martedì 15 luglio 2025

Milano prima del Barbarossa

Milano prima del Barbarossa
Spazi e pratiche politiche tra XI e XII secolo
di Stefano Bernardinello
pp. 272; € 26,00 (Acquista online con il 55 di sconto)
Viella, 2025
ISBN. 9791254699690
 
Tra XI e XII secolo, Milano si afferma come centro politico e religioso di primo piano nel Regnum Italiae. La civitas è attraversata da un processo di riorganizzazione che coinvolge l’arcivescovo, le prime istituzioni civili e gli altri gruppi di potere attivi nello spazio politico cittadino.

Questo volume esamina le trasformazioni che coinvolsero le modalità di gestione del potere e le pratiche collettive milanesi nel secolo intercorso tra l’ascesa di Enrico III (1046) e l’annuncio della prima discesa di Federico Barbarossa in Italia (1153). L’attenzione si concentra sugli spazi della politica, sui rituali pubblici e sulle forme di interazione tra gli attori sociali in un periodo fondamentale per la storia di Milano nei secoli centrali del Medioevo.
Attraverso un’attenta analisi delle fonti, emergono con chiarezza le configurazioni di potere e le strategie di consolidamento dell’autorità. L’indagine restituisce così un quadro della Milano precomunale che mette in luce i rapporti di forza tra i poteri locali e il contesto più ampio del Regnum, offrendo nuovi strumenti per comprendere la storia politica cittadina.
Stefano Bernardinello è dottore di ricerca in Storia all’Università degli Studi di Firenze. Si occupa di storia politica, in particolare degli spazi e delle pratiche di potere nelle città del Nord Italia tra XI e XII secolo.

lunedì 14 luglio 2025

Predicare l’economia

Predicare l’economia
Il linguaggio del commercio nell’Italia del XIII-XV secolo
di Luca Ughetti
pp. 236; € 25,00 (Acquista online con il 5% di sconto)
Carocci, 2025
ISBN: 9788829029952
 
Il commercio, il mercato del credito, le retribuzioni dei lavoratori risentono fortemente delle elaborazioni culturali prodotte nelle città medievali. Tra il XIII e il XV secolo, l’economia diventa un tema sempre più discusso dai teologi e raggiunge un ampio pubblico con l’attività dei frati mendicanti. Il libro analizza l’influenza che la predicazione esercita sulla società attraverso i sermoni di Remigio de’ Girolami, di Taddeo Dini e delle principali figure dell’Osservanza francescana, attingendo ai codici di lavoro e alle trascrizioni da parte del pubblico. Emerge una relazione tra omiletica e comunità cittadina che entra in contatto con la normativa e il diritto. L’evoluzione si coglie talvolta negli scostamenti dall’esegesi tradizionale, altrove si misura nei tratti di più decisa originalità, come nella predicazione di Bernardino da Siena. I casi considerati mostrano che il modo di pensare l’economia tra Duecento e Quattrocento, in un periodo di forte innovazione, è caratterizzato da nuove argomentazioni, lessici e metafore destinati a lasciare il segno nella tradizione occidentale.
Luca Ughetti è assegnista di ricerca in Digital Humanities all’Università di Genova. È stato assegnista di ricerca in Storia medievale all’Università di Siena e ha conseguito il dottorato all’Università di Firenze, all’Università di Siena e all’École des hautes études en sciences sociales (EHESS) di Parigi. I suoi principali ambiti di studio riguardano i linguaggi economici e la storia economica e religiosa nel medioevo e nella prima età moderna.

domenica 13 luglio 2025

I Visconti

I Visconti
Fra potere e congiure. L'epopea di una delle più antiche dinastie europee
di Pierluigi Moressa
pp. 288; € 19,00
Diarkos, 2025
EAN: 9788836164349
 
La storia dei Visconti prende avvio nell’Alto Medioevo e coincide per un lungo tratto con la storia d’Italia. Feudatari dell’arcivescovo di Milano, divennero ben presto vice comitis, carica da cui discese il cognome. La biscia, il loro stemma trasmesso lungo i secoli, è tuttora emblema araldico e logo impiegato per designare iniziative imprenditoriali e sportive in terra lombarda, tratto di una memoria che ha potuto mantenersi viva attraverso le epoche e le generazioni. La signoria dei Visconti su Milano rappresentò un forte baluardo di potere e il fulcro di cospicue espansioni nella Penisola, che non ebbero uguali nel Rinascimento. Circolò nel sangue dei Visconti un’ambizione mai del tutto celata: quella di farsi signori di vaste parti d’Italia, grazie alla tessitura e alla rottura di alleanze talvolta compiute in modo sfrontato e improvviso. La concezione di Stato da loro promossa rappresentò una forma di organizzazione destinata a incarnare l’idea moderna di governo, mentre le conquiste territoriali furono sostenute dall’imponente forza delle armi guidate da abili condottieri, fino a che la fortuna viscontea dovette trasfondersi nel sangue sforzesco, che si fece erede dei poteri ducali e delle insegne familiari. Il libro di Pierluigi Moressa consente di immergersi non solo nell’epopea di una famiglia, ma anche nel clima politico e militare italiano culminato entro le dispute svoltesi durante la transizione fra Medioevo e Rinascimento.

sabato 12 luglio 2025

Giullare di Dio

Giullare di Dio
Lo sguardo rovesciato di Francesco d’Assisi sul mondo
A cura di Carla Maria Bino, Nicolangelo D'Acunto
pp. 376; € 39,00 (Acquista online con il 20% di sconto)
Carocci, 2025
ISBN: 9788829030729
 
Il giullare è colui che simbolicamente cammina a testa in giù e, così, propone uno sguardo capovolto sul mondo. L’espressione “giullare di Dio” (ioculator Domini) esprime per questo la sintesi della rivoluzione culturale di Francesco d’Assisi. Il suo sguardo rovesciato ha origine in una particolare proposta cristiana, che dalla follia dell’intuizione si incarna sia nella rappresentazione materiale sia nella storia, nella realtà dell’istituzione entro le forme “ordinate” dell’organizzazione politica, civile, religiosa ed economica. La vita fraterna come sudditanza reciproca, la rinuncia radicale al potere e alla ricchezza sotto ogni aspetto, la posizione di sottomissione e minorità, la gratuità del dono, la nudità come inanizione e privazione sono tutte “proposte ribaltate” che invertono – o tengono insieme – dentro e fuori, essere e apparire, visione e azione, parola e gesto, alto e basso, sublime e umile. Tale mutazione delle forme della rappresentazione e della concezione del mondo è tuttora una delle chiavi per comprendere la cultura umanistica e la modernità nel suo complesso. Nel volume studiosi di diverse discipline mostrano come la logica del rovesciamento di Francesco abbia inciso su arti figurative, letteratura, predicazione, devozione e drammaturgia, modificando nel profondo la cultura istituzionale, politica ed economica dell’Occidente medievale.
Carla Maria Bino Insegna Storia del teatro all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. Si occupa del teatro di antico regime e di teoria della rappresentazione e della performance, teoria dell’immagine e Visual Culture Studies.
Nicolangelo D'Acunto Insegna Storia medievale e dirige il Dipartimento di Studi medievali, umanistici e rinascimentali all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. È membro del consiglio scientifico dell’Istituto Storico Italiano per il Medioevo.

venerdì 20 giugno 2025

Arte medievale in Italia. Spazi e linguaggi visivi

Arte medievale in Italia. Spazi e linguaggi visivi
Secoli V-X
a cura di Serena Romano
pp. 392; € 38,00 (Acquista online con il 5% di sconto)
Carocci, 2025
ISBN: 788829026456
 
Il volume esplora le radici del nuovo linguaggio dell’arte medievale, prendendo avvio dal “problema dell’immagine” nel mondo in via di cristianizzazione e procedendo poi a esaminarne tutti gli ambiti tecnici, dall’architettura alla scultura e alla pittura, all’oreficeria e al libro miniato. Analizza quindi un fenomeno storico di larghissimo respiro, attraverso il quale il passaggio dal mondo antico a quello medievale avviene gradualmente, trasformando la cultura architettonica e visiva antica in base a dinamiche interne ma anche attraverso il contatto con altri linguaggi e altri popoli. La materia, naturalmente vastissima, segue una ripartizione territoriale, cronologica e tematica intesa a renderne più facile la lettura e l’uso anche da parte di non specialisti. A questa scelta tradizionale si affianca però l’interesse per le nuove tematiche critiche, disciplinari e transdisciplinari, importanti per situare l’immagine nel suo contesto spaziale e percettivo, che oggi non possiamo ricostruire interamente ma la cui nozione deve guidare lo studio di quanto ancora forma il patrimonio storico-artistico italiano ed europeo
.
Serena Romano è professore emerito di Storia dell’arte medievale all’Università di Losanna. I suoi maggiori campi di studio vertono su Roma medievale, su Assisi e il francescanesimo, sulla Lombardia viscontea, e su Giotto, cui ha dedicato la monografia La O di Giotto (Electa, 2008). Direttore di progetti di ricerca (Corpus della pittura medievale a Roma 312-1431; Constructing Identity: Visual, Spatial, and Literary Culture in Lombardy, 14th to 16th c.), ha curato mostre, tra cui Arte lombarda dai Visconti agli Sforza e Giotto, l’Italia (Milano, 2015) e Colosseo. Un’icona (Roma, 2016).

giovedì 19 giugno 2025

Arte medievale in Italia

Arte medievale in Italia
Il “romanico”. Secoli XI-XII
a cura di Serana Romano
pp. 532; € 51,00 (Acquista online con il 5% di sconto)
Carocci, 2025
ISBN: 9788829026463
 
L’arte “romanica” in Italia è un mosaico di linguaggi, di tradizioni, di stili regionali che è difficile riunire sotto un’unica etichetta. Pur mantenendo tale definizione di massima, il volume ricostruisce nel dettaglio il panorama della produzione artistica dei secoli XI e XII in Italia, offrendo una sintesi aggiornata su questa vasta e complessa fase storica. I capitoli seguono una ripartizione geografica, tematica e cronologica e guidano il lettore in un viaggio architettonico e storico-artistico dalle Alpi alla Sicilia prestando però un’attenzione speciale ad alcuni contesti, che per la loro ricchezza e specificità hanno richiesto una trattazione per così dire monografica: Venezia, Roma e la multiculturale Palermo. Le cattedrali, le basiliche, i monasteri che dominavano le città e le campagne; la grande scultura delle zone padane, della Toscana e del Sud; la profusione di mosaici e di affreschi sparsi in tutto il territorio nazionale; le arti preziose e il libro illustrato rivivono in un testo di piacevole lettura e di grande utilità per chi comincia a studiare questi temi o vuole approfondirne la conoscenza.
Serena Romano è professore emerito di Storia dell’arte medievale all’Università di Losanna. I suoi maggiori campi di studio vertono su Roma medievale, su Assisi e il francescanesimo, sulla Lombardia viscontea, e su Giotto, cui ha dedicato la monografia La O di Giotto (Electa, 2008). Direttore di progetti di ricerca (Corpus della pittura medievale a Roma 312-1431; Constructing Identity: Visual, Spatial, and Literary Culture in Lombardy, 14th to 16th c.), ha curato mostre, tra cui Arte lombarda dai Visconti agli Sforza e Giotto, l’Italia (Milano, 2015) e Colosseo. Un’icona (Roma, 2016).

sabato 14 giugno 2025

Il Medioevo nelle città italiane, 18. Viterbo

Il Medioevo nelle città italiane, 18. Viterbo
di Alfio Cortonesi, Angela Lanconelli
pp. X-234; € 20,00
Cisam, 2025
ISBN: 9788868094539

Situata al centro di un pianoro vulcanico ad un’altitudine media di 326 metri slm, Viterbo occupa alcuni speroni tufacei scavati e delimitati dai torrenti che scendono dalle pendici dei Monti Cimini. Il suo centro storico conserva numerose e suggestive testimonianze dell’età di mezzo: torri, palazzi, chiese, strade, piazze, profferli, chiostri e fontane che conferiscono alla città un’autentica impronta medievale, peraltro già palese nella cinta muraria (XI-XIII secolo), prima e suggestiva immagine dell’insediamento che si offre ai visitatori. L’assetto urbanistico di Viterbo ha preso forma nei secoli centrali del medioevo in seguito al progressivo popolamento delle alture che circondavano il castrum Viterbii (o Biterbii), un abitato fortificato ricordato per la prima volta nelle fonti scritte con riferimento all’anno 742 e localizzato sull'attuale Colle del Duomo. Si ritiene che il castrum sia sorto nel periodo del conflitto tra Longobardi e Bizantini per il possesso della Tuscia, ma è pur da rilevare che alcuni caratteri della sua morfologia presentano analogie evidenti con quelli degli abitati di epoca etrusca presenti nella regione. Gli interrogativi circa la preesistenza sul Colle del Duomo di un insediamento etrusco e poi romano, evocato nelle cronache medievali, hanno trovato una prima risposta tra Otto e Novecento quando, in occasione dei lavori di restauro e consolidamento nella Cattedrale (1876-78, 1907), vennero alla luce frammenti scultorei e strutture murarie di età romana (oltre che altomedievale). Il castello del secolo VIII costituiva il centro di un distretto amministrativo indicato come territorium Viterbii o fines Viterbienses, punteggiato da numerosi aggregati demici. Alcuni di essi (fra cui Sonsa, Foffiano, Quinzano, Antoniano, Squarano, donde l’attuale Piano Scarano) tra XI e XIII secolo sarebbero stati racchiusi, con il castello medesimo, entro le mura di nuova e progressiva costruzione, destinate a conferire al nascente insediamento la fisionomia che sarebbe rimasta nel tempo. Già nel secolo XI, quando la documentazione pervenuta prende a rischiarare un poco l’assetto urbanistico viterbese, la menzione di numerose chiese sta a indicare il sensibile incremento demico conosciuto dagli agglomerati posti intorno al castello, la cui struttura sovente includeva - oltre alle abitazioni e agli edifici di culto - mercati, botteghe e ospedali per l’assistenza ai pellegrini che dal secolo IX sempre più numerosi percorrevano la via Francigena diretti a Roma. Prima della fine del secolo XI, secondo le cronache medievali cittadine, fu eretto un muro di difesa che andava da Porta Fiorita a Porta Sonsa e proteggeva gli insediamenti collocati verso le pendici dei Cimini, i più esposti perché privi di difese naturali. Da quel momento fino alla seconda metà del Duecento la costruzione di un nuovo circuito murario avrebbe accompagnato la crescita della popolazione intorno al castrum Viterbii, sottolineando via via le successive tappe dello sviluppo urbanistico. Nel XII secolo (la cui importanza nella storia cittadina è stata fino ad oggi sottovalutata) prese così forma la trama insediativa di quella che, con l’attribuzione nel 1192 della cattedra vescovile, era ormai divenuta a tutti gli effetti una città. Fu nel secolo successivo che si riorganizzarono invece gli spazi intramuranei, arricchendo il panorama architettonico con nuovi ed eleganti edifici pubblici e privati, laici e religiosi. Pur essendo per la città un’epoca di forti contrasti tra le varie componenti della società e di sanguinosi scontri tra le fazioni, il Duecento segnò anche il momento in cui Viterbo raggiunse l’acme della sua autorevolezza politica e della prosperità economica. I lunghi anni della residenza pontificia e lo svolgimento dei conclavi ne fecero uno dei principali riferimenti della politica europea, così come la vittoriosa resistenza opposta a Federico II e la straordinaria vicenda della ‘giovinetta Rosa’ ne illuminarono la storia, rafforzando e connotando nei secoli il sentimento civico. Ciò rilevato, va anche detto che le più recenti indagini e riflessioni degli storici tendono ad evidenziare come nessuna motivata contrapposizione può essere fondatamente istituita (lo si è fatto in passato) per Viterbo tra le ‘glorie’ del Duecento ed un Quattrocento che avrebbe segnato la perdita delle libertà comunali e la mortificazione di una città sottomessa in maniera definitiva al governo dei pontefici. È emersa, infatti, con chiarezza, per la città della Tuscia, una fase quattrocentesca caratterizzata da realizzazioni urbanistiche e architettoniche e da una produzione artistica che hanno saputo rinnovarne il volto, mentre la cultura umanistica si affermava grazie anche all’intensa circolazione di intellettuali e opere letterarie tra Viterbo, Roma e la curia pontificia. Si aggiunga che le indagini di carattere politico-istituzionale sul comune di Viterbo e sul ceto dirigente cittadino nel XV secolo hanno contribuito a far emergere il dinamico profilo sociale di una città che non casualmente occupava una posizione di tutto rispetto nella struttura del governo territoriale della Chiesa.

venerdì 13 giugno 2025

La toponomastica longobarda nel Regesto di Farfa

La toponomastica longobarda nel Regesto di Farfa
Una nuova lettura
di Viviana Petraroli
pp. 48; € 15,00
Edizioni Espera, 2025
ISBN: 9788899847975
 
Il lavoro che si presenta è il risultato di una complessa ricerca di studio, discussa come tesi di Laurea Magistrale presso la Sapienza Università di Roma, che propone un tentativo di lettura dei numerosi toponimi di origine germanica rintracciabili all’interno del Regesto di Farfa. È realmente possibile ricostruire le dinamiche insediative del popolo longobardo, una comunità a lungo percepita come enigmaticamente silenziosa, attraverso l’individuazione nei documenti farfensi di toponimi indicatori della loro presenza nel territorio sabino e non solo? Per raggiungere questo scopo, è però necessario applicare ai documenti scritti da Gregorio da Catino, secoli dopo gli eventi ricordati, un filtro di lettura che presuppone il dialogo tra il dato storico e quello toponomastico, contestualizzandoli con il momento politico e culturale. In Appendice, lo studio si chiude con un approfondimento linguistico sulla, mai risolta, questione della lingua parlata dai Longobardi, attraverso lo studio della letteratura edita e presentando una serie di termini di provenienza germanica riportati nel Regesto farfense. 



giovedì 12 giugno 2025

L'umanesimo italiano

L'umanesimo italiano
Filosofia e vita civile nel Rinascimento
di Eugenio Garin
pp. 304; € 20,00
Laterza, 2025
ISBN: 9788858158012
 
La cultura del XV secolo così come venne trasformata dal rifiorire degli studia humanitatis. Non solo, quindi, i nuovi orientamenti e le nuove riflessioni nell’ambito della ‘vita civile’, ma anche i nuovi metodi e le nuove mentalità che finirono per cambiare radicalmente le scienze della natura e la concezione della realtà in genere.

«Infranto lo schema della filosofia teologizzante» – scrive Garin – la meditazione filosofica «è un tono, un accento, che circola ed anima ogni problema e ogni ricerca; è ammonimento, all’artista, allo scienziato, al sacerdote, al politico, della sua misura umana».
Un grande classico della storia del pensiero, che ha colto e indicato alla cultura dei nostri anni il volto più profondo e moderno dell’umanesimo italiano.
Eugenio Garin (1909-2004) è stato uno dei maggiori storici del pensiero e una figura di primo piano della cultura italiana del Novecento. Tra le sue numerose opere figurano veri capisaldi della storiografia internazionale. Tra le più significative, per i nostri tipi: Medioevo e Rinascimento;Cronache di filosofia italiana; La filosofia come sapere storico;Scienza e vita civile nel Rinascimento italiano; La cultura del Rinascimento; Rinascite e rivoluzioni.Movimenti culturali dal XIV al XVIII secolo; Lo zodiaco della vita;Vita e opere di Cartesio; L’uomo del Rinascimento.

mercoledì 11 giugno 2025

Roma nel medioevo

Roma nel medioevo
Paesaggio urbano, arte, società (secoli XI-XV)
a cura di Sandro Carocci, Riccardo Santangeli Valenzani
pp. 356; € 35,00 (Acquista online con il 5% di sconto)
Carocci, 2025
ISBN: 9788829030378
 
Nel corso degli ultimi decenni, gli studi storici e archeologici sulla Roma del pieno e tardomedioevo, nel periodo compreso fra l’anno Mille e il Rinascimento, si sono moltiplicati senza sosta, portando a un aumento significativo dei dati disponibili e a una trasformazione degli stessi paradigmi interpretativi. Non è più possibile presentare la storia di Roma come una vicenda tutta condizionata dal papato, secondo una prospettiva periodicamente riproposta. Affidato ai più autorevoli specialisti italiani di archeologia, storia, storia dell’arte e cultura della Roma medievale, il libro supera definitivamente questo approccio, facendo emergere l’importanza delle dinamiche cittadine, del ruolo della società locale, dell’economia, delle istituzioni autonome. Viene così tracciato il quadro multiforme di una grande città medievale ancora troppo poco conosciuta, al tempo stesso simile e diversa dalle altre realtà urbane d’Italia e d’Europa.
Sandro Carocci è professore ordinario di Storia medievale all’Università di Roma Tor Vergata. È autore di numerosi volumi, fra cui Baroni di Roma (Roma 1993), Il nepotismo nel medioevo (Roma 1999), Le origini della Campagna Romana (con M. Vendittelli; Roma 2004) e Vassalli del papa (Roma 2010).
Riccardo Santangeli Valenzani è professore ordinario all’Università Roma Tre, dove insegna Archeologia urbana e Archeologia medievale. Ha diretto scavi in molte aree di Roma, tra cui i Fori imperiali e il Colosseo.