Spazi urbani, signorie monastiche e minoranze etniche nel Mezzogiorno medievale
La chiesa di Santa Maria de Domno a Salerno
di Barbara Visentin
pp. 140, € 14,00
D'Amato editore, 2021
ISBN: 9788855250931
Santa Maria de Domno, fondata nel 989 dalla nuova dinastia principesca
di Salerno, è la chiesa del Principe, destinataria di cospicue donazioni
e specchio di una mentalità nuova, che esprime un'ideologia del potere
nata dalla complessa sovrapposizione tra struttura amministrativa,
legami personali e risvolti di natura economica. La nuova chiesa, segno
tangibile del rinnovato equilibrio sociopolitico ed economico,
costituisce il punto di contatto privilegiato tra cristiani ed ebrei,
all'interno di uno spazio urbano che da città agraria si trasforma in
città capitale del Principato: l'opulenta Salernum. Un circuito virtuoso
nel quale presto si inserisce anche la neonata Congregazione cavense,
assicurando la sopravvivenza della cappella alla sua gens fondatrice e a
se stessa proficue relazioni politico-economiche, nel cuore di un
Mezzogiorno multietnico.
Barbara Visentin è dottore di ricerca in Storia dell’Europa Mediterranea dall’Antichità all’età Contemporanea, si è interessata di strutture produttive e tipologie insediative del Meridione in età longobarda; di identità etnica e coscienza civica nel Mezzogiorno altomedievale; di trasformazioni urbane nelle città meridionali tra età tardoantica e Medioevo, pubblicando un volume su La nuova Capua longobarda. Identità etnica e coscienza civica nel Mezzogiorno altomedievale, Manduria-Bari 2012. Ha studiato il ruolo degli insediamenti monastici nell’età di transizione tra longobardi e normanni, le dinamiche insediative rurali e urbane dell’Italia meridionale longobarda e normanna e le espressioni materiali della cultura politica longobarda, pubblicando diversi articoli su riviste specializzate. Negli ultimi anni i suoi interessi hanno riguardato lo studio della Congregazione cavense, attraverso un complesso lavoro di ricostruzione della storia delle numerose dipendenze della SS. Trinità di Cava dei Tirreni e delle relazioni che legano la vita dell’abbazia alle vicende dell’Italia meridionale tra X e XIII secolo. Il frutto di una parte di questo lavoro è confluito nella stampa di due volumi dal titolo Percorsi monastici nel Mezzogiorno medievale. La Congregazione di Cava I e II, Badia di Cava 2015. Attualmente è docente a contratto di Storia della Chiesa in età Medievale presso l’Università degli Studi della Basilicata.
Barbara Visentin è dottore di ricerca in Storia dell’Europa Mediterranea dall’Antichità all’età Contemporanea, si è interessata di strutture produttive e tipologie insediative del Meridione in età longobarda; di identità etnica e coscienza civica nel Mezzogiorno altomedievale; di trasformazioni urbane nelle città meridionali tra età tardoantica e Medioevo, pubblicando un volume su La nuova Capua longobarda. Identità etnica e coscienza civica nel Mezzogiorno altomedievale, Manduria-Bari 2012. Ha studiato il ruolo degli insediamenti monastici nell’età di transizione tra longobardi e normanni, le dinamiche insediative rurali e urbane dell’Italia meridionale longobarda e normanna e le espressioni materiali della cultura politica longobarda, pubblicando diversi articoli su riviste specializzate. Negli ultimi anni i suoi interessi hanno riguardato lo studio della Congregazione cavense, attraverso un complesso lavoro di ricostruzione della storia delle numerose dipendenze della SS. Trinità di Cava dei Tirreni e delle relazioni che legano la vita dell’abbazia alle vicende dell’Italia meridionale tra X e XIII secolo. Il frutto di una parte di questo lavoro è confluito nella stampa di due volumi dal titolo Percorsi monastici nel Mezzogiorno medievale. La Congregazione di Cava I e II, Badia di Cava 2015. Attualmente è docente a contratto di Storia della Chiesa in età Medievale presso l’Università degli Studi della Basilicata.
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