sabato 30 novembre 2024

Salimbene de Adam

Salimbene de Adam
Filologia, arte, storia
a cura di Marco Gentile e Paolo Rinoldi
pp. 316; € 30,00
Viella, 2024
ISBN: 9791254692196

La Cronica di Salimbene de Adam gode ormai stabilmente di grande fortuna critica presso un vasto pubblico, non solo accademico, per la verve linguistica, l’acume interpretativo, la novità di un testo che mescola elementi di cronaca tradizionale ad altri più personali e idiosincratici. I saggi qui riuniti, frutto di un convegno tenutosi a Parma per celebrare gli ottocento anni della nascita di Salimbene, toccano i principali e tradizionali nuclei di interesse della Cronica: lo studio del contesto storico viene arricchito da indagini sul profetismo salimbeniano, mentre l’indagine sulle fonti e sugli auctores alterna analisi filologica e letteraria. Un gruppo di interventi, dedicato alla Parma di Salimbene, approfondisce il quadro sociale, artistico e urbanistico della città al tempo del cronista; chiude la biografia intellettuale del parmigiano Giuseppe Tonna, traduttore di Salimbene.

Il volume comprende inoltre un’Appendice che aggiorna i dati del codice diplomatico salimbeniano. 
Marco Gentile insegna Storia medievale nell’Università degli Studi di Parma. È stato fellow di Villa I Tatti a Firenze e dell’All Souls College di Oxford e fa parte del Comitato di direzione di «Società e storia». Per Viella ha curato Guelfi e ghibellini nell’Italia del Rinascimento (2005) e Fazioni al governo: politica e società a Parma nel Quattrocento (2009).
Paolo Rinoldi insegna Filologia romanza presso l’Università degli Studi di Parma. I suoi interessi toccano principalmente l’epica oitanica (edizione della Mort Aymeri de Narbonne, ciclo dei Lorenesi, Chanson d'Aspremont), i volgarizzamenti dal latino e dal francese, i testi che gravitano attorno alla figura di Alessandro Magno, i testi scientifici di area galloromanza (edizione del compendio occitanico di Ruggero Frugardo).

venerdì 29 novembre 2024

Le pietre e la luce

Le pietre e la luce
La cattedrale del Medioevo
di Marco Meschini
pp. 238; € 18,00
Sellerio, 2024
EAN: 9788838947599

Un libro di storia dell’umanità coinvolta in vario modo nella vita delle cattedrali medievali: i committenti e gli architetti, le maestranze e gli artisti, il clero e l’universalità dei fedeli. La cattedrale come un centro primigenio di vita e di civiltà, lungo la scoperta dei suoi molteplici sensi e simboli, e sino al disvelamento dei fondamenti stessi dell’Occidente.

Questo non è un libro di storia dell’arte o dell’architettura in senso stretto, sebbene materiali, tecniche e stili (dalla pietra al ferro, dal mosaico alla vetrata, dall’arte bizantina al gotico) vi figurino a pieno titolo. È, più originalmente, un libro di storia dell’umanità coinvolta in vario modo nella vita delle cattedrali medievali: i committenti e gli architetti, le maestranze e gli artisti, il clero e l’universalità dei fedeli (uomini e donne, nobili e mendicanti, pellegrini e reietti, santi e peccatori), per i quali le immense case di Dio erano il punto di riferimento per tutti gli avvenimenti dell’esistenza dotati di significato personale, sociale, politico, economico, culturale, e naturalmente spirituale.
La cattedrale riemerge così in maniera sorprendente come un centro primigenio di vita e di civiltà, lungo la scoperta dei suoi molteplici sensi e simboli, e sino al disvelamento dei fondamenti stessi dell’Occidente.
Perché non saremmo ciò che siamo, senza di esse.
Marco Meschini, storico medievista, è membro della Society for the Study of the Crusades and the Latin East (SSCLE) e collabora con diversi istituti di ricerca internazionali. Ha firmato numerose opere, tra cui L’incompiuta. La quarta crociata e le conquiste di Costantinopoli (2004), L’eretica. Storia della crociata contro gli albigesi (2010) e, con questa casa editrice, Le crociate di Terrasanta (2007) e Le pietre e la luce. La cattedrale del Medioevo (2011). Per il quotidiano «Il Giornale» ha curato una fortunata collana di libri dedicata al Medioevo. È consulente per produzioni televisive.

giovedì 28 novembre 2024

Migrazioni, forme di inte(g)razione, cittadinanze nell’Italia del tardo medioevo

Migrazioni, forme di inte(g)razione, cittadinanze nell’Italia del tardo medioevo
Atti del XVII Convegno di studi, San Miniato 21-23 ottobre 2021
a cura di Gian Maria Varanini, Andrea Zorzi
Firenze University Press, 2024
ISBN: 979-12-215-0426-2 

Gli studi sulle migrazioni, sui processi di integrazione e sulle declinazioni della cittadinanza nell’Italia del tardo medioevo hanno indagato nel tempo una varietà di aspetti ma si sono soffermati sporadicamente sul nesso di relazioni fra i tre fenomeni. Il volume rivisita innanzitutto temi classici come l’immigrazione dalle campagne e l’integrazione dei rustici nelle comunità urbane, o la disparità di condizioni tra i migranti marginali e quelli portatori di competenze professionali. Propone inoltre alcune analisi su prospettive meno frequentate come l’insediamento nelle aree suburbane e la formazione di identità di quartiere, mettendo in evidenza l’importanza delle reti di incontro e di integrazione offerte dalle confraternite, dalle corporazioni e dai legami matrimoniali, con un’attenzione particolare alle sfaccettature dei diritti di cittadinanza, alle forme di accesso regolato a essa, agli oneri per acquisirla.
Gian Maria Varanini, professore di Storia medievale presso le Università di Trento e Verona, si è occupato di storia politico-istituzionale dell’Italia del tardo medioevo, di storia urbana, di storia veneta e di storia della Verona medievale, di edizioni di fonti.
Andrea Zorzi insegna Storia medievale nell’Università di Firenze e fa parte della redazione di «Reti Medievali». Le sue ricerche si concentrano sulla storia politica dell’Italia del tardo Medioevo.

mercoledì 27 novembre 2024

I cantieri pubblici dopo la Peste nera

I cantieri pubblici dopo la Peste nera
Lavoro, accountability e impatto sociale (secoli XIV-XV)ca
a cura di Pierluigi Terenzi e Marco Bellucci
Edifir, 2024
ISBN: 978-88-9280-233-9

Nel 1436 fu consacrata la nuova cattedrale di Firenze, risultato di un ampliamento del precedente edificio iniziato nel 1294. Per arrivare a quel punto, la costruzione aveva dovuto superare importanti crisi che avevano colpito la città, come la Peste nera del 1348 ma anche carestie, epidemie e guerre della seconda metà del Trecento. Tali crisi misero a rischio l’impresa, che invece ebbe successo. Come reagì l’Opera di Santa Maria del Fiore, l’ente che gestiva questo e altri cantieri pubblici, ai momenti di crisi? Quale fu l’approccio alla gestione del lavoro e dei lavoranti che consentì di proseguire le attività? In che modo si alimentò la dimensione collettiva e identitaria della costruzione? E quali furono i meccanismi di rendicontazione e di trasparenza amministrativa che contribuirono allo scopo? A queste e altre domande prova a rispondere questa raccolta di saggi, presentando i risultati del progetto LASI – Lavoro, accountability e impatto sociale nei cantieri pubblici in età preindustriale: il caso dell’Opera di Santa Maria del Fiore nel Trecento.

Inoltre, si offrono spunti di comparazione fra le vicende fiorentine e quelle di altri cantieri italiani investiti da crisi di varia natura nel Tre-Quattrocento: le cattedrali di Milano e Orvieto, i castelli dei principi piemontesi, gli edifici militari e di culto nelle terre papali. Emerge così, sul tardo medioevo italiano, un quadro del lavoro e del management edile e sociopolitico rinnovato e ricco di stimoli, frutto anche della sinergia fra storia medievale e studi aziendali realizzata dal progetto LASI.
Pierluigi Terenzi insegna Storia medievale presso il Dipartimento SAGAS dell’Università di Firenze. Ha ottenuto il Dottorato di Ricerca presso le Università di Milano e Paris IV Sorbonne ed è stato post-doc in diversi atenei e centri di ricerca italiani ed europei. Si occupa di storia politica e sociale delle città italiane del basso medioevo, con particolare riguardo ai rapporti con i poteri monarchici, alle elaborazioni giuridiche e istituzionali urbane e al lavoro nell’edilizia pubblica, facendo largo uso di strumenti digitali. Tra le sue pubblicazioni: L’Aquila nel Regno. I rapporti politici fra città e monarchia nel Mezzogiorno bassomedievale (Bologna 2015) e Gli Angiò in Italia centrale. Potere e relazioni politiche in Toscana e nelle terre della Chiesa (1263-1335) (Roma 2019).
Marco Bellucci è Professore Associato in Economia Aziendale presso l’Università di Firenze. Ha conseguito il dottorato di ricerca con lode in Economia Aziendale e Management presso l’Università di Pisa. I suoi interessi di ricerca includono la rendicontazione della sostenibilità, la responsabilità sociale d’impresa, il coinvolgimento degli stakeholder, la storia della ragioneria, le valutazioni d’impatto e le organizzazioni del terzo settore. È membro del comitato scientifico di ARCO Action Research for COdevelopment. È autore di numerosi articoli su autorevoli riviste scientifiche internazionali e di due libri sulla rendicontazione di sostenibilità e sul coinvolgimento degli stakeholder. È Associate Editor della rivista scientifica «Business Ethics, the Environment & Responsibility».

martedì 26 novembre 2024

Scherza coi fanti e lascia stare i santi

Scherza coi fanti e lascia stare i santi
Giochi proibiti e divertimenti leciti nella Sicilia medievale
di Patrizia Sardina
pp. 256; € 28,00
Vita e pensiero, 2024
ISBN: 9788834358498

Il volume ripercorre in modo organico la storia dei giochi e degli spettacoli in Sicilia dall’età normanna alla fine del Quattrocento, alla luce della concezione del tempo libero propria dell’età medievale, attraverso fonti documentarie, edite e inedite, cronache, fonti iconografiche e archeologiche. Si dedica ampio spazio alla disamina delle attività ludiche proibite, censurate e controllate (in primo luogo il gioco d’azzardo e il ballo) che furono sottoposte alle critiche di pensatori cristiani e predicatori, attenzionate nei capitoli delle confraternite e nei confessionali, disciplinate dalle costituzioni regie e dai bandi comunali. Si rintracciano, poi, le testimonianze sulla diffusione del gioco degli scacchi nei diversi strati della società. Incoronazioni regie e cerimonie funebri, tornei e palii mostrano le tante sfaccettature del potere regio e viceregio che spettacolarizzavano eventi gioiosi e tragici per rinsaldare il legame tra i diversi ceti sociali, disposti in spazi ben delimitati secondo una precisa scenografia. Inoltre, è riservata speciale attenzione al ruolo della musica nella corte regia, alla presenza di suonatori indipendenti che, in occasione di matrimoni e feste, allestivano concerti in città grandi e piccole e si esibivano anche sul mare, e all’arte come fonte iconografica fondamentale per ricostruire la storia degli strumenti musicali. Si analizzano anche le attività ludiche degli ebrei, sottoposte alla gabella della iocularia, pagata in occasione delle nozze e delle nascite. Nell’isola, che annoverava la presenza di comunità consistenti e particolarmente attive sotto il profilo economico, gli artigiani ebrei si distinguevano nel campo della fabbricazione di strumenti musicali. Spettacoli e giochi potevano diventare luogo d’incontro tra cristiani ed ebrei che convivevano fianco a fianco nelle città siciliane, o palesarne la distanza.
Patrizia Sardina, professoressa ordinaria di storia medievale presso l’Università degli Studi di Palermo, si è occupata delle città siciliane nelle monografie Tra l’Etna e il mare (1995), Palermo e i Chiaromonte: splendore e tramonto di una signoria (2003) e Il labirinto della memoria (2011). In seguito, i suoi studi si sono concentrati sulla storia dei monasteri femminili, ai quali ha dedicato i libri Il monastero di Santa Caterina e la città di Palermo (2016) e Per gli antichi chiostri (2020). Dirige la rivista «Mediaeval Sophia» e coordina la rete internazionale di ricerca Consensus and Dissent in the Political, Religious and Social Life of Medieval Europe (11th-15th centuries). È, inoltre, responsabile, per l’unità di Palermo, del PRIN 2022 Truce as damage limitation in violent conflicts: language and practices of “treuga” in Medieval Italy (XII-XV Centuries).

lunedì 25 novembre 2024

La vendetta di Morgana

La vendetta di Morgana
di Sophie Keetch
pp. 416; € 12,90
Nweton Compton, 2024
ISBN: 9788822786999

Sfuggita a un matrimonio infelice, Morgana si ritrova a Camelot. Suo fratello, re Artù, la tratta come un prezioso consigliere e la donna finalmente ottiene un posto di rilievo alla Tavola Rotonda e il riconoscimento che si addice alla sua intelligenza, nonostante un conflitto di lunga data con la regina Ginevra. Ma l’esistenza di Morgana non è priva di complicazioni. Tra un marito vendicativo determinato a portarle via il figlio, i rigidi ideali della vita di corte e Merlino, geloso delle attenzioni che Artù le rivolge, ottenere il vero potere e la libertà è una sfida più grande di quanto Morgana avesse immaginato. E quando un volto del suo passato arriva a Camelot, portando vecchi ricordi e nuovi desideri, il futuro che ha pianificato diventa pieno di insidie. Morgana deve rompere le catene delle aspettative per cercare la vera felicità; per farlo, però, corre il rischio di distruggere tutto ciò per cui ha lavorato così duramente. Cosa sarà disposta a sacrificare per avere nuovamente il controllo sulla propria esistenza?
Sophie Keetch ha conseguito una laurea in Letteratura inglese presso l’Università di Cardiff, specializzandosi sul ciclo bretone. Il segreto di Morgana è il suo romanzo d’esordio, in cui si narra la storia della Fata Morgana mostrando le contraddizioni della leggenda arturiana attraverso il racconto inedito della sua protagonista. La Newton Compton ha pubblicato Il segreto di MorganaLa vendetta di Morgana.

domenica 24 novembre 2024

Tra Giotto e Vasari

Tra Giotto e Vasari
Saggi di storia dell’arte, 1928-1991
di Ugo Procacci
a cura di Chiara Franceschini
pp. 460; € 38,00 (Acquista online con il 55 di sconto)
Viella, 2024

Ugo Procacci non fu solo il difensore del patrimonio artistico fiorentino e toscano, ma anche il maestro di una storia dell’arte interessata alla “vita” degli artisti e delle opere in tutti i loro aspetti. I sedici saggi qui raccolti, testimonianza del suo ampio spettro di interessi, forniscono alcuni dei migliori esempi delle sue scoperte storico-artistiche e del suo metodo di lavoro tanto vicino alle fonti storiche, quanto alla materialità degli oggetti e dei loro “ambienti”.

Un’autorevole voce del Novecento che ci parla di temi ancor’oggi attuali: dalla vita materiale degli artisti alle condizioni e ai contesti sociali ed economici di produzione, dalle diverse fasi di creazione alla sopravvivenza delle stesse opere nel tempo attraverso cambiamenti di gusto, riquadrature, catastrofi, distruzioni e rinascite.
Ugo Procacci (1905-1991) è stata una delle più autorevoli figure di storico dell’arte e soprintendente del Novecento. Diresse la «Rivista d’Arte» e pubblicò innumerevoli studi dedicati all’arte fiorentina e toscana tra il Trecento e il Seicento, continuando a lavorare dopo il suo pensionamento nel 1970 come docente presso l’Università di Firenze. Grazie alle sue pionieristiche ricerche contribuì alla riscoperta di opere dei più grandi maestri, da Giotto, a Masaccio, a Vasari, così come allo studio di tutto un paesaggio di fatti artistici minori, che fece riemergere dai depositi dei musei e da fondi archivistici di cui per primo capì l’importanza per gli studi storico-artistici. Per il suo ruolo di fondatore del primo moderno laboratorio di restauri in Italia, gli è stata intitolata nel 2006 la Biblioteca “Ugo Procacci” dell’Opificio delle Pietre Dure di Firenze.
Chiara Franceschini insegna Storia dell'arte moderna all'Università Ludwig-Maximilian di Monaco. Dopo gli studi e il Perfezionamento alla Scuola Normale di Pisa, ha lavorato presso il Warburg Institute di Londra ed è stata docente di Medieval and Renaissance Studies presso l'University College di Londra.

sabato 23 novembre 2024

Amalasunta

Amalasunta
L’altra metà della storia
di Nando Maurelli
pp. 184; € 14,00 (Acquista online con il 5% di sconto)
Effigi, 2024
ISBN: 978-88-5524-828-0 

Dal 493 al 535 l’Italia, invasa dagli Ostrogoti, fu governata dal grande Teodorico e da sua figlia Amalasunta, che alla morte del padre nel 526 governò per otto anni come tutrice del figlio Atalarico, legittimo erede al trono.

La regina madre continuò la politica di unificazione dei due popoli; con estrema determinazione pose un freno alla prepotenza dei Goti sugli italiani; tenne con Bisanzio buoni rapporti; ebbe in grande considerazione il senato di Roma, nel quale fece entrare elementi ostrogoti; fu saggia e benevola durante il suo governo fino a proclamare una indulgentia a tutti i prigionieri; volle dare al figlio un’educazione che gli consentisse di promuovere i valori e la cultura dei Romani, ma i nobili Goti lo impedirono. Atalarico a diciotto anni morì. Amalasunta per continuare a governare associò al governo suo cugino Teodato, che offrì ai nobili Ostrogoti che osteggiavano la donna occasione per ucciderla. Giustiniano imperatore di Bisanzio per questa morte trovò il pretesto per fare guerra agli Ostrogoti e riprendersi l’Italia.
A partire dall’invasione Longobarda nel 568 il nostro paese perse la sua unità sotto ogni aspetto, una unità che ancora oggi fatica a recuperare.
Nando Maurelli è scrittore ed esperto di storia romana e altomedioevale. Ha pubblicato opere riguardanti il territorio a nord-ovest di Roma con il circolo Ecoidea di Legambiente, presso il quale svolge la sua opera di volontariato.

venerdì 22 novembre 2024

Historia Sicula

Historia Sicula
La cronaca della conquista normanna di Roberto il Guiscardo e Ruggero I attribuita all’Anonimo Vaticano
Edizione critica, traduzione e commento a cura di Fulvio Delle Donne con la collaborazione di Angela Brescia
pp. VII-274; € 66,00
Sismel, 2024
ISBN: 978-88-9290-336-4

L’Historia Sicula (o Chronica Roberti Biscardi et fratrum ac Rogerii comitis Mileti, secondo una parte della tradizione manoscritta) è un’interessante compilazione storica attribuita per tradizione a un ignoto Anonimo Vaticano. Offrendo una narrazione sintetica, ma a tratti dettagliata, della storia dell’Italia meridionale tra XI e XIII secolo, si sofferma in gran parte sugli eventi che accompagnarono la conquista normanna, pur se in una sua versione arriva fino allo scoppio della guerra dei Vespri (1282). A torto considerata una scarna epitome di Malaterra, costituisce uno snodo significativo nella codificazione della memoria che accompagnò l’affermazione e la legittimazione degli Altavilla e, poi, degli Svevi e degli Angioini. Con la sua attiva tradizione testuale, le sue riscritture, i suoi ampliamenti e il suo volgarizzamento in antico francese offre una compiuta, complessa rappresentazione delle diverse forme che la scrittura cronachistica può assumere nel corso dei secoli.
Fulvio Delle Donne è professore ordinario di Letteratura latina medievale e umanistica presso l’Università degli Studi della Basilicata. Nella sua ampia produzione scientifica coniuga metodi e interessi filologico-letterari con quelli storici, coprendo un arco cronologico che va dal VI al XVI secolo.

giovedì 21 novembre 2024

La "compiuta gioia"

La "compiuta gioia"
Dante e la filosofia
a cura di Luca Bianchi, Stefano Pelizzari, Andrea Tabarroni
pp. 300;  € 24,00
Angelo Longo Editore, 2024
ISBN: 978-88-9350

Dopo tante discussioni sulla formazione, la “biblioteca” e le fonti di Dante, il tentativo di iscriverlo all’una o all’altra fra le correnti dottrinali del Due e Trecento ha perduto buona parte del suo interesse. Anziché scegliere tra un Dante “tomista” e un Dante “averroista”, tra un Dante “ortodosso” e un Dante “eterodosso”, molti studiosi oggi cercano piuttosto in Dante un modo possibile di leggere Aristotele e Averroè, Alberto Magno e Tommaso d’Aquino, la medicina greca e la logica dei moderni; e, allo stesso tempo, mostrano una rinnovata attenzione per le diverse interpretazioni di Dante proposte nel corso dei secoli, dagli antichi commentatori sino alla storiografia ottocentesca e novecentesca. Il volume raccoglie i contributi presentati al XXV Convegno della Società Italiana per lo Studio del Pensiero Medievale (SISPM), svoltosi a Udine fra il 9 e l’11 dicembre 2021 in occasione del settimo centenario della morte dell’Alighieri. I dodici saggi, a firma di storici della filosofia e specialisti di letteratura medievale, esemplificano la pluralità degli approcci al suo pensiero nella dantistica contemporanea.

mercoledì 20 novembre 2024

Il sogno di Scipione e la visione di Dante

Il sogno di Scipione e la visione di Dante
di Federico Rossi
premessa di Stefano Carrai
pp. 428; € 30,00
Angelo Longo Editore, 2024
ISBN: 978-88-9350-144-6

La conoscenza dantesca delle opere di Macrobio – Commentarii in Somnium Scipionis e Saturnalia – è ancora oggetto di discussione da parte della critica, nonostante la loro vasta impronta sulla cultura medievale; i possibili punti di contatto tra i due autori, infatti, non sono mai stati discussi in maniera filologicamente fondata. Questo libro si propone di indagare tale influenza alla luce della circolazione manoscritta delle opere macrobiane: lo studio dei testimoni italiani per origine o per circolazione permette di ricostruirne la diffusione e la fruizione; glosse, introduzioni e, talvolta, apparati illustrativi ci informano sulle modalità di lettura di questi testi, che variarono progressivamente nel corso dei secoli. I Commentarii, intesi dapprima come fonte filosofica e astronomica, furono quindi letti come trattazione sulla giustizia; è stato possibile tracciarne la presenza in alcuni specifici contesti, quali la biblioteca del convento fiorentino di Santa Croce e la Padova che raccolse l’eredità di Petrarca. Proprio in base ai concreti segni di lettura portati dai manoscritti si può ricostruire una lettura in parallelo del Somnium Scipionis, sempre accompagnato dal commento di Macrobio, e della Consolatio di Boezio: fu probabilmente questa congiunzione a portare l’opera macrobiana sotto gli occhi di Dante. Diventa quindi possibile sostenere in modo fondato l’influenza dei Commentarii su numerosi luoghi della Commedia, fra cui in particolare l’invettiva di Oderisi (Purg. XI), la profezia di Cacciaguida (Par. XVII) e le due contemplazioni della terra dall’alto (Par. XXII e XXVII). Diversa è la situazione per i Saturnalia, di cui all’epoca di Dante circolavano in Italia soltanto copie parziali, limitate ai libri I-III e VII; in mancanza dei libri centrali dell’opera, che varcarono nuovamente le Alpi solo al tempo di Petrarca, diventava impossibile recepire la trattazione macrobiana sulla poesia di Virgilio, spesso evocata dalla critica in rapporto alla Commedia; il riferimento all’Eneide come sacrum poema inserito in Sat. I risultava inoltre fortemente depotenziato, per cui appare poco probabile che esso sia alla base della definizione dantesca della Commedia come «poema sacro»(Par. XXV, 1). Il volume si chiude con l’edizione di tutti gli accessus ad Macrobium censiti in area italiana fra XI e XIV secolo.

martedì 19 novembre 2024

Ravenna prima di Ravenna

Ravenna prima di Ravenna
Miti e fondazioni di una capitale romana e bizantina
di Giorgio Ravegnani
pp. 168; € 16,00
Salerno Editrice, 2024
ISBN: 9788869738371

Ravenna divenne capitale dell’Impero romano d’Occidente quasi per caso. Nel 402 l’imperatore Onorio decise di trasferirvi la sua corte da Milano, dove si trovava sotto la minaccia dei Visigoti di Alarico. Era ritenuta una città imprendibile, con il mare e le paludi che la proteggevano, e i sovrani non la abbandonarono fino alla caduta dell’Impero, quando l’ultimo imperatore di Roma, Romolo Augustolo, fu deposto proprio a Ravenna dal barbaro Odoacre, che la confermò capitale del suo regno. Teodorico poi la abbellì con splendidi monumenti, ultimo il suo mausoleo. Giustiniano I riconquistò Ravenna nel 540 e da quel momento la presenza dei Bizantini fu stabile per secoli. Si svilupparono ancora le tradizionali espressioni artistiche, con la costruzione tra l’altro della basilica di San Vitale, ornata con i meravigliosi mosaici che raffigurano Giustiniano e Teodora eseguiti negli anni più cruenti del conflitto greco-gotico. Dopo l’invasione dei Longobardi, i Bizantini mantennero la loro presenza in Italia: Ravenna fu sede del governo centrale e vi insediarono verso il 584 un governatore straordinario, l’esarco, in carica fino al 751, quando con la definitiva conquista longobarda della città terminò anche la storia di Ravenna capitale.
Giorgio Ravegnani Ha insegnato Storia dell’Italia bizantina all’Università Ca’ Foscari di Venezia. Tra i suoi libri piú recenti ricordiamo: Bisanzio e l’Occidente medievale (Bologna 2019); L’età di Giustiniano (Roma 2019). Per la Salerno Editrice ha pubblicato Teodora (2017), Ezio (2018), Venezia prima di Venezia. Mito e fondazione della città lagunare (2020).

lunedì 18 novembre 2024

Saladino

Saladino
di Claudio Lo Jacono
pp. 272; € 24,00
Salerno Editrice, 2024
ISBN: 9788869738364
 
Il Sultano curdo Salah ad-Din Yusuf, chiamato in Occidente Saladino, è il protagonista principale della guerra tra crociati e musulmani, raccontata nel libro fino alla conclusione della Terza crociata e all’improvvisa morte di Saladino. L’autore ripercorre il lungo conflitto che vide come coprotagonisti Bizantini, cristiani europei e turchi Selgiuchidi sullo scenario medio-orientale, i cui riflessi si possono cogliere ancora oggi.
Claudio Lo Jacono è professore ordinario di Storia del Vicino Oriente islamico all’Università di Napoli “L’Orientale” e presidente dell’Istituto per l’Oriente “Carlo Alfonso Nallino”. È stato direttore della rivista “Oriente Moderno”. Ha pubblicato i suoi libri sull’Islam classico con Einaudi, Laterza, Giunti.

domenica 17 novembre 2024

Storia di venezia

Storia di Venezia
Dalle origini al 1400
di John Julius Norwich
Traduzione dall'inglese di Aldo Sparagni 
pp. 560; € 17,00
Sellerio editore Palermo, 2024
EAN: 9788838947247

Torna in libreria uno dei libri più amati di John Julius Norwich, Storia di Venezia, di cui pubblichiamo il primo volume che narra la storia di questa straordinaria città dalla sua fondazione nel quinto secolo al 1400. Un’opera esauriente, ricca di fonti, ben documentata, scritta con la consueta gioia narrativa che i lettori di Norwich hanno amato nei suoi precedenti libri.

«A Venezia più che in qualsiasi altro luogo al mondo il tutto è più grande della somma delle singole parti». Con questa premessa, lo storico J.J. Norwich invita a leggere il suo racconto della magnifica città di Rialto (in questo primo volume, dalla controversa fondazione fino all’età d’oro) partendo dall’immediato incanto che Venezia imprime in quanto tutto unitario, completa realizzazione dei secoli. Una storia in cui ogni evento è coniugato con il suo spazio, una chiesa, un monumento, un simbolo d’arte. La cui cifra è quella di un’impressione di grandezza, di laboriosa resistenza fatta di opere oltre che di armi, di novità nella forma istituzionale e nel rapporto dei cittadini con il potere.
Quali i caratteri fondativi di questa unicità? La Repubblica di Venezia seppe restare veramente indipendente e ferma in se stessa per più di mille anni, più di qualsiasi altro governo. I suoi cittadini mantennero sempre il sospetto, «una fobia per il più tenue sintomo di culto della personalità». Si tenne impermeabile alle correnti epocali che potessero minacciare il suo ordine repubblicano, immune dall’«incubo delle confuse lotte politiche dell’Italia medievale». E «rimase apparentemente estranea al sistema feudale». Imbevuta ben presto di un senso basilare di equilibrio nella forma di governo.
La ricostruzione corre tra dogi, fatti bellici, organizzazione civica, espansione urbanistica, opere d’arte cittadine, artisti, innovazioni economiche. La prosa è garbata e piana come una colta conversazione.
Norwich precisa sempre che il suo modo di fare storia non è erudito e non ha la pretesa di uno studio accademico. Ma questa rinuncia non è un abbandono della saggezza dello studioso che evita di scadere nel romanzesco, nel sensazionalismo, nella banalizzazione. Così Norwich ha inventato una storiografia che si fa racconto, sempre ricca di documenti e competente, capace quindi di rendere familiare a ognuno la cultura del passato, il metodo rigoroso di comprendere gli eventi, la visione storica della realtà.
John Julius Norwich, visconte di Norwich (il suo vero nome era John Julius Cooper, 1929-2018), lasciato il corpo diplomatico per dedicarsi alla scrittura, è stato storico, curatore di mostre, autore di molti documentari per radio e tv, e ha presieduto diverse associazioni di beneficenza e di difesa del patrimonio artistico. Ha scritto decine di libri di storia, occupandosi, oltre che di Normanni e di Sicilia, di Venezia, dell’Impero bizantino. Questa casa editrice ha pubblicato Breve storia della Sicilia (2018), Il Mare di Mezzo. Una storia del Mediterraneo (2020), I normanni nel Sud. 1016-1130 (2021), Il regno nel sole. 1130-1194 (2022) e Storia di Venezia. Dalle origini al 1400 (2024).

sabato 16 novembre 2024

Il Digesto, il Codice di Giustiniano e la loro tradizione manoscritta

Il Digesto, il Codice di Giustiniano e la loro tradizione manoscritta
a cura di Nicoletta Giovè Marchioli, Paola Lambrini e Mattia Milani
pp. 374; € 49,00 (Acquista online con il 5% di sconto)
Viella, 2024
ISBN: 9791254697313

Il volume raccoglie gli atti di un convegno patavino svoltosi nel 2021 nell’ambito del progetto di ricerca For.Ma. - The Forgotten Manuscripts. Il progetto, avviato dall’Università di Padova, aveva tra i suoi obiettivi quello di riportare al centro dell’attenzione due codici del XII secolo che custodiscono alcune parti del Codice e del Digesto di Giustiniano.

Si tratta di materiali di fondamentale importanza, non solo per lo studio del diritto del nostro passato, ma anche per la ricostruzione della storia della città di Padova e della sua Università, in quanto testimoni diretti e tangibili dell’attività di docenti e discepoli nei primi tempi dello Studium generale. I contributi qui raccolti li esaminano in una pluralità di prospettive differenti, a seconda delle competenze e delle sensibilità dei diversi autori, o percorrono sentieri di indagine che da quei codici si irradiano, rivelando così la ricchezza di informazioni e di spunti che essi sono tuttora in grado di offrire.
Paola Lambrini insegna Istituzioni di diritto romano e Fondamenti e svolgimenti della scienza giuridica europea presso l’Università di Padova.
Mattia Milani insegna Diritto romano presso l’Università di Foggia.
Nicoletta Giovè Marchioli insegna Paleografia latina e Codicologia presso l’Università di Padova. Membro del CIPL - Comité International de Paléographie Latine e presidente dell’AIMD - Associazione Italiana Manoscritti Datati, si occupa fra l’altro della catalogazione dei manoscritti medievali, della cultura scritta in ambito minoritico e della fisionomia degli scriventi fra alto e basso medioevo, anche in una prospettiva di genere.

venerdì 15 novembre 2024

Regimi di cittadinanza nell’Italia comunale

Regimi di cittadinanza nell’Italia comunale
di Massimo Vallerani
pp. 340; € 25,00 (Acquista online con il 5% di sconto)
Viella, 2024
ISBN: 9791254696729

Nelle città medievali abitare o nascere in un luogo non fanno diventare le persone dei cittadini e non garantiscono l’assegnazione di diritti civici in via definitiva. Diventare cittadini resta un lavoro faticoso, una condizione temporanea da mantenere con azioni ripetute nel tempo che mostrano la volontà di essere civis (abitare, pagare le tasse, militare nell’esercito, lavorare). In questa concezione dinamica e attiva di cittadinanza, non tutti avevano le stesse risorse.Tra Duecento e Quattrocento si affermano regimi diversi di cittadinanza, graduati secondo la possibilità o meno di partecipare alla vita politica.

Questo libro ricostruisce la lenta trasformazione della civilitas da sistema di controllo dell’appartenenza a filtro selettivo di élites politiche riprodotte per via familiare.
La divisione della cittadinanza in sfere di diritti differenziati aiuta a comprendere le complesse dinamiche di inclusione e di esclusione che ancora oggi caratterizzano il mondo contemporaneo.
Massimo Vallerani insegna storia medievale all’università di Torino. Ha studiato i sistemi politici e giudiziari di età comunale (Medieval public justice, 2012), e coordinato ricerche sui poteri eccettuativi nel basso medioevo (Sistemi di eccezione, 2009), le relazioni tra fiscalità e cittadinanza (Valore delle cose e valore delle persone, 2018) e in generale le forme di appartenenza alla città. Ha pubblicato il manuale Storia medievale, con Luigi Provero, nel 2022. È membro della direzione di «Quaderni storici» e direttore de «L’Indice dei libri del mese».

giovedì 14 novembre 2024

Eretici a Milano

Eretici a Milano
Quando la gente cominciò a voler dire la sua
di Paolo Golinelli
pp. 212; € 18,00
Ugo Mursia Editore, 2024
EAN: 9788842566960

«Se tu fossi passato per la città in quei giorni, non avresti udito parlare d’altro che di questa contesa: da una parte coloro che giustificavano la simonia, dall’altra quelli che la condannavano fermamente. La città intera era presa e sconvolta da questa lotta.»

«È necessario che anche le eresie ci siano» (I Cor. XI, 19). Partendo da questa frase di san Paolo, si ripercorrono i movimenti religiosi che interessarono l’Europa nel secolo dell’anno Mille. Si trattò di un risveglio delle coscienze che coinvolse gruppi sempre più numerosi di persone, che per la prima volta presero posizione contro la Chiesa feudale e un clero ritenuto indegno del ministero che professava. Questo è particolarmente evidente in Milano, una città in piena crescita economica e politica, dove si manifestò il movimento della Pataria, che fu il segno più palese di una nuova autoconsapevolezza delle persone, foriera di conseguenze per i secoli che seguirono. L’essere “eretici” è per l’Autore la base per migliorare la società, con il non conformismo, la partecipazione e le scelte consapevoli.
Paolo Golinelli, già professore ordinario di Storia Medievale all’Università degli Studi di Verona, si occupa principalmente dei rapporti tra religione e società nel Medioevo. Con Mursia ha pubblicato: Matilde e i Canossa (2004), Celestino V (2007), Il Medioevo degli increduli (2009), Medioevo Romantico (2011), Terremoti in Val Padana (2012), Un millennio fa. Storia globale del pieno Medioevo (2015), Breve storia di Matilde di Canossa (2015) e Santi e culti dell’anno Mille (2017).

mercoledì 13 novembre 2024

Inventarsi Rugiero

Inventarsi Rugiero
Genealogie estensi
di Roberto Galbiati
pp. 144; € 16,00 (Acquista online con il 5% di sconto)
Carocci, 2024
ISBN: 9788829027484

Le genealogie estensi dell’Inamoramento de Orlando e dell’Orlando furioso non godono di buona fama: i lettori spesso le saltano e i critici, a partire da Pio Rajna, tendono a trascurarle. Eppure senza queste ottave non ci sarebbe Rugiero, il mitico fondatore di casa d’Este. Come nacque il personaggio? In che modo Boiardo e Ariosto lo inserirono nella linea dinastica estense? Per rispondere a queste domande, il volume ricostruisce le conoscenze genealogiche degli Este tra Quattro e Cinquecento ricorrendo anche a testi e documenti inediti, come l’albero genealogico realizzato dal domenicano Bartolomeo da Ferrara nel 1426. La figura di Rugiero rappresentò per i due poeti una difficile sfida, perché la sua presenza li costrinse a confrontarsi con il modello dell’epica virgiliana. Dopo la genealogia estense Boiardo cercò di trasformare l’Inamoramento de Orlando in un poema anche epico-dinastico. L’operazione non gli riuscì – e non poteva riuscirgli. Riuscirà, invece, di lì a pochi anni ad Ariosto.
Roberto Galbiati Insegna Letteratura italiana all’Università di Torino.

martedì 12 novembre 2024

Paesaggi insediativi, economici e sociali nella Sardegna basso-medievale

Paesaggi insediativi, economici e sociali nella Sardegna basso-medievale
di Pinuccia F. Simbula, Alessandro Boddu
pp. 340; € 38,00 (Acqusta online con il 5% di sconto)
Carocci, 2024
ISBN: 9788829027675

Il volume esplora l’organizzazione del territorio e le dinamiche sociali e produttive nella Sardegna rurale e urbana dei secoli XI-XV. Si tratta di casi di studio, di tessere esemplificative dell’evoluzione della società e dell’economia isolana. Un percorso meno lineare di quanto spesso prospettato da schemi storiografici calati aprioristicamente su una realtà articolata, con molte sfumature istituzionali e politiche al proprio interno. Fortemente sollecitata dai fattori esterni che interagiscono con il mondo locale, l’isola assimila, elabora e adegua i modelli con i quali entra in contatto, con traiettorie ed esiti disomogenei. Le riflessioni sugli assetti economici e insediativi, sulle gerarchie sociali e sui molteplici attori si snodano tra inquadramenti generali e microanalisi del territorio e della configurazione della società, dalle forme di organizzazione del potere alle reti di relazioni politico-istituzionali e commerciali che vi si intrecciano nel lungo arco cronologico sul quale i saggi si soffermano. Il libro, utile come strumento didattico per gli studenti, è rivolto anche a chi intenda approfondire la conoscenza del Medioevo sardo.
Pinuccia F. Simbula Insegna Storia medievale nel Dipartimento di Storia, Scienze dell’Uomo e della Formazione dell’Università degli Studi di Sassari.
Alessandro Soddu Insegna Storia medievale nel Dipartimento di Storia, Scienze dell’Uomo e della Formazione dell’Università degli Studi di Sassari.

lunedì 11 novembre 2024

I corzetti

I corzetti
di Chiara Parente
pp. 120; € 16,00
Epokè, 2024
ISBN: 978-88-31327-91-6
 
Alcune varietà di pasta hanno superato indenni secoli e secoli di contaminazioni gastronomiche, grandi scoperte, accordi mercantili, avvenimenti politici, varcando con nonchalance i confini della regione d’origine e giungendo alle nostre tavole. I corzetti non sono celebri come le lasagne o gli spaghetti, ma la loro storia è proprio così: plurisecolare, contesa e incredibilmente ingarbugliata.

Una pasta unica caratterizzata dal fatto di essere “stampata” con stemmi araldici e non solo.
Gli storici considerano i corzetti un arcaico patrimonio culinario da salvaguardare, gli chef un’interessante proposta gastronomica legata al territorio… a tutti non resta che apprezzarne il gusto e l’estetica, traendone le opportune conclusioni, che si tratti di giudizi pubblicati su riviste specializzate o postati sui social insieme a foto accattivanti.
Nel suo nuovo libro, Chiara Parente ci offre un’incastro perfetto tra storia e cucina. Racconta le vicende dei corzetti partendo da Federico II di Svevia, passando dai ricettari delle corti genovesi tra sette e ottocento, per arrivare ai laboratori artigiani che ancora oggi tramandano la tradizione dei preziosi stampi. Contemporaneamente però, offre a chi si voglia cimentare ai fornelli una grande varietà di ricette.
Chiara Parente è nata nel 1971 a Tortona e vive a Castelnuovo Scrivia con il marito Alberto, i cani Black e Rachel e i mici Paloma e Marvin. Collabora come giornalista freelance in diverse riviste di viaggi e turismo, tra cui dal 2001 «Medioevo. Un passato da riscoprire» (De Agostini My Way Media) e «Meer» e insegna lettere nella Scuola Secondaria di secondo grado.

domenica 10 novembre 2024

Natura vicina e lontana

Natura vicina e lontana
Umanesimo e ambiente dagli antichi greci all'intelligenza artificiale
di Giulio Ferroni
pp. 400; € 23,00
La Nave di Teseo, 2024
EAN:  9788834619728 

L’umanesimo – che in modi diversi ha dialogato con la natura, ha cercato di interrogarla, di evocarla, di sentirla partecipe o estranea, trovandola muta o piena di voci, indifferente o solidale – in questo nostro confuso presente è chiamato a farsi carico dell’ambiente. Non un umanesimo che pretenda di affermare la preminenza e il potere dell’uomo sulla terra, ma un umanesimo fragile, che sappia confrontarsi con l’alterità della natura e insieme con la fraternità per il vivente, col valore della vita non giustificata: un umanesimo che metta al centro l’uomo perché solo a esso tocca la responsabilità della rovina e della salvezza, di se stesso e del mondo. Del resto, nel suo percorso storico, seguito di scorcio in questo libro, l’umanesimo non è stato quasi mai trionfale padronanza sul mondo, esibizione di virtù conquistatrice. Nei suoi esiti maggiori è stato animato da un determinante senso di contraddizione: non solo in Petrarca, Alberti, Machiavelli, Ariosto, Rabelais, Montaigne, Shakespeare, Cervantes, ma anche negli sviluppi dell’illuminismo, nella sua fervida speranza nel miglioramento dell’umanità. Se poi le speranze della ragione illuministica sono state schiacciate dal dispiegarsi di una ragione strumentale, dalla sua riduzione a tecnica, da un suo esercizio come strumento di dominio, di conquista, di distruzione, quella ragione ha continuato ad animare ogni esperienza di libertà e di autenticità, ogni forma di resistenza umana e culturale, ogni apertura verso la possibilità di una vita migliore, giusta e, se possibile, felice.
Giulio Ferroni, professore emerito della Sapienza di Roma, è autore di studi sulle più diverse zone della letteratura italiana (da Dante a Tabucchi) e dell’ampio manuale Storia della letteratura italiana (1991 e 2012). Numerosi i suoi studi sulla letteratura del Cinquecento, tra cui Mutazione e riscontro nel teatro di Machiavelli (1972), Le voci dell’istrione. Pietro Aretino e la dissoluzione del teatro (1977), Il testo e la scena (1980), Machiavelli o dell’incertezza (2003), Ariosto (2008).

sabato 9 novembre 2024

Tra cielo e terra: il Monte Amiata e la Pieve di Santa Maria in Lamula

Tra cielo e terra: il Monte Amiata e la Pieve di Santa Maria in Lamula
di Giovanni Cannavale
pp. 152; € 18,00 (Acquista online con il 20% di sconto)
Effigi, 2024
ISBN: 978-88-5524-830-3

Nel cuore della Toscana, il Monte Amiata si erge maestoso, avvolto da leggende e misteri. Questo libro esplora la storia affascinante della Pieve di Santa Maria in Lamula, un’antica chiesa che custodisce simboli enigmatici legati ai bestiari medievali, alla misteriosa figura di Paganuccius e, probabilmente, ai Cavalieri Templari.

Attraverso un viaggio nel tempo, il lettore scoprirà come la Pieve di Santa Maria in Lamula sia stata un punto di riferimento spirituale e culturale per secoli. I simboli scolpiti nelle sue pietre raccontano storie di creature mitiche e di un’epoca in cui il sacro e il profano si intrecciavano in modi sorprendenti.
Unendo storia, mito e mistero, questo libro offre una prospettiva unica su uno dei luoghi più affascinanti della Toscana. Un’opera imperdibile per gli appassionati di storia medievale, simbolismo e leggende templari.

venerdì 8 novembre 2024

Il segreto del Mandylion

Il segreto del Mandylion
di Bruno Di Marco, Marcello Ciccarelli
pp. 352; € 9,90
Newton Compton, 2024
ISBN: 9788822787712

Roma, 1210. Ancora sconvolto per gli orrori a cui ha assistito durante il sacco di Costantinopoli, il giovane converso Ventura viene inviato a Roma, per aiutare nella ristrutturazione dell’abbazia delle Tre Fontane. Presso la bottega del campanaro Flogisto, che deve realizzare le campane dell’abbazia, Ventura conosce una misteriosa giudea di nome Nera, di cui si innamora. Nera e Flogisto, però, hanno un segreto: sono dei ladri di manoscritti. E proprio la loro abilità nei furti finisce per coinvolgere tutti e tre in un complotto volto ad arginare lo strapotere del cardinale Pelagio Galvani, legato pontificio a Costantinopoli che traffica in reliquie e che potrebbe avere avuto un ruolo oscuro nell’assedio della città. La missione? Rubargli il misterioso Mandylion, il velo leggendario su cui è impressa l’effigie di Gesù. Accompagnati dal geniale matematico Leonardo Fibonacci, che si unisce a loro nella speranza di mettere le mani su un prezioso e introvabile trattato di geometria di Euclide, Ventura, Nera e Flogisto partono per Costantinopoli, pronti a rischiare la vita per impossessarsi del cimelio...
Bruno Di Marco insegna storia dell’arte a Latina ed è stato allievo di Marcello Ciccarelli. Con lui ha pubblicato La confraternita degli assassiniIl mistero del codice Fibonacci e Il segreto del Mandylion.
Marcello Ciccarelli è un ex professore di matematica, ha collaborato con l’Università di Roma La Sapienza ed è stato presidente della sezione di Latina di Mathesis. Con Bruno Di Marco ha pubblicato La confraternita degli assassiniIl mistero del codice Fibonacci e Il segreto del Mandylion.

giovedì 7 novembre 2024

Le fonti dei Romana di Iordanes

Le fonti dei Romana di Iordanes.
II. Da Tiberio a Giustiniano (Rom. 258-388)
di Maria Luisa Fele 
pp. XI-424, € 62,00
Sismel, 2024
ISBN: 978-88-9290-340-1

La ricostruzione storica della Roma imperiale da Tiberio a Giustiniano (14-551 d.C.) è presentata nei Romana dal goto Iordanes come rassegna dei diversi personaggi che uno dopo l’altro ressero l’Impero ‘mondiale’ fondato da Augusto. L’autore infatti, dall’anno 14 alla disfatta di Valente del 378 segue come fonte principale il Chronicon di Girolamo, dal quale desume lo schema narrativo e la maggior parte delle informazioni, che integra talvolta con notizie tratte da altre fonti per lo più identificabili. Dall’entrata in carica di Teodosio (nel 379) Iordanes si attiene alla traccia cronologica del Chronicon di Marcellino Comes, e mostra di voler saldare la nuova sezione alla precedente tramite l’introduzione di dati ricavati da ulteriori fonti, atti a evidenziare il legame di continuità tra le dinastie valentiniana e teodosiana. Seleziona il materiale marcelliniano, ma nel contempo lo arricchisce con inserti che a volte consentono di ipotizzare il ricorso a una fonte stilisticamente curata. Con la riconquista dell’Africa nel 534, durante il governo di Giustiniano, si conclude l’opera di Marcellino, e per l’ultima parte dei Romana, dedicata prevalentemente alla prima fase della guerra romano-gotica (535-548) e ad alcuni fatti più recenti fino al 551, non è possibile accertare la provenienza del resoconto iordaniano ma solo individuare alcuni riscontri nell’anonimo Additamentum al Chronicon di Marcellino (relativo agli anni 534-548) e nei paragrafi 304-314 dei Getica, l’altro più noto scritto di Iordanes. Nell’insieme si coglie, accanto a una visione pessimistica dell’autore che fa emergere il progressivo declino di Roma (con il consolidarsi del potere imperiale in Oriente e con l’avvicendarsi in Occidente del dominio di popolazioni barbariche), la sua capacità di armonizzare i materiali raccolti, esposti in una formulazione spesso personale, nonché una certa indipendenza di giudizio.

mercoledì 6 novembre 2024

L'Airone e il Basilisco

L'Airone e il Basilisco
di M.G. Marion Corradi
pp. 184; € 15,00
Nema Press, 2024
ISBN: 978-88-7629-324-5

M.G. Marion Corradi ci immerge nell’epoca del Medioevo, dando vita ad una vicenda che unisce sapientemente la grande storia con la piccola storia, personaggi famosi cari a tutti noi, che si intrecciano con i destini di persone non vere, ma rese verosimili dalla bravura della scrittrice. L’amanuense Primo dovrà miniare il testo della “Commedia” di Dante per farne dono al Papa in Avignone e l’erudito Zaccaria dovrà tradurre in latino il diario di viaggio del veneziano Marco Polo dono per l’abate di Bobbio. È il 1317 quando Pietro, un giovane converso dell’abbazia genovese di Monte Peraldo, per svolgere questi incarichi delicatissimi, guida i due confratelli a Bobbio e Sarzana. […] Tra litanie latine e scongiuri della povera gente, Pietro, nato dalla fantasia della scrittrice, conclude il suo viaggio a Genova superando tutte le prove e noi con lui.