Il Lucidario bergamasco
a cura di Marco Robecchi
pp. 360, € 28,00
Ledizioni, 2017
ISBN: 9788867055715
Composto al volgere del secolo XI, l’Elucidarium
di Onorio Augustodunense godette di un’enorme fortuna nel corso di
tutto il Medioevo. I manoscritti dell’originale latino sono centinaia, e
altrettanto eccezionale è il numero di versioni nelle varie lingue
europee. In ambito italiano si contano una traduzione dal francese,
conservata da una trentina di codici, e tre volgarizzamenti dal latino,
uno milanese, uno bolognese e uno bergamasco. Di quest’ultimo,
tramandato da un unico manoscritto della metà del XV secolo, si offre
qui per la prima volta l’edizione critica. Lo studio che la correda ne
ricostruisce la genesi entro l’ambiente delle confraternite laiche che
nella Bergamo quattrocentesca collaborarono strettamente con gli ordini
mendicanti. All’interesse che ne consegue sul piano storico documentario
si assomma quello linguistico, trattandosi di un testimone importante
del volgare impiegato nella cittadina orobica, aperto agli usi delle scriptae sovramunicipali padane ma ancora poco permeabile all’influsso del toscano in via di affermazione.
Marco Robecchi,
laureatosi in filologia romanza all’Università degli Studi di Milano,
frequenta il dottorato di ricerca presso l’Università di Verona, in
cotutela con l’Université Paris IV Sorbonne. I suoi primi lavori hanno
riguardato testi volgari di area italiana settentrionale, con la
pubblicazione di un glossario latino-bergamasco trecentesco (2013) e di
un componimento del poeta Guidotto Prestinari (2015). Attualmente si
occupa di testi francesi del XIV secolo e prepara l’edizione del Liber peregrinationis di Riccoldo da Monte di Croce nella traduzione francese di Jean le Long d’Ypres.
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