Buiakesos, le guardie del Giudice
di Vindice Lecis
pp. 288, € 20,00
Edizioni Condaghes, 2012
ISBN: 978-88-7356-196-5
In questo romanzo la Sardegna del Medioevo rivive tra palazzi, monasteri, condaghes
e castelli. Una Sardegna partecipe della grande Storia: con le sue
leggi, le sue istituzioni, le sue strutture sociali, e inserita nei
rapporti tra gli Stati dell´epoca. Una Sardegna dove sovrani,
ecclesiastici, soldati, majorales, oppure semplici servi sono protagonisti di vicende appassionanti, ma anche aspre e violente.
Sardegna, 1127. Il giovane Gonario II di Torres è costretto all´esilio non appena designato dalla Corona de logu a governare sul Giudicato del Logudoro al posto del defunto e saggio padre Costantino I.
Fugge,
aiutato dal fido consigliere Ithocorr Gambella, per evitare di essere
ucciso dai sicari della potente famiglia rivale degli Athen, che non
accettano la sua nomina e contestano la politica delle alleanze
filo-pisane. La sedizione contro il sovrano legittimo avanza in un
crescendo di intrighi, colpi di scena e atti oscuri.
Il rientro di
Gonario, scortato da un contingente pisano, rimette in discussione
tutto. Affronta la sommossa a viso aperto e comincia a governare. Ma la
Sardegna non è tranquilla, le mire delle potenze pisane e genovesi si
fanno pressanti, e a Gonario si oppone l´ambizioso Comita III d´Arborea.
Scoppia un´altra guerra tra Stati confinanti.
Ne emerge la figura del capo delle guardie palatine, il maiore de ianna Gosantine Palas, che affronta grandi traversie militari, contrasti personali e complotti inestricabili.
C´è
un medioevo, quello sardo, che ha prodotto singolari e originali forme
di autogoverno - i giudicati - che fecero la propria parte tra le grandi
potenze europee per una lunga epoca (almeno dall´XI al XV secolo):
trattarono e combatterono; divennero interlocutori di papi e imperatori;
litigarono e strinsero intese con consoli pisani e genovesi, regnanti
di Barcellona ed emiri musulmani. I giudici ebbero un ruolo nel
Mediterraneo, modellarono una statualità e un corpus di leggi, esercitarono la giustizia ed elessero il sardo a lingua nazionale.
Vindice Lecis è nato a Sassari nel 1957, giornalista del Gruppo
Editoriale ´L´Espresso´ dal 1981. Ha lavorato a ´La Nuova Sardegna´
(capo cronista a Oristano e Sassari) e, come redattore-capo, a ´il
Centro´ di Pescara, ´La Provincia Pavese´, ´La Nuova Ferrara´, la
´Gazzetta di Reggio´, inviato regionale in Emilia-Romagna e nazionale
all´AGL (Agenzia Giornali Locali).
Romanzi pubblicati: La resa dei conti (Ariostea, 2003); Togliatti deve morire (Robin, 2005); Da una parte della barricata (Robin, 2007); Le pietre di Nur (Robin, 2011); Golpe (Corbo, 2011).
Saggi pubblicati: Un lungo viaggio nella cooperazione ferrarese (PresseWeb, 2007); 1948 la rivoluzione impossibile. Ferrara e l´attentato a Togliatti (2G Edizioni, 2007).
Saggi pubblicati: Un lungo viaggio nella cooperazione ferrarese (PresseWeb, 2007); 1948 la rivoluzione impossibile. Ferrara e l´attentato a Togliatti (2G Edizioni, 2007).
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