Un rito solstiziale nell’Albero della Fecondità di Massa Marittima
di Sennuccio Del Bene
con l'introduzione di Vittorio Dini
pp. 224, € 18,00
Effigi, 2022
ISBN: 978-88-5524-339-1
L’indagine, partendo dalle suggestioni dell’enigmatico dipinto di Massa
Marittima, oltre a chiarirne il contenuto simbolico e folklorico,
rievoca il contesto sociale, politico, religioso e antropologico,
integrati in vario modo in quest’opera d’arte. L’analisi travalica il
solo dipinto dell’Albero e indaga anche il significato della “Potnia
Theron”, la Grande Madre, rappresentata nella loggia centrale della
Fonte. Inoltre lo spaccato di vita cittadina duecentesca rievocato
presenta aspetti spesso sorprendenti, o quantomeno inediti, come ad
esempio la presenza dei Templari (ebbene sì; “I Templari c’entrano
sempre”, sottolineava Umberto Eco), e dei Giovanniti, o il rilevante
ruolo della superstizione presso tutte le classi sociali. Comprendere il
messaggio trasmesso da questo dipinto significa immergersi in una
realtà a noi aliena per tradizioni, mentalità e prospettive; un pieno
medioevo che, smentendo il luogo comune dei “secoli bui”, ci trasmette
invece il profilo di una società in evoluzione dal feudalesimo ed in
cerca di una dimensione distinta dai due poteri in lotta, impero e
papato. Ma il filo rosso dell’indagine è rappresentato da una obsoleta
tradizione solstiziale, presente nel folklore della Maremma sino al
secolo scorso, fondata su archetipi di popolazioni agropastorali, senza
escludere una citazione colta molto intrigante: “Beati coloro che lavano
le loro vesti per avere diritto all’Albero della Vita e, attraverso le
porte, entrare nella città.” Apocalisse (22:14,15).