domenica 29 dicembre 2013

L'arte dell'icona

L'arte dell'icona
Storia, stile, iconografia dal V al XV secolo
di Tania Velmans
pp. 384, € 130,00
Jaca Book, 2013
ISBN: 978-88-16-60499-5

L’icona è un fenomeno vastissimo che interessa il mondo bizantino ma anche il vicino e il medio Oriente cristiano: Egitto, Etiopia, Palestina, Siria, Cappadocia, Armenia, Georgia. Costantinopoli fu certamente il grande centro di diffusione delle icone che investì la Grecia e le isole del Mediterraneo, sviluppandosi poi nei Balcani e raggiungendo la Russia, da Kiev a Novgorod a Mosca. Con la caduta di Costantinopoli nel 1453 l’arte dell’icona non si spegne e raggiunge altri paesi, Italia compresa, persistendo fino a oggi.
Il volume affronta il tema fondamentale del posto dell’icona nella società, nella cultura, nella liturgia e nella teologia. L’icona è una straordinaria espressione del sacro ed è un oggetto artistico solo come conseguenza della sua profonda funzione religiosa e politica. L’icona è un oggetto potente, taumaturgico, salvifico, protettivo dei monasteri, delle città, dei popoli. Per la prima volta un solo autore realizza una storia generale dell’icona e della sua evoluzione artistica e stilistica nelle varie regioni. Tania Velmans ci conduce nel mondo bizantino e fuori di esso con la maestria di chi ha frequentato per decine d’anni i percorsi storico-geografici e artistici delle icone.
Tania Velmans, originaria della Bulgaria, è una storica dell'arte di fama mondiale. Specialista della storia e della cultura bizantina, insegna a Parigi, in Giappone e negli Stati Uniti.

giovedì 19 dicembre 2013

De Musica Mensurabili

De Musica Mensurabili
Manuale di notazione rinascimentale
di Francesco Rocco Rossi
pp. 11+236, € 25,00
Libreria Musicale Italiana, 2013
ISBN: 9788870967463
 
Questo manuale è articolato in diciotto capitoli che, partendo dagli elementi basilari della notazione quattrocentesca (chiavi e figure di durata), accompagneranno i lettori alla graduale acquisizione di tutte le tecniche (imperfezione, alterazione, proporzioni, color, ecc) necessarie per una trascrizione corretta della musica rinascimentale e coerente con le moderne tecniche di edizione. Desidero ribadire con chiarezza che si tratta di un manuale e non di una disamina musicologica sulla riflessione teorica sulla notazione rinascimentale. Le diverse sfumature mensuralistiche e i molteplici orientamenti dottrinali che agitarono la scena trattatistica del XV/XVI sec. (penso alla vis polemica di Johannes Tinctoris e alla querelle che ha visto come protagonista Franchino Gaffurio) sono indubbiamente argomenti di estremo interesse nonché parecchio importanti per le ricadute che ebbero nella prassi mensurale dell’epoca e per questo motivo, inevitabilmente, se ne fa menzione qua e là nelle pagine di questo volume. Ho deciso, però, di non entrare nel merito delle questioni teoriche limitandomi a segnalarne le problematiche e delegando, laddove necessario, alla monografia di Anna Maria Busse Berger per gli approfondimenti del caso. Questo perchè ho ritenuto opportuno mantenere l’esposizione nei binari di un pragmatismo manualistico.
Francesco Rocco Rossi è musicologo. Laurea in Musicologia (110/110 con lode e dignità di stampa), Facoltà di Musicologia di Pavia –Cremona. Titolo della tesi: Guillaume Faugues e l’ambiente napoletano del tempo di Tinctoris. Un caso di filologia d’autore: le due versioni della Missa L’Homme Armé.
Redattore musicale di Radio Popolare e ideatore e conduttore di programmi radiofonici di divulgazione musicale è autore di numerose pubblicazioni e articoli scientifici.
Scopri di più sul suo blog Musicologia Attiva.

mercoledì 18 dicembre 2013

I Malatesta. Signori di Rimini e Cesena

I Malatesta. Signori di Rimini e Cesena
di Angelo Turchini
pp. 328, € 15,00
Il Ponte Vecchio, 2013
ISBN: 8865413530
 
La signoria dei Malatesta, il cui dominio si espresse in diversi regimi, riguarda soprattutto Rimini e Cesena con i loro territori, per quanto non si possa dimenticare l’Appennino fra Romagna e Marca, il Montefeltro, Pesaro, Fano e Senigallia. Evocarne le vicende, nel contesto dello Stato pontificio significa riflettere su gran parte della storia della Romagna fra XIII e XV, in una trama di eventi giocati sulla ricerca della legittimazione del potere, sui rapporti sociali e intrafamiliari, sulle lotte tra signorie per un più vasto predominio territoriale. Personaggi come Paolo e Francesca, “il mastin vecchio” e quello nuovo da Verucchio, Sigismondo Pandolfo e Domenico Malatesta Novello sono figure notissime, e non solo nel mondo delle lettere e delle arti. Spesso si passa dalla storia al mito, e magari accade che si declini il mito e si perda la storia. Ci si alimenta, tuttavia, di un passato signorile glorioso, di cui restano memorie significative universalmente riconosciute, peculiari testimonianze del Rinascimento, come il Tempio Malatestiano di Rimini e la Biblioteca Malatestiana di Cesena, ancora oggi segni di identità civica.

martedì 17 dicembre 2013

Ai margini della civitas. Figure giuridiche dell’altro tra medioevo e futuro

Ai margini della civitas. Figure giuridiche dell’altro tra medioevo e futuro
a cura di Aldo Andrea Cassi
pp. 374, € 18,00
Rubettino, 2013
ISBN: 9788849837643

Il volume chiama a raccolta studiosi di diverse discipline, non solo giuridiche ma anche storiche, economiche, sociologiche, per analizzare, attraverso una prospettiva multifocale, la complessa e stratificata "fenomenologia" dell'altro nella cultura giuridica europea. È diviso in due parti: una dedicata a profili storici e istituti giuridici di inclusione-esclusione dell'altro, una dedicata all’alterità nell'ordinamento giuridico vigente (consolidazioni e prospettive future).
Il profilo di determinate categorie di soggetti percepiti come irrimediabilmente diversi, “altri”, ha da sempre accompagnato, ed inquietato, lo spazio giuridico tracciato dalla civitas (intesa come civiltà oltre che come città), la quale ne ha spesso statuito l’emarginazione al di fuori dei propri confini politico-giuridici (se non anche materiali, extra moenia). Così, la presenza di eretici, banditi, streghe, e “mentecatti” ha ceduto il passo, nei nostri giorni, alla considerazione per carcerati, disabili, “devianti”, mentre due figure, lo straniero e il miserabile (tale per povertà e/o per malattia), attraversano i secoli fino a “bucare” il nostro presente e proiettarsi tra le sfide future cui è chiamata a confrontarsi la nostra società con il suo diritto. Il volume chiama a raccolta studiosi di diverse discipline, non solo giuridiche ma anche storiche, economiche, sociologiche, per analizzare, attraverso una prospettiva multifocale, la complessa e stratificata “fenomenologia” dell’altro nella cultura giuridica europea. Le scaturigini storiche dell’irrompere del “marginale” sulla scena della civiltà giuridica europea (parte Prima) e l’attuale assetto dei meccanismi di previsione e inclusione (o viceversa, di rimozione ed esclusione) nell’ordinamento giuridico vigente (parte Seconda) costituiscono il dittico che si propone allo sguardo dello studioso, sia egli “addetto ai lavori”, studente o lettore interessato.
Acquista online al prezzo speciale di € 15,30.

giovedì 12 dicembre 2013

Insediamenti eremitici nella Toscana medievale

Insediamenti eremitici nella Toscana medievale
di Aldo Favini
pp. 186, € 16,00
Press & Archeos, 2013
 
La Toscana è stata uno dei luoghi d’Europa in cui maggiormente, e forse con uno specifico successo, le regioni metafisiche dell’eremitismo dei Padri si sono fuse con l’ambiente reale, diocesano e comunale. Attraverso lo studio degli insediamenti eremitici del medioevo toscano, così raramente trattati nella loro integrale complessità, emerge la profondità delle discussioni che si animarono attorno ad assunti filosofici di portata universale e i modi in cui essi determinarono scelte architettoniche e insediative specifiche.
Per approcciarsi ad una così vasta tematica, fertile di una quantità insospettabile di curiosità, Aldo Favini ha costituito un ampio archivio d’informazioni raccolte in molti anni di studio ed escursioni. Incrociati i dati e stabilite le tendenze, questo testo risulta la piattaforma ideale per qualsiasi futura interpretazione delle architetture eremitiche di Toscana.
Aldo Favini (Prato, 1963), laureato all’Università degli Studi di Siena con una tesi sul romanico nella diocesi di Fiesole, dal 1987 si dedica sistematicamente allo studio dell’architettura medievale toscana. Ha provveduto ad una vastissima raccolta di materiale documentario, fotografico, grafico, proseguendo un immane lavoro di catalogazione delle chiese medievali toscane dalle fonti edite e attraverso la ricerca sulle architetture superstiti.

venerdì 6 dicembre 2013

La maledizione dei Gualdrada

La maledizione dei Gualdrada
di Giangiacomo Gorgucci
€ 5,99
Formato E-Book
Gremese Editore, 2013
ISB: 9788877425485
 
Anno 1166: il silenzio della chiesa di Monte Savello viene rotto dalle grida del parroco, trafitto dalla spada di un misterioso cavaliere celato in un saio. A questa succederanno altre morti, ma sempre interne alla potente famiglia dei Gualdrada. Michele de Sauli, un cavaliere di origine tuscolana, ha il compito di indagare su quegli atroci delitti...

mercoledì 4 dicembre 2013

La pittura del Quattrocento nei feudi Caetani

La pittura del Quattrocento nei feudi Caetani
a cura di Anna Cavallaro e Stefano Petrocchi
pp. XVI-552, € 78,00
Edizioni di Storia e Letteratura, 2013
ISBN: 9788863723632

Molteplici personalità artistiche si presentano in queste pagine: il Maestro Caldora attivo a Subiaco, il Maestro dell’Annunziata di Cori, Pietro Coleberti di Priverno, Desiderio da Subiaco, l’inedita figura di magister Petrus, fino a grandi maestranze già note come Giovanni da Gaeta, Antoniazzo Romano e Cristoforo Scacco. La produzione pittorica quattrocentesca nel Lazio meridionale – nelle province di Latina e Frosinone, nelle zone dei colli Albani, della bassa valle dell’Aniene e dei monti Prenestini – costituisce un caso peculiare di studio finora mai indagato nella sua interezza nonostante l’indiscusso interesse storico-artistico, realizzatosi in virtù delle testimonianze di maestri noti, ma anche di botteghe locali, come quelle di Antonio da Alatri e del Maestro di Alvito nel frusinate. Dietro alle evenienze pittoriche emerge inoltre, in filigrana, un tessuto culturale e un patrimonio figurativo con una propria identità, caratterizzata dalla presenza pressoché costante della committenza Caetani. In questa prospettiva il volume assume il ruolo di strumento utile alla conoscenza del territorio, oltre che importante tassello nel quadro degli studi sulla pittura quattrocentesca del centro-Italia.
Acquista online al prezzo scontato di € 66,30.

martedì 3 dicembre 2013

Antonio Urceo Codro. Sermones (I-IV)

Sermones (I-IV)
Filologia e maschera nel Quattrocento
di Antonio Urceo Codro
a cura di Loredana Chines e Andrea Severi
pp. 456, € 48,00
Carocci, 2013
ISBN: 9788843070251

Fra i testi più moderni e affascinanti della cultura accademica del Quattrocento, i Sermones di Codro restituiscono il volto di un umanesimo chiaroscurale e polifonico che guarda già all’Europa di Erasmo, di Montaigne o di Rabelais. Le pagine di questi discorsi tenuti dal professore dello Studio nelle aule dell’Alma Mater Studiorum nell’ultimo ventennio del XV secolo vibrano di una parola viva e gestuale, sempre attenta alle ragioni di una filologia e di una scienza ermeneutica che osservano con sguardo acuto e penetrante i testi commentati per poi riflettere, con vertiginoso disincanto, su ogni aspetto dell’umano. Ogni valore, ogni sapere, ogni forma dell’esistere, tra canto e controcanto, possono trovare la loro celebrazione e bachtinianamente il loro rovesciamento in un gioco di specchi che sempre sa ricomporsi, con autentica passione e rigoroso impegno pedagogico e didattico, in una straordinaria lezione scientifica e umana della parola degli antichi.
Loredana Chines insegna Letteratura italiana e Filologia medievale e umanistica presso il Dipartimento di Italianistica e Filologia Classica dell’Università degli Studi di Bologna. Si è occupata di ricezione dei classici nel Quattrocento, di Petrarca, Alberti e Achille Bocchi. Tra le sue ultime pubblicazioni si segnalano «Di selva in selva ratto mi trasformo». Identità e metamorfosi della parola petrarchesca (Carocci 2010) e Francesco Petrarca (Le Monnier 2012).
Andrea Severi è dottore di ricerca in Civiltà dell’Umanesimo e del Rinascimento. Attualmente è assegnista di ricerca presso il Dipartimento di Italianistica e Filologia Classica dell’Università degli Studi di Bologna. Ha pubblicato l’Adolescentia di Battista Spagnoli Mantovano (BUP 2010) e articoli su Valla, Beroaldo e l’umanesimo bolognese in riviste specializzate.

venerdì 22 novembre 2013

Storia del monachesimo medievale

Storia del monachesimo medievale
di Anna Rapetti
pp. 296, € 22,00
Il Mulino, 2013
ISBN: 978-88-15-24656-1

Il monachesimo è uno degli aspetti caratterizzanti della società medievale. Partendo dalle sue prime manifestazioni nel III secolo, il volume ricostruisce il complesso succedersi delle diverse esperienze, illustrandone i tratti spirituali e istituzionali. A una prima lunga fase formativa, in cui l’ideale della vita monastica si affermò come la più autentica forma di vita cristiana, seguirono i «secoli d’oro» nei quali parve che la comunità monastica dovesse incarnare l’intera società cristiana. Gli sviluppi dei secoli basso-medievali e la nascita dei nuovi ordini mendicanti segnarono infine un grande cambiamento: i monaci uscirono dai chiostri per agire nel mondo e trasformarlo.
Anna Rapetti insegna Storia delle istituzioni medievali all’Università Ca’ Foscari di Venezia. Tra i suoi libri: «Monachesimo medievale» (Marsilio, 2005), «La terra degli uomini. Campagne dell’Italia medievale» (Carocci, 2012) e per il Mulino «La Chiesa nel Medioevo» (con C. Azzara; 2009).

giovedì 21 novembre 2013

Io, Trotula. Storia di una leggendaria scienziata medievale

Io, Trotula
Storia di una leggendaria scienziata medievale
di Dorotea Memoli Apicella
pp. 412, € 19,00
Marlin Editore, 2013
ISBN: 9788860430830

Combinando sapientemente verità e finzione, indizi documentali e immaginazione, l'Autrice narra la vicenda di Trotula de Ruggiero, punta di diamante della Scuola medica salernitana (sec. XI). L'incontro con Edoardo il Confessore, futuro re d'Inghilterra, è la chiave di volta del racconto: un amore grande, folgorante, che infiamma il cuore di lei adolescente e s'imprime per sempre nella sua anima. Ma è un amore impossibile, a causa della ragion di stato. suggellato già sul nascere dell'addio. Proprio in forza di questo senti- mento, Trotula avrà il coraggio di proseguire tenacemente nel cammino della ricerca scientifica affrontando con coraggio e determinazione le prove del suo futuro di donna tra cui il matrimonio con Giovanni Plateario, suo maestro, molto più vecchio di lei, voluto da suo zio il principe Guaimario IV. Un'esperienza amara la sua, come quella di tante donne del suo tempo, ma non senza un intimo sentimento di rivolta, che la spinge ad approfondire gli studi per riscattare se stessa e tutte le altre donne, donando loro la salute del corpo e il piacere della sua bellezza.
Il volume è arricchito da un'appendice contenente 37 ricette mediche adeguatamente esposte e da un originale apparato iconografico.
Dorotea Memoli Apicella, nata a Salerno, dove ha insegnato Lettere classiche nel Liceo Torquato Tasso, oltre ai saggi di storia locale, tra cui uno su Gregorio VII, ha pubblicato: Culti di originegreca a Salerno (zoor); Adelperga, da Pavia alla corte di Arechi (2004); Sichelgaita tra Longobardi e Normanni (II ed., 2009). Ha scritto vari articoli, inclusi negli Annali del Liceo Tasso e in "Rassegna Storica Salernitana", tra cui Divagazioni onomastiche su Trotula de Ruggiero. Nel 1998 ha vinto il Premio storico-letterario Leopoldo Cassese per la ricerca inedita su Itinerari salernitani di folclore religioso. 

mercoledì 20 novembre 2013

Goti e Vandali. Dieci saggi di lingua e cultura altomedievale

Goti e Vandali
Dieci saggi di lingua e cultura altomedievale
di Nicoletta Francovich Onesti
pp. 200, € 25,00
Artemide, 2013
ISBN: 978-88-7575-182-1 
 
Il volume raccoglie i saggi che Nicoletta Francovich Onesti ha dedicato alla lingua e alla cultura dei Goti e alle sparute tracce linguistiche dei Vandali. Quello che conosciamo sulle lingue di queste popolazioni germaniche, precocemente estinte, è in gran parte circoscritto alle forme onomastiche poiché, fatta salva l'eccezione della Bibbia gotica di Wulfila e di pochi altri testi minori, esse quasi non hanno lasciato alla storia altra memoria di sé. I dati antroponimici non sono però studiati soltanto per ricostruire lingue altrimenti poco o punto attestate; essi rappresentano soprattutto la chiave di accesso ai complicati meccanismi di prestito, scambio e simbiosi attraverso i quali, tra la tarda antichità e gli albori del Medioevo, è venuta conformandosi la convivenza tra le popolazioni germaniche dei Goti e dei Vandali e le genti stanziate sulle sponde del Mediterraneo: in Italia e Spagna, ma anche nell'Africa settentrionale. Sono nomi di sovrani e notabili, ma anche di uomini - e donne - di estrazione più modesta: se ne identificano qui l'origine, l'etimologia, l'assimilazione nei coevi sistemi grafo-fonetici del greco e del latino, la diffusione nei diversi strati sociali. L'analisi linguistica procede dunque parallela alla valutazione dei dati storici, e con essi si tenta una sintesi di più ampio respiro, volta a determinare come quell'intreccio di lingue, usi, tradizioni, abbia segnato la nascita della cultura europea.
Nicoletta Francovich Onesti è docente di Filologia Germanica all’Università di Siena. È autrice fra l’altro del manuale Filologia Germanica. Lingue e culture dei germani antichi. Specialista delle lingue germaniche scomparse e dei nomi propri dei popoli antichi, ha pubblicato sulla lingua dei longobardi il libro: “Vestigia longobarde in Italia” (Roma 1999, ristampa seconda edizione 2013) inoltre un volume su “I Vandali, Lingua e storia” (Roma 2002); e un altro su “I nomi degli Ostrogoti” (Firenze 2007).

martedì 19 novembre 2013

Il Tesoro d'Italia

Il Tesoro d'Italia
La lunga avventura dell'arte
di Vittorio Sgarbi
pp. 480, € 22,00
Bompiani, 2013
ISBN: 45274565
 
C’è un’Italia protetta e remota a Morano Calabro, a Vairano, a Rocca Cilento, a Vatolla, a Giungano, a Torchiara, a Perdifumo, incontaminati presidi del Cilento. Poi ci sono le apparizioni. Come gli affreschi di Sant’Angelo in Formis, come il duomo di Anagni con il quale si apre il racconto pittorico di questo libro, anche se i primi segnali della lingua nuova, diretta, espressiva, sapida, sono nella scultura, a partire da Wiligelmo a Modena in parallelo con i primi vagiti della lingua italiana. Quei confini nei quali sono ristretti a coltivare i campi, cacciati dal Paradiso terrestre, Adamo ed Eva. Poco più tardi vedremo altri contadini affaticati, di mese in mese, nel Battistero dell’Antelami a Parma. Soltanto a Ferrara il lavoro sembrerà riservare una imprevista felicità. Il Maestro dei Mesi trasmette il piacere che ha provato estraendo fanciulli dalla pietra. Siamo nel 1230, in largo anticipo sul ritrovamento della vita nella pittura, prima ancora che in Toscana, nel cuore della Valle Padana, a Cremona, con il racconto delle storie di Sant’Agata di un maestro anonimo; non sarà un caso che la nuova lingua toscana in pittura si espanda fino a Padova con Giotto nella Cappella degli Scrovegni, e di lì in tutto il Nord. Siamo in apertura del Trecento, e diventa lingua universale quella che ha iniziato a parlare Giotto, ponendosi davanti le energie dei corpi e la loro azione, con una tale efficacia da determinare quasi un secolo di imitatori, le cui gesta noi parzialmente raccontiamo accompagnando il viaggiatore e il lettore in Toscana e altrove, fino ad arrivare, in chiusura di secolo, a Lorenzo Monaco, sfinito interprete di un gotico fiorendo. E che fiorirà – eccome fiorirà! – e sarà l’ultimo giardino, perché con la vita vera si confronterà, con la stessa energia del Giotto franco, consistente e dominante con la sua umanità, il giovane Masaccio. Dopo questo lungo travaglio la pittura italiana entra nella sua piena maturità. Di tante tappe, allora, verso la felicità espressiva nel Rinascimento, questo libro, come una lunga avventura, dà conto in una continua sorpresa.
Vittorio Sgarbi è nato a Ferrara. Critico e storico dell’arte, ha curato numerose mostre in Italia e all’estero, è autore di saggi e articoli. Nel 2011 ha diretto il Padiglione Italia per la 54a Biennale d’Arte di Venezia. Per Bompiani ha pubblicato Il bene e il bello (2002), Dell’anima (2004), Ragione e passione. Contro l’indifferenza (2005), Vedere le parole (2006), Clausura a Milano e non solo. Da suor Letizia a Salemi (e ritorno) (2008), L’Italia delle meraviglie. Una cartografia del cuore (2009), Viaggio sentimentale nell’Italia dei desideri (2010), Le meraviglie di Roma. Dal Rinascimento ai giorni nostri (2011), Piene di grazia. I volti della donna nell’arte (2011) e L’arte è contemporanea (2012).

lunedì 18 novembre 2013

Francesco e Federico: due giganti allo specchio

Francesco e Federico: due giganti allo specchio
di Vito Telesca
pp. 172, € 17,00
Storia Moderna, 2013
ISBN: 9788891060525
 
Non è la solita biografia su San Francesco e Federico. Il libro mette uno di fronte all'altro due giganti della nostra storia. Si scopre come entrambi abbiano contribuito fortemente alla rinascita culturale dell'Italia medievale sotto il profilo linguistico, artistico, territoriale, umanistico. Ovunque, girando lo stivale, troviamo i segni del loro passaggio. Indelebili. Questo libro è come un talk-show ordinato, dove i protagonisti non si accavallano ma si rispettano. E vinceranno entrambi.

venerdì 15 novembre 2013

Dalle lacrime di Sybille

Dalle lacrime di Sybille
Storia degli uomini che inventarono la banca
di Amedeo Feniello
pp. 304, € 16,00
Laterza, 2013
ISBN: 9788858109458

La storia della nascita della banca fino al grande crac finanziario della metà del Trecento. A partire dalle lacrime di una donna.
«Non ci crederà, ma ho scoperto una storia straordinaria. Non le dico dove, ma gliene voglio parlare. La storia è semplice, ma per niente banale. C’è una donna, ricca. Nobile. Francese. Anzi, provenzale. Diciamo che si chiama Sibilla. A un certo momento della sua vita, cade nelle mani di un gruppo di banchieri, che le portano via il suo oro, le sue ricchezze, la sua dignità...». Comincia con le lacrime di una donna il viaggio alla scoperta di come sono nate la banca e la finanza. Un percorso gremito di tante storie di uomini – dai papi ai re, ai più semplici e oscuri cambiavalute che calcavano i mercati d’Europa – che, per primi, nutrirono il nuovo sogno del capitalismo. Un tempo di avventurieri, arrampicatori, viaggiatori, uomini del danaro. Gente rapace uscita da chissà dove, ma che conosce il come e il perchédelle regoledel nuovo mondo, ne rimodella abitudini e miti. Cent’anni a cavallo tra il Duecento e il Trecento fatti di eventi imprevedibili e sconosciuti, per il tempo in cui accaddero. Di protagonisti di grandi ascese e di terribili cadute, sempre in bilico tra il successo e la paura. Un sogno che, per molti, si trasforma in naufragio, quando il nuovo sistema finanziario subisce il suo primo violento tracollo, con il fallimento delle banche fiorentine.
Amedeo Feniello è stato, di recente, Directeur d’études invitépresso l’École des Hautes Études en Sciences Sociales di Parigi e ha insegnato Storia del Mediterraneo nel Medioevo presso la Northwestern University, con sede a Evanston, Chicago. Autore di numerosi saggi sulla società e l’economia dell’Italia meridionale medievale, ha pubblicato tra l’altro Les campagnes napolitaines à la fin du Moyen âge. Mutations d’un paysage rural (Roma 2005) e Napoli. Società ed economia (902-1137) (Roma 2011).

giovedì 14 novembre 2013

Judaica Civitatis Siracusarum

Judaica Civitatis Siracusarum
Vita, economia e cultura ebraica nella Siracusa medievale
di Viviana Mulè
pp. 272, € 15,00
Officina di Studi Medievali, 2013
ISBN: 978-88-6485-058-0
 
Frutto di una paziente ricerca in archivi siciliani e spagnoli il presente lavoro ha il merito di esaminare i diversi aspetti (economici, politici, sociali e culturali) della vita degli ebrei della città di Siracusa, conosciuta nel Medioevo come una delle aljamas più colte, ricche e vivaci di tutta l’isola. Le fonti sulla comunità ebraica siracusana, nota agli studiosi per lo spessore culturale attestato da manoscritti di argomento astronomico-scientifico e dispersi in diverse parti del mondo, attestano l’integrazione delle attività ebraiche nel tessuto sociale ed economico cittadino e rivelano la presenza di esponenti di rilievo dell’ebraismo siciliano impegnati in una rete di relazioni con il potere centrale e con l’amministrazione locale.
Soprattutto nel XV secolo, l’epoca meglio documentata negli archivi siciliani, gli ebrei della città aretusea sono impegnati in una varietà di attività economiche.
Dallo studio delle fonti emergono elementi di novità soprattutto in merito all’impegno di alcuni membri dell’oligarchia ebraica siracusana nel settore del prestito ad interesse e dell’attività bancaria.
Viviana Mulè, si è laureata in lettere nel 2002 presso l’Università “La Sapienza” di Roma con una tesi sulle comunità ebraiche di Messina, Catania e Siracusa. Lo stesso anno ha conseguito il diploma di Archivistica, Paleografia e Diplomatica presso l’Archivio di Stato di Palermo. Nel 2007 ha conseguito il titolo di Dottore di ricerca in Storia presso l’Università di Pisa con una tesi sulle famiglie di mercanti, banchieri e prestatori ebrei in Sicilia. È stata titolare di un assegno di collaborazione alla ricerca presso l’Università di Palermo. Ha condotto diverse ricerche sugli archivi siciliani e spagnoli e ha pubblicato diversi saggi sulle comunità ebraiche siciliane (Gli ebrei di Caltabellotta e la famiglia de Luna; Ebrei sardi in Sicilia ed ebrei siciliani in Sardegna), in particolare sulle comunità della Sicilia orientale (Ebrei tra Siracusa e Malta nel ‘400; La comunità ebraica di Siracusa nel ‘400: aspetti di vita economica e sociale), sul credito in Sicilia (Note su mercanti, commercio e credito a Messina nel XIV e XV secolo; Note sulla presenza femminile nel mercato del credito in Sicilia nel XV secolo) e sul Quattrocento siciliano (L’inventario dei beni dell’Infanta Isabella d’Aragona prima contessa di Caltabellotta).

mercoledì 13 novembre 2013

Le crociate dopo le crociate

Le crociate dopo le crociate
Da Nicopoli a Belgrado (1396-1456)
di Marco Pellegrini
pp. 396, € 25,00
Il Mulino, 2013
ISBN: 978-88-15-24721-6

«Le crociate “classiche” che ebbero come meta la Terrasanta finirono nel 1291 con la caduta di San Giovanni d’Acri. A partire dal Trecento l’ipotesi di una riconquista di Gerusalemme non fu più al centro della pianificazione crociata. Essa divenne il corollario di una strategia di attacco avente come obiettivo primario la distruzione della potenza turca in area balcanica, e dal 1453 in poi la sua cacciata da Costantinopoli»
Le crociate sono abitualmente associate all’idea di Medioevo: l’elenco ufficiale ne conta otto fra il 1098 e il 1270. Ma anche dopo questa data per lungo tempo la crociata restò un obiettivo capace di mobilitare emozioni e risorse dell’Europa cristiana. Queste «crociate tardive» non ebbero più come oggetto la lotta per la Terrasanta ma la difesa dello spazio europeo dall’avanzata dell’Impero ottomano. Furono molte: se ne annoverano più di dieci fino alla battaglia di Lepanto (1571) e altre ne seguirono in età moderna. Durante questo periodo gli eserciti della cristianità colsero più insuccessi che vittorie. Il volume racconta i diversi progetti di offensiva antiottomana promossi dal papato e i loro esiti, a cominciare dal disastro di Nicopoli nel 1396, la più sanguinosa sconfitta mai toccata a una spedizione crociata, per terminare con la fortunosa vittoria di Belgrado del 1456, per la quale si parlò addirittura di miracolo.
Marco Pellegrini insegna Storia moderna all’Università di Bergamo. È autore di saggi e monografie tra cui, da ultimo: «Religione e umanesimo nel primo Rinascimento» (Le lettere, 2012). Con il Mulino ha pubblicato «Le guerre d’Italia» (2009) e «Il papato nel Rinascimento» (2010).

martedì 12 novembre 2013

Il labirinto ai confini del mondo

Il labirinto ai confini del mondo
di Marcello Simoni
pp. 384, € 9,90
Newton Compton, 2013
ISBN: 978-88-541-5575-6
Napoli, Anno del Signore 1229. La scia di omicidi lasciata da un pericoloso e sfuggente cavaliere costringe l’inquisitore Konrad von Marburg a indagare sulla setta dei Luciferiani, devota a un antichissimo culto astrale. Suger de Petit-Pont, un magister medicinae cacciato dall’università di Notre-Dame, si trova suo malgrado coinvolto nella vicenda, attirando su di sé i sospetti di von Marburg. Ma non sarà l’unico a cadere nelle sue mani, avide di assicurare un colpevole alla giustizia divina: Ignazio da Toledo, giunto infatti a Napoli per vendere una reliquia, infiammerà i sospetti dell’inquisitore, fino al punto da essere ritenuto addirittura a capo dei famigerati Luciferiani e responsabile di tutti i delitti. Trovare una via d’uscita e dimostrare la propria innocenza non sarà affatto facile: Ignazio inizierà una complicata e rischiosa ricerca, che lo spingerà nel sud d’Italia, fino in Sicilia, alla “Corte dei miracoli” di Federico II. Il mistero sulla temibile setta si cela forse tra le mura del palazzo imperiale? E cosa nascondono i Luciferiani di così prezioso da valere il sacrificio di tante vite?
Marcello Simoni è nato a Comacchio nel 1975. Ex archeologo, laureato in Lettere, lavora come bibliotecario. Ha pubblicato diversi saggi storici; con Il mercante di libri maledetti, romanzo d’esordio, ha superato le 500.000 copie, ha vinto il 60° Premio Bancarella, è stato selezionato al Premio Fiesole 2012 ed è stato finalista al Premio Emilio Salgari 2012. I diritti di traduzione sono stati acquistati in diciotto Paesi. Con la Newton Compton ha pubblicato anche La biblioteca perduta dell’alchimista, secondo capitolo della trilogia del famoso mercante, Il labirinto ai confini del mondo e L’isola dei monaci senza nome. Per la collana Live è uscito I sotterranei della cattedrale, che ha venduto oltre 150.000 copie.
Acquista in versione E-book a € 4,99 

sabato 9 novembre 2013

Nel nome del Signore

Nel nome del Signore
L'Europa dall'anno Mille alla fine del Medioevo
di William Chester Jordan
traduzione di G. Ferrara degli Uberti
pp. 464, € 24,00
Laterza, 2013
ISBN: 9788858106907

In queste pagine troveremo i grandi papi che hanno fatto rivivere il potere del clero contro i grandi signori secolari, gli scrittori e i pensatori che hanno aperto la strada al Rinascimento, i guerrieri che combatterono nelle crociate e le persone comuni che trovarono un nuovo orizzonte di prosperità in un’epoca fiduciosa e dinamica,fino alla lunga notte del Trecento.
Parentesi luminosa fra il caos dell’anno Mille e un quattordicesimo secolo infestato dalla peste, dalle carestie e dalle guerre, gli anni che troveremo in queste pagine furono ricchi di possibilità e di speranza, di crescita e di conquiste. Dalle controversie Chiesa-Stato ai conflitti religiosi e ai movimenti riformatori, dalla crescita demografica alle straordinarie conquiste intellettuali – la letteratura in volgare, il fiorire delle grandi università inglesi, francesi e italiane, i capolavori dell’architettura gotica –, William Chester Jordan ripercorre il cammino lungo il quale, con creatività e a passo sicuro, si sviluppò quello che può ben essere definito il primo vero Rinascimento europeo.

lunedì 4 novembre 2013

Milano guelfa (1302-1310)

Milano guelfa (1302-1310)
di Paolo Grillo
pp. 268, € 25,00
Viella, 2013
ISBN: 9788867280476

Il volume analizza la vita politica, istituzionale e sociale di Milano nell'arco di un decennio, dal giugno del 1302 al gennaio del 1311, quando in città, allontanati Matteo Visconti e i suoi principali seguaci, dominarono i popolari e la famiglia della Torre, che aderirono con decisione allo schieramento guelfo "radicale", allora capeggiato dai "neri" fiorentini. Si tratta di un arco di tempo limitato ma di grande interesse: Milano per alcuni anni propose un atteggiamento politico innovativo e differente da quello che avrebbe poi caratterizzato il successivo regime dei Visconti. Infatti il comune di popolo rinato nel 1302 puntò con decisione non alla creazione di un'area di dominio regionale, ma all'inserimento della città in una solida e vasta rete di alleanze che coinvolgeva tutta la penisola, che portò a un periodo di pace quasi decennale e permise una momentanea ma rigogliosa fioritura della vita economica. Il progetto fallì a causa delle ambizioni egemoniche di Guido della Torre, che fra il 1307 e il 1308, sfruttando la sua rete di clientele, prese il potere creando una signoria personale. Quando scese in Italia l'imperatore Enrico VII la popolazione, esasperata, gli aprì le porte, permettendo anche il ritorno dei Visconti. Fallì così anche la possibilità di creare un'"Italia guelfa", basata sull'asse Napoli-Firenze-Milano-Padova, che avrebbe potuto dare una dimensione nazionale alla politica e all'economia italiana fin dal Trecento.
Paolo Grillo è professore di Storia medievale presso l’Università degli Studi di Milano. Il suo principale ambito di ricerca è il mondo comunale italiano dei secoli XII-XIV nei suoi molteplici aspetti politici, istituzionali, sociali, religiosi e militari. Oltre a diversi saggi, ha recentemente pubblicato: Cavalieri e popoli in armi. Le istituzioni militari nell’Italia medievale, Laterza, Roma-Bari 2008; Monaci e città: comuni urbani e abbazie cistercensi nell’Italia nord-occidentale (sec. XIII-XIV), Biblioteca Francescana, Milano 2008; Legnano 1176. Una battaglia per la libertà, Laterza, Roma-Bari 2010.
Aquista online con lo sconto del 15%.

mercoledì 30 ottobre 2013

La bottega orafa di Lorenzo Ghiberti

La bottega orafa di Lorenzo Ghiberti
di Dora Liscia Bemporad
pp. 88, € 12,00
Edifir, 2013
ISBN: 978-88-7970-609-4
 
Attraverso l’analisi stilistica di alcune opere, che qui vengono attribuite alla bottega ghibertiana, è stato possibile ricostruire una prima, anche se incompleta, fisionomia dello stile “pittorico” del Ghiberti, ricostruzione che potrà portare in una seconda fase alla individuazione di tavole e affreschi di sua mano. Infatti l’attività orafa del Maestro è stata oggetto di molte ricerche, ma la sua formazione e quella di altri artisti come Filippo Brunelleschi e Donatello sono ancora avvolte in una fitta ombra, così come la figura del padre di Lorenzo (o patrigno) Bartolo di Michele. Quest’ultimo ha avuto sicuramente un ruolo importante nella formazione della generazione di artisti-orafi operanti nella prima metà del Quattrocento. Per circoscrivere ulteriormente le modalità di esecuzione delle opere di oreficeria sono state inquadrate le personalità di alcuni collaboratori, probabili esecutori materiali delle opere di oreficeria, sulla base documenti d’archivio e confronti stilistici.

martedì 29 ottobre 2013

Per antiche strade

Per antiche strade
Caratteri e aspetti delle città medievali
di Francesca Bocchi
pp. 528, € 40,00
Viella, 2013
ISBN: 9788867280582

Intese nel senso più ampio del termine, oggi come allora le strade sono l’intelaiatura che regge la struttura materiale della città. Il loro insieme – selciato e case, ma anche vie d’acqua – è il medium per accedere alle regole che nel Medioevo governavano il vivere comune, metafora di tutto quello che costituisce la fisicità degli spazi della città. Spazi che si diversificano in piazze, slarghi, campi, campielli, sotoporteghi, articolandosi in una gerarchia che va dalle strate – quelle che noi ora chiamiamo “maestre”, generatrici dell’urbanizzazione, quasi sempre eredi di antichi cardini e decumani e di ancor più antiche platee – alle generiche contrade e vie pubbliche, alle veneziane fondamenta, alle napoletane rue, ai vicoli, ai darbi palermitani, ai passaggi pubblici derivati da spazi privati trasformati in strettissime vie.
Partendo da questo punto di vista apparentemente secondario e in realtà privilegiato, in questo volume l’autrice ripercorre – è il caso di dire – la storia delle città medievali italiane, facendo riferimento a casi esemplari disseminati per tutta la Penisola (e non solo). Oggetto di riflessione diventa quindi ogni cellula che compone la città: abitazioni civili, botteghe, edifici pubblici, acquedotti, canali, sistemi di scolo, ospedali, cimiteri, nella consapevolezza dell’inesistenza di una “città italiana”, poiché essa sfugge ad ogni tentativo di inquadramento in categorie e modelli, a causa (e grazie) della straordinaria varietà delle singole storie. 
Francesca Bocchi ha insegnato Storia Medievale e Storia delle città all’Università di Bologna e all’Università Iulm di Milano. È vicepresidente della Commission Internationale pour l’Histoire des Villes, fondatrice del “Centro Gina Fasoli per la Storia delle città” (Università di Bologna). È autrice e curatrice di saggi e volumi riguardanti la storia urbana (Atlante storico di Bologna, voll. 4, Bologna 1996-1999) e le applicazioni informatiche alle scienze storiche.

lunedì 28 ottobre 2013

Totila e Belisario. La battaglia del Mugello

Totila e Belisario. La battaglia del Mugello
di Enio Pecchioni e Giovanni Spini
pp. 105, € 12,00
Press & Archeos, 2013
ISBN 978-88-96876-29-9
 
Nel momento forse più oscuro della storia della nostra penisola, oltre la fine dell’Impero Romano d’Occidente e assai prima dell’invasione longobarda, la Toscana, già devastata da carestie ed epidemie fu coinvolta nella drammatica Guerra Gotica.
A contendersi i territori dell’antico impero furono gli invasori goti ed i romani d’Oriente; mentre i primi ricercavano con ogni mezzo strategico e politico una legittimazione ed un’affermazione nella società italiana, i secondi, sulla scia della politica di Giustiniano miravano al ripristino dell’unità imperiale. In questo contesto eterogeneo e talvolta ambiguo si pongono gli scontri avvenuti nel 542 nei pressi di Firenze e in Mugello, ispirati dalle strategie del goto Totila e del greco Belisario.
Nel presente saggio gli autori, che già hanno dedicato ampie ricerche ad eventi bellici avvenuti in Toscana, procedono nella ricostruzione della Guerra Gotica concentrando l’attenzione sui dettagli politici, militari e archeologici del conflitto, e in particolare sull’evento della Battaglia del Mugello.
Enio Pecchioni si occupa di storia antica di Fiesole e di Firenze dagli anni ‘60. È autore tra gli altri di Storia di Fiesole (1979), Antiche curiosità fiorentine (1990), Stilicone, la Battaglia di Fiesole (2010). Giovanni Spini, membro del Gruppo Archeologico Fiorentino è autore de La Quadriga infernale (2010), Firenze etrusca (2011) e altre pubblicazioni.

domenica 27 ottobre 2013

L'eroe di poitiers

L'eroe di poitiers
di Bernard Cornwell
pp. 430, € 18,80
Longanesi, 2013
ISBN: 978-8830437685

Settembre 1356, la guerra dei Cent'anni infuria in Europa. In Francia l'esercito inglese, guidato da Edoardo di Woodstock, il Principe nero, semina ovunque il terrore, con lo scopo di costringere il sovrano francese a mettere in campo il proprio esercito: le città sono assediate, i campi bruciano e non esiste un solo luogo sicuro. E i francesi, insieme ai loro alleati scozzesi, sono pronti a dare battaglia. Dopo un primo attacco vincente, gli inglesi si ritrovano in inferiorità numerica, intrappolati vicino alla cittadina di Poitiers. Thomas di Hookton, valoroso arciere inglese che ha già combattuto nella battaglia di Crécy, riceve l'ordine di trovare la Malice, la mitica spada di San Pietro, che secondo la leggenda sarebbe in grado di assicurare la vittoria al suo possessore, decidendo così delle sorti della cristianità. Ma anche i francesi sono alla ricerca dell'epica reliquia e Thomas di Hookton, alla guida di un gruppo di mercenari, si trova ad affrontare un vortice di violenza e tradimenti, sperando di portare a termine la sua disperata missione prima che sia troppo tardi...
Bernard Cornwell è nato a Londra e si è laureato alla London University. Dopo aver lavorato per molti anni presso la BBC, si è dedicato alla narrativa. Oltre alla serie incentrata su Richard Sharpe, ha scritto moderne avventure di mare, la trilogia dedicata alla ricerca del Graal e altri romanzi di successo. Con L’ultimo re ha dato inizio a una serie in cui il mito e la storia del declino dei regni anglosassoni si fondono in un affresco appassionante. Come ha scritto il Washington Post, «Bernard Cornwell è probabilmente il più grande scrittore di romanzi storico-avventurosi di oggi.» 

sabato 26 ottobre 2013

Il condaghe segreto

Il condaghe segreto
di Vindice Lecis
pp. 256, € 18,00
Edizioni Condaghes, 2013
ISBN: 978-88-7356-209-2

Nel XII secolo i pisani e genovesi considerano la Sardegna una loro esclusiva proprietà e combattono una lunga guerra per ottenerla.
Scontri, accordi, tradimenti e intrighi si intrecciano con storie d´amore. Storia e invenzione si alternano e si completano.
Questo accade anche quando entrano nel romanzo i monaci di Cabuabbas, il primo monastero cistercense dell´isola, edificato vicino a Sindia nella Sardegna centrale. Il condaghe segreto è il documento che raccoglie contratti che modificano la proprietà agraria sino a quel momento dei grandi majorales. E forse per questo non è mai stato trovato.
L´invenzione aiuta e spiega la storia vera dalla quale emerge con forza una Sardegna pienamente inserita nelle vicende mediterranee dell´epoca e che nel nostro romanzo rivive come una realtà palpitante che spinge sul proscenio due grandi personaggi come San Bernardo di Clairvaux e il monaco Gonario, padre di Barisone di Torres.
Nel maggio 1165 una torma di armati pisani sbarca nei pressi di Torres e ne devasta il territorio. Ma a Ottava, una modesta villa non distante dalla capitale logudorese, i razziatori sono intercettati e battuti dai sardi che ne uccidono ottanta. Proprio da questo episodio storicamente ricordato negli Annales Pisani, prende le mosse il romanzo che racconta una Sardegna medievale alle prese con la difesa delle proprie prerogative di fronte agli appetiti delle potenze dell´epoca: Pisa e Genova, il Papato e l´Impero. Le vicende si svolgono vent´anni dopo quelle narrate in Buiakesos: le guardie del Giudice, con il ritorno di alcuni dei personaggi che le avevano animate e con nuovi protagonisti. Ritroviamo Gosantine Palas, ora a capo delle armate logudoresi, costretto a un atto doloroso nei confronti del figlio Jorgi. Ricompare sua moglie Giorgia che impone alla storia continui e audaci strappi. Altri protagonisti sono i sovrani dell´epoca: Barisone di Torres, Pietro di Cagliari e lo sfortunato Barisone di Arborea che osò molto per realizzare la propria ambizione di diventare sovrano unico dell´intera Sardegna. L´incontro con l´imperatore Federico il Barbarossa che lo incorona è uno dei punti centrali della storia.
Vindice Lecis è nato a Sassari nel 1957, giornalista del Gruppo Editoriale ´L´Espresso´ dal 1981. Ha lavorato a ´La Nuova Sardegna´ (capo cronista a Oristano e Sassari) e, come redattore-capo, a ´il Centro´ di Pescara, ´La Provincia Pavese´, ´La Nuova Ferrara´, la ´Gazzetta di Reggio´, inviato regionale in Emilia-Romagna e nazionale all´AGL (Agenzia Giornali Locali).
Romanzi pubblicati: La resa dei conti (Ariostea, 2003); Togliatti deve morire (Robin, 2005); Da una parte della barricata (Robin, 2007); Le pietre di Nur (Robin, 2011); Golpe (Corbo, 2011); Buiakesos: le guardie del Giudice (Condaghes, 2012); L´attentato che non ci fu (Cordero, 2013); Il condaghe segreto (Condaghes, 2013).
Saggi pubblicati: Un lungo viaggio nella cooperazione ferrarese (PresseWeb, 2007); 1948 la rivoluzione impossibile. Ferrara e l´attentato a Togliatti (2G Edizioni, 2007).

venerdì 25 ottobre 2013

Salerno. Una sede ducale della Langobardia Meridionale

Salerno. Una sede ducale della Langobardia Meridionale
a cura di Paolo Peduto, Rosa Fiorillo e Angela Corolla
pp. 258, € 100
CISAM, 2013
ISBN: 978-88-7988-583-6
 
Il volume raccoglie i risultati degli scavi di S. Pietro a Corte e S. Salvatore de Drapperia. Le ricerche archeologiche hanno riguardato il centro antico della città permettendo di recuperare notevoli resti del palazzo di Arechi II, uno tra i rari esempi di edificio civile di VIII sec. in Europa. L’area riveste particolare importanza come testimonianza della consapevolezza culturale dei Longobardi del Sud, ma anche come sito urbano che documenta il passaggio dall’età classica all’alto medioevo. L’insula arechiana, infatti, racchiude fasi che vanno dall’epoca romana fino a quella moderna. Il complesso longobardo sorse  sulle strutture termali di età flavia che in precedenza erano state trasformate in luogo di culto paleocristiano. In esse si conservano sepolture eminenti come quella del vir spectabilis Socrates assieme alle epigrafi che attestano la presenza in città di personaggi di diverse estrazioni culturali. Al di sopra delle fabbriche romane fu innalzato il palazzo del principe con la sua cappella preceduta da un loggiato. Di tali trasformazioni danno analiticamente conto i saggi raccolti nel volume includendo anche lo studio dei reperti tra cui si ricorda l’epigrafe che correva lungo le mura della cappella palatina, dettata da Paolo Diacono.

martedì 22 ottobre 2013

Nel nome del Signore

Nel nome del Signore
L'Europa dall'anno Mille alla fine del Medioevo
di William Chester Jordan
trad. di G. Ferrara degli Uberti
pp. 464, € 24,00
Laterza, 2013
ISBN:  9788858106907

In queste pagine troveremo i grandi papi che hanno fatto rivivere il potere del clero contro i grandi signori secolari, gli scrittori e i pensatori che hanno aperto la strada al Rinascimento, i guerrieri che combatterono nelle crociate e le persone comuni che trovarono un nuovo orizzonte di prosperità in un’epoca fiduciosa e dinamica,fino alla lunga notte del Trecento.
Parentesi luminosa fra il caos dell’anno Mille e un quattordicesimo secolo infestato dalla peste, dalle carestie e dalle guerre, gli anni che troveremo in queste pagine furono ricchi di possibilità e di speranza, di crescita e di conquiste. Dalle controversie Chiesa-Stato ai conflitti religiosi e ai movimenti riformatori, dalla crescita demografica alle straordinarie conquiste intellettuali – la letteratura in volgare, il fiorire delle grandi università inglesi, francesi e italiane, i capolavori dell’architettura gotica –, William Chester Jordan ripercorre il cammino lungo il quale, con creatività e a passo sicuro, si sviluppò quello che può ben essere definito il primo vero Rinascimento europeo.

venerdì 11 ottobre 2013

Frate Francesco

Frate Francesco
di Grado Giovanni Merlo
pp. 184, € 15,00
Il Mulino, 2013
ISBN: 978-88-15-24726-1

«Udendo che i discepoli del Cristo non dovevano possedere oro o argento o denaro, né portare per via bisaccia né sacca né pane né bastone, né avere calzari né due tuniche, ma predicare il regno di Dio e la penitenza, esclamò: “Questo è ciò che voglio; questo è ciò che chiedo; questo desidero fare con tutto il cuore”»
L’esperienza umana e religiosa di frate Francesco, nella concretezza della società civile ed ecclesiastica e delle vicende degli inizi del secolo XIII, quali si possono ricavare innanzitutto dai suoi «scritti» e da fonti e documenti che le trasmettono in modo attendibile: queste pagine ci offrono un ritratto semplice e insieme estremamente puntuale e documentato, quale solo poteva venire da uno dei maggiori studiosi di Francesco e del francescanesimo. Non mancano riferimenti alle sorprendenti strumentalizzazioni politico-ideologiche che intorno alla figura di san Francesco d’Assisi si sono consumate, ieri come oggi.
Grado Giovanni Merlo insegna Storia del Cristianesimo nell’Università di Milano. È presidente della Società internazionale di studi francescani. Con il Mulino ha pubblicato anche «Contro gli eretici» (1996), «Streghe» (2006), «Inquisitori e Inquisizione del Medioevo» (2008), «Eretici ed eresie medievali» (nuova ed. 2011).