L'Ordine del Tempio e San
Bevignate
Tracce templari nell'appennino umbro-marchigiano
di Pietro Diletti e Nunzio Sardegna
pp. 288, € 25,00
Guerra Edizioni, 2012
ISBN: 978-88-557-0474-8
Un "santo non santo". Una chiesa che solo di recente ha ripreso vita
e lustro pur essendo da tempo immemorabile sicuro punto di riferimento
per una città e per i suoi abitanti. Una devozione imperitura. Una
passione che fa ancora discutere. Una leggenda di cui si sono perse le
tracce. Una storia affascinante avvolta in gran parte nel mistero.
Tutto ciò rappresenta per i perugini la chiesa dedicata a San
Bevignate - un eremita diventato a "furor" di popolo oggetto di culto -
realizzata in più fasi dal 1256 al 1262 ad opera dei Cavalieri Templari
nella stessa area della chiesa di San Girolamo che era ubicata nel
sobborgo di Porta Sole, un terreno appartenente all'Ordine.
Altre notizie sicure, oltre queste, non ce ne sono. Ed è per tale
motivo - per fare più luce su una vicenda che non ha mai smesso di
intrigare - che Don Pietro Diletti, docente di storia e filosofia
attualmente parroco di Castel Gandolfo, su invito dell'Arcivescovo di
Perugia e Città della Pieve Monsignor Giuseppe Chiaretti, ha messo mano
insieme a Nunzio Sardegna uno studioso appassionato del tema, ad
un'ampia ricerca sui "Cavalieri del Tempio" e sulle testimonianze della
loro presenza in Umbria e dintorni, con particolare riferimento proprio
alla problematica figura di San Bevignate, che non è mai stato fatto
santo dall'autorità ecclesiastica, e al grandioso tempio poco fuori
città a lui "laicamente" dedicato dal Comune.
Ne è nata un'opera di grande valore "L'Ordine del Tempio e San
Bevignate. Tracce templari nell'appennino umbro-marchigiano" (Guerra
Edizioni), ricca di pagine indimenticabili scritte su basi rigorosamente
scientifiche ma piene di pathos, che nonostante l'apparente difficoltà
della materia, scorrono con facilità proprio per il genuino sapore di
continua scoperta che emanano.
Il libro avvicina così il lettore, oltre a vicende per così dire
strettamente locali, anche a quel vario, a volte oscuro, spesso
travagliato "mondo" templare che sembra assai lontano da noi e che
invece, il più delle volte inconsapevolmente, ci parla ancora oggi
attraverso le "pietre" della nostra terra ben visibili a chi sa e vuole
guardare.
Infatti, poiché l'Ordine aveva il compito di tutelare l'incolumità
dei pellegrini che si recavano a Gerusalemme e di favorirne il lungo
viaggio, l'Umbria era particolarmente interessante per questi monaci
guerrieri che qui posero numerosi insediamenti, proprio per la sua
posizione strategica, essendo attraversata dalle principali vie di
comunicazione del tempo: la Cassia Francigena, la via della Spina, la
Flaminia, la Valnerina.
È in questi luoghi, dunque, spesso quasi nascosti negli anfratti
delle nostre campagne, che rimangono gioielli artistici ed
architettonici di valore inestimabile, segni multiformi che ci parlano
tuttora dei "soldati di Cristo". Un ricco patrimonio culturale che il
volume di Diletti e Sardegna riscopre anche attraverso delle belle
immagini. Un viaggio straordinario alla ricerca di un tempo perduto, ma
sempre vivo e degno di essere vissuto e tramandato. Perché solo se si
preservano le radici, l'albero della conoscenza sarà in grado di
germogliare nuove foglie.
Nessun commento:
Posta un commento