Il Monferrato nell'Oriente mediterraneo (secoli XII-XV)
di Andrea Paleologo Oriundi
pp. 244, € 14,00
Eden Editori, 2016
ISBN: 8898971214
Partendo dal chiedersi cosa avesse portato la figlia del marchese di un
piccolo Stato piemontese del XIII secolo a sposare nientemeno che
l’erede al trono dell’impero romano d’Oriente, l’autore ha ricostruito
un vivo quadro dei complessi rapporti tra il mondo occidentale latino e
quello orientale greco negli ultimi secoli del Medio Evo.
Di opere sull’argomento, o più propriamente su parti di esso inquadrate in disamine più generali, ne sono state pubblicate molte, anche recentemente; questo lavoro rappresenta qualcosa di diverso: un testo che raccoglie l’intera storia dei complessi, talvolta poco conosciuti, rapporti che le case dei marchesi di Monferrato (Aleramici prima e Peleologi poi) hanno intessuto con il vicino Oriente (Costantinopoli e Terrasanta) o , come veniva chiamato all’epoca, con l’Oltremare, dal XII al XV secolo.
Tali imprese e legami, propiziati dalle crociate, si inquadrano in un più vasto movimento di avvicinamento tra due mondi, l’Occidente latino e l’Oriente greco, e tra due civiltà profondamente differenti, rimasti a lungo estranei e fondamentalmente ostili uno all’altro ma che fatalmente erano destinati ad incrociarsi e scontrarsi con le aperture dell’ultimo periodo del Medio Evo.
Le parole dell’Usseglio, autore di un datato ma esauriente studio sui marchesi di Monferrato di stirpe aleramica, possono degnamente sintetizzare le vicende più affascinanti narrate nel testo: “Nessuna fervida immaginazione di poeta ha potuto sognare mai pel suo eroe una più splendida epopea di quella onde fu protagonista Corrado di Monferrato, e se chi legge troverà esagerato questo mio giudizio ne dia colpa alla mia insufficienza che non mi permise di rendere evidente nel mio racconto quanto v’era di grandioso e, quasi direi, di meraviglioso.” Giudizio che può senz’altro estendersi anche agli altri figli di Guglielmo il Vecchio.
Di opere sull’argomento, o più propriamente su parti di esso inquadrate in disamine più generali, ne sono state pubblicate molte, anche recentemente; questo lavoro rappresenta qualcosa di diverso: un testo che raccoglie l’intera storia dei complessi, talvolta poco conosciuti, rapporti che le case dei marchesi di Monferrato (Aleramici prima e Peleologi poi) hanno intessuto con il vicino Oriente (Costantinopoli e Terrasanta) o , come veniva chiamato all’epoca, con l’Oltremare, dal XII al XV secolo.
Tali imprese e legami, propiziati dalle crociate, si inquadrano in un più vasto movimento di avvicinamento tra due mondi, l’Occidente latino e l’Oriente greco, e tra due civiltà profondamente differenti, rimasti a lungo estranei e fondamentalmente ostili uno all’altro ma che fatalmente erano destinati ad incrociarsi e scontrarsi con le aperture dell’ultimo periodo del Medio Evo.
Le parole dell’Usseglio, autore di un datato ma esauriente studio sui marchesi di Monferrato di stirpe aleramica, possono degnamente sintetizzare le vicende più affascinanti narrate nel testo: “Nessuna fervida immaginazione di poeta ha potuto sognare mai pel suo eroe una più splendida epopea di quella onde fu protagonista Corrado di Monferrato, e se chi legge troverà esagerato questo mio giudizio ne dia colpa alla mia insufficienza che non mi permise di rendere evidente nel mio racconto quanto v’era di grandioso e, quasi direi, di meraviglioso.” Giudizio che può senz’altro estendersi anche agli altri figli di Guglielmo il Vecchio.
Andrea Paleologo Oriundi, veneziano del 1952,
Ufficiale di Marina, ha saputo raccontare la storia dei complessi e
talvolta poco noti rapporti intercorsi nei secoli XII – XV tra il
marchesato di Monferrato e l’Oriente mediterraneo (impero bizantino e
Terrasanta) con stile scorrevole ma esauriente, tenendo fede alla
realtà storica come risultante dai testi riportati nella ricca
bibliografia.
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