sabato 21 agosto 2021

Parola di Dante

Parola di Dante
di Luca Serianni
pp. 200, € 15,00
Il Mulino, 2021
ISBN: 9788815293145
 
Da qualche anno, nei dibattiti televisivi o in presenza, si sente l'oratore di turno che non si risolve a terminare il suo intervento e dice «Un'ultima cosa e poi mi taccio». Si tratta di una lepida formula anticheggiante restata inconsapevolmente nell'orecchio dal canto di Farinata, uno dei più famosi: «qui dentro è 'l secondo Federico / e 'l Cardinale; e degli altri mi taccio». La memorabilità di questa clausola ha probabilmente generato questo uso imperversante, senza nessuna consapevolezza da parte di chi usa questa formula. La Commedia di Dante non è soltanto un esempio insuperato di creazione poetica, ma anche un serbatoio linguistico che nel tempo ha riccamente alimentato il vocabolario dell'italiano. L'eredità dantesca è fatta di parole ed espressioni dalla storia diversa. Alcune resistono nella nostra lingua fino a oggi, a volte cambiando in tutto o in parte il significato. Altre è stato Dante stesso a coniarle, o a usarle per primo in italiano. Ma in un'opera letteraria come la sua le parole non possono essere staccate dalla poesia, e così il libro si sofferma su alcuni casi esemplari, ne tratteggia il profilo in riferimento al contesto in cui occorrono e alle implicazioni di senso di cui sono portatrici. Serianni guida il lettore ad accostarsi al genio linguistico del nostro poeta nazionale.

Luca Serianni è ordinario di Storia della lingua italiana nell’Università “La Sapienza” e dottore honoris causa dell’Università di Valladolid. Socio nazionale dell’Accademia dei Lincei, della Crusca e dell'Arcadia, direttore delle riviste “Studi linguistici italiani” e “Studi di lessicografia italiana”, si è occupato di vari argomenti di storia linguistica italiana antica e moderna. Si è occupato di vari argomenti di storia linguistica italiana antica e moderna, con particolare attenzione al linguaggio letterario dal Tre all'Ottocento. Nel 2017 è stato nominato consulente del Ministero dell'istruzione per l’apprendimento della lingua italiana. Dal 2018 è presidente della Fondazione I Lincei per la Scuola.

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