martedì 29 dicembre 2015

Quale Francesco ?

Quale Francesco ?
Il messaggio nascosto negli affreschi della Basilica superiore ad Assisi
di Chiara Frugoni
pp. 612, € 80,00
Giulio Einaudi Editore, 2015
ISBN: 9788806220983

In un volume splendidamente illustrato, Chiara Frugoni, la piú accreditata studiosa di Francesco e di iconologia francescana, offre, oltre a un'inedita chiave interpretativa dell'intera Basilica superiore, una straordinaria galleria di nuovi particolari visivi finora sfuggiti agli studiosi, di cui fornisce, di volta in volta, l'esauriente spiegazione.
Il libro analizza tutti gli affreschi della Basilica superiore dimostrando che il programma fu concepito in maniera unitaria: gli episodi dell'Apocalisse e storie degli apostoli, dipinti da Cimabue nell'abside, dialogano con quelli, di circa una decina d'anni dopo, della controfacciata, di cui è proposta una spiegazione inedita. Importante è un dettaglio: nella Predica agli uccelli le colombe scese ad ascoltare Francesco risalgono in cielo e si trasformano nelle nuvole dell'Ascensione di Cristo. L'Ordine francescano è, secondo fonti pseudo-gioachimite, un Ordine «colombino» e proprio la voce di Gioacchino da Fiore, soprattutto mediante le opere che gli furono attribuite, diventa, attraverso il prudente filtro di Bonaventura, il cardine dell'identità francescana. Il santo, come voleva lo pseudo-Gioacchino, è cosí identificato, per l'inaudito miracolo delle stimmate, con l'apocalittico Angelo del sesto sigillo, dipinto da Cimabue nell'abside. Ed ecco un'altra novità: il ciclo francescano ha come fonte, oltre la Legenda maior di Bonaventura, un'altra sua opera, le Collationes in Hexaëmeron. Francesco, nelle Collationes, è il prototipo di un Ordine perfetto, puramente contemplativo, che si realizzerà però quando la Chiesa sarà divenuta anch'essa del tutto contemplativa. Veniva cosí sanato il contrasto fra gli ideali di strettissima povertà voluti dal santo e quelli, molto diversi, dei frati del tempo delle storie francescane (1288-92 circa), che potevano lecitamente vivere in bei conventi, studiare e insegnare, perché si preparavano all'attuazione del piano divino. Negli affreschi Francesco, a piedi nudi e con la barba, in preghiera e in contemplazione, è accanto ai confratelli dediti invece alla vita attiva, con i sandali, accuratamente rasati, perché ormai tutti chierici. Nell'abside però già si mescolano agli eletti ai piedi del trono di Cristo e Maria. Oltre alla novità della chiave interpretativa molti sono i particolari rintracciati e spiegati, per esempio l'aquila dipinta da Cimabue, quella che svetta sul fastoso San Damiano, la passerella della porta urbana che sta per cadere e i diavoli in caricatura nella scena dell'Estasi. Viene anche spiegato il soggetto del monocromo della colonna coclide che chiude l'ultimo episodio delle storie di Francesco, con l'esotico corteo di cammelli e di pagani che si lega agli adiacenti episodi dell'Apocalisse di Cimabue. Al lettore, il piacere di continuare la scoperta delle novità.
Chiara Frugoni ha insegnato Storia medievale all'Università di Pisa, Roma e Parigi. Ha pubblicato numerosi saggi sulla figura di san Francesco, tra cui: Francesco e l'invenzione delle stimmate («ET Saggi», premio Viareggio per la saggistica 1994), Vita di un uomo: Francesco d'Assisi («ET Saggi») e Storia di Chiara e Francesco (Frontiere 2011). Presso Einaudi ha inoltre pubblicato: La Cappella degli Scrovegni di Giotto («ET Saggi» 2005), La cattedrale e il battistero di Parma («ET Saggi» 2007) e L'affare migliore di Enrico. Giotto e la cappella Scrovegni («Saggi» 2008), La voce delle immagini. Pillole iconografiche dal Medioevo («Saggi» 2010), Le storie di San Francesco. Guida agli affreschi della Basilica superiore di Assisi («ET Saggi» 2010) e Quale Francesco? Il messaggio nascosto negli affreschi della Basilica superiore ad Assisi («Grandi Opere» 2015). Tra i suoi libri: Storia di un giorno in una città medioevale (Laterza 1997); Mille e non piú mille. Viaggio fra le paure di fine millennio, con Georges Duby (Rizzoli 1999); Due papi per un giubileo. Celestino V, Bonifacio VIII e il primo Anno Santo (Rizzoli 2000); Medioevo sul naso. Occhiali, bottoni e altre invenzioni medievali (Laterza 2001); Da stelle a stelle. Memorie di un paese contadino (Laterza 2003); Una solitudine abitata: Chiara d'Assisi (Laterza 2006). I suoi libri sono tradotti nelle principali lingue europee, oltre che in giapponese e in coreano.

domenica 27 dicembre 2015

Santa, giusta umanitaria. La guerra nella civiltà occidentale

Santa, giusta umanitaria. La guerra nella civiltà occidentale
di Aldo Andrea Cassi
pp. 176, € 13,00
Salerno Editrice, 2015
ISBN: 978-88-6973-001-6

Una riflessione sulla cultura che più di tutte ha speculato sull’uso della violenza come strumento politico. Fin dagli antichi greci la guerra è stata oggetto di riflessione da parte di pensatori e filosofi, che la consideravano “giusta” (Aristotele), una condizione necessaria della stessa socialità. Il libro propone un excursus filosofico-giuridico, che parte dal pensiero ellenico e abbraccia la cristianità (da Agostino a Tommaso d’Aquino, da Bernardo di Chiaravalle a Giovanna d’Arco), fino ad arrivare ai nostri giorni, a nuove declinazioni come il terrorismo internazionale, nel tentativo di circoscrivere entro confini e concetti teologici, filosofici, etici, politici e giuridici, l’uso della guerra nei rapporti tra popoli e tra nazioni.
Aldo Andrea Cassi insegna Storia del diritto e Antropologia giuridica all’Università di Brescia. Tra le sue pubblicazioni ricordiamo, Ultramar. L'invenzione europea del Nuovo Mondo, Laterza 2007.

martedì 22 dicembre 2015

Medioevo Natura e Figura

Medioevo Natura e Figura 
La raffigurazione dell'uomo e della natura nell'arte medievale
a cura di Arturo Carlo Quintavalle
pp. 832, € 129,00 (acquista online con lo sconto del 15%)
Skira, 2015
ISBN: 885722852

Secondo sant’Agostino il divino si legge nel creato; per i catari, nel XII secolo, il mondo è il luogo del demoniaco mentre per san Francesco gli animali, gli alberi, la natura sono segni della presenza di Dio: fra questi due poli si gioca, nel Medioevo, il dibattito su Natura e Figura (Quintavalle) che attraversa l’insieme di questi saggi.
Nel volume la storia, il confronto, anche il conflitto sulle immagini sono considerati in numerosi saggi, dalla rappresentazione del giardino in epoca bizantina (Menna) alla fine dell’immagine della natura in Occidente nei cicli altomedievali (Rossi); dalla rappresentazione di natura e figura in Cappadocia (Andaloro) alla riscoperta degli strati più antichi nella chiesa di Haghios Basilios ancora in Cappadocia (Andaloro, Bordi, Bordino, Pogliani) alla figura legata alla retorica cristiana del V secolo nei mosaici a Milano (Foletti); dal rapporto fra archetipo e derivati delle immagini sacre (Bacci) alla tipologia del ritratto dei sovrani carolingi (Caillet) a quella del Trecento (Lucherini); dal bestiario fra XI e XII secolo (Riccioni) all’immagine della creazione nell’arazzo di Gerona (Castiñ̃eiras); dalla rappresentazione secondo la “maniera greca” di natura e figura (Pace) all’immagine dei campi di battaglia medievali (Cervini); dal paesaggio raccontato dalle cronache di età comunale (Bordini) ma anche dipinto (Españ̃ol), al ritratto scritto (Greci) e scolpito (Di Fabio); dall’uso simbolico dell’oro nei dipinti fino a Pisanello (De Marchi) all’immagine del giardino medievale (Sansone); dalla committenza di Saint Denis (Jacobsen) alla rappresentazione della figura e del mondo anche vegetale in età romanica e gotica (Roviras, Mallet, Gandolfo, Taddei, Stroppa); dalla rivoluzione degli erbari in età sveva (Orofino) all’immagine scolpita, dipinta, miniata della natura dal XIII secolo in poi (Monciatti, Cavazzini, Maddalo, Barral); e ancora dall’immagine del corpo (Ameri, Reveyron, Valenzano) fino al rapporto del Petrarca con Simone Martini (Tronzo) e ai cieli stellati della Padova di Altichiero nel Trecento (Romano). Il volume inizia dunque con la rappresentazione del mondo in età tardoantica in Oriente e Occidente e chiude con la rivoluzione di immagine della tradizione giottesca che scopre il naturale, la figura e il nuovo spazio gotico del teatro, del racconto, del ritratto.

lunedì 21 dicembre 2015

Cristiani e musulmani nella Sicilia normanna

Cristiani e musulmani nella Sicilia normanna
di Ferdinando Raffaele, Carlo Ruta, Sebastiano Tusa
pp. 96, € 12,00
Edizioni di Storia e Studi Sociali, 2015
ISBN: 8899168083

Tre saggi brevi sui rapporti complessi che intercorsero tra cristiani e musulmani nel Regnum Siciliae degli Altavilla. Le prospettive prescelte sono essenzialmente tre: quella storico-linguistica, esaminata da Raffaele, quella etnico-religiosa, analizzata da Ruta, e quella tecnico-scientifica, presa in esame da Tusa. I testi sono corredati da un ampio apparato iconografico su alcuni aspetti materiali e culturali della Sicilia in epoca normanna.

mercoledì 16 dicembre 2015

L'aquila e il giglio. 1266: la battaglia di Benevento

L'aquila e il giglio
1266: la battaglia di Benevento
di Paolo Grillo
pp. 136, € 12,00
Salerno Editrice, 2015
ISBN: 978-88-6973-000-9

La battaglia di Benevento del 1266 è comunemente presentata come una sorta di malvagio scherzo del destino ai danni di Manfredi, il figlio dell’imperatore Federico II, che venne sconfitto dalle forze di Carlo d’Angiò, al quale riuscí in tal modo di impadronirsi del Regno di Sicilia. A partire dalla narrazione “guelfa” degli eventi, che spiegava la clamorosa quanto imprevista vittoria di Carlo con la sacralità della sua missione, voluta dal papa e benedetta da Dio, ha replicato una versione “ghibellina”, appoggiata dall’autorità dantesca, con l’immagine del Manfredi «biondo, bello e di gentile aspetto», che vedeva nella corruzione e nel tradimento dei nobili il motivo della sconfitta dello svevo. Si tratta però di un’immagine deformata che queste pagine vogliono correggere, restituendo tutta la complessità di una vicenda impossibile da ridurre alle letture nazionaliste/regionaliste o clericali/anticlericali del secolo passato.
Paolo Grillo è professore di Storia Medievale presso l’Università degli Studi di Milano. Tra le sue pubblicazioni piú recenti: Legnano 1176. Una battaglia per la libertà (Roma-Bari 2010), Milano guelfa (1302-1310) (Roma 2013), e Le guerre del Barbarossa. I comuni contro l’Impero (Roma-Bari 2014). 

martedì 15 dicembre 2015

Leggende della Tavola Rotonda

Leggende della Tavola Rotonda
A.A.V.V.
a cura di Serena Fiandro
pp. 234, € 12,00
I Doni delle Muse, 2015
ISBN: 978-88-99167-17-2

Sorte in un passato in cui storia e mito si fondono insieme in un gioco di specchi reciproco, le leggende dei cavalieri della Tavola Rotonda continuano a esercitare il loro fascino nel corso dei secoli. Perché ogni lettore sa che Artù non è morto. Il suo corpo giace nella mistica isola di Avalon, in una condizione sospesa tra la vita e la morte, fino al giorno in cui la Britannia non avrà ancora bisogno del suo re. Solo allora Artù potrà fare ritorno.
Una raccolta di quattordici racconti che raccontano la tradizione arturiana da molteplici punti di vista, secondo la migliore tradizione medievale alla quale si ispirano.
Quattordici autori, molti dei quali già conosciuti al nostro pubblico per i loro romanzi e i racconti inseriti nelle precedenti antologie, che vi emozioneranno mostrandovi alcune delle leggende più belle della letteratura in modo del tutto inedito e straordinario.
Serena Fiandro è laureata in filosofia del Rinascimento e studiosa del simbolismo antico e medievale, Serena Fiandro si occupa di ricerca sulle arti performative antiche come musicista, regista e drammaturga. Da sempre appassionata di fantastico, ha pubblicato il suo primo romanzo, Drona, la città ideale, con Edizioni della Sera. Collabora con l’associazione culturale I Doni Delle Muse dall’inizio in qualità di artista, redattrice e curatrice editoriale.

lunedì 14 dicembre 2015

Icone. Il grande viaggio

Icone. Il grande viaggio
a cura di Tania Velmans
pp. 400, € 120,00
Jaca Book
ISBN: 978-88-16-60526-8

L’Icona nasce nel Vicino Oriente ellenistico, nell’ultimo periodo dell’Impero romano. La sua diffusione interessa tutti i paesi (Egitto, Palestina, Giordania, Siria, Libano, Anatolia). Costantinopoli, centro del nuovo impero Bizantino dopo un periodo iconoclasta, ne diviene col secolo IX il massimo propulsore. Le Icone raggiungono anche l’Etiopia, la Georgia e l’Armenia. Da Costantinopoli si diffondono in Grecia e in tutte le isole dell’Egeo, quindi il loro viaggio prosegue a nord nei Balcani e nel mondo slavo: Macedonia, Bulgaria, Serbia, Albania. Nel XII secolo raggiungono Kiev, il cuore della prima Russia, poi Novgorod e Mosca, la terza Roma, come sarà chiamata anche dopo la caduta di Costantinopoli. Dopo la fine del mondo bizantino le Icone proseguiranno nel vicino Oriente cristiano, nei paesi Slavi e nell’Egeo influenzato da Venezia. In Italia arriveranno a più riprese già dall’epoca iconoclasta. Le Icone hanno stili e tecniche differenti a seconda dei Paesi e rispecchiano differenti tradizioni culturali, ma sono sempre riconoscibili quali immagini dotate di forza simbolica, liturgica, religiosa e, a volte, anche politica. I maggiori studiosi provenienti dai diversi Paesi sono stati invitati a un confronto reciproco per realizzarne la prima storia artistica globale: significati, punti di riferimento, evoluzione, soggetti cui l’icona si ispira, funzione pubblica e privata, e infine, la comprensione delle vie attraverso le quali un’immagine può giungere a trascendere il reale pur rappresentandolo.
Tania Velmans si è formata con André Grabar ed è una delle maggiori specialiste di pittura murale bizantina. È Directeur de Recherche al CNRS di Parigi e responsabile seminariale presso l’INALCO (Institut National des Langues et Civilisations Orientales), membro corrispondente dell’Accademia Europea delle Scienze, delle Lettere e delle Arti e autrice di numerose opere sull’arte e la civiltà del mondo bizantino. Con Jaca Book ha pubblicato: L’arte della Georgia (in collaborazione con A. Alpago Novello), 1996; Bisanzio. Lo splendore dell’arte monumentale (in collaborazione con V. Korac, M. Suput), 1999; L’arte monumentale bizantina, 2006 2; Il viaggio dell’icona. Dalle origini alla caduta di Bisanzio, 20082; Il Rinascimento in Oriente e Occidente (con E. Carbonell Esteller e R. Cassanelli), 2003; Il colore nell’arte (con I. Bargna, R. Cassanelli, C. Kontler, G. Curatola, R. Lightbow, A. Vettese, G. Zanchetti), 2006; L’arte bizantina, 2007; La visione dell’invisibile, 2009; L’arte dell’icona, 2013. Ha contribuito al volume Il Mediterraneo e l’Arte. Da Maometto a Carlomagno (a cura di E. Carbonell, R. Cassanelli), 2001.

domenica 6 dicembre 2015

L'arte rinascimentale nel contesto

L'arte rinascimentale nel contesto
a cura di Edoardo Villata
pp. 448, € 46,00
Jaca Book, 2015
ISBN: 978-88-16-41319-1

Fin dalla trattatistica del tempo, l’arte italiana del Quattrocento è stata vista come una «rinascita» di valori, estetici, morali, culturali, persi o sopiti durante la lunga stagione dell’Evo «Medio»; e quindi come prodromica all’esito ancora più alto, anzi definitivo, della «maniera moderna». Il Rinascimento, specie quello toscano, sarà la palestra privilegiata della nascente connoisseurship, e spesso anche soggetto privilegiato delle prime campagne fotografiche. L’autocoscienza è in ogni caso uno dei tratti distintivi della cultura, soprattutto italiana, tra Quattro e Cinquecento, e sempre più frequenti sono le celebrazioni di artisti da parte dei letterati.
Il presente volume, attraverso lo schermo di una pluralità di voci e di competenze, propone uno sguardo vivace e dinamico che si rivolge a studiosi, studenti delle nostre università e appassionati non rassegnati o arresi all’industria delle mostre di massa e della storia dell’arte intesa come intrattenimento.
Contributi di: L. Aldovini, A.M. Ambrosini Massari, R. Argenziano, R. Cassanelli, C. Cavalca, P. Davies, F. De Carolis, G. Donato, L. Fagnart, B.O. Gabrieli, C.Z. Laskaris, P.L. Mulas, V. Natale, F. Repishti, A. Ruffino, M. Viganò, E. Villata, S. Zuffi.

giovedì 3 dicembre 2015

Ben ti voglio Lucia

Ben ti voglio Lucia
Il re a Bologna
di Matteo Freddi
pp. 220, € 14,90
Casa Editrice Persiani, 2015
ISBN: 978-88-98874-44-6
 
Fossalta, 26 maggio 1249. L’esercito bolognese, guidato dalla fazione guelfa dei Geremei, attacca il vicino Comune di Modena, fedele alleato dell’imperatore Federico II, per difendere la propria autonomia. Ma il desiderio di libertà e indipendenza porta con sé sangue e morte per entrambi gli schieramenti: sarà la battaglia più nota e cruenta di tutto il medioevo italiano.
Nel frattempo, l’eroico ma non troppo re Enzo, figlio dell’Imperatore, si trova ospite del Comune di Bologna. Tra la noia e la malinconia per la sua patria, il giovane re cerca una piacevole distrazione nelle donne, di cui Bologna offre generosa scelta. Fra tutte rimane folgorato dalla bella e formosa Lucia, che si troverà così in bilico fra la povertà, le lusinghe del regale ospite e l’amore incondizionato per il giovane beccaio Rossano.
Matteo Freddi, giovane autore bolognese, appassionato di cinema e storia medievale, ha scritto due sceneggiature per cortometraggi: Palle al volo!, realizzato in collaborazione con la Fortitudo Baseball Bologna e Quale sarà la mia sentenza. Con il racconto breve Stazione della vita ha ricevuto una menzione speciale dalla giuria del concorso “Atlantidee”. Il suo primo romanzo di genere storico Finché morte non ci riunirà che narra il Grande Assedio di Malta del 1565 è giunto tra i finalisti della VI° edizione del concorso internazionale “Gaetano Cingari”.
Visita il sito dell'autore, clicca qui

mercoledì 2 dicembre 2015

La pittura infamante

La pittura infamante
di Gherardo Ortalli
pp. 184, € 25,00 (acquista online con il 15% di sconto)
Viella, 2015
ISBN: 9788867280209

A partire dalla seconda metà del Duecento, sulle mura dei più importanti edifici pubblici delle città italiane di tradizione comunale cominciarono ad apparire sorprendenti immagini di persone portate al rogo, impiccate, capovolte, in pose grottesche e offensive. Erano l’espressione di una nuova pratica penale in via di consolidamento e destinata a sopravvivere fino al secolo XVI ed oltre: la pittura infamante. Con essa i depositari del potere pubblico punivano, con tutti i crismi dell’ufficialità, i colpevoli di determinati delitti, seguendo una via consona alla mentalità del tempo.
In questo libro – un vero classico di storia medievale, finalmente di nuovo disponibile in una edizione aggiornata e ampliata – l’autore esamina la pittura infamante nei suoi più diversi aspetti: dove e quando nacque e si sviluppò, che efficacia ebbe nel giudizio dei contemporanei, quali fini si propose, quali situazioni le furono più congeniali, fino a spiegarne la genesi in riferimento alla particolare evoluzione della società dei comuni, tra guelfismo e ghibellinismo, tra «grandi» e «popolo».
Gherardo Ortalli insegna Storia medievale presso l’Università di Venezia.

martedì 1 dicembre 2015

Vivere in un castello

Vivere in un castello
di  Brigitte Coppin
Illustrazioni di Deborah Pinto
pp. 20, € 15,90
Editoriale Scienza, 2015
ISBN: 9788873077589
   
Corre l’anno 1230, è il XIII secolo e in tutta Europa si costruiscono grandi edifici fortificati in difesa dei nobili proprietari terrieri. Questo libro ti mostra come si vive in un castello dell’epoca e ti accompagna alla scoperta del sistema feudale. Dopo aver percorso le alte mura esterne e osservato i sistemi difensivi, entra nel mastio, la torre principale, e osserva le attività quotidiane degli abitanti. Partecipa a feste, battute di caccia, banchetti, tornei e cerimonie solenni. Attraversa il grande cortile della fortezza per conoscere i mestieri medievali. Infine, impara come i cavalieri si preparano alla guerra e assisti a un assedio: riusciranno gli invasori a espugnare il castello?
Le grandi pagine illustrate di “Vivere in un castello” racchiudono alette e inserti da sollevare o ruotare: aziona il ponte levatoio, sali le scale che portano in cima alla torre, entra nel mulino per guardare come funziona.
Età consigliata: da 7 anni.