Benedette guerre
Crociate e Jihad
di Alessandro Barbero
pp. 112, € 7,50
Economica Laterza, 2015
ISBN: 9788858119891
Barbero tocca i nodi fondamentali della scelta cristiana di liberare il
Santo Sepolcro e dell’incontro/scontro fra il mondo cristiano e quello
islamico che ne seguì. Vediamo l’intreccio tra l’impulso religioso dei
cristiani che partono per la Crociata come per un pellegrinaggio, sia
pur armato, le spinte espansionistiche di un’Europa in forte ripresa
economica e demografica, l’indiscussa autorità politica della Chiesa di
Roma. Romanziere, oltre che storico rigoroso, Barbero tratta le vicende
in uno stile scorrevole, quasi un racconto fatto a voce accanto al
camino. Un esperimento di grande fascino.
Barbero racconta come le Crociate pongano un problema analogo a quello
odierno, in seguito agli attacchi terroristici. Come giustificare le
Crociate, un’impresa impossibile da realizzare se non ammazzando i
nemici, quando il sesto comandamento vieta di uccidere? La soluzione
trovata da Urbano II era di rimettere i peccati di chi fosse caduto
combattendo gli infedeli: soluzione ambigua perché un peccato rimesso è
sempre un peccato.
Alessandro Barbero insegna Storia medievale presso l’Università del
Piemonte Orientale, sede di Vercelli. Studioso di prestigio, noto al
largo pubblico, ha pubblicato molti volumi. Bella vita e guerre altrui di Mr. Pyle, gentiluomo
è il primo dei suoi romanzi di successo (Premio Strega 1996, tradotto
in sette lingue), al quale altri sono seguiti, tutti editi da Mondadori.
Per Laterza è autore di opere più volte ristampate, alcune delle quali
tradotte nelle principali lingue.
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