martedì 30 aprile 2019

Il negotium imperfectum per Ambrogio da Massa (1240-1257)

Il negotium imperfectum per Ambrogio da Massa (1240-1257)
Con l'edizione del rotolo processuale per la canonizzazione
di Roberto Paciocco
pp. 236, € 30,00
CISAM, 2019
ISBN: 978-88-6809-248-1
 
Il volume contiene l'edizione critica del processo istruito a Orvieto dietro ingiunzione di papa Gregorio IX per la canonizzazione del francescano Ambrogio da Massa (T1240). Il testo latino è corredato da un'ampia introduzione mirante sia a contestualizzare il processo nelle vicende storiche della prima metà del XIII secolo sia a spiegare le ragioni del suo fallimento - benché riconosciuto da Alessandro IV a livello locale, il culto di Ambrogio non ottenne alcuna canonizzazione - dovuto non tanto a "mancanze" riscontrabili nella santità del frate quanto piuttosto a questioni formali, di cui fu responsabile forse soprattutto la stessa commissione d'inchiesta, capeggiata dal vescovo della città, Raniero.
Roberto Paciocco è membro della Società Internazionale di Studi Francescani, fa parte del Comitato redazionale della rivista “Quaderni di Storia Religiosa”, ha collaborato con il repertorio bibliografico “Medioevo Latino”; occasionalmente recensisce volumi per le riviste “Cristianesimo nella Storia”, “Quellen und Foschungen aus italienischen Archiven und Bibliotheken” e “Studi medievali”.

lunedì 29 aprile 2019

Bisanzio e l'Occidente medievale

Bisanzio e l'Occidente medievale
di Giorgio Ravegnani
pp. 227, € 14,00
Il Mulino, 2019
ISBN: 978-88-15-28316-0

La millenaria storia dell’impero di Bisanzio ha avuto continui punti di contatto con quella dell’Occidente, basti pensare alla presenza dei bizantini in Italia, dove restarono come dominatori dal VI all’XI secolo. I rapporti si fecero poi conflittuali fino a giungere nel 1204 alla quarta crociata, allorché veneziani e crociati si impossessarono di Costantinopoli. Nel Trecento l’atteggiamento dell’Occidente, e soprattutto di Venezia, fu più accondiscendente nei confronti di Bisanzio, considerata un avamposto della cristianità contro la montante marea dei Turchi ottomani. Vennero di conseguenza forniti aiuti militari, ma le discordie fra gli stati europei e la potenza dei Turchi condussero fatalmente alla fine dell’impero nel 1453.
Giorgio Ravegnani insegna Storia medievale e Storia dell’Italia bizantina nell’Università Ca’ Foscari di Venezia. Fra i suoi numerosi libri per il Mulino segnaliamo «Andare per l’Italia bizantina» (2016), «Galla Placidia» (2017), «Imperatori di Bisanzio» (nuova ed. 2017), «I bizantini in Italia» (nuova ed. 2018).

domenica 28 aprile 2019

Bisanzio

Bisanzio
Mille anni di storia e civiltà
di Emilio Vaccaro
prefazione di Paolo Luigi Branca
pp. 108, € 10,00
Aracne Editrice, 2019
ISBN: 978-88-255-2381-2
 
La bizantinistica ha vissuto un lungo periodo in cui il suo oggetto di interesse è stato visto in modo riduttivo, perpetrando l’idea che il millennio bizantino sia stato sostanzialmente un periodo di decadenza da parte di una civiltà estenuata, che viveva di cerimoniali e di formalismi. La considerazione negativa di Bisanzio si è basata su luoghi comuni radicati, dovuti a diversi fattori tra i quali l’idiosincrasia della Chiesa cattolica, l’illuminismo antioscurantista e il mito della Roma antica. Superando le immagini stereotipate che per diversi motivi la storia aveva depositato su Bisanzio, la storiografia contemporanea è riuscita nel compito arduo e affascinante di risvegliare l’interesse per la civiltà bizantina, riconoscendone l’azione di conservazione dell’antichità classica, senza la quale l’Europa non sarebbe mai cresciuta sulle basi di quella matrice culturale umanistica che la contraddistingue.
Emilio Vaccaro è laureato in Filosofia e in Filologia moderna ed è docente di Lettere presso due licei di Bolzano. È autore di numerosi volumi tra cui JFK. John Fitzgerald Kennedy. Un uomo dai mille volti (ed. Ginevra Bentivoglio, 2012).
Paolo Luigi Branca è professore e ricercatore in Islamistica presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università Cattolica del S. Cuore di Milano. È stato supplente di Lingua e letteratura araba presso la Facoltà di Lettere dell'Università degli Studi di Torino. Per gli anni 1995/96 e 1996/97 è stato supplente di Lingua araba presso la Facoltà di Scienze Politiche dell'Università degli Studi di Pavia. È stato relatore in numerosi convegni e seminari di studio presso varie istituzioni tra le quali: Pontificia Universita Urbaniana, Institut du Monde Arabe – Parigi, Accademia della Guardia di Finanza – Bergamo, Centro Alti Studi per la Difesa – Roma, Université de Lausanne, Università di Pisa, Università degli Studi di Firenze, Università di 'Ain Shams – Il Cairo (Egitto).

sabato 27 aprile 2019

La Battaglia di Anghiari 1440

La Battaglia di Anghiari 1440
Dai condottieri a Leonardo
di Pierluigi Romeo di Colloredo Mèis, Fabrizio Formica
illustrazioni di Luca Stefano Cristini
pp. 88, € 30,00
Luca Cristini Editore, 2019
ISBN: 8893274493
Il 29 Giugno 1440, giorno di San Pietro, gli eserciti di Firenze e di Milano, guidati da Michelotto Attendolo e Giampaolo Orsini e da Niccolò Piccinino, si fronteggiarono nella pianura sotto Anghiari (indicata ancora adesso come "Piana della Battaglia"). Lo scontro si concluse al termine della giornata con la vittoria dei Fiorentini. La battaglia di Anghiari fu cruciale nella storia non solo della Toscana ma di tutta l’Italia del Rinascimento, e per la civiltà europea: quando il Duca di Milano abbandonò i territori in seguito alla sua sconfitta, Firenze e Cosimo de’Medici poterono approfittare della situazione per stabilizzare il proprio potere ed il proprio dominio sull'area. Questa fu considerata una delle vittorie definitive per Firenze che consolidò il proprio potere sulla Toscana, arrestando per sempre l’espansionismo visconteo verso l’Italia centrale, e ponendo le basi per la diffusione della cultura umanistica che dalla città gigliata sotto la protezione della Signoria Medicea si irradierà in tutta Europa, mentre Milano resterà per sempre confinata nella sua pianura, iniziando la propria decadenza che meno di un secolo dopo vedrà la fine dell’indipendenza ambrosiana, sotto i francesi pri-ma, e poi sotto gli Asburgo.

venerdì 26 aprile 2019

I dogi della Repubblica di Genova dal 1339 al 1797

I dogi della Repubblica di Genova dal 1339 al 1797
di Sergio Buonadonna, Marco Marcenaro
pp. 222, € 13,00
De Ferrari Edizioni, 2019
ISBN: 8864059989

Il volume ripercorre le biografie dei centosettantatré Dogi della Repubblica di Genova che hanno guidato la Superba dal 1339 al 1797. Quattro secoli e mezzo di potere, conflitti, ascese e cadute nelle storie delle grandi famiglie; prima i Fregoso e gli Adorno, poi gli Spinola, i Lomellini, i Grimaldi, i Doria, i Giustiniani, i Durazzo, per finire con i Brignole Sale, i Pallavicino, i Cambiaso. Nel libro rivivono i rapporti della Repubblica di Genova con l'Oriente, la Chiesa genovese, il Papato e le potenze di Spagna, Francia e Austria e rivivono soprattutto la nascita e la affermazione di potentati economici - singole famiglie e gruppi di potere - che costituirono il nerbo portante e il cuore della finanza mondiale nel Cinquecento e nel Seicento.

giovedì 25 aprile 2019

Le vie della comunicazione nel Medioevo

Le vie della comunicazione nel Medioevo
Livelli, soggetti e spazi d'intervento nei cambiamenti sociali e politici
a cura di Caterina Ciccopiedi, Marialuisa Bottazzi, Paolo Buffo
pp. 500, € 34,00
CERM, 2019
ISBN: 9788895368320
  
In continuità con il progetto del "Cerm Atelier jeunes chercheurs", organizzato con il sostegno e la partecipazione dell'École française de Rome e inaugurato nel giugno del 2014 con due giornate di studio dedicate alla società monastica, nell'ottobre del 2016 si è svolto il secondo Atelier, questa volta incentrato sulle vie di comunicazione nel Medioevo, tema ampiamente trattato dalla storiografia e tuttavia lungi dall'essere esaurito. I diciassette saggi raccolti in questo libro tengono conto di diversi tipi di comunicazione svolti entro livelli diversi, tra un'ampia pluralità di soggetti, entro spazi assai estesi. Lontano dall'avere pretese di completezza, gli interventi dei diciassette autori intendono piuttosto offrire nuovi risultati e nuovi stimoli alla ricerca futura su alcuni problemi legati alla comunicazione fornendo al tempo stesso un'importante e aggiornata bibliografia. Le vie della comunicazione non si esauriscono in queste pagine, nelle reti viarie che permettevano la circolazione di persone, oggetti e modelli ma sono qui intese in modo trasversale per poter cogliere le interferenze che la comunicazione, intesa nel più ampio significato del termine, ha prodotto.

mercoledì 24 aprile 2019

Castelnuovo dell'Abate

Castelnuovo dell'Abate
Una comunità valdorciana e il suo statuto medievale
di Alfio Cortonesi, Angela Lanconelli
pp. 160, € 15,00
Effigi Edizioni, 2019
ISBN: 978-88-6433-931-3

Il volume presenta l’edizione dello statuto medievale di Castelnuovo dell’Abate, comunità della bassa Val d’Orcia, che fu castrum di frontiera della Repubblica di Siena. Il testo normativo è accompagnato da un saggio introduttivo di riferimento politico-amministrativo e storico-agrario e da due appendici dedicate rispettivamente alla mezzadria delle origini nel territorio di Castelnuovo e alla relazione sulla comunità contenuta nella seicentesca ‘Visita Gherardini’.

martedì 23 aprile 2019

I registri processuali di Alberghetto Vandoli da Bologna, notaio patriarcale (1303-1307)

I registri processuali di Alberghetto Vandoli da Bologna, notaio patriarcale (1303-1307)
a cura di Emanuele Fontana
pp. 383, € 21,25
ISIME, 2019
ISBN: 978-88-87948-46-2
 
Il volume contiene l’edizione di due registri cartacei che riportanto vari atti processuali redatti dal notaio patriarcale Alberghetto Vandoli da Bologna nell’arco di tempo compreso tra il 1303 e il 1307, sotto il patriarcato di Ottobono dei Razzi. I Vandoli, di origine bolognese, furono una famiglia di notai che si stanziò a Udine e gravitò nell’ambiente della curia patriarcale. Alberghetto fu rappresentante importante di quel notariato allogeno che ebbe un impatto sulla documentazione friulana tra Duecento e Trecento. Verosimilmente chierico, fu attivo come notaio del patriarca assieme ad altri colleghi, in particolare Meglioranza da Thiene. I rapporti di collaborazione d’ufficio con quest’ultimo è dimostrato sia da vari atti conservati sia dai registri dello stesso Alberghetto, che riportano rimandi espliciti a scritture di Meglioranza e contengono alcune sue cedole cartacee. Nei registri processuali, oltre ad alcune indicazioni sulla prassi di lavoro dei notai attivi all’interno della curia patriarcale, emergono i contatti con personaggi notevoli sia del mondo ecclesiastico sia di quello mercantile del Friuli. Sono largamente attestati nella documentazione i toscani e i lombardi trapiantati in Friuli e impegnati in affari lucrosi e nel prestito di denaro. Con i Soldanieri, in particolare, Alberghetto intrattenne probabilmente un legame di vera e propria fiducia. La natura degli atti rende i registri di Alberghetto quanto mai preziosi per analizzare non solo la prassi quotidiana della giustizia patriarcale ma anche l’esercizio della professione notarile. Nonostante i consistenti danni riportati dai registri a causa dell’umidità, l’edizione critica tenta di restituire il testo degli atti nella forma più completa possibile.

lunedì 22 aprile 2019

I Visconti

I Visconti
Le battaglie della Vipera
di Daniela Pizzagalli
pp. 300, € 12,00
BUR, 2019
ISBN: 9788817119986

Una dinastia, una città, un secolo: casata simbolo di Milano, i Visconti furono la famiglia che più di tutte riuscì a imporsi nella feroce lotta per la supremazia che imperversava nell’Italia del ’300, dominandone la scena politica fino alla metà del secolo successivo. Grazie a un racconto in presa diretta, Daniela Pizzagalli – celebre autrice di biografie storiche e grande esperta di Medioevo e Rinascimento – dà voce ai protagonisti e fa scorrere davanti ai nostri occhi grandi eventi e aneddoti sconosciuti, momenti decisivi e storie private: dalle faide con i Torriani per il controllo della città meneghina alla discesa in Italia dell’imperatore Enrico VII, dai drammi familiari che colpirono i Visconti agli attacchi delle leghe antiviscontee che provarono a fermarne l’inarrestabile ascesa, fino agli anni di fulgore che portarono alla posa della prima pietra del Duomo. L’incalzante narrazione della Pizzagalli, primo volume di una trilogia dedicata alla dinastia milanese, rende più avvincente di un’invenzione romanzesca la spregiudicata corsa al potere che, tra battaglie e intrighi politici, permise ai Visconti di creare il più potente stato dell’Italia di allora proiettandoli al centro delle vicende europee.
Daniela Pizzagalli, giornalista e psicologa, è un’affermata autrice di biografie storiche. Tra i suoi titoli pubblicati per Rizzoli, La Signora del Rinascimento. Vita e splendori di Isabella d’Este alla corte di Mantova (2001, disponibile in BUR), La Dama con l’Ermellino. Vita e passioni di Cecilia Gallerani nella Milano di Ludovico il Moro (1999, disponibile in BUR), L’Amica. Clara Maffei e il suo salotto nel Risorgimento (BUR 2004), Il viaggio del destino. Carla Serena da Venezia al Caucaso (2006), La Signora di Milano. Vita e passioni di Bianca Maria Visconti (2000, disponibile in BUR).

domenica 21 aprile 2019

La colomba ritrovata

La colomba ritrovata
Un viaggio inedito nella Maestà di Ambrogio Lorenzetti
a cura di Lorenzo Bocci, Oris Carrucoli, Dino Petri
pp. 56, € 8,00
Effigi Edizioni, 2019
ISBN: 978-88-6433-902-3

“La colomba ritrovata” è un esperimento, nato dalla passione e dal legame con il proprio territorio, che mette al centro dell’attenzione i beni culturali che la comunità ha in dote.
La Maestà di Ambrogio Lorenzetti ha sempre suscitato un grandissimo interesse tra gli storici dell’arte, nazionali ed internazionali, che nel corso degli anni hanno prodotto diverse interpretazioni della complessa simbologia che appartiene al dipinto. Il progetto qui presentato vuole contribuire alla definizione di alcuni temi attraverso un lavoro di ricerca fotografica che finalmente rende visibile un particolare del dipinto – una colomba – fino ad ora solo descritto nei più recenti testi critici e che da adesso diventa realmente percebile. [...]

sabato 20 aprile 2019

Storie e leggende del Medioevo

Storie e leggende del Medioevo
di Luisa Vallardi, Jana Costa
pp. 96, € 14,00
Vallardi, 2019
ISBN: 9788876964589

Un’affascinante raccolta di storie e leggende del Medioevo diventate classici della letteratura. I protagonisti dei racconti sono figure indimenticabili: re Artù e i valorosi cavalieri della Tavola Rotonda, Orlando e i cavalieri di Carlo Magno, Robin Hood e i suoi compagni, e molti altri ancora. Alcuni legarono il proprio nome a nobili imprese, come la ricerca del Santo Graal o la Reconquista della Spagna, altri a grandi storie d’amore, come Lancillotto con Ginevra o Tristano con la bella Isotta. 
Una lettura appassionante, tra battaglie, tornei, fughe, amori, tradimenti, conquiste e sconfitte, illustrata con attenzione all’iconografia medievale da Jana Costa.
Luisa Vallardi, autrice dei testi, ha iniziato la sua carriera come traduttrice di libri per bambini. Vive e lavora a Milano e, nella stessa collana, ha pubblicato Gli eroi, i miti e le leggende dell’Antica Grecia.
Jana Costa da sempre illustra libri per ragazzi per le maggiori case editrici italiane ed estere. A volte presta la sua matita al cinema collaborando alla realizzazione di bozzetti per i costumi. Dipinge su tela, muro e in generale su qualsiasi superficie a portata di pennello.

venerdì 19 aprile 2019

Homiliaria et Passionaria

Homiliaria et Passionaria
Collezioni liturgiche del Medioevo Latino. Homiliaria Beneventana. I
a cura di Lidia Buono, Eugenia Russo
pp. XXIV-282, € 150,00
Sismel, 2019
ISBN: 978-88-8450-911-6
 
Il volume propone l’analisi di una selezione di omeliari in scrittura beneventana (X-XIII secolo), che comprende i manoscritti omiletici della Biblioteca Capitolare di Benevento, un folto gruppo di codici di Montecassino, un manoscritto della Biblioteca Vaticana, quattro manoscritti conservati presso la Biblioteca Vallicelliana di Roma e un codice del Museo diocesano di Salerno. La descrizione accurata del profilo di queste grandi collezioni e dei singoli testi che le compongono rende possibile l’individuazione della presenza/assenza di certi testi patristici o di altre peculiarità riconducibili a milieux geo/culturali ben definiti. Gli omeliari – documento capitale per la storia dell’Ufficio liturgico – divengono così anche uno strumento prezioso per lo studio della letteratura patristica, della sua fortuna medievale, in rapporto con le dinamiche storiche e culturali che sovrintesero alla loro produzione.

giovedì 18 aprile 2019

Libellus de descriptione Hibernie

Libellus de descriptione Hibernie
Natura, meraviglie e magie dell'Irlanda medievale
di Philip de Slane
Edizione critica, traduzione e commento a cura di Giovanni Paolo Maggioni
pp. LXVI-156, € 38,00
Sismel, 2019
ISBN: 978-88-8450-898-0

Nel contesto della turbolenta storia d’Irlanda dei primi decenni del XIV secolo, l’arcivescovo di Cork, il domenicano Philip de Slane, viene inviato ad Avignone come legato del re d’Inghilterra Edoardo II, per discutere con papa Giovanni XXII della complessa condizione dell’isola: in seguito al fallimento dello sbarco di Edward Bruce, fratello del re di Scozia, gli Anglonormanni continuavano a spadroneggi re e ad opprimere gli Irlandesi. Philip, membro di una famiglia anglonormanna, reca in dono al pontefice un libro, la Piccola descrizione dell’Irlanda, una rilettura aggiornata della Topographia Hibernica di Giraldo Cambrense. Sorprendentemente, nel testo che ci è pervenuto, il diritto della corona inglese a dominare l’Irlanda viene fortemente messo in discussione: questo diritto spetta al papa e solo lui può concederlo ad altri, a certe condizioni. E queste condizioni sono state disattese dai re d’Inghilterra… Non sono esattamente le parole che ci si attenderebbe dal legato di Edoardo II. Un mistero letterario medievale, qui per la prima volta pubblicato in edizione critica.

mercoledì 17 aprile 2019

Scritti brevi di Gioacchino da Fiore

Scritti brevi
di Gioacchino da Fiore
a cura di Gianluca Potestà
pp. 160, € 25,00 (Acquista online con il 15% di sconto)
Viella, 2019
ISBN: 9788833130927

Gioacchino da Fiore ha lasciato numerosi scritti brevi, fra cui i tre raccolti in questo volume.
La Genealogia degli antichi santi padri presenta i primi tentativi dell’abate calabrese di dare forma teologica al corso della storia e alle partizioni dell’Apocalisse.
La Interpretazione dei canestri di fichi è una lettera-trattato diretta contro Goffredo di Auxerre, anch’egli abate cistercense. Gioacchino indica qui alla curia romana la linea da tenere nel conflitto in corso con l’Impero (1187), prospettando al papato una strategia più prudente e remissiva.
L’elezione divina degli umili caratterizza la Questione su Maria Maddalena e Maria sorella di Lazzaro e di Marta, in cui Gioacchino, prendendo le distanze dalla tradizione interpretativa dominante che unificava nella Maddalena le figure femminili di cui narrano i vangeli, restituisce loro profili autonomi e ben distinti. Alla traduzione annotata dei tre scritti è affiancato il testo latino, tratto dall’edizione critica degli Scripta breviora (2014) curata da Alexander Patschovsky e Gian Luca Potestà.
Gian Luca Potestà è professore di Storia del cristianesimo presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. Per i nostri tipi ha curato, in questa stessa collana, i Dialoghi sulla prescienza divina e la prede­ stinazione degli eletti di Gioacchino da Fiore (2001) nonché i volumi Gioacchino da Fiore nella cultura contemporanea (2005) e «Ioachim posuit verba ista». Gli pseudoepigra di Gioacchino da Fiore dei secoli XIII e XIV (con Marco Rainini, 2016).

martedì 16 aprile 2019

Allo zenit della cupola

Allo zenit della cupola
L'eredità dell'oculus nell'arte Cristiana tra Medio Evo latino e Bisanzio
di Simone Piazza
pp. 336, € 40,00 (Acquista online con i 15% di sconto)
Campisano Editore, 2019
ISBN: 978-88-85795-05-1

Da anni ormai, la domenica di Pentecoste, petali di rose rosse vengono gettati dall’occhio del Pantheon per celebrare la discesa dello Spirito Santo, in omaggio ad un’usanza millenaria documentata a partire dal XII secolo. Una fonte coeva, il diario di un pellegrino islandese, racconta di come, nel giorno del solstizio d’estate, un raggio di sole entrasse a perpendicolo nella rotonda del Santo Sepolcro attraverso il vuoto in cima alla cupola, a riprova della credenza – all’epoca assai diffusa – che l’Anastasis di Gerusalemme fosse al centro del mondo. Sono solo due esempi, fra i più limpidi, di riuso dell’oculus antico a fini altamente simbolici. La prima parte del libro è incentrata su una nutrita serie di edifici di culto del Medio Evo, costruiti ex novo o di reimpiego, che presentano tracce – fisiche o documentarie – di un’apertura sommitale. La memoria oculus in età medievale non è, però, un fenomeno limitato alla dimensione architettonica. Accade che riaffiori, in modo più o meno esplicito, al centro dei programmi iconografici delle cupole o di altri generi di volte, mediante finte cornici circolari di sapore classico, sofisticati effetti di trompe l’oeuil, temi alludenti al moto verticale della trascendenza. La seconda parte del volume è quindi rivolta all’illusorietà dei medaglioni sommitali prodotti dall’arte figurativa, tra Medio Evo latino e Bisanzio, e ai loro derivati presenti talvolta nelle conche absidali, i cosiddetti «menischi». Architettonico o evocato in pittura, oculus, al vertice della gerarchia dello spazio sacrale, diventa tramite fra uomo e Dio.
Simone Piazza è «Maître de conférences HDR» in Storia dell’arte medievale all’Università Paul-Valéry Montpellier 3 e membro del CEMM («Centre d’Études Médiévales de Montpellier»). Fa parte, inoltre, del CFEB («Comité français d’études byzantines») e dell’AISAME («Associazione Italiana Storici dell’Arte medievale»). La sua formazione si è svolta tra Italia (Università di Viterbo) e Francia (Université Paris1-Sorbonne). Dagli iniziali interessi per la pittura rupestre dell’Italia centro-meridionale, confluiti in una monografia apparsa nella Collection de l’École française de Rome (2006), si è progressivamente mosso verso studi sulla decorazione parietale, pittorica e musiva, con particolare attenzione alla circolazione di modelli iconografici e formali (Bisanzio e Occidente, IV-XIII secolo) eallo studio di contesti figurativi perduti, attraverso proposte ricostruttive su base grafica. Temi e metodi che hanno costituito l’oggetto di numerosi contributi.

domenica 14 aprile 2019

Il monastero del male

Il monastero del male
di Silvio Foini
pp. 192, € 12,00
Newton Compton, 2019
ISBN: 9788822726001
 
Anno 999. Il monaco Galdinius, insieme con altri due confratelli, decide di trasformare la torre di Torba, nei pressi di Varese, in un monastero. Con l’aiuto dei contadini locali e in particolare del longobardo Wilfredo, capo del villaggio vicino, il monastero diventa il fulcro attorno a cui rifioriscono il territorio circostante e la comunità. Per ottenere un supporto nelle numerose attività intraprese, Galdinius chiede e ottiene dalla madre badessa del vicino convento di Caira che otto delle sue monache si trasferiscano a Torba. Tra loro c’è Brenda, esperta di rimedi naturali, medicamenti e misteriosi preparati. La monaca nasconde un oscuro segreto: è infatti una pedina in un piano fatale per il nuovo monastero… Alla vigilia dell’anno Mille, in un periodo storico fosco e violento, all’interno di un monastero misterioso prende vita un cupo intrigo di inganni e delitti.
Silvio Foini vive e lavora in provincia di Como. Giornalista e scrittore, ha già pubblicato alcuni romanzi: La pattuglia dei disgraziati, Il profumo dei ricordi. È stato a lungo redattore del quotidiano online «LPL NEWS 24», e ha collaborato con testate giornalistiche locali. Nel 1996 il Presidente della Repubblica Scalfaro lo ha insignito dell’onorificenza di Cavaliere dell’ordine al merito della Repubblica Italiana.

sabato 13 aprile 2019

Andare per fortezze e cittadelle

Andare per fortezze e cittadelle
di Paola Bianchi
pp. 144, € 12,00
Il Mulino, 2019
ISBN: 978-88-15-28082-4

Forte, fortezza, casamatta, rocca, bastione, cittadella: il paesaggio della penisola è ricco d’innumerevoli strutture difensive sopravvissute a secolari, talvolta millenarie, fasi di riadattamento e riutilizzo. In esse cogliamo il sedimento tutto italiano di architettura e storia militare, ma anche di scienza, arte, cultura e società. Dall’Orlando furioso al Deserto dei Tartari, tanti luoghi del nostro immaginario evocano queste fortificazioni. L’itinerario che ci propongono queste pagine spazia da costruzioni molto antiche (Castel Sant’Angelo) e medievali (San Leo, Castello Sforzesco) a fortezze spagnole (Castel dell’Ovo a Napoli), contro i pirati (Trapani e Ustica in Sicilia), alpine (Fenestrelle), risorgimentali (Gaeta, Peschiera), fino a quelle più recenti del Novecento.
Paola Bianchi insegna Storia moderna nell’Università della Valle d’Aosta. Tra i suoi libri: «Sotto diverse bandiere. L’internazionale militare nello Stato sabaudo d’antico regime» (Angeli, 2012), «Storia degli Stati sabaudi» (con A. Merlotti, Morcelliana, 2017); per il Mulino ha curato «Guerra ed eserciti nell’età moderna» (con P. Del Negro, 2018).

venerdì 12 aprile 2019

La figura de Jesu Christo

La figura de Jesu Christo 
Crocifissi lignei del XV secolo a Reggio Emilia
di Sara Cavatorti
pp. 80, € 14,00
Aguaplano, 2019
ISBN: 9788885803367

Il restauro di due sculture lignee offre l’occasione di approfondire un interessante capitolo della stagione artistica rinascimentale di Reggio Emilia. Si tratta del Crocifisso della Curia, ora ricoverato nei depositi del Museo Diocesano, e del Crocifisso conservato nella chiesa di San Giuseppe ma proveniente da San Francesco. La restituzione dei due intagli, la loro analisi stilistica e tecnologica e il loro inquadramento nella produzione scultorea delle botteghe vengono contestualizzati in una riflessione di più ampio respiro sulla statuaria in legno del Quattrocento a Reggio Emilia, una riflessione che ben si colloca nel solco della proficua riqualificazione della scultura lignea negli studi storico-artistici, e in particolare in quel segmento di ricerca incentrato sull’attività dei maestri tedeschi nella penisola durante il XV secolo.
Sara Cavatorti, laureata in Storia dell'arte all'Università degli Studi di Perugia dove sta concludendo il dottorato in Scienze Umane, ha svolto un anno da assegnista di ricerca incentrando i suoi studi sulla scultura lignea tedesca nell'Italia del secondo Quattrocento. Ha collaborato alla realizzazione di cataloghi di collezioni museali - Museo d'Arte Sacra di Orte e Collezione Alessandro Marabottini - e di cataloghi di mostre - Fece di scoltura di legname e colorì. La scultura del Quattrocento in legno dipinto a Firenze, Firenze, Galleria degli Uffizi, 21 marzo-28 agosto 2016. Ha pubblicato articoli e organizzato convegni inerenti al patrimonio artistico del Rinascimento e del Barocco tra Umbria, Marche e Lazio settentrionale.

giovedì 11 aprile 2019

Il tesoro di Federico II

Il tesoro di Federico II
Potere e Cultura a Corte
di Valentina Certo
pp. 220, € 16,00
Giambra Editori, 2019
ISBN: 9788832058086
Il tesoro di Federico II. Potere e Cultura a Corte tratta la rinascita artistica e culturale voluta e promossa dallo stupor mundi. L’imperatore, studioso, estimatore, collezionista di manufatti e gioielli, si servì anche dell’arte per esplicare il suo programma etico e politico dal momento che l’ostentazione del lusso, in tutte le sue forme, diventò un potente mezzo di propaganda ed un modo per affermare il potere. La rinascita dell’architettura monumentale, il miracolo della scuola poetica siciliana, il richiamo dell’antico nelle monete, nella scultura e la ripresa di temi politici nella glittica, sanciscono il legame con un mondo ormai scomparso, che rivive, si accresce e stupisce grazie alle contaminazioni con usi, storia e costumi di altri popoli. La glittica, in particolare, ha rivestito un ruolo fondamentale, specie politico, durante tutto il regno. E’ infatti con il consolidamento dell’impero che quest’arte così antica diventa sempre più preziosa e prestigiosa. Dopo le vittorie contro i comuni della Lega Lombarda, quando l’impero svevo giunse al suo apogeo, assistiamo ad una evoluzione e ad un proliferare di gemme e cammei con composizioni ardite che riprendono palesemente tipi iconografici presenti su monumenti antichi ed altri che detengono messaggi allegorici. Anticristo, epicureo, specchio del mondo, amante del Bello, il saggio vuole mettere in risalto luci e ombre di Federico II osannato, lodato e condannato.
Valentina Certo nasce a Messina il 10 agosto 1989. Nel 2011 si laurea in Beni Culturali, indirizzo storico artistico con il massimo dei voti e la lode presso l'Università degli Studi di Messina. Nel 2014 si specializza in Storia dell'arte presso l'Università degli Studi di Catania. Nel 2019 è borsista presso l’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici di Napoli. Nel 2017 ha pubblicato, per i tipi della Giambra Editori, Caravaggio a Messina. Storia e arte di un pittore dal cervello.

mercoledì 10 aprile 2019

Metamorfosi del Graal

Metamorfosi del Graal
di Francesco Zambon
pp. 416, € 19,00 (Acquista online con il 15% di sconto)
Carocci, 2019
ISBN: 9788843095070
 
Fin dalla sua apparizione sulla scena letteraria, verso la fine del XII secolo, il Graal si presenta come un oggetto inafferrabile, in continua trasformazione: grande piatto contenente un’ostia, vaso in cui Giuseppe di Arimatea raccolse il sangue di Cristo, pietra discesa dal cielo. Ma le metamorfosi del Graal non finirono con la sua storia medioevale. Dopo una lunga eclisse, il mito fu recuperato in maniera originale da alcuni autori ottocenteschi e in particolare dal suo “inventore” moderno, Richard Wagner: il suo Parsifal è all'origine di un nuovo, vastissimo “ciclo del Graal”, che comprende opere teatrali, narrative, storiche (o pseudostoriche), cinematografiche e altro – un ciclo al quale appartengono anche recenti successi come Il Codice da Vinci di Dan Brown. Sintesi di un ventennio di ricerche sulla letteratura cortese e cavalleresca e sui grandi miti che essa lasciò in eredità alla cultura europea, il volume offre una panoramica sull'evoluzione del mito del Graal nel medioevo e sul suo contesto letterario e religioso, proponendo anche un’indagine critica sulle sue riscritture e interpretazioni moderne e su molti luoghi comuni che circolano al suo riguardo nella letteratura commerciale e nei mass media.
Francesco Zambon è professore emerito all’Università di Trento. Ha studiato numerosi aspetti della letteratura allegorica e religiosa del medioevo latino e romanzo (bestiari, ciclo romanzesco del Graal, poesia politico- religiosa occitana, testi catari, trattati d’amore cristiani). Ha scritto anche sulla letteratura italiana ed europea del Novecento.

martedì 9 aprile 2019

La porta del sapere

La porta del sapere
Cultura alla corte di Federico II di Svevia
di Fulvio Delle Donne
pp. 272, € 25,00 (Acquista online con il 15% di sconto)
Carocci, 2019
ISBN: 9788843095025

Federico II di Svevia (1194-1250) fu l’ultimo a dare un senso universale al titolo di imperatore. Per circa un trentennio fu il signore più potente d’Europa, rivelando in ogni gesto piena consapevolezza del proprio ruolo: consapevolezza che acquisì in maniera graduale e sempre più netta mentre divampava il fuoco del violentissimo scontro con il papato. È qui la radice primigenia che lo portò a farsi fautore di uno straordinario rinnovamento ideologico, del quale furono artefici i letterati e i funzionari che lo circondarono. La sua corte divenne così polo attrattivo di tradizioni culturali multiformi e centro propulsore di innovazioni letterarie e scientifiche destinate a esercitare decisiva influenza per i secoli a venire. Nel libro si indagano compiutamente i caratteri e l’elaborazione di una dirompente concezione culturale. Per la prima volta nella storia, la conoscenza derivata dallo studio approfondito fu rappresentata come una scalinata che conduce al sapere, unica porta di accesso alla nobiltà: sia quella spirituale delle virtù sia quella più concreta delle professioni funzionali all'amministrazione dello Stato.
Fulvio Delle Donne insegna Letteratura latina medievale e umanistica all'Università della Basilicata. La sua vasta produzione scientifica, caratterizzata da interessi e metodi sia filologico-letterari che storici, copre i secoli VI-XVI. Sull’età sveva ha pubblicato numerose edizioni critiche (Nicola da Rocca, Andrea Ungaro, Breve chronicon de rebus Siculis, l’anonimo Itinerarium) e monografie, tra le quali: Il potere e la sua legittimazione. Letteratura encomiastica in onore di Federico II di Svevia (Nuovi Segnali, 2005); «Per scientiarum haustum et seminarium doctrinarum». Storia dello Studium di Napoli in età sveva (Mario Adda, 2010); Federico II: la condanna della memoria. Metamorfosi di un mito (Viella, 2012).

lunedì 8 aprile 2019

Longobardi. Un passato declinato al futuro

Longobardi. Un passato declinato al futuro
di A.A.V.V.
pp. 204, € 40,00
Voltumia, 2019
ISBN: 8896092809

Il volume contiene gli atti del convegno tenutosi presso il Museo Archeologico Nazionale di Napoli il 21 dicembre del 2017, in concomitanza con l'apertura - presso il Museo stesso - della mostra "Longobardi. Un popolo che cambia la storia". Gli spazi editoriali disponibili in quella sede non hanno potuto consentire, in diverse occasioni, né di trattare tutti i temi che si sarebbero dovuti affrontare, né di dispiegare quelli scelti sempre con il dovuto approfondimento. Per questo motivo, a latere dell'inaugurazione napoletana, ci si è riservati l'opportunità di un ulteriore momento di riflessione, costituito dal convegno di cui qui si presentano gli atti, al quale hanno contribuito non solo tutti i componenti del comitato scientifico della mostra, ma anche alcuni degli studiosi che più ad esso sono stati vicini fornendo al suo lavoro suggerimenti e soluzioni.

domenica 7 aprile 2019

Aldaberon di Laon, Carme per Re Roberto (ca. 1030)

Aldaberon di Laon, Carme per Re Roberto (ca. 1030)
a cura di Paolo Rossi
€ 10,00
Pisa University Press, 2019
ISBN: 978-883339-1779
 
Adalbéron di Reims (ca 950-ca 989), più noto ai suoi contemporanei con il diminutivo (forse lievemente spregiativo) di Ascelin, è certamente uno dei protagonisti di quella complessa stagione storica, a cavallo dell’anno Mille, che vide tra le altre cose l’affermarsi, forse a priori imprevedibile, della dinastia capetingia.
Ma se Ascelin è ancor oggi ricordato con viva attenzione dai maggiori medievisti non è tanto per il suo efferato tradimento (senza il quale peraltro, secondo i teorici del caos, non vi sarebbe stata la Rivoluzione Francese) quanto per la breve composizione in esametri che qui è presentata, per la prima volta in traduzione italiana, e che va sotto il nome di Carme per re Roberto.
La fama di quest’opera è in realtà per molti legata ai pochi versi nei quali è esposta la dottrina dei tre ordini del corpo sociale, teorizzazione formale di una realtà millenaria che dalle origini indoeuropee all’Ancien Règime percorre sotterraneamente la storia europea fino, appunto, alla Rivoluzione Francese.
Ma il Carme è molto più di questo: è satira sociale, è libello contro gli avversari politici, è spaccato dei costumi e delle contraddizioni di un’epoca di transizione, è complesso esercizio retorico (con tanto di teoria retorica a suffragio), è disegno moraleggiante (da qual pulpito!) di una società ideale.
La riproposizione del testo originale, accompagnato da una traduzione che ha la sola pretesa dell’assoluta fedeltà, da un’introduzione che ricostruisce la biografia dell’autore mediante la citazione diretta di tutte le fonti coeve, da un’analisi e da una sintesi dei contenuti del Carme e da un ampio apparato documentario volto a facilitarne l’inquadramento storico, vuole offrire l’opportunità di avvicinarsi finalmente in modo diretto a un documento essenziale per la comprensione del contesto storico e culturale cui esso si riferisce.
Conclude il volume la prima versione italiana dell’Historia Francorum Senonensis, una breve cronaca dei primi del XI secolo portatrice di un punto di vista alternativo rispetto alla storiografia “ufficiale” dei primi capetingi in relazione agli avvenimenti di cui Ascelin fu coprotagonista.

sabato 6 aprile 2019

Rime

Rime
di Lapo Gianni
a cura di Roberto Rea
pp. LII-164, € 24,00
Salerno Editrice, 2019
ISBN: 978-88-6973-344-4

Inserito da Dante nell’élite stilnovista in un cruciale passo del De vulgari eloquentia (I XIII 4), Ser Lapo Gianni, notaio fiorentino, rimane a oggi una figura controversa e sfuggente, al punto che negli ultimi de­cenni ne è stato messo in dubbio persino il nome e quindi l’appartenenza al canone dello Stilnovo.
La critica ha infatti da sempre espresso opinioni di­scordanti sulla collocazione di Lapo nella storiografia letteraria e sul valore stesso della sua poesia: c’è chi ha riconosciuto in lui un attardato epigono cortese, poi attratto nell’orbita cavalcantiana, tanto da esercitare, a sua volta, un’influenza su un più giovane Dante; chi ha insistito sull’idea di una certa vicinanza e collabo­razione di ‘scuola’ con i più celebri amici; chi, infine, lo ha ritenuto un più o meno tardo imitatore della maniera cavalcantiana e dantesca.
Il presente volume propone una nuova edizione cri­tica commentata delle rime sicuramente attribuibili a Lapo Gianni, per le quali il testo di riferimento è stato fino a oggi, nonostante la revisione proposta da Iovine (1989), ancora quello fissato da Contini nei Poeti del Duecento (1960).
Il nuovo testo critico è corredato, per ogni componi­mento, dalla necessaria documentazione filologica, in modo che i lettori possano, per la prima volta nel caso di Lapo, verificare puntualmente le scelte sostanziali e linguistiche, nonché la condotta dei diversi testimo­ni. Il commento, oltre a rendere le liriche del tutto accessibili e a fornirne un’interpretazione puntuale, si propone di ricostruire la cultura linguistica e lette­raria dell’autore, sforzandosi soprattutto di chiarire i suoi rapporti con la poesia cavalcantiana e dantesca, al fine di definire il suo ruolo all’interno della più alta esperienza stilnovista.
Roberto Rea insegna Filologia della letteratura italiana e Filologia dantesca presso l’Univer­sità Tor Vergata di Roma. Tra le sue pubblicazioni, Cavalcanti poeta. Uno studio sul lessico lirico (Roma, 2008); ha inoltre curato, con Giorgio Inglese, l’edizione commentata delle Rime di Guido Cavalcanti (Roma, 2011).

venerdì 5 aprile 2019

Il Consolato del mare di Barcellona

Il Consolato del mare di Barcellona
Tribunale e corporazione di mercanti (1394-1462)
di Elena Maccioni
pp. 352, € 40,00
Viella, 2019
ISBN: 9788833131962

Prendendo le mosse dall’analisi delle ricerche di ambito internazionale, e attraverso l’attento spoglio della documentazione disponibile, questo studio intende ricostruire azioni e funzioni di uno dei più importanti e potenti uffici municipali della capitale catalana: il Consolato del mare.
La ricerca si snoda su più piani complementari, a partire dalle prime tracce lasciate dal Consolato nel Duecento. Tra la fine del XIV e il pieno XV secolo l’istituzione divenne protagonista di un vero e proprio salto in avanti, grazie allo sviluppo delle funzioni relative all’amministrazione della giustizia marittimo-mercantile e l’elaborazione di progetti di politica economica. Avendo ormai maturato capacità di negoziazione coi diversi soggetti locali (governi cittadini e Corona) e internazionali (Consolati, poteri stranieri cristiani e non), nonché indispensabili competenze in termini di fiscalità, il Consolato si affermò come luogo di difesa di interessi economici e politici.
Elena Maccioni è dottore di ricerca e collabora con il Dipartimento di Lettere, Lingue e Beni Culturali dell’Università di Cagliari. Si occupa di rapporti fra economia e politica nel basso Medioevo e ha curato, insieme a Sergio Tognetti, Tribunali di mercanti e giustizia mercantile nel tardo Medioevo (Firenze 2016).  

giovedì 4 aprile 2019

Francesco l'ospite folle

Francesco l'ospite folle
Il Povero di Assisi e il Sultano. Damietta 1219
di Giuseppe Buffon
pp. 144,  14,00 (Acquista online con il 15% di sconto)
Edizioni Terra Santa, 2019
ISBN: 978-88-6240-641-3
 
Un guizzo di pazzia attraversa la vita di Francesco di Assisi. La sua pazzia inquieta i contemporanei e anche noi. Inquietante è soprattutto il suo desiderio di oltrepassare, disarmato, le linee crociate per chiedere ospitalità ad al-Malik, il saggio e cortese Sultano d’Egitto. Ma Francesco non ottiene la conversione di al-Malik, né la corona del martirio.
Questo esito inconcludente disorienta i suoi biografi: c’è forse una perfezione differente dal martirio? Orientando l’analisi sul significato attribuito all’evento dai testimoni diretti e dagli interpreti delle epoche successive, è l’antropologia dell’ospite disposto a lasciarsi trasformare dall’accoglienza altrui che l’Autore intende verificare nell’esperienza di Damietta. Francesco non si reca in visita al Sultano per cambiare l’altro, ma per cambiare se stesso.
È questa, dunque, la novità dell’evento di Damietta? È questa la novità di questo “pazzo per Dio”?
Giuseppe Buffon ofm è professore ordinario di Storia della Chiesa alla Pontificia Università Antonianum di Roma. Già direttore della rivista Antonianum, attualmente è Decano della Facoltà di Teologia dello stesso Ateneo. Collabora con diversi periodici, tra cui: Revue d’Histoire Ecclésiastique, Rivisita di Storia della Chiesa in Italia, Catholic Historical Review, Sémata, Archivum Franciscanum Historicum, Archivio Italiano di Storia della Pietà, Internationale Zeitschrift für Humboldt Studien, Archivo Ibero-Americano.

mercoledì 3 aprile 2019

Canzoniere

Canzoniere
di Francesco Petrarca
a cura di Matteo Veronesi
pp. 528, € 12,00
Rusconi, 2019
EAN: 9788818033021
 
«Il Petrarca si pone sullo spartiacque e sul discrimine fra Medioevo e Umanesimo, raccogliendo da un lato le tensioni e i messaggi più vividi e duraturi del primo e prefigurando, quell'assiduo amore per la parola dell'antico che pervase ed animò il secondo [...]. Al pari del Dante paradisiaco, Petrarca è capace di ascendere, con il suo pensiero poetante, dalla terra al cielo, all'eterno dal tempo. E l'eternità a cui, infine, la sua parola approda, e in cui il suo cammino culmina e si risolve, coincide con un valore insieme spirituale e culturale, si identifica con Immortale eredità della cultura classica e, nel contempo, con la beatitudine celeste, con la divina visione concessa agli angeli e alle anime elette» (dal saggio introduttivo di Matteo Veronesi).

martedì 2 aprile 2019

La caccia nell'Ars Nova italiana

La caccia nell'Ars Nova italiana
Edizione critica e commentata dei testi e delle intonazioni
a cura di Michele Epifani
pp. CXCVI-348, € 115
Sismel, 2019
978-88-8450-892-8
 
Il volume consiste nell’edizione critica dell’intero corpus di cacce attualmente note (22 testi e 19 intonazioni), introdotta da uno studio che, in prospettiva interdisciplinare, permette di orientarsi di fronte alle numerose questioni sollevate da un genere minoritario rispetto al madrigale e alla ballata, ma di grande rilevanza nella tradizione poetico-musicale del Trecento italiano.
Michele Epifani è assegnista di ricerca al Dipartimento di Musicologia e Beni Culturali dell'Università degli Studi di Pavia.

lunedì 1 aprile 2019

Quando un papa si dimette

Quando un papa si dimette
La storia di Celestino V
di Mario Dal Bello
pp. 120, € 14,00
Città Nuova, 2019
ISBN: 9788831164566

Il testo descrive, in forma narrativa ma sulla base di documenti anche recentissimi – la pubblicazione del processo di canonizzazione – l’esperienza di vita di Pietro dal Morrone, divenuto papa con il nome di Celestino V. Dagli anni eremitici e monastici agli eventi tumultuosi che hanno portato alla sua elezione e poi al suo governo di cinque mesi. Si evidenziano le tensioni esterne e le “prove” interiori che lo hanno portato alla clamorosa rinuncia. Per poi seguire gli anni delle sue fughe e la prigionia onorevole e la fine nel castello di Fumone. Il testo chiude con la cerimonia della canonizzazione ad opera di papa Clemente V a Vienne, come “Confessore della fede”, ma non come pontefice. Una distinzione dovuta a cause drammatiche che vengono descritte. L’ultima parte del testo contiene la documentazione storica dei fatti.
Mario Dal Bello è giornalista, scrittore, critico d’arte cinema e di musica. Dal 1990 al 2012 è stato responsabile della sezione Arte e spettacolo della rivista Città Nuova. Ha collaborato con Il Sole 24 Ore online. Dal 1997 fa parte della Commissione nazionale valutazione film della Cei e della giuria del David di Donatello. Alcuni suoi testi di cinema sono stati presentati ai festival di Venezia, Torino e Pesaro. Ha pubblicato una trentina di libri. Lavora per riviste ed eventi culturali. Già docente di Letteratura italiana in Italia e all’estero, insegna Storia dell’arte all’Università Lateranense a Roma, dove vive.