ottone III muore d'un tratto, il suo progetto di ridisegnare e circoscrivere il Patrimonium Beati Petri finisce con lui e la storia sarà, sul lungo periodo, quella dello Stato della Chiesa. Guglielmo II d'Altavilla muore di colpo e il Regno di Sicilia finisce a Enrico VI di Svevia; ma anche Enrico VI muore all'improvviso e il Regno passa sotto la tutela del papa prima di arrivare nelle mani di Federico II; che a sua volta morirà bruscamente proprio alla vigilia della sua vittoria sul papa. Quante aspettative sono finite nell'abisso perché qualche evento inaspettato ha impedito che prendessero la piega desiderata? Imprevisti e altre catastrofi tratta principalmente di storia medievale, ma con qualche scorribanda nella storia precedente e successiva, raccontando alcune circostanze che hanno impedito alla storia di essere diversa da come è stata. Che ci piaccia o non ci piaccia, la storia è andata e sta andando cosí come è andata e sta andando. Piaccia o non piaccia alla cosiddetta storia controfattuale.
La storia non si può scrivere per schemi: gli schemi possono essere utili per inquadrare, cogliere analogie, proporre paradigmi di interpretazione. Ma la storia è costituita di eventi, che sono concreti anche se non possono essere colti nella loro fattualità. Un paradosso solo apparente: questi fatti spesso sono «irrazionali », ma al tempo stesso sono razionali benché abbiano avuto un'origine irrazionale: cosa c'è di piú razionale e prevedibile infatti della morte? E che cosa di piú «irrazionale» che le morti improvvise, impreviste, che troncano qualunque possibilità di sviluppi − concreti − già programmati?
È negli eventi e nel loro corso che occorre cercare per trovare la cifra della loro comprensione. Negli eventi come sono andati, non come sarebbero potuti andare. Morti eccellenti, battaglie, situazioni che si sono capovolte in pochissimo tempo, a volte in poche ore, e che hanno determinato il futuro; protagonisti che ricompaiono perché morti, battaglie ed eventi sono anelli della medesima catena, quella della vita prima ancora che della storia. Per questo si ritroveranno a piú riprese, in questo libro, ad esempio, gli imperatori Enrico IV, Enrico VI, Federico II, il famoso Riccardo Cuor di Leone, il normanno Roberto il Guiscardo, Bonifacio di Canossa, il lorenese Goffredo il Barbuto, i papi Leone IX e Gregorio VII. Sia chiaro: non sempre gli imprevisti debbono essere catastrofici, a volte possono essere persino apocalittici nel senso piú stretto del termine, cioè rivelatori.
Glauco Maria Cantarella, storico del medioevo, ha insegnato Storia medievale, Storia dell'Europa medievale e Istituzioni politiche medievali all'Università di Bologna. Per Einaudi ha pubblicato il fortunato volume I monaci di Cluny (la cui ultima edizione è del 2006), Principi e corti. L'Europa del XII secolo (1997), Manuale della fine del mondo (2015) e Imprevisti e altre catastrofi (2017).

giovedì 11 maggio 2017

Il cavaliere, la donna, il prete

Il cavaliere, la donna, il prete
Il matrimonio nella Francia feudale
di Georges Duby
Traduzione di S. Brilli Cattarini
pp. 257, € 20,00
Il Saggiatore, 2017
ISBN: 8842823333
 
Adulterio, bigamia, incesto: queste le accuse mosse a Filippo, il primo sovrano dei franchi occidentali a essersi meritato la scomunica. Nell'anno del signore 1092 Filippo, già sposato con Berta d'Olanda, rapì Bertrada di Montfort, la quinta moglie del suo parente Folco il Rissoso, conte d'Angiò; il 15 maggio fu celebrato il matrimonio. Papa Urbano II condannò l'unione scomunicando Filippo, che tuttavia, benché in ansia per la sorte della sua anima, perseverò nel peccato fino a farsi scomunicare altre due volte. Fino all'XI secolo le nozze di re e cavalieri erano state questione di patrimoni, di affari. Ma quando la Chiesa decise di accrescere il proprio potere temporale non potè più rimanervi estranea: impose una nuova morale matrimoniale, servendosi anche dell'arma della scomunica - come nel caso di Filippo I, condannato per colpe che poco tempo prima non erano tali. Gradualmente, quella che fino ad allora era stata una cerimonia profana, da risolvere in contratti e grandi bagordi, diventò un sacramento. Tra il cavaliere e la donna si insinuò, nel giorno dello sposalizio, il prete benedicente. "Il cavaliere, la donna, il prete", che il Saggiatore rende nuovamente al lettore, è stata la prima opera sulla sessualità e sul matrimonio nel Medioevo. Tra cortei nuziali e amori ancillari, matrimoni regali e altrettanto nobili divorzi si fa strada la maestria di Georges Duby, grande studioso del Medioevo e massimo rappresentante della storiografia sociale dell'École des Annales: unendo un'indagine storica rigorosa alla piacevolezza della narrazione, ci racconta la genesi di mentalità e comportamenti che ancora oggi dominano la nostra società.

mercoledì 10 maggio 2017

Leggere e scrivere nell'Islam medievale

Leggere e scrivere nell'Islam medievale
di Konrad Hirscler
pp. 312, € 28,00
Carocci, 2017
ISBN: 9788843086269

La produzione libraria delle società islamiche medievali è così imponente da non poter essere paragonata a quella di nessun’altra civiltà coeva. Eppure le modalità e i tempi con cui il mondo musulmano iniziò a servirsi della parola scritta non hanno ricevuto la dovuta attenzione da parte degli studiosi. Grazie a un’ampia varietà di fonti, il volume evidenzia come tra XI e XV secolo in Siria e in Egitto l’uso dei libri ebbe un significativo incremento, al quale fece seguito un processo di popolarizzazione che portò sempre più ampi strati della società a leggere individualmente o ad assistere a letture di gruppo. Un nuovo uditorio per le sedute di lettura, nuovi programmi scolastici nelle scuole, un crescente numero di biblioteche sovvenzionate e l’apparire di una produzione letteraria popolare in forma scritta sono tutti segni di una profonda trasformazione delle pratiche culturali e dei contesti sociali nei quali esse si esplicavano.
Konrad Hirscler è professore di Storia del Medio Oriente alla Freie Universität di Berlino e le sue ricerche si concentrano sull’Egitto e il Vicino Oriente di epoca ayyubide e mamelucca.

martedì 9 maggio 2017

Il califfo di Dio

Il califfo di Dio
Storia del califfato dalle origini all'ISIS
di Marco Di Branco
Prefazione di Franco Cardini
pp. 300, € 29,00
Viella, 2017
ISBN: 9788867285938 

Il 5 luglio 2014 tutto il mondo ha potuto assistere all’apparizione in video del califfo dello “Stato islamico tra Iraq e Siria” (ISIS), Abū Bakr al-Baġdādī, l’astro nascente del ǧihād globale, il nuovo leader dei combattenti sunniti radicali. Nel video, al-Baġdādī incita i fedeli di tutto il mondo islamico a dichiarare il ǧihād sulla via di Dio, al fine di restituire dignità, diritti e autorità all’Islām, e loda la vittoria che dopo secoli ha permesso di restaurare il califfato.
Per comprendere pienamente il senso storico-politico di questa inquietante operazione è necessario riflettere sul significato dell’istituzione califfale nella storia islamica. Questo libro, che colma un’evidente lacuna della saggistica italiana (ma sul tema del califfato mancano da decenni sintesi aggiornate anche in altre lingue), ricostruisce in maniera sintetica ma rigorosa la vicenda storica dei califfati medievali (umayyade, ʿabbāside, andaluso, fāṭimida, almohade), fino alle loro estreme propaggini in terra egiziana, all’abolizione del califfato ottomano voluta da Kemal Atatürk e ai recentissimi tentativi di riproposizione di questo modello di governo, con un occhio attento non solo alla prassi ma anche alle teorie elaborate su tale istituzione dal pensiero politico musulmano.
Marco Di Branco, bizantinista e arabista, assegnista di ricerca all’Università di Padova, ha insegnato Civiltà bizantina, Storia islamica e Archeologia bizantina all’Università della Basilicata e alla Sapienza - Università di Roma. Tra le sue pubblicazioni ricordiamo Storie arabe di Greci e di Romani (PLUS, 2009), Alessandro Magno. Eroe arabo nel Medioevo (Salerno, 2010), e L’elogio della sconfitta. Un trattato inedito di Teodoro Paleologo marchese di Monferrato (con Angelo Izzo, Viella, 2015).

lunedì 8 maggio 2017

Archeologia dei Longobardi

Archeologia dei Longobardi
Dati e metodi per nuovi percorsi di analisi
a cura di Caterina Giostra
pp. 282, € 45,00
All'insegna del Giglio, 2017
ISBN: 9788899547127

Gli Incontri per l’Archeologia barbarica, che si tengono annualmente presso l’Università Cattolica di Milano, vogliono offrire uno spazio di informazione e di confronto su temi, dati e metodi inerenti le tracce materiali lasciate dalla presenza barbarica in Italia, tra le varie componenti del popolamento e nell’ambito dei complessi processi di trasformazione che interessarono la penisola tra tarda antichità e alto medioevo.
Si propongono come occasione di raccordo fra enti di tutela e istituti di ricerca, al fine di diffondere nuovi dati acquisiti da recenti ritrovamenti, letti attraverso innovativi approcci multidisciplinari e alla luce di rinnovate chiavi di lettura.
Si avvalgono della consulenza di un comitato scientifico e della collaborazione del Museo Archeologico Nazionale di Cividale del Friuli.
Caterina Giostra è docente di Archeologia Medievale all'Università Cattolica di Milano presso il Corso di Laurea triennale in Scienze dei Beni Culturali e di Archeologia degli insediamenti e dei luoghi di culto medievali presso il Corso di laurea magistrale in Archeologia e Storia dell'Arte. E' nel corpo docenti della Scuola di Specializzazione in Beni Archeologici dell'Ateneo. Ha la direzione scientifica del progetto 'Longobardi a Povegliano Veronese. Il territorio fra tarda antichità e alto medioevo' e il coordinamento (insieme alla Soprintendenza Archeologica del Friuli) delle ricerche su Cividale del Friuli, necropoli longobarde. Partecipa a progetti di ricerca internazionali.

domenica 7 maggio 2017

L'uomo con la borsa al collo

L'uomo con la borsa al collo
Genealogia e uso di un'immagine medievale
di Giuliano Milani
pp. 298, € 30,00 (Acquista online con il il 15% di sconto)
Viella, 2017
ISBN: 9788867288076 

Nel corso del medioevo scultori, predicatori, poeti e pittori hanno impiegato l’immagine di un uomo con la borsa attorno al collo punito all’inferno per rappresentare avari, usurai, peccatori, eretici, banditi e scomunicati. Il libro segue le tracce di questa raffigurazione infamante dalla Bisanzio del IX secolo all’Alvernia dell’XI, dalla Digione duecentesca ai comuni italiani dell’età di Dante e Giotto, ricostruendo la vicenda di una figura che, pur rimanendo fedele alla propria funzione, subì una costante evoluzione: un’immagine che, nell’alternarsi delle contingenze e dei contesti, assunse significati sempre più complessi e contribuì alla formazione di un modo condiviso di pensare il male.
Giuliano Milani insegna Storia medievale alla Sapienza - Università di Roma. Tra le sue pubblicazioni: L’esclusione dal comune. Conflitti e bandi politici a Bologna e in altre città italiane tra XII e XIV secolo (Isime 2003), I comuni italiani. Secoli XII-XIV (Laterza 2005), Bologna (Cisam 2012). è tra i curatori del Codice Diplomatico Dantesco (Salerno editore 2016). 

sabato 6 maggio 2017

Tempo e spazio in età medievale

Tempo e spazio in età medievale
Rappresentazioni e trasformazioni intorno alla Cattedrale di Modena
di Elisabeth Mantovani
pp. 100, € 12,00
Edizioni ArteStampa, 2017
ISBN: 9788864624969 

Il tempo fu un’idea centrale nel Medioevo e fu alla base dell’elaborazione del sistema cosmologico, della produzione artistica e culturale.
La cattedrale di Modena che ha mantenuto pressoché inalterato il suo programma iconografico originale è un terreno ideale per indagare nelle concezioni riguardanti il tempo e lo spazio che si sono susseguite dall’alto medioevo alle soglie dell’età moderna mentre le trasformazioni dello spazio intorno ad essa ci forniranno la natura dei tempi sociali che si sono susseguiti lungo tutto il corso del medioevo. A quel tempo infatti non esisteva una sola concezione del tempo ma una pluralità di tempi che si estendeva dal dominio sociale a quello teologico, metafisico e dell’immaginazione.
Questo testo si propone come un avvincente viaggio attraverso i secoli dal tempo ciclico e naturale degli antichi, al tempo escatologico e liturgico, al tempo del lavoro in cui il buon operare umano si salda all’idea di salvezza, al tempo astratto irreggimentato da misure e parametri elaborati dall’uomo. In questo viaggio straordinario la cattedrale sarà nostra maestra facendoci scoprire, nel suo programma scultoreo e architettonico, dettagli e concezioni mai rivelati prima d’ora.
Alle soglie dell’età moderna il tempo non viene più concepito come una creazione di Dio ma è un’elaborazione della ragione astratta: l’uomo d’ingegno domina tempo e spazio nello stesso momento in cui ne è dominato.
Elisabeth Mantovani e nata a Modena e si interessa sin da giovanissima allo studio dei simboli e all’arte. Dopo aver conseguito il diploma in lingue straniere, prosegue gli studi presso l’Accademia di Belle Arti di Bologna. Si è inoltre laureata a pieni voti in Conservazione dei Beni culturali presso l'Università di Bologna, dipartimento di Ravenna, con tesi in "Storia del Cristianesimo". L’attività di Elisabeth nel campo dell’Arte e della Cultura è vastissima: è pittrice, scrittrice, ha esposto in numerose mostre in Italia e in Francia, condotto conferenze, corsi e seminari in Emilia Romagna, in Toscana e in Lombardia. Nel corso di questi anni Elisabeth ha organizzato centinaia di concerti, seminari, conferenze e altri eventi associati allo studio dei simboli nell’arte, alla storia e alla pratica dell’astrologia, ai tarocchi medievali, alla kabalah, all’alchimia e allo studio del corpo umano. Attraverso lo studio e l’applicazione del linguaggio dei simboli Elisabeth Mantovani ha cercato di fondere in un’unica sintesi arte e scienza trovando, nel contempo, punti di comunicazione tra le differenti branche del sapere umano. Artista e autrice dotata di un grandissimo potenziale immaginativo, riesce a trasportare il lettore grazie a una lunga esperienza, intensa e ricca di sapere.
Visita il sito dell'autrice:  www.elisabethmantovani.com.