venerdì 7 febbraio 2025

Storia dell’ambiente nel Medioevo

Storia dell’ambiente nel Medioevo
Natura, società, cultura
di Michele Campopiano
pp. 178; € 17,00 (Acquista online con il 5% di sconto)
Carocci, 2025
ISBN: 9788829027965

Nel Medioevo la vita era indissolubilmente legata alla natura, la cui percezione era però in continuo movimento. Piante, animali, corsi d’acqua: tutto l’ambiente era modificato dall’agire degli esseri umani, e a loro volta le trasformazioni della natura influenzavano la vita delle comunità. Il libro indaga questi mutamenti in relazione ai cambiamenti economici e sociali. Analizza come in quel periodo l’idea stessa di natura si sia modificata in relazione alle pratiche di sfruttamento dell’ambiente e alle trasformazioni ecologiche. Riflette sulle categorie culturali che definivano i confini tra l’umano e l’animale e tra il naturale e il soprannaturale. Esplora il modo in cui la cultura medievale rappresentò le interazioni fra società e ambiente e la posizione dell’essere umano nel cosmo.
Michele Campopiano Iinsegna Storia medievale all’Università di Catania. Il suo Writing the Holy Land (Palgrave Macmillan, 2020) ha vinto il Premio San Francesco 2021.

giovedì 6 febbraio 2025

Il libro delle opere divine

Il libro delle opere divine
di Hildegarda di Bingen
pp. 482; € 28,00 (Acquista online con il 5% di sconto)
Mimesis Edizioni, 2025
ISBN: 9791222312446

Scritto tra il 1163 e il 1174, Il libro delle opere divine è la più importante opera profetica che Ildegarda di Bingen ha messo per iscritto. La badessa, affrontando la storia dell’uomo e del mondo da un punto di vista spirituale, ontologico e storico, raccoglie in un disegno complesso, ma unitario, tutto il suo sapere e la sua esperienza. La prima parte del testo esplora le relazioni fisiche e spirituali tra il cosmo e la persona umana: è qui che prende vita la celebre immagine dell’Uomo universale a cavallo delle sfere cosmiche. La seconda parte esamina invece le ricompense per la virtù e le punizioni per il vizio, tracciando una geografia del purgatorio, delle bocche dell’inferno e della strada verso la città celeste.

mercoledì 5 febbraio 2025

Nei castelli e nelle corti

Nei castelli e nelle corti
Musica vocale tra Medioevo e Rinascimento
di Antonio Calvia, Francesco Saggio
pp. X-120; € 15,00
Libreria Musicale Italiana, 2025
ISBN: 9788855432993

La musica è una componente fondamentale della civiltà medievale e rinascimentale e un riferimento strutturale costante per la poesia in volgare. Poeti, musici, cantori, rimatori, intonatori non sono sempre figure distinte, come dimostra il repertorio dei trovatori e dei trovieri fondante per il patrimonio culturale europeo. Nel Trecento emerge, specie in Italia, una nuova dinamica tra poesia e canto polifonico in cui l’autore è in primis il compositore. Con i cambiamenti storici e politici, nel Quattrocento la musica diventa un linguaggio comune a tutta l’Europa che le varie corti impiegano per promuovere il proprio prestigio e la propria ricchezza culturale. Prima dalla Francia e poi dall’Italia un grande repertorio di poesia intonata si diffonde in tutto il continente, grazie anche all’avanzare di una nuova tecnologia, la stampa, che ne permette una circolazione fino a quel momento inaudita. Così il Cinquecento, il secolo del Rinascimento musicale, è il primo della storia ad avere un repertorio musicale condiviso su larga e scala, divenuto parte integrante della vita sociale europea.

martedì 4 febbraio 2025

Dante lirico

Dante lirico
Saggi sulle rime
di Marco Grimaldi
pp. 242; € 18,00
Valsecchi, 2025
EAN: 9788882521103

A partire dagli anni Ottanta del XIII secolo e almeno fino al primo decennio del Trecento, Dante ha scritto in tempi e luoghi diversi circa un centinaio di componimenti lirici: canzoni, canzoni monostrofiche, ballate e sonetti, di cui molti in tenzone, che già a partire dalla fine del Duecento hanno avuto grande fortuna tra lettori e copisti. Questo libro si propone di offrire un quadro generale delle forme, dei generi, dei modelli, della tradizione manoscritta e dei maggiori problemi filologici del corpus lirico dantesco attraverso una serie di analisi dei testi e dei temi più importanti, come le poesie allegoriche, filosofiche e storico-politiche, al fine di mostrare in che modo le rime sono state lette e interpretate nel tempo.
Marco Grimaldi è professore associato di Filologia della letteratura italiana e Filologia dantesca presso il Dipartimento di Lettere e Culture Moderne della Sapienza, Università di Roma. Si è laureato in Filologia dantesca all’Università Federico II, è stato borsista dell’Istituto Italiano per gli Studi Storici di Napoli, ha conseguito a Siena il titolo di dottore di ricerca in Filologia romanza e ha lavorato all’Université Paul-Valéry di Montpellier e all’Università degli Studi di Trento. Dirige assieme a Lorenzo Geri il "Centro di studi sulla poesia medievale".

lunedì 3 febbraio 2025

L'Erodoto che guardava i maiali

L'Erodoto che guardava i maiali
e altre storie popolari 1300-1600
di Duccio Balestracci
pp. 256; € 20,00
Laterza, 2025
ISBN: 9788858156506

La Storia racconta il potere: i re, le corti, i papi, le battaglie e i condottieri. E questo racconto serve a giustificare il potere nelle sue scelte, a glorificare il carattere e il carisma dei vincenti. Eppure, nelle pieghe dei ‘secoli bui’, esiste una narrazione diversa, fatta da personaggi minuti e con poca dimestichezza con le lettere. Parroci, artigiani, piccoli commercianti che, vagando da una piazza a una taverna, ci hanno lasciato un diverso racconto dei grandi fatti che hanno vissuto e che spesso li hanno travolti.

A scrivere la Storia e le cronache, di norma, fra Medioevo e prima età Moderna, sono le persone acculturate: grandi ecclesiastici, notai, borghesi istruiti, uomini di lettere. Ma che succede – ‘che Storia è’ – quando a farlo sono un ex guardiano di porci senese del Trecento o uno speziale lunigiano del Quattrocento (entrambi, peraltro, per lungo tempo analfabeti)? O quando a raccontare la Bologna medievale è un muratore o a parlare della Firenze del Quattrocento un vinaio? Come si inserisce il racconto della monaca del Seicento nel coro dei testimoni della Storia della sua epoca, fatto di figure maschili, le sole legittimate a usare la scrittura? Per non dire di quei popolani che la Storia la raccontano cantandola in terzine o, più spesso, in ottava rima per un pubblico e un uditorio che non siedono in solitudine in pensosi studioli, ma ascoltano in una vociante piazza e che, la Storia, vogliono sentirsela cantare come si racconterebbero le imprese di Lancillotto o di Orlando.
Una pattuglia di scrittori ‘non autorizzati’ che si muove nel territorio della storiografia, usando la scrittura alla meglio, esprimendosi in un volgare approssimativo, ma senza condizionamenti. Una Storia tutta da leggere.
Duccio Balestracci è stato professore ordinario di Storia medievale e Civiltà medievali all’Università degli Studi di Siena. Si è occupato di storia delle classi sociali in città e in campagna, degli aspetti della guerra e della festa, di storia della storiografia. Tra le sue più recenti pubblicazioni, per Il Mulino Medioevo e Risorgimento. L’invenzione dell’identità italiana nell’Ottocento (2015), Stato d’assedio. Assedianti e assediati dal Medioevo all’età moderna (2021) e Attraversando l’anno. Natura, stagioni, riti (2023). Per Laterza è autore di: La festa in armi. Giostre, tornei e giochi del Medioevo (2001); Le armi, i cavalli, l’oro. Giovanni Acuto e i condottieri nell’Italia del Trecento (2003, tradotto in giapponese); Terre ignote strana gente. Storie di viaggiatori medievali (2008); La battaglia di Montaperti (2017); Il Palio di Siena. Una festa italiana (2019);Il Duca. Vita avventurosa e grandi imprese di Federico da Montefeltro (2022).

domenica 2 febbraio 2025

Omicidio a Lombard Street

Omicidio a Lombard Street
di Amedeo Feniello
pp. 192; € 18,00
Laterza, 2024
ISBN: 9788858154120

Siamo nel 1379, a Londra. È una notte di fine agosto e a Lombard Street, la strada dove vivono i banchieri italiani, c’è un corpo senza vita.

Tutti gli indizi sembrano condurre a una soluzione semplice: un omicidio casuale frutto di una rissa tra balordi. Ma è andata veramente così? Un libro sorprendente, per gli amanti della storia e … dei gialli.
Amedeo Feniello insegna Storia medievale al Dipartimento di Scienze Umane dell’Università dell’Aquila. Per Laterza ha collaborato alla Storia mondiale dell’Italia (a cura di Andrea Giardina, 2017) e al libro di Paolo Ferri, Il cacciatore di comete. Diario di un’avventura nello spazio profondo (2020) ed è autore, tra l’altro, di Sotto il segno del leone. Storia dell’Italia musulmana (2011), Dalle lacrime di Sybille. Storia degli uomini che inventarono la banca (2013), Storia del Mediterraneo in 20 oggetti (con A. Vanoli, 2018), Storia del mondo. Dall’anno 1000 ai giorni nostri (con F. Canale Cama e L. Mascilli Migliorini, 2019) e I nemici degli Italiani (2020)

sabato 1 febbraio 2025

Da Matelda a Beatrice

Da Matelda a Beatrice
I canti XXVIII e XXXI del Purgatorio
di Enrico Malato
pp. 72; € 14,00
Editrice Antenore, 2025
ISBN: 978-88-8455-742-1

Giunto a un traguardo intermedio fondamentale del suo viaggio salvifico, nel punto in cui, abbandonando definitivamente lo spazio del peccato, tra inferno e purgatorio, si prepara all’ultimo tragitto nel regno della beatitudine, Dante indugiando nel paradiso terrestre, sulla vetta del monte della purificazione, si sofferma a riflettere sul percorso fin qui compiuto, che è anche un modo per chiarire al lettore le ragioni che lo hanno indotto a narrarne la storia e i fini che tale narrazione si propone. Certo, l’ambizione di comporre una grande opera letteraria, dalla quale
potrà derivargli onore e fama, ma non solo. Viene esplicitata la raccomandazione a lui di narrare fedelmente ciò che ha visto, «in pro del mondo che mal vive», che diventa un altro fine essenziale del poema, unitamente a quello, emergente dal contesto, di celebrare la gloria di Beatrice, che si compie con la sua elevazione al ruolo di guida nel percorso fino all’Empireo, sede di Dio e di tutti i beati. Ma nel nuovo contesto imprevedibilmente acquista rilievo un elemento nuovo: riappare Guido Cavalcanti, occultato dietro un personaggio emblematico del suo mondo poetico ‒ la «pasturella» ‒, ideato e portato sulla scena letteraria forse proprio in opposizione a Dante, che Dante recupera e accoglie nella Commedia in un ruolo ambiguo e indefinito nella sua reale identità. Gli ultimi canti del Purgatorio, lo spazio di convergenza e di definitivo chiarimento di questi segnali sparsi nelle prime due cantiche, condotto tuttavia nel consueto modo sfumato, allusivo, anche volutamente sfuggente, se la chiarificazione è diluita in un lungo e complesso tracciato espositivo, con intermezzi che, rendendo meno netto lo scenario, lo rendono meno percettibile, e non è stato infatti còlto dalla esegesi secolare. Se ne offre qui un’anticipazione, distinta dalla presentazione complessiva della cantica, con un accostamento in continuità dei canti XXVIII e XXXI, perché è sembrata utile la proposta di una lettura ravvicinata di due canti cruciali, strettamente collegati nella trasmissione di un messaggio che può sfuggire se trasmesso in quadri particolarmente distanziati.
Enrico Malato, professore emerito di Letteratura italiana nell’Università di Napoli Federico II, filologo, critico letterario e storico della letteratura, è presidente della Commissione scientifica preposta all’Edizione Nazionale dei Commenti danteschi e coordinatore della «Nuova edizione commentata delle Opere di Dante (NECOD)» promossa dal Centro Pio Rajna. Ideatore e direttore di una grande Storia della letteratura italiana (14 voll., 1995-2005), è direttore responsabile dei periodici «Filologia e Critica», «Rivista di Studi Danteschi.