mercoledì 17 ottobre 2018

Nicolò da Cividale e Francesco di Nasutto da Udine

Nicolò da Cividale e Francesco di Nasutto da Udine
Notai patriarcali
a cura di Sebastiano Biancato, Elisa Vittor
con la supervisione di Laura Pani
pp. 424, € 30,60
ISIME, 2018
ISBN: 978-88-87948-44-8

Con la pubblicazione di questo volume, dopo quelli dedicati a Gualtiero da Cividale e a Giovanni da Lupico, l’Istituto Pio Paschini termina l’edizione di note, imbreviature e registri dei notai del patriarca di Aquileia della seconda metà del Duecento. Si tratta dell’epoca in cui nel Patriarcato si assestò la prassi dei ‘documenti su libro’ e si vennero definendo ruolo e funzioni dei notai pubblici. I manoscritti superstiti sono solo un campione della pratica di scrittura di questi notai. Hanno tuttavia permesso di comprendere le prassi documentarie dei notai che lavorarono per il patriarca Raimondo della Torre, mentre la ricerca archivistica ne ha meglio delineato il profilo biografico e professionale. Allo storico l’edizione di queste fonti fornisce una messe di informazioni su uomini, luoghi, relazioni sociali, economiche e politiche del Patriarcato sullo scorcio del Duecento.
La biografia del notaio patriarcale Francesco di Nasutto da Udine († 1330) si è a lungo intrecciata, fino a confondersi, con quella dell’omonimo notaio Francesco da Udine († 1299). Questi, nell’ultimo anno della sua vita, svolse le funzioni di camerario del comune, mentre della sua attività notarile sono rimaste solo due pergamene autografe. Di Francesco Nasutti, invece, ci è pervenuto un quaderno (BCU, FP, 1465/I)  contenente 128 atti – quasi tutti relativi a investiture da parte del patriarca Raimondo – dal 1291 al 1293 (a questi vanno aggiunti gli oltre 500 regesti di documenti attribuiti alla mano del Nasutti fino al 1327). Anch’egli tuttavia svolse per i patriarchi funzioni non solamente tabellionali: fu depositario delle collette per i patriarchi Raimondo, Pietro e Ottobono.
Nicolò da Cividale († 1299), canonico di Cividale e notaio patriarcale, figlio del notaio patriarcale Giovanni da Lupico, nacque una decina d’anni dopo la venuta del padre nelle terre del Patriarcato (1252). La prima menzione di Nicolò si trova in un documento del maggio 1281. L’assenza di qualsiasi testimonianza in altre fonti documentarie per tutti gli anni Ottanta del Duecento è compensata dai documenti stessi del registro del notaio (BCU, FP, 1434), tutti scritti, a parte l’unico atto di compravendita del 1282 già menzionato, fra il 1283 e il 1289, e comprovanti la sua attività più come notarius curie presso le varie sedi patriarcali che come publicus notarius.

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