Dante popolare
di Lino Pertile
pp. 368, € 34,00
Angelo Longo Editore, 2021
ISBN: 978-88-9350-063-0
Dante non è mai stato più lodato e ammirato di oggi, mai più chiosato e
recitato in pubblico e in privato, riciclato in ogni forma, tradotto in
ogni lingua. Che cos'ha il poeta che lo rende così universalmente
irresistibile? Dante popolare cerca di rispondere a questa domanda a
partire non dal lato dell'utenza, ma da quello del testo stesso della
Commedia. Mentre la critica contemporanea tende a fare del grande poema
un libro su altri libri e su se stesso come libro, questo volume si
propone di orientare l'attenzione su aspetti meno astratti della
Commedia, legati alla «dimensione collettiva dei fenomeni culturali»,
alle esperienze della vita quotidiana del suo autore, al suo essere uomo
del suo tempo, capace in misura somma di captare, assimilare,
metabolizzare la cultura 'bassa' con la stessa serietà con cui assorbe
quella 'alta'. Il Dante qui proposto non disdegna fonti modestissime,
più prossime al sapere popolare che a quello universitario, e la sua
Commedia è principalmente un libro sulla vita, che esplora e mette a
nudo i segreti meccanismi del comportamento umano, dai più sordidi ai
più sublimi; libro che, premiando i buoni e punendo i cattivi, appaga e
convalida il naturale desiderio di giustizia dei suoi lettori; ma anche
libro eminentemente memorabile per l'energia e l'esattezza eccezionale
del suo dettato, per i suoi versi orecchiabili, le ruvidezze plebee, le
terribilità michelangiolesche, le vaghezze romantiche, le sublimità
mistiche. Il volume è diviso in due parti complementari. La prima
affronta nodi e problemi storico-metodologici relativi a una lettura
'popolare' della Commedia; la seconda, di natura applicativa, esamina
temi, concetti ed episodi del grande poema che una lettura 'popolare'
illumina di luce nuova e inaspettata.
Lino Pertile è Professore di Lingue e Letterature Romanze alla Harvard University. Si è laureato all’Università di Padova dove ha studiato lettere antiche e
letteratura francese, ha insegnato letteratura italiana in Francia e in
Italia (1964-1968) e in Inghilterra (1968-1995), prima di giungere a
Harvard nel 1995 come Professore di Letteratura italiana nel
Dipartimento di Lingue e Letterature Romanze. Rettore della Eliot House
(2000-2010), nel 2005 è stato nominato Harvard College Professor, uno
speciale riconoscimento conferito a quei docenti che investono
particolari energie nell'attività didattica e nella cura degli studenti.
Dal 2010 al 2015 è stato direttore di Villa I Tatti, il Centro per gli
studi rinascimentali della Harvard University a Firenze. Ha pubblicato ampiamente sul Rinascimento francese (in particolare su
Montaigne e i viaggiatori francesi in Italia), il Medioevo latino e
italiano (Dante), il Rinascimento (Bembo e Trifon Gabriele), e la
letteratura italiana del XX secolo (Pavese e il romanzo del Novecento). Ha curato e ha contribuito a diversi volumi sulla letteratura italiana da Dante al XX secolo, tra i quali si ricordano qui Dante in Context (Cambridge University Press, 2015) e The Cambridge History of Italian Literature (Cambridge University Press, 1996; paperback 1999). I suoi lavori su Dante includono l’edizione critica delle Annotationi nel Dante fatte con M. Triphon Gabriele in Bassano (Bologna: Commissione per i testi di lingua, 1993), e i volumi La puttana e il gigante: dal Cantico dei Cantici al Paradiso terrestre di Dante (Ravenna: Longo, 1998; Premio Zingarelli), e La punta del disio. Semantica del desiderio nella Commedia (Florence: Cadmo, 2005).
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