giovedì 31 gennaio 2013

”... E seremo tutti ricchi”

”... E seremo tutti ricchi”
Lavoro, mobilità sociale e conflitti nelle città dell'Italia Medievale
di Franco Franceschi
pp. 216, € 15,00
Pacini Editore, 2013
ISBN: 978-88-6315-316-3

Nell’Italia medievale le città si segnalavano come il luogo privilegiato del dinamismo economico e sociale.
Gli otto saggi che compongono il volume ne indagano la fisionomia produttiva e la ricchezza dei saperi tecnici, la struttura corporativa e i rapporti di lavoro, con occhio sempre attento al mutare delle gerarchie socio-professionali e ai fenomeni di disagio che, sostenuti da nuovi bisogni e aspirazioni, portarono soprattutto il popolo minuto alla rivolta.
Franco Franceschi insegna Storia medievale nell'Università di Siena. Tra i suoi libri: «Oltre il "Tumulto". I lavoratori fiorentini dell'Arte della Lana fra Tre e Quattrocento" (Olschki, 1993). Con Ilaria Taddei "Le città italiane nel Medioevo (XII-XIV secolo)" (Il Mulino, 2012)

Cantigas

Cantigas
di Osoiro Anes
a cura di Simone Marcenaro
pp. 156, € 17,00
Carocci, 2013
ISBN: 9788843067176

Osoiro Anes, trovatore di origine galega, è stato fino ad oggi identificato con un canonico della cattedrale di Santiago de Compostela, vissuto nel secondo quarto del XIII secolo; recenti studi, tuttavia, permettono di retrodatare l’attività del trobador agli ultimi anni del XII secolo, rendendolo di fatto uno dei più antichi poeti della scuola lirica galego-portoghese di cui i canzonieri medievali ci abbiano trasmesso l’opera poetica. Cultore della cantiga de amor, il genere lirico che più d’ogni altro è debitore al grande modello occitano, Osoiro compendia mirabilmente nella sua pur breve opera il processo di acquisizione e rielaborazione peninsulare della poesia trobadorica provenzale. Gli evidenti influssi dell’arte di poeti come Peire Vidal o Bernart de Ventadorn si mescolano con il nascente gusto galego-portoghese, che predilige il lato oscuro della relazione amorosa fra il trovatore e la senhor, senza rinunciare al tipico “paradosso amoroso”che sta alla base della stessa ideologia della fin’amor elaborata dai poeti occitani. Il volume propone l’edizione critica integrale delle cantigas di Osoiro, aperta da un’ampia introduzione e corredata di traduzione, note ai versi, rimario e glossario.
Simone Marcenaro è ricercatore in Filologia romanza presso l’Università di Milano. Si occupa di lirica trobadorica galego-portoghese e occitana e di lirica duecentesca italiana, sia sul versante della poesia comico-satirica (Canti di scherno e maldicenza, 2006), sia in relazione al rapporto tematico e formale fra le varie “scuole” poetiche dell’area romanza medievale. Ha pubblicato una monografia sull’equivocatio nella lirica galego-portoghese medievale (2010) e ha curato l’edizione critica dei trobadores Roi Queimado (con Pilar Lorenzo Gradín, 2010) e Pero Garcia Burgalés (2012).

mercoledì 30 gennaio 2013

I classici nel Canzoniere

I classici nel Canzoniere
Note di lettura e scrittura poetica in Petrarca
di Maurizio Fiorilla
pp. 180, € 22,00
Editrice Antenore, 2012
ISBN: 978-88-8455-674-5

Uno studio per comprendere meglio il Canzoniere e l’immaginario poetico del Petrarca. Il lavoro di Maurizio Fiorilla indaga il Petrarca filologo e lettore di testi classici e il Petrarca autore di rime in volgare: mettere in relazione questi due momenti consente di ricostruire più concretamente l'immaginario letterario di un'opera complessa come il Canzoniere, sapientemente elaborata attraverso l'intreccio di fonti diverse. Vengono presi in considerazione i manoscritti contenenti sia testi poetici sia opere in prosa (storiche, geografiche, enciclopediche, retoriche, filosofiche e narrative). Per ogni autore vengono per prima cosa presentati i testimoni appartenuti a Petrarca con notizie sul periodo in cui entrarono a far parte del suo scrittoio e furono da lui annotati, con particolare attenzione ai casi problematici in cui la datazione o la stessa autografia delle glosse è ancora sub iudice. Vengono quindi registrate e discusse le annotazioni collegabili al Canzoniere ancora inedite o già pubblicate in studi precedenti ma riesaminate alla luce di nuovi elementi e di più esatte letture paleografiche. L'indagine, oltre all'acquisizione di nuove schede esegetiche a commento di singoli luoghi del Canzoniere, permette di analizzare quindi il complesso e sottile rapporto che lega le varie tipologie di note vergate da Petrarca in margine ai suoi libri alla sua memoria e scrittura poetica. Il volume è corredato da 16 tavole con immagini in bianco e nero dei manoscritti, che riproducono fogli interi o dettagli delle glosse petrarchesche.
Maurizio Fiorilla insegna Filologia della Letteratura Italiana presso l'Università degli Studi Roma Tre. La sua attività di ricerca si è concentrata prevalentemente sulla letteratura due-trecentesca. Dal 2010 è uno dei direttori della rivista di Studi st

mercoledì 23 gennaio 2013

Guida di Verona Templare

Guida di Verona Templare
di Uberto Tommasi
pp. 159, € 14,00
Dalmograf Editore, 2012
ISBN: 9788896057070

In questa breve guida ai segreti di Verona Templare, abbiamo cercato di offrire ai lettori linterpretazione di tracce e simboli, lasciati su affreschi, pietre e nelle leggende locali, dal passaggio dei Poveri Cavalieri di Cristo.
La nostra ricerca è stata difficile, considerato che la condanna dei templari includeva la cancellazione di ogni traccia della loro esistenza e la dispersione delle loro ossa.
Non è nostra intenzione, con questa ricerca, prendere la parte di qualsiasi linea di pensiero o convinzione ortodossa o eretica, ma semplicemente portare alla luce quelle convinzioni per le quali migliaia di guerrieri si erano votati a povertà, purezza e a quasi morte
certa in battaglia.
Uberto Tommasi, in passato reporter in vari teatri di guerra, ha scritto più di 15 libri, fra i quali nel 2.000: “I Templari e la Valpolicella”, 3 anni prima della pubblicazione del Codice da Vinci di Dan Brown. Ricercatore instancabile ha visitato centinaia di siti templari nel mondo, inclusa Gerusalemme, creando un vasto archivio sullargomento.

Adventus Antichristi

Adventus Antichristi
di Armando Comi
pp. 608, € 18,00
Imprimatur Editore, 2012
ISBN: 9788897949183

Praga, 1363. Dieci caratteri latini compaiono sul muro di un convento, nella cella di un profeta sospettato di eresia. Si tratta di un numero. Un segno che Matthia, discepolo del profeta e studioso di teologia, è chiamato a spiegare all’Inquisizione. Ma nei mesi trascorsi insieme al maestro, non ha mai sentito parlare di quel numero. In convento è conservata una Bibbia annotata con molte cifre tratte dalla numerologia apocalittica. La prima scoperta è sinistra: il numero è un segno che dà inizio a una caccia.I personaggi di una trama doppia e antica si muovono nello stesso convento all’ombra della nascita dell’Anticristo. Matthia è trascinato in una storia più grande di lui. Roma è senza Papa, il Sacro Romano Impero è all’inizio del suo lungo autunno, lo spettro della fine dei tempi ammanta gli ultimi anni del Medioevo.
Come può una leggenda blasfema trasformarsi in eresia?

martedì 15 gennaio 2013

Memorie sepolte

Memorie sepolte
Tombe e identità nell’alto medioevo (secoli V-VIII)
di Irene Barbiera
pp. 288, € 26,50
Carocci, 2012
ISBN: 9788843062867

I secoli altomedievali videro un crescente investimento economico nella commemorazione dei defunti, espresso dai ricchi corredi depositati nelle sepolture. Un fenomeno in genere spiegato con l’arrivo dei barbari, portatori di una cultura radicalmente diversa da quella del mondo romano, ma che in realtà, come dimostrato nel volume, riflette la competizione sociale presente nelle società post-romane, fortemente instabili. Lo studio dei resti funerari in questa prospettiva permette di comprendere le strategie di commemorazione adottate dai parenti in lutto: organizzare il funerale, scegliere la tomba, il luogo e gli oggetti da riporre significava anzitutto costruire la memoria degli antenati, definendo i propri legami affettivi e sociali. Le sepolture altomedievali, con i loro preziosi corredi, hanno sempre stimolato l’immaginario collettivo, che ne ha ricavato interpretazioni diverse, spesso contrastanti, a seconda delle epoche e dei contesti. Obiettivo del volume è dunque sezionare e analizzare, attraverso fonti scritte, archeologiche e antropologiche, le diverse patine interpretative: ossia spiegare come sono state lette le tombe nel recente passato, e perché sono state lette proprio così; capire che cosa volevano, invece, comunicare attraverso di esse le società altomedievali; quali informazioni sulla vita dei bambini, degli uomini e delle donne vissuti allora racchiudono i corpi dei defunti.
Irene Barbiera è assegnista di ricerca in Storia e archeologia all’Università degli Studi di Padova. Tra le sue pubblicazioni: Changing Lands in Changing Memories. Migration and Identity during the Lombard Invasions (Firenze 2005).

lunedì 14 gennaio 2013

Acque e territorio nel Veneto medievale

Acque e territorio nel Veneto medievale
A cura di Dario Canzian e Remy Simonetti
pp. 260, € 30,00
Viella, 2012
ISBN: 9788883349591

Tra Padova, Verona, Vicenza e Treviso si distende oggi una grande pianura segnata da un reticolo fittissimo di insediamenti. Nel Medioevo, però, accanto alle città e a molti nascenti villaggi, grandi spazi erano occupati da paludi, boschi, fiumi e fossi. Gli uomini dell’epoca intervennero vigorosamente in quell’ambiente, nel tentativo non solo di guadagnare spazio alle colture, ma anche di ordinare il territorio per agevolare le comunicazioni e gli scambi, difendersi dagli eventi catastrofici, sfruttare meglio le risorse che l’incolto forniva in abbondanza, rimarcare i caratteri di un dominio politico. Non sempre ci riuscirono, e qualche volta i rimedi furono peggiori dei mali. Le trasformazioni del paesaggio, poi, non furono irreversibili e talvolta l’acqua e i boschi ripresero le terre faticosamente conquistate. Ma le tracce di quell’azione restano in parte riconoscibili anche ai giorni nostri, per quanto cancellate dagli stravolgimenti urbanistici degli ultimi decenni.
I saggi qui raccolti ricostruiscono a campione quella vicenda, che è parte di un fenomeno che riguarda tutta l’Europa, e che si presta ad essere studiato pure sotto il profilo della storia culturale, dell’antropologia, delle scienze. Per questo si troveranno qui anche contributi che esulano dai confini della storia medievale veneta, per fornire di questo tema complesso una visione più sfaccettata.
Indice:
Dario Canzian, Remy Simonetti, Presentazione (p. 7-9)
Programma del convegno (p. 11)
Salvatore Ciriacono, Introduzione (p. 13-16)
Dario Canzian, Ambiente naturale e intervento umano tra Sile, Piave e Livenza nei secoli XI-XV (p. 17-39)
Raffaele Roncato, Acque e insediamenti: sinergie sovradistrettuali fra Muson e alto-Sile (secoli XII-XIV) (p. 41-57)
Remy Simonetti, Il delta lagunare del fiume Brenta tra gestione del rischio idraulico e sfruttamento delle risorse naturali (secoli XII-XIV) (p. 59-81)
Francesco Bottaro, L’incolto produttivo: pesca e zone umide tra Adige e Colli Euganei nel XV secolo (p. 83-94)
Fabio Saggioro, Gian Maria Varanini, Insediamento umano, terra e acque nella pianura veronese (IX-XIV secolo): archeologia e fonti scritte (p. 95-113)
Nicola Mancassola, Uomini e acque nella pianura reggiana durante il Medioevo (secoli IX-XIV) (p. 115-132)
Francesco Salvestrini, Tra “civiltà” e “natura”. La presenza del fiume nei contesti urbani, il caso toscano fra Medioevo e prima Età Moderna (p. 133-145)
Riccardo Quinto, Fiumi, mare e laghi moralizzati. Il tema dell’acqua nei repertori di Distinctiones e in alcuni commentari biblici tra XII e XIII secolo (p. 147-163)
Nadia Breda, La domesticazione senza bonifica: una lettura antropologica di una zona umida tra Veneto e Lombardia (p. 165181)
Corinne Beck, Il Groupe d’Histoire des Zones Humides (GHZH) (p. 183-188)
Gionata Tasini, Dissesto idrogeologico e intervento umano nella documentazione d’archivio: i casi di Gorgo (Padova) e di Stabiuzzo (Treviso) (p. 189-227)
Indice dei nomi di persona e di luogo (p. 229-250)
Autori (p. 251-252)
Abstracts (p. 253-257)

venerdì 11 gennaio 2013

Sacri guerrieri

Sacri guerrieri
La straordinaria storia delle crociate
di Jonathan Philips
Traduzione di C. Spinoglio
Economica Laterza, 2013
ISBN: ISBN: 9788858106068
In libreria del 24 gennaio 2013 

Vengono scritte e pubblicate di continuo ‘nuove’ storie delle crociate che, poi, alla lettura, si rivelano vecchie. Questa, finalmente, non è una ‘nuova storia delle crociate’. È una storia delle crociate nuova. Ce n’era bisogno. Franco Cardini
Basta dire crociate e tutti pensano subito a cristiani contro musulmani. A brutalità, rapacità, onore, cavalleria. Un’altra realtà si nasconde invece dietro questi stereotipi. Questa è una storia avvincente che ha come protagonisti Riccardo Cuor di Leone e Saladino, Melisenda, l’astuta regina di Gerusalemme, e il fiero predicatore al-Sulami. Ma anche l’imperatore scomunicato del Sacro Romano Impero, Federico II, ed Enrico di Bolingbroke che anni prima di diventare Enrico IV d’Inghilterra, spietato e paranoico, agì come un pellegrino e come un ‘santo guerriero’. Ma è anche la storia delle tante pulsioni che spingevano ad andare in battaglia: per Dio e per la fede, per il senso del dovere, per la brama di terra e di denaro, per il desiderio di tener alto l’onore e lo spirito di famiglia o anche solo per il brivido dell’avventura.
Questo è un racconto di conflitti e avventure, di protagonisti famosi e di persone comuni. Di Riccardo Cuor di Leone e del Saladino, di Melisenda, l'astuta regina di Gerusalemme che incuteva timore a tutti, e del fiero predicatore al-Sulami. Dell'imperatore scomunicato del Sacro Romano Impero, Federico II, e di Enrico di Bolingbroke che anni prima di diventare Enrico IV d'Inghilterra, spietato e paranoico, agì come un pellegrino e come un 'santo guerriero'.
È una storia meravigliosamente narrata, un intreccio appassionante di testimonianze diverse, dagli inni e i sermoni ai diari di viaggio, dalle lettere e i documenti finanziari ai trattati di pace.
Leggendola scopriremo per la prima volta che nel corso del tempo le crociate sono state lanciate non soltanto contro i musulmani nel Medio Oriente, ma anche contro gli eretici, i nemici politici del papato, i mongoli, le tribù pagane del Nord Europa. Scopriremo inedite amicizie e alleanze, i trionfi della diplomazia anziché della spada, le jihad proclamate contro i musulmani e i tanti motivi per andare in battaglia. Per Dio e per la fede, per il senso del dovere, per la brama di terra e di denaro, per il desiderio di tener alto l'onore e lo spirito di famiglia o anche solo per il brivido dell'avventura.

Jonathan Phillips è professore di Storia delle crociate al Royal Holloway dell'Università di Londra. Oltre che studioso di prestigio, è un brillante divulgatore: il pubblico inglese lo conosce come autore di tante trasmissioni televisive e radiofoniche. Al tema delle crociate ha dedicato più volumi, tutti ampiamente recensiti e tradotti in diverse lingue. Tra questi: Defenders of the Holy Land, 1119-1187 (1996); The Crusades, 1095-1197 (2002); The Fourth Crusade and the Sack of Constantinople (2004); The Second Crusade: Extending the Frontiers of Christianity (2007). Nel 2004 in Italia è stato edito per le Edizioni San Paolo Le prime crociate. Co-curatore della rivista "Crusades", scrive regolarmente per "BBC History" e "History Today".

La fine di Bisanzio

La fine di Bisanzio
di Jonathan Harris
pp. 312
Il Mulino, 2013
ISBN: 978-88-15-24047-7

«Dall’alto delle loro postazioni sulle mura, essi potevano notare le cataste di scale d’assedio, i rampini da scalata e la frenetica attività nel campo degli assedianti turchi: i preparativi per l’ultimo assalto erano ormai completi. La resistenza era però destinata a essere vana: alle prime ore del 29 maggio 1453 l’imperatore e molti dei suoi comandanti erano già morti e i turchi sciamavano in città, segnando la fine della lunga storia della Costantinopoli cristiana»
Il 29 maggio 1453, dopo un lungo assedio, gli Ottomani guidati dal sultano Maometto II espugnavano Costantinopoli. Finiva, dopo secoli di storia, l’impero bizantino. Ma da cinquant’anni almeno Bisanzio era l’ombra di un impero, ridotto a pochi brandelli di territorio: Costantinopoli, Tessalonica, il Peloponneso. A guidare i comportamenti degli ultimi bizantini, dei governanti come dei semplici individui, non fu uno scontro tra cristianesimo e islam, una battaglia per la fede, ma un meno eroico e più umano affannarsi per salvare se stessi. Cronache, lettere, racconti dei viaggiatori, materiali d’archivio documentano nel libro l’agonia e la morte di Bisanzio, come pure i profondi effetti che quell’evento ebbe sulla cultura europea.
Jonathan Harris insegna Storia bizantina al Royal Holloway, University of London. Fra i suoi libri «Byzantium and the Crusades» (2006) e, tradotto in italiano, «Costantinopoli» (Il Mulino, 2011).

mercoledì 9 gennaio 2013

Il Pellegrinaggio nel Mezzogiorno medievale

Il Pellegrinaggio nel Mezzogiorno medievale
di Federica Monteleone
pp. 228, € 19,00
Schena Editore, 2012
ISBN: 88-8229-966-8

Il culto dell'Arcangelo Michele e il pellegrinaggio al suo santuario garganico interessano nei secoli centrali del Medioevo "gente comune" e personaggi "eccellenti", come l'imperatore Ottone III di Sassonia, nella primavera del 999, papa Alessandro III, tra gennaio e febbraio del 1177, e monaci, come Fantino il Giovane, probabilmente tra il 940 ed il 960. Il libro, che è incentrato sul pellegrinaggio allo speco garganico, ma studia anche le ascendenze orientali delle tradizioni agiografiche del Gargano, la filiazione del santuario di Mont-Saint-Michel in Normandia, la presenza del culto micaelita nell'esperienza di una delle maggiori rappresentanti della militia Christi femminile, Giovanna d'Arco, e i legami tra la Puglia e il culto di san Giacomo di Compostela, un'altra delle grandi mete del pellegrinaggio medievale, documenta come, nel pellegrinaggio, l'esperienza individuale, religiosa ed esistenziale s'intreccia necessariamente con la "grande" storia: con i progetti di riforme istituzionali, l'esercizio del potere politico e religioso, lo sviluppo del monachesimo italo-greco nell'Italia meridionale, la sicurezza delle strede e dei traffici marittimi, la quotidianità.
La pubblicazione è il frutto di una serie di studi che hanno richiesto un lungo periodo di approfondimento delle specifiche tematiche sull’argomento.
La raccolta è una sorta di bilancio della ricerca svolta dall’autrice negli anni sul tema del pellegrinaggio nel Mezzogiorno medievale, con l’intento di fornire uno strumento di agevole utilizzazione a fini didattici.
L’interessante volume accompagna il lettore attraverso un percorso di ricerca relativo al Santuario di San Michele Arcangelo sul Monte Gargano, riportando documenti, fatti storici, aspetti politici, motivazioni spirituali, ricerche agiografiche, culto micaelico, archeologia e iconografia.
Anche gli aspetti leggendari e letterari, che quasi sempre accompagnano i grandi fenomeni della storia sono stati considerati da Federica Monteleone.
Pasquale Corsi, che firma la presentazione, scrive che «Si tratta di un’opera che risulta una conferma di quanto già dimostrato dall’Autrice nei suoi precedenti studi ed una promessa ben fondata di future ricerche».

martedì 8 gennaio 2013

Legnano 1176. Voci dalla battaglia

Legnano 1176. Voci dalla battaglia
di Dame e Cavalieri
pp. 156, € 13,00
pubblicato dall'autore, 2012
EAN: 9788891033475

L'epica battaglia che segnò il tramonto del potere di Federico Barbarossa in Italia: Legnano, maggio 1176. Voci, bisbigli, sudore, pensieri, timori. Il valore dei combattenti, di uomini e donne. L'orgoglio di appartenere ad una elite, i dubbi, i ricordi. Su ciascuno e ogni cosa, la sorte che tratta allo stesso modo grandi e piccini.
Un gruppo di appassionati di storia medievale dà voce ai protagonisti dell'epica battaglia di otto secoli fa.

Acquista il libro cliccando qui

giovedì 3 gennaio 2013

L'Ordine del Tempio e San Bevignate

L'Ordine del Tempio e San Bevignate
Tracce templari nell'appennino umbro-marchigiano
di Pietro Diletti e Nunzio Sardegna
pp. 288, € 25,00
Guerra Edizioni, 2012
ISBN: 978-88-557-0474-8
Un "santo non santo". Una chiesa che solo di recente ha ripreso vita e lustro pur essendo da tempo immemorabile sicuro punto di riferimento per una città e per i suoi abitanti. Una devozione imperitura. Una passione che fa ancora discutere. Una leggenda di cui si sono perse le tracce. Una storia affascinante avvolta in gran parte nel mistero.
Tutto ciò rappresenta per i perugini la chiesa dedicata a San Bevignate - un eremita diventato a "furor" di popolo oggetto di culto - realizzata in più fasi dal 1256 al 1262 ad opera dei Cavalieri Templari nella stessa area della chiesa di San Girolamo che era ubicata nel sobborgo di Porta Sole, un terreno appartenente all'Ordine.
Altre notizie sicure, oltre queste, non ce ne sono. Ed è per tale motivo - per fare più luce su una vicenda che non ha mai smesso di intrigare - che Don Pietro Diletti, docente di storia e filosofia attualmente parroco di Castel Gandolfo, su invito dell'Arcivescovo di Perugia e Città della Pieve Monsignor Giuseppe Chiaretti, ha messo mano insieme a Nunzio Sardegna uno studioso appassionato del tema, ad un'ampia ricerca sui "Cavalieri del Tempio" e sulle testimonianze della loro presenza in Umbria e dintorni, con particolare riferimento proprio alla problematica figura di San Bevignate, che non è mai stato fatto santo dall'autorità ecclesiastica, e al grandioso tempio poco fuori città a lui "laicamente" dedicato dal Comune.
Ne è nata un'opera di grande valore "L'Ordine del Tempio e San Bevignate. Tracce templari nell'appennino umbro-marchigiano" (Guerra Edizioni), ricca di pagine indimenticabili scritte su basi rigorosamente scientifiche ma piene di pathos, che nonostante l'apparente difficoltà della materia, scorrono con facilità proprio per il genuino sapore di continua scoperta che emanano.
Il libro avvicina così il lettore, oltre a vicende per così dire strettamente locali, anche a quel vario, a volte oscuro, spesso travagliato "mondo" templare che sembra assai lontano da noi e che invece, il più delle volte inconsapevolmente, ci parla ancora oggi attraverso le "pietre" della nostra terra ben visibili a chi sa e vuole guardare.
Infatti, poiché l'Ordine aveva il compito di tutelare l'incolumità dei pellegrini che si recavano a Gerusalemme e di favorirne il lungo viaggio, l'Umbria era particolarmente interessante per questi monaci guerrieri che qui posero numerosi insediamenti, proprio per la sua posizione strategica, essendo attraversata dalle principali vie di comunicazione del tempo: la Cassia Francigena, la via della Spina, la Flaminia, la Valnerina.
È in questi luoghi, dunque, spesso quasi nascosti negli anfratti delle nostre campagne, che rimangono gioielli artistici ed architettonici di valore inestimabile, segni multiformi che ci parlano tuttora dei "soldati di Cristo". Un ricco patrimonio culturale che il volume di Diletti e Sardegna riscopre anche attraverso delle belle immagini. Un viaggio straordinario alla ricerca di un tempo perduto, ma sempre vivo e degno di essere vissuto e tramandato. Perché solo se si preservano le radici, l'albero della conoscenza sarà in grado di germogliare nuove foglie.