Letterature germaniche medioevali
di Jorge Luis Borges, María Esther Vázquez
A cura di Antonio Melis
Traduzione di Lucia Lorenzini
pp. 228, € 16,00
Piccola Biblioteca Adelphi, 2014
ISBN: 9788845928871
Il culto delle antiche letterature germaniche non solo ha illuminato la
vecchiaia di Borges, il suo «occaso», com'egli stesso dichiara nel 1976,
ma è circolato capillarmente in tutta la sua opera, nutrendo la
riflessione sulla poesia e sul suo destino. Nessuno come Borges avrebbe
dunque potuto accompagnarci con tanta sapienza e leggerezza lungo il
vertiginoso percorso che da Ulfila, temerario traduttore della Bibbia in
visigoto, e dal Beowulf conduce ai Nibelunghi, ai rapidi ed energici poeti dell'Edda, alle minuziose e realistiche saghe islandesi, alle kenningar dei poeti scaldi, sino all'«ingegnosamente ingenuo» Heimskringla
di Snorri Sturluson, la coscienza del Nord, il quale organizzò i
vecchi miti dispersi «con affetto e ironia». E anche in questo libro,
che è una storia letteraria e insieme un'affabile antologia e un
fascinoso racconto, Borges non cela l'epicentro della sua passione: gli
Islandesi, che invano scoprirono l’America e l’arte del romanzo –
destino singolare, e in tutto simile ai sogni.
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