domenica 13 giugno 2021

Dante popolare

Dante popolare
di Lino Pertile
pp. 368, € 34,00
Angelo Longo Editore, 2021
ISBN: 978-88-9350-063-0
 
Dante non è mai stato più lodato e ammirato di oggi, mai più chiosato e recitato in pubblico e in privato, riciclato in ogni forma, tradotto in ogni lingua. Che cos'ha il poeta che lo rende così universalmente irresistibile? Dante popolare cerca di rispondere a questa domanda a partire non dal lato dell'utenza, ma da quello del testo stesso della Commedia. Mentre la critica contemporanea tende a fare del grande poema un libro su altri libri e su se stesso come libro, questo volume si propone di orientare l'attenzione su aspetti meno astratti della Commedia, legati alla «dimensione collettiva dei fenomeni culturali», alle esperienze della vita quotidiana del suo autore, al suo essere uomo del suo tempo, capace in misura somma di captare, assimilare, metabolizzare la cultura 'bassa' con la stessa serietà con cui assorbe quella 'alta'. Il Dante qui proposto non disdegna fonti modestissime, più prossime al sapere popolare che a quello universitario, e la sua Commedia è principalmente un libro sulla vita, che esplora e mette a nudo i segreti meccanismi del comportamento umano, dai più sordidi ai più sublimi; libro che, premiando i buoni e punendo i cattivi, appaga e convalida il naturale desiderio di giustizia dei suoi lettori; ma anche libro eminentemente memorabile per l'energia e l'esattezza eccezionale del suo dettato, per i suoi versi orecchiabili, le ruvidezze plebee, le terribilità michelangiolesche, le vaghezze romantiche, le sublimità mistiche. Il volume è diviso in due parti complementari. La prima affronta nodi e problemi storico-metodologici relativi a una lettura 'popolare' della Commedia; la seconda, di natura applicativa, esamina temi, concetti ed episodi del grande poema che una lettura 'popolare' illumina di luce nuova e inaspettata.
Lino Pertile è Professore di Lingue e Letterature Romanze alla Harvard University. Si è laureato all’Università di Padova dove ha studiato lettere antiche e letteratura francese, ha insegnato letteratura italiana in Francia e in Italia (1964-1968) e in Inghilterra (1968-1995), prima di giungere a Harvard nel 1995 come Professore di Letteratura italiana nel Dipartimento di Lingue e Letterature Romanze. Rettore della Eliot House (2000-2010), nel 2005 è stato nominato Harvard College Professor, uno speciale riconoscimento conferito a quei docenti che investono particolari energie nell'attività didattica e nella cura degli studenti. Dal 2010 al 2015 è stato direttore di Villa I Tatti, il Centro per gli studi rinascimentali della Harvard University a Firenze. Ha pubblicato ampiamente sul Rinascimento francese (in particolare su Montaigne e i viaggiatori francesi in Italia), il Medioevo latino e italiano (Dante), il Rinascimento (Bembo e Trifon Gabriele), e la letteratura italiana del XX secolo (Pavese e il romanzo del Novecento). Ha curato e ha contribuito a diversi volumi sulla letteratura italiana da Dante al XX secolo, tra i quali si ricordano qui Dante in Context (Cambridge University Press, 2015) e The Cambridge History of Italian Literature (Cambridge University Press, 1996; paperback 1999). I suoi lavori su Dante includono l’edizione critica delle Annotationi nel Dante fatte con M. Triphon Gabriele in Bassano (Bologna: Commissione per i testi di lingua, 1993), e i volumi La puttana e il gigante: dal Cantico dei Cantici al Paradiso terrestre di Dante (Ravenna: Longo, 1998; Premio Zingarelli), e La punta del disio. Semantica del desiderio nella Commedia (Florence: Cadmo, 2005).

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