Per antiche strade
Caratteri e aspetti delle città medievali
di Francesca Bocchi
pp. 528, € 40,00
Viella, 2013
ISBN: 9788867280582
Intese nel senso più ampio del termine, oggi come allora le strade
sono l’intelaiatura che regge la struttura materiale della città. Il
loro insieme – selciato e case, ma anche vie d’acqua – è il medium
per accedere alle regole che nel Medioevo governavano il vivere comune,
metafora di tutto quello che costituisce la fisicità degli spazi della
città. Spazi che si diversificano in piazze, slarghi, campi, campielli, sotoporteghi, articolandosi in una gerarchia che va dalle strate
– quelle che noi ora chiamiamo “maestre”, generatrici
dell’urbanizzazione, quasi sempre eredi di antichi cardini e decumani e
di ancor più antiche platee – alle generiche contrade e vie pubbliche,
alle veneziane fondamenta, alle napoletane rue, ai vicoli, ai darbi palermitani, ai passaggi pubblici derivati da spazi privati trasformati in strettissime vie.
Partendo da questo punto di vista apparentemente secondario e in
realtà privilegiato, in questo volume l’autrice ripercorre – è il caso
di dire – la storia delle città medievali italiane, facendo riferimento a
casi esemplari disseminati per tutta la Penisola (e non solo). Oggetto
di riflessione diventa quindi ogni cellula che compone la città:
abitazioni civili, botteghe, edifici pubblici, acquedotti, canali,
sistemi di scolo, ospedali, cimiteri, nella consapevolezza
dell’inesistenza di una “città italiana”, poiché essa sfugge ad
ogni tentativo di inquadramento in categorie e modelli, a causa (e
grazie) della straordinaria varietà delle singole storie.
Francesca Bocchi ha insegnato Storia Medievale e Storia delle città
all’Università di Bologna e all’Università Iulm di Milano. È
vicepresidente della Commission Internationale pour l’Histoire des Villes,
fondatrice del “Centro Gina Fasoli per la Storia delle città”
(Università di Bologna). È autrice e curatrice di saggi e volumi
riguardanti la storia urbana (Atlante storico di Bologna, voll. 4, Bologna 1996-1999) e le applicazioni informatiche alle scienze storiche.
Nessun commento:
Posta un commento