Il condaghe segreto
di Vindice Lecis
pp. 256, € 18,00
Edizioni Condaghes, 2013
ISBN: 978-88-7356-209-2
Nel XII secolo i pisani e genovesi considerano la Sardegna una loro
esclusiva proprietà e combattono una lunga guerra per ottenerla.
Scontri, accordi, tradimenti e intrighi si intrecciano con storie d´amore. Storia e invenzione si alternano e si completano.
Questo accade anche quando entrano nel romanzo i monaci di Cabuabbas, il primo monastero cistercense dell´isola, edificato vicino a Sindia nella Sardegna centrale. Il condaghe segreto è il documento che raccoglie contratti che modificano la proprietà agraria sino a quel momento dei grandi majorales. E forse per questo non è mai stato trovato.
L´invenzione aiuta e spiega la storia vera dalla quale emerge con forza una Sardegna pienamente inserita nelle vicende mediterranee dell´epoca e che nel nostro romanzo rivive come una realtà palpitante che spinge sul proscenio due grandi personaggi come San Bernardo di Clairvaux e il monaco Gonario, padre di Barisone di Torres.
Nel maggio 1165 una torma di armati pisani sbarca nei pressi di Torres e ne devasta il territorio. Ma a Ottava, una modesta villa non distante dalla capitale logudorese, i razziatori sono intercettati e battuti dai sardi che ne uccidono ottanta. Proprio da questo episodio storicamente ricordato negli Annales Pisani, prende le mosse il romanzo che racconta una Sardegna medievale alle prese con la difesa delle proprie prerogative di fronte agli appetiti delle potenze dell´epoca: Pisa e Genova, il Papato e l´Impero. Le vicende si svolgono vent´anni dopo quelle narrate in Buiakesos: le guardie del Giudice, con il ritorno di alcuni dei personaggi che le avevano animate e con nuovi protagonisti. Ritroviamo Gosantine Palas, ora a capo delle armate logudoresi, costretto a un atto doloroso nei confronti del figlio Jorgi. Ricompare sua moglie Giorgia che impone alla storia continui e audaci strappi. Altri protagonisti sono i sovrani dell´epoca: Barisone di Torres, Pietro di Cagliari e lo sfortunato Barisone di Arborea che osò molto per realizzare la propria ambizione di diventare sovrano unico dell´intera Sardegna. L´incontro con l´imperatore Federico il Barbarossa che lo incorona è uno dei punti centrali della storia.
Scontri, accordi, tradimenti e intrighi si intrecciano con storie d´amore. Storia e invenzione si alternano e si completano.
Questo accade anche quando entrano nel romanzo i monaci di Cabuabbas, il primo monastero cistercense dell´isola, edificato vicino a Sindia nella Sardegna centrale. Il condaghe segreto è il documento che raccoglie contratti che modificano la proprietà agraria sino a quel momento dei grandi majorales. E forse per questo non è mai stato trovato.
L´invenzione aiuta e spiega la storia vera dalla quale emerge con forza una Sardegna pienamente inserita nelle vicende mediterranee dell´epoca e che nel nostro romanzo rivive come una realtà palpitante che spinge sul proscenio due grandi personaggi come San Bernardo di Clairvaux e il monaco Gonario, padre di Barisone di Torres.
Nel maggio 1165 una torma di armati pisani sbarca nei pressi di Torres e ne devasta il territorio. Ma a Ottava, una modesta villa non distante dalla capitale logudorese, i razziatori sono intercettati e battuti dai sardi che ne uccidono ottanta. Proprio da questo episodio storicamente ricordato negli Annales Pisani, prende le mosse il romanzo che racconta una Sardegna medievale alle prese con la difesa delle proprie prerogative di fronte agli appetiti delle potenze dell´epoca: Pisa e Genova, il Papato e l´Impero. Le vicende si svolgono vent´anni dopo quelle narrate in Buiakesos: le guardie del Giudice, con il ritorno di alcuni dei personaggi che le avevano animate e con nuovi protagonisti. Ritroviamo Gosantine Palas, ora a capo delle armate logudoresi, costretto a un atto doloroso nei confronti del figlio Jorgi. Ricompare sua moglie Giorgia che impone alla storia continui e audaci strappi. Altri protagonisti sono i sovrani dell´epoca: Barisone di Torres, Pietro di Cagliari e lo sfortunato Barisone di Arborea che osò molto per realizzare la propria ambizione di diventare sovrano unico dell´intera Sardegna. L´incontro con l´imperatore Federico il Barbarossa che lo incorona è uno dei punti centrali della storia.
Vindice Lecis è nato a Sassari nel 1957, giornalista del Gruppo Editoriale ´L´Espresso´
dal 1981. Ha lavorato a ´La Nuova Sardegna´ (capo cronista a Oristano e
Sassari) e, come redattore-capo, a ´il Centro´ di Pescara, ´La Provincia
Pavese´, ´La Nuova Ferrara´, la ´Gazzetta di Reggio´, inviato regionale
in Emilia-Romagna e nazionale all´AGL (Agenzia Giornali Locali).
Romanzi pubblicati: La resa dei conti (Ariostea, 2003); Togliatti deve morire (Robin, 2005); Da una parte della barricata (Robin, 2007); Le pietre di Nur (Robin, 2011); Golpe (Corbo, 2011); Buiakesos: le guardie del Giudice (Condaghes, 2012); L´attentato che non ci fu (Cordero, 2013); Il condaghe segreto (Condaghes, 2013).
Saggi pubblicati: Un lungo viaggio nella cooperazione ferrarese (PresseWeb, 2007); 1948 la rivoluzione impossibile. Ferrara e l´attentato a Togliatti (2G Edizioni, 2007).
Romanzi pubblicati: La resa dei conti (Ariostea, 2003); Togliatti deve morire (Robin, 2005); Da una parte della barricata (Robin, 2007); Le pietre di Nur (Robin, 2011); Golpe (Corbo, 2011); Buiakesos: le guardie del Giudice (Condaghes, 2012); L´attentato che non ci fu (Cordero, 2013); Il condaghe segreto (Condaghes, 2013).
Saggi pubblicati: Un lungo viaggio nella cooperazione ferrarese (PresseWeb, 2007); 1948 la rivoluzione impossibile. Ferrara e l´attentato a Togliatti (2G Edizioni, 2007).
Nessun commento:
Posta un commento