lunedì 11 maggio 2015

Rosa sine spina

Rosa sine spina
I fiori simbolo di Maria tra arte e mistica
di Sara Piccolo Paci
pp. 336, € 17,00
Ancora 2015
EAN: 9788851413019

“Ave, Rosa sine Spina”: così un inno del’XI secolo saluta la Madre di Dio. Poesia, mistica ed arte da secoli associano Maria ai fiori, al giglio ed alla rosa in particolare, in un intreccio straordinario di simboli che questo saggio aiuta a conoscere in tutta la loro ricchezza. Anche il mondo precristiano dava grande importanza al simbolismo floreale nei culti alle divinità; indubbiamente ciò è dovuto al potere taumaturgico – fisico e psicologico – attribuito ai fiori nelle loro infinite fragranze e nei loro colori. Ma nell’arte cristiana il legame di Maria con i fiori è particolare e profondo.
Se il simbolismo floreale del mondo classico e mediterraneo è stato ispirazione per alcune delle più famose iconografie mariane, allo stesso tempo il sincretismo cristiano ha dato vita ad interpretazioni mistiche e significati teologici completamente innovativi. Partendo da testi dei Padri della Chiesa come Ambrogio (che nei suoi Inni gioca sui molteplici registri simbolici tra semi e frutti umani, terrestri e spirituali) per giungere a importanti autori della letteratura fra Duecento e Quattrocento (su tutti, Jacopone da Todi e Petrarca), il libro analizza alcune opere d’arte la cui iconografia privilegia il rapporto tra Maria e i fiori, ricostruendone il significato mistico e teologico e la collocazione nel contesto del mondo culturale che le ha prodotte.
I pittori presenti in questa singolare “mariologia illustrata” sono celebri come Van Eyck, Brueghel il Vecchio, Rubens, Raffaello, Mantegna, ma a presentare maggiore interesse sono forse le opere di “minori” come Paolo Veneziano, Joos Van Cleeve e Stephan Lochner, con dipinti di straordinaria bellezza e ricchezza teologica. Un libro illustrato con grandi riproduzioni a colori di alta qualità, che introduce con il linguaggio dell’arte al mistero di Maria, vergine e madre.
Sara Piccolo Paci, nata a Firenze nel 1964, è da molti anni docente di Storia del costume e della moda, Iconografia e Antropologia Culturale presso vari Istituti, tra i quali il Polimoda di Firenze, il Fashion Institute of Technology di New York e l’Università degli Studi di Firenze. Consulente di storia del costume ed esperta di sartoria storica, dal 1992 ha organizzato e realizzato numerose mostre e cataloghi sul costume, sull’arte e sulla storia del territorio. Oltre a collaborare con riviste storico-artistiche a diffusione nazionale e internazionale, è autrice di numerosi saggi sulla storia dell’arte e della moda. Con Àncora ha pubblicato Le vesti del peccato. Eva, Salomé e Maria Maddalena nell’arte (2003) e Storia delle vesti liturgiche (2008).

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