De Gestis Herwardi
a cura di Alberto Meneghetti
pp. 184, € 18,00
Edizioni ETS, 2013
ISBN: 9788846738141
Il De Gestis Herwardi (inizio XII secolo), di cui si offre
un’aggiornata edizione e la prima traduzione italiana, può essere
annoverato tra le più straordinarie saghe del Medioevo. La biografia di
Ervardo (noto come Hereward the Wake), infatti, intreccia le vicende
storiche degli Anglosassoni all’indomani delle battaglia di Hastings
(1066) con il complesso immaginario mitico dell’Inghilterra medioevale.
L’eroe si pone come il simbolo del riscatto anglosassone contro
Guglielmo il Conquistatore, ma la sua vicenda storica, nelle pagine del De Gestis,
si fonde con svariate tradizioni leggendarie, a creare un originale
compendio della letteratura medievale. Si va dal romanzo cavalleresco
all’epos, dalla saga nordica alla cronaca monastica, dalla fiaba
al racconto folklorico. Si possono riscontrare legami sia con le
avventure di Tristano, sia con il “Matter of England”, ma in particolare
la storia dell’eroe pare essere la prima testimonianza del cosiddetto
“Ciclo della foresta” che confluirà in seguito nel mito di Robin Hood.
L’opera nella sua prima parte narra l’esilio del protagonista voluto dal padre, i suoi viaggi in Northumbria, Cornovaglia, Irlanda e Fiandre secondo un canovaccio epico-romanzesco che s’inserisce palesemente nel solco della tradizione iniziatica dell’eroe germanico. Dopo tali prove Ervardo torna in un’Inghilterra ormai soggiogata dai Normanni e qui trova il fratello assassinato crudelmente e le proprietà di famiglia saccheggiate. Per quest’oltraggio, secondo la cronaca, si metterà a capo della resistenza di Ely contro re Guglielmo, tracciando il solco mitologico del bandito della foresta che lotta per la propria terra.
Alberto Meneghetti (Treviso, 1978) è dottore di ricerca in Filologia e tecniche dell’interpretazione e collabora con l’Università Ca’ Foscari di Venezia. Si occupa di filologia e letteratura medievale, con particolare interesse per la genesi topica e folklorica delle saghe medievali.
L’opera nella sua prima parte narra l’esilio del protagonista voluto dal padre, i suoi viaggi in Northumbria, Cornovaglia, Irlanda e Fiandre secondo un canovaccio epico-romanzesco che s’inserisce palesemente nel solco della tradizione iniziatica dell’eroe germanico. Dopo tali prove Ervardo torna in un’Inghilterra ormai soggiogata dai Normanni e qui trova il fratello assassinato crudelmente e le proprietà di famiglia saccheggiate. Per quest’oltraggio, secondo la cronaca, si metterà a capo della resistenza di Ely contro re Guglielmo, tracciando il solco mitologico del bandito della foresta che lotta per la propria terra.
Alberto Meneghetti (Treviso, 1978) è dottore di ricerca in Filologia e tecniche dell’interpretazione e collabora con l’Università Ca’ Foscari di Venezia. Si occupa di filologia e letteratura medievale, con particolare interesse per la genesi topica e folklorica delle saghe medievali.
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