giovedì 28 marzo 2013

Il Graal in Abruzzo

Il Graal in Abruzzo
di Nicoletta Camilla Travaglini
pp. 144, € 12,00
Tabula Fati, 2013
ISBN: 978-88-7475-290-4 

L’eterna e affascinante ricerca del Graal ha incantato gli studiosi di tutte le epoche e la nostra non fa eccezione.
Nel mistero di un lunga inchiesta che si snoda attraverso i secoli, luoghi e personaggi oscuri paiono sul punto di svelare i loro arcani segreti; la storia di questa inafferrabile Reliquia si perde così nella leggenda celata ai nostri occhi dalle pesanti coltri delle sabbie del tempo.
In un percorso suggestivo Nicoletta Camilla Travaglini ha raccolto le possibili tracce del Graal nelle terre degli Abruzzi dove, come emerge da questo affascinante reportage, esso sembra aver lasciato profondi segni del suo probabile passaggio tanto a livello antropologico che archeologico.
Lanciano e i suoi Miracoli Eucaristici, le sue Chiese, la storia di Longino e della lancia del destino; Atessa, la processione del Graal e le inquietanti testimonianze simboliche che al Graal rimandano; San Giovanni in Venere, in cui potrebbero essere stati custoditi la Sacra Reliquia e i molti, terribili segreti legati all’ordine del Tempio; Vasto, la Spina della Corona di Gesù e la tradizione del Toson d’oro; Manoppelo e la Veronica; e poi ancora San Buono, Liscia, Pollutri… Luoghi, appunto, e personaggi, come Celestino V, la Famiglia di Sangro, i Del Balzo, gli Orsini, i De Ocre, i D’Avalos, solo per citarne alcuni, la cui natura enigmatica e contraddittoria rende spesso ancora più misteriosa ed eccentrica la soluzione dell’arcano.
Nicoletta Camilla Travaglini, laureata in lingue straniere presso l’università di Roma Tre, traduttrice internazionale accreditata presso l’UNESCO, ha curato mostre fotografiche sulle più svariate tematiche che spaziano dall’archeologia alla poesia, all’ecologia e al mistero. Si è inoltre laureata in Educazione Ambientale.
Ha tenuto seminari e lezioni presso atenei sul suo modo di interpretare la fotografia paesaggistica, architettonica e visionaria della realtà. Ha comparato la fotografia con le architetture religiose; ha condotto diversi studi demo-antropologici su leggende locali e non.
Ha scritto alcuni libri per ragazzi rielaborando leggende locali, ha collaborato e collabora con diversi giornali e riviste di taglio antropologico, culturale e turistico. Ha collaborato con musei annessi a castelli anche a livello di ricerche storico-archivistiche; ha realizzato diversi laboratori, presso le scuole elementari e medie, sul Medioevo nel mondo del fantastico. È stata la prima a trascrivere alcune leggende locali prese dall’oralità. Ha collaborato alla realizzazione di mostre di archeo-astronomia nel nord Italia. Ha realizzato per riviste estere numerosi lavori sulle tradizioni locali.

mercoledì 27 marzo 2013

Cangrande I Della Scala

Cangrande I Della Scala
Il sogno di un principe cortese
di Maurizio Brunelli
pp. 462, € 25,00
Bastogi Editrice, 2013
ISBN: 978-88-6273-468-4
 
Un manoscritto trecentesco, casualmente ritrovato, narra la vita e le gesta di un principe medievale immortalato da Dante nella terza cantica della Commedia. Svela la profezia contenuta in un vaticinio astrologico che lo annunciava come Re di un Regno dell’Alta Italia e il ruolo del sommo Poeta come suo Maestro e convinto sostenitore.
Un’originale lettura, in chiave esoterica, del rapporto tra l’Alighieri e Cangrande I della Scala che vede il Poeta nei panni dell’iniziato e fornisce la possibilità di una diversa interpretazione della Divina Commedia. Un’avvincente storia narrata dagli stessi cronisti medievali che l’hanno vissuta e che se avesse avuto un altro epilogo avrebbe potuto cambiare le sorti dell’Italia. Una moltitudine di grandi e piccoli personaggi che si muove sulla scena del teatro politico di quel tempo o entro i più angusti spazi delle mura di una città o di un castello.
Maurizio Brunelli abita a Verona, si è laureato con il massimo dei voti in Lettere Moderne all’Università di Padova ed è storico medievalista per passione.
Ha pubblicato alcuni saggi e si occupa da oltre un trentennio di storia scaligera con particolare attenzione alla figura di Cangrande I della Scala.
Ha tradotto e pubblicato nel 1992 con il prof. Alessandro Volpi la biografia di Cangrande I della Scala dello storico tedesco Hans Spangenberg, (Berlino, 1892-95).
è presidente da molti anni della sezione veronese di Archeoclub d’Italia.
È stato cancelliere presso il Tribunale di Verona.
Questo è il suo primo romanzo.

lunedì 25 marzo 2013

Le origini, Roma, il Medioevo

Le origini, Roma, il Medioevo
di Vittorio Franchetti Pardo
pp. 264, € 26,00
Jaca Book, 2013
ISBN: 978-88-16-41191-3
 
La città è uno dei modi, il modo urbano, che l’uomo ha, e ha avuto, di appropriarsi e profittare ai propri fini insediativi dell’uso del suolo. Ve ne sono stati, e tuttora ve ne sono, altri. Ma, a sua volta, il termine «città» ha significati differenti a seconda delle civiltà e della fase storica cui ci si riferisce. Qui si fa riferimento alla «città occidentale», e al suo divenire nel tempo nelle molte e pur differenti aree geostoriche nelle quali essa è apparsa e si è imposta. Intendendosi per «occidente» non certo il limitato ambito geografico e nemmeno i contesti sociologici suggeriti da quel termine; dando invece a quel concetto un significato assai più ampio e, per certi versi, convenzionale e simbolico. E cioè la sedimentazione del divenire di fasi ed esperienze di quell’omogeneo e omologato sistema, fatto di forme insediative, di pensiero, di forme culturali e artistiche, di stili di vita, cui oggi alludiamo quando parliamo di «occidente».
In questo volume l’argomento viene tratteggiato a partire dal modo con il quale il concetto «città» compare nei testi biblici e nelle leggende mesopotamiche, e dalle forme in cui esso si è poi storicamente materializzato e sviluppato sino alla fine (1492 d. C.) di quella fase che per convenzione storiografica viene indicata come Medioevo. Con due ulteriori specificazioni. La prima è quella che attiene alla partizione dell’impero romano nelle due sue rispettive parti di Oriente e di Occidente. In questo caso, infatti, l’evoluzione del sistema «città» ha avuto due distinti percorsi dopo il VI secolo e sino al XV. La seconda, invece, concerne un sistema urbano, quello di matrice islamica, che non è direttamente riferibile alla città occidentale perché è maturato nella civiltà islamica (se ne indicano pertanto i principali e caratterizzanti lineamenti proprio per evidenziarne le peculiari identità). Ma che, tuttavia, ha avuto grande influenza nel divenire di quelle città occidentali che per più secoli, a partire dalla rapida espansione dell’Islam e fino al 1492, hanno fatto parte dell’ecumene islamico.
Vittorio Franchetti Pardo ha insegnato Storia dell’architettura alle Università di Firenze e di Roma “La Sapienza”. Tra le sue pubblicazioni sull’architettura e l’urbanistica medievale: Storia dell’urbanistica. Dal Trecento al Quattrocento (Laterza, 1982), Storia dell’architettura medievale: l’Occidente europeo (Laterza, 1997), Città, architetture, maestranze tra tarda antichità ed età moderna (Jaca Book, 2001). 

mercoledì 20 marzo 2013

Il ritorno del Guerin Meschino

Il ritorno del Guerin Meschino
Appunti per comprendere il Nuovo Medioevo
di Luca Negri
pp. 114, € 13,00
Lindau, 2013
ISBN: 8867080903
Il personaggio del Guerin Meschino attraversa la storia e la cultura dell'Europa. Nel Medioevo ebbe una popolarità enorme e fu il protagonista di molte narrazioni dei trovatori. Per dirla con Evola, incarnò l'anima medievale e il suo "sforzo di conoscere sé stessa". Le sue peregrinazioni, una perigliosa e instancabile fuga da un destino avverso che lo tiene lontano dall'amata, lo portarono dalla natia Albania a Costantinopoli, dalla Persia all'India, dalla Terrasanta all'Armenia, fino all'Irlanda, passando per Roma e gli Appennini, prima dell'agognato ritorno in patria. Le avventure del Guerin Meschino sono quanto di più fantasioso la cultura medievale occidentale abbia prodotto, ma rappresentano anche uno spunto (un po' serio, un po' ironico) per confrontarsi con il pensiero di filosofi, scrittori e storici che hanno letto l'età moderna con uno spirito fortemente critico e in qualche caso decisamente sovversivo rispetto all'opinione dominante. Tra essi Tolstoj, Dostoevskij, Spengler, Chesterton, Jünger, Drieu La Rochelle, Tolkien, Florenskij, Berdjaev, Guénon, Evola, Zolla, Alvi. Spaziando dalla filosofia alla religione, dall'economia alla letteratura, Negri propone un'originale riflessione sul razionalismo asfittico della modernità, sull'eredità illuminista, sulle sue derive materialistiche ed egualitaristiche, sulla rinascita di una nuova consapevolezza cristiana.
Luca Negri è nato a Roma e cresciuto a Torino, vive ora nella campagna astigiana. Ha pubblicato per Vallecchi una agiografia di Giovanni Lindo Ferretti e un pamphlet contro Gianfranco Fini. Scrive sulle pagine culturali de «Il Giornale».

giovedì 14 marzo 2013

La "Chanson de Roland" in Italia nel Medioevo

La "Chanson de Roland" in Italia nel Medioevo
di Giovanni Palumbo
pp. 452, € 29,00
Salerno Editrice, 2013
ISBN: 978-88-8402-744-3

Il presente studio prende le mosse da un celebre saggio di Rajna, pubblicato quasi 150 anni fa, per seguire di nuovo, nel modo più completo possibile, questo itinerario lungo quattro secoli. Esso vuole illustrare il progressivo formarsi della tradizione poetica italiana sulla battaglia di Roncisvalle.
Giovanni Palumbo Insegna Filologia romanza all’Università Notre-Dame de la Paix di Namur (Belgio). Si è principalmente occupato dell’epica francese e di ecdotica. Tra le sue pubblicazioni ricordiamo l’edizione critica del Roman d'Abladane (Paris, Champion, 2011). 

mercoledì 13 marzo 2013

L'invenzione dei soldi

L'invenzione dei soldi
Quando la finanza parlava italiano
di Marzo Magno Alessandro
pp. 288, € 22,00
Garzanti, 2013
ISBN: 978881168687-3 

Abbandoniamo New York e la City londinese e dirigiamoci nelle piazze e negli stretti vicoli delle città italiane, tra medioevo e prima età moderna: è lì che, sorprendentemente, scopriamo le origini di quella finanza che oggi incide sulle nostre vite in modo così decisivo. L'invenzione dei soldi ci racconta in maniera approfondita e divertente, con tanti aneddoti e curiosità, la storia di un'Italia all'avanguardia nel momento in cui per la prima volta la moneta si trasforma in merce e il mercante può così diventare banchiere. È infatti proprio tra Genova, la Toscana (Lucca, Siena, Firenze) e Venezia dopo il Mille che nascono le prime società multinazionali ed è da qui che i mercanti partono per costruire colonie commerciali in tutto il Mediterraneo. È in Italia che nascono le banche e le società di assicurazione, che vengono inventati gli assegni e le prime obbligazioni e qui, di conseguenza, avvengono anche i primi reati finanziari, dai rocamboleschi furti con scasso ai danni dei forzieri di prestigiose banche fino alla creazione di vere e proprie zecche clandestine per falsificare monete. Sono i cittadini di Asti, di Alba e di Piacenza a raggiungere le piazze di tutta Europa impiantando i primi banchi di pegno. È la moneta italiana, con il genovino, il fiorino e il ducato, a dominare per secoli i commerci di tutto il mondo grazie alla fiducia che riscuote e al suo pregio artistico: un successo straordinario visibile ancora nei nomi delle grandi vie della finanza, dalla Lombard Street di Londra alla Lombardenstraat di Anversa, passando per la rue des Lombards a Parigi, intitolate proprio agli italiani che hanno costruito e dominato per secoli l'economia mondiale. L'invenzione dei soldi è inoltre un viaggio pieno di vita e ricco di personaggi geniali e intraprendenti, capaci di incidere profondamente nella storia moderna, da Fibonacci, che per primo introduce in Occidente lo zero, a Luca Pacioli, uno dei grandi geni del rinascimento, che diffonde gli strumenti della contabilità utilizzati ancora ai nostri giorni, fino a John Law, lo scozzese che dà vita alla prima bolla finanziaria della storia, quella della Compagnia del Mississippi, e che finisce la sua vita a Venezia, dov'è tuttora sepolto.
Con lo stesso stile narrativo e piacevole con cui aveva descritto la nascita dell'editoria ne L'alba dei libri, Alessandro Marzo Magno ripercorre qui le origini della finanza, dimostrandoci che la nostra economia, dai broker di Wall Street ai più recenti investimenti della Bank of China, ha radici antiche e profondamente italiane.
Alessandro Marzo Magno, veneziano, laureato in Storia veneta all'Università di Venezia, vive e lavora a Milano. È stato per dieci anni caposervizio esteri del settimanale "Diario". Ha pubblicato tra l'altro La guerra dei dieci anni. Jugoslavia 1991-2001 (2001), Venezia degli amanti. L'epopea dell'amore in 11 celebri storie veneziane (2010), Piave. Cronache di un fiume sacro (2010), Atene 1687. Venezia, i turchi e la distruzione del Partenone (2011).

martedì 12 marzo 2013

Gli ultimi giorni dei Templari

Gli ultimi giorni dei Templari
di Mario Dal Bello
pp. 152, € 12,00
Città Nuova Editrice, 2013
ISBN: 9788831164511

Uno sguardo sugli accadimenti a cercare di toccare gli eventi misteriosi sulla fine dell’ordine religioso militare nato nel XII secolo durante le crociate a difesa del Santo Sepolcro in Terrasanta. Il volume sapientemente conduce tra i misteri svelati dall’Archivio Segreto Vaticano, dopo la recente mostra “Lux in arcana” ai Musei Capitolini, nella quale sono stati esposti documenti eccezionali conservati nell’Archivio. Le nuove fonti pervenute documentano i misteriosi ultimi giorni prima della fine dei Templari. Fatti finora ignoti vengono raccontati in modo appassionante e storicamente fondato a dimostrare l’innocenza dell’Ordine, il tentativo del papa di salvarlo e il comportamento violento, per motivi economici-politici, del re francese Filippo IV.

Per conservare la pace

Per conservare la pace
I Giustizieri del regno di Sicialia da Carlo I a Carlo II d'Angiò
di Serena Morelli
pp. XXIV-428, € 28,89
Liguori Editore, 2013
ISBN: 978-88-207-5732-8

La costruzione di un’elite dirigente, i Giustizieri, e l’analisi delle competenze dell’istituto di giustizierato, addetto al controllo delle periferie e delle province del Regno in età angioina, costituiscono il grande tema delle biografie di un gruppo di ufficiali dalle caratteristiche piuttosto omogenee. Scelte, modalità d’impiego e comportamenti di questo personale amministrativo sono analizzati negli aspetti storiografici e geografici. La lunga durata di questa istituzione nelle relazioni economico-politiche con i paesi dell’area mediterranea propone nel libro interpretazioni innovative sul mantenimento del potere. Una complessa ricerca che illumina percorsi difficili della storia.
Serena Morelli, già borsista all’Istituto Italiano di Studi Storici, dell’École Française de Rome e dell’Istituto Internazionale di Storia Economica, è ricercatrice di Storia Medievale presso la Facoltà di Lettere della Seconda Università di Napoli. Specialista di storia sociale e politico-istituzionale dell’età angioina, ha pubblicato negli anni 1994-2009 molti studi sull’argomento. Suo il volume Le carte di Léon Cadier della Bibliothèque Nationale de France. Contributo alla ricostruzione della Cancelleria angioina, Roma 2005.

lunedì 11 marzo 2013

Matrimonio medievale

Matrimonio medievale
Due modelli nella Francia del XII secolo
di Georges Duby
pp. 156, € 13,00
Il Saggiatore, 2013
ISBN: 8842819107

La famiglia, la parentela, la sessualità, la socialità ma soprattutto il matrimonio nel Medioevo sono i temi affrontati in questo saggio dallo storico francese Georges Duby. A partire dal dodicesimo secolo, in Francia, due concezioni di matrimonio radicalmente diverse, quella aristocratica e quella ecclesiastica, si scontrarono e si adattarono l’una all’altra per garantire e perpetrare l’ordine sociale e l’ordine divino. Studiando casi di matrimonio di re e membri dell’aristocrazia, seguendone gli sviluppi attraverso una fitta ed estesa rete di incesti, bigamie e divorzi e mettendo in risalto il ruolo della donna nella società, l’autore ricostruisce la realtà quotidiana dell’istituzione matrimoniale presso l’alta aristocrazia, l’élite laica che allora iniziava a uscire dalla oscurità. Fulcro della sua indagine le pratiche del matrimonio in quanto elementi costitutivi della storia sociale e culturale del Medioevo. Riproposto nella collana le Silerchie arricchito dalla nuova e preziosa introduzione di Ida Magli, Matrimonio medievale continua a essere quel riferimento per la ricerca interdisciplinare sulla famiglia, la morale, la legislazione e il costume che, agli inizi degli anni ottanta, inaugurò un nuovo metodo d’indagine ampliando e rinnovando l’orizzonte degli studi storici attraverso l’uso libero e spregiudicato di strumenti provenienti da esperienze scientifiche diverse, dall’antropologia alla sociologia e alla etnologia.
Georges Duby (Parigi 1919 - Aix-en-Provence 1996) è stato uno dei più grandi storici del Medioevo. Tra i maggiori rappresentanti della storiografia sociale, si è occupato di storia rurale, di storia della cultura e dell’arte e di storia della mentalità. Professore di Storia medievale nelle università di Besancon e Aix-Marseille, ha insegnato Storia delle società medievali al Collège de France. È stato membro dell’Académie des Inscriptions et belleslettres, socio straniero dei Lincei e accademico di Francia e uno dei principali promotori del rinnovamento metodologico della disciplina storica che faceva capo all’Ecole des Annales. Delle sue opere il Saggiatore ha pubblicato, nella collana L’impresa scientifica, Matrimonio medievale (1983) e, nella collana inCatalogo, la Storia della civiltà francese con Robert Mandrou (2012).

mercoledì 6 marzo 2013

Morte e elezione del papa

Morte e elezione del papa
Norme, riti e conflitti. Il Medioevo
di Agostino Paravicini Bagliani
pp. xiv+338 , 15 ill. col. f.t., 14x21 cm, bross., € 25,00
Viella, 2013
ISBN: 9788867280360

Dove e come veniva eletto il papa nel Medioevo? Chi aveva il diritto di eleggerlo? Da quando i cardinali entrano in conclave per eleggere il papa? Quali riti venivano celebrati subito dopo la sua elezione e con quali oggetti simbolici? Cosa accadeva alla morte del papa?
In questo volume l’autore – uno dei massimi studiosi di storia pontificia – percorre l’intera storia dell’elezione e della morte dei papi, dai secoli iniziali del loro «vicariato» fino alla metà del Quattrocento, rileggendo di prima mano l’insieme delle fonti presentandole in un racconto unitario e completo.
E il lettore scopre che elementi oggi molto noti – come l’annuncio del papa appena eletto, i rituali funebri pontifici che durano nove giorni e la stessa idea del conclave inteso come «clausura» dei cardinali – arrivano tardi: ad esempio il conclave non esisteva prima del 1274.
Ciò significa che questa millenaria vicenda normativa, rituale e simbolica non è stata affatto lineare, ma si è costruita via via, nel corso dei secoli, per ragioni che non si comprendono se non vengono calate nei vari contesti istituzionali, ecclesiologici e politici.
Agostino Paravicini Bagliani è professore onorario di Storia medievale dell’Università di Losanna, presidente della SISMEL (Società internazionale per lo studio del Medioevo latino) ed editorialista di «la Repubblica». Tra le sue opere: Il corpo del papa (Einaudi, 1994), Il trono di Pietro (La Nuova Italia Scientifica, 1996), Bonifacio VIII (Einaudi, 2003). Per la Viella dirige la collana La corte dei papi

L'arte nel Duecento

L'arte nel Duecento
di Alessio Monciatti
pp. XVIII - 382, € 34,00
Einaudi, 2013
ISBN: 9788806202200
Nel Duecento, il secolo anticipato da Nicolas de Verdun e chiuso dalla maturità celebrata di Giotto, il secolo dell'apogeo gotico e della «maniera greca», l'arte conosce i cambiamenti che collegano il mondo romanico al primo manifestarsi dei principî dell'Umanesimo, ovvero discute e rinnega le forme, le valenze e le gerarchie che erano valse per tutto il Medioevo. L'arte inizia a rappresentare i significati e il mondo sensibile con mezzi propri e autonomi, per nulla ancillari della parola o dei testi; pone l'uomo al centro dei suoi interessi come oggetto della figurazione e quindi si avvale delle sue facoltà di osservatore individuale; diviene uno strumento di conoscenza e di ricerca, unitamente all'affermarsi di una nuova valenza del disegno e all'acquisizione di un inedito statuto intellettuale da parte dell'artista. Nel Duecento l'arte diventa «moderna » per come generalmente la intendiamo.
Il libro propone una lettura organica dei fenomeni che determinarono questi rivolgimenti, a partire dall'analisi circostanziata delle opere ed entro una prospettiva spazio-temporale unitaria delle vicende peninsulari ed europee, che rifugge ogni distinzione pregiudiziale o artatamente proiettiva.
Alessio Monciatti ha studiato a Firenze e a Pisa. Già membro della Max Planck Gesellschaft, ricercatore presso la Scuola Normale Superiore e funzionario della Pinacoteca di Brera, dal 2005 insegna Storia dell'arte medievale presso l'Università degli studi del Molise. Il Duecento è sempre stato al centro dei suoi interessi di ricerca, insieme alla pittura su tavola del secolo XII e agli arredi ecclesiastici, a Giotto e alla Storia della storia dell'arte. A questi temi ha dedicato numerose pubblicazioni scientifiche.

venerdì 1 marzo 2013

Il saio e la spada

Il saio e la spada
Ordini cavallereschi e ospitalieri medievali
di Orazio Ferrara
pp. 128,  € 10,00
Capone Editore, 2013
ISBN: 8883491718
 
Ci fu un tempo durante il quale il saio e la spada dei monaci-guerrieri rappresentarono l'estrema difesa della Cristianità nelle contrade della Terrasanta e in quelle ai confini dell'Europa. Formidabili e temibili combattenti in nome della Croce.
Dei Templari, dei Giovanniti, dei Teutonici tutti ormai ne conoscono a grandi linee le vicende, ma vi erano anche altri cavalieri che non furono da meno nel coraggio e nel sacrificio. Di quest'ultimi tratta il libro nel tentativo, non celato, di trarli dall'oblio.
Si spazia dai cavalieri dal bianco mantello dell'Ordine di Santa Caterina, posti a sempiterna scorta delle piste sinaitiche, ai monaci-guerrieri dell' Ordine del Fuoco Sacro o di Sant'Antonio Abate, la cui veste nera è caricata da una croce tatuata di colore azzurro sul lato sinistro; alla storia millenaria di una commanderia di quest'ultimi in una comunità dell'Italia meridionale; al Tau combattente degli uomini d'arme della Confrérie de Monseigneur Saint Antoine de Barbefosse.
Dall'Ordine dei Monaci Bianchi e delle loro fondazioni ospitaliere nel nome di una delle "sette Madonne napolitane", la Materdomini, ai cavalieri di San Giacomo della Spada, che si battono e muoiono alla grande per la salvezza dell' anima loro e a maggior gloria del loro Celeste Patrono. Dalla fascinosa Nobile Compagnia del Nodo d'Amore, i cui cavalieri possono riannodare il nodo soltanto visitando, da umili pellegrini, il Santo Sepolcro, ai cavalieri dell'Ordine degli Argonauti di San Nicola con insegna una navicella nel mare in burrasca, a significare la fortitudo della loro fede di milites cristiani in mezzo al mare tempestoso dei destini umani.
Il libro tratta anche diffusamente delle misteriche origini dei Cavalieri del Tempio e soprattutto del loro fondatore, Ugone dei Pagano, di cui si rivendica puntigliosamente e orgogliosamente la nazionalità italiana. Ampio capitolo poi sulla marineria al tempo dei Templari, di cui quella di Puglia, con i suoi strategici porti d'imbarco verso la Terrasanta e con le sue consuetudini e ordinamenti marittimi anteriori a quelli delle Tavole amalfitane, ne rappresenta la punta di diamante per tutto il tempo medievale.
Orazio Ferrara (1948), nato a Pantelleria (Tp), vive in provincia di Salerno. Già responsabile della Biblioteca Comunale della Città di Sarno, scrittore e saggista, ha pubblicato con l’editore Capone Sud. Storie di lazzari, sanfedisti, briganti e separatisti (2010), La navigazione nel mondo antico (dai Cretesi agli Etruschi) (2011), Addio Sud. O briganti o emigranti (2012).