La cucina medievale: umori, spezie e miscugli
di Laura Malinverni
pp. 126, € 11,00
Italia Medievale, 2016
ISBN: 9781326606831
Entrare nel pensiero medievale presuppone la visione totale dell’essere
umano e la comprensione della sua natura fisica attraverso i quattro
classici elementi: Aria, Acqua, Terra e Fuoco.
Fin dai tempi di Galeno, sulla scorta del Corpus Hippocraticum, si considerava che tutto, in natura, venisse dall’abbinamento delle qualità, caldo e freddo da un lato, secco e umido dall’altro, e che la combinazione dei quattro elementi con le quattro qualità, in quantità variabili, determinassero il “temperamento” degli esseri umani attraverso gli agenti umorali della fisiopatologia del tempo: sangue, flemma, bile gialla e bile nera. I caratteri stessi degli uomini erano il risultato di queste combinazioni che, proporzionate qualitativamente e quantitativamente – pure se in modo diverso per ogni periodo dell’anno – garantivano buona salute. L’equilibrio fra gli umori, o crasi, era garanzia di buona salute, mentre qualsiasi alterazione, o discrasi, causava malattie.
Secondo tale teoria, comunemente accettata dalla medicina occidentale dalla tarda antichità fino al XVII secolo, il temperamento sanguigno combinava calore e umidità e aveva l’essenza dell’Aria; il bilioso o collerico derivava dall’abbinamento di calore e secchezza e si manifestava nel Fuoco; le persone flemmatiche erano fredde e umide, come l’Acqua, loro elemento, mentre il temperamento melanconico univa freddezza e secchezza, le qualità della Terra.
Fin dai tempi di Galeno, sulla scorta del Corpus Hippocraticum, si considerava che tutto, in natura, venisse dall’abbinamento delle qualità, caldo e freddo da un lato, secco e umido dall’altro, e che la combinazione dei quattro elementi con le quattro qualità, in quantità variabili, determinassero il “temperamento” degli esseri umani attraverso gli agenti umorali della fisiopatologia del tempo: sangue, flemma, bile gialla e bile nera. I caratteri stessi degli uomini erano il risultato di queste combinazioni che, proporzionate qualitativamente e quantitativamente – pure se in modo diverso per ogni periodo dell’anno – garantivano buona salute. L’equilibrio fra gli umori, o crasi, era garanzia di buona salute, mentre qualsiasi alterazione, o discrasi, causava malattie.
Secondo tale teoria, comunemente accettata dalla medicina occidentale dalla tarda antichità fino al XVII secolo, il temperamento sanguigno combinava calore e umidità e aveva l’essenza dell’Aria; il bilioso o collerico derivava dall’abbinamento di calore e secchezza e si manifestava nel Fuoco; le persone flemmatiche erano fredde e umide, come l’Acqua, loro elemento, mentre il temperamento melanconico univa freddezza e secchezza, le qualità della Terra.
Laura Malinverni è nata a Milano dove ha seguito
studi umanistici e vive a Novara.
Si interessa da vent’anni di ricerca storica
del Quattrocento e del Cinquecento e ha pubblicato tre romanzi di genere, che
narrano storie al femminile ambientate nel ducato di Milano, basandosi sullo
studio delle corrispondenze originali: “Una
storia del Quattrocento” (2000), “Il
ramo di biancospino” (2006, Robin Edizioni) e “La tigre e l’ermellino” (2013, Prospettiva Editrice). Nel 2011 ha
vinto con il romanzo breve “La ruota
della fortuna” il Premio Nazionale “I cento castelli”. Ha pubblicato una raccolta giovanile di poesie con il titolo “Il sole e la luna in sintesi” (2004) e
di recente “Kairos-Tempo critico”
(2015, ETS).
Collabora con vari siti web storici, è titolare di un sito web
(www.lauramalinverni.net) che informa sulle sue ricerche e di una pagina Facebook
dedicata alle vite delle donne del Medio Evo e del Rinascimento. Si interessa
anche di fotografia, di cucina e di storia della cucina. Parte dei suoi studi sull’alimentazione medievale confluisce sul
suo blog www.lauramalinverni.wordpress.com.
Tiene conferenze di storia dell’astrologia e scrive
per testate nazionali e pubblicazioni specialistiche di carattere astrologico
(Astra, Sestile, Linguaggio astrale).
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