domenica 31 marzo 2019

Il potere al plurale

Il potere al plurale
Un profilo di storia del pensiero politico medievale  
di Roberto Lambertini, Mario Conetti
pp. 222, € 18,00
Jouvence, 2019
ISBN: 8878016578
 
Il testo inizia prendendo in esame le premesse del pensiero politico medievale, che affondano le loro radici ancora prima del periodo tradizionalmente definito Medioevo, in particolare nella prassi e nella riflessione del cristianesimo. Ne illustra i primi esiti nel laboratorio dell'età carolingia, per poi passare alla parte più consistente dell'opera, divisa in tre periodi: il primo dalla riforma dell'XI secolo alla metà del XIII, il secondo dalla metà del Duecento alla metà del Trecento, il terzo da metà Trecento a metà Quattrocento. Non si tratta di una distinzione arbitraria o di comodo, ai soli fini di articolare l'esposizione. Vuole invece segnare continuità e fratture, tanto nei contesti istituzionali quanto nei percorsi delle teorie. Trattandosi di un profilo, gli autori hanno volutamente rinunciato a tematizzare il pur vivace dibattito tra gli studiosi; gli approfondimenti sono demandati a un percorso di studio e indagine ulteriore, al quale le indicazioni bibliografiche intendono servire da introduzione.

sabato 30 marzo 2019

Zanino di Pietro

Zanino di Pietro
Un protagonista della pittura veneziana tra Tre e Quattrocento
di Valentina Baradel
pp. 396, € 40,00 (Acquista online con il 15% di sconto)
Il Poligrafo Edizioni, 2019
ISBN: 9788893870757

Zanino di Pietro Charlier fu uno dei protagonisti della stagione tardogotica veneziana. Dopo un soggiorno di vent’anni a Bologna, all’inizio del Quattrocento il pittore di origini francesi fece della città lagunare la sua nuova residenza e luogo prediletto dove svolgere la propria attività. Qui, grazie a un acuto senso degli affari, riuscì a ritagliarsi un ruolo di spicco nel panorama artistico locale, avviando un’efficiente bottega in grado di competere con quelle di antica tradizione familiare di Nicolò di Pietro e Jacobello del Fiore. Ne sono prova tanto l’elevato numero di opere riconducibili al suo atelier, quanto l’importanza dei suoi committenti, tra i quali figura Marino Contarini, proprietario di una delle dimore veneziane più note, la Ca’ d’Oro, il quale affidò al pittore la decorazione della facciata sul Canal Grande e di alcuni ambienti interni della sua domus magna.
Perfettamente inserito nelle dinamiche lavorative e commerciali di una Venezia regina del mare e giovandosi della rete di scambi e traffici imbastiti dalla Repubblica con le due sponde dell’Adriatico, il pittore non limitò la sua attività al solo centro lagunare, ma giunse a esportare i suoi prodotti fino alle coste marchigiane, pugliesi e croate, addentrandosi anche nel cuore della penisola, a Rieti e Gubbio, dove sono tuttora conservati alcuni suoi dipinti.
Il volume, primo studio monografico dedicato a questa prolifica e affascinante personalità, ne ripercorre per intero la parabola artistica, dagli esordi nella città felsinea, all’ombra del cantiere di San Petronio, attraverso il folgorante incontro a Venezia con l’arte di Gentile da Fabriano, fino agli esiti estremi, culminati nella decorazione ad affresco della tomba del beato Pacifico nella chiesa dei Frari. Il ricco catalogo ragionato apre a un’approfondita riflessione sulle modalità operative della bottega medievale, sui rapporti con la committenza e sulle tipologie e funzioni dei dipinti.
Valentina Baradel ha conseguito il titolo di dottore di ricerca in Storia dell’arte presso l’Università degli Studi di Padova. Le sue indagini, presentate a diversi convegni nazionali e internazionali,
si rivolgono allo studio della pittura tra Venezia e Padova a cavallo fra Tre e Quattrocento. Attualmente è assegnista di ricerca presso il Dipartimento dei Beni Culturali: archeologia, storia dell’arte, del cinema e della musica dell’Università degli Studi di Padova.

venerdì 29 marzo 2019

I custodi della pergamena del Diavolo

I custodi della pergamena del Diavolo
di Francesca Ramacciotti
pp. 356, € 12,00
Newton Compton, 2019
ISBN: 9788822726049

Nel 1174 dello Stile Pisano, anno in cui l’architetto Deotisalvi inizia a costruire la Torre di Pisa, viene rubato l’oro che un tempo rivestiva l’antico arco di trionfo della città: la Porta Aurea.
Inoltre Pisa è funestata da una serie di strani femminicidi, su cui indaga il giovane perito legale Lanfranco, pupillo di Deotisalvi.
Ai giorni nostri, Yasser Martani, uno scrittore di saggi storici, convinto che il ladro sia un notabile di Pisa e che per questo motivo le fonti siano inspiegabilmente carenti di notizie su quell’anno, cerca di scoprirne l’identità e ritrovare l’oro.
Con lui collabora Emma, una bella dottoranda in storia medievale, in possesso di una cronaca scritta da una suora, proprio a partire dal 1174. Nel testo la monaca accenna a un malfattore che la minaccia e che ha nascosto in un luogo misterioso il frutto del suo crimine.
Sia nelle fonti in possesso dello scrittore che nella cronaca della suora, compare l’espressione Porta del demonio. Dato che l’oro, nel medioevo era detto “frutto del demonio”, i due pensano che l’espressione fosse il nome criptato della Porta Aurea.
Yasser ed Emma credono, quindi, che il criminale citato dalla monaca sia l’autore del furto e iniziano una caccia all’oro a ritroso nel tempo, proprio nel periodo in cui Lanfranco tenta di catturare l’assassino delle giovani donne.
I delitti e gli intrighi del passato si congiungeranno al quelli del presente, fino all’insospettabile epilogo.
Francesca Ramacciotti è nata e vive a Livorno. Accanita lettrice, ha sempre scritto: racconti, sceneggiature e testi teatrali. È stata allieva di Giulio Mozzi, Sebastiano Mondadori e Carlo A. Martigli. Ha esordito con Un angelo nel pallone. I custodi della pergamena del diavolo è il suo secondo romanzo.

giovedì 28 marzo 2019

Cangrande, Dante e il ruolo delle stelle

Cangrande, Dante e il ruolo delle stelle
di Maurizio Brunelli
pp. 252, € 16,00
Ginko Edizioni, 2019
ISBN: 8895288955

Nessuna persona colta al tempo di Dante dubitava dell’influenza degli “astri” sull’uomo e sulla materia in genere e per questo l’Astrologia era una scienza che veniva insegnata nelle Università. Avrebbe allora potuto un vaticinio astrologico influenzare una famiglia come i Della Scala di Verona, già potente localmente ed emergente nella Lombardia d’allora, a tal punto da pianificare per il figlio più giovane e promettente un progetto ambizioso di espansione territoriale? Un’espansione che avrebbe potuto in seguito assumere le proporzioni di un Regno? O forse la profezia forniva ad Alberto della Scala, il padre di Cangrande, la conferma delle stelle di un’idea che già egli cullava e che avrebbe potuto realizzarsi solo se dalle stelle ne avesse avuto la consacrazione? Se cioè quel piano avesse avuto un uomo capace di realizzarlo? Si spiegherebbe così l’insolita determinazione di Cangrande (“in non curar d’argento né d’affanni”) nel realizzare il suo grande progetto. E potrebbe Dante Alighieri aver conosciuto il vaticinio ed il progetto in occasione del suo “primo rifugio e primo ostello”, ossia della sua prima venuta a Verona? E qualche anno più tardi, una volta constatato che questo progetto non era stato frutto solo di brama di potere ma aveva una natura etica, potrebbe averlo spinto a scegliere di nuovo Verona per seguire da vicino i passi di colui che come Enrico VII pareva essere “l’uomo della Provvidenza”?
L’autore prova a dimostrare tutto ciò. Propone, soprattutto, l’esistenza di questo vaticinio e la reale possibilità che esistesse un oroscopo oggi perduto. Avanza infine la suggestiva ipotesi che Cangrande si sentisse per questo davvero un predestinato dalle stelle e che proprio questa consapevolezza gli avrebbe dato l’energia necessaria al raggiungimento del suo fine.
Maurizio Brunelli vive a Verona, si è laureato in lettere moderne all’Università di Padova ed è storico medievalista per passione. Da oltre un trentennio si occupa di storia scaligera con particolare attenzione alla figura di Cangrande I della Scala. Ha pubblicato nella collana di Studi Storici Veronesi Luigi Simeoni (1985) “La casa di Alberto e la prima dimora di Cangrande” e “Affreschi inediti nei palazzi scaligeri”; in Civiltà Veronese, a.II, 1985 “Un importante ritrovamento sul castello di Montorio”; con A. Volpi ha tradotto, curato e pubblicato nel 1992 per conto della Provincia di Verona la biografia “Cangrande I della Scala” dello storico tedesco Hans Spangenberg (Berlin, 2 volumi, 1892-1895); ha pubblicato nel 2013 per i tipi della Bastogi Editrice Italiana il romanzo storico “Cangrande I della Scala. Il sogno di un principe cortese” e, in nuova edizione, nel 2016, per la Bastogi Libri; ha curato nel 2018, per conto della Fondazione Barbieri di Verona, la traduzione degli “Statuti di Cangrande del 1327”. E’ stato cancelliere presso il Tribunale di Verona e per molti anni presidente della locale sezione di Archeoclub d’Italia.

mercoledì 27 marzo 2019

Il normanno

Il normanno
di Eleonora Davide, Ivan Coppolaro
pp. 251, € 12,00
Independently published, 2019
ISBN: 1798009021

Anno Domini 1111; Monte Forte domina il passo verso l’Irpinia con il suo imponente castello. Il signore Guglielmo il Carbone è normanno di nobile stirpe e governa con saggezza. Ma un giorno accade qualcosa di inaspettato che mette in discussione il suo dominio su quelle terre. Omicidi, tradimenti e misteriosi simboli attirano l’attenzione del signore che inizia a investigare aiutato da una splendida e misteriosa fanciulla, da fra’ Guglielmo da Vercelli, da un fedele amico e dai valorosi compagni d’arme. Sullo sfondo la tormentata storia dell’Italia meridionale, governata a macchia di leopardo da longobardi, normanni e bizantini in continuo conflitto tra loro, ma anche la grande ricchezza di conoscenze e tradizioni nascosta nei monasteri e nelle corti in un periodo storico ancora poco conosciuto. Una dolce e travolgente storia d’amore si sviluppa mentre l’intreccio del giallo si dipana…

martedì 26 marzo 2019

Il ritorno degli Aragonesi in Sicilia

Il ritorno degli Aragonesi in Sicilia
Vicende antecedenti e coeve all’insediamento sul trono di Sicilia di Martino I detto il Giovane
di Santi Maria Randazzo
pp. 220, € 16,00 (Acquista online con il 15% di sconto)
Algra Editore, 2019
ISBN: 978-88-9341-272-8
 
Il Vespro Siciliano e il successivo intervento aragonese pongono fine al dominio angioino in Sicilia, che il Papato aveva assegnato a Carlo d'Angiò; anche se di lì a poco la Sicilia viene segretamente ceduta dagli Aragonesi al Papato nel 1295. La reazione dei Siciliani, allorché vengono a conoscenza del patto segreto tra gli Aragonesi e il Papato, provocherà quella reazione che, politicamente, sarà ancora più potente del Vespro e darà vita alla Communitas Siciliae e alla instaurazione di un Regno di Sicilia solo grazie alla volontà politica dei Siciliani che, nel 1296, eleggeranno a Catania quale loro Re Federico d'Aragona, il quale volle chiamarsi Federico III per attestare una continuità politica con Federico II. Federico III può essere considerato, senza riserve, un Re Siciliano la cui dinastia, disgraziatamente, si esaurirà con Federico IV detto il Semplice. Il rapimento dell'erede di Federico IV, la figlia Maria, da parte degli Aragonesi e il matrimonio imposto alla stessa con il figlio del duca di Montblanc, Martino, di quindici anni più giovane di lei, costituiranno la premessa per il ritorno degli Aragonesi in Sicilia.
Santi Maria Randazzo nasce a Catania nel 1952 e risiede da sempre a Motta Santa Anastasia. Nel 1975 consegue la laurea in Pedagogia presso l’Istituto Universitario di Magistero di Catania, dove svolge per tre anni attività di assistente volontario presso la cattedra di Teoria e Storia della Didattica. Dal 1978 lavora per i Servizi Sociali del Comune di Catania, ricoprendo il ruolo di Assistente Sociale e successivamente quello di Funzionario-Coordinatore di Centro Sociale. Ha ricoperto ruoli dirigenziali in ambito associativo, sindacale e politico ed è stato corrispondente per il quotidiano “La Sicilia”. Dall’agosto 2013 è in pensione. Attualmente collabora con diverse riviste. Ha pubblicato Motta Santa Anastasia nell’antichità: uno degli ultimi misteri della storia siciliana (2012) e Storia di Motta Santa Anastasia – dalle antiche origini fino alla prima metà del XV secolo (2013).

lunedì 25 marzo 2019

La corona d'inverno. Il romanzo di Eleonora d'Aquitania

La corona d'inverno. Il romanzo di Eleonora d'Aquitania
di Elizabeth Chadwick
pp. 512, € 15,00
Tre60 Editore, 2019
ISBN: 8867025244
 
Di ritorno dalla catastrofica seconda crociata, Eleonora d'Aquitania e suo marito Luigi VII si separano. Persa la corona di Francia ma ripresi i suoi possedimenti, poche settimane dopo l'annullamento del matrimonio Eleonora s'imbarca per l'Inghilterra per abbracciare il suo futuro consorte, Enrico il Plantageneto. Così, nel dicembre 1154, Eleonora viene incoronata, assieme a Enrico II, regina d'Inghilterra nell'Abbazia di Westminster. Sposa irreprensibile, negli anni turbolenti trascorsi a corte dà alla luce i futuri eredi della monarchia. Ma lei, donna ambiziosa e volitiva, non si accontenta del suo ruolo di madre e di moglie silenziosa: ambisce al trono. Vuole strappare il potere all'uomo che la tradisce, la fa soffrire, ed è sempre più debole a causa dei contrasti interni al regno. Ma nonostante il sostegno dei figli, il prezzo che Eleonora dovrà pagare per la sua ribellione sarà molto alto...

domenica 24 marzo 2019

L'Imperatore nel suo labirinto

L'Imperatore nel suo labirinto
Usi, abusi e riusi del mito di Federico II di Svevia
di Marco Brando
pp. 304, € 18,00
Tesserre Edizioni, 2019
ISBN: 978-88-944323-4-3

Ha 800 anni sulle spalle ma ancora oggi Federico II di Svevia, l’imperatore normanno-svevo, viene posto o sugli altari o sul banco degli imputati. Rimosso (o messo da parte) il personaggio storico, è stato trasformato in un mito e di esso, a seconda delle stagioni, della collocazione geografica, delle mire politiche, se ne è fatto abbondante uso. Tanto da stravolgere la storia, o meglio, come sempre più spesso avviene, a tirarla dalla propria parte fino a negarla.
Con le armi del cronista che segue un avvincente caso giudiziario, e con una gradevolissima scrittura che regala anche più di un sorriso, Marco Brando, giornalista di lungo corso e scrittore, ha indagato sul “leader” del Sacro romano impero (Jesi, 1194 – Castel Fiorentino, 1250), sul vestito, anzi, meglio, i vestiti che gli sono stato messi addosso e sul massiccio impiego ideologico della sua immagine.
Blandamente apprezzato in tutto il Sud, soltanto in Puglia è assurto a vero e proprio idolo, padre fondatore, venerabile santo, poi trasformato in un’icona da stampare su magliette o gadget come si fa con Che Guevara o Marilyn Monroe.
Dalla “centrifuga” di questo caso emerge però anche il disprezzo strumentale che se ne è fatto nel Nord padano-leghista, dove i santini riproducono invece l’effige di Alberto da Giussano.
E nell’area europea di cultura germanica – terra natale dei suoi avi tedeschi, Enrico VI e Federico Barbarossa, dove di miti, archetipi e simboli ne sono stati collezionati a dismisura – che ne è del puer Apuliae? Quasi completamente ignorato dalla gente comune, persino nella sua Svevia, lo scopre il cronista prestato al mestiere di storico, che dei ferri di questa disciplina si è qui rigorosamente servito.
Se ne interessano invece i media islamici contemporanei, per i quali Federico non è affatto il fautore della cosiddetta “crociata pacifica”, bensì un invasore e un nemico, come tutti i suoi predecessori.
Dall’inchiesta “giornalistica” – per metà è questo il libro, per metà è ricerca di storia contemporanea – emergono anche le tante false raffigurazioni del Medioevo, impiegate per demonizzare le presunte “stagioni buie” e rassicurarsi del proprio luminoso presente o per travestirsi nei protagonisti di un video-gioco ambientato nei labirinti di un castello ottagonale.
Il puzzle ricostruito svela usi e abusi dell’imperatore, gli antichi debiti e gli antichi pregiudizi, la ferita profonda che lacera l’Italia imprigionandola nel suo Sud e nel suo Nord.
Accompagnato dalla prefazione di Giuseppe Sergi e dalla postfazione di Tommaso di Carpegna Falconieri, medievisti di chiara fama, il libro aggiorna ed amplia un precedente volume uscito nel 2008 e ormai esaurito, riproducendo in appendice i testi di Raffaele Licinio e Franco Cardini, presenti in quella edizione, oltre a una ricca sezione iconografica.
In controluce si legge, a prescindere dal personaggio, l’uso che si fa dei miti, fornendo gli strumenti per coltivarli, come naturalmente avviene, senza farsene fagocitare fino a perdere il lume della ragione.
Marco Brando, genovese, giornalista dal 1982. È stato 16 anni a “l’Unità” per la quale ha seguito tutta “Mani pulite”. Nel 2000 è “emigrato controcorrente” dalla sedicente Padania alla Puglia, dove ha lavorato alla cronaca locale del “Corriere della Sera”. Tornato a Milano nel 2007 ha fatto il caporedattore a “City”, quotidiano free press della Rcs e il caposervizio al “Nuovo” (Cairo Editore). È autore di Sud Est. Vagabondaggi estivi di un settentrionale in Puglia (2006), prefazione di Franco Cassano, e Lo strano caso di Federico II di Svevia. Un mito medievale nella cultura di massa (2008), prefazione di Franco Cardini e postfazione di Raffaele Licinio, pubblicati da Palomar.

sabato 23 marzo 2019

Con il senno e con la spada: Il cardinale Albornoz e l’Italia del Trecento

Con il senno e con la spada: Il cardinale Albornoz e l’Italia del Trecento
di Francesco Pirani
pp. , € 20,00
Salerno Editrice, 2019
ISBN: 8869733394
Cardinale, abile diplomatico e instancabile negoziatore, il castigliano Gil Albornoz fu indiscusso protagonista della vita politica italiana fra 1353 e 1367.
Francesco Pirani, anziché proporre una tradizionale biografia, indaga gli ambiti nei quali si precisò la missione albornoziana: sotto il profilo politico, nella costante ostilità verso i Visconti di Milano; in campo militare, in una Penisola invasa da truppe mercenarie europee; come statista, nella vigorosa riconfigurazione dei poteri nello Stato della Chiesa. La sua pragmatica visione del mondo seppe dar vita a soluzioni innovative. Emergono luci e ombre di un’articolata vicenda, complicata dai difficili rapporti con la curia di Avignone, e ricca di fecondi lasciti. Ogni personalità pubblica è figlia e vittima della propria epoca, ma anche artefice di nuove realtà e di future possibilità. In questo ambiguo intreccio risiede in fondo il fascino sottile di ogni indagine.
Francesco Pirani è ricercatore in Storia medievale all'Università di Macerata dal 2009. Nella sua formazione, ha conseguito il Dottorato di ricerca in Storia medievale presso l’Università degli Studi di Firenze e si è perfezionato anche all’Istituto Italiano per gli Studi Storici di Napoli; ha ottenuto il diploma di Archivistica presso la Scuola Vaticana di Paleografia, Diplomatica ed Archivistica.
Insegna Storia medievale nel Corso interclasse Beni culturali e Turismo, presso il Dipartimento di Scienze della formazione, dei beni culturali e del turismo.

venerdì 22 marzo 2019

Vigonza – Dal sacello romano all’insediamento medievale

Vigonza – Dal sacello romano all’insediamento medievale
Archeologia ai margini della centuriazione di Padova nord-est
a cura di Matteo Frassine
pp. 176, € 32,00
All'Insegna del Giglio, 2019
ISBN: 9788899547301

Costruito alla fine degli anni Trenta del secolo scorso dall’architetto futurista Quirino De Giorgio, il “Borgo Rurale” intitolato ai fratelli Grinzato rivive dal 2016, nelle sue linee essenziali, grazie al recupero promosso dal Comune di Vigonza. Proprio nel corso delle attività finalizzate al ripristino del complesso, nel 2015 sono emerse le testimonianze di un inaspettato contesto archeologico, indagato dall’allora Soprintendenza Archeologia del Veneto. L’evidenza più singolare è costituita da un edificio di epoca romana con pianta a “T”, interpretato come sacello, cui si associa un pozzo a nove lati. A un momento cronologico successivo vanno invece ricondotti un pozzo ligneo e diverse buche di palo, tratti caratteristici di un insediamento medievale. Altre indagini, presso la vicina via Tintoretto, hanno in seguito scoperto le tracce di un piccolo corso d’acqua, sepolto dai depositi del fiume Brenta già durante la prima età del ferro, oltre a una fornace e ad alcune canalizzazioni agrarie da riferire probabilmente al limitrofo complesso monastico di Santa Margherita. Un articolato gruppo di lavoro interdisciplinare ha raccolto e analizzato dati archeologici e paleoambientali, consentendo così di abbozzare per la prima volta il quadro evolutivo di una porzione di territorio, ubicata ai margini della centuriazione di Padova nord-est, finora quasi del tutto sconosciuta.

giovedì 21 marzo 2019

Alimentazione, salute e mobilità della popolazione in Italia settentrionale tra IV e VIII secolo. Approcci bioarcheologici

Alimentazione, salute e mobilità della popolazione in Italia settentrionale tra IV e VIII secolo. Approcci bioarcheologici
di Maurizio Marinato
pp. 186, € 40,00
All'Insegna del Giglio, 2019
ISBN: 9788899547318

Tra V e VIII secolo d.C., si assiste in Europa a una serie di radicali trasformazioni in ambito politico, economico, socio-culturale e ambientale. All’interno del dibattito tra storici e archeologi sulla questione della continuità o discontinuità delle strutture politiche, economiche e sociali tra tardoantico e altomedioevo, un ruolo fondamentale è stato giocato dall’archeologia funeraria. Questo lavoro ha considerato cinque contesti cimiteriali dell’Italia settentrionale (dalle province di Bergamo e Modena) inquadrabili tra la fine dell’Impero romano (IV-V secolo d.C.) e l’epoca altomedievale (fino all’VIII secolo d.C.), analizzando le informazioni archeologiche, antropologiche, paleopatologiche e ha inteso inoltre, tramite lo studio degli isotopi stabili, comprendere il tipo di alimentazione e identificare eventuali individui alloctoni, sia attraverso possibili variazioni alimentari, sia con lo studio degli isotopi dello stronzio. La possibilità di incrociare i dati delle analisi biochimiche con lo studio antropologico ha consentito di ricostruire alcuni aspetti delle condizioni di vita e della capacità di adattamento delle persone nel periodo di transizione tra l’età tardoantica e quella altomedievale.

mercoledì 20 marzo 2019

Catalogo dei manoscritti Polironiani, terzo volume

Catalogo dei manoscritti Polironiani
III. Biblioteca Comunale di Mantova (mss. 226-381) e Codici Polironiani in altre biblioteche
a cura di Corrado Corradini, Paolo Golinelli, Giusi Zanichelli
pp. 534, € 65,00
Pàtron Editore, 2018
ISBN: 9788855534260

Sono 458 i codici giunti a noi dalla Biblioteca del monastero di San Benedetto Polirone (Mantova): 381 presenti nella Biblioteca Comunale Teresiana di Mantova e 77 individuati in Italia e all’estero. Essi costituiscono il patrimonio culturale di questo importante cenobio benedettino, fondato nel 1007 da Tedaldo di Canossa, aggregato a Cluny da Matilde di Canossa che scelse di essere lì sepolta (1115), e divenuto, grazie all’entrata nella Congregazione di Santa Giustina di Padova, una delle presenze più significative del Nord Italia, sino alla soppressione napoleonica del 1797.
Un’équipe formata dagli storici del Medioevo Corrado Corradini e Paolo Golinelli dell’Università di Verona, e dalla studiosa di arte medievale Giusi Zanichelli, dell’Università di Salerno, con la collaborazione di altri studiosi, tra i quali Raffaella Perini, già curatrice della sezione manoscritti della Teresiana di Mantova, ha portato a termine con questo III volume la schedatura analitica di tutto questo patrimonio. Di ogni codice si è fornita la descrizione esterna, l’elenco completo di tutti i contenuti e l’analisi dell’ornamentazione.
Si completa così il Catalogo dei manoscritti Polironiani, dopo il I (mss. 1-100), uscito nel 1998, e il II (mss. 101-225), nel 2010. Ognuno era fornito di indici particolareggiati di autori, opere, incipit, santi, provenienze e nomi; in quest’ultimo è presente anche la cronologia completa di tutti i codici, dal IX al XVIII secolo. Apprezzabili sono le immagini in bianco e nero di ogni codice e le 23 foto a colori di quelli più belli e significativi.

martedì 19 marzo 2019

«Infeliçe e sventuratta coca Querina»

«Infeliçe e sventuratta coca Querina»
I racconti originali del naufragio dei Veneziani nei mari del Nord
Edizione e note a cura di Angela Pluda
pp. 100, € 20,00 (Acquista online con il 15% di sconto)
Viella, 2019
ISBN: 9788833130996

1431. La cocca del patrizio veneziano Pietro Querini, diretta verso le Fiandre, esce di rotta a causa di una serie di violenti fortunali e viene abbandonata in mezzo al mare dai suoi marinai. Solo pochi superstiti approderanno su uno scoglio delle isole Lofoten, in Norvegia, ben oltre il Circolo Polare Artico, e – naufraghi – saranno salvati dalla popolazione del luogo. I dettagli del viaggio e di questo miracoloso salvataggio sono descritti da una duplice narrazione, una curata dallo stesso Querini e l’altra che è la trascrizione della testimonianza di due suoi compagni di navigazione, Cristofalo Fioravante e Nicolò de Michiele. Il naufragio della “cocca querina” deve la sua fortuna letteraria a Giovanni Battista Ramusio, il quale, nel Cinquecento, pubblicò le fonti manoscritte, manipolandone abilmente diverse parti. Il presente volume, invece, restituisce la veste originale di quel racconto, permettendo da un lato di apprezzarne la schietta lingua veneziana del XV secolo e dall’altro di entrare nell’officina del Ramusio e svelare i suoi interventi sul testo, motivati da esigenze linguistico-letterarie e da necessità storiche.
Angela Pluda, laureata in Letteratura e filologia medievale all’Università di Padova, insegna Lettere nella scuola secondaria.

lunedì 18 marzo 2019

Glossario Leonardiano

Glossario Leonardiano
Nomenclatura dell'anatomia nei disegni della Collezione Reale di Windsor
di Rosa Piro
Premessa di Rita Librandi
pp. XLII-550, € 60,00 (Acquista online con il 15% di sconto)
Olschki, 2019
ISBN: 9788822265630

Il volume raccoglie oltre 500 termini dell'anatomia vinciana tratti dai fogli della collezione reale di Windsor e contribuisce ad arricchire la conoscenza del profilo di Leonardo. Lo studio mette in luce per la prima volta l'uso del latino da parte di Leonardo e offre una nuova riflessione sulla ricchezza del lessico leonardiano che si nutre sia dei termini della tradizione greco-latina (in latino e in volgare) sia delle parole tratte dalla lingua quotidiana nel tentativo di nominare le parti del corpo che i medici precedenti non avevano studiato.
Rosa Piro è una storica della lingua italiana e insegna Lingua e linguistica italiana presso l'Università di Napoli "L'Orientale". I suoi interessi spaziano dalla lingua della medicina alla lingua della mistica all'italiano contemporaneo: ha pubblicato il primo testo medico italiano, l'Almansore (SISMEL 2011) e si occupa degli scritti della scuola medica napoletana (XVI-XIX sec.); ha pubblicato l'edizione critica delle Substantie della mistica fiorentina Domenica da Paradiso (SISMEL 2007); ha scritto saggi e ha curato volumi su poeti e romanzieri contemporanei, sulla lingua della politica e dei media.

domenica 17 marzo 2019

L'incredibile storia del Medioevo

L'incredibile storia del Medioevo
di Giuseppe Staffa
pp. 720, € 12,00
Newton Compton, 2019
ISBN: 9788822727602

476 d.C.-1492 d.C. Le due date hanno segnato la caduta dell’impero romano d’Occidente e la scoperta dell’America, eventi tradizionalmente intesi come l’inizio e la fine del Medioevo. Un’era che già nel nome sconta una sorta di peccato originario: essere una cesura tra la gloria dell’Antichità e lo sfavillio speranzoso del Rinascimento. Non fu così. Questo saggio si concentra sulla penisola italiana, il fulcro di gran parte delle vicende di quel millennio. L’Italia fu infatti la culla del papato, e al contempo zona di conquiste e cadute di grandi condottieri e imperatori. Divenne in seguito il luogo in cui si manifestò quell’unicum rappresentato dai Comuni. Terra di mercanti, vide il sorgere delle prime banche, innescando un processo divenuto determinante nei secoli successivi. Dalle lame dei barbari che devastarono l’impero, fino agli splendori della magnificenza medicea, questo libro vi condurrà in un mondo popolato da cavalieri, monaci, monarchi, viandanti, giullari e avventurieri. Un mondo solo apparentemente lontano, un lungo periodo della storia umana in cui vennero gettate le basi di ciò che sarebbe divenuto l’uomo moderno.
Giuseppe Staffa è nato a Roma nel 1973. Già consulente storico e archeologico per la trasmissione televisiva di RAI 3 Cose dell’altro Geo, dal 2014 collabora con le riviste «Focus Storia-Wars». e «Focus Storia». Con la Newton Compton ha pubblicato, tra l’altro, I grandi condottieri del Medioevo, I grandi imperatori, Le guerre dei papi, L’incredibile storia del Medioevo e I secoli bui del Medioevo.

sabato 16 marzo 2019

La fuga in Puglia di Celestino V

La fuga in Puglia di Celestino V
Fit monachus qui papa fuit
di Vincenzo D'Errico
prefazione di Gino Capozzi
Introduzione di Maurizio Tardio
pp. 192, € 10,00
Aracne Editrice, 2019
ISBN: 978-88-255-2062-0

Il libro è nato sull’onda della curiosità della scoperta dei luoghi in cui papa Celestino V, tornato frate Pietro dal Morrone, ha vissuto le sue ultime giornate da uomo libero. Sono luoghi conosciuti dall’autore, cari al cuore e allo sguardo, e a pochi chilometri dalla sua città: Apricena, la Foresta Umbra, Rodi Garganico, Vieste.
Vincenzo D'Errico è giornalista professionista, editorialista, autore e conduttore televisivo, addetto stampa e spin doctor. Caporedattore di emittenti televisive legate al territorio, corrispondente di quotidiani nazionali, è stato componente del Comitato Regionale delle Comunicazioni della Regione Puglia. È autore di numerosi articoli, editoriali e rassegne stampa.

venerdì 15 marzo 2019

Medioevo simbolico

Medioevo simbolico
di Michel Pastoureau
pp. 412, € 20,00
Laterza, 2019
ISBN: 9788858135419

Un percorso affascinante, colto ma sempre vivace. Un’autentica lezione di metodologia storica.
“Le Monde”
La mitologia di alberi e boschi, i bestiari delle fiabe, il gioco degli scacchi, la storia e l’archeologia dei colori, l’origine degli stemmi e delle bandiere, la leggenda di re Artù e quella di Ivanhoe.
Un grande storico dei simboli alle prese con l’affascinante complessità di segni e sogni del nostro Medioevo. Un viaggio intrigante lungo il labile confine dove reale e immaginario si fondono e creano la storia delle idee, una passeggiata incantata lungo i sentieri della cultura e dei simboli.
Michel Pastoureau, storico, è directeur d’études all’École Pratique des Hautes Études e titolare della cattedra di Storia del simbolismo in Occidente. È riconosciuto a livello internazionale come il massimo esperto di storia dei colori. Tra le sue più recenti pubblicazioni in italiano, I colori del nostro tempo (Ponte alle Grazie 2010) e Figure dell’araldica (Ponte alle Grazie 2018).

giovedì 14 marzo 2019

La battaglia di Desio 1277

La battaglia di Desio 1277
L'ascesa dei Visconti e la sconfitta dei Torriani
di Alberto Peruffo
illustrazioni di Luca Stefano Cristini
pp. 86, € 26,00
Luca Cristini Editore (Soldiershop), 2019
ISBN: 8893274140

Era una fredda notte del 21 gennaio 1277 quando una folta schiera d’armati, sui cui stendardi garriva la biscia viscontea, faceva inaspettatamente irruzione all’interno della cerchia murata del villaggio fortificato di Desio. A guidare gli incursori vi era l’arcivescovo di Milano Ottone Visconti, deciso a chiudere definitivamente la partita con i guelfi Torriani, signori, fino a quel momento, di Milano.Sebbene la battaglia si risolvesse in una serie di violenti scontri lungo le vie e le piazze cittadine, senza avere un preciso andamento tattico, la contesa notturna vedrà, una volta per tutte, il trionfo del partito ghibellino guidato dall’alto prelato milanese. Quest’ultima fazione era, fino alla battaglia di Desio, il partito più debole nella lotta, reduce da diverse sconfitte subite precedentemente e con un seguito limitato a un gruppo di fuoriusciti ghibellini. Lo scontro non era solo tra guelfi e ghibellini fuoriusciti ma, soprattutto, tra due famiglie: i Visconti e i Della Torre, o Torriani. In una circostanza in cui la fazione ghibellina, filo-imperiale, era guidata da un alto prelato, l’arcivescovo di Milano, contraddicendo il preconcetto secondo cui i guelfi fossero sempre legati alla curia papale mentre i ghibellini dei laici anticlericali. In realtà le lotte tra guelfi e ghibellini, di quegli anni, non prescindevano dalle complesse situazioni locali di lotte intestine tra famiglie per il potere. A ciò si deve aggiungere come la zona di Milano fosse ormai da molti anni terra di rifugio per eretici e predicatori di ogni sorta che non potevano far altro che arroventare ancor di più il clima di quel periodo, in cui, Milano, stava passando dalle libere magistrature comunali alla Signoria.
Alberto Peruffo è nato a Seregno nel 1968, laureato all’Università degli Studi di Milano. Ha cooperato con la Sovrintendenza archeologica di Milano. Collabora con alcune riviste di storia, insegnante di storia. Ha pubblicato i seguenti saggi storici: “I corsari del Kaiser” “Marvia editrice”, Lega Lombarda 1158 – 1162. La battaglia di Carcano, “Chillemi edizioni”, Il trionfo della Lega Lombarda 1174-1176, “Chillemi edizioni”, La supremazia di Roma, battaglie dei Cimbri e dei Teutoni, “Keltia editrice”, Storia militare degli Ostrogoti, da Teodorico a Totila, “Chillemi edizioni”. Le guerre dei Popoli del Mare, “Edizioni Arbor Sapientiae”, I soldati della divisione testa di morto, “Soldiershop edizioni”, Le battaglie dei Cimbri e dei Teutoni (113-101 a.C.),“Edizioni Arbor Sapientiae”.

mercoledì 13 marzo 2019

915. La battaglia del Garigliano

915. La battaglia del Garigliano
Cristiani e musulmani nell'Italia medievale
di Marco Di Branco
pp. 280, € 22,00
Il Mulino, 2019
ISBN: 978-88-15-28015-2

«I nostri, incalzandoli senza sosta, li uccisero tutti; si salvarono solo pochissimi, di tanta moltitudine; e in tal modo, con l’aiuto e la misericordia di Dio, furono completamente eliminati da questa regione, nell’anno dell’Incarnazione del Signore 915, terza indizione, mese di agosto. Per tutto sia benedetto Dio».
Chronica Monasterii Casinensis
Della tentata conquista islamica dell’Italia, che interessò tutto il corso del IX secolo, sappiamo davvero poco. Per far luce su quelle vicende, il libro prende le mosse dal racconto della grande battaglia avvenuta nel 915 non lontano dal fiume Garigliano, fra il Lazio e la Campania. Le truppe di una lega cristiana di Bizantini, Napoletani, Gaetani, Capuani e Amalfitani si scontrarono – sconfiggendoli – con i guerriglieri musulmani che trent’anni prima avevano fondato, su una collina prospiciente il fiume, un importante insediamento militare. Sono poi ricostruite le tappe principali dell’espansione musulmana nell’Italia continentale, con un occhio attento ai profili biografici e alle rappresentazioni ideologiche dei suoi protagonisti, ai luoghi, ai complessi e inaspettati rapporti politico-diplomatici intercorsi fra occupanti ed élites locali.
Marco Di Branco storico e archeologo, ha insegnato Storia romana, Storia bizantina, Archeologia bizantina e Storia religiosa dell’Islam in molte università; attualmente è Marie Curie Fellow presso l’American University of Beirut e presso la Sapienza – Università di Roma. Tra i suoi libri: «Storie arabe di Greci e di Romani» (PLUS, 2009), «Alessandro Magno: eroe arabo del Medioevo» (Salerno, 2011), «Breve storia di Bisanzio» (Carocci, 2016) e «Il califfo di Dio» (Viella, 2017).

martedì 12 marzo 2019

Storia della musica antica

Storia della musica antica
Dall'Antichità al Settecento
dii Eugenio Raneri
pp. 374, € 24,00
Edizioni del Faro, 2019
ISBN: 9788865377079

Alle incerte notizie che riguardano l’Antichità e le prime civiltà storiche fanno seguito, con l’ingresso della Grecia classica nel panorama musicale, informazioni sempre più ricche e dettagliate dalle quali si deduce il ruolo di prima grandezza esercitato da quella cultura anche sul piano educativo ed estetico. L’improvviso vuoto verificatosi quindi con la caduta dell’Impero Romano viene ben presto colmato dal canto gregoriano che nei primi secoli dell’era cristiana si impone come novità assoluta e accanto ad esso, benché in modo più sotterraneo, si sviluppano repertori profani che sfociano nella produzione musicale dei Trovatori e dei Trovieri. Il decisivo salto di qualità è tuttavia la nascita della Polifonia tra il XII e il XIII secolo. Elaboratasi ulteriormente durante il Trecento in Francia e Italia, la polifonia rappresenta l’espressione del più alto artigianato allorché, sotto l’effetto di profonde trasformazioni, entra a far parte delle scuole musicali del Quattrocento franco-fiammingo per ravvivarsi grazie al sorgere dell’Umanesimo nelle corti rinascimentali italiane. Nel successivo periodo barocco, la musica si esprime nelle esuberanze della vocalità e nella crescente autonomia della musica strumentale e conquista settori sempre più vasti della vita pubblica. Al confine tra “antico” e “moderno” si pone quindi l’opera riassuntiva e riepilogativa del grande Bach, con il quale sembra chiudersi un’intera epoca, per lasciare il posto all’avanzare dello spirito “moderno”.
Eugenio Raneri Questo lavoro è il risultato di una mia lunga esperienza di docente di storia della musica al Conservatorio ed è un contributo che si affianca ad altri validi testi adottati nei Conservatori sia per lo studio della storia generale della musica che come materiale di consultazione. Ho cercato di unire alla sintesi dell’esposizione la completezza degli argomenti riservando uno spazio notevole a schemi e brevi esempi musicali intesi a guidare il lettore alla comprensione concreta di aspetti talvolta difficili e complessi dello stile, della forma e della teoria musicale.

lunedì 11 marzo 2019

Gli Statuti di Monterappoli del 1393

Gli Statuti di Monterappoli del 1393
di Marco Frati, Paolo Santini
Con un saggio introduttivo di Vanna Arrighi
pp. 224, € 12,00 (Acquista online con il 15% di sconto)
Pacini Editore, 2019
ISBN: 8869955524

Il volume, promosso dall’Associazione Amici dell’Archivio Storico Comunale di Empoli, contiene l’edizione dello statuto di Monterappoli del 1393, preceduta nel testo da un’introduzione di Vanna Arrighi e da due saggi di corredo di Paolo Santini e Marco Frati. Lo statuto monterappolese si inquadra in un ampio e variegato panorama riferibile ai numerosi testi statutari delle comunità soggette a Firenze, e presenta diverse peculiarità che contribuiscono a rendere molto interessante l’analisi del documento e soprattutto la ricostruzione del contesto nel quale viene elaborato.
Nella sua introduzione Vanna Arrighi si sofferma proprio sulla storia materiale del codice, sulle procedure di approvazione da parte degli organi fiorentini, e sulla conseguente attività di conservazione dei manoscritti e delle copie negli archivi centrali.
Nel saggio di Paolo Santini vengono indagati, inquadrandoli nel contesto storico generale di riferimento, da una parte i rapporti fra le istituzioni territoriali del contado e i vari livelli delle magistrature fiorentine, dall’altra le fitte relazioni fra Monterappoli e le comunità dell’area in una zona di confine.
Nel saggio di Marco Frati infine, l’autore propone un attento esame del territorio di Monterappoli dal punto di vista del paesaggio e dell’architettura dalle origini al tempo degli statuti del 1393, indagando le trasformazioni da corte a curia a comune, con uno sguardo attento alla demografia e al popolamento, all’economia, alla viabilità, alle acque, mantenendo l’attenzione sull’analisi del contesto territoriale sul quale insistono i castelli, i borghi, le chiese. 
Vanna Aarrighi, già funzionario dell’Archivio di Stato di Firenze e docente di paleografia presso la scuola di Archivistica, Paleografia e Diplomatica presso lo stesso istituto, ha al suo attivo varie pubblicazioni a carattere archivistico e storico, edizioni di fonti, collaborazioni a mostre documentarie. È presidente della associazione “Amici dell’archivio storico comunale” di Empoli. 
Marco Frati, architetto, dottore di ricerca in Storia e analisi dei beni architettonici e ambientali e specialista in Storia dell’arte, è autore di più di un centinaio di volumi e saggi prevalentemente dedicati alla costruzione dello spazio medievale; già assegnista di ricerca presso l’Università di Firenze, ha conseguito l’abilitazione scientifica nazionale in Storia dell’arte e in Storia dell’architettura, insegnando negli atenei di Pisa, Firenze, Roma e Perugia; attualmente è professore a contratto di Storia dell’architettura presso l’Università di Firenze e docente di ruolo di Disegno e storia dell’arte nella scuola secondaria di secondo grado. 
Paolo Santini, archivista, dottore magistrale in Giurisprudenza, è autore di numerosi volumi, fra i quali Il diritto penale in Toscana fra Età Moderna e Contemporanea e saggi dedicati alla storia del territorio e in particolare delle istituzioni territoriali. Nel 2007 il suo volume Vitolini mille anni di storia all’ombra del campanile ha ricevuto il fiorino d’argento al XXV premio letterario Firenze. Dal 2011 è direttore responsabile della rivista empolese «Quaderni d’Archivio». Nel 2014 ha pubblicato insieme a Vanna Arrighi e Marco Frati il volume Gli statuti di Pontorme del 1346.

domenica 10 marzo 2019

Leonardo. Il genio nei disegni

Leonardo. Il genio nei disegni
a cura di Martin Clayton
pp. 129, € 50,00
Jaca Book 2019
ISBN: 978-88-16-60575-6

In occasione del cinquecentenario della scomparsa di Leonardo da Vinci (1452-1519), la più importante collezione al mondo dei suoi disegni è raccolta in un volume a cura di Martin Clayton, Head of Drawings and Paintings.. Nessuno come Leonardo ha saputo esercitare attraverso il disegno la sua vena artistica. Ancor più che i suoi dipinti, i numerosi schizzi mostrano quanto ampiamente e in modo variegato Leonardo si sia esercitato durante la vita nella professione di pittore, scultore, architetto, ma anche di ingegnere, costumista, anatomista, botanico, cartografo, inventore di macchinari e strumenti di guerra e molto altro ancora. A guardarli attentamente, però, i disegni sono ben più della testimonianza dei suoi progetti: ci offrono la sua percezione del mondo, le esplorazioni della sua mente, la sua immaginazione, il suo modo di pensare. Insomma, pongono in risalto un universo straordinario, dalla prospettiva di un grande genio. E a ogni sguardo, ci insegna Clayton, si possono cogliere sempre nuove e inaspettate connessioni.

sabato 9 marzo 2019

Lo specchio della famiglia

Lo specchio della famiglia
Cultura figurativa e letteraria al castello della Manta
di Lea Debernardi
pp. 384, € 45,00 (Acquista online con il 15% di sconto)
Viella, 2019
ISBN: 9788833130538
 
Celebre per gli affreschi tardogotici della sua sala di rappresentanza, il castello della Manta (bene FAI - Fondo Ambiente Italiano oggi in provincia di Cuneo) fu teatro di vicende culturali assai più articolate, sviluppatesi dal XV secolo sino alle soglie del Novecento.
Il volume ricostruisce l’intreccio degli episodi figurativi e letterari sorti intorno alla dimora, portando alla luce i processi di autorappresentazione e costruzione della memoria familiare che ne guidarono la realizzazione. Il quadro che emerge ha al suo centro le successive generazioni dei signori del luogo, i Saluzzo della Manta, e l’evoluzione delle loro iniziative culturali in parallelo al contesto politico, in un confronto costante con il regno di Francia e il ducato di Savoia.
Lea Debernardi ha conseguito la laurea in Storia e civiltà presso l’Università di Pisa e, in parallelo, il diploma in Discipline storico-artistiche della Scuola Normale Superiore. È attualmente allieva del corso di dottorato in Storia dell’arte alla Scuola Normale e del Doctorat en Histoire, textes, documents all’École pratique des hautes études di Parigi. 

venerdì 8 marzo 2019

Lineamenti di Storia del Diritto Medievale

Lineamenti di Storia del Diritto Medievale
di Maria Giovanna Bloise
pp. 66, € 10,00
Primiceri Editore, 2019
ISBN: 978-88-3300-107-4

I passaggi fondamentali della storia del diritto medievale spiegati e schematizzati attraverso un metodo semplice e chiaro, utile per un ripasso della materia nella preparazione di esami e concorsi.
Maria Giovanna Bloise, classe 1985, consegue la Laurea Magistrale in Giurisprudenza nel Marzo 2014 presso l’Università degli Studi della Calabria, tesi sul Diritto di Proprietà. È iscritta nel registro speciale dei Praticanti Avvocati Abilitati ed è specializzata in Criminologia, Psicologia giuridica e Scienze forensi. È esperta, inoltre, in Organizzazione del personale e Gestione delle Risorse Umane. Autrice di vari saggi, collabora, inoltre, con numerose riviste giuridiche.

giovedì 7 marzo 2019

Draghi, calzamaglie e cinture di castità

Draghi, calzamaglie e cinture di castità
Il Medioevo tra realtà e fantasia
a cura di Alessio Francesco Palmieri-Marinoni
pp. 100, € 12,00
Lubrina Editore, 2019
ISBN: 8877666889

Questo libro prende spunto da ciò che l'immaginario ci suggerisce pensando al Medioevo e indaga le varie declinazioni che quest'epoca ha assunto nel corso della storia moderna e contemporanea, in particolar modo attraverso gli aspetti di cultura materiale. Il volume raccoglie i cinque saggi nati dal X ciclo conferenze, svoltosi nel 2017 presso il Maniero della Contrada Legnarello (Legnano); i testi presentano alcuni degli aspetti connessi al Medioevo e alla conseguente nascita del Medievalismo e del Neo-Medievalismo contemporaneo. Così come gli appuntamenti si sono distinti per una forte impronta divulgativa, adatti quindi a un pubblico il più vario possibile, allo stesso modo anche i saggi sono stati scritti con una forte volontà didattico-esplicativa. - Un Medioevo prêt-à-porter: corone, scettri e pugnali, di Alessio Francesco Palmieri-Marinoni. - Perché ci piace tanto il Medioevo. Ispirazioni medievali in feste, giochi di ruolo e videogiochi, di Sara Piccolo Paci. - Dov'era - Com'era: alla ricerca del Medioevo "originale", di Lucia Miazzo. - Il Medioevo "romantico" dei gioielli, di Silvia Malaguzzi. - Gotico, Neo-Gotico, Gothic!, di Gian Luca Bovenz.

mercoledì 6 marzo 2019

Malatesta Novello Malatesti. Signore di Cesena

Malatesta Novello Malatesti. Signore di Cesena
di Paola Errani, Marino Mengozzi
pp. , € 16,90 (Acquista online con il 15% di sconto)
Il Ponte Vecchio, 2018
ISBN: 9788865418055

Il volume si propone di fornire al più vasto pubblico, con un linguaggio appropriato e accessibile ma senza rinunciare alle prerogative della ricerca storica, con il fondamentale ausilio degli esiti e dei frutti della più aggiornata letteratura, un ritratto informato e sintetico sul signore di Cesena negli anni 1433-1465: l'età che vede rinascere e fiorire la città con uno splendore e una lungimiranza ancora oggi testimoniati dalla magnificenza della Biblioteca, il vero "monumento" di Malatesta Novello e della consorte Violante che l'UNESCO nel 2005 ha proclamato "Memoria del mondo". Da questo breve segmento cronologico dipendono l'aggettivo e il sostantivo che fanno di Cesena una città malatestiana e la città della Malatestiana. Gli autori hanno dunque pensato in primis ai Cesenati, per fornire loro un profilo conciso ma esaustivo sul concittadino forse più illustre, che realizzò una sorta di doppia respublica. Di qui la narrazione ordinata di fatti e vicende con l'apporto dei documenti, alcuni medaglioni sugli aspetti maggiori della personalità del Malatesti, un ritratto della moglie, le peculiarità della Biblioteca, le vicende delle spoglie mortali.
Marino Mengozzi, ricercatore e storico, già contrattista di Letteratura latina medievale all’Università di Parma e docente di Lettere nei Licei, è direttore dell’Ufficio Beni culturali della Diocesi di Cesena-Sarsina, vicepresidente e redattore della Società di Studi Romagnoli; fra i testi scritti e curati, Storia della Chiesa di Cesena (Cesena 1998); I pontificati di Pio VI e Pio VII (Cesena 20001, 20012); Storia della Chiesa di Cervia (Cesena 2003); Storia di Sarsina. II L’età medievale (Cesena 2010); La chiesa di Santa Cristina (Cesena 2012); l’edizione della Vita di san Vicinio (Cesena 20031, 20122); La pieve di Monte Sorbo (Cesena 20121, 20142); Mons. Giovanni Cazzani e la Lettera ai lavoratori della terra (Cesena 2017); Vincenzo Maria Orsini, futuro Benedetto XIII, vescovo a Cesena (Cesena 2018); Papa Francesco a Cesena (Cesena 2018).
Paola Errani è bibliotecaria presso la Malatestiana dal 1981 e dal 1999 è responsabile del Servizio di conservazione della stessa. Ha al suo attivo pubblicazioni sul patrimonio librario posseduto dalla Malatestiana, in particolare sui manoscritti medioevali, sui libri antichi a stampa e sulla storia della biblioteca, tra cui I manoscritti datati della provincia di Forlì-Cesena (Firenze 2006); Libri, frati e giacobini. Le vicende della Malatestiana nel periodo francese e la nascita della Biblioteca Comunale (Bologna 2006); Non solo codici. Le edizioni a stampa dal XV al XVIII secolo conservate nella Biblioteca Malatestiana (Cesena 2010). Ha compiuto ricerche di storia locale (tra cui quelle sui papi cesenati, sui bibliotecari e i cronisti dell’Ottocento).