mercoledì 31 ottobre 2018

Savona alla fine del Medioevo (1315-1528)

Savona alla fine del Medioevo (1315-1528)
Strutture, lavoro e denaro, congiuntura
di Angelo Nicolini
pp. 2394, € 50,00
Città del Silenzio Edizioni, 2018
ISBN: 8897273351
 
Frutto di ricerche condotte negli archivi italiani, inglesi, francesi e spagnoli a partire dagli anni Ottanta del secolo scorso, questa opera di Angelo Nicolini prende in esame la Savona tardomedievale, realtà sospesa fra un ruolo internazionale, conquistato, ma mantenuto per breve tempo, e un ruolo regionale, interpretato invece a lungo (e con successo) nei confronti del Ponente ligure e del vicino Basso Piemonte. Il libro approfondisce ogni aspetto della vita cittadina savonese: dall'organizzazione del territorio alla società, dalla cultura materiale al potere politico-amministrativo, fino all'economia, che è senza dubbio la grande protagonista, assumendo Savona quale osservatorio privilegiato sulla storia mediterranea ed europea fra 1315 e 1528.

martedì 30 ottobre 2018

«Di Bisanzio dirai ciò che è passato, che passa e che sarà»

«Di Bisanzio dirai ciò che è passato, che passa e che sarà»
Scritti in onore di Alessandra Guiglia
a cura di Silvia Pedone, Andrea Paribeni
pp. 870, € 100,00
Bardi Edizioni, 2018
ISBN: 9788894810189

I due volumi dedicati ad Alessandra Guiglia - professore ordinario di Storia dell'Arte Bizantina - raccolgono i saggi di studiosi, colleghi e amici che, in occasione del suo congedo dall'attività accademica, intendono offrirle i risultati delle loro più recenti ricerche. Gli oltre cinquanta saggi che danno forma all'opera toccano filoni di studio relativi alla storia, alla storia dell'arte e alla cultura medievale tra Oriente e Occidente, rispecchiando, in larga misura, i campi di interesse della studiosa, la quale, nel corso della sua carriera, ha spaziato tra ambiti artistici diversi: scultura, architettura, decorazione musiva e pittorica. Nelle quattro sezioni dell'opera si affrontano questioni relative alla cultura artistica bizantina tra centro e periferia dell'impero; s'indagano aspetti inediti dell'attività delle maestranze attive a Roma e nell'Italia medievale, approfondendo tematiche iconografiche e tipologie di materiali riconducibili ad un'ampia cronologia che va dal Tardo Antico al Basso Medioevo.

lunedì 29 ottobre 2018

Città e campagna. Culture, insediamenti, economia (secc. VI-IX)

Città e campagna
Culture, insediamenti, economia (secc. VI-IX)
a cura di Caterina Giostra
pp. 362, € 49,00
All'Insegna del Giglio, 2018
ISBN: 9788899547219

La seconda edizione degli Incontri per l’Archeologia barbarica, che si tengono annualmente presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, presenta ritrovamenti inediti, nuove metodologie di analisi e proposte di lettura circa la struttura insediativa dei regni goto e soprattutto longobardo, anche alla luce di ampi quadri di sintesi sulla ricerca d’Oltralpe. Dialogano autori provenienti da differenti enti di tutela e istituti di ricerca. Si è avvalsa della consulenza di un comitato scientifico e della collaborazione del Museo Archeologico Nazionale di Cividale del Friuli.
Caterina Giostra dal 1995 svolge attività didattica ufficiale a vario titolo afferente alla cattedra di Archeologia cristiana e medievale. Attualmente è docente di Archeologia Medievale presso il Corso di Laurea triennale in Scienze dei Beni Culturali e di Archeologia degli insediamenti e dei luoghi di culto medievali presso il Corso di laurea magistrale in Archeologia e Storia dell'Arte. E' nel corpo docenti della Scuola di Specializzazione in Beni Archeologici dell'Ateneo. E’ membro del Collegio Docenti della Scuola di Dottorato "Studi umanistici: tradizione e contemporaneità” dell’Università Cattolica.
Ha diretto o co-diretto campagne di scavo (Trezzo sull'Adda - MI; Povegliano Veronese - VR; Castelseprio - VA) e ha avuto la responsabilità scientifica dell'unità dell'Università Cattolica di Milano nella missione archeologica ad Adulis (Mar Rosso - Eritrea; 2014-2016). Ha curato o collaborato a mostre archeologiche e allestimenti museali; è autrice di circa 120 pubblicazioni. Ha la direzione scientifica di progetti incentrati sullo studio di siti goti e longobardi (fra i quali quelli di Povegliano Veronese e Cividale del Friuli). Partecipa a progetti di ricerca internazionali, relativi anche ad analisi paleogenetiche su necropoli longobarde.
E' il coordinatore scientifico della collana "Archeologia Barbarica"; è nell'editorial board della Rivista 'European Journal of Post-Classical Archaeologies' e della Collana 'Archeologia Pubblica'; è corrispondente della Rivista 'Archeologia Medievale'. E' membro dell'European Association of Archaeologists, della Società degli Archeologi Medievisti Italiani e dell'Association pour l'Antiquité tardive.

domenica 28 ottobre 2018

La verità nascosta dei templari

La verità nascosta dei templari
di Esmeralda Batacchi
pp. 640, € 9,90
Newton Compton, 2018
ISBN: 9788822723017

Sono passati trent’anni dalla persecuzione di Filippo il Bello ai danni dell’Ordine dei Templari e i monaci soldati sono riusciti a riorganizzare le loro file, in clandestinità. Ma alla morte dell’ultimo Gran Maestro una pesante eredità grava sulle spalle del Senescalco del Tempio. Armand di Altavilla deve affrontare la minaccia di una guerra fratricida nell’Ordine. I fratelli templari sono divisi tra il desiderio di vendetta e la necessità di proteggere a ogni costo il fine ultimo della loro esistenza. Riuscirà Armand a sanare questa pericolosa frattura? Oppure renderà vano il sacrificio di suo padre, Bernardo di Altavilla, e di tanti fratelli, morti fra atroci tormenti? Lo aspettano terribili battaglie tra la Scozia e le colonie d’Oltremare. Ma stavolta i Templari non saranno soli: mogli, figlie, sorelle e madri sono al loro fianco, agguerrite e determinate come veri soldati. Perché se i loro uomini sono disposti a morire per la fede, loro sono pronte a combattere per amore.
Esmeralda Batacchi è nata a Firenze nel 1961. Dopo alcuni anni di studio presso la facoltà di Medicina Veterinaria di Pisa, ha deciso di dedicarsi all’attività di cavaliere professionista nel settore del Salto Ostacoli. Nel 1987 ha conseguito il diploma di istruttore federale di equitazione. Ha gestito un centro ippico in Italia per dodici anni, poi si è trasferita in Irlanda per un lungo periodo. Dal 2011 vive in Italia dove ha una propria scuderia di cavalli da sella. Ha due figlie, Matilde ed Elena. Con la Newton Compton ha pubblicato Il tempio perduto dei templari e La verità nascosta dei templari.

sabato 27 ottobre 2018

Dante. Una vita in esilio

Dante
Una vita in esilio
di Chiara Mercuri
pp. 240, € 18,00
Laterza, 2018
ISBN: 9788858133217

«Tu proverai sì come sa di sale
lo pane altrui, e come è duro calle
lo scendere e ’l salir per l’altrui scale.»
L’esilio è come il mar Rosso che si richiude dietro alle spalle, senza aprire alcuna Terra Promessa; ti lascia lì in mezzo al guado, impossibilitato ad andare avanti, impedito nel tornare indietro. Mandare qualcuno in esilio nell’Italia del Trecento significava volergli fare terra bruciata intorno, distruggergli il nido, buttargli giù la casa pietra a pietra, sasso a sasso, trave a trave. A partire dal racconto tragico dell’esperienza dell’esilio, riprendono vita le vicende biografiche e poetiche di uno dei più grandi autori della letteratura mondiale.
Chiara Mercuri si è specializzata in Storia medievale in Francia. È autrice di molti studi scientifici, tra cui un libro sulla reliquia della corona di spine (Edizioni di Storia e Letteratura), tradotto in francese col titolo Saint Louis et la couronne d’épines (Riveneuve 2011), che ha ottenuto il prestigioso premio dell’Académie des Inscriptions et Belles-Lettres. Attualmente scrive per la rivista “Medioevo”.

venerdì 26 ottobre 2018

Il Campidoglio fuori Roma

Il Campidoglio fuori Roma
I podestà di Cori, feudo del popolo romano, da Urbano V a Clemente VIII (1362-1605)
di Ettore Di Meo
pp. 258, € 32,00
Società Romana di Storia Patria, 2018
ISBN: 8897808565

Obiettivo di questo lavoro, sintesi tra dati i noti e le risultanze di una ricerca condotta sulla documentazione proveniente da diversi archivi, è stato il tentativo di ricostruire le vicende storiche di esponenti del patriziato romano che hanno ricoperto la carica di podestà a Cori - una delle comunità soggette al Campidoglio - nell'arco cronologico 1362-1605. Partendo dallo studio dei temi fondamentali di riferimento, come le funzioni, le qualità e le capacità dei podestà, i criteri di scelta, gli atti di nomina, grazie alla cospicua documentazione esaminata è stato anche possibile conoscere diversi aspetti, minuti ma non meno interessanti, della loro vita a Cori, come, ad esempio, la cerimonia di arrivo, la loro residenza, le relazioni che avevano con la realtà cittadina, gli aspetti amministrativi che richiedevano la loro attenzione. Il volume è completato dalla relativa cronotassi.
Ettore Di Meo si è laureato in Psicologia all’Università La Sapienza e specializzato in Didattica Generale e Museale all’Università degli Studi Roma Tre. Diplomato in Archivistica a Paleografia presso la Scuola dell’Archivio di Stato di Roma, è autore di diversi saggi di storia locale in cui ha approfondito svariati specifici aspetti della società corese – dalla storia della medicina a quella del servizio postale - contribuendo alla sua conoscenza e riscoperta.

giovedì 25 ottobre 2018

Con i piedi nel Medioevo

Con i piedi nel Medioevo
Gesti e calzature nell'arte e nell'immaginario
di Virtus Zallot
pp. 256, € 25,00
Il Mulino, 2018
ISBN: 978-88-15-27969-9

«un libro assai originale e a larghi tratti divertente che si occupa, seriamente, soltanto di piedi, di scarpe, di ciabatte e calzature, abbassando lo sguardo dove non è mai sceso in modo impegnato»
Chiara Frugoni
Marzo si toglie una spina dal piede, Febbraio si scalda i piedi accanto al fuoco; santi guariscono piedi inguaribili, altri li perdono in crudeli martiri; un re cerca poveri a cui lavarli, sant’Antonio abate non se li è lavati mai; san Francesco rinuncia alle scarpe, un menestrello miracolosamente le riceve in dono. Queste e altre storie sorprendenti e gustose prendono vita nel libro che, anche grazie a un ricco apparato di figure, offre un originale punto di vista per accostarsi al Medioevo. Nella realtà e nell’immaginario, sia in contesti ordinari sia in straordinari accadimenti, piedi e calzature denotavano infatti ruoli e gerarchie sociali e, protagonisti di gesti non solo funzionali ma simbolici, costituivano un preciso linguaggio che, più di quanto si pensi, ancora ci appartiene.
Virtus Zallot è docente di Storia dell’arte medievale e di Pedagogia e didattica dell’arte all’Accademia di Belle Arti Santa Giulia di Brescia. Studiosa di iconografia sacra, collabora con istituzioni culturali ed enti pubblici a progetti di ricerca e valorizzazione del patrimonio artistico.

mercoledì 24 ottobre 2018

Il Conclave

Il Conclave
Continuità e mutamenti dal Medioevo ad oggi
di Agostino Paravicini Bagliani, Maria Antonietta Visceglia
pp. 312, € 27,00 (Acquista online con il 15% di sconto)
Viella, 2018
ISBN: 9788833130262

Con la morte di Giovanni Paolo II, le dimissioni di Benedetto XVI e l’elezione di Francesco l’opinione pubblica mondiale ha riscoperto quel complesso intreccio di norme, riti e simboli che accompagnano la morte e l’elezione di un papa. Sono norme, riti e simboli che risalgono al Medioevo, se non ai primi secoli del cristianesimo. Soltanto dal 1274 in poi i cardinali si rinchiudono in «conclave» per eleggere il papa, e soltanto in epoca moderna l’elezione di un papa avviene nella Cappella Sistina. Che lo scrutinio segreto sia l’unica modalità canonica di elezione è sancito solo nel 1996 anche se la votazione era da tempo una delle forme (e la prevalente) prevista per “fare” il papa.
I funerali di Giovanni Paolo II si sono svolti secondo un cerimoniale sostanzialmente immutato dal Trecento in poi. Anche il segreto del conclave ha una sua storia, così come la fumata bianca, le modalità di insediamento o il celebre Possesso del Laterano.
Si tratta di una storia sorprendente che il presente volume permette di seguire con avvincente narrazione lungo l’intero periodo della storia del papato, dai primi secoli a papa Francesco.
Agostino Paravicini Bagliani è professore onorario di Storia medievale dell’Università di Losanna, presidente della SISMEL (Società internazionale per lo studio del Medioevo latino) ed editorialista di «la Repubblica». Tra le sue opere: Il corpo del papa (Einaudi, 1994), Il trono di Pietro (La Nuova Italia Scientifica, 1996), Bonifacio VIII (Einaudi, 2003). Per la Viella dirige la collana La corte dei papi.
Maria Antonietta Visceglia è professore di Storia moderna alla Sapienza Università di Roma e membro della Giunta centrale per gli studi storici. 

martedì 23 ottobre 2018

I grandi imperi del Medioevo

I grandi imperi del Medioevo
Da Costantino, primo imperatore cristiano a Carlo Magno, il padre dell'Europa moderna
di Barbara Frale
pp. 384, € 12,00
Newton Compton, 2018
ISBN: 9788822723642

L’impero non è semplicemen¬te una forma di governo o di organizzazione politica: ha radici divine, perciò lo si ritiene immortale. Questo libro racconta il modo in cui si è trasformato il concetto di impero nei secoli che vanno dalla caduta dell’impero romano d’Occidente a quella di Costantinopoli (1453).   Con una prosa agile e continui rinvii alle fonti storiche, l’autrice guida il lettore in un lungo e affascinante viaggio attraverso gli imperi che si susseguirono durante il Medioevo: da Costantino, il primo imperatore cristiano, a Carlo Magno, considerato il padre dell’Europa moderna, dai fasti del mondo bizantino alla dinastia degli Ottoni che regnò sullo scorcio dell’Anno Mille, nel drammatico “secolo di ferro”, fino alla riforma gregoriana della Chiesa e allo scontro epocale che vide su fronti avversi i papi e i grandi imperatori tedeschi: Enrico IV, Federico il Barbarossa, il geniale e sregolato Federico II di Svevia, soprannominato “stupor mundi”. Come una Fenice immortale, che arde  ma non muore, l’idea del potere  universale sopravvisse ai grandi sconvolgimenti che travagliarono la civiltà occidentale dopo la fine dell’impero di Roma,  si eclissò in epoche di crisi per poi risorgere, ogni volta splendida, negli imperi del Medioevo.
Barbara Frale (Viterbo, 1970) è una storica del Medioevo nota in tutto il mondo per le sue ricerche sui Templari. Autrice di varie monografie, ha partecipato a trasmissioni televisive e documentari storici sul processo ai Templari e sulla Sindone di Torino. Insieme a Franco Cardini è consulente storica della serie in onda sulla RAI I Medici. Lorenzo il Magnifico, e autrice del saggio La Congiura. Dopo il successo di I sotterranei di Notre Dame, con la Newton Compton ha pubblicato anche In nome dei Medici. Il romanzo di Lorenzo il Magnifico e I grandi imperi del medioevo.

lunedì 22 ottobre 2018

Andalusia

Andalusia
Viaggio nella terra della luce
di Franco Cardini
pp. 320,
Il Mulino, 2018
ISBN: 978-88-15-27949-1

In un dolce tardo mattino o in un torrido meriggio o in una fresca sera o in una notte stellata, una jarra di sangría è il minimo per godere di quel vino rosso leggero che è quasi un’espressione filosofica. Scrivere di Andalusia, pensare all’Andalusia, è impossibile a mente fredda e a cuore sereno. Se e quando ti provi a farlo, mille immagini t’invadono gli occhi.
L’Andalusia è uno spazio geografico, storico e mitico, ma anche uno spazio intimo. È un «finis terrae» europeo, cuore di molte culture – barbara ed eurasiatica, berbera e araba, sefardita ed ebraica – eppure, rispetto a tutte, appartato e remoto. In questo orizzonte quasi senza tempo, lungo sentieri roventi come la piana del Guadalquivir d’estate o gelidi come i picchi della Sierra Nevada d’inverno, incroceremo molti viandanti: da Averroè a Maimonide, da Cervantes a García Lorca, a Primo de Rivera, a Manuel de Falla, ciascuno di essi ha la sua Andalusia da narrare, da amare. Questo libro è un invito al viaggio: incamminiamoci allora, perché, pur inafferrabile e misteriosa, alla fine incontreremo la Terra della Luce.
Franco Cardini è professore emerito di Storia medievale nell’Istituto Italiano di Scienze Umane e Sociali/Scuola Normale Superiore; è Directeur de Recherches nell’École des Hautes Études en Sciences Sociales di Parigi e Fellow della Harvard University. Per il Mulino ha tra l’altro pubblicato «Gerusalemme» (2012), «Istanbul» (2014), «Andare per le Gerusalemme d’Italia» (2015), «Onore» (2016) «Samarcanda» (2016) e da ultimo «La via della seta» (con A. Vanoli, 2017).

domenica 21 ottobre 2018

Eternal War - Vita Nova

Eternal War - Vita Nova
di Livio Gambarini
pp. 300, € 15,00
Acheron Books, 2018
ISBN: 978-8899216931

Toscana, tredicesimo secolo: prosegue l'epica saga di Guido Cavalcanti e del suo spirito-guida, l'astuto Kabal! I ghibellini sono sconfitti. Mentre l'enigmatico San Pietro convoca l'Ancestrarca Kabal per affidargli una pericolosa missione nella Curia Romana, nella meravigliosa Firenze è tempo di festeggiamenti. Guido, capofamiglia Cavalcanti, lotta per difendere il suo desiderio di libertà anche nelle Lande dello Spirito e intreccia un sodalizio con il giovane Dante Alighieri, aiutandolo a far sbocciare il talento che lo renderà, un giorno, il più grande poeta della letteratura mondiale. Ad accomunarli, oltre alla stima reciproca, è la profonda devozione alle donne che essi amano. Ma in questa stessa misteriosa energia che muove il mondo, e che Dante definirà "Tirannia di Amore", si nasconde un segreto che sconvolgerà la loro vita, riscrivendo i loro destini su pagine che sopravvivranno ai secoli... Dall'autore bestseller del fantasy ad ambientazione italiana, LIVIO GAMBARINI, il secondo spettacolare capitolo di ETERNAL WAR ! "Eternal War ha colpito subito il pubblico per la sua originalità, per la trama incalzante e per il fascino dell'ambientazione." - Corriere della Sera. "Bravo Livio, way to go!" - Joe Dever, autore della serie fantasy "Lupo Solitario".
Livio Gambarini è scrittore, sceneggiatore, editor e docente del corso "Il Piacere della Scrittura" dell'Università Cattolica di Milano. Autore internazionale di romanzi, tra cui la saga di Eternal War - Gli Eserciti dei Santi. Visita il suo sito personale.

sabato 20 ottobre 2018

Montalcino nel Quattrocento

Montalcino nel Quattrocento
Lo statuto dei danni dati e degli straordinari (1452): edizione e note storiche
di Federica Viola
pp. 272, € 15,00 (Acquista online con il 15% di sconto)
Edizioni Effigi, 2018
ISBN: 978-88-6433-936-8
 
Il volume di Federica Viola presenta l’edizione dello statuto dei danni dati e degli straordinari della comunità di Montalcino (1452). Muovendo da esso vengono illustrati, con il ricorso ad una vasta documentazione inedita che si aggiunge alla testimonianza dello statuto, aspetti centrali e poco conosciuti della vicenda storica ilcinese quattrocentesca. A temi riguardanti la storia politico-istituzionale, altri si affiancano aventi riferimento alla storia economica e sociale. Una prefazione di Alfio Cortonesi valorizza le informazioni di carattere storico-agrario contenute nello statuto edito.

venerdì 19 ottobre 2018

Archeologia delle chiese

Archeologia delle chiese
Dalle origini all'anno Mille. Nuova edizione
di Alexandra Chavarria Arnau
pp. 300, € 26,00
Carocci, 2018
ISBN: 9788843093120

La Chiesa, in quanto istituzione, ha rappresentato il legame più forte tra il mondo classico e quello medievale ed è stata garante della preservazione del carattere urbano della società medievale. Allo stesso tempo ha costituito l’elemento più innovativo dell’età di transizione e uno dei principali agenti del cambiamento. Studiate come documenti storici, le chiese sono potenziali fonti di informazione sulla società, l’economia e il contesto politico, spia preziosa di un’epoca nella quale altre forme architettoniche sono meno visibili. Il volume ne presenta gli aspetti principali attraverso fonti scritte e dati materiali: le prime ci parlano dei committenti, della ritualità e della liturgia in rapporto all’articolazione degli spazi; i secondi ci permettono di ricostruire le sequenze dei monumenti, le modalità di utilizzo e il contesto insediativo. In questa nuova edizione, oltre al necessario aggiornamento bibliografico e alla quasi completa sostituzione dell’apparato iconografico, sono stati approfonditi alcuni temi tra cui quello delle chiese costantinopolitane e della Terra Santa, il loro impatto sull’architettura occidentale e le conseguenze dell’arianesimo nella costruzione della topografia cristiana.
Alexandra Chavarria Arnau è professore associato all’Università di Padova dove insegna Archeologia medievale, Archeologie postclassiche e Archeologia dell’architettura e urbanistica medievale. È la coordinatrice per l’Italia del progetto care (Corpus Architecturae Religiosae Europeae) e della piattaforma wikicare_Italia. Ha pubblicato numerosi lavori sull’archeologia dei periodi tardoantico e medievale nel Mediterraneo e sull’archeologia delle chiese.

giovedì 18 ottobre 2018

Il De docta ignorantia di Niccolò Cusano

Il De docta ignorantia di Niccolò Cusano
di Luciana Bellatalla, Giovanni Genovesi
pp. 320, € 28,00
EAnicia Edizioni, 2018
ISBN:  9788867093885
 
Gli autori affrontano un’operazione singolare rispetto ad un testo che è da sempre considerato un incrocio tra teologia e filosofia. Qui, esso viene letto sub specie educationis, secondo un orientamento interpretativo che permette di far risaltare la modernità del pensiero di Cusano. Per gli autori, si tratta di una modernità legata non tanto alla capacità di anticipare idee future quanto di creare idee senza tempo, ossia tali che in ogni epoca sono necessariamente significative e intellettualmente feconde. Simili idee, sempre un passo avanti rispetto al qui e ora sono, paradossalmente, inattuali nella loro attualità. Fra queste idee rientra anche quella che auspica un’autonomia del processo di conoscenza e della specificità del metodo scientifico. Se ciò vale per tutte le scienze particolari, dovrà valere anche per la Scienza dell’educazione. Anzi una simile posizione consente di perseguire questa particolare scienza con maggiore consapevolezza e competenza. Tutta una serie di problematiche educative sono racchiuse nella Docta ignorantia. Cusano s’inserisce in quella piccola schiera di intellettuali che sono riusciti a scorgere ciò che ancora non c’era, ma che pure sarebbe stato necessario per alimentare all’infinito la voglia di conoscere e di far conoscere. Due dimensioni che si intrecciano indissolubilmente, nella costante dinamicità di infiniti mondi. In questo intrecciarsi l’uomo è un attore decisivo e non solo parte passiva. Egli è il collaboratore di Dio. L’homo faber fortunae suae è colui che costruisce la sua esistenza e le dà significato. La filosofia dell’infinito di Cusano è un intreccio di idee senza tempo che aprono immensi orizzonti in cui il pensiero può addirittura annegare: ma “il naufragar … è dolce in questo mare”.
Luciana Bellatalla è docente di Storia della scuola e dell’educazione all’Università degli Studi di Ferrara, è attualmente membro dei Consigli Direttivi della SPECIES e della SPES. Fa parte della redazione della rivista “Ricerche Pedagogiche”.
Giovanni Genovesi è docente di Pedagogia generale presso l'Università di Ferrara. Dirige la rivista “Ricerche Pedagogiche”.
 

mercoledì 17 ottobre 2018

Nicolò da Cividale e Francesco di Nasutto da Udine

Nicolò da Cividale e Francesco di Nasutto da Udine
Notai patriarcali
a cura di Sebastiano Biancato, Elisa Vittor
con la supervisione di Laura Pani
pp. 424, € 30,60
ISIME, 2018
ISBN: 978-88-87948-44-8

Con la pubblicazione di questo volume, dopo quelli dedicati a Gualtiero da Cividale e a Giovanni da Lupico, l’Istituto Pio Paschini termina l’edizione di note, imbreviature e registri dei notai del patriarca di Aquileia della seconda metà del Duecento. Si tratta dell’epoca in cui nel Patriarcato si assestò la prassi dei ‘documenti su libro’ e si vennero definendo ruolo e funzioni dei notai pubblici. I manoscritti superstiti sono solo un campione della pratica di scrittura di questi notai. Hanno tuttavia permesso di comprendere le prassi documentarie dei notai che lavorarono per il patriarca Raimondo della Torre, mentre la ricerca archivistica ne ha meglio delineato il profilo biografico e professionale. Allo storico l’edizione di queste fonti fornisce una messe di informazioni su uomini, luoghi, relazioni sociali, economiche e politiche del Patriarcato sullo scorcio del Duecento.
La biografia del notaio patriarcale Francesco di Nasutto da Udine († 1330) si è a lungo intrecciata, fino a confondersi, con quella dell’omonimo notaio Francesco da Udine († 1299). Questi, nell’ultimo anno della sua vita, svolse le funzioni di camerario del comune, mentre della sua attività notarile sono rimaste solo due pergamene autografe. Di Francesco Nasutti, invece, ci è pervenuto un quaderno (BCU, FP, 1465/I)  contenente 128 atti – quasi tutti relativi a investiture da parte del patriarca Raimondo – dal 1291 al 1293 (a questi vanno aggiunti gli oltre 500 regesti di documenti attribuiti alla mano del Nasutti fino al 1327). Anch’egli tuttavia svolse per i patriarchi funzioni non solamente tabellionali: fu depositario delle collette per i patriarchi Raimondo, Pietro e Ottobono.
Nicolò da Cividale († 1299), canonico di Cividale e notaio patriarcale, figlio del notaio patriarcale Giovanni da Lupico, nacque una decina d’anni dopo la venuta del padre nelle terre del Patriarcato (1252). La prima menzione di Nicolò si trova in un documento del maggio 1281. L’assenza di qualsiasi testimonianza in altre fonti documentarie per tutti gli anni Ottanta del Duecento è compensata dai documenti stessi del registro del notaio (BCU, FP, 1434), tutti scritti, a parte l’unico atto di compravendita del 1282 già menzionato, fra il 1283 e il 1289, e comprovanti la sua attività più come notarius curie presso le varie sedi patriarcali che come publicus notarius.

martedì 16 ottobre 2018

Il Mezzogiorno medievale

Il Mezzogiorno medievale
Normanni, svevi, angioini, aragonesi nei secoli XI-XV
di Salvatore Tramontana
pp. 286, € 14,00
Carocci, 2018
ISBN: 9788843093762

Questo libro intende ripercorrere le vicende del Mezzogiorno peninsulare e della Sicilia dall’XI al XV secolo con un linguaggio appropriato anche ai non specialisti e in una chiave interpretativa e didattica attenta sia alle fonti sia alle più recenti indagini storiografiche. Ricostruendo l’intreccio tra politica, istituzioni, economia, società, cultura - senza dimenticare la dimensione della vita quotidiana -, questo volume offre una puntuale ricostruzione degli eventi che portarono all'insediamento normanno e alla monarchia di Federico II, al dominio di Carlo I d’Angiò, al Vespro, alla frattura del regno e alla sua successiva riunificazione con Alfonso il Magnanimo, all'arrivo di Carlo VIII a Napoli e al regno di Ferdinando il Cattolico in Sicilia. Sempre visibile rimane, nel corso del testo, il richiamo alle forze profonde della storia e alle loro spinte propulsive radicate nelle diversità locali e temporali: il mondo rurale e i metodi di coltivazione; il sistema feudale e l’aristocrazia urbana; le città e le loro valenze politiche ed economiche.
Salvatore Tramontana è stato ordinario di Storia medievale e autore di numerosi saggi e volumi.

lunedì 15 ottobre 2018

Specchio di perfezione

Specchio di perfezione
Leggenda antichissima di San Francesco
di Frate Leone
a cura di Ferdinando Tirinnanzi
pp. 184, € 16,00
Jouvence, 2018
ISBN: 9788878016101

Pubblicato per la prima volta nel 1898 come Leggenda antichissima di San Francesco e più tardi come Memorie di frate Leone, lo Specchio di perfezione è una testimonianza preziosissima della vita del santo più amato di tutti i tempi. Un racconto eccezionale che restituisce l’immagine che di Francesco aveva frate Leone (“Pecorella del Signore”), suo amico e confessore. Un incantato custode della memoria di Francesco, depositario della più autentica immagine del santo, delinea vicende, fatti e discorsi alternativi al canone agiografico ufficiale.
Leone d’Assisi, nato intorno all’ultimo decennio del secolo XII ad Assisi. Ricordato come uomo dotato delle virtù dell’umiltà, della semplicità e della purezza, Leone è stato il frate che più di ogni altro è restato vicino a Francesco: ne è diventato il compagno inseparabile dal 1221 e, soprattutto, dopo la primavera del 1223, quando lo ha accompagnato a Fonte Colombo per redigere la nuova regula della fraternitas, confermata con lettera pontificia da papa Onorio III. È stato anche confessore e secretarius di Francesco.

domenica 14 ottobre 2018

Ferrara al tempo di Ercole I d’Este

Ferrara al tempo di Ercole I d’Este.
Scavi archeologici, restauri e riqualificazione urbana nel centro storico della città
a cura di Chiara Guarnieri
pp. 501, € 75
All'Insegna del Giglio, 2018
ISBN: 9788878148246

Il volume prende in esame una serie di interventi archeologici, finora inediti, realizzati nell’arco di più di un decennio (2000-2013) nel corso dei lavori finalizzati alla riqualificazione del centro storico di Ferrara.
In questa zona, nella quale si concentravano i palazzi del potere della signoria Estense, le indagini hanno interessato in modo particolare la vasta area di piazza Municipale, dell’edificio ex Bazzi e del Giardino delle Duchesse, sulla quale insisteva il Palazzo di Corte Vecchia e il Palazzo Ducale con gli annessi giardini; corso Martiri della Libertà, dove si trovavano la Loggia Grande e il Castello Estense, al cui interno è stato possibile rinvenire il Giardino Pensile, del quale si possedevano solo sparute notizie, voluto da Eleonora d’Aragona moglie di Ercole I; via Coperta di cui sono venute in luce le diverse fasi costruttive, oltre al Camerino d’Alabastro di Alfonso I; infine, la parte terminale di corso Martiri della Libertà che ha consentito di scoprire le strutture relative alla Porta dei Leoni, situata lungo il circuito settentrionale delle mura medievali e strettamente collegata al Castello Estense.
Le ricerche, incentrate soprattutto sul periodo del ducato di Ercole I (1471-1505), si sono avvalse di numerose fonti storiche e documentali; il rinvenimento di butti ricchi di ceramiche, vetri, metalli e resti di pasto ha completato lo studio della cultura materiale del periodo. Un’attenzione particolare è stata inoltre dedicata alla ricostruzione dell’aspetto botanico del Giardino delle Duchesse.

sabato 13 ottobre 2018

Luoghi e mestieri dell'ospitalità nel Medioevo

Luoghi e mestieri dell'ospitalità nel Medioevo
Alberghi, taverne e osterie a Bologna tra Due e Quattrocento
di Francesca Pucci Donati
pp. XX-390, € 52,00
CISAM, 2018
ISBN: 978-88-6809-181-1

La taverna, assieme alle altre forme dell’ospitalità, non è soltanto un luogo di pubblici servizi rivolti a una clientela variegata, ma assurge a vera e propria metafora della città medievale nelle sue diverse declinazioni: dalle istituzioni alla politica, alla vita economica, sociale e culturale. L’oste e l’ostessa diventano spesso intermediari o, al contrario, elementi di scontro, fra le istituzioni cittadine, gli abitanti e i forestieri di passaggio (gli habitués al pari dei viandanti occasionali). Questi ultimi rappresentano la società: i regnanti, i diplomatici, gli ecclesiastici, i mercanti, gli studenti, i pellegrini, gli artigiani, i viaggiatori, e così via. I luoghi dell’ospitalità sono d’altronde teatro di transazioni di attività lecite e anche illecite: compravendite di beni, matrimoni, feste, testamenti, gioco d’azzardo, prostituzione, esazione di tasse, mercati di cibi e bevande. Una spiccata dimensione di convivialità e socialità coesiste quotidianamente con una realtà caratterizzata da risse, atti di violenza ed episodi di criminalità. La taverna si inserisce perfettamente nel tessuto della città tardomedievale quale sua espressione e Bologna, oggetto di questo studio, ne costituisce un valido esempio.

venerdì 12 ottobre 2018

Maometto papa e imperatore

Maometto papa e imperatore
di Marco Cravina
pp. 176, € 18,00
Laterza, 2018
ISBN: 9788858133187

La caduta di Costantinopoli del 1453 nelle mani dei turchi segna la fine di un impero bimillenario e di un potere che si riteneva universale. È un evento epocale ma anche la fonte di sogni, di aspirazioni, di leggende e di profezie. Nel segno di un dialogo tra islam e cristianesimo, tra Oriente e Occidente.
La caduta di Costantinopoli nel 1453 apparve ai contemporanei come un evento epocale. Mentre gli eserciti turchi sembravano ormai destinati a conquistare Roma e a instaurare un nuovo impero islamico, in tutta l’Europa dilagò un clima di terrore in cui presero a diffondersi profezie che annunciavano conseguenze terribili e perfino la fine del mondo. Con la conquista della capitale imperiale, il sultano Maometto II poteva, a buon diritto, sostenere di essere l’erede del titolo di imperatore romano, e perciò l’unico candidato a ricostituire l’antico impero. Questa volta sotto il segno dell’islam. A nulla valse la lettera di papa Pio II, in cui gli prometteva il titolo e le terre dell’impero romano d’Oriente, a patto che si battezzasse e abbracciasse il cristianesimo. Ciò non impedì, tuttavia, la circolazione della leggenda secondo la quale Maometto il profeta sarebbe stato non solo cristiano, ma papa in pectore. Segno di quanto forte fosse il desiderio di porre fine alle violenze e realizzare un dialogo interreligioso fra cristianesimo e islam.
Marco Cavina è professore di Storia del diritto medievale e moderno presso l’Università di Bologna e ha insegnato nelle Università di Modena e di Udine. Dirige il Centro per la storia della giustizia criminale e il Centro interuniversitario per la storia delle Università italiane (CISUI). Ha pubblicato numerosi saggi e monografie sulla storia della cultura e del diritto in età moderna, sulla storia della giustizia criminale, del duello e della famiglia, tra cui Andarsene al momento giusto. Culture dell’eutanasia nella storia europea (Bologna 2015).

giovedì 11 ottobre 2018

Uomini e animali nel Medioevo

Uomini e animali nel Medioevo
Storie fantastiche e feroci
di Chiara Frugoni
pp. 392, € 35,00
Il Mulino, 2018
ISBN: 978-88-15-27968-2

«Che per certo sappi e credi come cosa vera quello che io ti dirò: un altro converso ce ne fu che andando una mattina presso d’uno fossato vide un drago terribile bere, e disse che gli pareva che fusse tutto pieno di specchi, per la qual cosa tornò a casa e pe lla paura morì, overo per veleno che ’l dragone gli gittasse».
(Giovanni dalle Celle, lettera a un devoto, 1374 ca.)
Unicorni, draghi, grifoni: una folla di creature surreali e favolose, ma anche molto concrete e temute, popola la vita degli uomini intorno al 1000 e fino al Rinascimento. Santi padri del deserto, monaci, autorevoli predicatori assicuravano che la terra fosse gremita di bestie feroci, nonché di esseri mostruosi e ibridi. E poiché alle bestie si guardava alla luce della Creazione, ecco sorgere alcuni interrogativi fondamentali. Un uomo con la testa di cane doveva essere battezzato? Poteva Dio aver creato qualcosa di tanto orrido? Nel Medioevo si sapeva di vivere ormai in un paradiso perduto. Così come perduto per sempre - dopo la trasgressione dei progenitori - era il meraviglioso rapporto di subordinazione che gli animali, creati per servire Adamo, avevano intrattenuto con gli uomini. Questi ultimi non disponevano di armi efficaci per affrontare lupi, orsi e cinghiali, e ancor meno leoni, tigri e pantere, caso mai li avessero incontrati. Li soccorreva però una fervida fantasia, grazie alla quale venivano a patti con la paura. Dispiegate in arazzi, miniature, mosaici, sculture, dipinti, enciclopedie figurate, raccolte di mirabilia, Chiara Frugoni ci mostra le mille facce della storia di una relazione secolare, simbolica quanto reale, tra gli uomini e gli animali. Uno sfarzoso corredo di immagini rende vivo, palpitante e nostro quel tempo lontano.
Chiara Frugoni ha insegnato Storia medievale nelle Università di Pisa, Roma e Parigi. Tra i suoi libri segnaliamo: «Medioevo sul naso. Occhiali, bottoni e altre invenzioni medievali» (Laterza, ultima rist. 2014), per Einaudi «Quale Francesco?» (2015) e «Senza misericordia» (con S. Facchinetti, 2016), per il Mulino «Vivere nel Medioevo. Uomini, donne e soprattutto bambini» (2017). I suoi saggi sono tradotti nelle principali lingue europee, oltre che in giapponese e in coreano.

mercoledì 10 ottobre 2018

Il rapace

Il rapace
di Giacarlo Mele
pp. 352, € 17,00
Meravigli Edizioni, 2018
ISBN: 9788879554091

Quindici anni dopo l’assassinio di Galeazzo Maria Sforza, un gruppo di fidati soldati al soldo di sua figlia Caterina cercano, nei malfamati vicoli del Bottonuto, Cornelio Balbo, uomo di fiducia di Lucia Marliani, l’ultima amante del Duca. A Cornelio, nei tumultuosi giorni seguiti all’omicidio, è stato affidato proprio da Lucia il compito di traslare le spoglie dell’amato in un luogo segreto per salvarle dal risentimento del fratello Ludovico e della moglie Bona…
L’incipit carico di tensione e mistero delinea subito i tratti salienti dell’avvincente romanzo di Giancarlo Mele, che vede incontrastato protagonista Galeazzo Maria, figlio di Francesco Sforza e di Bianca Maria Visconti. Dal carattere altero, volitivo, tendente alla superbia (un vero e proprio “rapace”), resse il Ducato di Milano per dieci anni (1466-1476) con “il pugno duro”, cadendo poi vittima di una congiura di nobili milanesi, animati da risentimenti anche personali, con il probabile supporto del re di Francia.
Amore e morte si intrecciano nella trama di questo “thriller sforzesco” che non tralascia però mai di sondare anche l’animo più recondito dei personaggi principali, mettendone a nudo le contraddizioni e le trasformazioni cui vanno incontro nell’inesorabile appuntamento con il loro destino.   
Giancarlo Mele, giornalista e scrittore, è nato a Milano, ma da trent’anni vive in Martesana, cui ha dedicato la maggior parte dei suoi lavori. Con una compagnia teatrale amatoriale che ha fondato, assieme a un gruppo di amici, porta in giro suggestive rievocazioni storiche che riscuotono grande successo di pubblico.

martedì 9 ottobre 2018

Città e porti dall'Antichità al Medioevo

Città e porti dall'Antichità al Medioevo
di Andrea Augenti
pp. 180, € 12,00
Carocci, 2018
ISBN: 9788843093717

Cartagine, Ostia, Classe; e Marsiglia, Cesarea. E poi Dorestad, Quentovic, Londra, York, Birka... Il libro prende le mosse dai porti del Mediterraneo e dell’Europa, e da qui prosegue per descrivere e analizzare, attraverso lo sguardo dell’archeologo, le trasformazioni delle città e dell’economia tra la tarda Antichità e l’alto Medioevo. Il volume descrive il passaggio dal mondo globalizzato dell’impero romano, dominato dal sistema statale di controllo dei commerci, a quello più frammentato dell’alto Medioevo; da un’economia che individua il suo fulcro nel Mediterraneo a un nuovo circuito degli scambi, il cui baricentro si trova molto più a nord, sulle coste dell’Europa settentrionale. A più di settant’anni dalla pubblicazione dell’opera di Henri Pirenne, Maometto e Carlomagno, il testo fa il punto su alcuni temi toccati dal grande storico, alla luce delle più recenti scoperte dell’archeologia. Un libro pensato come strumento per gli studi universitari, ma utile anche per chi voglia saperne di più su argomenti come la nascita dell’urbanesimo medievale, il rapporto tra città e commerci e, più in generale, la fine del mondo antico e l’inizio del Medioevo.
Andrea Augenti insegna Archeologia medievale all'Università di Bologna. Ha diretto numerosi scavi e progetti di ricerca. Fa parte della redazione della rivista “Archeologia Medievale” e dell’International Advisory Board della rivista “Medieval Archaeology”. Ha pubblicato, tra l’altro Archeologia dell’Italia medievale (Laterza, 2016). Nel 2017 ha scritto e condotto per Rai Radio 3 la trasmissione Dalla terra alla storia.

lunedì 8 ottobre 2018

Guerre ed eserciti nel Medioevo

Guerre ed eserciti nel Medioevo
a cura di Paolo Grillo e Aldo A. Settia
pp. 376, € 25,00
Il Mulino, 2018
ISBN: 978-88-15-27956-9

Le guerre medievali sono spesso rappresentate come scontri fra cavalieri, di norma risolti tramite eroiche singolar tenzoni. In realtà, come ai giorni nostri, anche a quell’epoca, mettere in campo e approvvigionare un esercito era un’operazione complessa, che coinvolgeva truppe a cavallo e appiedate, tiratori e artiglierie, genieri e salmerie. Le battaglie e gli assedi, preparati con grande cura, potevano vedere in campo decine di migliaia di uomini. Eccezionali saperi, tramandati nel tempo e rodati in lunghi tornei, facevano di un aristocratico un vero cavaliere; le tecnologie incessantemente affinate mettevano a disposizione dei comandanti armi ed equipaggiamenti sempre più avanzati; mercenari e professionisti della guerra integravano sul terreno le milizie civiche e quelle contadine, in un multiforme quanto affascinante panorama.
Paolo Grillo insegna Storia medievale all’Università degli Studi di Milano. Tra i suoi libri: «Le guerre del Barbarossa» (Laterza, 2014), «L’aquila e il giglio: la battaglia di Benevento» (Salerno, 2015), «Nascita di una cattedrale. 1386- 1418: la fondazione del Duomo di Milano» (Mondadori, 2017).
Aldo A. Settia ha insegnato Storia medievale all’Università di Pavia. Tra i suoi libri: «Rapine, assedi, battaglie. La guerra nel Medioevo» (Laterza, nuova ed. 2014), «Tecniche e spazi della guerra medievale» (Viella, 2016), «Castelli medievali» (Il Mulino, 2017).

domenica 7 ottobre 2018

Le rose di Turingia

Le rose di Turingia
Santa Elisabetta d'Ungheria
di Jan Dobraczynski
pp. 520, € 29,00
Edizioni Messaggero Padova, 2018
ISBN: 978-88-250-4567-3

Romanzo biografico su santa Elisabetta d’Ungheria, donna affascinante sia nei suoi aspetti freschi e gioiosi, sia nei suoi lati più bui e sofferti. La sua santità è la faticosa ricerca di equilibrio tra forze contrastanti, impersonate dalle sue guide spirituali: da una parte la letizia e l’entusiasmo dei francescani; dall’altra il cupo rigore e il gelido fanatismo di Corrado di Marburgo incapace di apprezzare la squisita bellezza del fiore che coltiva. La protagonista e i personaggi principali sono pennellati con vigore, così come il contesto storico: la potenza crescente dei langravi di Turingia e Sassonia, l’ascesa dei Cavalieri Teutonici, gli inizi del francescanesimo, la crociata e l’imperatore Federico II. I protagonisti si stagliano su un vasto e animato sfondo corale: una moltitudine di figure, ambienti ed episodi che lo scrittore domina con mano sicura, senza smarrire il filo del racconto e mantenendo sempre alta la tensione narrativa. Un grandioso affresco narrativo.
Jan Dobraczynski (Varsavia 1910-1994) è stato il romanziere cattolico polacco più noto del Novecento. Autore fecondissimo con una spiccata passione verso i temi, i personaggi e le storie della Bibbia. Dotato di una ricca e vivace fantasia, di una non comune capacità di leggere i sentimenti dell’animo umano e di una buona preparazione storica. Dobraczynski è stato dichiarato giusto tra le nazioni da Yad Vashem. Tra le sue opere più fortunate ricordiamo: Lettere di Nicodemo. La vita di Gesù (1951), L’uomo di Anathoth (1961), L'ombra del padre. Il romanzo di Giuseppe (1977), Sotto le mura di Vienna. Il romanzo di Giovanni Sobieski (1979), Chiunque vi ucciderà. Giovanna d’Arco (1985). Le Edizioni Messaggero Padova ripubblicano nel 2018 Gli uccelli cantano, i pesci ascoltano… Sant’Antonio di Padova con una nuova traduzione e Le rose di Turingia. Santa Elisabetta d’Ungheria.

sabato 6 ottobre 2018

Calendario Pisano

Calendario Pisano
di Sergio Costanzo
pp. 200, € 15,00
Linee Infinite Edizioni, 2018
ISBN: 978-88-6247-189-3

Fra i molti quesiti che l’uomo di ogni epoca si è posto, quello del computo del tempo ha sempre occupato una posizione preminente. Ritmi di semina e mietitura, attività di caccia legate alle migrazioni, susseguirsi delle stagioni, osservanza di riti religiosi. Ad ogni latitudine del globo, dalle attività più semplici a quelle via via più complesse ogni cultura ha elaborato sistemi di calcolo del tempo. Pisa, città potente e fulcro politico del Mediterraneo, si dotò in epoca medievale di un calendario che traeva origine dalla narrazione biblica dell’annunciazione della Vergine. L’anno iniziava al 25 marzo. L’opera prende in esame, anche a scopo propedeutico, gli antichi calendari strutturati in area mediterranea nell’arco di tre millenni per poi addentrarsi nella storia del modello pisano. Documenti, editti imperiali, bolle papali, per oltre cinquecento anni il calendario pisano fu utilizzato in una vasta area costiera di Italia, Francia e Spagna. Un’evidenza culturale e sociale importante, data la frammentazione politica perennemente in divenire. L’ultima parte dell’opera analizza il complesso monumentale, Cattedrale, Torre e Battistero nella Piazza del Duomo di Pisa. Oltre ad essere monumenti sacri famosi al mondo, sono orologi cosmici perfetti che, a un attento osservatore, permettono di misurare il tempo con assoluta precisione. La lettura di questo libro, vi permetterà di comprendere i segreti dei raggi di sole che, sposando architetture perfette, cadenzano da millenni il nostro tempo.
Sergio Costanzo nasce a Pisa nel 1963. Pubblica saggi sull’architettura medievale e romanzi storici. Con Linee Infinite ha pubblicato: “Io Busketo”, “Il fiume si rise”, “La tavola dei Galilei” e “Ibelin”. Autore di racconti gialli, ha scritto reportage di missioni umanitarie, una pièce teatrale “Franco Stone”, rivisitazione moderna del Frankenstein di Mary Shelley e “I racconti della mano destra”, un romanzo di formazione. Cura da un anno una pagina di informazionestorica sul quotidiano IL TIRRENO. Con CALENDARIO PISANO torna alla stesura di un saggio, il suo primo con Linee Infinite, superando le venti pubblicazioni.
Sito dell'autore: www.sergiocostanzo.it.