giovedì 30 novembre 2017

IlLucidario bergamasco

Il Lucidario bergamasco
a cura di Marco Robecchi
pp. 360, € 28,00
Ledizioni, 2017
ISBN: 9788867055715

Composto al volgere del secolo XI, l’Elucidarium di Onorio Augustodunense godette di un’enorme fortuna nel corso di tutto il Medioevo. I manoscritti dell’originale latino sono centinaia, e altrettanto eccezionale è il numero di versioni nelle varie lingue europee. In ambito italiano si contano una traduzione dal francese, conservata da una trentina di codici, e tre volgarizzamenti dal latino, uno milanese, uno bolognese e uno bergamasco. Di quest’ultimo, tramandato da un unico manoscritto della metà del XV secolo, si offre qui per la prima volta l’edizione critica. Lo studio che la correda ne ricostruisce la genesi entro l’ambiente delle confraternite laiche che nella Bergamo quattrocentesca collaborarono strettamente con gli ordini mendicanti. All’interesse che ne consegue sul piano storico documentario si assomma quello linguistico, trattandosi di un testimone importante del volgare impiegato nella cittadina orobica, aperto agli usi delle scriptae sovramunicipali padane ma ancora poco permeabile all’influsso del toscano in via di affermazione.
Marco Robecchi, laureatosi in filologia romanza all’Università degli Studi di Milano, frequenta il dottorato di ricerca presso l’Università di Verona, in cotutela con l’Université Paris IV Sorbonne. I suoi primi lavori hanno riguardato testi volgari di area italiana settentrionale, con la pubblicazione di un glossario latino-bergamasco trecentesco (2013) e di un componimento del poeta Guidotto Prestinari (2015). Attualmente si occupa di testi francesi del XIV secolo e prepara l’edizione del Liber peregrinationis di Riccoldo da Monte di Croce nella traduzione francese di Jean le Long d’Ypres.

mercoledì 29 novembre 2017

Note e quaderni di Meglioranza da Thiene

Note e quaderni di Meglioranza da Thiene
Notaio dei Patriarchi di Aquileia (1302-1310, 1318-1319)
a cura di Martina Carmeli
pp. 380, € 27,00
ISIME; 2017
ISBN: 978-88-87948-41-7

Originario di Thiene, nel Vicentino (ma in diocesi di Padova), con studi e ordinazione chiericale probabilmente padovani, Meglioranza è un notaio-chierico-forestiero che fa fortuna nella Patria del Friuli. Notarius domini patriarche ovvero notarius et scriba patriarchalis curie Aquilegensis, egli fu tra i tanti che prestarono la propria sapienza professionale e il proprio talento umano per coadiuvare i vescovi e metropoliti aquileiesi nella complessa opera di governo, in spiritualibus e in temporalibus, di una Chiesa che accorpava in un unico ordinario funzioni disparatissime. Di lui – che prestò la sua opera a vari patriarchi (da Ottobono, primus artifex della sua fortuna, a Pagano Della Torre, a Bertrando di Saint-Geniès fino a Nicolò di Lussemburgo) – si conservano presso la Biblioteca Comunale “Vincenzo Joppi” di Udine, nel Fondo Principale, tre protocolli con segnature 1474/I, II e III. Il 1474/III, il più voluminoso e consistente dei tre è stato pubblicato in questa collana nel 2009, sempre a cura di Martina Cameli. Protocollo notarile tout-court e non registro di curia, esso rappresenta l’attività di Meglioranza, intesa in toto: quella sua al servizio della curia patriarcale e quella sua privata, e si presenta come un libro-archivio, uno zibaldone destinato a contenere tutto ciò che Meglioranza riteneva importante e potenzialmente utile.
Martina Cameli ha conseguito il dottorato di ricerca in Storia del Cristianesimo (Antichità, Medio Evo, Età Moderna) presso l’Università degli Studi di Padova, la specializzazione presso la Scuola per Conservatore di beni archivistici e librari della civiltà medievale dell’Università di Cassino e il diploma della Scuola di Paleografia, Diplomatica ed Archivistica presso l’Archivio di Stato di Modena. Dopo essersi occupata della storia monastica delle Marche meridionali, ha focalizzato il suo interesse sull’episcopato di Ascoli Piceno nei secoli XI-XIII, rivolgendo particolare attenzione alle scritture documentarie da esso prodotte.

martedì 28 novembre 2017

Patrimonio Culturale, Paesaggi e Personaggi dell'altopiano ibleo

Patrimonio Culturale, Paesaggi e Personaggi dell'altopiano ibleo
Scritti di archeologia e museologia della Sicilia sud-orientale
a cura di Santino Alessandro Cugno
pp. 171, € 34,00
BAR International Series, 2017
ISBN: 9781407316031

Questo libro è una raccolta di 10 saggi su vari temi di archeologia e museologia della Sicilia sud-orientale. I primi quattro capitoli sono incentrati su problematiche relative a musei, Patrimonio Culturale e paesaggio, e su alcuni aspetti poco noti concernenti la formazione e la personalità di alcuni celebri studiosi ed intellettuali del territorio siracusano. I rimanenti sei saggi riguardano temi di archeologia e topografia antica: le emergenze archeologiche gravitanti intorno alla Riserva Naturale Integrale Grotta Monello; nuove osservazioni di carattere storico sul santuario rupestre di Cibele ad Akrai; i rapporti tra Indigeni e Greci nell’entroterra siracusano sulla base delle nuove indagini archeologiche nei siti di Cugno Case Vecchie, Causeria e Olivella; l’analisi delle tipologie, funzioni e caratteristiche delle tombe monumentali paleocristiane a baldacchino e delle chiese rupestri medievali con iconostasi; lo studio e la valorizzazione dei castelli medievali della Sicilia sud-orientale.
Santino Alessandro Cugno si è laureato con lode all’Università di Pisa, ha un Master in “Tutela, Valorizzazione e Promozione dei Beni culturali e paesaggistici” e due diplomi post-laurea in Museologia (Scuola Normale Superiore di Pisa) e in Archeologia Tardoantica e Medievale (Scuola di Specializzazione in Beni Archeologici di Firenze). Ha collaborato con le cattedre di Museologia e Archeologia Classica dell’Università Kore di Enna ed è membro del Comitato Giovani della Commissione nazionale italiana per l’Unesco e della Società degli Archeologi Medievisti Italiani.

lunedì 27 novembre 2017

I Re Magi

I Re Magi
Leggenda cristiana e mito pagano tra Oriente e Occidente
di Franco Cardini
pp. 192, € 18,00
Marsilio, 2017
ISBN: 978-88-317-2496-8

La storia dei magi, i misteriosi pagani che l'evangelista Matteo convoca «dall'Oriente» al cospetto del Figlio di David, viene da lontano. Al pari di tutti gli autentici misteri, il suo significato è inesauribile e ogni nuova acquisizione chiude un problema e ne apre altri mille. Franco Cardini narra la genesi e la diffusione delle varie versioni che hanno fatto dei «tre santi re», di volta in volta, il simbolo delle razze primigenie scaturite dai tre figli di Noè; dei tre continenti del mondo antico: Asia, Africa ed Europa; dei tre momenti dell'esistenza: giovinezza, maturità e vecchiaia; delle tre scansioni temporali: passato, presente e futuro. Alla luce delle ultime scoperte, si rafforza il ruolo dei magi come figure «ponte» tra Oriente e Occidente, cerniera tra vari culti e religioni. Non a caso oggi acquistano nuovo rilievo: sul piano religioso e devozionale sono stati proposti da papa Benedetto XVI come copatroni d'Europa; su quello antropologico e storico-filologico molti studiosi da una parte ne hanno indicato la presenza nel mondo indoiranico fra il I secolo a.C. e il I d.C, dall'altra ne hanno ribadito il nesso con gli astrologi-sacerdoti originari della Media e con gli insegnamenti di Zarathustra.
Franco Cardini, tra i maggiori storici italiani, è professore ordinario di Storia medievale all’Università di Firenze e professore emerito all’Istituto Italiano di Scienze Umane della Scuola Normale Superiore di Pisa. Il suo lavoro di ricerca riguarda in particolare le crociate, i pellegrinaggi e i rapporti tra Europa cristiana e Islam.
È autore di una sterminata produzione di saggi storici, sia specialistici che divulgativi, e collabora alle pagine culturali di vari quotidiani.

domenica 26 novembre 2017

L'incredibile storia del Medioevo

L'incredibile storia del Medioevo
di Giuseppe Staffa
pp. 720, € 12,00
Newton Compton, 2017
ISBN: 9788822707895

476d.C.-1492 d.C. Le due date hanno segnato la caduta dell'impero romano d'Occidente e la scoperta dell'America, eventi tradizionalmente intesi come l'inizio e la fine del Medioevo. Un'era che già nel nome sconta una sorta di peccato originario: essere una cesura tra la gloria dell'Antichità e lo sfavillio speranzoso del Rinascimento... Questo saggio si concentra sulla penisola italiana, il fulcro di gran parte delle vicende di quel millennio. L'Italia fu infatti la culla del papato, e al contempo zona di conquiste e cadute di grandi condottieri e imperatori. Divenne in seguito il luogo in cui si manifestò quell'unicum rappresentato dai Comuni. Terra di mercanti, vide il sorgere delle prime banche, innescando un processo divenuto determinante nei secoli successivi. Dalle lame dei barbari che devastarono l'impero, fino agli splendori della magnificenza medicea, questo libro vi condurrà in un mondo popolato da cavalieri, monaci, monarchi, viandanti, giullari e avventurieri. Un mondo solo apparentemente lontano, un lungo periodo della storia umana in cui vennero gettate le basi di ciò che sarebbe divenuto l'uomo moderno.
Giuseppe Staffa è nato a Roma nel 1973. Laureato in Archeologia medievale, ha partecipato a numerose campagne di scavo in Italia e all’estero. È insegnante ed educatore tiflologico (per i non vedenti). Già consulente storico e archeologico per la trasmissione televisiva di Rai3 Cose dell’altro Geo, dal 2014 collabora con la rivista «Focus Storia-Wars». Con la Newton Compton ha pubblicato 101 storie sul Medioevo che non ti hanno mai raccontato, I personaggi più malvagi della Chiesa, I grandi condottieri del Medioevo, I grandi imperatori, Le guerre dei papi e L'incredibile storia del Medioevo.

sabato 25 novembre 2017

I misteri dell'Abbazia di Pomposa

I misteri dell'Abbazia di Pomposa
di Marcello Simoni
pp. 350, € 17,00
La nave di Teseo, 2017
ISBN: 8893443481

Da un maestro del giallo storico, il racconto affascinante e mozzafiato della misteriosa abbazia di Pomposa. Un saggio illustrato che si legge come un romanzo, in cui Marcello Simoni svela i segreti nascosti negli affreschi che decorano l’abbazia, una vera e propria “Bibbia di pietra” in cui convivono diavoli, mostri ed episodi dalle scritture. Simoni rintraccia le fonti di questo labirinto di simboli, e suggerisce una lettura sorprendente di uno dei capolavori dell’arte medievale.
Un viaggio – illuminato dai disegni dell’autore – nella bellezza di un luogo dal fascino immutato, che racchiude mondi letterari e artistici tutti da scoprire, rivelati dalla scrittura appassionante dell’autore italiano di thriller più tradotto al mondo.
“Tutto è cominciato quando, ancora bambino, entrai per la prima volta nell’abbazia di Pomposa e posai lo sguardo sulle sue pareti coperte da affreschi vecchi di oltre seicento anni. All’epoca non avevo idea di cosa fosse il Gotico medievale. Ma amavo già inventare e ascoltare storie. E quella a cui mi trovavo di fronte, lo percepii da subito, era una storia grandiosa.”
Marcello Simoni è nato a Comacchio nel 1975. Ex archeologo e bibliotecario, laureato in Lettere, ha pubblicato diversi saggi storici; con Il mercante di libri maledetti, romanzo d’esordio, è stato per oltre un anno in testa alle classifiche e ha vinto il 60° Premio Bancarella. I diritti di traduzione sono stati acquistati in diciotto paesi. Ha pubblicato La biblioteca perduta dell’alchimista, Il labirinto ai confini del mondo, secondo e terzo capitolo della trilogia del mercante; L’isola dei monaci senza nome, con il quale ha vinto il Premio Lizza d’Oro 2013; La cattedrale dei morti; la trilogia Codice Millenarius Saga (L’abbazia dei cento peccati, L’abbazia dei cento delitti e L’abbazia dei cento inganni); Il marchio dell’inquisitore; L’eredità dell’abate nero.

venerdì 24 novembre 2017

Stato di innocenza

Stato di innocenza
Adamo, Eva e la filosofia politica medievale
di Gianluca Briguglia
pp. 160, € 17,00
Carocci, 2017
ISBN: 9788843089390

Se pensiamo alla caduta di Adamo ed Eva ci vengono subito alla mente i grandi affreschi sul peccato originale e sulla cacciata dall'Eden e non possiamo non considerare quella storia nei termini del mito, o della favola. C'è però molto altro, perché la caduta dei progenitori è stata concepita per molti secoli, e fin dentro la modernità, come il preambolo per comprendere la natura umana, da quel momento preda di passioni antisociali. Che cosa sarebbe successo alla nostra convivenza se Adamo ed Eva non fossero caduti, se fossero rimasti nello stato di innocenza? È questa la sorprendente domanda controfattuale che filosofi, teologi, intellettuali si sono posti non per immaginare un mondo perduto, ma per poter meglio capire il nostro. Dal rigore di Agostino alle narrazioni storiche di Tolomeo da Lucca, dal sempre innovatore Tommaso d'Aquino al francescano Ockham, da Wyclif a Suàrez e a molti altri, in un conflitto continuo e creativo di idee, di teorie, di immagini, di posizioni irriducibili e di aperture sempre nuove, lo stato d'innocenza è il luogo paradossale per pensare l'ambiguità della convivenza, l'ambivalenza della politica, il perimetro della natura umana. Tutt'altro che semplice favola, stato d'innocenza è uno dei nomi della realtà.
Gianluca Briguglia è professore associato di Filosofia medievale e rinascimentale all’Università di Strasburgo. È stato ricercatore all’Accademia austriaca delle scienze (OAW), all’Università di Vienna, all’EHESS di Parigi, all’Università di Monaco (lMU). Le sue ricerche storico-filosofiche si sono concentrate soprattutto sul pensiero politico, nell’ampiezza delle sue relazioni costitutive con la teologia, il diritto, la letteratura, l’immaginario. Scrive per “Il Post” e per il supplemento culturale del “Sole 24 Ore”.

giovedì 23 novembre 2017

La Firenze segreta di Dante

La Firenze segreta di Dante
di Dario Pisano
pp. 256, € 10,00
Newton Compton, 2017
ISBN: 9788822711373

Nelle prime terzine del XXV canto del Paradiso, Dante rivela il suo doloroso sogno: ritornare a Firenze ed essere incoronato poeta, nel luogo stesso (il Battistero fiorentino) dove era stato battezzato. Questo libro è un’esplorazione narrativa dei luoghi che custodiscono la memoria dell’avventura umana e poetica di Dante Alighieri, segnata dall’esilio. Attraverso un itinerario percorribile in un giorno, La Firenze segreta di Dante ci guida in un percorso suggestivo, fortemente ancorato ai versi danteschi. Il primo biografo del sommo poeta, Giovanni Boccaccio, ha infatti più volte posto l’accento sul rapporto fra «Firenze madre e matrigna» e il suo più illustre figlio, amato e respinto. In questo libro si intende recuperare i momenti più intensi e concitati della riflessione boccacciana (e di altri biografi) per dare maggior profondità e prospettiva storica alle memorie dantesche di Firenze, invitando il lettore a soffermarsi su ognuna delle tappe proposte con il giusto riferimento poetico.
Dario Pisano è nato a Roma nel 1986. Dopo la laurea in Filologia Romanza presso l’Università degli Studi di Roma Tre, ha proseguito i suoi studi con un dottorato a Firenze, occupandosi di Lorenzo de’ Medici lettore di Dante. All’attività di ricerca affianca un lavoro di carattere divulgativo. Collabora con RAI Italia nell’ambito di una serie di trasmissioni dedicate all’illustrazione dei canti danteschi (Maratona Infernale e La Montagna Infinita). Tra le sue pubblicazioni, oltre ad articoli apparsi su riviste, si segnalano: Dante nella poesia di Lorenzo de’ Medici e Nel mezzo del cammin di nostra vita.

mercoledì 22 novembre 2017

Cristo e il potere. Teologia, antropologia e politica

Cristo e il potere. Teologia, antropologia e politica
a cura di Laura Andreani e Agostino Paravicini Bagliani
pp. XVI-382, € 62,00
Sismel, 2017
ISBN: 978-88-8450-805-8

Presentazione di G. Bellesini. Introduzione di A. Paravicini Bagliani. G. Cremascoli, Sull’esegesi del medioevo latino a Mt 20, 25-26: «Principes gentium dominantur eorum et qui maiores sunt potestatem exercent in eos non ita erit inter vos» – J.-M. Spieser, Le Christ et le pouvoir impérial à Byzance - J. Fried, Political Theology and Globalization in the Age of Charlemagne: the Dispute on Christology in the Context of the Mediterranean-Wide Policy of the Frankish-Roman Ruler – S. Manganaro, Cristo e gli Ottoni. Una indagine sulle «immagini di autorità e di preghiera», le altre fonti iconografiche, le insegne e le fonti scritte – J. Wirth, Remarques sur la vie publique du Christ dans l’iconographie médiévale - M. Vagnoni, Cristo nelle raffigurazioni dei Re normanni di Sicilia (1130-1189) – N. Vincent, Christ and the King: Plantagenet Devotion to Jesus Christ, 1150-1270 – A. Paravicini Bagliani, Innocenzo III, Cristo e il potere del papa – S. Romano, Roma, il centro del potere e l’immagine di Cristo – E. A. R. Brown, The Faith of Guillaume de Nogaret, His Excommunication, and the Fall of the Knights Templar – J. Théry, «Negocium Christi». Guillaume de Nogaret et le christocentrisme capétien, de l’affaire Boniface VIII à l’affaire du Temple – N. Bock, La visione del potere. Cristo, il re e la corte angioina – J. Dumont, The Christ Figure in Burgundian Political Thought at the Time of Philip the Good – A. Nicolotti, I Savoia e la Sindone di Cristo: aspetti politici e propagandistici – K. Herbers, L’Ordine di Cristo e il potere di Portogallo e Castiglia nel tardo medioevo – W. Blockmans, Looking Christ in the Eyes. Emperor Charles V as Protector of the Church – J. Gardner, The Façade of Orvieto Cathedral: from Curia to Comune – P. Salonius, Il vescovo, il cardinale e la cattedrale: l’immagine e il potere a Orvieto – F. Santi, Conclusioni. Indici.

martedì 21 novembre 2017

Storia mondiale dell'Italia

Storia mondiale dell'Italia
a cura di Andrea Giardina
pp. 880, € 28,00
Laterza, 2017
ISBN: 9788858129838

Un racconto fatto di tanti racconti che ci parlano della mobilità degli uomini e delle cose, nello spazio e nel tempo. Conquiste, emigrazioni e immigrazioni, affari, criminalità, viaggi, miserie e ricchezze, invenzioni, vicende di individui, di gruppi e di masse, imperi, stati e città, successi e tracolli.Dall’uomo di Similaun agli sbarchi a Lampedusa, 180 tappe per riscoprire il nostro posto nel mondo.Una storia che coniuga rigore scientifico e gusto della narrazione. Che provoca, spiazza, sorprende e allarga lo sguardo.
La parola ‘Italia’ definisce uno spazio fisico molto particolare nel bacino del Mediterraneo. Un luogo che è stato nel tempo punto di intersezione tra Mediterraneo orientale e occidentale, piattaforma e base di un grande impero, area di massima espansione del mondo nordico e germanico e poi di relazione e di conflitto tra Islam e Cristianità. E così, via via, fino ai nostri giorni dove l’Italia è uno degli approdi dei grandi flussi migratori che muovono dai tanti Sud del mondo. Questa peculiare collocazione è la vera specificità italiana, ciò che ci distingue dagli altri paesi europei, e ciò che caratterizza la nostra storia nel lungo, o meglio nel lunghissimo periodo. La nostra cultura, la nostra storia, quindi, possono e debbono essere indagate e, soprattutto, comprese anche in termini di relazione tra ciò che arriva e ciò che parte, tra popoli, culture, economie, simboli. La Storia mondiale dell’Italia vuole ripercorrere questo cammino lungo 5000 anni per tappe: ogni fermata corrisponde a una data e ogni data a un evento, noto o ignoto. Le scelte risulteranno spesso sorprendenti, provocheranno interrogativi, faranno discutere sul perché di molte presenze e di altrettante esclusioni. La storia, ancora una volta, si dimostra un antidoto alla confusione e al disorientamento del nostro tempo. Perché ci racconta come le sfide a cui siamo sottoposti non siano inedite. Perché porta in evidenza la complessità ma anche la ricchezza della relazione tra l’Italia e il resto del mondo. Perché, soprattutto, fa comprendere che, quando si è perso l’orientamento della nostra collocazione spaziale, lunghi e disastrosi periodi di decadenza hanno fatto sparire, quasi per magia, l’Italia dalle mappe geografiche.
Andrea Giardina insegna Storia romana presso la Scuola Normale Superiore di Pisa. Ha svolto attività di didattica e di ricerca anche presso l’École Normale Supérieure e l’École Pratique des Hautes Études di Parigi. È socio nazionale dell’Accademia dei Lincei, presidente della Giunta Centrale per gli Studi Storici e del Comité international des sciences historiques. Ha pubblicato, tra l’altro, Cassiodoro politico (Roma 2006) e ha diretto l’edizione delle Variae di Cassiodoro (Roma 2014-2016).
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lunedì 20 novembre 2017

Un giorno a Venezia con i dogi

Un giorno a Venezia con i dogi
di Alberto Toso Fei
pp. 320, € 12,00
Newton Compton, 2017
ISBN: 9788822708267

Per oltre mille anni, fino alla fine del Settecento, la Serenissima è stata comandata da un doge, la massima autorità cittadina. La sua residenza era Palazzo Ducale, dal momento della nomina a quello della morte (era l’unica carica dello Stato veneziano che durava tutta la vita), e ancora oggi i tanti visitatori possono ammirare le sale in cui il governo della Repubblica esercitava il potere. Ciò che forse è meno noto sono i luoghi che il doge – spesso accompagnato dalla dogaressa – visitava per celebrazioni o altri doveri istituzionali. In giro per Venezia, le raffigurazioni dei dogi sono generalmente occultate all’interno di altre opere per aggirare il divieto di avere una propria immagine esposta in un luogo pubblico, visto che la Serenissima non ammetteva il culto della personalità. E dove abitavano prima di essere eletti? Facendo parte delle famiglie più facoltose della città, i loro palazzi sono ancora in gran parte visitabili, essendo divenuti uffici pubblici oppure alberghi. Alberto Toso Fei riesce con grande abilità e dovizia di particolari a trasmettere l’atmosfera che si viveva allora a Venezia, una Repubblica che è stata per lungo tempo al centro di grandi trasformazioni economiche e sociali.
Alberto Toso Fei scrive libri sulla storia segreta delle città più belle d’Italia, tra curiosità ed enigmi, aneddotica e leggenda, recuperando il patrimonio della tradizione orale: i più recenti sono I segreti del Canal Grande, Misteri di Venezia, Misteri di Roma. È fondatore e direttore artistico del Festival del Mistero, interamente dedicato agli enigmi del passato e ai luoghi leggendari. Per la Newton Compton ha pubblicato I tesori nascosti di Venezia, La Venezia segreta dei dogi e Forse non tutti sanno che a Venezia... 
Per maggiori informazioni,  www.albertotosofei.it.

domenica 19 novembre 2017

La Marca alle Crociate

La Marca alle Crociate
Monaci e cavalieri nel Medioevo trevigiano
a cura di Danilo Riponti
Introduzione di BaykaSivazlyan
pp. 580, € 20,00
Edizioni Antilia, 2017
ISBN: 978-88-97336-64-8
 
La Marca Trevigiana ha conosciuto nell’età crociata una vitalità straordinaria, che ha portato molti illustri personaggi appartenenti ai più prestigiosi casati del territorio adimpegnarsi in pellegrinaggi armati per la difesa dei Luoghi Santi della Cristianità.
Il libro offre uno spaccato trasversale del Medioevo trevigiano crociato in una miscellanea che documenta e appassiona il lettore, e che riflette la diversità di approccio degli studiosi che hanno espresso nelle loro pagine la lettura di un periodo storico ricchissimo di fascino.

sabato 18 novembre 2017

L'ombra di Dante

L'ombra di Dante
di Vittorio Sermonti
pp. 256, € 20,00
Garzanti, 2017
ISBN: 9788811676416
 
«A rigor di lessico, io non sono un dantista... un dantista è per definizione uno studioso, e io sono tuttalpiù uno studente: un molto attempato studente che campa scrivendo, e da ultimo leggendo forte quello che ha scritto.» Sempre fedele a questo suo spirito ironico e curioso, Vittorio Sermonti ha dedicato una vita intera allo studio e alla diffusione della Commedia, portando i celebri versi in radio, in TV, nelle piazze d'Italia e nel mondo. La sua è diventata la più popolare delle letture e oggi, a un anno dalla scomparsa, grazie a queste sue lezioni inedite possiamo riascoltare la sua voce e il suo inconfondibile stile, percorrendo un viaggio non solo nelle tre celebri cantiche ma riassaporando l'esperienza unica del Dante commentato da un interprete appassionato e indimenticabile.
Vittorio Sermonti (1929-2016) è stato un narratore, poeta, saggista, traduttore, regista, giornalista. Tra le sue numerose pubblicazioni ricordiamo Il tempo fra cane e lupo (racconti praghesi, 1980), Ho bevuto e visto il ragno (poesie, 1999), La Commedia di Dante (racconto-commento in tre volumi: edizione rivista e aggiornata, 2015), Se avessero (nella cinquina finalista del Premio Strega 2016) e le traduzioni dell’Eneide di Virgilio (2007) e delle Metamorfosi di Ovidio (2014).

venerdì 17 novembre 2017

Alle origini dell'arte bizantina

Alle origini dell'arte bizantina
di Ernst Kitzinger
a cura di di Maria Andaloro e Paolo Cesaretti
Traduzione di Paolo Cesaretti
pp. 320, € 30,00
Jaca Book, 2017
ISBN: 978-88-16-41450-1

Alle origini dell’arte bizantina, qui presentato nella nuova edizione italiana a cura di Maria Andaloro e Paolo Cesaretti, è uno di quei testi seminali, che rivoluzionano le discipline; una di quelle opere che si pongono come spartiacque per generazioni di studiosi e che giungono a superare il campo dell’ appartenenza specialistica per porsi come «classici moderni» del pensiero e della riflessione storico-artistica. È l’opera con la quale Kitzinger - coetaneo e sodale di Gombrich e di Panofsky, di Wittkower e di Held; transfuga, come loro, dalla Germania nazista - sottrae definitivamente l’arte mediterranea dei secoli dal III al VII al pregiudizio classicistico della «decadenza» per mostrarne le ragioni di fondo, nella trasformazione da una visione del mondo essenzialmente umanistica a una concezione più spirituale e astratta.
Ricca di riferimenti alla storia delle idee dell’epoca, allo sviluppo dei centri di produzione della cultura visiva (dal Levante a Costantinopoli, da Roma a Ravenna), alla persistenza di tradizioni antiche, e nel contempo folgorante negli accostamenti all’esperienza artistica del XX secolo - particolarmente all’Astrattismo -, Alle origini dell’arte bizantina è non solo il capolavoro del suo Autore, ma anche la più incisiva e persuasiva introduzione all’arte del mondo tardoantico e protomedievale. È adatta ai più diversi livelli di lettura e di «fruizione» anche per la seduzione di una scrittura sempre brillante e sostenuta, corredata da inoppugnabili riscontri visivi nelle oltre 230 illustrazioni che corredano il volume e che costituiscono una sorta di libro-dentro-il-libro.

giovedì 16 novembre 2017

La congiura

La congiura
Potere e vendetta nella Firenze dei Medici
di Franco Cardini, Barbara Frale
pp. 312, € 20,00
Laterza, 2017
ISBN: 9788858129814

Aprile 1478: Lorenzo il Magnifico è al culmine della sua fortuna. Signore di Firenze, grande mecenate, stratega della pax italica. Contro di lui tramano uomini mossi da gelosia, invidia e ambizione. L’esito è un bagno di sangue.
La storia dei Medici, famiglia-icona del Rinascimento italiano, è anche la storia di una successione quasi ininterrotta di congiure e complotti volti a eliminare i suoi esponenti più prestigiosi. Esiste però un momento cruciale, la ‘congiura per eccellenza’: quella che, nell’aprile 1478, doveva mettere fine al dominio della famiglia su Firenze e sopprimerne la guida, Lorenzo il Magnifico. Lorenzo è all’apogeo della sua fortuna. Incontrastato signore di Firenze, anche se la città ama definirsi una repubblica, ben accolto in tutte le corti italiane, ha in attivo un matrimonio prolifico e prestigioso con Clarice Orsini, erede di una delle più antiche e illustri famiglie di Roma. Alcuni errori, però, minacciano la sua stabilità: l’ostilità del nuovo papa Sisto IV, che toglie ai Medici il lucroso incarico di banchieri pontifici. L’odio di Volterra, tiranneggiata per impadronirsi delle sue risorse naturali. La vendetta della famiglia Pazzi, cresciuta in potenza e ormai temibile concorrente. L’invidia verso un uomo che sembra costantemente baciato dalla fortuna cementa il legame dei nemici e li determina all’azione. L’epilogo fu tragico.
Franco Cardini è professore emerito nell’Istituto di Scienze Umane e Sociali (ora denominato Istituto di Scienze Umane e Sociali/SNS), Directeur de Recherches nell’École des Hautes Études en Sciences Sociales di Parigi e Fellow della Harvard University.
Barbara Frale, storica del Medioevo ed esperta di documenti antichi, è Ufficiale presso l’Archivio Segreto Vaticano. Ha collaborato con vari quotidiani ed emittenti televisive italiane ed estere per la realizzazione di servizi e documentari storici. Tra le sue più recenti pubblicazioni: Andare per la Roma dei Templari (Il Mulino); Crimine di Stato. La diffamazione dei Templari (Giunti); La guerra di Francesco. Gioventù di un santo ribelle (UTET).

mercoledì 15 novembre 2017

Le Vite di Dante dal XIV al XVI secolo. Iconografia dantesca

Le Vite di Dante dal XIV al XVI secolo. Iconografia dantesca
a cura di Monica Bertè, Maurizio Fiorilla, Sonia Chiodo, Isabella Valente
pp. XCII-488, € 59,00
Salerno Editrice, 2017
ISBN: 978-88-6973-215-7

Portando avanti l’indagine iniziata con il Codice diplomatico dantesco, le Vite di Dante recano un ulteriore contributo alla definizione di quel profilo biografico del Poeta che si è segnalato come tanto piú importante, decisivo nella messa a fuoco di passaggi delicati dell’opera, in quanto l’autore è protagonista oltre che scrittore del « poema sacro ». La ricerca biografica inizia, oltre trent’anni dopo la morte del Poeta, con il Trattatello in laude di Dante di Giovanni Boccaccio, che apre la serie delle Vite cui si deve il recupero di dati, documenti, informazioni di prima mano (per es., sulla realtà storica e l’identità di Beatrice, il carattere, i rapporti personali, la produzione letteraria del biografato) ancora oggi inderogabili nel lavoro esegetico. Tra quelle si è però operata una selezione, per riportare al lettore moderno solo le piú significative, di maggior rilievo documentario: Giovanni Villani e il ricordato Boccaccio, Filippo Villani, Domenico di Bandino, Leonardo Bruni, Giannozzo Manetti, fino a Marcantonio Nicoletti, ultimo testimone (friulano) di un perdurante interesse per Dante sullo scorcio del Cinquecento (1596). Preziosa (e suggestiva) integrazione di tale documentazione è poi una ricognizione dell’iconografia dantesca: mirata a recuperare l’aspetto fisico di Dante – di cui una testimonianza autentica sembra offerta dal famoso affresco di Giotto nella cappella del Palazzo del Podestà a Firenze (del 1337) –, ma anche momenti della sua “fortuna” nel corso dei secoli, dove l’indagine storica ha consentito di ricostruire le ragioni per cui sono state prese iniziative di rappresentazione figurativa: con scoperte perfino sorprendenti.

martedì 14 novembre 2017

La riforma portuale di Federico II

La riforma portuale di Federico II
di Alfonso Mignone
pp. 84, € 15,00
La Nuova Mezzina, 2017
ISBN: 978889886819

L'Autore, avvocato esperto in diritto marittimo e appassionato di storia, ripercorre le vicende che, nel 1239, portarono all'emanazione di una legislazione di riordino amministrativo di 11 porti del Regno di Sicilia considerati strategici per l'export di prodotti agricoli: l'ordinatio novorum portuum. Tali vicende, poco conosciute dagli storici, mettono in risalto la lungimiranza dell'imperatore per la sua straordinaria visione “logistica”. I vecchi porti feudali, ormai in decadenza dopo la caduta dell'Impero Romano d'occidente vengono statalizzati con il ruolo di “far cassa” per l'Erario e il compito è affidato a Portolani e Notai. Nel volume anche un'accenno alla nascita di embrionali forme di defiscalizzazione simili alle odierne “Zes” per incentivare gli investimenti del ceto mercantile veneziano e genovese nel Regno. Federico riforma la vecchia politica fiscale normanna, incoraggiando gli arsenali a costruire nuove navi e creando nuovi mercati con Africa e Oriente musulmano.

lunedì 13 novembre 2017

A bon droit

A bon droit
Il piacere della vendetta
di Luciana Benotto 
pp. 252, € 16,50 (Acquista online con il 15% di sconto)
La Vita Felice, 2017
ISBN: 9788893461764

«Mentre sopra Milano galleggiavano nuvoloni grigiastri carichi di pioggia, uno zoccolare di cavalli echeggiò sull’acciottolato della rocca di Porta Giovia. Gian Galeazzo Visconti usciva in quel momento con gli uomini della scorta perché era atteso da suo zio, il crudele Bernabò che risiedeva nel centro della città.»
1380. Lo Stato visconteo, il più esteso dell’Italia settentrionale, è governato a ponente da Gian Galeazzo, mite figlio di Galeazzo II, e a levante dal suo crudele zio Bernabò il quale non perde occasione per intromettersi nella vita privata e politica del giovane nipote.
I cinque anni durante i quali si svolge la vicenda narrano le numerose traversie affrontate da Gian Galeazzo: il matrimonio combinato con la cugina Caterina, figlia di Bernabò; la misteriosa morte di Azzone, figlio di Gian Galeazzo e suo unico erede; il suicidio di Maffiolo Mantegazza, fedele sostenitore della sua famiglia, e le odiose cacce al cinghiale. Unica nota positiva di questo cruento passatempo organizzato dallo zio, è l’incontro con Agnese dalle trecce nere, il vero amore della sua vita.
Pur sopportando le angherie del temibile parente, Gian Galeazzo, in questi anni, medita vendetta aiutato anche dalla madre Bianca di Savoia e dall’amico Jacopo dal Verme fino a riuscire, nel 1385, a spodestare il perfido zio diventando così il primo, e amatissimo, duca di Milano.
Luciana Benotto, laureata in Lettere Moderne, insegna in una scuola superiore. Come giornalista pubblicista ha collaborato con «Tuttoturismo», nelle rubriche culturali di alcuni settimanali tra cui «L’Altomilanese» e «Città Oggi» e nei quotidiani «Il Giorno« e «Il Giornale». Ha partecipato inoltre a numerosi concorsi letterari piazzandosi sempre tra i finalisti e i premiati e ha pubblicato i seguenti romanzi: Il Carnevale dei misteri; Armonia mundi; Il Mondo di sotto e la raccolta Sortilegio e altri racconti di quotidiano sovrannaturale. Organizza con l’associazione culturale equiLibri eventi letterari e artistici.

domenica 12 novembre 2017

Un Medioevo di parole e immagini

Un Medioevo di parole e immagini
a cura di Gianluca Ameri
pp. 280, € ?
Aracne Editrice, 2017
ISBN: 978-88-548-8722-0
 
Il volume raccoglie una serie di saggi dedicati alla sinergia fra testo e immagine nel Medioevo europeo. Prendendo in esame avori, sculture, miniature, dipinti e oreficerie, gli autori indagano le combinazioni cognitive innescate dalla compresenza di parola e immagine in una significativa varietà di accezioni: dalla traduzione figurativa di tradizioni orali e folkloriche all’illustrazione di testi romanzeschi, didascalici, poetici e storico–encomiastici; dal ruolo della scultura nelle epigrafi commemorative all’uso di corredi verbali nelle illustrazioni parodiche e politiche, atti a far “parlare” le immagini, in latino o in volgare. Plurimi anche gli ambiti culturali — dalle Isole britanniche alle corti francesi, dai comuni alle signorie italiane — e cronologici, con approfondimenti che vanno dall’VIII al XIV secolo. Ne risulta un’idea sfaccettata di “multimedialità” delle arti, che parla anche all’oggi.
Gianluca Ameri (Novi Ligure, 1976) è ricercatore presso il Dipartimento di Italianistica, Romanistica, Antichistica, Arti e Spettacolo (DIRAAS) dell’Università di Genova. I suoi interessi di ricerca riguardano: le arti applicate del Medioevo europeo; le forme e i lineamenti culturali del collezionismo in età medievale; la dialettica tra committenti e artisti; la percezione dell’opera d’arte e la letteratura artistica; l’artista “politecnico” e il rapporto con le arti monumentali. Settori privilegiati di indagine sono, inoltre: gli inventari laici ed ecclesiastici; l’arte del Medioevo genovese; l’opera di Giovanni Pisano; il “gotico internazionale” fra Italia ed Europa. 

sabato 11 novembre 2017

La strega e il confessore

La strega e il confessore
Edizione critica, traduzione e commento a cura di Sonia Maura Barillari
pp. 118, € 12,00
Virtuosa-Mente Edizioni, 2017
ISBN: 9788898500239

Il volume propone l'edizione critica, corredata di traduzione italiana a fronte, da un'ampia introduzione e da note esplicative, di un breve, singolarissimo testo dai tratti fablioleschi, Senher que prodon mi semblas del XIII secolo in cui una vecchia strega, confessandosi a un bonario sacerdote, ripercorre le malaugurate vicende della sua esistenza concedendo ampio spazio all'indicazione delle sostanze, delle dosi e delle modalità di lavorazione con cui predisporre un rimedio 'magico' in cui confluiscono assunti ritenuti dotati di un certo fondamento 'scientifico' e 'superstizioni' largamente diffuse. L'impianto dialogico del componimento consente alla protagonista di narrare in prima persona le tappe della propria 'carriera' di prostituta, a partire dalla violenza subita in giovanissima età fino al momento in cui lo sfiorire della bellezza le aveva imposto di ricorrere ad altri espedienti per attrarre una clientela che iniziava a latitare. Espedienti di natura 'magica' che si rifanno a credenze radicate nella cultura del tempo in cui il sapiente utilizzo di un antico sapere erboristico si mescida con pratiche superstiziose di origini e tenore differente.
Sonia Maura Barillari è professore associato di Filologia romanza presso l’Università di Genova. Fa parte del collegio docenti del Corso di dottorato «Filologia, interpretazione e storia dei testi italiani e romanzi» e collabora con l’«Instytut Studiów Klasycznych, Śródziemnomorskich i Orientalnych» dell’Università di Wroclaw. È membro del Comitato scientifico del «Laboratorio Etno-Antropologico di Rocca Grimalda» e dell’«Istituto per i Beni marionettistici e il Teatro popolare». È membro del Comitato direttivo «L’immagine riflessa, Testi, società, culture» di cui dal 1992 cura la redazione, fa inoltre parte del Comitato scientifico di «Orma. Rivista di studi etnologici e storico-religiosi» e di «Italica Wratislaviensia» (Università di Wroclaw). Per Aracne editrice co-dirige (con Franco Pezzini e Andrea Scibilia) la collana «Autunnonero. Studi sul Folklore e il fantastico» ed è membro del comitato scientifico della collana «Metamorphoseon» diretta da Paolo Aldo Rossi. Si occupa in prevalenza di letteratura edificante e di teatro medievale, supportando l’interpretazione dei testi (mediolatini e romanzi) con i dati desunti dall’analisi delle tradizioni folcloriche a essi coeve. Altri suoi campi di interesse sono l’analisi codicologica, la critica dantesca, il rapporto fra testo e immagine. Fra l’altro, ha pubblicato l’edizione critica, con introduzione, note e traduzione italiana a fronte, del Jeu d’Adam (Adamo ed Eva. Le Jeu d’Adam: alle origini del teatro sacro, Roma 2010) e dell’Espurgatoire seint Patriz di Maria di Francia (Il purgatorio di san Patrizio, Alessandria 2004). Ha curato inoltre l’edizione italiana di Karl Meisen, La leggenda del Cacciatore furioso e della caccia selvaggia, Alessandria 2001.

venerdì 10 novembre 2017

Il Medioevo: i luoghi, i protagonisti, gli strumenti, la scrittura e le immagini

Il Medioevo: i luoghi, i protagonisti, gli strumenti, la scrittura e le immagini
di Maurizio Mingardi, Maurizio Padovan, Nicola Sansone
pp. 160, € 19,00
Progetti Sonori, 2017
ISBN: 9788899849054

Uno strumento fondamentale per l’approccio e l’approfondimento della musica del Medioevo, per studenti, insegnanti, operatori culturali, musicisti e appassionati di musica, danza e storia.
Scopo del presente volume è fornire al lettore nuovi e semplici strumenti per cogliere, da prospettive differenti, il ruolo e la presenza della musica nella vita e nella società medievale attraverso un viaggio che dalle chiese si snoda nelle università, nei castelli, nelle piazze e nelle sfere domestiche della borghesia urbana, evidenziandone la funzione religiosa, educativa, terapeutica, politica, celebrativa e spettacolare. Per questa ragione è stata trattata una disciplina intimamente legata alla musica quale la danza, è stato dedicato un capitolo agli strumenti musicali dell’epoca e posta costante attenzione alla rappresentazione della società musicale nell’arte figurativa. Ampio spazio, inoltre, è stato dato al lungo cammino della definizione della notazione musicale, primo e straordinario strumento per la diffusione della musica, che ha rappresentato e rappresenta ancora oggi un linguaggio universale capace di far condividere a milioni di persone di differenti culture, lingue e religioni una medesima esperienza musicale.
La multidisciplinarietà e l’approccio inedito all’argomento presenti in questo volume sono stati possibili grazie alla formazione dei tre autori, che uniscono l’esperienza quotidiana di docenti e di musicisti alle competenze nell’ambito di storia della musica, organologia, storia della danza e iconografia.
Caratterizzato da un linguaggio semplice e capace al contempo di coniugare il rigore scientifico e metodologico, il testo rappresenta uno strumento fondamentale per l’approccio e l’approfondimento della musica del Medioevo, rivolto a studenti, insegnanti, operatori culturali, musicisti e appassionati della musica, della danza e della storia.

giovedì 9 novembre 2017

San Luigi dei Francesi

San Luigi dei Francesi
Storia, spiritualità, memoria nelle arti e in letteratura
a cura di Patrizia Sardina
pp. 184, € 21,00
Carocci, 2017
ISBN: 9788843079582

La personalità poliedrica di Luigi IX di Francia – re e poi santo nel 1297, poco dopo la morte – viene indagata nei dieci saggi che compongono il volume. Dalla sua partecipazione alle crociate all'atteggiamento verso gli ebrei, dai rapporti con i francescani al destino delle sue spoglie contese emerge il ruolo assunto nella storia di Francia e dell’Europa. Dell’apporto dato alla vita temporale e spirituale del suo tempo sono testimonianza l’iconografia nell'arte italiana dal Medioevo all'Ottocento e la diffusione del suo culto in Sicilia tra il XVI e il XIX secolo così come, nella letteratura francese, la cronaca a carattere biografico del contemporaneo Joinville e i componimenti dedicatigli da Claudel.
Patrizia Sardina è professore associato di Storia medievale all'Università degli Studi di Palermo, dove insegna Storia medievale e Storia del Mediterraneo medievale. Si è occupata delle città di Catania, Palermo e Agrigento nei secoli XIV e XV nelle monografie Tra l’Etna e il mare (1995), Palermo e i Chiaromonte: splendore e tramonto di una signoria (2003), Il labirinto della memoria (2011). Ha pubblicato due volumi della collana “Acta Curie Felicis Urbis Panormi” e numerosi saggi su diversi aspetti della storia siciliana (le strategie politiche e matrimoniali delle famiglie feudali, la condizione femminile, la gestione e manutenzione di cattedrali e castelli, gli ordini mendicanti). Attualmente indaga la storia dei monasteri femminili, ai quali ha dedicato il libro Il monastero di Santa Caterina e la città di Palermo (2016) e alcuni articoli.

mercoledì 8 novembre 2017

Italiae Medievalis Historiae VIII

Italiae Medievalis Historiae VIII
di autori vari
pp. 114,00, € 12,00
Italia Medievale, 2017
ISBN: 9780244942069

Il © Premio Letterario Italia Medievale è un’iniziativa dell’Associazione Culturale Italia Medievale ed è riservato a racconti brevi e inediti liberamente ispirati al Medioevo. Questo volumetto, l'ottavo della serie, contiene i quattro racconti vincitori e alcuni di quelli partecipanti alla dodicesima edizione 2017 del Premio.
Scoprirete un medioevo avvincente e fantastico, così come lo immaginano gli autori, a volte lontano dagli schemi, sicuramente non polveroso, spesso intrigante e sorprendente.
Ecco i titoli dei sette racconti:
L’ottavo peccato capitale di Silvia Privitera
I segni della fine di Simone Censi
La lettera di Todolinda di Ivan Sergio Castellani
Ingunde di Luisa Paglieri
Adelaide di Mistrà di Stefano Amato
Il naufragio della Santa Brigida di Stefania Raschillà
Mater Caritatis di Francesco Carriero
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martedì 7 novembre 2017

XIV secolo. L'abbigliamento femminile in Italia

XIV secolo. L'abbigliamento femminile in Italia
di Federico Marangoni
pp. 112, € 20,00
Il Cerchio, 2017
ISBN: 888474508X
 
Il volume tratta dell'abbigliamento femminile del XIV secolo, proseguendo l’analisi già effettuata dall’Autore nei volumi precedenti della medesima Collana. Attingendo ad un insieme di conoscenze derivato dallo studio di centinaia di fonti dell'epoca, l'autore analizza tutti gli elementi di cui era costituito l'abbigliamento del Trecento italiano fornendo al lettore, attraverso oltre le immagini a colori, un ricco campionario dell'apparato iconografico dell'epoca, distribuito sull'intero arco del secolo e con riferimenti a tutta la penisola italiana.
Federico Marangoni (Bologna 1981) da oltre un decennio si occupa di ricostruzione e rievocazione storica. Nel 2008 ha fondato l'associazione storico-culturale "Società dei Vai", di cui è il presidente. Ideatore e curatore di numerosi seminari e progetti culturali, in collaborazione anche con l'Università di Bologna e alcuni musei della città e della provincia di Bologna, dal 2008 dirige la rivista storica De Rerum Historia che si occupa di temi inerenti al Medioevo e Rinascimento. Studioso e praticante anche di scherma medievale e rinascimentale, dal 2013 è responsabile nazionale AICS per la Scherma.

lunedì 6 novembre 2017

Le differenze topiche

Le differenze topiche
di Severino Boezio
a cura di Fiorella Magnano
pp. 353, € 35,00 (Acquista online con il 15% di sconto)
Bompiani, 2017
ISBN: 9788845293993

"Le differenze topiche" è l'ultima monografia logica di Severino Boezio (ca 480-524 d.C.) scritta intorno al 522 d.C., poco prima della sua carcerazione e morte. L'opera, composta in quattro libri, illustra l'arte di risolvere ogni genere di questione mediante il ricorso a principi e schemi universali del ragionamento, chiamati 'luoghi', in grado di racchiudere e contenere entro se stessi lo sviluppo di tutte le argomentazioni poste a servizio di qualsiasi ambito disciplinare. Boezio ereditava tale insegnamento dalla tradizione greca e dalla tradizione latina: l'una risalente ai 'Topica' di Aristotele mediata attraverso Temistio e di natura eminentemente dialettica, l'altra proveniente dai "Topica" di Cicerone e di natura prevalentemente retorica. Alla luce delle divergenze riscontrate, Boezio intraprese la stesura del trattato su "Le differenze topiche" proprio allo scopo di mostrare la possibile via di conciliazione tra queste due tradizioni filosofiche e trasmettere una visione unitaria della materia. Ciò non poteva, tuttavia, avvenire senza che a nascere fosse al tempo stesso qualcosa di nuovo. Era, infatti, inevitabile che ad essere trasmessi fossero non soltanto due distinti insegnamenti, ma che ad emergere fosse anche l'originalità propria con cui Boezio operò la loro sintesi. Infine, il quarto libro, interamente dedicato alla retorica, conserva il dato più originale dell'opera, laddove il filosofo romano ha definitivamente riformato il modo di concepire quest'arte, fondando teoreticamente la direzione verso cui la retorica, insieme alla dialettica, deve guardare per realizzare se stessa e raggiungere il proprio fine: la ricerca della verità. L'arte dell'argomentazione contenuta nel trattato su "Le differenze topiche" rappresenta lo snodo principale di trasmissione della dialettica aristotelica al Medioevo latino e rende quest'opera una tappa essenziale per chiunque voglia comprendere gli sviluppi della logica europea attraverso il Medioevo e il Rinascimento.

domenica 5 novembre 2017

La via della seta

La via della seta
Una storia millenaria tra Oriente e Occidente
di Franco Cardini, Alessandro Vanoli
pp. 352, € 16,00
Il Mulino, 2017
ISBN: 978-88-15-27366-6

Una strada, o meglio una rete di strade, un fascio di percorsi terrestri e marittimi hanno spostato nel corso dei secoli uomini, merci e conoscenze dall’estremità orientale dell’Asia sino al Mediterraneo e all’Europa. Romantica e recente, l’espressione «via della seta» restituisce il senso di un mondo vasto, attraversato fin dai tempi antichi da guerre e conflitti ma animato anche dal fervore di scambi commerciali, culturali e politici. Fra montagne e altipiani per questo cammino sono transitati spezie, animali, ceramiche, cobalto, carta, e naturalmente la seta. Alessandria, Chang’an, Samarcanda, Bukhara, Baghdad, Istanbul: sono alcune delle tappe di un viaggio millenario che giunge fin dentro al nostro presente. Perché la via della seta non è solo un racconto del passato, ma ha a che fare con il nostro futuro globale.
Franco Cardini è professore emerito di Storia medievale nell’Istituto Italiano di Scienze Umane e Sociali/Scuola Normale Superiore; è Directeur de Recherches nell’École des Hautes Études en Sciences Sociales di Parigi e Fellow della Harvard University. Per il Mulino ha tra l’altro pubblicato «Gerusalemme» (2012), «Istanbul» (2014), «Andare per le Gerusalemme d’Italia» (2015), «Onore» (2016) e «Samarcanda» (2016).
Alessandro Vanoli, storico del Medioevo, è esperto di storia mediterranea. Con il Mulino ha pubblicato «La reconquista» (2009), «Andare per l’Italia araba» (2014), «Quando guidavano le stelle» (2015), «La Sicilia musulmana» (2016) e «L’ignoto davanti a noi» (2017).