venerdì 6 gennaio 2023

Gemma purpurea

Gemma purpurea
di Guido Faba
Edizione critica a cura di Michele Vescovo
pp. XI-231, € 58,00
Sismel, 2022
ISBN: 978-88-9290-153-7
 
Guido Faba appartiene alla generazione di maestri bolognesi che, nella prima metà del Duecento, imprime all’insegnamento del dictamen una svolta decisiva: non solo ne riformula l’apparato normativo, ma opera anche un’enfatizzazione del suo ruolo sociale. Composta presumibilmente tra la fine degli anni Trenta e i primi anni Quaranta, nell’ultima fase del magistero fabiano, la Gemma purpurea si presenta come un agile manuale volto a illustrare, in una logica esemplificativa, le tecniche della scrittura epistolare: dopo il prologo, in cui la conoscenza del dictamen viene emblematicamente rappresentata in termini sapienziali, il testo contiene liste di aggettivi e sostantivi (suddivisi per categorie sociali), liste di verbi e avverbi (distinti in base al significato) e modelli di exordia (organizzati secondo un criterio cetuale o in base alla parola iniziale), oltre a qualche indicazione di carattere generale. Uno degli aspetti più interessanti dell’opera risiede nella presenza, al suo interno, di quindici brevi modelli in volgare: l’apertura al volgare costituisce una novità nel campo dell’ars dictaminis e risulta tanto più significativa in quanto si concretizza in un ambiente culturale come quello bolognese, in cui il latino mantiene ben salda la propria egemonia nell’insegnamento della retorica. Il volume, dopo una presentazione della biografia e degli scritti di Guido Faba, analizza compiutamente l’opera e ne fornisce l’edizione critica.

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