Stato di innocenza
Adamo, Eva e la filosofia politica medievale
di Gianluca Briguglia
pp. 160, € 17,00
Carocci, 2017
ISBN: 9788843089390
Se pensiamo alla caduta di Adamo ed Eva ci vengono subito alla mente i
grandi affreschi sul peccato originale e sulla cacciata dall'Eden e non
possiamo non considerare quella storia nei termini del mito, o della
favola. C'è però molto altro, perché la caduta dei progenitori è stata
concepita per molti secoli, e fin dentro la modernità, come il preambolo
per comprendere la natura umana, da quel momento preda di passioni
antisociali. Che cosa sarebbe successo alla nostra convivenza se Adamo
ed Eva non fossero caduti, se fossero rimasti nello stato di innocenza? È
questa la sorprendente domanda controfattuale che filosofi, teologi,
intellettuali si sono posti non per immaginare un mondo perduto, ma per
poter meglio capire il nostro. Dal rigore di Agostino alle narrazioni
storiche di Tolomeo da Lucca, dal sempre innovatore Tommaso d'Aquino al
francescano Ockham, da Wyclif a Suàrez e a molti altri, in un conflitto
continuo e creativo di idee, di teorie, di immagini, di posizioni
irriducibili e di aperture sempre nuove, lo stato d'innocenza è il luogo
paradossale per pensare l'ambiguità della convivenza, l'ambivalenza
della politica, il perimetro della natura umana. Tutt'altro che semplice
favola, stato d'innocenza è uno dei nomi della realtà.
Gianluca Briguglia è professore associato di Filosofia medievale e rinascimentale
all’Università di Strasburgo. È stato ricercatore all’Accademia
austriaca delle scienze (OAW), all’Università di Vienna, all’EHESS di
Parigi, all’Università di Monaco (lMU). Le sue ricerche
storico-filosofiche si sono concentrate soprattutto sul pensiero
politico, nell’ampiezza delle sue relazioni costitutive con la teologia,
il diritto, la letteratura, l’immaginario. Scrive per “Il Post” e per
il supplemento culturale del “Sole 24 Ore”.
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