Storia mondiale dell'Italia
a cura di Andrea Giardina
pp. 880, € 28,00
Laterza, 2017
ISBN: 9788858129838
Un racconto fatto di tanti racconti che ci parlano della mobilità degli
uomini e delle cose, nello spazio e nel tempo. Conquiste, emigrazioni e
immigrazioni, affari, criminalità, viaggi, miserie e ricchezze,
invenzioni, vicende di individui, di gruppi e di masse, imperi, stati e
città, successi e tracolli.Dall’uomo di Similaun agli sbarchi a
Lampedusa, 180 tappe per riscoprire il nostro posto nel mondo.Una storia
che coniuga rigore scientifico e gusto della narrazione. Che provoca,
spiazza, sorprende e allarga lo sguardo.
La parola ‘Italia’ definisce uno spazio fisico molto particolare nel
bacino del Mediterraneo. Un luogo che è stato nel tempo punto di
intersezione tra Mediterraneo orientale e occidentale, piattaforma e
base di un grande impero, area di massima espansione del mondo nordico e
germanico e poi di relazione e di conflitto tra Islam e Cristianità. E
così, via via, fino ai nostri giorni dove l’Italia è uno degli approdi
dei grandi flussi migratori che muovono dai tanti Sud del mondo. Questa
peculiare collocazione è la vera specificità italiana, ciò che ci
distingue dagli altri paesi europei, e ciò che caratterizza la nostra
storia nel lungo, o meglio nel lunghissimo periodo. La nostra cultura,
la nostra storia, quindi, possono e debbono essere indagate e,
soprattutto, comprese anche in termini di relazione tra ciò che arriva e
ciò che parte, tra popoli, culture, economie, simboli. La Storia mondiale dell’Italia
vuole ripercorrere questo cammino lungo 5000 anni per tappe: ogni
fermata corrisponde a una data e ogni data a un evento, noto o ignoto.
Le scelte risulteranno spesso sorprendenti, provocheranno interrogativi,
faranno discutere sul perché di molte presenze e di altrettante
esclusioni. La storia, ancora una volta, si dimostra un antidoto alla
confusione e al disorientamento del nostro tempo. Perché ci racconta
come le sfide a cui siamo sottoposti non siano inedite. Perché porta in
evidenza la complessità ma anche la ricchezza della relazione tra
l’Italia e il resto del mondo. Perché, soprattutto, fa comprendere che,
quando si è perso l’orientamento della nostra collocazione spaziale,
lunghi e disastrosi periodi di decadenza hanno fatto sparire, quasi per
magia, l’Italia dalle mappe geografiche.
Andrea Giardina insegna Storia romana presso la Scuola Normale
Superiore di Pisa. Ha svolto attività di didattica e di ricerca anche
presso l’École Normale Supérieure e l’École Pratique des Hautes Études
di Parigi. È socio nazionale dell’Accademia dei Lincei, presidente della
Giunta Centrale per gli Studi Storici e del Comité international des
sciences historiques. Ha pubblicato, tra l’altro, Cassiodoro politico (Roma 2006) e ha diretto l’edizione delle Variae di Cassiodoro (Roma 2014-2016).
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